Cimo dice basta e dichiara lo stato di agitazione in

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Transcript Cimo dice basta e dichiara lo stato di agitazione in

Il fallimento delle politiche regionali ricade sempre e
soltanto sui medici
Cimo dice basta e dichiara lo stato di agitazione in
Campania
Le recenti vicende del Pronto Soccorso di Nola evidenziano, per l’ennesima volta, lo stato di
degrado in cui versa la sanità, e non solo quella campana, già vittima della cronica
inefficienza della politica regionale che negli anni passati ha, dapprima, depauperato
importanti risorse economiche per sostenere i propri costi della politica ed, oggi, a caro
prezzo, ha risanato i bilanci a discapito della qualità e sicurezza dell’assistenza.
Ma ciò che emerge con chiarezza è certamente la mancanza di una visione strategica che
coinvolga le strutture sanitarie sia ospedaliere che territoriali oltre, naturalmente, l’assenza
di una pianificazione delle attività che sono in capo al sistema di emergenza-urgenza,
inefficienze più volte denunciate dalla CIMO ma ancora irrisolte.
E’ proprio vero, la sanità Campana ha tutti i record negativi a partire dall’aspettativa di vita
che è la più bassa d’Italia ed è altrettanto vero che i Pronto Soccorso campani sono diventati
l’anello debole di una catena di inefficienze che si scaricano tutte su queste strutture di
frontiera.
L’episodio di Nola è l’ultimo di una lunga serie che ha visto, a rotazione negli anni precedenti,
coinvolti tutti gli ospedali della Campania, lo stesso De Luca ricorderà la questione delle
barelle nel Cardarelli che tuttora non è ancora del tutto risolta.
Ma ciò che veramente fa rabbia e vedere il disagio dei pazienti che si rivolgono alle strutture
sanitarie e la caccia al colpevole che, come al solito, vede protagonista il medico, quale
ultimo “terminale” molto spesso oggetto anche di aggressioni come successo qualche giorno
fa a Catania. E questo contesto è stato ben compreso dal Ministro Lorenzin che ha
sottolineato proprio stamattina il grave disagio dei medici.
Per queste motivazioni CIMO dichiara lo stato di agitazione dei medici dipendenti della
regione Campania nei confronti di chi deve prevenire e programmare ma, soprattutto,
assumersi le vere responsabilità di una gestione fallimentare della sanità regionale.
Certamente il Governatore campano è costretto a confrontarsi con questo tipo di sanità solo
da pochi mesi ereditando una sanità allo sfascio ma è da irresponsabile scaricare le colpe
su chi lavora in trincea senza mezzi idonei e senza veri poteri decisionali.
Licenziare i tre medici significa solo ed esclusivamente voler proteggere il proprio “apparato”
di burocrati incapace di governare i processi e soprattutto di prevenire le emergenze.
GUIDO QUICI
VICE PRESIDENTE NAZIONALE CIMO