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ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Venerdì 6 Gennaio 2017
Gli alleati cristianosociali le ingiungono di smetterla con la sua politica «follemente umanitaria»
Baviera, ultimatum alla Merkel
Senza l’alleanza con la Csu non c’è grossa coalizione
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
P
er pochi voti, l’Austria
ha evitato di avere un
presidente con nostalgie naziste. Quest’anno, Madame Le Pen spera
di diventare la prima donna
presidente in Francia. In
Germania avanzano i populisti dell’AfD, l’Alternative für
Deutschland, che, in base ai
sondaggi, potrebbero diventare il terzo partito alle prossime elezioni di settembre.
Per la prima volta nella storia della Repubblica federale
un partito dell’estrema destra
entrerebbe al Bundestag. Già i
tedeschi, pessimisti di natura
e per esperienza storica, cominciano a parlare di Weimar.
La salvezza potrebbe arrivare
dalla Baviera. La Csu, partito regionale, che da sempre
conquista la maggioranza
assoluta almeno dei seggi, si
presenta con orgoglio solo nel
Land, anche al voto nazionale. Perché non presentarsi in
tutta la Germania bloccando
l’avanzata dell’AfD? La vera
alternativa per salvare
la patria siamo noi, sono
convinti i bavaresi.
I cristianosociali, tradizionalmente riuniti
in clausura nei giorni della Befana, nel monastero
sul lago di Seeon, hanno
ancora una volta preso
le distanze dalla politica
«follemente umanitaria»
di Frau Angela. Il leader
Horst Seehofer ha ribadito che si batterà per
porre un tetto al numero
di profughi da accogliere, altrimenti non ci sarà alcuna
alleanza con la Cdu della
Merkel. «Non è la solita promessa che si dimentica dopo
le elezioni», ha affermato. O
così, o niente, e l’ennesima
replica della Große Koalition
a Berlino sarebbe impossibile
senza i bavaresi. Il messaggio
è: votate per me, e la Germania cambierà rotta.
L’AfD avanza anche in
Baviera, dove, nel luglio
scorso, si sono avuti diversi
attentati. Un pericolo grave.
intorno all’uno per cento.
Horst Seehofer con Angela Merkel
I cristianosociali si candidano nella regione, ma, per superare lo sbarramento al 5%
a livello nazionale, devono
almeno raggiungere il 40%.
All’ultima consultazione hanno ottenuto il 47% che ha fatto
raggiungere la maggioranza
dei seggi (101 su 180), a Monaco. A settembre dipenderà
anche dall’affluenza alle urne.
Un fallimento della Csu, i milioni di voti bavaresi verrebbero annullati, sconvolgerebbe il
panorama politico del paese.
Naturalmente, siamo ai confini della fantapolitica. Si può
quasi escludere che avverrà,
ma tutto serve per smuovere
gli elettori.
La Germania non ha avuto un partito neonazista in
parlamento anche grazie alla
diga della Csu e della destra
Cdu, che hanno rassicurato gli elettori, ieri impauriti
dalla minaccia dell’Urss, oggi
dall’invasione islamica. Un
partito conservatore, efficiente
ma non nostalgico. Nel 1969,
i neonazisti dell’Npd giunsero
quasi al successo con il 4,9%,
ma da allora sono piombati
A essere tentato da
un’«avventura nazionale»
fu Franz Josef Strauss, il
Leone della Baviera ma non
osò. E fallì anche quando nel
1980 si candidò alla Cancelleria contro Helmut Schmidt,
e fallì anche il premier bavarese Edmund Stoiber nel 2002
contro Gerhard Schröder. I
bavaresi sono i migliori quasi
in tutto, il reddito più alto, le
scuole più efficienti, la polizia
più professionale, meno disoccupati, ma come i primi della
classe sono antipatici al resto
dei tedeschi. Sempre meglio
veder nero per un giornalista, ma prevedo che l’AfD in
settembre prenderà meno voti
del temuto, come è sempre avvenuto in passato per i partiti
dell’estrema destra o sinistra.
I tedeschi votano con la pancia
alle elezioni regionali, e con la
testa al voto nazionale. Il nonno di Trump era bavarese, ma
non c’è oggi un Donald teutonico che possa sfidare Frau
Angela.
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NON PIÙ CONGELATI GRAZIE ALL’ INNOVAZIONE DI UNA PMI FRANCESE
LE COMMISSIONI SONO SCESE DEL 9%
Astici vivi in diretta dal Canada
Alternativa economica all’aereo
È finita la pacchia
delle grandi banche
DI
G
ANGELICA RATTI
razie all’innovazione della pmi
provenzale Emyg Environnement
e Aquaculture in collaborazione
con il gigante francese numero tre
del trasporto marittimo, Cma Cgm, aragoste e astici possono essere trasportati vivi,
in contenitori refrigerati, dove c’è l’acqua
marina, dal Canada, dove
vengono pescati. Un’alternativa al congelamento e
al trasporto aereo molto
oneroso (almeno 3 euro
al chilo).
terza forma di trasporto per le aragoste.
L’azienda dà lavoro a 16 dipendenti e fattura 3 milioni di euro.
Ha investito 2,5 milioni di euro per questo
contenitore innovativo (costa circa 4 mila
euro), dopo quattro anni di ricerche, e ha
trovato un interesse comune con Cma Cgm.
Il tasso di mortalità dei crostacei trasportati è quasi nullo.
A guardarla è una
scatola bianca come
Cma Cgm ne trasporta in quantità ogni anno.
All’esterno di diverso c’è
soltanto la scritta Aquaviva dipinta in blu a distinguere il contenitore refriUn contenitore Aquaviva refrigerato
gerato dagli altri. Questo
per il trasporto in nave delle aragoste vive
scatola stagna contiene
una mercanzia preziosa: 2.800 aragoste di
Al momento solo 30 contenitori sono
500 grammi ciascuna. Sono vive pescate al in servizio ma l’obiettivo è di arrivare
largo del Canada. Sono sistemate in alve- a 600 in tre anni, secondo quanto ha rioli simili a bottiglie e immerse nell’acqua portato Le Figaro.
marina del loro ambiente naturale. Attualmente il 90% delle aragoste e degli astici
Attualmente le navi che trasportatrasportati dal Canada è surgelato e viaggia no i crostacei dal Canada, attraverso
dentro contenitori. Il 10% degli esemplari l’Atlantico, impiegano dieci giorni per coltrasportati vivi viene trasportato in aereo, legare Halifax a Rotterdam.
ma il 7% di loro muore durante il viaggio.
Il vantaggio attuale del nuovo sistema
di trasporto è la quantità di crostacei
La soluzione sviluppata da Cma Cgm vivi trasportati, enormemente superiore
insieme alla società provenzale con sede a quella del trasporto aereo, senza pera Carnoux (Marsiglia), presieduta dal fon- dite.
datore Giancarlo Fagiano, permette una
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DI
GIOVANNI GALLI
È
finito il periodo d’oro per le grandi banche di investimento globale. L’importo totale delle commissioni
ricevute nel 2016 è diminuito del 9% a 70,5 miliardi
di dollari (67,3 miliardi di euro), secondo studio preliminare del consiglio internazionale di Dealogic. Seppure
sostanziosi, i proventi sono scesi del 9% rispetto al 2015 relativamente alle operazioni che queste banche di investimento
fanno di mestiere: acquisizioni e fusioni; accompagnamento
delle imprese in borsa, aumenti di capitale, emissioni di obbligazioni, prestiti internazionali sulle risorse monetarie accordate dalle banche
associate in raggruppamento. Per il
secondo anno i ricavi sono in flessione
e hanno raggiunto
il livello più basso
dal 2012, Dopo la
Brexit e l’elezione
del presidente Donald Trump negli
Usa, è aumentata
l’incertezza a liJPMorgan è considerata la prima
vello mondiale e il
banca mondiale di investimento
quarto trimestre è
stato negativo con una caduta brutale delle commissioni. E
questo mentre le banche di investimento faticano a ritrovare
il loro livello di redditività di prima della grande crisi del
2007-2008. L’attività è stata influenzata dalla diminuzione
degli ingressi di matricole in borsa che sono scese del 65%
tra il 2014 e il 2016 passando da 1,8 miliardi di dollari di
guadagni a 628 milioni. Negli Usa il livello più basso da sei
anni a questa parte. In aumento l’emissione di bond per le
imprese ha visto aumentare i guadagni (+4%).
In Cina, invece, i guadagni di queste banche sono aumentati del 20% grazie ad alcune operazioni come l’ingresso in
borsa della banca postale cinese e dopo la raccolta di fondi
per il gigante dell’e-commerce Alibaba.
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