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Mercati
Giovedì 5 Gennaio 2017
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OLTRE 130 COMPAGNIE AUTOMOBILISTICHE ALLA KERMESSE TECNOLOGICA DI LAS VEGAS
Il Ces porta la tecnologia in auto
Tra le novità dei 3.800 espositori, oltre alle automobili a guida autonoma, anche novità in tema di
sicurezza domestica, assistenti digitali a comando vocale e dispositivi per il monitoraggio della salute
di Tim Higgins
e Georgia Wells
Q
uando il Consumer Electronics Show è iniziato,
50 anni fa, pochi avrebbero potuto immaginare che
una fiera per le radio a transistor
e i televisori in bianco e nero si
sarebbe estesa a decine di industrie, dalle fotocamere e gli elettrodomestici alle automobili e le
navi da crociera. Più di 170 mila
persone dovrebbero partecipare
al Ces 2017 a Las Vegas questa
settimana, attraverso un labirinto
di 3.800 espositori di più di 230
mila metri quadrati. A dimostrazione di quanto onnipresente la
tecnologia sia diventata, presenzieranno all’evento anche alcuni
oratori super-pagati provenienti
da altri settori. Il ceo di Carnival, Arnold Donald, dovrebbe
fare un discorso d’apertura
giovedì, quando la società di
crociere sottolineerà l’uso di
dispositivi connessi indossabili
ed altre novità sulle navi che
sono divenute a tutti gli effetti
città galleggianti. Il messaggio
di Kevin Plank, ceo di Under
Armor, sull’uso dell’abbigliamento sportivo per monitorare la salute e fitness, è invece
atteso per venerdì.
La manifestazione, iniziata
nel 1967 a New York con 117
esibitori e 17.500 visitatori, è
diventata una sorta di mecca
per le compagnie globali focalizzate sui prossimi trend della
tecnologia. «Un acquirente dal
Sud America può incontrarsi con
un’azienda tedesca, giapponese
o coreana», ha messo in luce Gary Shapiro, a lungo presidente e
ceo della Consumer Technology Association che organizza il
Ces. Ecco alcune tendenze a cui
prestare attenzione.
Le auto a guida autonoma.
Circa 138 compagnie del comparto automobilistico saranno
presenti, un aumento importante
da quando un decennio fa il ceo
di General Motor fece il primo
discorso d’apertura focalizzato
sull’automotive. La manifestazione minaccia di oscurare
quella della settimana successiva sull’auto di Detroit, il tradizionale evento che riunisce le
case automobilistiche più grandi
al mondo. Fca pianifica di presentare una nuova vettura e Carlos Ghosn, che guida l’alleanza
Renault-Nissan, terrà un discorso come il ceo di Ford Motor,
Mark Fields. Molte aziende parleranno delle loro strategie sulle
auto a guida autonoma. Ford,
Toyota e altre puntano a portare
questa tecnologia su strada entro
il 2021. Il Ces serve anche come
vetrina per i fornitori di tecnologia per auto. «Quello che stiamo
facendo è trasformare l’auto in
un dispositivo mobile in grado
di divenire sempre più efficiente anche dopo l’acquisto», ha
spiegato Danny Shapiro, senior director per l’automotive
di Nvidia, azienda produttrice
di processori grafici. L’ad di
Nvidia, Jen-Hsun Huang, svelerà mercoledì la propria visione
sull’intelligenza artificiale e sulla guida senza conducente.
Internet della salute. I gadget
connessi al web hanno assunto
un ruolo fondamentale e i produttori di hardware sono sempre più concentrati sulle applicazioni in settori chiave come la
salute. Hax, l’acceleratore hardware basato a Shenzhen, Cina,
e a San Francisco, presenterà
diverse start-up focalizzate sul-
la salute. Una società di Hax,
Hisens, ha creato un sensore
indossabile per monitorare la
disfunzione erettile. Un’altra,
Japet, produce un esoscheletro
per trattare il dolore lombare.
Il focus pragmatico di queste
startup è spinto dal rallentamento della crescita dei dispositivi indossabili.
La società di ricerca eMarketer
stima che l’uso di questi ultimi
crescerà del 25% quest’anno,
una percentuale al di sotto del
60% stimato per il 2016. Il
rallentamento della crescita è
in parte dovuto al fatto che gli
smartwatch non hanno ancora
raggiunto una diffusione di
massa. Fitbit, leader nei braccialetti per il fitness, sta cercando di posizionare i propri
prodotti come gadget per la
salute in grado di monitorare
le condizioni fisiche di lungo
termine e non solo i battiti cardiaci o il sonno.
Sicurezza domestica. La sicurezza sta assumendo un ruolo
centrale nelle modalità con
cui le aziende declinano i loro
prodotti di domotica. Per anni
i produttori hanno fatto leva
sull’idea che connettere più
dispositivi possibili ad internet
semplificasse la vita. Ma la violazione dei dati personali nelle
abitazioni ha portato alla necessità di veicolare un messaggio
diverso. Cujo ed eBlocker sono
in lista per promuovere strumenti che blocchino gli hacker
e forniscano privacy alle persone che usano i dispositivi
connessi alla rete domestica.
Altre aziende, come Promise
Technology, stanno pensando
a come vendere server cloud
personali ai consumatori affinché possano accedere ai loro
file ovunque senza cederne il
controllo a colossi tech come
Google di Alphabet.
Assistenti Tech. L’assistente
virtuale di Amazon.com, Alexa, sarà presente in sempre più
prodotti. La competizione tra
gli assistenti a comando vocale si è intensificata dopo lo
speaker Echo di Amazon che
utilizza un sistema di intelligenza artificiale denominato
Alexa per effettuare le ricerche.
Al Ces le aziende sveleranno le
opzioni da sviluppare per integrare Alexa nei loro prodotti.
General Electric esibirà una
lampada da tavolo con Alexa
incorporata, mentre Ubtech
Robots svelerà un robot umanoide con comandi vocali abiliti attraverso Alexa.
ha collaborato
Barbara Pianese
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/ces
In Italia, secondo un report di EY, quasi due terzi delle imprese intervistate non hanno un piano strutturato in caso di attacco
Cybersecurity, è vulnerabile il 50% delle aziende
R
ivoluzione industriale 4.0, crescita esponenziale dell’internet of
things e infrastrutture immateriali.
Sono alcuni dei trend che stanno modificando i modelli operativi e tecnologici delle aziende, che non dispongono
però di mezzi adeguati per proteggersi
da eventuali attacchi informatici. Da
un’indagine svolta da EY (Global information security survey) risulta infatti
che in Italia quasi due terzi delle imprese
non dispone di un programma formale e
strutturato per il controllo della cybersecurity e la metà non possiede metodi e
strumenti tecnologici adeguati per identificare le vulnerabilità. Durante il 2016
sono cresciuti in maniera significativa le
minacce dovute ad attacchi dall’interno
dell’organizzazione, a zero-day (minacce informatiche che sfruttano vulnerabilità di applicazioni software non ancora
CYBERSECURITY: LE MINACCE PRINCIPALI
Fonte:: EY Global Information Security Survey 2016
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
divulgate) ed a malware (software creati
allo scopo di introdursi in un computer
senza autorizzazioni per trafugarne i
dati o causare danni al sistema informatico). Fra le società intervistate che
dichiarano di aver subito un incidente
informatico rilevante (69%), soltanto
nel 28% dei casi sono state avvertite dal
Soc (Security operations center) aziendale. Nella maggior parte dei casi sono
infatti state rilevate da altre funzioni di
business o da terze parti.
Fra gli stessi elementi di preoccupazione in ambito cybersecurity, le
aziende continuano a citare l’aumento dei rischi delle azioni di dipendenti
negligenti o inconsapevoli (74% rispetto al 51% nel 2015) e l’accesso
non autorizzato ai dati (32% rispetto
al 21% nel 2015). Nel frattempo gli
ostacoli a una crescita delle funzioni aziendali preposte alla sicurezza
delle informazioni sono rimasti praticamente invariati rispetto allo scorso
anno. Fra i più citati il budget limitato
(dichiarato dal 61% degli intervistati a
livello globale e dal 60% in Italia), la
scarsità di risorse qualificate (rispettivamente 56% e 48%) e la mancanza
di una maggior consapevolezza e di
azioni di supporto da parte del top
management (32% degli intervistati
a livello globale e 44% in Italia).