Approfondimento - Istituto Italiano Edizioni Atlas

Download Report

Transcript Approfondimento - Istituto Italiano Edizioni Atlas

Approfondimento
Le tecniche dell’arte: l’oreficeria nei primi secoli del Cristianesimo
A lato: Fig. 1
Crocetta-reliquiario
di Adaloaldo, VI-VII sec.
Lamina d’oro decorata a
niello; custodia cruciforme
ricoperta da cristallo di
rocca, 7,5x6,5 cm. Monza,
Tesoro del Duomo.
A destra: Fig. 2
Copertura dell’Evangeliario
di Teodolinda, 603.
Lastra d’oro, gemme,
cammei incisi, perle,
alt. 30 cm. Monza,
Tesoro del Duomo.
Tra eleganza bizantina
e stilizzazione nordeuropea
L’oreficeria ha avuto grande importanza nell’ambito della cultura figurativa cristiana. Anche prima che si affermasse per merito degli abili artigiani germanici, quest’arte si era avvalsa di tecniche
di lavorazione antichissime, già note ai Romani.
La tecnica a cloisonné, per esempio, è un’eredità
tardoantica, mentre le tecniche della laminatura,
della granulazione, della trafilatura e dello sbalzo
erano note sia in Occidente, sia nel Vicino Oriente.
L’oreficeria è quasi l’unica testimonianza dell’attività artistica dei popoli migrati a partire dal IV
secolo d.C. verso il Mediterraneo. Non di rado
questi erano accompagnati da artisti orafi orientali,
che utilizzavano pietre e gioielli provenienti dalle
conquiste dei nuovi territori, o addirittura dalle terre dell’Estremo Oriente, come l’India. La varietà di
ritrovamenti suggerisce un quadro così complesso di spostamenti e di stili, da rendere difficile individuare gli specifici apporti di ogni popolazione.
Un elemento comune nell’area nordeuropea,
giunto in Italia attraverso la mediazione celtica,
Le principali tecniche di lavorazione orafa
Cloisonné Consiste nell’applicazione di pietre o smalti colorati entro spazi ben
delimitati da contorni in metallo.
Granulazione Antica tecnica orafa, con la quale piccolissimi grani d’oro vengono saldati tra loro e su lamine, evidenziando figurazioni.
Laminatura Rivestimento con lamine generalmente in metalli preziosi, anche
lavorati.
Trafilatura Lavorazione a freddo di materiali metallici, riducendone la sezione
a partire generalmente da forme cilindriche.
Sbalzo Tecnica di lavorazione dei metalli che consiste nel fare risaltare le figure
a rilievo su una faccia della lamina, incavando l’altra con appositi strumenti.
Filigrana Si ottiene curvando o intrecciando sottili filamenti di metallo, che
vengono poi fissati nei punti di contatto.
1
è l’ornamento zoomorfo. Il repertorio figurativo
presenta, tuttavia, una grande varietà di motivi
stilizzati o astratti, nei quali le pietre sono spesso valorizzate per il loro contrasto cromatico con
il caldo colore dell’oro.
Al confine tra il mondo longobardo e
quello bizantino
La produzione orafa bizantina in Italia ha creato opere di estrema raffinatezza e di straordinaria
qualità tecnica, che ispireranno la produzione longobarda. Dopo il V secolo si diffusero ampiamente
anche oggetti d’uso, come fibbie, bardature di animali, armi, ecc., elegantemente impreziositi in piccole parti. Celebri sono, infatti, le fibule longobarde
di produzione italiana, in cui figurazioni zoomorfe
sono talvolta elaborate con fantasiosi intrecci.
Particolare diffusione ebbe l’arte dell’oreficeria
longobarda, anche per il suo ruolo di attestazione del rango sociale; nei monili, così come nei
pregiati oggetti liturgici, la raffinata lavorazione
dell’oro e dell’argento era arricchita dal vivace
cromatismo delle pietre dure o in pasta vitrea. I
Longobardi, infatti, eccelsero anche nella tessitura e nell’intaglio dell’avorio.
Un alto livello di lavorazione è presente anche
negli eleganti codici miniati anglosassoni e irlandesi del VII e VIII secolo, in cui l’apparato decorativo giunge ad impreziosire la stessa scrittura.
Esemplari della sintesi espressa dalle due tradizioni – longobarda e bizantina – sono le opere conservate nel Tesoro del Duomo di Monza. Nella
celebre Copertura dell’Evangeliario di Teodolinda riconosciamo il principio di armonia compositiva di derivazione classica, che è patrimonio
dell’arte bizantina. Intorno alla croce gemmata lo
spazio si divide in quatto parti, ognuna delle quali
appare come campo multicolore, impreziosito da
gemme e cammei.
© Istituto Italiano Edizioni Atlas