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Camera dei Deputati – 3-02700 – Interrogazione – presentata dall’On.
Brunetta (FI-PDL) il 17 Gennaio 2017. (Risposta del 18 Gennaio 2017).
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Camera dei Deputati – 3-02700 – Interrogazione – presentata
dall’On. Brunetta (FI-PDL) il 17 Gennaio 2017. (Risposta del 18
Gennaio 2017).
BRUNETTA, ALBERTO GIORGETTI e LAFFRANCO. – Al Ministro dell'economia e delle finanze – Per sapere – premesso che: gli
interroganti esprimono grande preoccupazione per la notizia diffusa il 16 gennaio 2017, non smentita, secondo la quale la
Commissione europea avrebbe chiesto al Governo italiano di aggiustare in tempi brevi i conti pubblici. Attraverso una lettera inviata
la scorsa settimana, la Commissione europea avrebbe infatti comunicato all'Esecutivo che servono circa 3,4 miliardi di euro, ovvero
una manovra bis che vale lo 0,2 per cento del prodotto interno lordo, per evitare una procedura di infrazione sul deficit; questa
cattiva notizia, che purtroppo il gruppo Forza Italia aveva denunciato, inascoltato, nell'autunno 2016, arriva in un momento
particolarmente difficile per l'economia italiana. Basti pensare alla crisi del sistema bancario, con l'approvazione del decreto-legge del
dicembre 2016 per salvare gli istituti a rischio fallimento, e a quanto dichiara in questi giorni il Fondo monetario internazionale: il
Fondo monetario internazionale lima le stime di crescita per l'Italia per il 2017 e il 2018; il prodotto interno lordo crescerà nel 2017
dello 0,7 per cento, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre 2016. Nel 2018 la crescita sarà dello 0,8 per cento, 0,3
punti percentuali in meno rispetto alle precedenti stime; il Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, avrebbe confidato nei
contatti informali di queste ore, che «l'Italia non ha alcuna intenzione di aprire guerre con nessuno», ma, al tempo stesso, non ha
alcuna intenzione di ipotizzare manovre, manovrine o aggiustamenti; ad ogni modo, al di là delle trattative in sede europea che
sembrano già essere avviate, il Ministro interrogato ha il dovere di fare luce sulla vicenda, chiarendo innanzitutto i contenuti della
lettera, se è vero che l'Italia rischia la procedura di infrazione e, in tal caso, specificando gli intendimenti del Governo a tal
proposito –: se il Ministro interrogato intenda confermare la notizia dell'arrivo della lettera richiamata in premessa e di una possibile
procedura di infrazione nei confronti dell'Italia e chiarire lo stato dei conti pubblici, specificando se si renda necessaria una manovra
correttiva e, più in generale, quali iniziative intenda adottare per coprire il deficit strutturale di circa 3,4 miliardi di euro e quali risorse
intenda utilizzare per coprire l'eventuale manovra. (3-02700)
Camera dei Deputati – Interrogazione a risposta immediata presentata dall’On. Brunetta (FI-PdL) presentata il 17
gennaio 2017 e discussa in Aula il 18 Gennaio 2017. Elementi e iniziative in merito alle notizie relative all'ipotesi di
una manovra correttiva a seguito di rilievi avanzati dalla Commissione europea – n. 3-02700
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà, per un minuto, di illustrare la sua interrogazione n. 3–02700 (Vedi l'allegato A –
Interrogazioni a risposta immediata)(Vedi All. A).
RENATO BRUNETTA. Signor Presidente, signora Ministro, non è mai elegante dire «l'avevamo detto» o «avevamo ragione noi», ma in
questo caso le due affermazioni inevitabilmente si sommano: l'avevamo detto e avevamo ragione noi. La lettera è arrivata e ci
ingiunge di fare una manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro e di avere una risposta precisa dal Governo entro questo mese. Padoan
non sa cosa fare, farfuglia, nega la realtà, ed è lo stesso Padoan che fino a poche settimane fa diceva che non ci sarebbe stata
nessuna manovra correttiva.
Le chiedo cosa ha intenzione di fare il Governo. Manovra correttiva ? Aumenta l'IVA, aumenta le accise, aumenta le tasse sulla casa,
oppure si straccia la lettera della UE e si incorre nella procedura di infrazione ? Ce lo dica il Governo, che gli italiani vogliono saperlo.
PRESIDENTE. La Ministra per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Rispondo al quesito posto dagli onorevoli
interroganti sulla base degli elementi forniti dal Ministro Padoan, che è in missione all'estero. La lettera, alla quale fanno riferimento
gli onorevoli interroganti, è arrivata ieri a firma di Dombrovskis, che è il Vicepresidente della Commissione europea, come è noto, e di
Pierre Moscovici, Commissario per gli affari economici e monetari, fiscalità e unione doganale. Il Vicepresidente e il Commissario
ricordano le regole europee, segnatamente quelle relative al debito.
Nella lettera si ricorda, inoltre, la valutazione positiva data l'anno scorso della dinamica del debito pubblico italiano, alla luce dei
fattori rilevanti sostenuti dal Governo, che riguardavano precipuamente l'attuazione di un ampio programma di riforme strutturali
volte a sostenere la crescita e condizioni economiche caratterizzate da un livello di inflazione molto basso e tale da rendere
particolarmente impegnativa la riduzione del debito. Coerentemente con le posizioni espresse alla fine del 2016 dalla stessa
Commissione europea e dall'Eurogruppo, si illustra la valutazione espressa dalla Commissione all'epoca e si ribadisce l'avvio di un
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Camera dei Deputati – 3-02700 – Interrogazione – presentata dall’On. Brunetta (FI-PDL) il 17 Gennaio 2017. (Risposta del 18 Gennaio 2017). Pagina | 1
Camera dei Deputati – 3-02700 – Interrogazione – presentata dall’On.
Brunetta (FI-PDL) il 17 Gennaio 2017. (Risposta del 18 Gennaio 2017).
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altro rapporto sul rispetto della regola del debito. Il Vicepresidente e il commissario notano per il 2017 una discrasia tra la valutazione
della Commissione e le valutazioni del Governo, pari allo 0,2 del PIL, nel processo di consolidamento. In linea con quanto previsto
dalla disciplina europea e analogamente a quanto avvenuto la primavera scorsa, il Governo italiano illustrerà in una propria relazione
alla Commissione europea i fattori rilevanti che giustificano la traiettoria del rapporto debito-PIL presentata nell'ultimo documento
programmatico di bilancio. Ricordo che lo scorso anno la Commissione europea e poi l'eurogruppo riconobbero la validità degli
argomenti italiani, valutando quindi la dinamica del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo coerente con la normativa
europea. Il Governo è convinto che tali argomenti siano almeno altrettanto validi oggi, in un contesto di perdurante e per certi versi
accresciuta incertezza a livello europeo e internazionale e di inflazione che persiste da troppo tempo a livelli eccessivamente bassi.
Grazie a una strategia di politica economica volta consolidare gradualmente le finanze pubbliche e al contempo a rilanciare la
crescita il rapporto tra debito pubblico e PIL si è sostanzialmente stabilizzato. È un risultato straordinario alla luce della recessione
che si è rivelata più severa di quella degli anni Trenta e confrontandolo con la dinamica del debito degli altri Paesi dell'eurozona. Il
risultato sarebbe migliore se il tasso di inflazione si fosse mosso in linea con l'obiettivo della Banca centrale e l'incertezza del quadro
internazionale non fosse così marcata rallentando il piano di privatizzazione. In ogni caso sono eventi fuori dalla portata del Governo
italiano e pertanto riteniamo che il sentiero del rapporto debito-PIL sia coerente con le regole europee. La linea del Governo sul
processo di consolidamento è volta a coniugare riduzione del deficit e del debito con il rilancio di crescita e occupazione e su questo
abbiamo a volte un punto di vista diverso dalla Commissione e da alcuni nostri partner. In ogni caso, il Governo è costantemente in
contatto con la Commissione europea per trovare il migliore equilibrio.
PRESIDENTE. L'onorevole Brunetta ha facoltà di replicare per due minuti.
RENATO BRUNETTA. Grazie, signora Ministra, non posso essere soddisfatto da questa sua risposta molto didascalica e molto
continuista. Le chiedo continuità o discontinuità ? Vede non è vero quello che lei ci ha detto. Il debito è aumentato, il deficit è
aumentato, la disoccupazione è aumentata e siamo devianti rispetto ai sentieri di coerenza con gli obiettivi europei. Mille giorni di
Renzi questo hanno prodotto e adesso producono anche una minaccia vera e reale di procedura di infrazione, 3,4 miliardi. La
continuità in questo campo è un elemento di veleno, è un pozzo avvelenato. Io vi chiedo discontinuità nella politica economica. Mi
rendo conto che è molto difficile per un Ministro, lo stesso Ministro è Jekyll e Mr. Hyde. Mr. Hyde, quello cattivo, che è l'autore delle
politiche economiche dei mille giorni di Renzi dovrebbe essere il buon dottor Jekyll. Ma questo come è possibile ? È possibile con
l'azione collegiale del Governo, con la volontà del Presidente Gentiloni. Discontinuità: io chiedo questo al Governo, ma questa sua
risposta non è un segnale di discontinuità, signora Ministra, anzi è continuare a dire le solite cose. Se fosse venuto qui il Ministro
Padoan avrebbe detto le stesse cose. La continuità: con la continuità noi andiamo a picco, a fondo, anche perché il Fondo monetario
internazionale ci ha appena detto che la crescita in questo anno, nel 2017, e nel prossimo sarà più bassa del previsto e quindi
aumenterà il debito, aumenterà il deficit, aumenterà la disoccupazione e crollerà la credibilità del nostro Paese. Volete la
discontinuità ? Avete una grande occasione e il Parlamento è disponibile ad ascoltarvi. Volete la continuità ? Andrete a sbattere.
Grazie, signora Ministra. La seduta, sospesa alle 16,10.
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