Camion sprofonda nel cavo d`Assi

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Transcript Camion sprofonda nel cavo d`Assi

NO VB
LA STAMPA
SABATO 14 GENNAIO 2017
.
Novara città .41
VIABILITA’ DIFFICILE
I vigili del fuoco hanno lavorato tutto il giorno per sollevare il Tir
Camion sprofonda nel cavo d’Assi
Precipitando nella voragine ha rotto la tubatura del metano, allontanate 24 famiglie
Treni
in ritardo
anche
di un’ora
n Pendolari
infuriati ieri
mattina a Novara per i ritardi
dei treni. Alessandro Tugnolo,
di Momo, studente di Economia a Milano,
segnala la sua
disavventura:
«Dovevo essere
in Università alle
10 per un esame
e per precauzione avevo deciso
di prendere il
treno da Novara
alle 7,54. Alle
7,10 l’app “Info
treno” segnalava un ritardo di
due minuti. Ho
aspettato tre
quarti d’ora,
finché gli altoparlanti hanno
segnalato un
ritardo di 50
minuti e uno
analogo per il
treno successivo. Ritardo
dovuto alla neve
e al ghiaccio?
Ma nello stesso
istante è passato a tutta velocità un merci».
Proteste anche
per il Domodossola-Borgomanero-Novara
delle 7,16: è
arrivato in stazione dopo
un’ora. I pendolari protestano
perché sino a
Caltignaga
viaggiava in
orario, poi il
blocco.
[M. G.]
MARCO BENVENUTI
BARBARA COTTAVOZ
È stato letteralmente inghiottito dall’asfalto nel cavo che
scorre sotto la strada. Ieri poco dopo le 10 un camion è
sprofondato in una voragine
in via Cavo d’Assi, davanti al
condominio al numero 7 e 7A.
Nella caduta il mezzo ha rotto
una tubatura del gas provocando una perdita che si è
sentita per ore nell’aria: è stata poi riparata attorno alle 14
dai tecnici della Snam e dai vigili del fuoco. Ma ci sono volute ore prima che i pompieri
riuscissero ad alzare il camion dal buco.
Il mezzo della ditta Mpr di
Sannazzaro de’ Burgondi, in
provincia di Pavia, era arrivato
in via Cavo d’Assi ieri mattina
per iniziare un lavoro all’ultimo piano della palazzina ai numeri 7-7A, nel tratto tra via
Melchioni e il parchetto. L’impresa si occupa di pavimenti,
rivestimenti e «Sottofondi tradizionali alleggeriti» come riporta a grandi lettere la fiancata del camion verde sprofondato. Una scritta che ieri è suonata come una beffa.
Un abitante della strada vedendo il camion arrivare si è
preoccupato pensando al cavo
sottostante e ha avvertito l’autista dicendogli
che non poteva
entrare nella via
(nell’altro tratto
c’è un esplicito
cartello di divieto) e tantomeno
fermarsi proprio
sul lato che sovrasta il corso
d’acqua.
«Ma appena
abbiamo parcheggiato è andata giù la gomma - ha raccontato Salvatore
Lunetto, geometra della società
pavese-. L’autista ha cercato di
tirare fuori il camion che però
è sprofondato sempre più».
Danno enorme
«Noi non siamo di Novara e
non sapevamo dell’esistenza
del cavo sotto la strada - ha aggiunto il titolare dell’impresa
Carmelo Di Carlo -. I danni so-
Un marciapiede ricoperto di ghiaccio a Novara
UMBERTO BOCCA
Marciapiedi ghiacciati
e mezzi fuori strada
a Oleggio e Cameri
Il recupero
Sono
durate
ore
le operazioni
di
sollevamento
del camion
sprofondato
nel cavo
d’Assi
davanti
al numero
civico 7
L’impresa
A sinistra
il titolare
della Mpr
di Sannazzaro
Carmelo
Di Carlo
e il geometra
Salvatore
Lunetto
Basse temperature e disagi
no enormi, un camion così costa più di 200 mila euro».
Ma un mezzo tanto grosso e
pesante (ben oltre le 35 tonnellate) non doveva proprio
trovarsi lì, in una zona di case
e stradine.
È stato necessario evacuare subito i 24 alloggi e bloccare l’erogazione del metano e
dell’energia elettrica. Attorno
alle 14 la perdita del gas è stata riparata e i collegamenti ripristinati.
Poi è cominciata la complessa operazione dei vigili del fuoco per togliere il camion dalla
voragine. Impresa non facile
perché i grossi mezzi dei vigili
del fuoco dovevano fare attenzione a non sovrastare il cavo
per non correre il rischio di
sprofondare. Il primo tentativo
non è andato a buon fine: si è
spezzato uno dei cavi con cui le
due autogrù stavano alzando il
camion. Alla fine è stato sollevato ma l’intervento è proseguito fino a sera. Sul posto anche
un tecnico dell’associazione Est
Sesia: «Chiederemo i danni» ha
detto l’avvocato Ignazio Pagani,
legale del Consorzio.
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Fotogallery e video
Strade chiuse in provincia per recuperare veicoli usciti di carreggiata a causa del ghiaccio,
vie e marciapiedi sdrucciolevoli a Novara che
hanno creato non poche difficoltà a ciclisti e pedoni: è il bilancio di una mattinata di gelo. Nel
capoluogo molti hanno protestato sui social e
chiamato il Comune: «Anch’io sono quasi caduto quando sono uscito di casa al mattino - spiega
il sindaco Alessandro Canelli -. Mi sono informato: l’Assa era al lavoro da ieri sera (giovedì
ndr) per spargere il sale su strade e marciapiedi, ma si è verificato il fenomeno della freezing
rain, che rende inefficaci questi metodi. La
pioggia gelata crea una patina pericolosa appena tocca terra». Una donna caduta in corso della Vittoria è stata portata al Pronto soccorso
per una sospetta frattura.
Nelle vicinanze del ponte sul Ticino, a Oleggio, il conducente di un autoarticolato ieri ha
chiamato i vigili del fuoco: le ruote del mezzo
sono affondate nella banchina. Un altro camion,
intorno alle 8 di ieri sulla tangenziale di Novara
tra Cameri e il Cim, ha sbandato perdendo parte del carico. La provinciale 83 tra Cameri e Caltignaga è stata chiusa nella prima mattinata
per soccorrere un’auto finita in un fossato, mentre un mezzo pesante nella notte si è messo di
traverso sulla provinciale 159 tra Oleggio Castello e Montrigiasco. Il blocco del transito dell’autostrada A26 attivato giovedì sera è stato invece sospeso già nella notte tra giovedì e venerdì. Neve e ghiaccio hanno messo ko il traffico
anche nell’Alto Novarese: la strada tra Gozzano
e Invorio ieri nelle prime ore del mattino è stata
chiusa a causa di un tamponamento a catena.
Tamponamenti anche a Romagnano, Gozzano,
Gattico, Fontaneto.
[R. L.]
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In via Brofferio a Novara
Una famiglia evacuata a Fara
Arretrati con il gas
Quattro giorni al freddo
Tubo esplode per il gelo
Allagato un alloggio
È durato quattro giorni il
blackout dell’impianto di riscaldamento per le 15 famiglie del palazzo del rione San
Rocco, ai civici 9 e 11 di via
Brofferio. «Il caso ha voluto
che il blocco dell’erogazione
del gas - dice Luisa Romano,
la condomina che con il marito affitta uno dei sedici appartamenti della palazzina si sia verificato proprio durante i giorni finora più freddi di gennaio».
L’appartamento è finito sott’acqua in via 4 Martiri a Fara
e una famiglia è stata evacuata. E’ accaduto poco dopo le
3,30 della notte tra giovedì e
venerdì. «Le basse temperature hanno fatto ghiacciare
una tubazione dell’acqua che
corre nel sottotetto - dicono
gli abitanti della palazzina -.
L’aumento di volume causato
dal gelo, ha provocato la fessurazione del metallo e una
cospicua perdita di acqua».
Il liquido si è accumulato
dapprima in un appartamento disabitato al primo
piano per poi filtrare nell’alloggio del pianterreno in cui
gli inquilini abitano da oltre
4 anni: «L’acqua ha sgoccio-
C’è un piano di rientro
L’azienda di Genova che ha
l’appalto per la gestione del
calore per l’intero palazzo, il
10 gennaio ha bloccato la caldaia a causa dei 15.600 euro
di bollette non pagate: «La situazione è precipitata e siamo
arrivati alla piombatura del
contatore del gas - dice Luisa
Romano - anche per il concomitante cambio di amministratore condominiale. Dopo
15 anni, l’assemblea dei residenti ha deciso di affidare la
gestione del palazzo a un altro
professionista. Con la consulenza del nuovo arrivato, siamo riusciti a impostare in poche ore un ferreo piano di rientro del debito che il precedente
amministratore nemmeno si
era immaginato di ideare. La
società fornitrice del calore di
Genova ha ritenuto degna di fiducia la promessa di pagamento sottoscritta da tutti i
La palazzina di via Brofferio rimasta senza riscaldamento
condomini, così l’erogazione
del gas è stata riattivata. Entro
lunedì verseremo 3600 euro, la
prima delle quattro tranche».
Luisa Romano ha lottato
con determinazione per avere
i termosifoni nuovamente caldi: «Ero pronta a tutto - spiega
con convinzione - pur di non lasciare al freddo marito invalido tre figli e i due anziani nonni. Ho contattato tutte le istituzioni e finalmente il blocco del
riscaldamento che sembrava
interminabile, è finito». [R. L.]
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lato dal soffitto e dai lampadari, inondando tutto l’appartamento - raccontano gli
abitanti -. Si sono bagnati i
mobili, il materasso del letto,
i vestiti. Il rischio corto circuito elettrico è stato fortunatamente evitato».
Il proprietario dell’alloggio
è stato pronto a offrire agli affittuari una sistemazione alternativa, proponendo un soggiorno temporaneo in una
struttura alberghiera di Fara.
Nella giornata di oggi l’abitabilità dell’appartamento dovrebbe tornare alla normalità con
la sostituzione degli arredi bagnati dall’acqua del tubo esploso per il ghiaccio.
[R.L.]
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