Meguri | Maison de la danse

Download Report

Transcript Meguri | Maison de la danse

Persinsala Teatro
Fabrizio Migliorati
gennaio 19, 2017
pe
rs
in
sa
la
La Maison de la danse di Lione accoglie la compagnia
giapponese Sankai Juku per una serata lieve e fluida. Meguri è
uno spettacolo antico che utilizza un linguaggio
contemporaneo, la danza butō, e che affascina senza mostrare
una volontà totalizzante. Ma ci offre, semplicemente, un
piccolo granello di assoluto
La danza butō nasce negli anni cinquanta del secolo scorso grazie
all’incontro tra il geniale coreografo Tatsumi Hijikata e il danzatore Kazuo
Ōno. Una danza minimalista, concepita per esprimere la contemporaneità
(una contemporaneità che le classiche danze giapponesi non erano più in
grado di interpretare) ed estremamente attenta alle avanguardie artistiche
internazionali. Il butō rappresenta, quindi, la breccia attraverso la quale
viene istituita una possibilità per una relazione comunicazionale
universale, che infranga le barriere linguistiche e nazionali. Ushio
Amagatsu porta in scena, insieme alla sua compagnia Sankai Juku, uno
spettacolo che, fin dalla prima scena, palesa la completa appartenenza a
questo stile di danza così lontano e così vicino. Diviso in sette movimenti,
Meguri assume come valore estetico fondante la perfetta circolarità. Ogni
movimento si apre e si chiude perfettamente in sé, formando una serie di
sette cerchi disegnati l’uno sull’altro, per un continuo e ideale gesto senza
interruzioni.
La danza del Sankai Juku è una danza che azzera totalmente il rumore. Lo
stupefacente silenzio è la delicata carne nella quale indefinibili
uomini/alberi/pesci prendono vita nel profondità del mare o sulla
terraferma. Il silenzio non sembra nemmeno essere una scelta ricercata,
ma bensì la necessità della danza di sottrarsi agli artigli degli accidenti
della vita per mantenere solo l’essenziale, lo sviluppo della linea vitale.
Siamo all’interno del mondo vegetale? Di quello marino? Animale, forse?
L’indeterminazione fa sì che si tenda a nominare mondi non appena vi si
notino delle forme riconoscibili. Ecco che, nel terzo movimento, ci sembra
di assistere all’incontro tra la superficie terrena e quella acquea: la
leggerezza dei gesti, unita alla dolcezza della scenografia, sembrerebbero
contrastare con una musica tagliente, rumorosa, ripetitiva. Ma ciò non
avviene, come se ciò fosse dovuto ad un incantesimo, ad un intervento
magico che si assuma la responsabilità di risolvere una palese
incompatibilità. L’ossimoro non disturba proprio perché la danza evita
http://teatro.persinsala.it
1/3
Persinsala Teatro
Persinsala Teatro
Fabrizio Migliorati
gennaio 19, 2017
l’aspetto didascalico per consacrarsi totalmente all’evocazione.
pe
rs
in
sa
la
Siamo pienamente all’interno dell’estetica orientale, dello zen, di una
bellezza rara che non si lascia catturare e che rimane, sempre, nonostante
tutti gli sforzi che possiamo intraprendere, leggermente lontana da noi,
incomprensibile. Qualcosa ci sfugge. E ciò rappresenta una grande
ricchezza. La danza butō è una danza che sembra essere espulsa
direttamente dalle viscere di un tempo ancestrale che non si lascia
definire. Ma che possiede anche una stretta disciplina. La caratteristica più
riconoscibile di questo genere di danza è proprio la lentezza dei
movimenti, come se si fosse intervenuti sui movimenti dell’umano per
abbassarne i ritmi, fino a rendere il movimento quasi impercettibile. Qui,
nel luogo dove avviene un quasi azzeramento totale della cinetica, si
installa la disciplina del respiro, il prāṇāyāma, che mantiene i corpi in una
tensione inattaccabile. I movimenti di Meguri sono composti di ritmi
diversi, tempi che si dilatano e che si concentrano ma la sapienza
compositiva, unita proprio alla tensione dei corpi, fa sì che non vi siamo
mai interruzioni. La mancanza di pause non è pertanto un segno di
un’opera opprimente ma, al contrario, una dichiarazione di una continuità
vitale. Il settimo ed ultimo movimento vede il ricongiungimento con le
immagini iniziali attraverso il movimento circolare dei danzatori che
divengono animali roteanti che si ripiegano su se stessi per poi sbocciare
come un fiore che si lascia trasportare dal vento in un movimento che
potrebbe non finire mai. Un’allegoria della vita che, mentre scompare nel
buio della scena oscura, lascia che il battito cardiaco continui a segnare il
tempo.
La Maison de la danse de Lyon présente le spectacle Meguri de la
compagnie japonaise Sankai Juku. Un souffle circulaire et
ininterrompu qui provient directement des entrailles d’un temps
ancestrale. Une allégorie de la vie qui prend les formes d’un pas
léger, discret et presque imperceptible mais aussi celle de la bouche
noire de la mort. La danse butō comme évocation du mouvement
vital.
Lo spettacolo va in scena:
Maison de la danse
http://teatro.persinsala.it
2/3
Persinsala Teatro
Persinsala Teatro
Fabrizio Migliorati
gennaio 19, 2017
8 avenue Jean Mermoz – Lione (Francia)
fino a sabato 21 gennaio 2017
orari: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.30, giovedì ore 19.30
pe
rs
in
sa
la
La Maison de la danse ha presentato
Meguri
della compagnia Sankai Juku
coreografia, concezione e direzione Ushio Amagatsu
musiche Takashi Kako, YAS-KAZ, Yoichiro Yoshikawa
con Ushio Amagatsu, Semimaru, Toru Iwashita, Sho Takeuchi, Akihito
Ichihara, Dai Matsuoka, Norihito Ishii, Shunsuke Momoki
direttore di scena Kazuhiko Nakahara
assistente del direttore di scena Keisuke Watanabe
tecnici delle luci Satoru Suzuki, Satoko Koizumi
tecnico del suono Akira Aikawa
realizzazione del fondo scenografico Roshi
realizzazione dei costumi Masayo Lizuka
amministrazione Midori Okuyama, Yasuko Takai
in coproduzione con il Théâtre de la Ville di Parigi, il Kitakyushu
Performing Arts Center di Fukuoka, l’Esplanade / Theatres on the
Baydi Singapore e il Sankai Juku di Tokyo
durata 1 ora e 20 minuti
www.maisondeladanse.com
http://teatro.persinsala.it
3/3
Persinsala Teatro