L`acqua deve tornare ai molisani La sentenza del Tar deve fare

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anno ii- n° 0 Sabato 14gennaio 2017
www.gazzettamolisana.com
E-mail: [email protected]
Gianmaria Palmieri
L’Oscar del giorno lo assegniamo
al rettore dell’Unimol, Gianmaria
Palmieri. Ha rilanciato con forza la
necessità di guardare al domani con
un Ateneo capace di essere il
“cuore pulsante” dello sviluppo
molisano. Sostenere, cioè, quelle
peculiarità e potenzialità fino ad
oggi inespresse.
L’Ardire
L’università
e lo sviluppo locale
di Giuseppe Saluppo
I
Seguici anche Su Facebook e
n queste ore, le forze politiche molisane
pensano al pareggio o alla vittoria per le
inutili elezioni provinciali di Isernia.
Meno male, che è caduta a fagiolo la
conferenza stampa del rettore dell'università
del Molise, Gianmaria Palmieri. Territorio e
Università. Potrebbe, per davvero, essere questa la base per ricostruire un sistema istituzionale, economico e culturale del Molise. Per
sfruttare appieno le potenzialità inespresse, per
valorizzare il capitale umano formatosi attraverso l’inclusione del contesto territoriale e
sulla coltivazione delle strategie con esso. Il
sasso è stato lanciato proprio dal rettore Palmieri che, nel presentare i dati statistici dell'Ateneo, ha ritenuto guardare al domani.
Territorio e comunità come “bacino competitivo” in cui calare idee, studi dell'università,
nello specifico quelli della ricerca scientifica.
Seppure, attraverso l’idea di una pianificazione di un’agenda pubblica, condivisa e partecipata dalla comunità locale. L’università,
quindi, agente di cambiamento sociale riscoprendo un ruolo prioritario e strategico. Una
polarità strategica che riguarda, oltremodo, il
compito di supporto e di cooperazione dello
sviluppo locale. Produrre formazione, progetti,
conoscenza significa garantire il necessario incubatore di sviluppo locale. Certo, l'università
molisana dovrà rappresentare un sistema organico di competenze, dotarsi di personale docente radicato nel territorio, dotarsi di strutture
di ricerca con forti componenti multidisciplinari, relazionarsi alla città e al territorio ed essere sostenuta da una struttura locale di attori
pubblici e privati interessati all'innovazione e
allo sviluppo. Una sfida. Vera. Entusiasmante.
Capace di ridare vita a quelle potenzialità inespresse del nostro territorio. Filiere, distretti
produttivi, formazione, cultura, medicina, ingegneria del territorio, informatica. Dove le tipologie didattiche e di ricerca siano connesse
ad una relazione di reciprocità e mutua utilità
alle specificità dell'ambiente socio-economico
e fisico locale. Perchè è il territorio molisano
a rispondere presente con i suoi giacimenti patrimoniali locali che divengono risorse per la
produzione di valore aggiunto territoriale. Essenziale, dunque, la valorizzazione della conoscenza e della formazione per lo sviluppo
locale. Non più solo capannoni, ma aule e laboratori. E idee per guardare al domani.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
ViMarFa eDiZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
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Pietro Maio
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro
Maio. L’assessore comunale di Campobasso ai Lavori Pubblici ha tentato
di giustificare l’operato dell’amministrazione comunale per il piano neve.
Non si è reso conto, però, della realtà
e delle incongruenze registrate soprattutto rispetto alle scuole e per i marciapiedi.
L’acqua deve tornare ai molisani
La sentenza del Tar deve fare riflettere
sulla gestione delle risors idriche
Egam,
la Regione
in ammollo
Servizio a pag.3
regione
Territorio
Consorzi industriali
e di bonifica
in difficoltà
Attendono la riforma i Consorzi industriali e di bonifica
oggi in difficoltà.
L’Unimol “cuore
pulsante” del sistema
regionale Molise
E’ stato il rettore dell’Unimol, Palmieri, a coniare l’idea del ‘cuore
pulsante’ per l’economia molisana.
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Consorzi industriali e di bonifica in difficoltà
La Regione si limita a guardare
In attesa di una nuova impostazione statutaria e una nuova regolamentazione delle rispettive
missioni sul territorio
Le Comunità montane sono state
eliminate con legge regionale
oltre cinque anni fa. Per i Consorzi Industriali e di Bonifica è
stato detto sarebbero intervenuti
altri provvedimenti legislativi
per, con maggiore incidenza,
allo scopo per cui sono ancora in
attività.
Servono? Funzionano? Danno
buoni risultati? Contribuiscono
allo sviluppo delle rispettive produzioni?
Non ci sono elementi analitici
per dare una risposta, tant’ che
non è stata mai data. Però i Consorzi Industriali e di Bonifica
sono nella realtà molisana, fanno
cronaca più che economia. Il
Consorzio industriale di Boiano
è stato commissariato, tante
erano le difficoltà che lo contraddistinguevano e i debiti che
accumulava. A proposito di debiti, anche il Consorzio di Bonifica di Larino ne conta uno di
613.789,75 euro nei confronti
della Regione su cui però grava
l’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale (Tar) che ne
ha sospeso l’esecutività “al limitato fine di consentire alla Regione
di
concludere
il
procedimento con un provvedimento espresso”. Tra l’avere e il
dare, i Consorzi di Bonifica co-
munque vanno avanti, al pari dei
Consorzi industriali. Quello di
Larino con particolare difficoltà.
Gli uni e gli altri sono sempre in
attesa di una nuova impostazione
statutaria e una nuova regolamentazione delle rispettive missioni sul territorio.
Ma il
legislatore regionale sonnecchia,
gira al largo dalle questioni che
potrebbero creare malintesi e insoddisfazioni in settori in cui la
politica pesca parecchio in ter-
L’intervento
Lettera aperta ai cacciatori con la “C”
maiuscola e per conoscenza alle associazioni venatorie, alle associazioni
ambientaliste, ai presidenti degli
AA.TT.CC e ultimo volutamente al
consigliere Cristiano di Pietro. Ai
primi per il loro silenzio assordante .
Andare a caccia in queste situazioni è
come sparare sulla croce rossa . E vero
chi ha ritenuto opportuno è rimasto a
casa e per rispetto non ha praticato
nessuna attività venatoria ma stare in
silenzio forse e stato peggio. Alle associazioni venatorie per aver dimostrato ancora una volta le vostre viltà.
Si, e quel che peggio e che i rappresentanti delle stesse hanno dimostrato
di essere dei vili al pari dei loro associati. L’Alighieri li collocherebbe nel
girone degli Ignavi (coloro che vissero
senza infamia e senza lodo). Possibile
che per qualche tessera in più e qualche consenso in più nessuno abbia
chiesto viste le condizioni climatiche
la sospensione della attività venatoria?
Alle associazioni ambientaliste che
stanno dimostrando (come sempre) il
loro essere sprovveduti e appartenenza
ad un sistema nel quale non sanno
mini elettorali. Gli uni e gli altri
sono dei potentati e come tali
vengono presi in considerazione
ogni qualvolta si affacciano e
riaffiorano i motivi per renderli
diversamente e sostanzialmente
efficienti. I segnali che provengono dal Consorzio Industriale
di Boiano e da quello di Bonifica
di Larino alimentano la necessità
di una revisione, di un intervento
legislativo regionale che li migliori e li modernizzi. Il ricono-
scimento dell’area di crisi industriale complessa e il Programma
di sviluppo rurale (Psr) sarebbero circostanze ideali per mettere a registro un provvedimento
legislativo che si incarichi anche
del ruolo e delle funzioni dei
Consorzi. Ma di questa eventualità non si colgono avvertimenti.
Pertanto, si continuerà ad andare
avanti sul solito binario dell’ordinaria amministrazione che per
entrambi i consorzi equivale pre-
valentemente alla loro sopravvivenza. Prendiamo i Consorzi di
Bonifica. La Regione, oltre agli
interventi previsti dalla normativa di bonifica, interviene finanziariamente
per
coprire
percentualmente l’esecuzione
dei lavori di manutenzione ordinaria degli impianti pubblici irrigui, delle opere idrauliche e
delle strade di bonifica. Per il
2016, ad esempio, ha stanziato
173.236 euro in favore del Consorzio Trigno - Biferno di Termoli; 94.761 euro in favore del
Consorzio di Larino, e 82.003
euro in favore del Consorzio
della Piana di Venafro, per un totale di 350mila euro. Va da sé
che sui 94mila euro e dispari al
Consorzio di Larino resta in
piedi il contenzioso tra ciò che il
Consorzio deve avere e, soprattutto, ciò che deve dare. Una
querelle che la Regione intende
risolvere compensando anno per
anno il debito del Consorzio nei
suoi confronti, “salvo diversa indicazione da parte degli organi
giudiziari nell’ambito dei giudizi
pendenti”. Già di loro i Consorzi
hanno vita difficile, se poi si aggiungono questioni giudiziarie
…
Dardo
Caccia, fermiamola per le nevicate
come muoversi (o non vogliono). Ai
presidenti degli AA.TT.CC che non
hanno convocato i comitati per chiedere la sospensione della attività venatoria e poi spendono soldi dei
cacciatori per i progetti di censimento
e monitoraggio per conoscere la consistenza della beccaccia (scolopax rusticola) che stanno inopinatamente
massacrando insieme ad altre specie
che si sono concentrate in pochi territori non innevati. E ultimo al consigliere Di Pietro Cristiano che sta
utilizzando da qualche anno la delega
alla caccia in maniera spudorata.
Plauso alla chiusura per tre giorni ( tra
cui il sei gennaio che essendo di venerdì è già silenzio venatorio) ma viste
le condizioni climatiche che sta aspettando per deliberare una sospensione
più congrua? A me hanno insegnato il
rispetto per la selvaggina in ogni periodo e luogo, andare a caccia significa
rispettare ambiente e fauna e soprattutto la conservazione delle specie per
lunghi periodi, rispetto soprattutto in
periodi di difficoltà. Se tutto questo
non ha valore allora ben venga l’abolizione della attività venatoria nel no-
stro paese. Devo dare ragione purtroppo a chi reputa i cacciatori soggetti
ai quali non bisogna affidare la gestione del territorio e del patrimonio
faunistico.
Lo so che questa lettera non avrà nessun riscontro, ma spero che smuova
qualche coscienza di qualche vecchio
nostalgico cacciatore che ricordi la no-
bile ars venandi dove rispetto per il
selvatico, amore per la natura, salvaguardia del territorio, e soprattutto prosecuzione della attività venatoria negli
anni a venire erano al centro del modo
di
essere
Cacciatore.
Festina
lente………..
Zed
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La vicenda dell’Egam è riassuntiva di un modello amministrativo e gestionale che se non
fatto filtrare attraverso le maglie della giustizia (amministrativa, civile e penale) si renderà
sempre più aggressivo, limitativo delle volontà altrui, della legalità, dei valori democratici
La bocciatura della costituzione
dell’Egam, l’ente destinato a gestire in modo intergrato le risorse
idriche del Molise e, surrettiziamente, s’è pensato, a privatizzarle, è la bocciatura di un
sistema politico e di una gestione
amministrativa. Bocciatura della
presidenza, della giunta e delle
strutture interne dell’Ente che
hanno contribuito ad impiantare
il provvedimento amministrativo.
Per cui non può essere ricondotta
ad un episodio, ma va considerata
la evidenziazione di una classe dirigente che non ha confidenza
con la Costituzione, con lo Statuto, con la legittimità, che usa il
potere in eccesso per imporlo al
di fuori delle regole. Chi si
prende la briga di leggere le delibere dell’esecutivo, le determinazioni dei dipartimenti e i decreti
presidenziali, ha la possibilità di
archiviare decisioni, scelte e determinazioni che se passate al vaglio dei Tribunali, darebbero esiti
stravolgenti, sulla falsariga di
quanto è capitato con l’Egam. Ma
non tutti e non sempre c’è gente
disposta a ricorrere ai Tribunali
ché le procedure sono lunghe, e
costano un occhio della testa. Dicevamo di essere in presenza di
una classe dirigente che non ha
confidenza con la legittimità, che
usa il potere per imporlo al di
fuori delle regole, fintanto non gli
capita di incappare nelle maglie
della giustizia; in questo caso nei
giudici amministrativi del Tar
Molise (Silvio Ignazio Silvestri,
Bocciata una classe dirigente che non ha
confidenza con la Costituzione, con lo Statuto,
con la legittimità, che usa il potere in eccesso
per imporlo al di fuori delle regole
I sindaci che hanno fatto ricorso al Tar andrebbero iscritti in un albo d’onore in
contrapposizione agli esercenti gli abusi, le mistificazioni, le sopraffazioni che
infestano la politica e la pubblica amministrazione
presidente; Orazio Ciliberti, consigliere e Domenico De Falco, referendario, estensore) che hanno
giudicato il modo, il contenuto e
la istituzione dell’Egam un concentrato di violazioni ed errate
applicazioni di leggi e disposizioni, e in studi legali accorsati e
preparati, ancorché dotati da una
forte carica morale etica (Giuseppe Ruta, Margherita Zezza e
Mssimo Romano). Se il Tar ha
potuto pronunciarsi, lo si deve
alla volitiva determinazione dei
sindaci che hanno difeso la loro
autonomia e contrastato il tenta-
tivo di essere coartati, obbligati
ad aderire all’Egam con un’ulteriore dose di prepotenza illegittima
e
anticostituzionale.
Benemeriti questi primi cittadini.
Andrebbero iscritti in un albo
d’onore in contrapposizione agli
esercenti gli abusi, le mistificazioni, le sopraffazioni che infestano la politica e la pubblica
amministrazione.
Nell’albo
d’onore il sindaco di Campodipietra Peppe Notartomaso, e a seguire i sindaci di Montefalcone
del Sannio, di Busso, di S. Agapito, di Sepino, di Bonefro, di Castelpizzuto, di Belmonte del
Sannio, di Campochiaro, di San
Polo Matese, di Roccamandolfi,
di Pescolanciano, di Acquaviva
D’Isernia, di Civitanova del Sannio, di Guardiaregia. Costoro
sono autori di un’azione amministrativa che ha raccolto e portato
in superficie la “sete” (stiamo
parlando di acqua) di trasparenza,
legittimità, equilibro tra gli orga-
nismi territoriali, correttezza, rispetto istituzionale e della volontà
popolare. Nonché, coloro che
hanno imboccato la via della giustizia amministrativa per arrivare
a dimostrare la maniera scorretta
di esercitare i poteri ordinamentali.
La vicenda dell’Egm è riassuntiva di un modello amministrativo
e gestionale che se non fatto filtrare attraverso le maglie della
giustizia (amministrativa, civile e
penale) si renderà sempre più aggressivo, limitativo delle volontà
altrui, della legalità, dei valori democratici. Decenza vorrebbe che
i protagonisti regionali di questa
vicenda, dinanzi a tanta manifesta carenza di correttezza amministrativa e tanta manifesta
incompetenza, rassegnassero le
dimissioni. Non lo faranno mai,
né mai qualcuno si incaricherà di
chiedergliele. Il Molise è un
enorme digestore.
Dardo
L’acqua come bene
comune è salva
L’acqua molisana come bene comune è
salva. Il patrimonio più importante del
nostro territorio resiste, per ora, ad ogni
tentativo mascherato di privatizzazione e
speculazione.
L’istituzione dell’Egam (Ente di Governo
dell’Ambito del Molise per il Servizio
Idrico), la cui importanza, essenzialità e
legittimità sono state più volte ribadite
dal Presidente Frattura e dall’Assessore
Nagni, una riforma contestata fin dal
principio per i criteri e le modalità con cui
è stata messa in atto, è stata annullata
dalle sentenze nn. 5 e 6 del Tar Molise, il
quale ha accolto positivamente il ricorso
presentato da quindici comuni molisani,
ai quali va il nostro plauso per la determinazione e la volontà portata avanti.
Eppure più volte il Presidente Frattura si
era mostrato sicuro della bontà del suo
operato:
“L’individuazione dell’Egam quale forma
associata tra tutti i comuni del Molise è
solo il primo passo verso la definizione
di un quadro complessivo dell’intero sistema idrico regionale” (6 ottobre 2015);
“Il Tar ha rigettato l’istanza di sospensiva
rispetto alla delibera che definisce e riorganizza il sistema idrico regionale, per
cui l’Egam oggi, a tutti gli effetti, segue
la legittimità di un atto di Giunta. Confermiamo con chiarezza che la delibera di
Giunta (285) è valida sotto tutti i punti di
vista per cui i Comuni che non dovessero
aderire, saranno commissariati” (25 ottobre 2015);
“Il parere autorevole del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e
del mare, oltre che di competenza tecnica,
dà ragione alla nostra idea di riorganizzazione del servizio, nonché alla sua legittimità” (1 novembre 2015).
Quello che si apre oggi è uno scenario
evidentemente inaspettato per chi Governa questa regione, certi atteggiamenti
non pagano, così come la superficialità
nell’affrontare quelle stesse tematiche
impugnate dal Tar e che noi stessi avevamo portato all’attenzione del Consiglio
regionale con un’apposita mozione incentrata sulla questione dell’incompetenza della Giunta regionale, poiché il
nostro Statuto regionale in materia è
molto chiaro: all’articolo 16, comma 2, si
stabilisce che spetta al Consiglio regio-
nale deliberare, con legge istitutiva, l’istituzione e la soppressione di Enti e
Aziende dipendenti della Regione.
È quindi accaduto quanto avevamo già
ipotizzato con quell’atto, rimanendo ancora una volta inascoltati. Ora è tutto da
rifare? Il processo di gestione unitaria
dell’acqua, previsto dalle disposizioni nazionali, andrà completamente riscritto? E
con quali conseguenze?
Angela Fusco Perrella, Michele Iorio,
Nicola Cavaliere, Giuseppe Sabusco
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14 gennaio 2017
Il referendum sul lavoro si annuncia particolarmente teso
Provinciali di Isernia, pari
tra centrosinistra e centrodestra
Iorio: “Per noi è una vittoria”
Indispensabile una mobilitazione politica straordinaria per respingere una prassi
di mercificazione e spoliazione dei diritti dei lavoratori
Ad Isernia la strana coppia IorioRomano non è riuscita a sconfiggere il centro-sinistra di
Frattura, che conserva la maggioranza nel nuovo Consiglio
provinciale. Cinque consiglieri
per il centro-sinistra e cinque per
il centro-destra. Il presidente è
rimasto Lorenzo Coia (centro-sinistra) e la sua colazione resta in
maggioranza in Consiglio. I più
votati rispetto ai 396 suffragi validamente espressi sono risultati
Mike Matticoli e Giovanni Tesone.
Il meccanismo elettorale della
legge Delrio ha suddiviso i 52
comuni della provincia d’Isernia
in quattro fasce diverse a seconda della popolazione: fino a
3 mila abitanti (480 elettori); superiori a 3mila e fino a 5mila
(13); superiori a 5 mila e fino a
10mila (13); superiori a 10mila e
fino a 30mila (50).
Rilevazione affluenza ore 20,00:
votanti fascia “A”= 396; votanti
fascia “B” = 13; votanti fascia
“C” = 13; votanti fascia “D” =
47;
di Nicola Felice*
Considerato che la richiesta di
incontro del 30 settembre
2016, non ha avuto buon esito,
si è tornato a chiedere nuovamente l’incontro ai vertici
della Sanità regionale: arch.
Paolo di Laura Frattura -Commissario ad Acta, dott.ssa Marinella
D’Innocenzo
–
Direttore Generale della Salute, ing. Gennaro Sosto – Direttore Generale A.S.Re.M.
L’incontro lo riteniamo ancor
più urgente e necessario dopo
la recente pubblicazione dell’Atto Aziendale dell’ASREM
che da applicazione al Programma Operativo Straordinario 2015-2018, approvato con
l’accordo della Conferenza
Totale 469 pari al 80,45 %.
Ecco i nomi degli eletti in Consiglio:
– per il centro-sinistra: Mike
Matticoli (Fornelli), Nicolino
Colicchio (Cerro al Volturno),
Cristofaro Carrino (Frosolone),
Daniele Saia (Agnone), Fabrizio
Tombolini (Venafro).
– per il centro-destra: Gianni
Fantozzi e Salvatore Azzolini
(Isernia); Pasquale Barile (Venafro), Giovanni Tesone (Pietrabbondante), Roberto Amicone
(Agnone).Un pareggio che vale
una vittoria". Così, il consigliere
regionale Michele Iorio. "Al
confronto con una votazione di
amministratori “Insieme per il
Molise” si conferma, come già
successo a Isernia in una elezione “normale”, la prima forza
politica del territorio provinciale.
Sono estremamente soddisfatto
del risultato perché consapevole
delle difficoltà incontrate a causa
della presenza, oltremodo significativa, del potere del governo
regionale esercitato sugli amministratori locali.Eppure, nonostante tutto, in termini assoluti
abbiamo preso il 52%. Questo significa che se avessimo dovuto
eleggere un presidente avremmo
tranquillamente vinto le elezioni.
Importante è stata l’intesa con
Massimo Romano che ha anche
confermato la crisi dei partiti tradizionali i cui rappresentanti, in
occasione di queste elezioni alla
Provincia di Isernia, hanno tradito persino la loro origine ideale
essendosi verificata l’alleanza
tra Forza Italia e Partito Democratico. La squadra eletta alla
Provincia saprà dimostrare che è
ora di cambiare atteggiamento
anche in quell’ente nei confronti
di una politica regionale sbagliata, nei confronti di un territorio che sta vivendo il peggior
momento della sua storia.Per
queste ragioni ringrazio, ancora
una volta, tutti coloro che hanno
creduto in una possibile riscossa
che, mi auguro, ci riporterà presto al governo di questa regione”. Per Giovancarmine
Mancini de La Destra che non ha
votato, laconico commento: “La
Destra non vota. Iorio perde.
L'arroganza non paga. Che sia di
monito...anche per le prossime
regionali”.
San Timoteo, Frattura perchè non ci convochi?
Stato-Regioni e recepito con
Decreto del Commissario ad
Acta. Gli atti di programmazione e attuazione innanzi citati incidono fortemente sulla
riorganizzazione del sistema
sanitario regionale, per tanto si
ritiene sia necessario conoscere e approfondire le linee
programmatiche della nuova
riorganizzazione del servizio
sanitario, il ruolo e le funzioni
previste ed assegnate alle strutture sanitarie, in particolar
modo a quelle presenti nel
Basso Molise.
Inoltre si continuano a registrare segnalazioni di disagi
per carenza di personale e posti
letto, in modo particolare al
Pronto Soccorso e al reparto di
Medicina, ancor più in questo
periodo stagionale, presso
l’Ospedale San Timoteo, unico
presidio ospedaliero per una
popolazione stabile di oltre
105.000 residenti nel basso
Molise.
Per tanto, l’occasione è utile
per conoscere e individuare i
principali e imminenti provvedimenti
gestionali
che
l’Azienda Sanitaria intende attuare: organizzazione del personale,
innovazioni
tecnologiche, tempi di realizzazione, ecc….
*Presidente Comitato San Timoteo
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14 gennaio 2017
Conferenza stampa del rettore Palmieri in proiezione 2017
“L’Università sarà il cuore
pulsante del Molise”
L’Ateneo ha visto crescere il numero delle immatricolazioni del 13% e sta diventando un
polo attrattivo per gli studenti delle regioni confinanti
“L’Università degli studi del
Molise potrà diventare, per
davvero, il cuore pulsante
della regione Molise”. Ne è
convinto, il Magnifico rettore, Gianmaria Palmieri, che
ha tenuto una conferenza
stampa per fare il punto della
situazione dell’ateneo molisano preannunciando che il
10 marzo ci sarà l’inaugurazione dell’Anno Accademico
alla presenza del presidente
della Camera dei deputati,
Laura Boldrini e prolusione
della professoressa, Cecilia
Tomassini. Quest’anno, si
sono iscritti all’Unimol al
prima anno, 1.506 matricole a
fronte delle 1.332 iscrizioni
dell’anno passato. “Un significativo più 13% - ha detto
Palmieri - proprio mentre il
sistema universitario italiano
sta cercando di uscire dal
brutto periodo di calo delle
iscrizioni. Grazie a questo risultato, figuriamo al 5° posto
nella classifica generale.
Così, come sottolineo l’aumento degli iscritti di giovani
molisani che, ad oggi, presenta una percentuale del
61% frutto di un’attenzione
particolare al territorio e alla
crescita di immagine del nostro Ateneo”. Il Rettore, poi,
ha sottolineato il boom di
iscrizioni al nuovo corso di
laurea in Scienze turistiche
legate all’enogastronomia.
Grosso incremento, anche,
per Scienze biologiche e le
buone tenute di Informatica e
Agraria. Da rivedere, invece,
la facoltà di Ingegneria.
“Oggi, stiamo lavorando proprio per rafforzare il nostro
sistema e puntare decisamente ad elevare la qualità
attraverso nuovi docenti di
elevato spessore. Già alcuni
di essi figurano nell’organico
che, ritengo, ampiamente di
qualità. Così, come faremo
nuovi sforzi per la didattica e
nuovi lavori con le scuole
presenti sul territorio”. Il
Rettore Palmieri, dopo avere
analizzato la situazione economica molisana il cui tessuto non garantisce, al pari di
altre università, interventi
privati ha ritenuto puntare
l’obiettivo proprio sull’attrattività del territorio. “Il Molise, proprio per la sua
piccola realtà, può essere an-
cora di più un punto di massima attrattività per gli studenti proprio per la qualità
della vita e dello studio. Non
più mega atenei ma, come avviene in altre realtà sviluppate del mondo, sono proprio
gli atenei più piccoli a dare i
migliori risultati. Per l’approccio con la didattica, la
possibilità ci colloquio costante con i professori, l’ambiente che circonda lo stesso
mondo universitario”. Palmieri ha sottolineato, ancora,
che i rapporti istituzionali
con la Regione sono buoni e
che essi vanno mantenuti al
di là di situazioni politiche
contingenti. Ma è sul territorio che il rettore Palmieri intende puntare tutto. “Il
Molise ha grosse potenzialità
e opportunità non ancora
sfruttate. Noi ci poniamo su
questa scia perchè crediamo,
fortemente, al territorio molisano. Non a caso, ad Agnone,
abbiamo istituito una nostra
rappresentanza e daremo il
via ad una serie di iniziative
a partire dalla Summer
school, ai Master e ad altre
azioni di eccelsa qualità.
L’università del Molise, ci
credo fermamente, potrà rappresentare la vera opportunità
per la regione perchè richiama idee, professionalità,
giovani. Un cuore pulsante,
dunque”. E’ questa la nuova
sfida da portare al centro del
dibattito istituzionale e con la
convinzione che solo la conoscenza può liberare il futuro
del Molise attraverso trasferimenti di tecnologia, contaminazione
di
conoscenza,
divulgazione, sanità e servizi
per i cittadini, posti di lavoro
diretti e indiretti, consumi dei
residenti temporanei, miglior
qualità della vita culturale.
Con decreto interministeriale a valere sui 90 milioni destinati alle strutture “Dopo di noi”
450mila euro alla Regione Molise
per assistere i diversamente abili
Il commissariamento del sistema sanitario regionale impedisce alle amministrazioni
comunali e alla associazioni di
volontariato di prendere parte
attiva e diretta alla pianificazione degli interventi in favore
del servizio sociale “Dopo di
noi”, che riguarda soggetti diversamente abili. Stando così le
cose, il consigliere regionale
(ex PD) Michele Petraroia s’è
preso la briga di scrivere ai presidenti delle conferenze dei sin-
daci degli Ambiti territoriali di
zona di Campobasso, Isernia,
Agnone, Riccia, Boiano, Larino
e Termoli per sollecitarli, in
sede di programmazione sociale
nei rispettivi Ambiti territoriali,
“a contribuire all’individuazione dei centri accreditati in
grado di garantire la funzionalità di un servizio sociale di
estrema delicatezza”, quale
quello di cui si sta parlando. A
tal proposito, il consigliere rimarca che sul territorio regio-
nale sono state già avviate alcune esperienze in materia che
possono agevolare il raccordo
tra le necessità evidenziate nei
Piani Sociali di Zona dalle Amministrazioni Locali e l’apporto
che può offrire l’Azienda sanitaria (Asrem) attraverso i Distretti sanitari territoriali.
L’utilità del suggerimento e
della sollecitazione è nella possibilità di fondere al meglio il
lato sociale e quello sanitario
connessi al decreto interministe-
riale che ha assegnato 450 mila
euro alla Regione Molise, a valere sui 90 milioni di euro per i
fondi dell’annualità
2016 da destinare alle strutture
del “ Dopo di noi”. Provvedimento nazionale lungamente at-
teso dalle associazioni di volontariato e dai familiari dei cittadini diversamente abili che
posto in essere rappresenta una
straordinaria risposta in termini
di civiltà, umanità e riconoscimento di dignità delle persone.
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14 gennaio 2017
Il Comitato dei genitori chiede al sindaco di Campobasso il mantenimento degli impegni
“Basta doppi turni alla don Milani”
E’ Nicola Simonetti , Presidente
del Consiglio di Istituto I. Petrone
di Campobasso, a ricordare in una
nota, al sindaco di Campobasso,
Antonio Battista la questione dei
doppi turni e la necessità che vengano fermati.
“Eccoci alla scadenza…come il
latte…15 gennaio 2017…
Puntuale è arrivato il termine determinato “presunto” dall’Amministrazione Comunale, meglio,
dal Signor Sindaco per il termine
dei doppi turni per i bambini, scolari, della Don Milani – I. Petrone, in effetti è tra qualche
giorno, ma oggi 13 gennaio 2017,
i bambini rientrano per effettuare
quella che sarebbe dovuta essere
l’ULTIMA LEZIONE POMERIDIANA.
Invece…
Invece, tenuto conto di quanto
scritto e di quanto studiato, in
anni di battaglie e conquiste sui
diritti e doveri nei confronti dei
più deboli, ed in questo caso dei
bambini, vedasi la carta dei:
Diritti dei bambini (estratto di alcuni articoli)
Art. 3 Il Governo e i genitori devono fare quello che è meglio per
tutelare il benessere del bambino.
Art. 13 Hai il diritto di imparare e
di esprimerti per mezzo delle parole, della scrittura, dell’arte e
così via, a meno che questa attività non danneggino i diritti degli
altri.
Art. 16 Hai il diritto di avere una
vita privata. Per esempio, puoi tenere un diario che gli altri non
hanno il diritto di leggerlo.
Art. 18 I tuoi genitori dovrebbero
collaborare per allevarti e dovrebbero fare quello che è meglio
per te.
Art. 19 Nessuno dovrebbe farti
del male in nessun modo. Gli
adulti dovrebbero assicurarsi che
tu sia protetto da abusi, violenze o
negligenze. Nemmeno i tuoi genitori hanno il diritto di farti del
male.
Art. 28 Hai il diritto di ricevere
un’istruzione. Devi ricevere
L’intervento
In questi ultimi mesi ho letto molto, forse
troppo, sull’argomento sanità. Ho letto soprattutto i post pubblicati sui social network
e le repliche che si sono susseguite, ho letto
il punto di vista di politici, di rappresentanti
di associazioni per disabili e di genitori di disabili. Ho percepito chiaramente il senso di
disagio, di rabbia, di sconforto, di amarezza
che alcune di queste affermazioni hanno suscitato e le risposte alle istituzioni, spesso
poco gentili, che ne sono derivate. E’ vero,
sono solo un genitore. Non so cosa si prova
ad essere “disabile” ma vi posso garantire
che sarei disposto a fare di tutto pur di avere
io la grave patologia di mio figlio al posto
suo. Spinto da quell’amore così profondo che
si prova per la propria creatura, soprattutto se
bisognosa di aiuto, così come credo farebbe
chiunque abbia avuto il dono di diventare
padre o madre. Amo immensamente mio figlio, la sua presenza riempie la mia vita, non
solo per la sua completa dipendenza da me
per la sua sopravvivenza, ma per l’amore che
riesce a darmi e a trasmettermi anche solo attraverso un sorriso o una carezza.
Mio figlio, lo avrete capito, è un ragazzo invalido con totale gravissima e permanente
inabilità (100%) e con necessità di assistenza
continua, non essendo in grado di compiere
neanche i normali atti quotidiani . Ho deciso
di scrivere questa lettera per rendere noto
quello che oserei definire un “caso di buona
un’istruzione di base fino a 15
anni e deve essere gratuita. Dovresti poter andare a scuola fino a
18 anni.
e, per chi, più vicino al mondo
cattolico:
Bibbia - Matteo 18,10 - Guardatevi dal disprezzare alcuno di
questi piccoli, perché io vi dico
che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del
Padre mio, che è nei cieli.
Bene hanno fatto i genitori della
“Guerrizio”, coraggiosi e determinati, nello scegliere oggi, il
meglio per i propri bambini dopo
mesi di attese e di promesse man-
cate e rinviate, di non mandare i
bambini a scuola dopo la lunga
pausa forzata.
Qui dovremmo essere tutti, si tutti
noi CITTADINI ad alzare la
voce, tutti quelli che hanno nella
propria vita, fermi ed alti i principi fondamentali civili, laici o religiosi che siano, ed a farsi sentire
da chi amministra “la cosa pubblica”, che, come sempre, aveva
affermato in campagna elettorale
di “essere altro, e che, avrebbe ridato a noi cittadini la città”, e che
invece, sistematicamente, non
ascolta, ed, ostinatamente, al
grido di aiuto della popolazione
più importante per la nostra città,
chiude le orecchie. Quella voce
che urla, e che non viene ascoltata, è la stessa che domani giudicherà il vostro operato, noi come
genitori abbiamo dato e rafforzato
la loro voce, il loro grido di aiuto,
cercando di venirvi incontro e di
suggerirvi opportunità valide alla
risoluzione, di un qualcosa non
creato dai bambini, ma dalla cecità dell’uomo amministratore
negli anni, e che l’uomo amministratore di oggi, dichiaratosi “diverso”, mantiene le stesse
abitudini.
Noi avevamo solo chiesto l’accesso agli atti, diritto dovuto dalle
nostre leggi nazionali; avevamo
chiesto, dopo aver letto le stesse
(dopo 9 mesi…?!...), sicurezza;
avevamo chiesto una soluzione
che ci facesse uscire, dopo averli
imposti, dai doppi turni il prima
possibile; avevamo chiesto una
data, se pur “indicativa e presumibile” al Sig. Sindaco, non sottoscritta, ma presente nel verbale
del 3 novembre 2016, il 15 gennaio 2017.
Avevamo chiesto ed abbiamo
chiesto ciò che era ed è lecito
chiedere secondo le nostre leggi
nazionali e secondo i diritti sopra
esposti, nulla di più…
Dato che il problema persiste, e
persisterà anche e dopo le ultime
proposte amministrative comunali, e non termineranno, visto i
tempi operativi, OGGI, il sottoscritto Presidente del Consiglio di
Istituto, sentito lo stesso Consiglio, l’Associazione Scuola a Misura dei Bambini, i Genitori e le
maestranze, si attiverà per mettere in campo tutte quelle azioni
che permetteranno, comunque, il
termine dei doppi turni entro il
più breve tempo possibile, anche
<interrompendo
volontariamente> la frequenza dei singoli,
propri figli, addebitandola alla
mancanza di Stato, e dove questo
non potrà sussistere, si attiverà
per mettere in campo qualsiasi
altra azione eclatante di protesta
civile, e sempre nei termini di
legge per far terminare gli stessi,
garantendo quei diritti, oggi da
VOI calpestati.
Ottima la scelta del Vietri per la residenza disabili
sanità”. Ebbene sì, anche nella nostra piccola
realtà dove di continuo si sente ripetere che la
sanità pubblica è al collasso, in una struttura
che l’opinione pubblica ritiene ormai chiusa
(il Vietri di Larino) la Regione Molise ha saputo realizzare un piccolo gioiellino: la RSA
dell’Ospedale Vietri di Larino pensando a
loro, i più deboli, i più sfortunati, coloro che
spesso e volentieri vengono dimenticati da
Dio e dal Mondo!!!!!! Il mio ragazzo è affetto dalla nascita da un’encefalopatia malformativa (micropoligiria) progressiva con
grave deficit neuromotorio e cognitivo. Non
ha acquisito il controllo capo-tronco, non ha
acquisito capacità comunicative, né il controllo sfinterico e né l’autonomia alimentare.
A causa di tale situazione, il ragazzo è totalmente dipendente da terzi non essendo in
grado di compiere movimenti autonomi e gli
atti della normale vita quotidiana; deve essere, pertanto, accudito quotidianamente, necessita di essere assistito ed aiutato
nell’alimentazione. Egli ha bisogno di un
programma continuo, quotidiano e “sine die”
di riabilitazione neuro motoria e respiratoria
finalizzate a prevenire le ulteriori deformità
muscolo-scheletriche e migliorare la dinamica respiratoria; inoltre necessità di assistenza continua in ambiente sanitario per il
rischio di insufficienza respiratoria ed eventuali urgenze neurologiche.
Insomma la vita di mio figlio è appesa ad un
filo!!!!! Il progressivo peggioramento delle
sue condizioni generali impediscono di continuare la sua permanenza in casa amorevolmente assistito solo dal padre (oggi anche
tutore) e dalla di lui compagna. Con l’aggravarsi della situazione clinica e nella convinzione che in Molise non esistessero strutture
pubbliche qualificate a dare a mio figlio l’assistenza medica che merita, mi sono deciso a
rivolgermi alle istituzioni regionali preposte
e, grazie al Presidente della Regione Molise
arch. Paolo Di Laura Frattura, coadiuvato dal
Direttore Generale della Salute e dal suo “entourage”, ho scoperto che anche nel nostro
piccolo Molise, dai più bistrattato ed umiliato, esiste finalmente un centro “ad hoc” per
il mio ragazzo ( e per tutti quelli come lui) :
la RSD del Vietri di Larino. Ebbene si, grazie ai nuovi piani sanitari, anche la nostra
Regione è finalmente in grado di dare quel
giusto e meritato sostegno alle persone più
sfortunate ed alle loro famiglie .
La RSD di Larino è paragonabile ad una clinica privata di altissimo livello: è una struttura completamente nuova, pulitissima,
profumata, con camerette ben arredate e confortevoli, letti elettronici di ultima generazione con materassi antidecubito ancora
imballati, televisore al plasma in ogni camera, parruccheria, lavanderia, palestra per
riabilitazione, sala delle feste, salone da
pranzo, e vitto di altissima qualità. Ovviamente la struttura è dotata di personale altamente specializzato in grado di poter
garantire a mio figlio, come agli altri pazienti
bisognosi, un’assistenza sanitaria ed infermieristica adeguata alle sue esigenze cliniche ed in grado di monitorare il ragazzo 24
ore su 24 . Nella struttura menzionata, inoltre, il mio ragazzo può fare quella fisiochinesiterapia specifica atta ad alleviare il dolore
e per rallentare il peggioramento delle sue
gravi alterazioni scheletriche e può finalmente essere sottoposto ai controlli specialistici che merita. Controlli, questi, che il
ragazzo fino ad oggi faceva con i c.d. “viaggi
della speranza” che sovente ci hanno portato
fuori regione con notevole aggravio fisico ed
economico. Inoltre il personale insieme al
sottoscritto, che si reca quotidianamente dal
figlio, non fa mancare al ragazzo l’amore ed
il calore familiare che merita e cui è abituato.
Si sente troppo spesso parlare di malasanità,
forse perché fa più notizia. La buona sanità
dovrebbe essere la norma ma, purtroppo, non
è sempre così. Perciò rendere evidenti questi
momenti che arricchiscono l’animo, se pur
legati ad eventi negativi e di sofferenza psicologica e fisica che ti cambiano la vita, può
servire da esempio a tutti.
LETTERA FIRMATA