Turchia, chiaro nemico per l`ideologia dell`ISIS

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Turchia, chiaro nemico per l’ideologia dell’ISIS | 1
giovedì 05 gennaio 2017, 18:00
Turchia, chiaro nemico per l’ideologia dell’ISIS
Gli utlimi avvenimenti in Turchia dimostrano coerenza e fermezza nell'ideologia del Califfato di al-Baghdadi
di Giulia Di Marcantonio
Per la Turchia il 2017 non presenta di certo un buon inizio. Oggi, 5 gennaio del nuovo anno, un'autobomba è esplosa
davanti al tribunale di Smirne. La Polizia turca ha ucciso in uno scontro a fuoco due attentatori, mentre un terzo complice
sembra sia fuggito. Una rivendicazione da parte dello Stato Islamico non è ancora pervenuta alle istituzioni locali, ma ciò non
toglie il clima di tensione che in questi giorni si sta verificando in Turchia. Solo 4 giorni fa, durante la notte di capodanno,
ad Istanbul un 28enne, cui nome in codice secondo il quotidiano turco ‘Yeni Safa’ è 'Abu Muslim Horasani', si è
introdotto nel nightclub Reina e ha ucciso 39 persone, tra cui 27 stranieri. Lo Stato Islamico ha rivendicato l'attentato
e la caccia all'uomo è iniziata. Ma perché l'ISIS dovrebbe colpire un nightclub turco? La vicinanza geografica e le strette
relazioni fra il governo turco e le potenze occidentali rendono la Turchia uno fra i principali 'nemici ideologici'
da combattere. La Turchia è infatti l'unico paese del Medio Oriente a far parte di un'importante organizzazione
internazionale come la Nato. Le pressioni governative per entrare nell'Unione Europea indicano un paese più vicino
all'occidente sia politicamente che culturalmente. La posizione presa dal presidente Erdogan in riferimento al conflitto
siriano e la partnership Russia-Turchia rappresentano un cambiamento chiave nelle politiche turche e rendono forse
più chiaro il motivo per cui l'ISIS identifica la Turchia come nemico più prossimo. Nella rivendicazione per la strage,
l'Isis definisce infatti la Turchia «serva della croce» e avvisa che, in relazione al guerra in Siria, «il governo di Ankara
dovrebbe sapere che il sangue dei musulmani, uccisi dai suoi aerei e dalla sua artiglieria, provocherà un fuoco nella sua casa
per volere di Dio». Il Califfato di al-Baghdadi si è autoproclamato nel 2011 come unico detentore dell'autorità politicospirituale. Approfittando di una situazione geopolitica propizia per i suoi obiettivi, al-Baghdadi ha sfruttato il vuoto
politico lasciato dal ritiro delle truppe statunitensi dall'Iraq e il caos generato dalla crisi del regime di al-Assad
per autoproclamarsi unica fonte di potere spirituale e politico in un territorio abbandonato al suo destino. Secondo la sua
dottrina, l'ISIS è l'unica autorità legittima perseguibile, il resto viene marchiato come infedele e nemico da
combattere. Al-Baghdadi e i suoi seguaci non riconoscono gli attuali confini perché stabiliti da autorità infedeli ripudiate. Il
loro primo obiettivo è dunque la loro distruzione, specialmente nell'area del Medio Oriente. Quale nazione colpire, se non la
Turchia? Ma perché colpire proprio un nightclub? L'attentato a un nightclub rappresenta un chiaro messaggio di un jihad
contro la perdizione occidentale. La dottrina ISIS identifica il nemico come 'impuro' e i fedeli appartenenti alla Ummah di alBaghdadi sono gli unici vicini alla purezza spirituale predicata dal Profeta e prossimi alla salvezza. Alla base dell'ideologia
ISIS vi è infatti l'interpretazione letteraria del Corano e il tentativo di rivivere i tempi del Profeta Maometto, quando
regnava l'integrità religioso-spirituale e si combattevano gli infedeli. Oltre a un messaggio intrinseco e ideologico nel
colpire un nightclub, vi è un aspetto molto più pratico. L'obiettivo dell'attentatore è colpire un luogo dove si trovino più
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/turchia-chiaro-nemico-secondo-lideologia-dellisis/
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persone nello stesso momento, in modo da causare più vittime possibili a prescindere dalla loro età, sesso o religione.
Secondo la dottrina ISIS uccidere un musulmano che non vive sotto il Califfato di Al-Baghdadi o che non ha sposato la causa
del jihad, equivale ad uccidere un infedele. Qualsiasi musulmano che non appartiene alla Ummah dello Stato Islamico è un
infedele e come tale merita la morte. Questo spiega come mai un gran numero delle vittime degli attentati rivendicati
dall'ISIS siano di religione musulmana. Dimostra inoltre la natura settaria e intransigente della sua dottrina, secondo la quale
l'unico Islam puro che deve essere professato è quello di al-Baghdadi. L'attentato di capodanno ad Istanbul è pertanto
coerente con i principi ideologici dell'ISIS e presenta dei fattori comuni con i precedenti attentati riscontrati per
esempio in Europa, in America o nel continente asiatico. L'attentato di Nizza nel luglio del 2016 è stato sventato in occasione
della celebrazione francese nazionale della presa della Bastiglia. Il 31enne tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel ha
guidato un camion frigo travolgendo la folla in festa e causando quasi un centinaio di morti. L'attentato del novembre 2016
ha colpito più luoghi nel cuore della capitale francese secondo un orchestrazione perfetta. Sono stato colpiti locali, bar
ristoranti e un teatro, simboli della cultura occidentale e di Parigi stessa. L'attentato ad Orlando del Dicembre del 2016 ha
colpito un locale per gay mentre nel luglio 2016 in Malesia è stato colpito il nightclub di Puchong con l'esplosione di una
granata. Tutti questi attentati rivendicati dall'ISIS hanno come scopo quello di colpire i valori condivisi della società
occidentale. Oltre a causare più vittime possibili, gli attentati presi in considerazione mirano a danneggiare l'identità e i
valori, cercando di eliminare e terrorizzare gli infedeli. Tutti gli attacchi presi come esempio sono stati eseguiti da
lupi solitari, individui che non vivono sotto il califfato di al-Baghdadi ma che hanno scelto di combattere il jihad giurandogli
fedeltà. Sono individui che seguono il metodo della taqyya, la dissimulazione. Secondo la taqyya, l'individuo in questione si
confonde fra gli infedeli, mantenendo una devozione e fedeltà spirituale al Califfato inappurabile nella realtà quotidiana. Si
adattano nella società in cui vivono e nascondono solo in apparenza la loro fede e il loro intento. Al momento opportuno
vengono chiamati al jihad e sventano un attacco imprevedibile sia in termini di spazio e tempo. E' inutile descrivere quanto
sia difficile identificare un lupo solitario o prevedere il momento in cui può organizzare un attacco. Quello che è successo in
Turchia è un chiaro esempio di come gli attentati terroristici rivendicati dall'ISIS per mano di lupi solitari rientrino nei canoni
del modus operandi e della dottrina del Califfato. Dimostra inoltre quanto siano imprevedibili e efficienti allo stesso
tempo.
di Giulia Di Marcantonio
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/turchia-chiaro-nemico-secondo-lideologia-dellisis/
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