caduta del sacro romano impero

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CADUTA DEL SACRO ROMANO IMPERO
Il sacro romano impero fondato da Carlo Magno non durò a lungo, dopo la sua morte
nell’814 d.C. i suoi nipoti cominciarono a combattere tra loro per l’eredità indebolendo
l’impero che fu bersaglio di invasioni barbariche da parte di Saraceni, Ungari, Vichinghi.
843 d.C. con il trattato di Verdun divisero l’Impero in tre.
Queste lotte indebolirono il potere degl’imperatori e aumentarono quello dei feudatari
(cioè i vassalli che avevano ricevuto un feudo) che ne approfittarono per impadronirsi dei
feudi. Il territorio venne diviso in contee e marche ed erano amministrati da un conte e
da un marchese nominati dal re a cui dovevano versare le tasse del popolo, amministrare
la giustizia e reclutare uomini per l’esercito.
Mentre con Carlo Magno i feudi alla morte del feudatario ritornavano di proprietà
dell’imperatore.
Nell’877 d.C. con il Capitolare di Quierzy si sancì che i grandi feudatari, e poi anche i
piccoli feudatari, avevano il diritto di tenersi i feudi e di lasciarli in eredità ai figli.
Ogni feudo si trasformò così in un piccolo regno
dove il signore imponeva le sue leggi, riscuoteva
i tributi e faceva da giudice fra gli abitanti.
Come i re i feudatari (vassalli) potevano avere
dei vassalli (i valvassori) e questi a loro volta
potevano averne altri (i valvassini). Ognuno
doveva obbedire al suo diretto superiore e a
nessun’altro, neppure al re che diminuiva
sempre di più d’importanza.
Il Potere dei signori feudali fu rafforzato ancora
di più con l’arrivo di nuovi invasori (saraceni,
ungari ecc) che terrorizzavano la popolazione.
Poiché i re non riuscivano a proteggere le
popolazioni lo fecero i signori costruendo centinaia
di castelli fortificati e armati.
I castelli divennero le abitazioni dei signori, ma
all’interno delle loro mura potevano trovare rifugio
(pagando) anche i contadini indifesi quando erano
in pericolo.
Nel 1037 d.C. un documento emanato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero,
Corrado II il salico a Cremona, in concomitanza con l'assedio di Milano. Il documento
venne redatto allo scopo di smorzare le ribellioni dei vassalli italiani dell'imperatore e
andava a regolare il diritto di successione feudale per i feudi minori.
Il feudalesimo
In quest’epoca ogni uomo era sottomesso ad un altro più potente di lui o perchè era
suo vassallo o perché lavorava nelle sue terre. Questo sistema di dipendenza basato
sul feudo o sul vassallaggio fu chiamato feudalesimo.
Il sistema feudale si formò al tempo di Carlo Magno e si affermò in Europa nel Medioevo.
Questo sistema cominciò a scomparire con il passare del tempo anche se alcuni aspetti
di questo sistema, come la sottomissione dei contadini e i privilegi dei signori resistettero
più a lungo
Il castello
Era composto da due grandi aree:
corte bassa e corte alta, divise fra
loro da un alto muro. Nella corte
bassa venivano alloggiati tutti gli
artigiani come i falegnami, i fabbri,
i muratori ecc. e c’erano anche le
stalle i fienili, il forno , il pozzo. In
questo posto, in caso di attacchi
nemici, trovavano rifugio anche i
contadini.
Nella corte alta sorgeva il Mastio
che altro non era che la residenza
(la casa) del Signore . Questo
mastio era la parte più fortificata
del castello ed era qui che in caso di assedio si svolgeva l’ultima resistenza.