Settimana dei Mercati

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La settimana entrante

 Europa: dopo che la produzione industriale tedesca in novembre ha confermato una crescita solida, anche se inferiore alle attese, sono visti in recupero anche i dati per Francia e zona euro. Rimane invece stabile al 9,8% la disoccupazione nella zona euro in novembre.  Italia: tra i pochi dati in uscita, la disoccupazione registra in novembre un inatteso aumento dall’11,6% all’11,9%. È vista invece in recupero, in linea coi dati europei, la produzione industriale, proiettata a +0,2% m/m dopo la stagnazione di novembre.  USA: in una settimana relativamente scarna di pubblicazioni le vendite al dettaglio dovrebbero restituire indicazioni incoraggianti per i consumatori accelerando da +0,1% a +0,7% m/m in dicembre con aumenti anche per le voci

core

(viste a +0,5%). La stima preliminare per la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan dovrebbe registrare un ulteriore allungo a 98,5 punti secondo il consenso. Risultati societari: Bank of America, JPMorgan, Wells Fargo.

Focus della settimana

Una nuova tornata di indicazioni incoraggianti sul fronte dei risultati societari USA. Nei prossimi giorni prenderà avvio la nuova stagione delle trimestrali statunitensi relative agli ultimi tre mesi del 2016. Dopo quanto accaduto nel corso del 3° trimestre, quando gli utili delle società appartenenti all’S&P500 hanno registrato una crescita su base annua interrompendo una serie negativa di flessioni che durava da inizio 2015, il consenso si attende un proseguimento di tale tendenza. Per il momento, si stima una crescita media degli utili pari al 3,8% rispetto all’analogo periodo 2015, trainati ancora dall’apporto positivo del comparto Finanziario; al netto di tale contributo, l’incremento scende al 2,2%. D’altro canto, l’Energia rappresenta ancora un fattore limitante, nonostante il deciso recupero del prezzo del petrolio avviato da febbraio dello scorso anno e confermato dall’accordo raggiunto in termini di riduzione della produzione. Se, infatti, si esclude il contributo di tale comparto, la crescita media complessiva risulta più elevata e pari al 4,2%. Come detto, il Finanziario dovrebbe registrare la migliore variazione su base annua (+12,4%), favorita dal contesto di rialzo dei tassi di mercato, che incidono positivamente sulla componente dei margini di interesse. Inoltre, il recente andamento dei mercati azionari dovrebbe condurre a un’ulteriore crescita dei ricavi da trading nell’ultima parte dell’anno, confermando l’intonazione positiva registrata già nel corso del 3° trimestre. Proseguendo nello spaccato settoriale, dovrebbe rimanere positivo il contributo del Tecnologico, con una crescita media degli utili stimata nel corso del 4° trimestre 2016 pari al 7,6%; in questo caso, il maggior traino dovrebbe arrivare dal segmento dei semiconduttori (+23,5%). Variazioni positive sono stimate anche per Utility (+10,1%), Farmaceutico (+3,5%) e Telefonico (+0,9%), mentre Industriali (-8,5%) e Auto (-22,4%) si dovrebbero aggiungere all’Energia nel registrare variazioni negative degli utili rispetto a quanto accaduto nell’ultimo trimestre del 2015 (Fonte Bloomberg).

9 gennaio 2017 12:23

CET Data e ora di produzione

9 gennaio 2017 12:33

CET Data e ora di prima diffusione

Nota settimanale Intesa Sanpaolo

Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari Andamento trimestrale degli utili per azione (EPS) dell’S&P500 35 EPS rettificato EPS riportato var. % a/a (pesato per le azioni - scala dx) 30 25 20 15 10 5 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 -2,0 -4,0 -6,0 -8,0 0 1T13 2T13 3T13 4T13 1T14 2T14 3T14 4T14 1T15 2T15 3T15 4 T15 1T16 2T16 3T16 Nota: valori in dollari degli EPS (scala sx) e variazione % su base annua (scala dx). Fonte: Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.

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9 gennaio 2017

Scenario macro Area euro

Le indagini di fiducia di dicembre chiudono il 2017 sui massimi da inizio anno, alimentando le previsioni di una possibile accelerazione del PIL europeo nel 4° trimestre. A livello settoriale i PMI segnalano un deciso recupero del manifatturiero, mentre sono poco mossi i sondaggi per i servizi. Nel complesso il PMI composito per la zona euro sale al massimo dal maggio 2011.

Stima preliminare dell'inflazione: indici aggregati (%, a/a) e primo dettaglio delle componenti (contributo in percentuale)

Fonte: Bloomberg L’inflazione europea a dicembre sorprende al rialzo con un’accelerazione del dato

headline

da 0,6% a 1,1% a/a, ai massimi dal settembre 2013. Pur non essendoci ancora il dettaglio completo, una prima stima delle componenti mostra che gran parte del rimbalzo dipende dalla variazione dei prezzi energetici e, in seconda battuta, da alimentari, alcolici e tabacco. Le principali spinte inflazionistiche continuano a venire da componenti esterne, mentre rimangono modeste le variazioni delle voci domestiche: i prezzi dei servizi hanno inciso solo per lo 0,05% sul CPI finale, mentre l’indice

core

è tornato a crescere a 0,9% a/a, come in settembre, dopo 4 mesi fermo a 0,8%. Su base nazionale, l’incremento più marcato è quello del dato tedesco, che ha pesato per lo 0,3% sul CPI aggregato, mentre è stato nullo l’apporto del dato francese e sono stati pari a 0,1% sia quello italiano che lo spagnolo. Sarà dunque importante attendere le prossime evoluzioni sul fronte dei prezzi data l’incidenza di fattori transitori, tanto più che in Germania il rialzo dell’inflazione per i servizi è legato probabilmente all’aumento dei prezzi dei pacchetti vacanze.

Stati Uniti

Segnali positivi dalle indagini di fiducia, con l’ISM manifatturiero che registra una nuova accelerazione in dicembre e quello per i servizi che si conferma sui massimi da inizio anno. È negativa invece la variazione degli ordini all’industria, che tornano a contrarsi in novembre dopo il solido aumento di ottobre.

Nuovi occupati e tasso di disoccupazione

Note: le linee tratteggiate fanno riferimento all'intervallo target indicato dalla Fed per il tasso di disoccupazione di lungo periodo. Fonte: Bloomberg I dati sul mercato del lavoro in dicembre hanno segnato nuovi progressi: anche se il numero di nuovi occupati si è fermato al di sotto delle attese (156 contro 175 mila unità), la media a tre mesi per i nuovi occupati si mantiene piuttosto sostenuta (+165 mila unità), complice anche una revisione al rialzo del precedente. Sono positivi anche i numeri dall’indagine presso le famiglie, con un incremento di 63 mila occupati e 184 mila persone in più che entrano nella forza lavoro. Si spiega proprio in ragione dell’aumento della partecipazione il rialzo del tasso di disoccupazione, tornato al 4,7% dopo il calo di 3 decimi di novembre. Un’indicazione particolarmente incoraggiante viene infine dalla dinamica dei salari orari, che crescono di 0,4% m/m, più che compensando il calo di -0,1% m/m di novembre e riportando la serie su un trend di rialzo intorno a +0,2% m/m. In conclusione, i dati sono omogeneamente positivi, senza essere eccessivamente forti.

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9 gennaio 2017

Mercati Obbligazionari Titoli di Stato

La prima settimana dell’anno è stata negativa per i titoli di Stato della maggior parte dei paesi dell’area euro, con eccezione della Grecia. Il BTP a due anni ha chiuso in aumento di 10pb a -0,08% mentre il decennale è salito di circa 15pb, in area 1,95%.

La performance dei titoli di Stato dei principali paesi dell’area euro nel 2016 e da inizio 2017, in %

+15%  Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Il 2016 si è chiuso con un saldo annuale che vede una performance positiva per la maggior parte dei paesi dell’area euro. Il primo posto spetta al debito greco ancora in circolazione che con l’avanzamento del programma di aiuti al paese ha messo a segno un recupero di oltre il 15% rispetto alla chiusura del 2015. Di contro, fanalino di coda risulta il Portogallo, con un ritorno totale di circa il -2%, appesantito da un quadro debole sia dal punto di vista politico che da quello fiscale. In termini di movimento di curva si è registrato, per i principali paesi dell’area, un irripidimento della pendenza che ha visto penalizzati i bond con le scadenze più lunghe. Concentrandosi sul mercato italiano, il BTP a 2 anni risulta a fine 2016 più basso di circa 15pb rispetto a un anno fa e il decennale invece 20pb più alto; ampio è stato anche l’allargamento dello spread che nell’ultima seduta del 2015 trattava poco sotto i 100pb.

Corporate

La prima settimana del 2017 si è chiusa con un andamento divergente tra i titoli IG e HY. Le obbligazioni speculative (+0,4%) hanno infatti trovato supporto nella dinamica favorevole dei listini azionari, mentre i bond IG (-0,35%/-0,4%) sono stati penalizzati dal rialzo dei tassi Attività sostenuta sul mercato primario, con gennaio che strutturalmente è un mese caratterizzato da un’offerta molto abbondante.

core

.

La performance della carta a spread in euro e in dollari: la prima settimana del 2017 vs. gli ultimi 3 mesi (ritorno totale in %)

A partire dall’inizio dell’autunno il mercato del credito, sia in euro che in dollari, ha visto un paradigma quasi fisso, caratterizzato da titoli Investment Grade (IG) penalizzati dal riprezzamento in atto sui tassi, e da bond High Yield (HY) supportati da un clima generale di propensione al rischio. Tale dinamica si è riproposta anche nei primi giorni del nuovo anno, con i bond HY in euro che hanno sovraperformato le obbligazioni a migliore qualità creditizia. Con riferimento alle obbligazioni speculative, l’inattesa resilienza mostrata dai mercati a tutti gli shock degli ultimi mesi del 2016, unita all’espansione della rete protettiva della BCE almeno fino a dicembre 2017 e a preoccupazioni limitate sul fronte della qualità del credito, ci hanno recentemente portato a rivedere a Moderatamente Positiva la visione tattica, mentre abbiamo mantenuto Neutrale quella strategica. Fonte: Bloomberg

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Valute e Commodity Cambi

Marginale recupero del dollaro contro le principali valute ad inizio settimana. La scorsa ottava, i segnali giunti dai verbali Fed che ipotizzavano una minor aggressività nel rialzo dei tassi durante il 2017 avevano allontanato il dollaro dai suoi massimi.

Cambio EUR/USD vs. Payroll (da gennaio 2015)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Materie Prime

Commodity generalmente deboli in apertura di settimana; il petrolio guida la debolezza del mercato sulla scia dell’incremento delle nuove trivelle attive negli USA. A sostegno restano le indiscrezioni secondo cui l'Arabia Saudita ha avviato i colloqui coi propri clienti per la riduzione delle vendite di greggio da febbraio.

Trivelle attive in USA vs. WTI e Brent

Fonte: Bloomberg & Baker Hughes, elaborazioni Intesa Sanpaolo Dollaro in ribasso dal picco di fine 2002 contro il basket delle principali valute con gli investitori che prendono profitto dopo il rally degli ultimi due mesi legato alla vittoria di Trump. In vista della conferenza stampa annunciata dal Presidente eletto per l'11 gennaio, prevale una certa prudenza sul mercato dei cambi. I verbali Fed, meno aggressivi circa i prossimi rialzi dei tassi nel 2017, invitano alla prudenza anche se il mercato del lavoro USA appare forte e questo dovrebbe rassicurare la Fed nella sua idea di riduzione della liquidità sul mercato. L’attenzione per il 2017 si sposta quindi sulla verifica di tale scenario, non solo in base ai dati in arrivo nelle prossime settimane ma anche in vista delle misure di politica fiscale espansiva che Trump effettivamente implementerà. Il cambio euro/dollaro torna sotto 1,06 e il dollaro/yen in area 117 grazie ai segnali di pressioni salariali giunti dagli ultimi dati sui payroll USA, che hanno spinto di nuovo verso l'alto i rendimenti di mercato dei Treasury. Quotazioni petrolifere in calo alla luce degli ultimi dati che mostrano un incremento dell'export di greggio da parte dell'Iran, episodio che rischia di minare lo sforzo di taglio dell'output concordato tra produttori OPEC e non-OPEC. In aggiunta registriamo l'incremento, per la decima settimana consecutiva, dell'attività di trivellazione negli Stati Uniti, come riportato dalla statistica Baker-Hughes del weekend. Evento che non sorprende però il mercato; è evidente infatti che un ritorno stabile dei prezzi sopra i 50 dollari spinge sia la ripresa di progetti esplorativi che la redditività dei siti di

shail-oil

. Sullo sfondo restano pertanto i dubbi degli addetti ai lavori circa il rispetto del piano di tagli alla produzione sottoscritto a fine 2016 ed i cui primi tagli dovrebbero iniziare proprio in queste settimane. Fanno ben sperare le indiscrezioni secondo cui l'Arabia Saudita, tramite Aramco (la società petrolifera di stato), ha avviato colloqui con i clienti per una riduzione fino al 7% delle vendite di greggio a febbraio.

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Mercati Azionari Area euro

Le borse europee hanno inaugurato il 2017 con segno positivo, proseguendo nel trend di recupero avviato nell’ultima parte del 2016. Milano mostra la migliore performance in ambito europeo grazie alla corsa delle banche popolari, riducendo così la distanza dagli altri listini europei. Londra sta segnando nuovi massimi grazie al rally dei titoli delle costruzioni e dei minerari. I mercati azionari sono entrati nel nuovo anno accompagnati da una maggiore propensione al rischio, anche se potrebbe accentuarsi un clima di maggiore cautela in vista degli importanti appuntamenti elettorali in calendario nei prossimi mesi.

Andamento indice Euro Stoxx, Risorse di Base e Bancario

140 130 120 110 100 90 Risorse di Base Euro Stoxx Bancario 80 70 60 gen-15apr-15 lug-15 ott-15 gen-16apr-16 lug-16 ott-16 gen-17 Nota: 02.01.2015 = base 100. Fonte: Bloomberg Nel 2016 il settore Risorse di Base ha decisamente sovraperformato, recuperando le flessioni dell’anno precedente. I prezzi del petrolio, dei minerali e dei metalli hanno registrato un recupero a doppia cifra risollevando le quotazioni delle società estrattive. Tra i migliori settori dello scorso anno compaiono gli Industriali e i Beni per la casa, mentre tra i peggiori gli Alimentari e le Banche. Queste ultime tuttavia hanno messo a segno un buon recupero dai minimi dello scorso giugno con una accelerazione sul finale d’anno. Ciò nonostante le valutazioni si confermano ancora particolarmente compresse rispetto alla media storica dei multipli sia sugli utili (P/E) che sul patrimonio (P/BV). Nel brevissimo, è proseguito il recupero del comparto. Forza relativa è espressa nel breve anche dal Telefonico, che riduce così le perdite dell’intero 2016 grazie alla componente speculativa legata a fusioni e acquisizioni. L’interesse sembra essere rivolto sia a operazioni di consolidamento del settore Telecom sia di convergenza verso il comparto Media.

Stati Uniti

Dopo qualche presa di profitto sul finale dello scorso anno, i principali indici avviano le contrattazioni del 2017 rinnovando i massimi storici, con il Dow Jones che si approssima sempre di più alla soglia psicologica di 20.000 punti. Col

sentiment

programmata politica fiscale espansiva, il mercato guarda però alle reali conseguenze sui bilanci societari, con crescite degli utili che possano sostenere valutazioni superiori alla media. Nel frattempo, la nuova stagione di trimestrali potrà rafforzare l’idea di una crescita solida dell’economia USA, anche se permane lo spettro futuro di un dollaro forte. Il consenso si attende, per il momento, una crescita media degli utili nel 4° trimestre pari al 3,8%. positivo favorito dalle attese per gli effetti della

Andamento trimestrale utili S&P500 e settori

35 15 -5 -25 -45 -65 EPS 3T EPS 4TE Nota: EPS: utile per azione; E= expected, atteso. Stime aggiornate al 06.01.2017. Fonte: Bloomberg A livello settoriale, il Telefonico conferma forza relativa di breve, nonostante alcune prese di profitto registrate nelle ultime sedute, in scia anche ai timori di un’accelerazione nei rialzi dei tassi. Il comparto risulta infatti particolarmente sensibile all’andamento dei rendimenti di mercato, vista la strutturale ed elevata posizione debitoria dei gruppi del settore. L’inaspettato rialzo delle vendite di vetture negli USA in dicembre garantisce sostegno nel brevissimo al comparto Auto, con l’indice SAAR che si è spinto ai massimi dal 2005. Il risultato è stato raggiunto grazie ai forti incentivi offerti dai produttori oltre che agli aumenti degli acquisti delle imprese. Il 2016 si chiude così con l’ottavo anno consecutivo in rialzo, facendo ipotizzare un 2017 caratterizzato da una fisiologica correzione delle vendite. I dubbi circa il reale rispetto degli accordi sul taglio della produzione limitano i guadagni del petrolio e accentuano nel breve i realizzi sul comparto Energia. Prese di profitto anche per il Tecnologico e, in particolare, per i semiconduttori, nonostante i nuovi dati di vendita di novembre registrino la miglior variazione positiva su base annuale da gennaio 2015.

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Gli appuntamenti della settimana entrante

Calendario mercati italiani

Data Evento Lunedì 09 Martedì 10 Venerdì 13 Dati Macro Risultati societari Dati Macro Risultati societari Mercoledì 11 Dati Macro Risultati societari Giovedì 12 Dati Macro Risultati societari Dati Macro Risultati societari (•) Tasso di disoccupazione (%) di novembre, preliminare (*) - - - - - (•) Produzione industriale m/m (%) di novembre (•) Produzione industriale a/a (%) di novembre - - - Stima 11,9 0,2 1,9 Preced.

11,6 0,0 1,3 Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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9 gennaio 2017

Calendario mercati esteri

Data Paese Lunedì 09 Martedì 10 Giovedì 12 Venerdì 13 Area Euro (*) Germania (*) USA Risultati Europa Risultati USA Francia Risultati Europa Risultati USA Mercoledì 11 Regno Unito Giappone Risultati Europa Risultati USA Area Euro Francia Giappone USA (••) Tasso di disoccupazione (%) di novembre (••) Produzione industriale m/m (%) di novembre (••) Produzione industriale a/a (%) di novembre (•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di novembre (•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di novembre - - (•) Produzione industriale m/m (%) di novembre (•) Produzione industriale a/a (%) di novembre Produzione manifatturiera m/m (%) di novembre Produzione manifatturiera a/a (%) di novembre - - (•) Bilancia commerciale (miliardi di sterline) di novembre (••) Produzione industriale m/m (%) di novembre (••) Produzione industriale a/a (%) di novembre (••) Produzione manifatturiera m/m (%) di novembre (••) Produzione manifatturiera a/a (%) di novembre (••) Indicatore anticipatore di novembre, preliminare - - (•) Produzione industriale m/m (%) di novembre (•) Produzione industriale a/a (%) di novembre (•) CPI m/m (%) di dicembre, finale (•) CPI a/a (%) di dicembre, finale CPI armonizzato m/m (%) di dicembre, finale CPI armonizzato a/a (%) di dicembre, finale Partite correnti (miliardi di yen) di novembre - - (•) PPI m/m (%) di dicembre (•) PPI esclusi alimentari ed energia m/m (%) di dicembre (•) PPI a/a (%) di dicembre (•) PPI esclusi alimentari ed energia a/a (%) di dicembre (••) Vendite al dettaglio m/m (%) di dicembre (••) Vendite al dettaglio escluse auto m/m (%) di dicembre (•) Indice Università del Michigan di gennaio, preliminare (•) Variazione delle scorte m/m (%) di novembre - Bank of America, JPMorgan Chase, Wells Fargo 9,8 0,4 2,2 22,6 18,4 0,6 -0,2 0,9 -0,1 11,2 1,0 0,7 0,5 0,4 102,6 0,5 1,5 0,3 0,6 0,3 0,8 1880 0,3 0,1 1,6 1,5 0,7 0,5 98,5 0,5 9,8 0,6 1,9 20,3 16,0 -0,2 -1,8 -0,6 -1,5 -9,7 -1,3 -1,1 -0,9 -0,4 100,8 -0,1 0,6 0,3 0,6 0,3 0,8 1929 0,4 0,4 1,3 1,6 0,1 0,2 98,2 -0,2 Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Performance delle principali asset class

Azionario (var. %)

MSCI MSCI - Energia MSCI - Materiali MSCI - Industriali MSCI – Beni di consumo durevoli MSCI – Beni di consumo non durevoli MSCI - Farmaceutico MSCI - Servizi Finanziari MSCI - Tecnologico MSCI - Telecom MSCI - Utility Stoxx 600 Eurostoxx 300 Stoxx Small 200 FTSE MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P 500 Nikkei 225 Bovespa Hang Seng China Enterprise Micex Sensex FTSE/JSE Africa All Share Indice BRIC Emergenti MSCI Emergenti - MSCI Est Europa Emergenti - MSCI America Latina Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg 1 settimana 1,8 0,9 1,6 1,7 1,9 0,6 2,7 2,2 2,3 1,5 0,3 0,4 0,2 0,6 0,6 0,3 -0,2 1,3 1,2 0,3 2,4 2,6 -0,5 0,6 1,7 2,6 2,2 1,9 1,5

Principali indici azionari economie avanzate (var. %)

1 mese 1,3 1,5 -0,7 0,2 0,2 1,6 4,0 0,3 1,7 4,2 2,1 2,6 3,5 3,4 7,6 2,8 3,3 4,0 0,8 2,4 1,9 -0,8 0,6 0,1 1,2 0,9 0,4 5,9 1,6

Principali indici azionari economie emergenti (var. %)

12 mesi da inizio anno 14,2 1,8 34,1 0,9 32,2 1,6 19,9 1,7 10,5 1,9 4,2 0,6 -0,5 2,7 20,7 2,2 21,1 2,3 7,1 1,5 5,1 0,3 6,9 0,9 10,0 1,0 6,6 1,3 -0,9 2,4 13,0 0,7 17,5 0,8 22,3 1,3 18,5 1,7 9,9 1,8 51,8 2,4 10,4 2,6 27,0 -0,5 7,3 0,5 7,1 1,7 21,1 2,6 19,1 2,2 42,3 1,9 42,3 1,8 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Obbligazionario (var. %)

Governativi area euro Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) Governativi area euro lungo termine (+7 anni) Governativi area euro - core Governativi area euro - periferici Governativi Italia Governativi Italia breve termine Governativi Italia medio termine Governativi Italia lungo termine Obbligazioni Corporate Obbligazioni Corporate Investment Grade Obbligazioni Corporate High Yield Obbligazioni Paesi Emergenti USD Obbligazioni Paesi Emergenti EUR Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %)

1 settimana -1,0 -0,1 -0,4 -1,7 -0,9 -0,8 -1,0 -0,2 -0,5 -1,8 -0,4 -0,4 0,4 1,3 0,2 0,1 0,2 1 mese -0,1 0,1 0,3 -0,4 -0,9 -0,8 0,2 0,3 0,6 -0,2 0,4 0,4 1,3 2,4 1,2 1,8 1,0 12 mesi da inizio anno 1,5 -1,0 0,2 -0,1 1,0 -0,4 2,5 -1,7 2,3 -0,9 2,1 -0,8 -0,9 -1,0 0,1 -0,2 0,3 -0,5 -2,2 -1,8 4,2 -0,3 3,4 -0,4 9,0 0,4 11,5 1,3 5,3 0,2 9,0 0,1 4,0 0,2

Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Valute e materie prime (var. %)

EUR/USD EUR/JPY EUR/GBP EUR/ZAR EUR/AUD EUR/NZD EUR/CAD EUR/TRY WTI Brent Oro Argento Grano Mais Rame Alluminio 1 settimana -0,2 -0,2 2,0 3,1 4,2 1,9 1,1 0,9 0,8 -0,7 -1,5 -1,2 1,1 -0,4 0,7 -4,4 1 mese -0,2 -1,5 -3,1 0,5 -1,6 -2,2 -0,4 -5,4 4,1 4,3 1,3 -2,4 6,2 1,8 -3,9 -2,4 12 mesi da inizio anno -3,1 0,3 3,3 -0,6 -13,6 -1,4 27,0 -0,3 8,2 1,3 9,8 0,2 10,9 1,2 -14,8 -4,5 61,6 -0,2 68,9 -0,2 7,0 2,0 18,4 3,1 -11,1 4,2 0,5 1,9 24,8 1,1 14,4 0,9 Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %)

Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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9 gennaio 2017

Avvertenza generale

Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 19.12.2016. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso i siti internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione Risparmio Mercati. La pubblicazione al pubblico su tali siti viene segnalata tramite il canale aziendale social Twitter @intesasanpaolo https://twitter.com/intesasanpaolo . L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp.

Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela. In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto agli articoli 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14.05.1999 e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della " Disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A.

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Settimana dei mercati

9 gennaio 2017

Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo. Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Certificazione degli analisti

Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1.

Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2.

Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3.

Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF. 4.

Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice

Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Cristina Baiardi, Raffaella Caravaggi

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