Noi, bravi ragazzi che lottano

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S E R I E A»SASSARI ENTRA NELLA FINAL EIGHT
«Noi, bravi ragazzi che lottano»
D'Ercole: «Finalmente continuità». Stipcevic: «Sapevamo già di essere sulla strada giusta»
di Antonello Palmas
» SASSARI
Quei bravi ragazzi sanno anche fare la faccia cattiva e vincere. Anche quello che era divenuto una sorta di spareggio
per entrare nelle Final-Eight di Coppa Italia, che solo un mese fa
sembravano davvero
una chimera. «Era un
nosno obiettivo stagionale che a un certo
punto eravamo in difficoltà nel riuscire a centrare - dice Lollo D'Ercole, rinato e prezioso
dopo un periodo di dimenticatoio - ma abbiamo finito bene il girone di andata, dando continuità a una grande vittoria come
quella di Venezia. Sì, siamo
bravi ragazzi, ma anche ottimi
professionisti e tutti devono
dare qualcosa per far sì che ci
togliamo le soddisfazioni che
meritiamo». E Dusko Savanovic afferma che «la Dinamo
Sassari sta crescendo ed è decisa a ritornare ai livelli che competono al suo nome. E gli inserimenti nel roster hanno dato
equilibrio consentendo a cia-
scuno di noi di dare il meglio».
«Sapevamo che questa gara
contava tanto - dice Rok Stipcevic -, ma eravamo pronti
tatticamente e con la testa giusta. Alla fine l'abbiamo vinta,
siamo dentro la Coppa e andiamo avanti, ma anche un mese
fa, nonostante qualche gara
persa di fila, sapevamo di essere ugualmente sulla strada giusta. Difficile dirlo quando perdi, ma ora si vede che
stavamo facendo la
cosa giusta. Non conta solo vincere, ma anche come ti alleni, come ti senti dentro lasquadra. Dobbiamo
continuare così, siamo in un bel periodo». Qualche difficoltà solo nella prima
parte del primo quarto e contro la zona nel
terzo: «Non si può avere sempre il ritmo perfetto,
con palla dentro-palla fuori.
Ma dopo 40 minuti tutto si bilancia. La buona squadra sa
che prima o poi arriva un break e lo deve tenere. Non si può
pretendere di vincere di dieci
tutti i quarti. Mi è piaciuto lo
spirito di squadara,un respiro
Il centro
Gani Lawal
SERIE A
unico con i tifosi e l'ambiente
che ci unisce. Grazie al pubblico, col suo sostegnoi ci sentiamo più forti e nei momenti decisivi c'è sempre».
Il centro biancoblù Gani
Lawal: «Siamo davvero contenti, è un risultato che arriva
dopo alcune partite consecutive vittoriose, vogliamo continuare a crescere su questa lunghezza d'onda e continuare ad
essere una squadra compatta.
Abbiamo pianificato bene la
partita dall'inizio alla fine, il
coach ci aveva chiesto intensità e passione e l'abbiamo fatto». Del suo innesto e quello di
Bell si sono avvantaggiati tutti:
«Il segreto? Parliamo molto.
Quando arrivai, se ricordate,
dissi che volevo riuscire ad aiutare al meglio la squadra compatibilmente con quello che
so fare, Bene, dopo un mese
posso dire che stiamo migliorando». Che differenza con la
sua ex squadra Cantù? «La devo ringraziare, la sua storia
parla da sola. Ma a volte la differenza la fa l'empatìa che si
crea. E poi... l'isola e le sue
spiagge aiutano di sicuro».
Dusko Savanovic, anche ieri determinante nella gara vinta contro Caserta
Dell'Agnello: hanno
due quintetti da A
«Sin dall'inizio ci hanno messo le
mani addosso, lo hanno fatto per
tutto il match. Noi le nostre
partite le perdiamo all'ultimo
tiro, qui invece... e siamo sempre
gli stessi giocatori, le assenze
sono un alibi che non regge».
Sandro Dell'Agnello a fine gara
accetta la sconfitta ma non
manda giù il modo nel quale è
maturata. «Abbiamo subito
troppo sul piano fisico - spiega il
coach di Caserta -, non tanto per
lafisicità del Banco ma perché
siamo noi a non averci messo la
giusta fisicità. Contro Avellino
abbiamo perso ma giocando in un
altro modo. Eravamo andati a un
soffio dalla vittoria, oggi invece
abbiamo fatto un passo indietro.
SERIE A
Poi, va tenuta presente la bontà
di Sassari, che ha segnato gli
stessi punti con il quintetto e con
la panchina, a dimostrare che ha
due quintetti da serie A».
Una sconfitta che preclude
l'ingresso nelle Final Eight.
«Ancora non lo sappiamo conclude Dell'Agnello -,
aspettiamo Milano- Cantù
martedì e una serie di incastri, ma
è molto molto difficile».