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Domenica 1 Gennaio > MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
(SOLENNITA' - Bianco)
Nm 6, 22-27 Sal 66 Gal 4,4-7 Lc 2,16-21: I pastori trovarono Maria e
Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.
“La prima lettura biblica del nuovo anno fa scendere su di noi una
benedizione colma di luce, in cui prendere respiro per l'avvio del nuovo
anno: il Signore parlò a Mosè, ad Aronne, ai suoi figli e disse: Voi
benedirete i vostri fratelli. Voi benedirete: per prima cosa, che lo meritino
o no, voi li benedirete.
Dio ci raggiunge non proclamando dogmi o impartendo divieti, ma
benedicendo. La sua benedizione è una energia, una forza, una fecondità
di vita che scende su di noi, ci avvolge, ci penetra, ci alimenta.
Dio chiede anche a noi, figli di Aronne nella fede, di benedire uomini e
storie, il blu del cielo e il giro degli anni, il cuore dell'uomo e il volto di
Dio. Mio e tuo compito per l'anno che viene: benedire i fratelli! Se non
impara a benedire, l'uomo non potrà mai essere felice.
E come si fa a benedire? Dio stesso ordina le parole: Il Signore faccia
risplendere per te il suo volto. Che cosa è un volto che risplende?
Forse poca cosa, eppure è l'essenziale. Perché il volto è la finestra del
cuore, racconta cosa ti abita.
Brilli il volto di Dio, scopri nell'anno che viene un Dio luminoso, un Dio
solare, ricco non di troni, di leggi, di dichiarazioni ma il cui più vero
tabernacolo è la luminosità di un volto. Un Dio dalle grandi braccia e dal
cuore di luce.
La benedizione di Dio non è salute, denaro, fortuna, prestigio, lunga vita
ma, molto semplicemente, è la luce. La luce è tante cose, lo capiamo
guardando le persone che hanno luce, e che emanano bontà, generosità,
bellezza, pace. Dio ci benedice ponendoci accanto persone dal volto e dal
cuore luminosi.
Continua la bibbia: Il Signore ti faccia grazia. Cosa ci riserverà l'anno che
viene? Io non lo so, ma di una cosa sono certo: Il Signore mi farà grazia,
che vuol dire: il Signore si rivolgerà verso di me, si chinerà su di me, mi
farà grazia di tutti gli sbagli, di tutti gli abbandoni; camminerà con me,
nelle mie prove si abbasserà su di me, mio confine di cielo, perché non gli
sfugga un solo sospiro, una sola lacrima. Qualunque cosa accadrà
quest'anno, Dio sarà chino su di me (l’Umile SHaFal!) e mi farà grazia.
Otto giorni dopo Natale ritorna lo stesso racconto di quella notte: Natale
non è facile da capire. Facciamoci guidare allora da Maria, che custodiva e
meditava tutte queste cose nel suo cuore; che cercava il filo d'oro che
tenesse insieme gli opposti: una stalla e «una moltitudine di angeli», una
mangiatoia e un «Regno che non avrà fine».
Come lei, come i pastori, anche noi salviamo almeno lo stupore: a Natale il
Verbo è un neonato che non sa parlare, l'Eterno è appena il mattino di
una vita, l'Onnipotente è un bimbo capace solo di piangere.
Dio ricomincia sempre così, con piccole cose e in alto silenzio” (E. Ronchi).
Dal messaggio di Papa Francesco:
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
per la 50^ GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
LA NON-VIOLENZA: stile di una POLITICA PER LA PACE
1. All’inizio di questo nuovo anno porgo i miei sinceri auguri di pace ai popoli e alle nazioni del
mondo, ai Capi di Stato e di Governo, nonché ai responsabili delle comunità religiose e delle varie
espressioni della società civile. Auguro pace ad ogni uomo, donna, bambino e bambina e prego
affinché l’immagine e la somiglianza di Dio in ogni persona ci consentano di riconoscerci a vicenda
come doni sacri dotati di una dignità immensa. Soprattutto nelle situazioni di conflitto, rispettiamo
questa «dignità più profonda»[1] e facciamo della nonviolenza attiva il nostro stile di vita…
Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti
interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione
della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi
nonviolenti di costruzione della pace…
Anche Gesù visse in tempi di violenza. Ma il messaggio di Cristo, di fronte a questa realtà, offre la
risposta radicalmente positiva: Egli predicò instancabilmente l’amore incondizionato di Dio che
accoglie e perdona e insegnò ai suoi discepoli ad amare i nemici (cfr Mt 5,44) e a porgere l’altra
guancia (cfr Mt 5,39)… Perciò, chi accoglie la Buona Notizia di Gesù, sa riconoscere la violenza
che porta in sé e si lascia guarire dalla misericordia di Dio, diventando così a sua volta strumento
di riconciliazione, secondo l’esortazione di san Francesco d’Assisi: «La pace che annunziate
con la bocca, abbiatela ancor più copiosa nei vostri cuori»…
La nonviolenza è talvolta intesa nel senso di resa, disimpegno e passività, ma in realtà non è così.
Quando Madre Teresa ricevette il premio Nobel per la Pace nel 1979, dichiarò chiaramente il
suo messaggio di nonviolenza attiva: «Nella nostra famiglia non abbiamo bisogno di bombe e di
armi, di distruggere per portare pace, ma solo di stare insieme, di amarci gli uni gli altri […] E
potremo superare tutto il male che c’è nel mondo»…
Se l’origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora è fondamentale percorrere
il sentiero della nonviolenza in primo luogo all’interno della famiglia. È una componente di
quella gioia dell’amore che ho presentato nello scorso marzo nell’Esortazione apostolica
Amoris laetitia, a conclusione di due anni di riflessione da parte della Chiesa sul matrimonio e la
famiglia. La famiglia è l’indispensabile crogiolo attraverso il quale coniugi, genitori e figli, fratelli e
sorelle imparano a comunicare e a prendersi cura gli uni degli altri in modo disinteressato, e dove
gli attriti o addirittura i conflitti devono essere superati non con la forza, ma con il dialogo, il
rispetto, la ricerca del bene dell’altro, la misericordia e il perdono…
Il Giubileo della Misericordia, conclusosi nel novembre scorso, è stato un invito a guardare nelle
profondità del nostro cuore e a lasciarvi entrare la misericordia di Dio. L’anno giubilare ci ha fatto
prendere coscienza di quanto numerosi e diversi siano le persone e i gruppi sociali che vengono
trattati con indifferenza, sono vittime di ingiustizia e subiscono violenza. Essi fanno parte della
nostra “famiglia”, sono nostri fratelli e sorelle. Per questo le politiche di nonviolenza devono
cominciare tra le mura di casa per poi diffondersi all’intera famiglia umana. «L’esempio di
santa Teresa di Gesù Bambino ci invita alla pratica della piccola via dell’amore, a non perdere
l’opportunità di una parola gentile, di un sorriso, di qualsiasi piccolo gesto che semini pace e
amicizia…
La costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva è elemento necessario e coerente con i
continui sforzi della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la
sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali e grazie al contributo competente di tanti
cristiani all’elaborazione della legislazione a tutti i livelli. Gesù stesso ci offre un “ manuale” di
questa strategia di costruzione della pace nel cosiddetto Discorso della montagna. Le otto
Beatitudini (cfr Mt 5,3-10) tracciano il profilo della persona che possiamo definire beata, buona e
autentica. Beati i miti – dice Gesù –, i misericordiosi, gli operatori di pace, i puri di cuore, coloro
che hanno fame e sete di giustizia. ..Operare in questo modo significa scegliere la solidarietà come
stile per fare la storia e costruire l’amicizia sociale. La nonviolenza attiva è un modo per mostrare
che davvero l’unità è più potente e più feconda del conflitto.
Assicuro che la Chiesa Cattolica accompagnerà ogni tentativo di costruzione della pace anche
attraverso la nonviolenza attiva e creativa. Il 1° gennaio 2017 vede la luce il nuovo Dicastero
per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che aiuterà la Chiesa a promuovere in modo
sempre più efficace «i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia
del creato» e della sollecitudine verso i migranti, «i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli
emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati
e le vittime di qualunque forma di schiavitù e di tortura».
In conclusione
Come da tradizione, firmo questo Messaggio l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione della
Beata Vergine Maria. Maria è la Regina della Pace. Alla nascita di suo Figlio, gli angeli
glorificavano Dio e auguravano pace in terra agli uomini e donne di buona volontà (cfr Lc
2,14). Chiediamo alla Vergine di farci da guida.
«Tutti desideriamo la pace; tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti e molti
soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla». Nel 2017,
impegniamoci, con la preghiera e con l’azione, a diventare persone che hanno bandito dal
loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità nonviolente,
che si prendono cura della casa comune. «Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella
preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace».
Dal Vaticano, 8 dicembre 2016
Francesco
La Liturgia di Domenica 1 Gennaio 2017
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MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
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Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Salve, Madre santa:
tu hai dato alla luce il Re
che governa il cielo e la terra
per i secoli in eterno. (Sedulio)
Oppure:
Oggi su di noi splenderà la luce,
perché è nato per noi il Signore;
Dio onnipotente sarà il suo nome,
Principe della pace, Padre dell’eternità:
il suo regno non avrà fine. (cf. Is 9,2.6; Lc 1,33)
Colletta
O Dio, che nella verginità feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa’ che sperimentiamo la sua intercessione,
poiché per mezzo di lei
abbiamo ricevuto l’autore della vita,
Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te...
Oppure:
Padre buono,
che in Maria, vergine e madre,
benedetta fra tutte le donne,
hai stabilito la dimora
del tuo Verbo fatto uomo tra noi,
donaci il tuo Spirito,
perché tutta la nostra vita
nel segno della tua benedizione
si renda disponibile ad accogliere il tuo dono.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio...
PRIMA LETTURA (Nm 6, 22-27)
Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.
Dal libro dei Numeri
Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli
dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro:
Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 66)
Rit: Dio abbia pietà di noi e ci benedica.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
SECONDA LETTURA (Gal 4,4-7)
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo
Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che
erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori
lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei
più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Ebr 1,1.2)
Alleluia, alleluia.
Molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
Dio ha parlato ai padri per mezzo dei profeti;
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.
VANGELO (Lc 2,16-21)
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni
gli fu messo nome Gesù.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono
Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo
averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai
pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose,
meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto
quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione,
gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima
che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
In questo giorno in cui tutti si augurano ogni bene, la nostra
preghiera per tutti gli uomini possa essere in sintonia con la volontà
di Dio.
Preghiamo insieme dicendo: Dio della pace, venga il tuo regno!
1. Venga la pace, Signore, nelle Chiese: la fede dei piccoli sia
rispettata, i doni dello Spirito siano accolti, il servizio di preti e
vescovi sia pieno di cordialità, preghiamo.
2. Venga la pace, Signore, nella nostra società: tutti abbiano il
necessario per vivere, i deboli e gli emarginati siano accolti, a tutti i
malati e anziani sia data un'umana assistenza, preghiamo.
3. Venga la pace, Signore, nelle nostre famiglie: i giovani e gli
adulti non si sottraggano al dialogo, e trovino le parole giuste per
comprendersi e rispettarsi nella diversità, preghiamo.
4. Venga la pace, Signore, dove sembra così lontana: nei paesi
martoriati dalla guerra, là dove la legge è quella della violenza e del
terrore, preghiamo.
5. Venga la pace, Signore, nei luoghi di lavoro e di studio: gli
uomini si offrano aiuto reciproco, nel rispetto dei diritti e della
diversità dei ruoli, preghiamo.
O Signore, che in Maria hai mostrato che il tuo amore supera ogni
nostro sogno e speranza, donaci la forza di non arrenderci mai di
fronte alle ingiustizie e ai dolori del mondo, per impegnarci giorno
per giorno a costruire nel mondo la tua pace. Per Cristo nostro
Signore.
Preghiera sulle offerte
O Dio, che nella tua provvidenza dai inizio e compimento
a tutto il bene che è nel mondo,
fa’ che in questa celebrazione
della divina Maternità di Maria
gustiamo le primizie del tuo amore misericordioso
per goderne felicemente i frutti.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA I
La maternità della beata Vergine Maria
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
nella ... della beata sempre Vergine Maria.
Per opera dello Spirito Santo,
ha concepito il tuo unico Figlio;
e sempre intatta nella sua gloria verginale,
ha irradiato sul mondo la luce eterna,
Gesù Cristo nostro Signore.
Per mezzo di lui si allietano gli angeli
e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...
Antifona di comunione
Gesù Cristo è sempre lo stesso
ieri, oggi e nei secoli eterni. (Eb 13,8)
Oppure:
Maria serbava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore. (Lc 2,19)
Preghiera dopo la comunione
Con la forza del sacramento che abbiamo ricevuto
guidaci, Signore, alla vita eterna,
perché possiamo gustare la gioia senza fine
con la sempre Vergine Maria,
che veneriamo madre del Cristo e di tutta la Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Commento
Il brano del vangelo ci narra un episodio della vita di una famiglia
ebrea, ma l’ambientazione è inusuale per una nascita. Si tratta di
una famiglia emarginata socialmente. Eppure il bambino è Dio e la
giovane donna l’ha concepito e partorito nella verginità. Alcuni
pastori si affrettano, in risposta a un messaggio dal cielo, per
riconoscerlo e glorificarlo a loro modo.
Vi è difficile considerarlo vostro Dio?
Volgete il pensiero per un attimo al fascino persistente esercitato da
sua madre su uomini e donne di ogni ambiente e classe, su persone
che hanno conosciuto successi o fallimenti di ogni tipo, su uomini di
genio, su emarginati, su soldati angosciati e destinati a morire sul
campo di battaglia, su persone che passano attraverso dure prove
spirituali.
Il genio artistico si è spesso consacrato alla sua lode: pensate alla
“Pietà” di Michelangelo, al gran numero di Madonne medievali e
rinascimentali, alle vetrate incantevoli della cattedrale di Chartres e
alla più bella di tutte le icone: la Madonna di Vladimir, che aspetta
con pazienza, nel Museo Tretiakov di Mosca, giorni migliori.
Perché la Madonna ispira tanta umanità?
Forse perché è, come dicono gli ortodossi, un’icona (= immagine) di
Dio?
Forse perché Dio parla per suo tramite anche se Maria resta sempre
una sua creatura, sia pure una creatura unica grazie ai doni ricevuti
dal Padre?
Tutto ciò è stato oggetto di discussioni, spesso accese, quando
spiriti grandi cercarono di esprimere in termini umani il mistero di
Dio fatto uomo.
Maria fu definita madre di Dio, “theotokos”, e ciò contribuì a
calmare dispute intellettuali. Questo appellativo è particolarmente
caro ai cristiani dell’Est, ai nostri fratelli del mondo ortodosso, ed è
profondamente radicato nella loro teologia, ripetuto spesso nelle
loro belle liturgie, specialmente nella liturgia bizantina, che è stata
considerata la “più perfetta” proprio per via delle sue preghiere
ufficiali dedicate al culto di Maria.
Cominciamo l’anno nel segno di questo grande mistero.
Cerchiamo allora di approfondire la nostra devozione a Maria,
Madre di Dio e nostra, eliminandone, però, ogni traccia di
sentimentalismo spicciolo.
Tentiamo di convincere i giovani che si tratta qui di un idealismo
rispondente, certo, alle aspirazioni più profonde dello spirito umano,
ma che richiede impegno e molto coraggio.