Replica della Curia ad un comunicato stampa dell

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Transcript Replica della Curia ad un comunicato stampa dell

In merito al comunicato stampa emesso dall’Unione dei Comuni dei Ventimiglia
il 5 agosto, solo per amore della verità, e lungi dal volere innescare sterili
polemiche, si precisa che la vicenda riguardante il Monastero di Geraci Siculo
ricade sotto l’autorità della Santa Sede che tramite un Commissario Pontificio
pone in atto quanto necessario per giungere alla soppressione del Monastero.
Allo stato attuale il Commissario Pontificio nominato con decreto del 8 agosto
2014 è Sua Eccellenza Mons. Vincenzo Manzella, il quale, nella qualità di
Superiore maggiore e Rappresentante legale è tenuto a verificare la situazione
patrimoniale del Monastero e a informare la Congregazione competente prima di
qualunque decisione in merito.
L’unico interlocutore del Commissario Pontificio è dunque la Congregazione per
gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, la quale, a norma
delle leggi canoniche e in forza della sua speciale natura come Ente di diritto
Pubblico Ecclesiastico non ricade sotto la giurisdizione del Sindaco di Geraci né
è tenuta ad assecondare i desideri dello stesso.
Con lettera del 31 luglio, prot. 38/2015, a firma dello stesso Commissario
Pontificio, tutto è stato spiegato al Sig. Sindaco di Geraci Siculo; dal comunicato
stampa, tuttavia, si denota che il Sindaco abbia tempo da perdere o pensa che
altri possano essere disponibili a perdere tempo con lui.
In quanto all’affermazione che si fa all’interno del comunicato che «la Curia
mette in vendita il Convento e predispone il trasferimento in altre sedi dei beni
mobili in esso contenuti» si precisa che prima di fare affermazioni del genere, in
comunicati istituzionali, occorre informarsi. Ad oggi non risulta, infatti, che il
sindaco del Comune di Geraci Siculo abbia mai incontrato il vescovo di Cefalù
per conoscere la reale situazione del Monastero. Non risulta che lo stesso Primo
Cittadino si sia preoccupato di conoscere cosa ci fosse davvero all’interno del
Monastero dato che tutte le volte che il Vescovo è stato presente a Geraci non è
stato mai avvicinato, in tal senso, da alcun rappresentante del Municipio.
Sommessamente ci si permette di consigliare al Sig. Sindaco di volere occupare
bene il suo tempo, preoccupandosi di altre cose di sua competenza e lasciando
ad altri quello che a lui non compete. In ogni caso, con molto rispetto, non
possiamo fare a meno di notare che nella vicenda in questione ha dimostrato
scarsa conoscenza giuridica e poca sensibilità istituzionale.
In tal senso trascriviamo il n. 2 dell’art. 3 dell’Intesa tra il Presidente della
Regione Siciliana e il Presidente della Regione ecclesiastica Sicula, del 6 agosto
2010, a firma del card. Paolo Romeo nella qualità di Presidente della Regione
ecclesiastica Sicula e dell’on. Dott. Raffaele Lombardo, nella qualità di
Presidente della Regione Siciliana che così recita:
“I beni culturali mobili sono mantenuti, per quanto possibile, nei luoghi e nelle
sedi di originaria collocazione o di attuale conservazione. Qualora il
mantenimento in situ dei beni medesimi non ne garantisca la sicurezza o non ne
assicuri la conservazione, il Vescovo diocesano o i superiori maggiori degli
Istituti religiosi di vita consacrata, le Società di vita apostolica e le loro
articolazioni, ne possono disporre il deposito in musei ecclesiastici o idonei locali
di proprietà ecclesiastica, nel rispetto delle normative civile ed ecclesiastica
vigenti”.
Il Direttore. Rag. Mauro Ferrarello