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Scuola, record di contratti di secondo livello ma
i dipendenti pubblici sono sempre più poveri
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TELEBORSA

Pubblicato il 05/01/2017
Ultima modifica il 05/01/2017 alle ore 18:21
Con il contratto collettivo nazionale
che rimane bloccato da otto anni
consecutivi, l’Aran apre il 2017
tentando di rassicurare i lavoratori
statali segnalando loro la frequente
assegnazione del salario accessorio,
ovvero della parte retributiva legata a
premi, indennità e progressioni
economiche.
"Nonostante i contratti integrativi siano sottoposti a precisi vincoli, nei primi
sei mesi del 2016 sono stati firmati oltre 7 mila contratti” che corrispondono
ad "un'amministrazione su tre”, scrive l’agenzia che rappresenta la parte
pubblica.
“Viene da chiedersi come mai l’ente che rappresenta l’amministrazione a capo
del pubblico impiego, si soffermi su vicende contrattuali importanti, ma
decisamente meno di quelle vitali per i lavoratori, quali sono i rinnovi del
contratto di primo livello fermo dal 2009 e con l’inflazione che ha superato gli
stipendi di quasi il 20 per cento”, commenta Marcello Pacifico, presidente
nazionale Anief e segretario confederale Cisal.
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Sterlina inglese
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Dollaro australiano
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Se poi si vuole parlare di contrattazione di secondo livello, continua il
sindacalista, "sarebbe opportuno comprendere cosa ha escluso o integrato la
Legge 107/2015 con il famoso merito, visto che sinora l’assegnazione dei 23
mila euro ad istituto si è tradotta in una spartizione spesso rivolta ad un
ristretto numero di docenti senza che la dirigenza abbia fatto nulla per
rendere la procedura trasparente. Anche il bonus annuale da 500 euro è stato
assegnato non a tutti, dimenticando tra gli altri educatori e Ata".