Alfredo Pirri big show!

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Transcript Alfredo Pirri big show!

20 gennaio 2017 delle ore 13:03
Alfredo Pirri big show!
Sta per chiudersi la mostra nello studio dell’artista e si svela al pubblico il progetto realizzato alla
Nomas Foundation, che poi andrà al Macro. Mentre il Maxxi ospita un convegno
"Fat ci disse di un sogno che aveva avuto di
recente, in cui gli era sembrato di essere un
grande pesce. Non aveva arti, ma si aggirava
usando pinne simili a vele o ventagli; con una
di queste pinne aveva cercato di afferrare un
fucile M-16, ma l’arma era scivolata a terra. A
questo punto una voce aveva dichiarato: "I pesci
non possono portare armi”… - Abbiamo un
motto? – Disse Kevin. - I pesci non portano
fucili – dissi”. In molti amiamo Philip K Dick,
ma soprattutto gli artisti sembrano trovare nella
sua visionarietà l’accesso a mondi che,
correndo paralleli al reale, offrono, in un
labirinto di uscite di sicurezza, un corridoio per
l’universo. Fra questi certamente Alfredo Pirri
che al romanzo La Divina Invasione, pubblicato
nel 1981, un anno prima della morte dello
scrittore, ha dedicato la riflessione sottesa al
vasto progetto titolato appunto I pesci non
portano fucili in sviluppo tra il 2016 e il 2017
a Roma, città nella quale l’artista vive e lavora.
Un progetto che, come in una sorta di labirinto,
ci conduce al centro del lavoro di Pirri grazie
ad una scommessa condivisa fra numerose
persone e istituzioni e avviata dalla Nomas
Foundation con il progetto RWD – FWD, a cura
di Ilaria Gianni, che si sta per concludere il 25
gennaio, giorno in cui alla Nomas Foundation,
Pirri mostrerà un grande lavoro realizzato
dentro la sede della fondazione durante questi
mesi. Evento accompagnato dalla musica di
Daniele Roccato.
Ma RWD-FWD, presentato nel suo studio a via
dei Consoli, è stato l’episodio iniziale e forse
strutturale dell’intero progetto grazie alla sua
capacità di ribaltare l’andamento comune e più
attuale della fruizione artistica: l’interruzione
normativa del sistema espositivo mediante uno
spostamento geografico e temporale sia
dell’artista che del farsi e mostrarsi del suo
lavoro. Ciò che ne deriva è l’opportunità, aperta
ad ogni visitatore, di vivere un’esperienza di
condivisione così come pensata e vissuta
dall’artista stesso. RWD – FWD ha avuto luogo
infatti nel grande studio di Alfredo Pirri che, in
assenza dell’artista e secondo orari prestabiliti,
è rimasto aperto al pubblico come una sorta di
luogo espositivo. Collocato in un quartiere
densamente abitato, il Tuscolano, e localizzato
al piano interrato di un edificio che accoglie
qualche centinaio di abitanti, è esso stesso
deposito di realtà e stupefacente ingresso in un
mondo altro. È qui che, a partire dall’archivio
personale dell’artista e dal lavoro condiviso tra
artista e curatore, è possibile focalizzare la
nostra attenzione sulla complessità della
poetica e del lavoro di Alfredo Pirri in un
percorso che ne individua origini e traiettorie
dagli anni Ottanta ad oggi. Bozzetti, note,
fotografie, lettere, schizzi e video così come
documenti inediti, progetti di opere e
testimonianze di relazioni collegate all’attività
artistica e intellettuale di Alfredo Pirri
coesistono nel grande spazio con la presenza di
opere recenti, passate e in via di realizzazione.
Organizzati secondo una logica precisa e ben
articolata, tutti i materiali che liberamente
incontriamo, sfioriamo, guardiamo o leggiamo,
ci permettono di vivere il luogo della
meditazione e della creazione restituendoci in
contemporanea intenzioni, riflessioni e metodologie
che appartengono alla vita e al lavoro di Pirri.
Così avverrà anche per la terza tappa accanto
alle due mostre già citate: il convegno ospitato
dal MAXXI il 16 aprile che affronta il
fondamentale rapporto tra arte e architettura nel
percorso creativo di Alfredo Pirri. In parallelo,
sul numero 1008 di Domus, già partner del
convegno al MAXXI, l’approfondimento sulla
cappella gentilizia dei collezionisti Rosa e
Gilberto Sandretto a Piverone (Ivrea), dove
l’artista mostra la sua più intima attitudine
architettonica e infine, a cura di Chiara Pirri,
sulla rivista online Alfabeta2, ogni domenica è
pubblicata una scelta di testi, video e audio
proveniente dall’Archivio dell’artista.
Paola Tognon
La seconda parte del progetto RWD – FWD si
sta svolgendo nella sede della Nomas
Foundation dove l’artista sta realizzando il
lavoro che mostrerà al pubblico il 25 gennaio
(previsto per un solo giorno, ma ci auguriamo
vivamente che questa bella opportunità duri
almeno una settimana) e che comunque andrà
a comporre la successiva esposizione del ciclo
I pesci non portano fucili, quella che si inaugura
il 4 aprile a Macro Testaccio curata da Benedetta
Carpi de Resmini e Ludovico Pratesi. Nello
spazio della Fondazione, attiva normalmente
per accogliere progetti espositivi, incontri e
laboratori, abbiamo dunque la possibilità di
confrontarci con l’artista. Per questo
attraversare Roma dalla Nomas Foundation in
Viale Somalia 33 per arrivare allo studio di
Alfredo Pirri in Viale dei Consoli 73 (o
viceversa, come indica il titolo stesso) è al
contempo l’opportunità di incontrare un artista,
fare uno studio visit, conoscerne storia ed
esperienze, viverne in prima persona i luoghi
del lavoro e della riflessione, scoprirne
progettualità e idealità. Ma è anche percorrere
strade e quartieri, nuotando nel mare aperto di
una quotidianità urbana che è a sua volta
stratificazione di storie e racconto di vita. I pesci
non portano fucili, come scrive Pirri, si
compone di una serie di episodi che «sono al
contempo riflessivi ed espositivi e si muovono
in una città vista come mare aperto. Acqua che
a volte salva altre annega, dentro la quale
immergersi e riemergere dando forma ad
avvenimenti saltuari, multiformi e galleggianti
».
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