Fuoricollana - Aracne editrice

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Transcript Fuoricollana - Aracne editrice

Fuoricollana
Carmela Pierri
Mangia con gli occhi
Dimenticare il furto del piacere
con il dono della bellezza
www.aracneeditrice.it
www.narrativaracne.it
[email protected]
Copyright © MMXVI
Gioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale
via Sotto le mura, 54
00020 Canterano (RM)
(06) 45551463
isbn 978-88-548-9953-7
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’editore.
I edizione: dicembre 2016
Una storia dedicata a tutte
le persone che grazie
alla bellezza ritrovano
equilibrio e gioia.
Allucinazione o incantesimo?
La sveglia interrompe il dolce e languido torpore di un risveglio invernale. Sul pavimento
ancora le tracce di una serata speciale, una
cena a tacchi alti, con aragosta alla catalana e
Capichera freddo, corposo, profumato come il
mirto della siepe del vigneto in cui l’uva è maturata.
Come ogni mattina, il gorgoglìo della moka
accompagna il riassetto dei pensieri, alla ricerca del bandolo della giornata. Ma qualcosa
non è come al solito. Dal beccuccio della caffettiera viene fuori una nuvola di vapore senza
il profumo del caffè.
Sicuramene un’allucinazione olfattiva!
Andrà meglio con il familiare gusto del risveglio. Verso il caffè, soffio e bevo mentre
con la mente scorro velocemente l’agenda
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Carmela Pierri
per cercare di ricordare gli impegni della mattina.
L’allucinazione continua. Il caldo del caffè
non provoca il piacevole bruciore dolce amaro
sulla lingua. Torno a sorseggiare, la temperatura del caffè viene percepita solo dalle labbra
sul bordo della tazzina. Per il resto nulla, poi, il
caldo nella gola.
Che strano raffreddore! Proprio oggi. Mi rassegno a due riunioni in apnea e con la voce nasale! Mi soffio il naso. Un inutile gesto.
Guardo l’orologio e le riflessioni sull’allucinazione hanno rosicchiato minuti preziosi ai
quarantacinque giri della mia preparazione
mattutina. Sono in ritardo. Vado in bagno per la
doccia. Mi preparo a lavare i denti e immagino
la piacevole e fresca sensazione. Mentre stendo il dentifricio sullo spazzolino ripenso alla
serata, mi aiutano i resti del trucco e le forcine
sparse vicino al lavabo. Il mio spazzolino elettrico lavora ma io sono distratta dai bei pensieri.
Veloce mi infilo nella doccia. Non avrò tempo per il mio guanto di crine ma speriamo che
l’acqua calda mi liberi il naso, e mentre bagno
le gambe, la lingua accarezza i denti ma non
c’è traccia del fresco sapore del dentifricio.
Il piacere della doccia è dato anche dal profumo di bagnoschiuma che si confonde con gli
umori del tuo corpo e col sapore un po’ amaro
dello shampoo. Non c’è nulla di tutto questo, il
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Allucinazione o incantesimo?
caldo umido del bagno mi restituisce un naso
libero da ogni impedimento.
Non ci sono sintomi di raffreddore, neanche un leggero mal di testa o di gola. Inizio a
pensare che l’incapacità di percepire odori e
sapori siano generati da qualche altra causa.
Mentre l’acqua continua a bagnarmi, resto ferma a scansire le mie informazioni cliniche per
cercare un’ipotesi di diagnosi. Non riesco a trovare nulla che giustifichi i miei sintomi.
Intanto, l’orologio del bagno impietoso sottolinea il mio crescente ritardo. I miei quarantacinque minuti, il tempo della preparazione
mattutina, stanno per finire e ho ancora tanto
di cui occuparmi.
Sono preoccupata e ogni gesto e azione
è compiuta nella speranza che il silenzio del
mio naso e della mia lingua possa infrangersi. La crema idratante, quella di sempre, con
un intenso profumo di vaniglia, è un unguento
inodore. Non mi interessa più il ritardo, è iniziata una lenta e indolente giornata che ricordo
come una sequenza di immagini, come foto di
un album che ho ripercorso decine e decine di
volte in questi anni.
Devo scegliere cosa indossare, truccarmi,
pettinarmi e raggiungere l’ufficio. Ancora quindici minuti e la riunione sarebbe cominciata.
Lui dorme sereno. Svegliarlo per dirgli cosa?
Che qualcuno aveva rubato i miei due sensi?
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