Troppi giovani appesi al filo del piccolo contratto o sbattuti fuori

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Transcript Troppi giovani appesi al filo del piccolo contratto o sbattuti fuori

anno i - n° 0 Sabato 31 dicembre 2016
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Roberto Ruta
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Roberto Ruta. Il senatore ha fatto
il punto della situazione a livello
dell’attività svolta in Senato ponendo l’accento sul riconoscimento
del Parco nazionale del Matese. Un
passaggio importante che ha trovato, poi, la Carta dell’Acqua di
Rio Freddo.
L’Ardire
Ombre
e
illusioni infinite
di Giuseppe Saluppo
twitter
Scasserra-Perretta
Il bi-Tapiro ai consiglieri Michele Scasserra e Enrico Perretta. A distanza di
circa tre anni dalla loro elezione se ne
sono perse le tracce, sebbene uno addirittura candidato sindaco. Sistematicamente disertate le sedute di consiglio e
commissioni, a dimostrazione del totale
disinteresse politico verso la città che si
erano candidati a rappresentare.
Troppi giovani appesi al filo
del piccolo contratto o sbattuti fuori
dopo anni di collaborazioni
C
hiude un anno e un altro si appresta ad entrare. Una terra,
però, che non pensa più ai suoi
giovani. In Molise, il precariato
è diventata una malattia cronica, assunta al
tempo in cui i malati erano giovani, in
buona salute e contenti di fare ingresso,
seppure con paghe di fame, nella pubblica
amministrazione. Meglio di niente, pensavano. Con il passare degli anni, la contentezza è andata a farsi benedire. Il
“giovane” precario si è fatto una famiglia
e la paga è rimasta di fame. E’ diventato
un “privilegiato”, avendo varcato le soglie
dell’impiego pubblico senza colpo ferire,
impedendo a migliaia di altri giovani di
accedere al posto pubblico con un concorso, e la sua maggiore preoccupazione è
stata rimanere aggrappata alla paga di
fame, in assenza di alternative. Nel corso
degli anni il lavoratore precario si è trasformato in un “cliente”, appeso alle decisioni della politica ed alle griglie
istituzionali. Oggi, c'è chi è andato già a
casa e chi rischia di andarci. L’impossibilità di bandire concorsi, veti legislativi alle
assunzioni, ha creato anomalie enormi. Ci
sono colpe e responsabilità che gridano
vendetta. E, oggi, più ci si muove per ottenere la stabilità più la corda al collo si
stringe ed il futuro si fa incerto. E, poi, ci
sono gli altri giovani che hanno smesso di
cercare lavoro alcuni, sono andati al Nord
altri, si trovano all’estero. Non è l’emigrazione degli anni Cinquanta di braccianti e
operai sradicati alla disperata ricerca di un
lavoro qualsiasi, ma di una diaspora di giovani professionisti, in possesso di titoli e
di volontà. In Molise? Nulla si muove, in
questa terra delle ombre e delle illusioni
infinite.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
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redazione tel: 0874.484486
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Una
Regione
di precari
Servizio a pag.3
Risorse idriche
Il centrodestra
“Ferrovie,
assessore Nagni
si muova”
I consiglieri regionali di centrodestra, sui disagi ferroviari
chiamano in causa Nagni.
Idroelettrico,
basse le tariffe
per lo sfruttamento
Sarebbero troppo basse le tariffe
applicate dalla Regione per lo
sfruttamento delle acque.
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L’intervento. il messaggio augurale del presidente del consiglio regionale,vincenzo cotugno
il molise possa tornare
la terra nella quale
esaudire i nostri sogni
E’ il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Cotugno, a rivolgere il suo pensiero
augurale per il 2017 tracciando il
bilancio dell’anno che si chiude.
“Il 2016 volge al termine e per il
Consiglio regionale del Molise è
stato un altro anno intenso di lavoro, con diversi provvedimenti
adottati nel corso di questi 12 mesi.
L’Assemblea Legislativa molisana
ha licenziato 20 nuove leggi, frutto
di un intenso lavoro delle Commissioni consiliari, per il quale sento di
ringraziare tutti i consiglieri, sia di
maggioranza che della minoranza.
Un lavoro meticoloso che ha portato a varare degli importanti provvedimenti legislativi: la legge a
sostegno dell’occupazione nella filiera avicola molisana, per la prevenzione del gioco d’azzardo
patologico, a sostegno dei soggetti
affetti da malattia celiaca e, infine,
la legge per la promozione sportiva.
Interventi nei settori cruciali della
nostra società, ben rappresentati
anche dalla legge di stabilità 2016.
Tanto è stato fatto, ma la strada innanzi a noi, per il 2017, presenta
nuove sfide da dover intraprendere.
Ritengo, infatti, che l’anno che sta
per iniziare dovrà vedere il Consiglio impegnato su nuove e ambiziose strade volte alla promozione
del nostro territorio, alla valorizzazione delle nostre ricchezze e alla
chiusura delle diverse problematiche occupazionali che attanagliano
diversi settori della società molisana.
Bisogna guardare avanti cercando
di non disperdere le energie positive scaturite da iniziative che
hanno dato modo di ricordarci che
il Molise esiste e vuole fare la sua
parte nei settori strategici del paese,
ad esempio il turismo. Da questa
consapevolezza è scaturito il proto-
giovani che cercano lavoro
fuori di questa terra,
occasioni altrove,
è il momento di dire basta!
abbiamo il dovere di guardare
all’immediato futuro
con positività
e strategie concrete
realizzare un sogno
chiamato “molise”,
e conservare l’autonomia
che non rinunceremo mai
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collo d’amicizia con la Cina, che
sono certo saprà creare le condizioni per nuove prospettive economiche e infrastrutturali. Cosi come
sono certo che l’entusiasmo mostrato nel corso della Giornata dell’Emigrazione molisana, dove le
nostre Eccellenze hanno avuto una
notevole vetrina, regionale e nazionale, cosi come grande considerazione è stata data, ma anche
ricevuta, dalle migliaia di corregionali all’estero, debba servire per lavorare con maggiore entusiasmo al
raggiungimento di obiettivi certamente alla nostra portata.
La presenza della stragrande maggioranza degli amministratori locali, sia al Giubileo degli
Amministratori svoltosi il 3 luglio,
che alla Giornata dell’Emigrazione
del 6 dicembre, è stata la testimonianza che le difficoltà che quotidianamente i nostri sindaci sono
chiamati a risolvere, non scalfiscono la volontà di unirsi per cercare di individuare un percorso
comune che porti i giusti benefici
al nostro territorio.
Per questo il mio pensiero volge ai
giovani, alle future generazioni, che
hanno il diritto di poter godere
quello che noi abbiamo ricevuto da
personaggi illustri di questa terra,
come l’onorevole D’Aimmo, a cui
recentemente abbiamo intitolato la
sede del Consiglio regionale.
Giovani che cercano opportunità al
di fuori di questa terra, che attendono occasioni importanti in paesi
distanti dal nostro Molise: è il momento di dire basta!
Con dolore abbiamo assistito a giovanissimi perdere la vita all’estero,
mete raggiunte per esaudire un
sogno. Penso a Fabrizia uccisa in
seguito all’attacco terroristico a
Berlino; penso alle sette studentesse morte in Spagna mentre partecipavano al progetto Erasmus;
penso ai tanti ragazzi che non ci
sono più alla ricerca di un sogno
che li ha portati via dall’Italia. E’ il
momento di invertire la rotta, di
dare una prospettiva concreta e solida per rimanere in questo grande
paese, ma anche in questo favoloso
territorio che è il Molise. Abbiamo
il dovere di guardare all’immediato
futuro con positività e strategie
concrete per realizzare un sogno
chiamato “Molise”, per il quale per
decenni i nostri predecessori si
sono battuti, ottenendo la tanto sospirata autonomia, a cui noi non rinunceremo mai!
Per questi motivi desidero rivolgere
gli auguri di buon anno a tutti i molisani e ai nostri corregionali all’estero, che sia un 2017 foriero di
ottimi risultati personali ma anche
fecondo di iniziative legislative che
possano finalmente riportare il nostro territorio ad essere una terra in
cui abitare per esaudire i nostri
sogni più importanti.
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Energia elettrica prodotta a bassi costi e rivenduta sul mercato nazionale con notevoli margini di guadagno
La domanda non è nuova: “Come
mai sono imprenditori del Nord
in prevalenza e raramente molisani a produrre energia elettrica
utilizzando le condotte della rete
di adduzione e i salti naturali dei
corsi d’acqua?”. Non lo sarà
nuova, fintanto non si avranno
elementi diversi da quelli che
vengono sfornati dalla Regione e
che dicono, appunto, che i produttori di energia elettrica, con
l’utilizzo delle risorse idriche molisane, solo raramente sono indigeni. L’ultimo decreto emesso dal
presidente della giunta regionale
circa la concessione per derivare
una portata di 127,27 litri al secondo di acqua pubblica ad uso
idroelettrico con opera di presa e
restituzione sulla esistente condotta di adduzione dell’acquedotto “Molisano Destro” gestito
dall’Azienda speciale regionale
Molise Acque in località “Serbatoio Cese Basso”, in territorio del
comune di Campobasso, per realizzare un impianto idroelettrico
della potenza nominale di 141,55
kw, è del 14 dicembre 2016. Le
concessioni in un anno sono decine e, difatti, sul territorio molisano si contano a decine di decine
le centraline elettriche che producono energia utilizzando le risorse idriche. Energia prodotta a
bassi costi e rivenduta sul mercato nazionale con margini signi-
La Regione Molise ‘regala’
l’acqua anche
alle centraline idroelettriche
36,63 euro all’anno per ogni kw di potenza nominale concessa
ficativi di guadagno.
Alla Regione dovrebbero saperlo
e regolarsi di conseguenza nel determinare i canoni di concessione.
Prendiamo l’ultimo decreto,
quello del 14 dicembre. Ebbene,
la Hydrowatt Lombardia srl, cui
è stato concesso di derivare per
un periodo di trent’anni, succes-
sivi e continui, 127,27 litri al secondo dalla condotta di adduzione “Molisano Destro” per
realizzare una centralina elettrica
della potenza di 141,55 kw, pagherà (se pagherà) 36,63 euro per
ogni kw di potenza nominale concessa, ovvero 5.184,98 (euro cinquemilacentoottantaquattro
e
centesimi novantotto) l’anno. Chi
abbia determinato il canone, su
che basi, con quale analisi economica e con quale margine di vantaggio per le casse regionali, non
si sa, perché non viene detto. A
lume di naso sembra un canone
irrisorio rispetto alla potenza
della centralina e al prezzo di
mercato dell’energia prodotta. A
lume di naso, dovrebbe essere il
Servizio competitività dei sistemi
produttivi, sviluppo delle attività
industriali ed estrattive, politiche
della concorrenza, internazionalizzazione delle imprese e marketing, a fornire elementi di
giudizio sulla congruità o meno
del canone. Non vorremmo che
qualcuno dalle parti di Via Genova, all’interno di Palazzo Vitale, si sia convinto di essere il
padrone di tutto ed abbia dimenticato trattarsi di acqua pubblica,
garantita dalla trasparenza degli
atti assunti e dalla convenienza
per l’erario regionale. Non vorremmo che non tenesse conto del
Piano regionale di tutela delle
acque in cui, glielo vogliamo ricordare, sono state previste e regolamentate le concessioni
idriche. In altri angoli d’Italia
basta molto meno per avvertire
l’esigenza di chiarezza.
Dardo
“Il Governo proroga il contratto ai precari,
in Molise li mandano a casa”
Nel pomeriggio di ieri abbiamo
avuto notizia della proroga ai
contratti dei precari nella PA, inserita nel Milleproroghe. Un
segnale, questo, con il quale il
Governo dimostra chiaramente
di voler rispettare i contenuti
dell’accordo firmato con Uil,
Cgil, Cisl il 30 novembre
scorso. Così la Segretaria generale della Uil Molise, Tecla
Boccardo.
Dopo anni di confronto e grazie al Sindacato confederale che l’ha voluto fortemente, si può chiudere una stagione di
precariato e incertezza dei lavoratori che
attendevano questa importante notizia.
È un risultato estremamente positivo, a
cui si aggiunge quello raggiunto oggi
con l’accordo sulla mobilità del comparto scuola.
Il Governo, con questi primi atti, dimostra e mette in pratica quanto il Sindacato propose con lungimiranza e che ha
fortemente rivendicato per giungere a
La segretaria della Uil Molise, Tecla Boccardo, bacchetta gli amministratori locali
Non si capisce
perchè da noi
è tutto diverso
queste iniziative che, se
perseguite fino in fondo,
avvieranno una nuova
stagione di relazioni
volte al miglioramento
della P.A. e alla valorizzazione di chi ci lavora.
Adesso bisognerà proseguire su questa linea con
la direttiva all’Aran per
rinnovare finalmente i contratti pubblici.
Ma se dal livello nazionale giungono notizie confortanti per migliaia di lavoratori, in Molise si continua a fare l’esatto
opposto, ha sottolineato la Segretaria
della Uil molisana. E per restare in tema
di rinnovo di contratti, il caso dei lavoratori dei Centri per l’Impiego rimane
l’emblema della gestione molisana in materia di precari della
amministrazione pubblica.
Difatti solo per i lavoratori molisani ancora non si utilizzano le
opportunità e le deroghe adottate
dal Governo nazionale, continuando in una direzione ostruzionistica, di chiusura e sicuramente
non vicina alle legittime istanze
di chi ha lavorato, anche gratuitamente, per una Pubblica Amministrazione.
L’amara conclusione, ha concluso
Boccardo, è che se in Italia si lavora per non lasciare a casa i precari, in attesa di manovre di
sistema che puntino a graduali
stabilizzazioni, in Molise si sceglie la
strada più semplice: sfruttare i precari
per poi mandarli a casa.”
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Rivisto e aggiornato dalla giunta, deve essere approvato dal consiglio regionale
Il Piano regionale di tutela delle acque
dovrebbe finalmente mettere fine alla
tendenza permissivista dell’uso e della
destinazione delle risorse idriche
Nella cessione di acqua all’Abruzzo, alla Puglia e alla Campania si rilevano i maggiori cediAlla Regione Molise capita di
rado, ma se capita, le va riconosciuto.
In questo caso va riconosciuta
l’importanza strumentale e l’utilità della revisione e dell’aggiornamento del Piano regionale di
tutela delle acque e del Piano dei
nitrati di origine agricola. Il provvedimento è stato adottato dalla
giunta regionale il 19 dicembre
2016. La relativa documentazione, unitamente ai rapporti ambientali,
alla
Valutazione
d’impatto ambientale (Via) alla
Valutazione ambientale strategica
(Vas), sarà trasmessa al Consiglio
regionale per l’approvazione finale. Altri Piani territoriali e ambientali sono in fase di
gestazione, purtroppo con notevole ritardo rispetto alla necessità
di averli agibili e operanti. Il Molise è un territorio che soffre di
autarchia e di anarchia, tant’è che
gli abusi non si contano, tutti rivolti a manomettere il bene comune, sia esso il territorio, con le
cave estrattive e le discariche a
di Monsignor Gabriele TETI.
Accreditato e accompagnato dal
consigliere nazionale dell’Ordine
dei Giornalisti il dottor Vincenzo
Cimino ho partecipato presso la
camera dei deputati alla conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio dei Ministri ,
l’onorevole Paolo Gentiloni. Dopo
un discreto ma efficace sistema di
controllo all’ingresso della sala
stampa i lavori sono stati introdotti
dal dr. Iacopino , presidente dell’ordine dei giornalisti che, con
tutta la stampa parlamentare, ha
salutato il nuovo premier ribadendo la necessità dei finanziamenti all’editoria e le nuove
norme per l’Ordine. Ha ricordato
anche la difficile situazione dei
giornalisti: otto su dieci percepiscono meno di diecimila euro all’anno; la mancanza della nuova
legge sulla diffamazione, ferma
dal 2015, che crea un sistema di
ricatto a risarcimenti milionari ; la
querela usata come atto intimidatorio, per non parlare delle centi-
cielo aperto, le acque e l’aria inquinate dagli sversamenti e dalle
emissioni, l’ambiente in generale,
sempre e unicamente in versione
speculativa. I Piani di tutela delle
acque e dei nitrati coprono parzialmente questa vistosa carenza
di strumenti di programmazione,
di razionalizzazione e di controllo. Decisamente un passo
avanti, quello compiuto, in un
settore particolarmente delicato e
complesso qual è, appunto, quello
delle acque, a salvaguardia della
qualità, e dell’uso più appropriato
che si possa immaginare. Redatto
dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) su incarico della giunta, il Piano è
passato anche al vaglio della Provincia, per le competenze che
quell’Ente detiene nel settore e
sulla materia, e dell’Autorità di
bacino. Un percorso lungo e acci-
dentato (molti i rilievi e molte
quindi le correzioni resasi necessarie), prima di approdare in
giunta e, come detto, prossimamente al consiglio regionale. Dopodiché sarà uno strumento
pienamente operante, della cui
corretta e sistematica attuazione è
lecito aspettarsi un deciso e concreto miglioramento della qualità
dell’acqua, dell’uso e della sua
destinazione. Al riguardo, preferiamo attenerci alla qualificazione
del Piano data direttamente dalla
giunta, ovvero: “Oltre a rappresentare un documento conoscitivo
e
tecniconormativo,
costituisce un momento imprescindibile per l’attuazione di politiche di uso delle risorse idriche
coerenti con gli obiettivi di sostenibilità ambientale ed economico-sociale
sanciti
dalle
normative comunitarie e nazionali di settore”. Proposito chiaro e
difficilmente controvertibile proprio in virtù dell’esistenza del
Piano: un freno alla tendenza permissivista sull’uso e sulla desti-
nazione, che nella cessione alle
regioni contermini (Abruzzo, Puglia e Campania) delle nostre risorse idriche, rileva i maggiori
cedimenti e la necessità di una
revisione sostanziale degli accordi e dei contratti esistenti,
come largamente e opportunamente segnalato ieri in cronaca su
questo giornale. Questo è indubbiamente un capitolo rilevante
nell’ambito del Piano di cui
stiamo dando conto, ma non è il
solo. L’insieme delle norme che
contiene sono destinate a garantire, tra l’altro, il minimo deflusso vitale nei corsi d’acqua, la
individuazione dei bacini idrici, i
corpi idrici sotterranei, i corpi
idrici superficiali, le acque di balneazione, le concessioni idriche,
le acque minerali e termali, le reti
di monitoraggio, la direttiva sugli
scarichi. Insomma, una congerie
di azioni da svolgere, avendo per
guida inderogabile le direttive europee e statali e, massimamente,
l’interesse collettivo dei molisani.
Dardo
L’esperienza della conferenza stampa di Gentiloni
naia di minacce ai giornalisti. Nel
prendere la parola il Presidente del
Consiglio ha ricordato come i 15
giorni trascorsi da quando è diventato presidente sono stati indubbiamente molto impegnativi
ed entusiasmanti , proprio perche
è importante servire le Istituzioni.
Ha dichiarato di essere comunque
sensibile al problema della diffamazione, avendo fatto il precario
giornalista , anche se in altri tempi
e che il risultato del referendum
non si cancella, ma non si cancella
il lavoro fatto da Renzi. L’Italia
deve essere fiera per un certo livello di sicurezza,per la gestione
dei flussi migratori fatta da sola e
con umanità, per l’economia cresciuta e il lavoro più stabile, la diminuzione delle tasse e la
sicurezza del risparmio, più diritti
e ascolto a livello internazionale ,il
problema del terremoto con la
priorità della ricostruzione. Nel
prendere atto del disagio sociale si
deve puntare su tre obiettivi: il
completamento delle riforme ,il lavoro ai giovani e al sud. Si auspica
una nuova legge elettorale che
come governo si può sollecitare. Il
Presidente del Consiglio ha quindi
concluso ricordando alla stampa
perché il 2017 sarà importante per
l’Italia: consiglio di sicurezza delle
nazioni unite,presidenza del G7 ,
sessantesimo dei trattati di
Roma,la centralità del mediterraneo con relazioni diverse con la
Russia, la sicurezza contro la paura
e la necessità di ricucire le lacerazioni perché la coesione, che caratterizza l’Italia, è la premessa
della fiducia e della sicurezza.
Quindi, si è proceduto alle 33 domande poste dai giornalisti alla
quali, con garbo e in modo esaustivo, il Presidente del Consiglio
ha dato risposta in due ore. Nel
parlare sul caso Regeni si è anche
commosso, ricordando il contatto
natalizio con la famiglia; sul ter-
rorismo ha ribadito che non esistono “paesi non a rischio”: l’Italia
è esposta ( la radicalizzazione avviene da noi, nelle carceri, nei nostri
quartieri…
Toccante
l’eneddoto sul sentimento di orgoglio provato nel comunicare
alla cancelliera il fermo del terrorista ….); per i rapporti tra Israele
e la Palestina bisogna valutare la
nuova posizione promessa da
Trump ; per i voucher bisogna
correggere ciò che non va anche
perché sono stati introdotti proprio
per combattere il lavoro nero e
fare di più nel mezzogiorno ; per
la situazione negativa di oggi a
Roma il governo è impegnato perché si tratta della capitale e ogni
sforzo deve essere fatto per migliorarla ; circa la riduzione dell’irpef promesso da Renzi per il
2017 per ora il governo non si può
impegnare; bisogna lavorare di più
per l’universalizzazione delle tutele, senza promettere la luna; bene
la legge delega sulla povertà anche
perché purtroppo nei paesi occidentali la fascia media tende a
scivolare facilmente verso la povertà. La maggior parte delle domande, come era prevedibile,
sono state sulla continuità del governo con il precedente e la sua
durata. Dalla risposta si è compreso che è importantissima la governabilità ma ciò non può andare
a discapito delle elezioni che, comunque, non le chiede il governo
ma le decide il Capo dello Stato.
Nella composizione del nuovo governo la scelta di alcuni sono stati
fortemente voluti dal premier per
le loro capacità , vedi la Boschi,
mentre si conferma la piena fiducia al ministro Lotti e al comandante generale dell’Arma dei
Carabinieri per la loro onestà e
rettitudine: anche se coinvolti nella
vicenda Consip essi sono brave
persone.
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Effetto del parere negativo e vincolante della Soprintendenza
Incredibile: revocato il finanziamento di 2 milioni
e 800mila euro per la realizzazione
del Polo scolastico dell’Alto Molise
La faccenda, coi suoi risvolti amministrativi, col suo carico di opportunità e inopportunità, col peso di un
finanziamento revocato e un’opera pubblica irrealizzata, è stata trasferita al giudizio del Tar del Molise
Nella fase calda della polemica
che a Campobasso sta spogliando
il sindaco di gran parte della sua
credibilità e autorevolezza, vale a
dire la polemica che investe e riguarda la sicurezza delle strutture
scolastiche; nel momento in cui
su questo argomento si vanno
sperimentando amministratori in
cerca di facile popolarità e comitati popolari altrettanto autoreferenziali nella loro esasperata
urgenza di una soluzione assolutoria delle loro preoccupazioni di
genitori con figli iscritti e frequentanti le strutture scolastiche
simicamente non adeguate, ebbene in una contingenza di questa
portata sociale, nel Molise capita
di annotare e registrare un fatto
che definire “straordinario” è
poco. Straordinario, soprattutto
per la gravità che traduce: la revoca da parte della Regione Molise del finanziamento di due
milioni e 800mila euro prelevati
dal Fondo per lo sviluppo e la
coesione – linea d’intervento
“progetto Scuola sicura” – per la
realizzazione di un Polo scolastico a servizio dei comuni di Carovilli (soggetto attuatore),
Pietrabbondante, Roccasicura,
San Pietro Avellana, Chiauci, Vastogirardi, Capracotta e Pescolanciano.
All’idea hanno corrisposto appropriatamente gli applausi delle co-
munità interessate. La soluzione
tecnica e programmatica rispondeva alle esigenze di sicurezza
delle scolaresche e del personale
scolastico, e realizzava ciò che
viene ritenuta la soluzione ideale
per l’oggi e per il domani: i Poli
scolastici: che sono l’aggregazione, in un insieme di strutture
moderne e sicure, per accogliere
la popolazione scolastica di ogni
singolo comune che del Polo
fanno parte. Diversamente, infatti, data l’esiguità degli alunni,
quella stessa popolazione non
avrebbe mai una soluzione per sé.
Posizionato baricentricamente rispetto ai vari comuni che ne
C’è stata la comunicazione che il
Direttore Generale della Fondazione di ricerca e cura Giovanni
Paolo II, Mario Zappia, ha fatto a Pasquale Guarracino, Segretario Generale
della UILTuCS Molise, per annunciare
la proroga di due mesi del contratto con
la Servizi Innovativi s.r.l. per lo svolgimento del servizio di centralino e
portierato presso la Cattolica di Campobasso: una soluzione tampone per gli
otto lavoratori part time, che si occupano, giorno e notte, del centralino
presso la Fondazione e che ieri avevano avuto notizia del proprio licenziamento, a partire dal 01 gennaio
2017.
“In questi due mesi lavoreremo in sinergia con tutte le parti coinvolte per
fanno parte, il Polo scolastico dell’Alto Molise avrebbe aperto una
nuova e salutare stagione circa la
sicurezza e la funzionalità dell’attività scolastica, e alla Regione sarebbe andato il dovuto
riconoscimento di buonsenso. Ma
è accaduto ciò che non doveva
accadere: l’impossibilità di utilizzare inderogabilmente entro il 31
dicembre 2016 , il finanziamento
del Fondo europeo, costringendo
il direttore del Quarto Dipartimento, Massimo Pillarella, a determinare la revoca dei 2 milioni
e 800mila euro. L’impossibilità
di utilizzare il finanziamento, al
di là delle difficoltà burocratiche
che sono endemiche nella pubblica amministrazione, ha un retroscena: il parere contrario,
peraltro vincolante, espresso dalla
Soprintendenza alla realizzazione
dell’opera, giunta sulla soglia dell’appalto. Motivo? La salvaguardia del paesaggio, che con l’opera
scolastica sarebbe stato alterato e
compromesso. Data la ricchezza
paesaggistica dell’Alto Molise, in
particolare dell’area che annovera
i comuni del Polo scolastico, il rischio della compromissione è
dappertutto. D’accordo, il paesaggio è un bene collettivo tutelato dalla Costituzione, ma in
questo caso è stato oggetto con-
troverso di pareri. Cambiando il
soprintendente, infatti, è cambiato
il parere. Ovvero, è stata la soggettività del responsabile e non
più l’oggettività del valore paesaggistico ad essere la discriminate. La faccenda, coi suoi
risvolti amministrativi, con il suo
carico di opportunità e inopportunità, con il peso di un finanziamento revocato e un’opera
pubblica irrealizzata, è stata trasferita al giudizio del Tar del Molise che, dicono, si esprimerà
entro il mese di gennaio 2017,
purtroppo a revoca effettuata. Dicono pure che la Regione Molise
ha dato assicurazione circa la possibilità di recuperare le risorse finanziarie necessarie, qualora
verrà stabilita la legittimità della
localizzazione e della realizzazione del Polo scolastico dell’Alto Molise. Insomma, non
tutto sarebbe andato perduto. Ma
resta evidente come spesso si crei
inconciliabilità tra gli organismi
territoriali, tale da mettere in conflitto, in questo caso, l’esigenza
della sicurezza e della funzionalità del servizio scolastico, con
l’esigenza di salvaguardare il paesaggio. Forse una mediazione fattiva e intelligente le avrebbe
potute risolvere entrambe.
Dardo
“Cattolica, per 2 mesi salvi i centralinisti”
individuare una soluzione che possa
salvare e stabilizzare definitivamente
gli otto lavoratori part time addetti al
centralino” - dichiara, con cauta soddisfazione, Pasquale Guarracino. “Un
ringraziamento, oltre che al Direttore
Zappia, va all’Arcivescovo di Campobasso - Bojano, Giancarlo Maria Bregantini, che ha ritenuto di dover
intervenire a sostegno degli otto lavoratori. Sono, invece, costretto di nuovo
a denunciare l’incredibile, inspiegabile
ed imbarazzante assenza della politica
molisana, a tutti i livelli. Nessun politico comunale ci ha contattato e sostenuto, come se il licenziamento di otto
lavoratori non fosse un problema di
Campobasso, nessun politico provinciale e nessun politico regionale si
sono interessati alla vicenda. Presto faremo i conti, quando aspetteremo al
varco tutti coloro che ci hanno governato in questi anni, che torneranno, tra
qualche mese, a parlare di soluzioni e
di lavoro.”- prosegue Guarracino . “Intanto OGGI festeggiamo il NON LICENZIAMENTO di questi otto
lavoratori, consapevoli delle difficoltà
che incontreremo nei prossimi due
mesi, ma fiduciosi che, con l’impegno
di tutti, riusciremo a trovare una soluzione.” - conclude Guarracino.
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Conferenza stampa di riepilogo dell’attività svolta in Senato da Roberto Ruta
“Il 2016, l’anno del Parco del Matese”
CAMPOBASSO.
“Nell’anno
2016, con una partecipazione del
97, 27% alle votazioni in Senato,
risultando dodicesimo sui 315 senatori in ordine alla presenza e
ventiseiesimo sui 945 parlamentari
eletti , ho presentato come primo
firmatario 52 emendamenti, 1 proposta di legge, tre interrogazioni e
sei ordini del giorno per un totale,
fino ad oggi, sempre come primo
firmatario, di 437 emendamenti, 9
disegni di legge, 3 mozioni, 17 interrogazioni e 29 ordini del
giorno”. Così, il senatore Roberto
Ruta nel corso della conferenza
stampa di fine anno.
“Tra le iniziative parlamentari da
me intraprese nel 2016 ne evidenzio alcune tra cui quelle per: l’Istituzione del Parco nazionale del
Matese, comprendente parte del
territorio molisano e parte di
quello campano, con emendamenti presentati da me e dal collega Di Giacomo, che sono stati
recepiti con proprio emendamento
dal relatore, approvato a larghissima maggioranza dall’aula del
Senato della Repubblica italiana lo
scorso 9 novembre, dando concreto riscontro all’impegno decennale di associazioni, sindacati
partiti e cittadini appassionati;
gli sgravi contributivi per le assunzioni nelle regioni del Mezzogiorno per tutto il 2017 così come
previsto dalla legge di stabilità
2016, anche in ragione delle continue sollecitazioni che ho avanzato
unitamente a tanti senatori del Sud
Italia, stante la drammatica situa-
di Nicola Felice*
Si continua ad assistere a ripetuti
incontri, annunci, ultimatum, rinvii, … tra i vertici della sanità regionale e quelli della Fondazione
GPII e, si è ancora in attesa dell’atto che definisce l’integrazione
tra il Cardarelli e la Fondazione
per la realizzazione, indispensabile
e condivisibile, di un unico ospedale a Campobasso, argomento di
primaria importanza per la rete
ospedaliera regionale prevista nel
P.O.S. 2015-2018, approvato con
l’accordo Stato-Regioni dell’agosto u.s. e recepito col DCA n° 52 e
63/2016.
Nello stesso tempo, con stupore, si
rileva dall’Albo Pretorio dell’ASREM la pubblicazione, in
data 23 dicembre u.s., del Provvedimento n° 1029 del Direttore Generale, ing. Gennaro Sosto, di
approvazione dell’Atto Aziendale,
reso noto con la pubblicazione sul
sito dell’ASREM solo qualche
giorno prima.
Nonostante il negato incontro ri-
zione occupazionale;
l’implementazione del trasporto
ferroviario regionale con la conferma della fermata in Molise, a
Termoli, del Frecciarossa e soprattutto, in sinergia con la regione, nel
d.l. Fiscale, così come convertito
dalle camere (dopo aver respinto,
in quella sede, gli emendamenti di
altri senatori per destinare quelle
risorse ad altri interventi in altre
regioni), con l’effettiva attribuzione di 90 milioni di euro per
l’estinzione del debito della stessa
regione Molise con Trenitalia spa;
il sostegno finanziario al settore
dell’editoria, del cinema e dell’audiovisivo con riguardo particolare
alle sale cinematografiche dei piccoli comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti, così come
approvato in commissione e confermato dall’aula ed oggi legge
dello stato. Nel Molise diversi i
comuni e giovani imprenditori interessati per interventi di recupero
di sale storiche o per la costruzione
di nuove, anche in ragione dell’effettiva attivazione del bonus 500
euro per i diciottenni utilizzabile
anche per il cinema e del biglietto
a due euro ogni secondo mercoledì
del mese, iniziativa promossa dal
ministero;
l’attivazione del fondo di 160 milioni di euro per il piano “ Giovani
in Agricoltura”, che ho contribuito,
con miei emendamenti approvati
e/o recepiti dal relatore e dal governo anche nel c.d. collegato del
settore agroalimentare, a rendere
legge dello stato con stanziamento
di 30 milioni per i mutui a tasso
zero, 20 milioni per il sostegno alle
start up, 60 milioni per acquisto di
aziende agricole già esistenti da
parte di giovani. Inoltre 10 milioni
per il fondo grano, aiuti accoppiati
europei Pac per il frumento pari a
70 milioni di euro annui fino al
2020 e il rafforzamento dei contratti di filiera per grano di qualità
100% made in Italy;
la piena tracciabilità dei prodotti
delle filiere agroalimentari a tutela
dei cittadini e della loro salute, per
aumentare il consumo consapevole e contrastare l’agropirateria e
la contraffazione: in tal senso il decreto con cui è prevista in etichetta
l’indicazione dell’origine della
materia prima per il latte e i prodotti trasformati a base di latte,
rappresenta una prima vittoria
della battaglia che ho iniziato da
capogruppo pd in commissione
agricoltura e che porto avanti da
quasi quattro anni;
ancora e nella stessa direzione, lo
scorso febbraio ho presentato
come primo firmatario apposita
proposta di legge su “ Nuove
norme in materia di reati agroalimentari” poi sottoscritta da venticinque senatori di vari gruppi
parlamentari, così come elaborata
dall’apposita commissione ministeriale presieduta dal magistrato
Giancarlo Caselli;
la proroga dei contratti dei precari
della pubblica amministrazione e
delle graduatorie dei concorsi per
un altro anno insieme allo sblocco
delle assunzioni nei settori della
sanità e delle forze dell'ordine
sono contenuti nel decreto mille
proroghe approvato dal Governo,
per superare il blocco previsto nel
jobs act conformemente a emendamenti, interventi e ordini del
giorno che ho sottoscritto insieme
ad altri senatori;
la permanenza della sede Rai Molise è stata la ragione di esplicita
richiesta al direttore generale della
Rai che ha garantito pienamente
quel risultato;
la permanenza della Corte d’Appello almeno una per ogni regione
è stato l’oggetto di iniziative specifiche che ho intrapreso analogamente a quelle per le prefetture, le
camere di commercio e altre istituzioni statali, ed oggi tutelate da
leggi dello stato che contengono
proprio quella dicitura di garanzia
“ almeno una per ogni regione” .
In tal senso il colloquio serrato con
il Ministro Orlando, che ad oggi ha
portato al primo risultato di fermare il percorso che stava portando alla soppressione, ha
raggiunto anche l’obiettivo di indurre una più ampia riflessione
confermata dalla rassicurazione
che, prima di ogni decisione, i meritori rappresentanti del Comitato
in difesa della Corte d’Appello e
delle istituzioni territoriali, saranno
convocati per un confronto pieno”.
Vogliono far morire il San Timoteo
chiesto da mesi ai vertici della Sanità regionale, il Comitato San Timoteo, era pronto e disposto,
anche durante le festività natalizie
tra un dolcetto e un sorsetto, ad
esaminare l’importante documento aziendale che da corso all’attuazione del citato P.O.S., e
prospettare eventuali osservazioni
e idee, come nelle precedenti occasioni, in forma collaborativa.
Ora invece ci appare non fattibile
se non inutile. Con il provvedimento di approvazione dell’Atto
Aziendale da parte del DG , ad
ogni soggetto, pubblico e/o privato, non resta che ricorrere al
TAR per opporsi alle scelte previste nell’atto.
Tutto ciò è sconcertante, dal provvedimento del DG si rileva che le
stesse organizzazioni sindacali
sono state solo informate, senza
avere il tempo necessario per presentare osservazioni all’atto. Peggio sembra sia andato alla
Conferenza dei Sindaci, organo
previsto dal P.O.S., essendo stato
addirittura ignorata, quindi impossibilitata ad esprimere il parere, se
pur solo consultivo.
Si fatica a capire le ragioni che
hanno indotto, in questa occasione,
la Direzione Generale dell’ASREM a tanta solerzia e determinazione, mai praticata in
precedenza e in altri casi anch’essi
importanti. Come esempio si cita
l’avviso pubblico per l’assunzione
a tempo determinato per i medici,
in particolare si richiama a quello
dei ginecologi al quale pur avendo
risposto ben 40 medici interessati,
non è stato nessuno assunto, per
mancanza di copertura finanziaria
in quanto l’ASREM non ha provveduto alla graduatoria entro ottobre, come per legge in vigore, ma
a novembre.
Tra i tanti disagi che ha prodotto, il
più eclatante è quello dell’Ospedale San Timoteo di Termoli che
ancora oggi si trova ad operare con
solo tre ginecologi, con maggiori
disagi per i pazienti e per gli operatori sanitari costretti a turni mas-
sacranti pur di garantire la continuità del servizio.
Solo un anno fa, di questi giorni,
nel reparto di ginecologia del San
Timoteo di Termoli si brindava al
traguardo dei 500 nati nell’anno,
valore minimo disposto dal decreto ministeriale per conservare il
punto nascita. Per il 2016 ci aspettavamo tutti tempi migliori, invece
si è continuato a registrare: riduzione del personale sanitario, crescita delle criticità, disagi,
disservizi, lunghe liste di attesa,
ecc…
E’ agghiacciante il recente allarme
del primario di ginecologia con
l’annuncio di soli 450 nati nell’anno 2016, inferiore alla fatidica
soglia di 500. Questo risultato,
senza immediati interventi di potenziamento con personale e nuovi
investimenti, potrebbe portare in
futuro alla perdita del punto nascita all’ospedale San Timoteo di
Termoli, pur se previsto nel P.O.S.
2015-2016.
Continuiamo a ribadire che
l’Ospedale “S. Timoteo” è struttura di “frontiera”, quindi strategica per la mobilità, può ridurre il
flusso dei molisani verso le strutture extraregionali e nel contempo
essere attrattivo per cittadini extraregionali. Ciò farà crescere la mobilità attiva e diminuire quella
passiva, riducendo il disavanzo di
gestione.
Per l’Ospedale al “S. Timoteo”
con forza si chiede il potenziamento delle attuali specialità presenti, la nomina dei responsabili
delle U.O.C., l’ autonomia gestionale, con ruolo e funzione dipartimentale delle specialità U.O.S
previste, e quant’altro è indispensabile per garantire una sanità, se
non di eccellenza, di qualità anche
nel basso Molise. Auspichiamo
che in futuro ci sia maggiore
ascolto e partecipazione, pur lasciando ai preposti tutta la determinazione che il caso richiede.
*Presidente Comitato San Timoteo
TAaglio
lto
7
31 dicembre 2016
Indice puntato sulla questione trasporti da parte dei consiglieri regionali di centrodestra
“L’assessore Nagni non stia zitto
dinanzi ai guasti di Trenitalia”
“L’odissea dei passeggeri non può continuare all’infinito. La Regione batta i pugni sul tavolo”
CAMPOBASSO. “Le banchine
del binario 20 bis a Roma Termini rappresentano l’ennesimo
schiaffo a danno dei tanti pendolari molisani che, quotidianamente, sono costretti ad
affrontare viaggi della speranza sulla tratta Roma-Campobasso, nella speranza di
arrivare a destinazione nei
tempi previsti e senza disagi e
disservizi, che, invece, si palesano sempre con più frequenza”. Lo sostengono, in
una nota, i consiglieri regionali
di centrodestra, Fusco Perrella,
Iorio, Sabusco e
Cavaliere.
“Il vaso è colmo,
non è più tollerabile assistere a un
servizio pubblico
e ben remunerato
che confina il Molise e i suoi cittadini in un limbo
infinito,
quasi
come se non avessero gli stessi diritti di chi si
trova nelle altre regioni più
grandi e, evidentemente, con
maggior voce in capitolo rispetto alla nostra regione e in
particolar modo a chi amministra la nostra regione.
Perché la cruda verità è questa,
nonostante proclami, annunci,
missive, chi governa il Molise
non è riuscito a tutelare finora
“La Regione Molise corregga
immediatamente l’errore, altrimenti 2mila lavoratori non potranno percepire la mobilità in
deroga riferita a sette mesi del
2015 e ai 4/5 mesi del 2016”.
L’invito è rivolto dallaUsb. “La
Regione Molise ha pubblicato
l’11 gennaio 2016 sul BURM
n.1 la Determina Dirigenziale n. 15
dell’8 gennaio 2016 con le ISTRUZIONI OPERATIVE sugli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno
2016. In base a quelle Istruzioni
Operative poco meno di 2 mila lavoratori molisani hanno presentato domanda all’INPS per percepire 4 o 6
mesi di mobilità in deroga a valere
sul 2016. Dopo l’approntamento del
Decreto Legislativo n. 185 del 24 settembre 2016 che ha stanziato 52 milioni di euro per la Regione Molise i
lavoratori aspettavano di essere pagati sia per 7 mesi del 2015 che per i
4 o 6 mesi del 2016. Purtroppo la
Commissione Regionale Tripartita
del 20 dicembre ha approvato delle
i diritti e le prerogative dei
viaggiatori molisani, costretti
non solo a subire disagi ma
anche ad assistere alla soppressione di tratte, quali per esempio quella per Benevento,
ovvero alla drastica riduzione
di corse, come quelle verso
Napoli o da ultimo per Termoli, dove oramai si viaggia in
orari non sufficienti a soddisfare la domanda di servizio e
unicamente con pullman sostitutivi.
Eppure nelle ultime settimane
più volte, quasi come una cantilena, abbiamo sentito dire che
con i 90 milioni di euro trasferiti dallo Stato al Molise per
saldare il debito consolidato
con Trenitalia finalmente la
nostra regione avrebbe goduto
di un servizio migliore, più
consono, con treni nuovi, invece i problemi e disagi continuano a manifestarsi, ed è
intollerabile che avvengano nel
periodo natalizio in cui la tratta
è maggiormente frequentata.
In un’Italia fanalino di coda
nella mobilità urbana europea i
numeri del Molise sono chiari:
i treni con più di quindici anni
d’età sono il 77,3%, mentre
l’età media del materiale rotabile si attesta intorno ai diciassette anni; un altro dato però
deve far riflettere chi amministra questa regione: l’aumento
del 9% delle tariffe, a fronte di
un servizio che negli ultimi
anni è decisamente peggiorato:
ritardi imprecisati, guasti tecnici con fermate in galleria o
aperta campagna, sovraffollamento, condizioni dei vagoni e
delle stazioni insufficienti.
È necessario ora un moto d’orgoglio, è necessario che chi di
dovere batta i pugni per ottenere un servizio dignitoso e
conforme a quanto previsto dal
contratto di servizio in vigore
con Trenitalia dal 2009, è necessario che in sede di discussione di rinnovo del medesimo
contratto la regione Molise
faccia finalmente valere le sue
ragioni, senza assistere passivamente a decisioni sempre
più spesso calate dall’alto».
“Duemila lavoratori in mobilità
rischiano di non percepire i soldi”
L’Usb Molise, invita la Regione a correggere il tiro con immediatezza
nuove ISTRUZIONI OPERATIVE
pubblicate sul BURM n. 49 del 23 dicembre 2016 (Determina Dirigenziale n. 6439 del 21.12.2016) in cui
non considera chi aveva fatto la domanda per il 2016 e obbliga a ripresentarla entro il 31 dicembre 2016
altrimenti si perde il diritto. Anche
la correzione del 29 dicembre della
Regione Molise che ha spostato la
presentazione della domanda all’INPS non fa riferimento alle 2 mila
pratiche già protocollate in base alle
ISTRUZIONI OPERATIVE dell’11
gennaio 2016 e fa rimanere l’obbligo
di rifare l’istanza entro il 31 dicembre 2016. La USB Molise interroga
la Regione a correggere questo errore e pagare i 7 mesi di mobilità in
deroga 2015 e considerare il diritto
acquisito e la presentazione delle 2
mila domande inoltrate all’INPS per
l’anno 2016 in base alle ISTRUZIONI OPERATIVE pubblicate sul
BURM n. 1 dell’11 gennaio 2016. La
USB augurando buon anno sarà vigile affinchè tutto cio si verifichi
negli interessi di migliaia di famiglie
che aspettano un minimo di
salario,rispettando la dignità di ogni
lavoratore“.