Non seppellite anche la speranza

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Transcript Non seppellite anche la speranza

-13
Mercoledì 1° febbraio
l’assemblea dei soci
della Unità srl deciderà
la ricapitalizzazione o la messa
in liquidazione
del nostro quotidiano.
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 94 n. 13
Giovedì, 19 Gennaio 2017
unita.tv
La redazione e il direttore
aspettano una risposta
alla richiesta di un incontro
con il Segretario del partito
di riferimento del giornale
Le lettere dei lettori P. 10-11
Non seppellite anche la speranza
l Scosse nelle zone già colpite. Famiglie prigioniere nella neve. Slavina su hotel: 30 persone in trappola
l Allevatori in ginocchio: centinaia gli animali morti per i ritardi nella fornitura delle stalle P. 2-3
La scuola che
ci servirebbe
L’INTERVISTA
Costituzione
insegnata
agli iman
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Mila Spicola
anti pensieri si sono
affollati nella mia testa
leggendo ieri Cassese
sul Foglio, come i diritti
contrastanti ricordati
dal giurista nella sua
intervista. Per grandi linee sono
d’accordo con lui: la scuola è fatta per
assicurare i diritti degli studenti, quelli
dei docenti sono un mezzo, non un
fine. Mio padre, alla fine degli anni ’50,
andò supplente nel Sulcis, quando la
Sardegna appariva lontana quanto
l’America. Prima di trovar la mia
strada dietro una cattedra, ho vagato
per l’Italia e l’Europa per 15 anni. È
vero quello che dice Cassese: essere
insegnante significa diventare persona
dello Stato, concetto desueto? Lo Stato
si serve senza esitazione, se si crede
nello Stato. Ma chi crede nello Stato? E
lo Stato ha fatto in modo di credere nei
docenti? Cosa s’è fatto della scuola
negli ultimi decenni? Mercato. Sono
stati i docenti a mettere in primo piano
se stessi o è stata usanza del potere di
trovarsi clientes a basso costo?
Privilegiando ora l’uno, ora l’altro
gruppo e non avendo mai il coraggio di
dire di no? Quando lo ha fatto o lo fa,
quel potere cade, di fronte al potere
più grande della politica: i numeri.
Quello dei docenti è il comparto più
numeroso. Il senso comune agisce
potentemente quando si discute di
scuola (col portato di giudizio e
pregiudizio), poco il buon senso e
pochissimo la scienza. È la struttura
che crea il sentimento e i sentimenti
dei docenti di oggi nascono da una
struttura confusamente messa a punto
da provvedimenti di volta in volta
contrapposti, tutti di segno parziale,
mai complessivo, raramente derivanti
da un dibattito adulto e maturo con
chi si occupa nel mondo della ricerca
di sistemi d’istruzione ma sempre figli
di aggiustamenti, di esigenze parziali
ora dell’una ora dell’altra fascia di
precari. Quando si agisce su misure
che riguardano gli studenti spesso si
guarda altrove, si studia poco e si copia
molto, spesso a casaccio; la necessità
del dato e di una valutazione di
sistema, importata con la lezione
americana di Visalberghi è divenuta
ossessione anche collettiva per il dato,
per la raccolta e la sua divulgazione,
ma non c’è la conseguenzialità, cioè
azioni sempre pertinenti, di sistema,
legate a quei dati. Faccio un esempio:
dagli anni ’60 e con le rilevazioni degli
ultimi anni viene fuori la stessa
identica fotografia, quella dei divari
Nord Sud nei rendimenti degli
studenti. Quello che Don Milani
chiamava “condizionamento sociale”
la misura del “peso” nel successo
scolastico del contesto economico,
geografico e, soprattutto culturale
della famiglia, ed è un peso decisivo.
Segue a pag. 11
Nicola Fiorita
Cinzia Scaffidi
I
slam e Stato Italiano: una
relazione complessa, di cui
si tende a parlare solo in occasione di fatti di cronaca
estremi. Un piccolo progetto di
formazione, rivolto a tutte le comunità religiose presenti nel nostro paese, può forse proporre
un modello su cui disegnare le
future convivenze.
Ne parliamo con Nicola Fiorita, che insegna diritto ecclesiastico all’università di Cosenza, la
quale ha vinto, insieme ad altre
cinque università italiane (Bari,
Salerno, Bologna, Firenze e Pisa)
un bando creato dal Ministero degli Affari Interni per la realizzazione di un «servizio di formazione degli esponenti delle comunità religiose presenti in Italia che
non hanno stipulato intese con lo
Stato».
Segue a pag. 8
La strada principale di Montereale, comune della provincia dell’Aquila epicentro delle scosse di terremoto
Padoan: questa Ue alimenta
le forze antieuropeiste
Gentiloni a Merkel: no a “due
pesi e due misure” su conti
pubblici e migranti
L’INTERVISTA
Salvatore Vassallo
V
Sembra un’offensiva combinata quella
del Capo del governo e del ministro dell’economia (uno da Berlino l’altro da Davos)
verso la rigidità Ue. Ma intanto gli equilibri stanno cambiando con la fine della
coalizione fra Ppe e Pse al Parlamento europeo. Di Giovanni e Mongiello P. 6-7
Assange ci
ripensa e non
si costituisce
Alfieri: nella
base c’è voglia
di riscatto
Eppure Obama ha graziato
la soldatessa Manning.
Il segretario dem della
Lombardia: bene la
ripartenza di Renzi. Zegarelli P. 4
Vaccarello P. 9
Non misuriamo
il Pd solo
con le tessere
a bene chiedersi quanti
sono gli iscritti e ancora
più importante
persuadere gli incerti a
iscriversi. Ma non è più
l’unico metro per valutare la
vitalità del Pd o l’ampiezza
della base che lo sostiene. Ad
esempio, anche se non
sappiamo quanti, molti
cittadini non iscritti si sono
mobilitati per la campagna
referendaria riconoscendosi
nel progetto del Pd per
modernizzare le istituzioni.
Hanno provato a fare una
differenza. Oggi forse sono
demoralizzati, ma prima o poi
potremo ritrovarli attivi in
nuove battaglie riformiste.
P. 5
Radar Per gli spettacoli l’incontro con Brunori Sas e le nuove serie tv, per la cultura il noir che viene dal gelo P. 12-15