lacitta_05-01-17 - Teramo Calcio 1913

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GIOVEDÌ 5 GENNAIO 2017
17
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
Sport
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MERCATO A PORTE GIREVOLI
Molto dipenderà dalle uscite. In teoria la lista dei
possibili partenti è lunga. Il centravanti della
Feralpi Salò sarebbe il profilo ideale per i due
moduli di gioco con i quali giocherà il Teramo
Grandi manovre Diavolo: il sogno è Romero
Giornata decisiva per gli addii di Forte (ritorno a Pescara) e Jefferson. Nebil Caidi, invece, rimarra in biancorosso
Jacopo Forcella
TERAMO – Il mercato è iniziato e il Teramo di lavoro da
fare ne ha davvero tanto. In entrata ma soprattutto in uscita. Il
direttore tecnico dei biancorossi, Alec Bolla dovrà giocare
su più tavoli considerando bene
che dovrà vedersela col gioco
degli incastri che, sembra
strano, ma potrebbero portare
anche delle entrate. Le pedine
che ha attualmente il Diavolo in
organico potrebbero anche risultare determinanti con altre
squadre per concludere altre
operazioni. La giornata di oggi
però potrebbe essere decisiva
USCITE IN MEDIANA
Davide Petermann
e Demetrio Steffé
sembrano destinati
a lasciare la squadra
di Lamberto Zauli
per la prima uscita della finestra
invernale: infatti Luca Forte
sarà il primo a lasciare il Teramo per far ritorno alla casa
madre Pescara. Coi biancazzurri che certamente gireranno
l’attaccante ad un’altra compagine. Ma sono ore decisive
anche per capire quale sarà il
futuro di un altro componente
BASKET
L’attaccante della Feralpi Salò, Niccolò Romero contrastato da Filippo Capitanio (foto Di Giovanni)
del reparto avanzato, il brasiliano Jefferson. La volontà del
Teramo è quella di chiudere
l’esperienza anzitempo con un
giocatore che ha reso in campo
ma che è stato praticamente inutilizzato a causa degli infortuni
che ne hanno tormentato la
prima parte di stagione. Ma non
è facile trovare una sistemazione per un giocatore comunque ancora alle prese con il
recupero e con uno stipendio
importante per la categoria.
Anche se sono due le punte in
uscita, per il momento, l’intenzione della società è quella di
sostituirle con un solo elemento.
Tutto questo a meno che anche
Antonio Croce non venga sacrificato sull’altare del mercato. A
quel punto gli innesti sarebbero
due. Il profilo che interessa
maggiormente sembra (in sede
di calciomercato il condizionale
è d’obbligo) Niccolò Romero
della Feralpi Salò. La dirigenza
biancorossa ne ha potuto studiare le qualità nella recente
gara giocata al “Bonolis” e durante la quale Romero ha destato un’ottima impressione.
Piace perché ha 24 anni, ha dunque margini di crescita impor-
tanti, ma soprattutto sembra ricalcare la classica prima punta
forte di testa e in grado di far salire la squadra quando è in difficoltà.
Non
è
facile
assicurarselo ma, sfoltendo la
rosa, il Diavolo potrebbe avere
quelle risorse economiche da
proporre al ragazzo per farlo decidere a lasciare i Leoni del
Garda per accasarsi in Abruzzo.
Difficile e in salita la strada che
porta ad Andrea Ferretti del
Trapani. Romero, inoltre, sarebbe perfetto nel caso in cui il
Teramo, in corso di gara, decidesse di virare dal 4-3-1-2 al 4-
3-3 pescando anche Petrella e
allargando Di Paolantonio sul
fronte mancino. A proposito del
numero 7, nelle ultime ore è circolata la voce di un interessamento del Latina di Vincenzo
Vivarini, pronto a fargli fare il
salto di categoria in Serie B. Ma
per il momento sono solamente
rumors che non trovano riscontri concreti. Che Di Paolantonio
sia un pallino del suo ex tecnico
non è un mistero ma per il momento non c’è stata alcuna trattativa e, quasi certamente, non
ci sarà nemmeno in questo
mese. In estate si vedrà, ma ora
no. Discorso diverso per Danilo
Bulevardi il cui cartellino (di
proprietà del Pescara) interessa
al Perugia di Cristian Bucchi.
Ma, in questo caso, non decide
il Teramo ma la società biancazzurra. Sfumata la pista che portava a Luca Berardocco, finito
a Padova, in una mediana che
presto potrebbe fare a meno di
Davide Petermann che non ha
convinto così come per Demetrio Steffé. Intanto, sembra essere rientrata la questione lagata
alla probabile cessione di Nebil
Caidi. Il centrale difensivo, infatti, è uno degli elementi di cui
la dirigenza del Teramo non
sembra voler fare a meno. Con
buona pace di Lamberto Zauli
che l’aveva inserito, invece, tra
coloro destinati a lasciare il
biancorosso ma che, invece, se
lo ritroverà alla ripresa degli allenamenti.
INTERVISTA AL COACH DELLA SQUADRA ROSETANA CHE INIZIA IL GIRONE CON LA GARA NEL GIORNO DELL’EPIFANIA CONTRO VERONA
Di Paolantonio chiama il PalaMaggetti: «Abbiamo bisogno dei tifosi»
ROSETO - La fine del girone d'andata rappresenta il momento propizio per tracciare
un primo bilancio di quanto avvenuto fin
qui: lo abbiamo fatto insieme a coach Emanuele Di Paolantonio, analizzando il percorso svolto finora e proiettandoci anche
sulla seconda parte di stagione, che comincerà con l'importante gara di venerdì 6 gennaio contro Verona.
16 punti ottenuti nelle prime quindici
giornate, ottavo posto in classifica:
come valuti il girone d'andata degli
Sharks?
«Positivamente, se pensiamo che in estate
non avremmo mai immaginato di trovarci
in questa posizione di classifica, superando
il 50% di vittorie ed avendo giocato più
gare in trasferta rispetto a quelle casalinghe. Tra le mura amiche siamo stati bravi
a vincere tutti gli scontri diretti, cedendo
solo alle prime due della classe, e fuori
casa abbiamo piazzato colpi importanti
grazie ai quali ci troviamo in una condizione di relativa tranquillità. Il campionato
però è ancora lungo: dovremo essere bravi
a ripeterci nel ritorno, partendo con la consapevolezza di venire da tre k.o. consecutivi, pur se 'agevolati' da un calendario
durissimo».
In molte delle gare vinte fin qui è salito
in cattedra il contributo di tutta la squadra, panchina compresa: è questa una
delle chiavi più importanti?
«Deve esserlo: dobbiamo essere tutti coin-
volti e protagonisti, e quando dico tutti non
mi limito alla squadra ma includo anche
staff, società e pubblico. Ognuno può portare il suo contributo, e solo uniti potremo
raggiungere dei risultati: da parte nostra
dobbiamo sempre tendere al miglioramento, analizzando ciò che va corretto
anche nelle gare vinte, ed affrontando ogni
avversario con la massima concentrazione».
Il girone di ritorno comincia con un ciclo
di gare impegnativo, e tanti scontri diretti: possiamo dire che le prossime settimane ci diranno per davvero a che tipo
di campionato potrà ambire Roseto?
«È un discorso che vale un po' per tutto il
campionato: se nelle prime sei/sette giornate il trend resterà quello dell'andata, al
termine di questo ciclo sarà probabilmente
chiaro chi lotterà per cosa. A maggior ragione quindi ogni partita da qui in avanti
diventa ancora più delicata, ma il nostro futuro è esclusivamente rivolto al 6 gennaio
ed alla gara contro Verona, in questo momento la più importante dell'anno perché è
la prossima».
Sarà quindi una volta di più fondamentale l'appoggio del pubblico.
«Assolutamente sì: avremo bisogno che
ognuno dei nostri tifosi venga al palazzetto
a sostenerci, per riuscire a compiere l'ennesima impresa di questo campionato.
Resto convinto che l'unità d'intenti sia un
aspetto imprescindibile per raggiungere dei
risultati: il nostro pubblico è stato determinante in molte occasioni quest'anno, ma so
che possono darci ancora di più, a cominciare dalla gara di venerdì. Se loro ci aiuteranno, noi ci aiuteremo».
A livello personale, che sensazioni ti
hanno regalato i primi mesi da capo-allenatore in carriera?
«Onestamente non ho tempo di pensarci,
essendo totalmente concentrato nell'ottica
di squadra. A fine anno, quando sarà tempo
di bilanci, ci sarà modo per rifletterci».
C'è un momento in particolare che ricordi con piacere da quando è iniziata
quest'avventura?
«Per adesso no, quello che mi piacerà ricordare sarà quando avremo raggiunto
l'aritmetica salvezza».