Il NotiziAlsippe del 17 gennaio 2017.

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Transcript Il NotiziAlsippe del 17 gennaio 2017.

AL.SI.P.PE ALLEANZA SINDACALE POLIZIA PENITENZIARIA VIA DEGLI ARCELLI 00164 (ROMA) TELEFONO 3931383562 EMAIL [email protected] SITO INTERNET WWW.ALSIPPE.IT AFFILIAT I O.S.A.P.P
NUMERO
1776
DI MARTEDI
17 GENNAIO
2017 A
Un centinaio di agenti della
polizia penitenziaria non
potranno
pranzare,
né
cenare nelle mense delle
case circondariali di Cuneo,
Fossano e Saluzzo
Sciopero degli addetti al servizio dopo i
ritardi nel pagamento degli stipendi.
Reiterati ritardi nel pagamento degli
stipendi e tredicesima non ancora
corrisposta, senza avvisare i dipendenti.
Sono i motivi che hanno indotto il sindacato
Uil-Tucs a proclamare, per lunedì 16
gennaio, una giornata di sciopero per i dieci
lavoratori del servizio di ristorazione nelle
carceri di Cuneo, Fossano e Saluzzo.
Risultato: un centinaio di agenti della
polizia
penitenziaria
non
potranno
pranzare, né cenare nelle mense delle case
circondariali, gestite dalla J. D. Service di
Bergamo. Nessun problema, invece, per i
detenuti, che utilizzano una cucina in
autonomia. La questione era stata
affrontata il 10 ottobre, in Prefettura,
all'incontro tra sindacati e rappresentanti
della ditta, con al centro del dibattito i
ritardi nei pagamenti delle mensilità di
luglio, agosto e settembre.
La responsabile cuneese della società,
Daniela Colombo, aveva parlato di
"difficoltà finanziarie e di riorganizzazioni
interne della direzione", assicurando però
che "entro il 20 di ogni mese" sarebbero
stati corrisposti i pagamenti con regolarità,
e fornite le necessarie informazioni al
personale. "Non hanno rispettato gli
impegni - dice il segretario di Uil-Tucs,
Salvatore Bove -. La retribuzione di
novembre è stata liquidata il 27 dicembre e
la tredicesima non è ancora stata pagata.
Molto grave, inoltre, che la società non
abbia inviato alcuna comunicazione ai
lavoratori su ritardi e problematiche sui
pagamenti dovuti".
CURA
DELLA
SEGRETERIA GENERALE
AD USO INTERNO
All'incontro in Prefettura, il viceprefetto
Maria Antonietta Bambagiotti aveva
richiamato l'importanza del servizio
mensa nelle case circondariali, "la cui
sospensione potrebbe configurare anche
un'interruzione di pubblico servizio". La
dottoressa Daniela Colombo, più volte
contattata al cellulare, non risulta
reperibile. "Lunedì distribuiremo buoni
pasto agli agenti - dice il direttore del
carcere di Cuneo, Claudio Mazzeo -.
Spero che la situazione si risolva e lo
sciopero non duri oltre una giornata. La
società ha vinto un appalto e deve
garantire i pasti al personale, altrimenti
andrà incontro a delle penali".(La Stampa)
Tratti in salvo da una
Motovedetta della Polizia
penitenziaria.,
erano
rimasti bloccati a Pianosa
per il maltempo
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
Igiene Service, Franca Rosso - per aver
recuperato sabato scorso i nostri
operatori rimasti bloccati a Pianosa a
causa del maltempo".Partiti con la nave
di martedì scorso per dare avvio alla
campagna di eradicazione del ratto nero
sull'isola, su commessa del Parco
nazionale dell' Arcipelago toscano, gli
otto ragazzi che sarebbero dovuti
rientrare dopo un paio di giorni, sono
rimasti isolati in situazione di emergenza,
con la prospettiva di dovervi restare a
lungo date le pessime condizioni meteo
previste anche per questa settimana."Ma
grazie all'intervento della motovedetta
della polizia penitenziaria, partita
appositamente sabato mattina nell'unico
spiraglio di poche ore di mare praticabile
- racconta Rosso - i nostri operatori sono
potuti rientrare all' Elba. In questo
periodo infatti, i collegamenti con l'Isola
di Pianosa sono molto ridotti, e quando ci
simette anche il cattivo tempo, le
situazioni si complicano.(Il Tirreno)
E’
l’ergastolano
evaso
dall’0sedale di Lecce nel
2015 ad aver aggredito due
agenti
penitenziari
a
Messina
Bloccati a Pianosa per il maltempo La
disavventura di otto dipendenti di Igiene
Service, sull'isola piatta per la campagna
di eradicazione del ratto nero. Sono
andati via a bordo di una motovedetta.
PIANOSA. Sono rimasti bloccati a causa
del maltempo sull'isola di Pianosa, ma
per fortuna sono stati tratti in salvo dagli
agenti della polizia penitenziaria. E'
quanto è accaduto a otto dipendenti della
ditta elbana Igiene Service, impegnati
sAbato scorso in un intervento sull'isola
piatta.
"Desidero esprimere un ringraziamento
pubblico alla direzione della casa di
reclusione di Porto Azzurro, nella
persona di Fancesco D'Anselmo, alla
comandante
della
polizia
penitenziaria Giuliana
Perrini, al
sostituto
commissario Gaetano
Librando, all'ispettore capo Vincenzo
D'Amico e ai loro collaboratori del
servizio navale - spiega la titolare di
Ergastolano salentino ferisce due agenti
penitenziari. Nel 2015 era evaso
dall'ospedale di Lecce Ha aggredito con
violenza
due
agenti
di
polizia
penitenziaria del carcere di Messina. A
far parlare di sé è ancora una volta
“Triglietta”,
alias
Fabio
Perrone,
l'ergastolano salentino ritenuto vicino
alla Sacra Corona Unita, già protagonista
il 6 novembre 2015 di una rocambolesca
evasione a Lecce. L’uomo stamani
mentre era in procinto di essere
accompagnato in Tribunale, prima di
uscire dall'istituto di pena, ha aggredito
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per motivi sconosciuti il personale di
scorta e due agenti di polizia penitenziaria
sono rimasti feriti. Perrone, 43 anni, è
detenuto nel carcere di Messina dopo
essere stato da poco trasferito dal carcere
di massima sicurezza di Catanzaro. Più di
un anno fa riuscì a fuggire dall'ospedale di
Lecce dove era stato portato per un esame
diagnostico, impossessandosi della pistola
di uno degli agenti penitenziari che lo
scortavano, ferendo tre persone e sparando
all'impazzata in corsia per farsi strada, per
poi rapinare l'auto ad una donna nel
parcheggio
dell'ospedale,
puntandole
l'arma alla tempia. L'ergastolano venne
catturato il 9 gennaio dello scorso anno,
dopo 63 giorni di latitanza, a Trepuzzi
(Lecce), suo paese natale, durante un blitz
congiunto di Squadra mobile e polizia
penitenziaria. (Norba Online)
Accorpamento dei due carceri
cittadini : la proposta del
garante dei detenuti
Accorpamento dei due carceri alessandrini: la
proposta del garante dei detenuti.Il garante
regionale dei detenuti, Bruno Mellano,
interviene sul dibattito relativo alla crisi di
personale registrata nella Casa di
Reclusione di San Michele e sul progetto di
revisione organizzativa della struttura
ALESSANDRIA - Sulla vicenda della Casa
di Reclusione di San Michele accogliamo
una riflessione del Garante Regionale dei
detenuti, Bruno Mellano.Un caso a caso
Il sistema penitenziario italiano soffre
storicamente di una sorta di “presbiopia”:
sembra infatti non riuscire a “mettere a
fuoco” i problemi principali e le relative
soluzioni, occupandosi più di ciò che è sullo
sfondo rispetto a quello che è in primo
piano.Al di là della metafora “oculistica”
può apparire significativo ed emblematico
raccontare la situazione di Alessandria, città
dei due carceri (una Casa di reclusione e
una Casa circondariale) che la pongono in
una posizione peculiare a livello nazionale,
e in cui è presente un garante comunale,
Davide Petrini, docente universitario di
Diritto penale e diritto penale del lavoro,
particolarmente attento e presente.
Come premessa voglio ricordare che nella
conferenza stampa tenutasi lo scorso 23
dicembre
in
Consiglio
regionale,
il Coordinamento delle Garanti e dei
Garanti
dei
detenuti
piemontesi ha presentato il testo di un
dossier,
inviato
al
Dipartimento
dell’Amministrazione penitenziaria, in cui
si rappresentavano alcune problematiche
(una per ciascun carcere piemontese) a
nostro avviso prioritarie e si suggerivano le
potenziali soluzioni applicabili già nel 2017.
Per quanto riguarda Alessandria abbiamo
evidenziato come la Casa circondariale
“Cantiello e Gaeta” presenti gravi criticità
strutturali
non
sanabili
(vetustà
dell’edificio originario ottocentesco e
problemi strutturali quali ad esempio la
mancanza di luce) che determinano
l’utilizzo di meno di metà dello spazio
detentivo a causa dell’inadeguatezza e
della mancata messa a norma della parte
rimanente (tetto ed impianti), con il
paradosso che mancano gli spazi agibili
per le attività e per la detenzione (manca
tra l’altro una sezione per semiliberi). Per
questo
abbiamo
proposto
all’Amministrazione
penitenziaria
di valutare la chiusura definitiva del
“Cantiello e Gaeta”, accorpando Casa
Circondariale e Casa di Reclusione, con
l’unificazione delle direzioni e delle aree
(amministrative,
educative
e
del
personale di sorveglianza). Proprio di
questi giorni - invece – è la notizia
apparsa sugli organi di stampa che il
Provveditore regionale doterà il “San
Michele“ di un contingente aggiuntivo di
polizia penitenziaria (si parla di 15/20
agenti) che arriverà in parte (10 unità)
dall’organico del carcere di Alba
(attualmente chiuso), in parte dall’altro
istituto alessandrino, il “Cantiello e
Gaeta” (3 unità), mentre l’installazione di
videocamere di sorveglianza dovrebbe
consentire di destinare ad altre mansioni
altri 5 o 6 agenti. I sindacati di polizia, nel
dichiarare il proprio favore all’iniziativa,
hanno
tuttavia
rimarcato
che
i
provvedimenti ipotizzati sono – a loro
modo di vedere – ancora insufficienti.
Per capire, al di là del gioco delle parti,
che cosa serve veramente ad Alessandria
può essere utile citare la segnalazione
collettiva inviata, da una trentina di
detenuti presso la sezione I B della Casa
di reclusione, alla Magistratura di
sorveglianza di Alessandria in cui si
elencano
una
serie
di
criticità,
innanzitutto strutturali: dalla mancanza
di spazio ed igiene delle celle, alla
presenza di materassi vecchi e sporchi,
all’inadeguatezza degli impianti elettrici
dei bagni e delle docce con infiltrazioni e
presenza di muffe, alla mancanza di
acqua calda e alla fatiscenza di arredi,
rivestimenti e porte.Vengono poi elencate
quelle che, a giudizio dei detenuti,
sono altri
problemi
da
risolvere. L’introduzione
di
tessere
telefoniche,
presentata
come
una
miglioria, secondo loro è causa di una
aumentata burocrazia foriera di code e
attese. Si lamentano inoltre per il vitto e
– soprattutto - per la mancanza di
personale educativo con il conseguente
rinvio delle camere di consiglio e quindi
della concessione di permessi e benefici
per la ritardata redazione delle sintesi.
Occorre quindi una riflessione profonda e
realistica su quali siano le vere e
inderogabili priorità del carcere, nel suo
complesso. Vogliamo privilegiare sempre
e
comunque
l’aspetto
sicuritario
aumentando la vigilanza (anche in
contrasto con la nuova impostazione
della
“vigilanza
dinamica”) o
intendiamo restituire
finalmente
all’istituzione carceraria la sua funzione
rieducativa dotandola
di
organici
adeguati di educatori, assistenti sociali,
mediatori culturali, formatori, ecc.?
E’
dalla
risoluzione
di
questo
interrogativo che deriverà il carcere del
futuro.Tornando al caso di Alessandria,
appare paradossale come la grande
“montagna” mediatica che ha preso avvio
dal malessere diffuso nel “San Michele”
abbia partorito
il
“topolino”
dello
spostamento di tre agenti da uno all’altro
dei
due
carceri
cittadini.
E’ urgente che - nell’attesa di decisioni
più radicali (chiusura del Cantiello e
Gaeta e costruzione di un nuovo
padiglione al San Michele) si pervenga,
come
da
noi
suggerito, almeno
all’accorpamento degli organici e quindi
(come già previsto per il direttore)
all’individuazione
di un
unico
comandante di polizia penitenziaria e di
un
unico
responsabile
educativo, razionalizzando
e
ottimizzando l’esistente ed evitando di
disperdere le già scarse risorse umane
esistenti.(Alessandria news)
Detenuto
morto
a
Poggioreale,condannato il
medico di turno
È arrivata la prima verità processuale per
la vicenda di Ciro Triunfo, il 25 enne
stroncato nel 2009 da un malore
all'interno del carcere di Poggioreale. La
quarta sezione del tribunale di Napoli,
presieduta dal giudice Loredana Acierno,
ha infatti condannato in primo grado
Francesco Vassallo, il medico che il 28
settembre del 2009 era di turno nella
casa circondariale di
Napoli. Il
professionista, unico imputato per
omicidio colposo, è stato condannato a 9
mesi e all'interdizione, per un anno, dai
pubblici
uffici.
E'
stato
inoltre
condannato al pagamento di una
provvisionale
di
40
mila
euro.
Quel giorno Ciro Triunfo, detenuto nel
carcere
di
Potenza
e
trasferito
momentaneamente a Poggioreale in
attesa che si celebrasse un'udienza del
suo processo, accusò un malore dopo aver
assunto elevate dosi di metadone. Fu
trasferito al Cardarelli, dove fu sottoposto
a un trattamento a base di Narconon e
riportato, qualche ora dopo, nuovamente
all'interno della struttura carceraria. Il
medico di turno di Poggioreale, lo stesso
che poche ore prima aveva fatto
trasportare Triunfo in ospedale, non
ritenne però opportuno effettuare un
ulteriore controllo, così come previsto dai
protocolli.Ciro Triunfo, giovane con
precedenti per spaccio di droga, furto e
ricettazione, ebbe un altro malore
durante la notte di cui, però, nessuno si
accorse.
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La mattina del 29 settembre i suoi
compagni di cella lo trovarono riverso e con
la bava alla bocca. A nulla valsero i tentativi
di rianimarlo.A far scattare le indagini,
coordinate dalla pm Claudia De Luca, la
denuncia della famiglia Triunfo, seguita in
tutti questi anni dagli avvocati Luigi
Musolino e Ida Napolitano. L'inchiesta ha
accertato che Ciro è morto per gli effetti
collaterali del Narconon. Effetti ben noti ai
medici e, proprio per questo, da tenere
sotto osservazione. Nel corso del processo,
iniziato nel novembre del 2012, sono state
ascoltati anche i compagni di cella di Ciro,
che
all'indomani
della
sua
morte
denunciarono ai media, attraverso alcune
missive, "il ritardo dei soccorsi". (il
mattino.it)
Le carceri italiane sono una
polveriera
pronta
ad
esplodere
intervista
ad
Anna
Maria
Cossiga
componente
della
Commissione nazionale di
studio
sullo
jihadismo
islamico
L'attentatore di Berlino sarebbe diventato
terrorista nelle carceri della Sicilia. "Il
carcere? Un incubatore di terroristi e di
criminali in generale, purtroppo!". Anna
Maria Cossiga, docente di Geopolitica alla
"Link Campus University" di Roma, ha
pochi dubbi: Anis Amri, il ventiquattrenne
tunisino ritenuto autore della strage di
Berlino e ucciso in un conflitto a fuoco dalla
Polizia a Milano, s'è "convertito all'Isis"
durante la sua reclusione a Palermo.
Chiamata nei mesi scorsi dalla Presidenza
del Consiglio a far parte della Commissione
nazionale di studio sullo jihadismo
islamico, la studiosa - figlia dell'ex
presidente della Repubblica, Francesco
Cossiga - afferma: "I segnali sono ormai
certi. Insieme al web, il carcere è ormai il
luogo di radicalizzazione per eccellenza".
Moltissimi gli stranieri detenuti in Italia.
Una polveriera, pronta a esplodere?
"In Italia si sta facendo già molto per
prevenire il problema. I detenuti a rischio
vengono attentamente controllati. Ma la
prevenzione non è facile. Se, da una parte, è
giusto garantire ai detenuti musulmani la
presenza di una guida religiosa, di un imam,
dall'altra è spesso difficile capire chi siano
esattamente questi imam, quali siano le loro
idee. Inoltre, molti dei detenuti si
autoproclamano imam e diventano guide
spirituali senza una preparazione formale".
Quindi?"L'Islam non prevede sacerdoti
"consacrati", come il cattolicesimo, ma una
preparazione per chi sarà una guida
spirituale sì. Si sta lavorando per un
maggior controllo sugli imam che
entrano in carcere ma, per quelli
autoproclamati all'interno, non si può
fare altro che monitorarli e, casomai,
impedire loro di nuocere". Nulla di
nuovo: il reclutamento dietro le sbarre è
un
meccanismo
ampiamente
sperimentato anche dalle mafie. Almeno
questa lezione, siamo riusciti a
impararla?"Si impara ma poi spesso non
si può agire come si vorrebbe.
Conosciamo tutti la situazione delle
nostre carceri. E come si fa a controllare
uno per uno i detenuti? Nel nostro caso
specifico: se gli imam parlano in arabo, o
in urdu o in qualche altra lingua
straniera, come si fa a capire che cosa
dicono, a che cosa incitano i fedeli? Le
critiche al nostro sistema sono facili da
fare, ma riuscire a trovare la soluzione è
molto
più
difficile
delle
chiacchiere".L'Unicef
ha
appena
presentato a Palermo, Roma e Milano la
video-inchiesta "Invisibili" sul fenomeno
dei minori stranieri non accompagnati
che dopo lo sbarco spariscono nel nulla.
Un motivo di ansia in più?"Certamente.
Sappiamo tutti che fine potrebbero fare, o
hanno già fatto, questi minori. Credo sia
comunque interessante notare che molti
di quelli che noi definiamo minori sono
ragazzi già cresciuti a causa delle
situazioni dei Paesi di provenienza, che
non possono essere paragonati, per le
loro tragiche esperienze di vita, ai nostri
quindicenni o sedicenni. Ma questo rende
ancora più grave il problema. Dobbiamo
trovare una soluzione vera al problema
dell'immigrazione e sviluppare una
politica in merito, o le cose non
cambieranno".Lei
fa
parte
della
commissione per lo studio dello
jihadismo in Italia. Davvero qui da noi si
sta meglio che in Francia o in Belgio?"Sì,
si sta molto meglio. I nostri foreign
fighters sono pochissimi e le comunità
musulmane nel nostro Paese sono
"tranquille", se così possiamo dire.
Questo non significa che non esistano
rischi. L'Isis ci ha minacciato più volte e i
motivi della nostra situazione migliore
sono così vari, che possono mutare
rapidamente. Con questo non voglio
aumentare la paura, ma semplicemente
dire che è bene stare all'erta. Le nostre
istituzioni lo sono e, a causa delle vicende
italiane del passato, le nostre forze
dell'ordine
insieme
alla
nostra
intelligence hanno una conoscenza delle
questioni terroristiche che altri Paesi non
hanno. Seppure a causa di tristi trascorsi,
siamo diventati più preparati in questo
settore".
Annullata la prova scritta
del Concorso per 559
agenti di Polizia
Revocate le prove scritte e la commissione
d’esame del Concorso per 559 agenti di
Polizia, si ripetono i quiz. Il Capo della
Polizia ha ufficialmente annullato la prova
scritta (e la commissione d’esame
precedentemente nominata.Il prossimo 24
gennaio 2017 verrà pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il diario delle nuove prove scritte.
Di seguito il provvedimento pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale 4ª Serie Speciale Concorsi ed Esami numero 3 del 13 gennaio
2017 Ministero dell’Interno Dipartimento
della Pubblica Sicurezza Revoca del decreto
del Capo della Polizia - direttore generale
della Pubblica Sicurezza n. 333-B/12.E.7.16
del 26 febbraio 2016 di nomina della
commissione esaminatrice e di tutti gli atti
relativi alla prova scritta dalla stessa posti in
essere, inerenti al concorso pubblico, per
titoli ed esami, per il reclutamento di 559
allievi agenti della Polizia di Stato, riservato
ai sensi dell'articolo 2199, comma 4, lettera
a), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n.
66, ai volontari in ferma prefissata di un anno
o quadriennale ovvero in rafferma annuale i
quali, se in servizio, abbiano svolto alla data
di scadenza del termine di presentazione della
domanda almeno sei mesi in tale stato o, se
collocati in congedo, abbiano concluso tale
ferma di un anno indetto con D.M. 12
gennaio. (GU 4a Serie Speciale - Concorsi ed
Esami n.3 del 13-1-2017) In merito al
concorso pubblico per il reclutamento di n.
559 allievi agenti della Polizia di Stato,
riservato ai sensi dell'art.2199, comma 4,
lettera a), del decreto legislativo 15 marzo
2010, n.66, ai volontari in ferma prefissata di
un anno o quadriennale ovveroin rafferma
annuale i quali, se in servizio, abbiano svolto
alla data di scadenza del termine di
presentazione della domanda almeno sei mesi
in tale stato o, se collocati in congedo,
abbiano concluso tale ferma di un anno,
indetto con decreto ministeriale 12 gennaio
2016 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale
«Concorsi ed esami», n. 8 del 29 gennaio
2016, si comunica che il Capo della Polizia direttore generale della pubblica sicurezza
con decreto n. 333- B/12E.8.16/20112 del 12
dicembre 2016 ha cosi' disposto: «Art. 1. 1.
Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse,
e' revocato il proprio decreto in data 26
febbraio 2016 di nomina della commissione
esaminatrice del concorso pubblico per titoli
ed esami, per il reclutamento di n. 559 allievi
agenti della Polizia di Stato di cui alle
premesse. 2. Conseguentemente sono revocati
anche tutti gli atti, relativi allo svolgimento
delle operazioni della prova scritta e i relativi
esiti, posti in essere dalla Commissione
esaminatrice di cui al comma 1. 3. Con
separato provvedimento si provvede alla
nomina
della
nuova
Commissione
esaminatrice che curera' la ripetizione della
prova scritta e gli altri successivi
adempimenti per la conclusione del concorso.
Art. 2. 1. Il direttore della Direzione centrale
per le risorse umane del Dipartimento della
pubblica
sicurezza
e'
incaricato
dell'immediata esecuzione del presente
provvedimento, provvedendo anche agli
adempimenti necessari alla pubblicazione del
solo dispositivo nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e nel sito istituzionale
della Polizia di Stato. Avverso il presente
provvedimento e' ammesso ricorso al
Tribunale amministrativo regionale entro il
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termine di sessanta giorni ovvero ricorso
straordinario al Presidente della Repubblica
entro il termine di centoventi giorni dalla
pubblicazione.». Si comunica che il diario della
reiterazione della prova scritta d'esame del
concorso sara' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie
speciale «Concorsi ed esami» - del giorno 24
gennaio 2017. Segreteria Generale
Nuovi
ingressi
nelle
Fiamme Azzurre,ecco gli
atleti che entrano a far
parte del gruppo sportivo
della polizia penitenziaria
internazionale».
C'è
anche
grande
soddisfazione nelle parole del presidente
della Fitet Renato Di Napoli:«Avere
raddoppiato il numero dei nostri atleti
all’interno delle Fiamma azzurre è la migliore
dimostrazione della considerazione in cui è
tenuta
la
nostra
Federazione.La
collaborazione è iniziata negli anni scorsi con
Marcello Tolu, responsabile del Gruppo
sportivo della Polizia penitenziaria. Sono
convinto che questa possa essere la base per
creare in futuro le condizioni per lavorare
insieme in modo sempre più proficuo».(Alto
Adige)
Circolari ministeriali e
note D.A.P. gennaio 2017
La Segreteria Generale in collaborazione
con i rappresentanti regionali provinciali
e locali presenti sul territorio ha stipulato
una serie di convenzioni per gli iscritti
Alsippe e i propri familiari , per usufruire
di servizi con sconti particolari. Per
usufruire dei predetti sconti bastera’
esibire la
Tessera Servizi Alsippe che
potra’ essere richiesta ai responsabili delle
Segreterie Sindacali . Cliccando il link
sotto potrete visionare i servizi offerti
http://www.alsippe.it/it/category/conven
zioni/
oppure CONVENZIONI del sito :
www.alsippe.it
Per ulteriori richieste ed informazioni
contattate l’indirizzo email:
[email protected]
Segreteria Generale
Convenzione per la stipula
di polizze assicurative RC
auto per gli iscritti Alsippe
e propri familiari
Segreteria Generale
Il pongista bolzanino Jordy Piccolin nelle
Fiamme Azzurre .BOLZANO. Jordy Piccolin,
diciannovenne pongista bolzanino, ha messo al
sicuro la sua attività sportiva per i prossimi anni
con l’arruolamento nelle Fiamme Azzurre.
Jordy è così entrato a far parte BOLZANO.
Jordy
Piccolin,
diciannovenne
pongista
bolzanino, ha messo al sicuro la sua attività
sportiva per i prossimi anni con l’arruolamento
nelle Fiamme Azzurre. Jordy è così entrato a far
parte del gruppo sportivo della polizia
penitenziaria
assieme
al
diciassettenne
piemontese Daniele Pinto ed ai già arruolati
Alessandro Baciocchi e Niagol Stoyanov. Il
giovane pongista bolzanino fino a due stagioni
fa ha sempre giocato per l’Sv Termeno, assieme
anche alla sorella Giorgia, poi c’è stato il grande
salto in serie A1 con la maglia del Lomellino
Cipolla Rossa Vigevano ed anche la crescita
agonistica con la scalata delle graduatorie
nazionali fino a raggiungere, per ora, il terzo
gradino, numero tre d’Italia. Il prossimo
impegno sarà con la Nazionale assoluta all'Open
di Ungheria dal 17 al 22 gennaio agli ordini del
direttore tecnico Patrizio Deniso. Le Fiamme
Azzurre hanno ultimato il reclutamento di
quest’anno all'interno del loro Gruppo sportivo
con 17 nuovi atleti di 11 differenti discipline, e
tra queste il tennistavolo con Jordy Piccolin
assegnato alla sede di Bolzano, e Daniele Pinto
a Novara. «Quando è uscito il concorso –
racconta soddisfatto Jordy Piccolin - ho sperato
di essere selezionato, anche se sapevo che non
sarebbe stato facile. Far parte del gruppo
sportivo delle Fiamma azzurre è per me una
grandissima opportunità, rappresenta una bella
garanzia per il mio futuro e nel presente mi
consente di svolgere l'attività sportiva con
maggiore tranquillità.È bello sapere di far parte
di un Gruppo sportivo militare e cercherò di
rappresentarlo al meglio con i risultati, in Italia
e nei tornei in giro per il mondo. L'ingresso nel
corpo della Polizia Penitenziaria è un'ulteriore
stimolo per il 2017. Intanto sono soddisfatto di
come sto giocando e mi auguro di proseguire in
questa direzione, con l'obiettivo di migliorare la
mia
competitività
anche
in
ambito
Ti piace scrivere e vuoi
pubblicare articoli notizie
e pareri invia un email ad
Alsippe
Se vuoi pubblicare un articolo un parere,
una notizia, un'esperienza personale , un
problema scrivi a :
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Segreteria Generale
Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
La Segreteria Generale Alsippe ha
definito una convenzione per la stipula di
polizze assicurative RC auto e moto per
gli iscritti Alsippe ed i propri familiari.
Per eventuali preventivi e ulteriori
informazioni chiamare al numero di
telefono 3931383562 oppure inviare la
documentazione
direttamente
all’indirizzo
email:[email protected]
Documenti richiesti per il preventivo
1)Fotocopia del libretto di circolazione
fronte e retro
2) Documento di riconoscimento
Nel caso in cui sia un familiare
intestatario
della
polizza
un
autocertificazione che ne attesti la
parentela ai sensi della normativa
vigente, per altre informazioni contattare
l’ufficio ai numeri indicati sopra
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