Scuola, Anief: Sostegno, con la riforma diventano 10 gli anni di

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(AGENPARL) – Roma, 19 gen 2017 – Scuola, Anief: Sostegno, con la riforma
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diventano 10 gli anni di permanenza minima d’insegnamento ai disabili.
Lo prevede lo schema di decreto legislativo contenente le “norme per la
promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”
approvato il 14 gennaio in CdM e ora per due mesi all’esame delle
commissioni parlamentari. Purtroppo, tale provvedimento non risolverà “lo
spropositato utilizzo che lo Stato fa dei contratti a tempo determinato: circa
100 mila supplenti annuali, quasi il 13% dei posti, tra i quali ben 41 mila
impegnati nel sostegno ai disabili: un utilizzo non una tantum, né a
carattere straordinario, ma che si ripete stabilmente ogni anno”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): anche con il raddoppio di anni sul sostegno,
Vino: Stefàno scrive a
Mipaaf, “Recuperare termine
“Negramaro” nel Registro
Nazionale delle Varietà
Dieta mediterranea, Mortaruolo
(Pd): Crescisano in Campania
dimostra che cultura alimentare è
patrimonio da valorizzare
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anief, Scuola
Sono tante le convinzioni sbagliate sulla scuola, ad iniziare dai motivi che
portano a negare a oltre 40mila alunni disabili il proprio insegnante
specializzato, con 4 o 5 docenti di sostegno che si susseguono sullo stesso
posto vacante: mentre Miur e Governo continuano a dirci che è colpa del
modello organizzativo, tanto da incaponirsi sul voler portare da 5 a 10 il
numero di anni di permanenza obbligatoria sul sostegno (come indicato
nello schema di decreto legislativo contenente le “norme per la promozione
dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità” approvato il 14
gennaio in CdM e per i prossimi due mesi all’esame delle commissioni
parlamentari), un’indagine nazionale ha evidenziato “lo spropositato utilizzo
che lo Stato fa di contratti a tempo determinato (circa 100 mila supplenti
annuali, quasi il 13% dei posti, tra i quali ben 41 mila impegnati nel sostegno
ai disabili)”.
Coldiretti, Emiliano fa suo
l’appello: “Comprate agrumi
pugliesi”
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È questo, a ben vedere, il motivo del disservizio: tenere bloccate decine di
migliaia di cattedre. Ci troviamo dinanzi a “un utilizzo non una tantum, né a
carattere straordinario, ma – ha scritto Tuttoscuola – che si ripete
stabilmente (non usiamo questo avverbio a caso) ogni anno: l’ininterrotta
catena di contratti a tempo determinato che si chiudono e si riaprono
settimane o mesi dopo alimenta complicati meccanismi (descritti all’interno
del dossier) di graduatorie e di assegnazione su decine di migliaia di sedi di
servizio contribuendo non poco a generare il marasma organizzativo che
caratterizza la scuola italiana”.
Non può essere, quindi, il blocco decennale sul sostegno, prima di passare
su disciplina comune, a garantire quella presenza in classe di tutti i docenti
di sostegno dal primo giorno di scuola, auspicata ogni anno del ministro a
capo dell’Istruzione pubblica. “Si continua a girare attorno al problema delle
oltre 40mila cattedre senza titolare – spiega Marcello Pacifico, presidente
nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché i 5mila docenti che
quest’anno si specializzeranno con il Tfa (annunciato dal Miur nel 2016 con
il Decreto Ministeriale n. 948), di cui si attende la pubblicazione del bando a
breve termine, non cambieranno di molto le cose: è, infatti, davvero esiguo
il numero di posti che con la Legge di Stabilità 2017 è stato deciso di
trasformare da organico di fatto a quello di diritto. L’anno prossimo, altri
35mila posti vacanti e disponibili continueranno a essere conferiti con
scadenza 30 giugno, dopo il purtroppo consueto ‘valzer’ di professori
precari”.
Pensare di stabilizzare meno del 15 per cento dei posti liberi significa,
dunque, voler continuare a lasciare alle supplenze un posto di sostegno su
tre: condannando gli alunni e studenti con disabilità o problemi di
apprendimento certificati ad assistere a un susseguirsi di docenti di
sostegno, a volte anche privi di specializzazione, poiché l’amministrazione
mantiene in vita la la Legge 128/2013 che ha introdotto il limite massimo del
70 per cento dell’organico di diritto rispetto ai posti vacanti. Qui sta il
punto: non cancellare quella norma, approvata sotto la gestione dell’allora
ministro Maria Chiara Carrozza, significa, pertanto, voler continuare a
tenere i posti di sostegno in deroga.
“Eppure, – incalza il presidente nazionale Anief – la possibilità di far
prevalere il diritto allo studio dei disabili esiste: è quella di dare piena
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1 cattedra su 3 rimarrebbe comunque senza titolare, con i 5mila prossimi
specializzandi Tfa che andranno a coprire solo una parte minima dei posti
liberi: altri 35mila continueranno a essere assegnati annualmente con
scadenza 30 giugno. Il problema è che l’amministrazione mantiene in vita la
la Legge 128/2013, la quale ha introdotto il limite massimo del 70%
dell’organico di diritto rispetto ai posti vacanti: non cancellare quella norma
significa voler continuare a tenere a tutti i costi i posti di sostegno in
deroga, con ripercussioni negative sul piano didattico e calpestando i diritti
dei giovani disabili. In questo modo l’unico a guadagnarci è, ancora una
volta, lo Stato, che risparmia sui mesi estivi dei supplenti: è questa la vera
vergogna.
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Ugo Giano
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attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2010 che,
annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, ha chiesto al
Parlamento di superare vincoli e lacciuoli all’assegnazione dei docenti di
sostegno in presenza di necessità certificate. Avere un docente su tre che
cambia annualmente non ha alcun valore didattico. L’unico a guadagnarci è
lo Stato, che risparmia sui mesi estivi dei supplenti. Vale la pena ricordare –
conclude Pacifico – che quest’anno si è andati oltre, assegnando i posti a
personale di ruolo non specializzato dopo che, ai colleghi col titolo di
sostegno, è stato negato il trasferimento richiesto”.
Ricordiamo che il giovane sindacato si occupa anche di formazione: è
possibile prepararsi adeguatamente alle prove di accesso ai TFA con
Eurosofia. Anief ha riassunto in una tabella tutti i dati al momento
disponibili sul TFA specializzante nel sostegno agli alunni disabili.
POSTI TOTALI ATTIVABILI
PER IL TFA SOSTEGNO
5.108
RIPARTIZIONE PER GRADI
D’ISTRUZIONE
Infanzia Primaria
Secondaria Secondaria
di I grado di II grado
392
1.932
1.749
1.035
Abilitazione all’insegnamento per il
grado di scuola per il quale si intende
conseguire la specializzazione per le
attività di sostegno.
TITOLI PER L’AMMISSIONE
ALLE PROVE D’ACCESSO
N.B.
I candidati vincitori delle precedenti
selezioni, che non hanno svolto i corsi,
saranno ammessi in soprannumero,
prioritariamente presso lo stesso
ateneo.
134424
L’offerta formativa per i percorsi di
specializzazione è inserita dagli Atenei
entro 15 giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto, nella
banca dati del Ministero.
Tutte le prove sono organizzate dagli
atenei, tenendo conto delle specifiche
esigenze dei candidati con disabilità o
Codice abbonamento:
OFFERTA FORMATIVA
I percorsi di cui al presente decreto
sono istituiti e attivati per l’anno
accademici 2016/2017, dagli Atenei,
anche in convenzione tra loro, nel
limite dei posti autorizzati per ciascun
ateneo con decreto del Ministero
dell’Istruzione.
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disturbi specifici di apprendimento.
I test preliminari e le prove scritte
d’accesso sono predisposti ed
espletate da ciascuna Università,
garantendo l’anonimato dei candidati.
DISPOSIZIONI SULLE PROVE
D’ACCESSO
I test preliminari sono calendarizzati in
date uniche per ciascun indirizzo di
specializzazione.
Il calendario delle prove scritte o
pratiche è pubblicato dalle
commissioni entro 10 giorni dalla
pubblicazione dei risultati del test
preliminare. Le prove orali hanno
inizio non prima di 7 giorni successivi
alla data in cui il relativo calendario è
reso pubblico.
Il giovane sindacato, infine, ricorda che per evitare l’elusione delle ore di
didattica speciale ha avviato l’iniziativa gratuita “Sostegno: non un’ora di
meno!”, attraverso cui viene messo a disposizione delle famiglie un modello
di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per
l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante
specializzato: se non saranno erogate le ore di sostegno necessarie in
questi primi giorni di scuola o in caso di inadempienze, le segnalazioni
possono essere già raccolte dal sindacato inviando
una email a [email protected].
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