Casa alla famiglia sgomberata, il Comune: “Servono

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Casa alla famiglia sgomberata, il Comune: “Servono
soluzioni nella legalità”
Giovedì 5 gennaio 2017
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Genova. Un servizio sulla trasmissione tv “Dalla vostra parte”, il tam tam sui social
network, un gara di solidarietà fra i cittadini di Marassi e – soprattutto – l’intervento della
Regione Liguria hanno portato un lieto fine alla vicenda di Luca Dioguardi, edile
disoccupato, costretto da oltre un mese a dormire in macchina con la moglie e la
figlia di 4 anni, dopo essere stati sgomberati da una casa popolare occupata nel 2013 in
via Terpi.
L’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola è riuscito ad assegnare alla famiglia
genovese un appartamento di Arte, non inserito nelle graduatorie pubbliche, in modo da
affrontare temporaneamente l’emergenza. Ma dal Comune di Genova arriva una
precisazione. “Sono circa tre anni che il signor Dioguardi è in contatto con l’Ufficio
emergenza abitativa – dice Elisabetta Fracassi, assessore alle Politiche Abitative –
all’epoca lui e la sua famiglia erano ancora in affitto presso privati. Gli era stato
proposto un alloggio in Val Polcevera ma quella casa venne rifiutata perché lontano
dall’abitazione della madre e dal luogo di lavoro della moglie”. Dioguardi aveva spiegato
che avrebbe saputo trovare una soluzione migliore. “La soluzione – aggiunge – è stata
quella di occupare abusivamente un alloggio di edilizia residenziale pubblica”.
Quando l’uomo ha ricevuto l’ingiunzione al rilascio dell’alloggio, ha impugnato il
provvedimento dinanzi al giudice invocando lo stato di necessità, ma la sentenza del
tribunale non gliel’ha riconosciuto confermando l’obbligo a rilasciare immediatamente
l’abitazione.
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“Purtroppo – continua l’assessore Fracassi – la situazione che questa famiglia ha
dovuto affrontare riguarda anche moltissime altre che quotidianamente si rivolgono
ai servizi sociali municipali, all’ufficio emergenza abitativa del Comune di Genova, ai centri
di ascolto Caritas e alle associazioni di volontariato che si impegnano nella lotta alla
povertà. È il risultato di una crisi economica che ha ridotto in povertà una fascia sempre
più ampia di popolazione: mille sfratti all’anno a Genova, un aumento delle morosità
nell’edilizia pubblica e un numero sempre maggiore di famiglie che vivono in condizioni di
disagio abitativo”.
Le risposte al fenomeno non sono molte, ma esistono: per esempio l’Agenzia sociale per la
Casa del Comune che ospita circa 80 famiglie all’anno e il Fondo morosità incolpevole che,
permettendo di ritrattare lo sfratto tra proprietario e inquilino e rimborsando parzialmente
il proprietario del credito avanzato. “Comprensibile che a volte la disperazione porti a
comportamenti scorretti, ma crediamo fermamente che le soluzioni ai problemi vadano
ricercate nella legalità” conclude Fracassi.
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