Un gesto d`impeto di cui mi pento Chiedo perdono al club e ai tifosi

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LA LETTERA
Un gesto d'impeto di cui mi pento
Chiedo perdono al club e ai tifosi
S
ento l'esigenza etica e
morale di scusarmi, per
l'episodio che mi ha visto coinvolto, prima di tutto
con il giocatore avversario e la
sua squadra, con la Dinamo e
con il pubblico del PalaSerradimigni da sempre esempio di
correttezza e fair play.
Il particolare momento di
tensione agonistica e l'episodio che ha visto franale pericolosamente il giocatore, teso a
recuperare la palla, verso la nosUa postazione in "parterre",
nella quale oltre a me trovavano posto altri appassionati e alcuni bambini in tenera età, mi
hanno portato a un gesto d'impeto non certo corretto. Allontanale con una spinta un giocatore che dopo esserti caduto
addosso cerca di riprendere il
suo posto nel campo, ripeto,
non è corretto e non fa parte
del mio normale modo di esse-
«è-
re.
Sono il primo a dispiacermi
e fare ammenda per questo
episodio, un gesto d'impeto
nel senso letterale del termine,
che mi ha portato ad agire senza la necessaria riflessione
spinto da un forte momento di
pathos.
L'intenzione non era di procurare danno né di mancare
del dovuto rispetto ad alcuno,
né di macchiare in nessun modo la nota e apprezzata rettitudine del grande popolo biancoblù.
Da persona rispettosa dei
valori dello sport e degli atleti
in campo, anche per averli vissuti in prima persona, voglio
porgere le mie più sincere e
sentite scuse per un gesto che
non fa parte dei miei principi e
della mia condotta nello sport
così come nella vita.
Paolo Rosa
i
Il croato Ukic faccia a faccia con D'Ercole durante la partita
BASKET EUROPEO