Manuale della Qualità

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Transcript Manuale della Qualità

MANUALE DELLA QUALITA’
Dichiarazione del Presidente
Il Manuale della Qualità A.Na.p.p. è un documento realizzato per promuovere una adeguata informazione
in un’ottica di trasparenza e garanzia allo scopo di rafforzare il rapporto con i clienti esterni e fornire, allo
stesso tempo, una guida per tutte le professionalità coinvolte delle attività proprie dell’Associazione.
L’elaborazione del Manuale della Qualità è stata da me voluta e ratificata dal Consiglio Direttivo, dunque,
per i seguenti motivi:
1° Adattare l’Associazione ai modelli gestionali della Qualità e garantire i Clienti sulla Qualità delle attività
dichiarate;
2° Misurare i risultati raggiunti al fine di monitorare gli obiettivi prefissati;
3° Garantire trasparenza sulle metodologie proposte anche in virtù dell’eterogeneità delle risorse umane
che interagiscono per lo stesso fine.
Il contenuto del Manuale chiarisce i suddetti punti attraverso la descrizione dell’organizzazione
dell’Associazione, lo svolgimento delle attività, la formazione e la qualificazione delle risorse umane
coinvolte, i criteri di valutazione dell’attuazione di programmi e progetti, gli Indici della Qualità e le Azioni
Correttive.
La prima stesura del Manuale della Qualità vuole quindi rappresentare un’importante occasione per
favorire la consapevolezza dell’evoluzione del concetto di qualità intesa non più (ovvero non solo) in
termini di qualità intrinseca o mera conformità alle specifiche progettuali, ma valore guida di una realtà
organizzativa in cui tutti gli attori coinvolti partecipano alla valutazione e al miglioramento dei livelli
qualitativi afferenti le attività erogate.
In questo contesto la Qualità deve essere considerata punto di partenza in vista del continuo
miglioramento verso l’Eccellenza, avvicinabile, quest’ultima, solo attraverso la passione per le attività, la
dedizione al cliente, il costante impegno dedicato, la soddisfazione nel creare valore aggiunto, elementi,
questi che da sempre hanno caratterizzato l’Associazione nel farsi promotore di un’offerta formativa e di
consulenza rivolta ai professionisti senza forme di condizionamento alcune.
IL MANUALE DELLA QUALITA’
Premessa:
il contesto di un'Organizzazione, oggi più che in passato, è continuamente soggetto a
cambiamenti, a prescindere dalla sua dimensione (grande o piccola), dalle sue attività e dai
suoi prodotti, o dalla sua tipologia (a scopo di lucro o non a scopo di lucro): l’A.Na.P.P.,
l’Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti (di seguito indicata come l’Associazione),
allo scopo innovare e innovarsi in modo tempestivo al fine di mantenere e migliorare le
prestazioni delle sue molteplici attività, sviluppa un proprio Sistema di Qualità, in coerenza
con quanto previsto nella normativa UNI EN ISO 9001:2008
Scopo:
il Manuale della Qualità fornisce operativamente una guida interna agli organizzatori e
professionisti/operatori sulle modalità gestionali delle attività che l’Associazione svolge e
rappresenta all’esterno, in modo trasparente, tali modalità al fine di garantire l’efficacia e
l’efficienza delle azioni dei suoi componenti nel perseguire la propria mission.
Procedure, istruzioni o raccomandazioni specifiche sono emesse di volta in volta per le
diverse attività espletate ed in occasione di rapporti contrattuali richiedenti l’adozione di un
Sistema Qualità documentato.
Contenuti:
il presente Manuale costituisce uno strumento organizzativo che descrive il Sistema Qualità
e le attività proprie dell’Associazione, definendone responsabilità e modalità di
svolgimento. Contiene le linee guida necessarie a fornire uno strumento utile per la corretta
applicazione delle procedure di Sistema per la pianificazione e la gestione delle attività che
impattano sulla Qualità, assicurando che i servizi forniti sia conformi alle aspettative dei
Clienti.
ELABORAZIONE
VERIFICA
CONTROLLO
APPROVAZIONE
MODULO GENERALE STATO DELLE REVISIONI
Revisione
0
Punti modificati
Data Approvazione
Causale
Prima emissione
Dichiarazione del Presidente
Sommario
Generalità ............................................................................................................................................. 6
Presentazione dell’Associazione .......................................................................................................... 6
La Mission............................................................................................................................................ 7
Terminologia ........................................................................................................................................ 9
L’orgranigramma e il funzionigramma dell’Associazione ................................................................ 11
Responsabilità .................................................................................................................................... 22
La politica della Qualità ..................................................................................................................... 23
Il Piano della Qualità.......................................................................................................................... 23
Documentazione del Sistema Qualità ................................................................................................ 23
Misurazioni, Analisi e Miglioramento ............................................................................................... 25
Generalità ....................................................................................................................................... 25
Analisi dei dati ............................................................................................................................... 25
Azioni correttive ............................................................................................................................ 26
Miglioramento continuo ................................................................................................................. 26
Allegato Documento “Gestione formazione” .................................................................................... 28
Generalità
Lo sviluppo e l’applicazione del sistema di gestione per la qualità dell’Associazione Nazionale Psicologi
Psicoterapeuti (A.Na.P.P.), di cui il presente manuale costituisce il principale documento, sono stati decisi
per dotare l’organizzazione di uno strumento di gestione che consenta di tenere sotto controllo la capacità
dell’Associazione di fornire servizi conformi alle richieste ed aspettative dei potenziali clienti, nel rispetto
dei requisiti applicabili, e di agevolare la definizione ed il raggiungimento di obiettivi di miglioramento delle
prestazioni della stessa Associazione.
La funzione del Manuale della Qualità, oltre a quella di descrivere gli obiettivi e le responsabilità
dell’Associazione nello svolgimento delle attività che la caratterizzano, è quella di divulgare la politica per la
qualità dell’Associazione e di illustrare, in maniera sintetica ma allo stesso tempo completa, la struttura
organizzativa, le funzioni e le disposizioni organizzativo-gestionali a carattere generale.
Il Manuale della Qualità si basa sui criteri generali della normativa internazionale ISO mentre il riferimento
interno è costituito dallo Statuto sociale dell’Associazione. Le revisioni del manuale sono identificate da una
nuova data e numero di revisione. L’Associazione si riserva il diritto di revisionare il presente Manuale in
qualsiasi momento, informandone i clienti in occasione di un rapporto contrattuale.
Il contenuto del Manuale è di proprietà dell’Associazione. Non è permessa la riproduzione parziale o totale
del documento.
Il Manuale della Qualità è pubblicato sul sito Internet dell’Associazione www.anapp.it
Presentazione dell’Associazione
Lo scopo dell’Associazione è la promozione e lo sviluppo dell’attività professionale dello psicologo e dello
psicologo-psicoterapeuta attraverso la ricerca e/o promozione di incontri volti ad incrementare la capacità
professionale degli associati e, soprattutto, a fornire nuovi inserimenti lavorativi. L’Associazione
contribuisce alla diffusione di una cultura e di una pratica psicologica che affianca e sostiene gli individui e
le organizzazioni in percorsi costruttivi di cambiamento. In particolare, gli obiettivi che l’Associazione si
prefigge di ottenere sono:
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realizzare iniziative per la formazione permanente degli psicologi e degli psicologi-psicoterapeuti
anche mediante la collaborazione con enti pubblici o privati, nonché, più in generale, attività
formative in ambito psicologico, sociale e sanitario;
qualificare la professione degli psicologi e degli psicologi-psicoterapeuti attraverso strumenti di
accreditamento e certificazione periodica della loro specifica professionalità;
promuovere e sostenere la partecipazione, anche in qualità di consulenti, dei suoi associati in ogni
ente o istituto deputato alla formazione degli psicologi e degli psicologi-psicoterapeuti alla
organizzazione dei servizi sanitari e in ogni sede nella quale si svolgono attività di programmazione
sanitaria;
realizzare programmi per l’educazione alla salute della popolazione;
favorire la divulgazione della cultura psicologica;
promuovere iniziative dirette a migliorare le condizioni nell’esercizio quotidiano della professione,
anche partecipando all’individuazione dei supporti tecnologici necessari a tale scopo;
promuovere, realizzare e diffondere iniziative divulgative in genere, realizzate anche a mezzo
stampa o con sistemi elettronici, finalizzate alla valorizzazione della peculiarità della psicologia e
dell’attività di ricerca degli psicologi-psicoterapeuti;
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sollecitare la partecipazione degli associati provvedendo alle relative designazioni dei soci in tutti
quegli organismi, enti o commissioni di studio o di altra natura, in cui gli psicologi possono portare il
loro utile contributo;
promuovere iniziative dirette a favorire e valorizzare le attività di ricerca clinica ed epidemiologica
in psicologia e psicoterapia;
partecipare a quegli organismi e/o eventi locali, regionali, nazionali ed internazionali collegati alla
professione dello psicologo e dello psicologo-psicoterapeuta;
rappresentare il referente italiano, presso organismi sanitari pubblici e privati, europei ed
extraeuropei, favorendo scambi culturali ed incontri, periodici e permanenti, con i membri di altri
Paesi;
promuovere e tutelare in ogni sede gli interessi generali della professione di psicologo e
psicoterapeuta anche ponendosi come parte interessata in trattative di carattere contrattuale e in
generale sindacale;
gestire le strutture idonee all’erogazione di servizi psicologici e psicoterapeutici, utilizzando,
laddove previsto dalle vigenti leggi, l’opera di professionisti iscritti ai relativi Albi Professionali.
Per raggiungere i suddetti obiettivi, l’Associazione è composta e si avvale di professionisti e formatori con
consolidata esperienza in ambito clinico, organizzativo, sanitario, scolastico-educativo ed universitario. I
professionisti A.Na.P.P. intervengono, sulla base della loro specifica e consolidata esperienza, nei settori:
sanitario, educativo, scolastico e aziendale.
La Mission
L’Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti (A.Na.P.P.), nel perseguimento delle attività che la
caratterizzano, promuove la crescita personale e professionale di psicologi e psicologi-psicoterapeuti e di
tutte quelle figure professionali che operano nei contesti psico-socio-sanitari favorendo la diffusione della
cultura del benessere come impegno prioritario di tutela dei diritti e degli interessi dei propri clienti.
Da quanto finora premesso è possibile inquadrare l’Associazione come segue:
ELEMENTI CARATTERISTICI
DESCRIZIONE
Denominazione
Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti
(A.Na.P.P)
Associazione senza fini di lucro
Sede
Roma
Area geografica operativa
Territorio Nazionale
Settore di Attività
Servizi forniti ai Clienti
Psicologia, Psicoterapia, Pedagogia, Sociale
Consulenza, formazione, valutazione, promozione
del benessere
Terminologia
Attività
Azioni
Azione correttiva
Azione preventiva
Cliente esterno
Efficacia
Efficienza
Funzionigramma
Indicatore
Istruzioni di lavoro
Manuale della Qualità
Miglioramento continuo
Insieme di operazioni organizzate e finalizzate che si
realizzano per il concorso equilibrato di individui, metodi di
lavoro e tecnologie
Atti, conseguenti a decisioni assunte, finalizzati al
conseguimento di uno o più obiettivi
Azione messa in atto per eliminare le cause delle non
conformità, al fine di prevenirne la ripetizione
Azione messa in atto per eliminare le cause delle non
conformità potenziali, al fine di evitare che si riverifichino.
Destinatario di un servizio fornito dall’Associazione
Grado di conseguimento dei risultati pianificati in relazione al
soddisfacimento di bisogni e aspettative
Utilizzo ottimale delle risorse per l’ottenimento di un
obiettivo pianificato
Documento che comprende un’analisi concreta di ciò che
effettivamente viene fatto dall’Associazione
Caratteristica qualitativa (paragonabile) o quantitativa
(misurabile) di un oggetto o di un fenomeno che su questi
consente di inferire (= costruire ipotesi, dare giudizi).
Il risultato della osservazione della caratteristica in questione
definisce il ‘valore’ o la misura dell’indicatore. In senso
traslato indicatore può essere:
• il ‘valore’ che fornisce indicazioni sullo stato e permette, se
ripetuto, una evidenza della tendenza alla evoluzione nel
tempo di specifici output di una organizzazione;
• lo strumento utilizzato per misurare l’oggetto
dell’osservazione
Documento che stabilisce un’azione da compiere o precisa il
modo con cui svolgere un’attività. E’ un documento sintetico
e descrittivo, di facile interpretazione che specifica le varie
fasi di uno schema di flusso quando l’attività da fornire
richiede maggiori informazioni
E’ il documento di base del Sistema Qualità in cui sono
descritti i criteri e le politiche dell’Associazione rispetto alle
normative di Qualità. In esso sono contenute le politiche e le
prescrizioni per la Qualità, gli obiettivi e l’organizzazione
dell’Associazione.
Attività sistematica finalizzata ad accrescere la capacità di
una attività, di un servizio, di un sistema di gestione
Mission
Non conformità
Organigramma
Politica per la Qualità
Procedura
Prodotto/Servizio
Qualità
Riesame
Verifica
Rappresenta la strategia costitutiva di una organizzazione e
deve essere pensata, valutata e agita dalla leadership oltre
che comunicata e diffusa al suo interno in modo che ciascun
membro sia in grado di dare risposte precise relativamente
alla stessa ragion d’essere dell’organizzazione, ai suoi valori,
ai suoi clienti, alle sue attività e alle sue priorità strategiche.
Mancato soddisfacimento di un requisito specificato dal
cliente, dalle norme, dalle procedure, dalla documentazione
emessa dall’Associazione
Rappresentazione grafica delle posizioni organizzative che
fornisce un quadro dell’articolarsi delle varie funzioni
nell’ambito della struttura
Orientamenti, obiettivi e indirizzi generali relativi alla qualità,
coerenti con la politica dell’Associazione
Documento che definisce condizioni e modalità per la
realizzazione di un’attività identificandone le diverse
responsabilità
Risultato dell’insieme delle attività correlate e interagenti
che utilizza risorse umane, finanziare e infrastrutturali, per
trasformare raggiungere l’obiettivo definito
Capacità di un insieme di caratteristiche inerenti una attività
e/o un servizio, di ottemperare ai requisiti del cliente o di
altre parti interessate
Attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza,
l’efficacia di qualcosa a conseguire gli obiettivi stabiliti
Conferma sostenuta da evidenze oggettive del
soddisfacimento di requisiti specificati. Si tratta cioè di una
operazione di controllo per mezzo della quale si procede, con
prove, misure, confronti e testimonianze all’accertamento
delle congruenze, regolarità, congruenze di un fatto, di un
atto, di un progetto, un prodotto.
L’orgranigramma e il funzionigramma dell’Associazione
FUNZIONIGRAMMA
Lo scopo del presente funzionigramma è quello di delineare l’ambito di attività attribuito, le articolazioni, le
attribuzioni di attività, compiti, funzioni, competenze, responsabilità tecnico-scientifica delle figure previste
per Statuto dalla Associazione stessa. Non rappresenta tuttavia un dettaglio esaustivo delle attività
effettuate.
L’Associazione non ha scopo di lucro ed ha come finalità generale quella di contribuire alla diffusione di una
cultura e di una pratica psicologica che affianchi e sostenga gli individui e le organizzazioni in percorsi
costruttivi di cambiamento.
Per tale generale finalità gli obiettivi che l’Associazione si prefigge di ottenere nel medio e lungo termine
sono:
 favorire una maggiore diffusione della cultura psicologica sia presso il grande pubblico che nelle
istituzioni;
 favorire e promuovere iniziative nel campo della psicologia della salute;
 promuovere tra gli psicologi la cultura della condivisione delle informazioni e della condivisione delle
esperienze come strumento per rendere più efficaci le proprie azioni.
Sono Organi dell' Associazione:
1.
2.
3.
4.
L'Assemblea dei soci fondatori
Il Consiglio Direttivo.
Il Presidente
Il Comitato Scientifico
L’Associazione è dotata inoltre di Servizi di Staff quali supporto al miglior conseguimento delle
finalità e scopi dell’Associazione stessa, che sono:
1.
2.
3.
4.
Sistema Informatico
Sistema Qualità
Formazione
Amministrazione
1. Assemblea dei soci fondatori
L'Assemblea dei soci Fondatori è il massimo organo deliberativo dell'Associazione ed è convocata in
sessioni ordinarie e straordinarie, che svolgono funzioni/attività distinte, in particolare







Assemblea ordinaria: Funzioni/Attività
Nominare il proprio Presidente
Nominare i membri del Consiglio
Direttivo, il Presidente e il revisore dei
conti
Approvare e modificare il regolamento
interno dell’Associazione
Approvare il bilancio o rendiconto
Approvare il programma annuale delle
attività
Deliberare su ogni argomento attinente
alla gestione ad essa sottoposto dal
Consiglio Direttivo e su quanto altro ad
essa demandato per legge o per statuto
Deliberare sul trasferimento della sede in
ambito comunale
Assemblea straordinaria: Funzioni/Attività
 Deliberare sulle modifiche dell’atto
costitutivo e dello statuto
 Deliberare sullo scioglimento
dell’Associazione e sulla devoluzione del
patrimonio
 Deliberare sul trasferimento della sede
dell’Associazione in ambito extra
comunale
 Deliberare su ogni argomento di carattere
straordinario sottoposto alla sua
approvazione dal Consiglio Direttivo
2. Consiglio Direttivo
Le funzioni attribuite al Consiglio Direttivo sono quelle di gestire l'Associazione, promuovere le attività e
amministrare l'Associazione stessa. E' l'organo "esecutivo" che ha il potere di decidere le iniziative e la
politica sociale. Il Consiglio Direttivo è formato da 5 membri di cui un Presidente, un Vice Presidente, un
Tesoriere un Segretario e un Consigliere, tutti eletti dall’Assemblea dei Soci Fondatori. In particolare:
Funzioni/Attività di natura ordinaria e straordinaria
 Compilare il rendiconto contabile annuale e provvedere a
redigere l’allegata relazione
 Curare gli affari di natura amministrativa, stipulare contratti e
conferire mandati di consulenza
 Approvare il Piano Formativo annuale dell’Associazione
 Definire le linee strategiche coerenti con le finalità e gli scopi
dell’Associazione
 Valutare progetti, anche individuando obiettivi parziali
conseguibili a medio/breve termine, che siano compatibili con
le finalità dell’Associazione e la cui realizzazione sia possibile
in tempi definiti
 Definire e verificare in itinere ed ex post il piano annuale delle
attività dell’Associazione
 Verificare la compatibilità dei progetti ECM con eventuali
indicazioni di partner o sponsor e con le potenzialità
economiche degli stessi
 Fissare il regolamento per il funzionamento e l’organizzazione
interna dell’Associazione, e provvedere ad apportare le
eventuali variazioni/integrazioni
 Fornire linee di indirizzo sulle eventuali pubblicazioni
dell’Associazione o che utilizzino il marchio della stessa
 Curare gli aspetti finanziari dell’associazione e quant’altro
necessario per il buon funzionamento dell’Associazione
 Prevedere i criteri di ammissione dei nuovi soci e accogliere o
respingere le domande di ammissione
 Fissare le quote associative annuali
 Revisionare l’elenco dei soci in modo da accertare la
permanenza dei requisiti di ammissione di ciascun socio
 Adottare provvedimenti disciplinari
 Deliberare su ogni altra questione riguardante l'attività
dell'Associazione per l'attuazione delle sue finalità secondo le
direttive dell'Assemblea, assumendo tutte le iniziative
necessarie
3. Presidente
Al Presidente dell'Associazione spetta la rappresentanza verso terzi dell’Associazione, la direzione ed il
compito di realizzare e dirigere le attività previste e votate dal Consiglio Direttivo o dall'Assemblea dei Soci,
in particolare:
Funzioni/Attività di rappresentatività
 Rappresentare l'Associazione di fronte ai terzi e in
giudizio
 Realizzare e dirigere le attività previste e votate dal
Consiglio Direttivo o dall'Assemblea dei Soci
 Convocare e presiedere il Consiglio Direttivo
 Sottoscrivere i verbali dell’Assemblea e del Consiglio
Direttivo
 Sottoscrivere tutti gli atti amministrativi della
Associazione
 Vigilare e curare l’attuazione delle delibere del Consiglio
Direttivo e dell’Assemblea
 Curare l'osservanza delle disposizioni statutarie
 Conferire le deleghe ai Consiglieri e ai Soci per svolgere
gli incarichi necessari alla realizzazione della attività
programmata dal Consiglio Direttivo
Vice Presidente
Svolge Funzioni/attività vicarie in caso di impedimento del Presidente e/o agisce su delega del Presidente.
Consigliere
Funzioni/Attività
 Prendere parte attiva a tutte le attività previste per il
Consiglio Direttivo
Tesoriere
Funzioni/Attività
 Curare il servizio di Cassa della Associazione
 Riscuotere le entrate dell’Associazione
 Aggiornare le registrazioni relative a operazioni
comunque comportanti movimenti di denaro
 Compilare trimestralmente una situazione di cassa da
inviare al Consiglio Direttivo ed al Collegio dei Revisori
dei conti
Segretario
Funzioni/Attività
 Curare le attività di segreteria dell'Associazione
 Compilare i verbali delle sedute del Consiglio Direttivo
 Curare l’archivio e la tenuta di tutti documenti della
Associazione
 Gestire l'agenda delle attività dell'Associazione
4. Comitato Scientifico
il Comitato Scientifico supporta le attività dell’Associazione, in particolare:
Funzioni/Attività tecnico-consultive di supporto/appoggio
al Consiglio Direttivo
 Supportare l’Associazione nella definizione delle linee
strategiche coerenti con le finalità e gli scopi
dell’Associazione
 Supportare l’Associazione nella valutazione dei progetti,
anche individuando obiettivi parziali conseguibili a
medio/breve termine, che siano compatibili con le
finalità dell’Associazione e la cui realizzazione sia
possibile in tempi definiti
 Supportare l’Associazione nella definizione e verifica del
piano annuale delle attività dell’Associazione
 Supportare l’Associazione nel verificare la compatibilità
dei progetti con eventuali indicazioni di partner o
sponsor e con le potenzialità economiche degli stessi
 Supportare l’Associazione nel fornire linee di indirizzo
sulle eventuali pubblicazioni dell’Associazione o che
utilizzino il marchio della stessa, fornendo altresì
supporto per la corretta applicazione
 Esprimere pareri su tutte le potenziali iniziative inerenti
lo studio, la ricerca, le attività dell’Associazione o che in
qualche misura coinvolgono l’Associazione in quanto
tale, anche in vista dell’apertura di nuove linee di attività
 Supportare l’Associazione nell’esame delle proposte
portate all’attenzione del Consiglio Direttivo ed
impostare, eventualmente, la metodologia delle attività
 Interfacciare l’Associazione nei confronti del mondo
scientifico ed accademico
 Esprimere suggerimenti per la più opportuna
divulgazione dei risultati derivanti dalle attività della
Associazione
Servizi Staff Associazione
I Servizi di Staff svolgono Funzioni/Attività ausiliarie trasversali al fine di garantire un funzionamento
ottimale dell’Associazione, gestendo funzioni specialistiche e/o strategiche per il conseguimento delle
finalità della stessa. Sono in particolare
Sistema Informatico
Funzioni/Attività ausiliarie trasversali
 Progettare ed aggiornare il sistema informativo ed
informatico dell’Associazione nel rispetto delle norme di
tutela della privacy
 Definire le procedure e l’architettura per l’acquisizione e
l’archiviazione dei dati della Associazione
 Gestire il sistema di acquisizione dei dati in ordine alle
attività svolte nel perseguimento delle finalità e scopi
propri dell’Associazione
 Gestire il sistema di archiviazione dei dati in possesso
dell’Associazione
 Elaborare il piano di informatizzazione dei processi e
delle attività
 Ottimizzare le risorse tecnologiche
 Supportare l’Associazione su problematiche specifiche
connesse anche allo sviluppo di programmi specifici
garantendo la massima integrazione interna e con
l’esterno
Sistema Qualità
Funzioni/Attività ausiliarie trasversali
 Definire le linee guida a cui si ispira l’Associazione nel
perseguimento delle proprie finalità e scopi al fine di
orientare l’Associazione ai nuovi modelli gestionali della
Qualità Totale e garantire ai clienti la Qualità del Servizio
dichiarato
 Garantire la trasparenza sulle metodologie adottate per
l’implementazione di singole attività o progetti
 Definire le procedure per la valutazione degli obiettivi
predeterminati secondo la specificità delle attività poste
in essere
 Definire le modalità di organizzazione e gestione delle
specifiche attività svolte dall’Associazione
 Definire set di indicatori (di processo e/o di esito)
generali e specifici della Qualità
Formazione
Funzioni/Attività ausiliarie trasversali (da sottoporre
all’approvazione del Consiglio direttivo)

Elaborare la procedura per la gestione delle attività
formative in accordo con i principi di trasparenza e
perseguimento di standard di qualità

Progettare e realizzare attività formative, di aggiornamento
e qualificazione professionale

Coadiuvare attività di studio e ricerca e sperimentazione di
indirizzi e metodi in materia di formazione, nonché produrre
documentazione scientifica e culturale inerente le materie
di pertinenza di concerto con il Comitato Scientifico

Definire un sistema di rilevazione e di analisi dei fabbisogni
formativi in relazione a specifici target di riferimento

Elaborare il Piano formativo con evidenza di: eventi
programmati e loro tipologia; obiettivi formativi; target di
riferimento; responsabile scientifico e sistema di
valutazione del Piano stesso

Coordinare l’attività del/dei Responsabili di Progetto, in
particolare la progettazione, organizzazione e gestione dei
singoli e specifici eventi formativi e provvedere alla
quantificazione dei crediti attribuibili sulla base degli
indirizzi ufficiali

Verificare in itinere ed ex post le attività formative poste in
essere al fine di implementare azioni di miglioramento

Elaborare proposte al fine di interagire con altre Agenzie
formative al fine di contribuire a sviluppare una rete
progettuale integrata

Verifica il rispetto delle procedure ECM relativamente alla
valutazione dell’apprendimento e della qualità percepita dei
partecipanti nelle diverse forme possibili, con diversi
strumenti coerenti con gli obiettivi formativi dichiarati;

Verifica in itinere ed ex post le attività formative poste in
essere al fine di implementare azioni di miglioramento

Elabora proposte al fine di interagire con altre Agenzie
formative con lo scopo di contribuire a sviluppare una rete
progettuale integrata
Amministrazione
Funzioni/Attività ausiliarie trasversali
 Elaborare documentazione per la verifica dell’affidabilità
economico-finanziaria
 Evidenziare, in appositi modelli per centri di costo, le
risorse acquisite con le attività formative e quelle
provenienti da altre fonti
 Verificare la congruità degli risorse disponibili in
relazione agli obiettivi dell’Associazione, alla numerosità
dell’utenza nonché alla tipologia di ECM che si vuole
realizzare
Responsabilità
La politica dell’Associazione, voluta dal Consiglio Direttivo, è diretta dal Presidente che è legalmente
responsabile di tutte le attività svolte ed è attribuita, a tutti gli effetti, la rappresentanza di fronte a terzi e
in giudizio dell’Associazione. Il Vice Presidente svolge, in caso di assenza o impedimento di questi, tutte le
attività previste dallo Statuto dell’Associazione.
Il presente Manuale è approvato dal Consiglio Direttivo e tutti i soci sono responsabili dell’attuazione.
L’organizzazione dell’Associazione si basa su criteri associativi paritetici per tutti i soci. Ogni socio ha diritto
ad un voto in Assemblea. Oltre al Presidente e Vice Presidente gli Organi dell’Associazione sono:


Il Consiglio Direttivo, organo composto da 5 membri: il Presidente, il Vice Presidente, un Tesoriere,
il Segretario ed il Consigliere, eletti dall’assemblea dei Soci Fondatori. Il Consiglio Direttivo è
l’organo esecutivo che ha il potere di decidere le iniziative e la politica sociale.
L’Assemblea ordinaria dei soci fondatori, rappresenta l’organo sovrano dell’Associazione. I soci
sono convocati in assemblea almeno una volta all’anno. L’Assemblea ordinaria: approva il bilancio o
rendiconto; nomina i membri del Consiglio Direttivo; approva e modifica il regolamento interno
dell’associazione; delibera su ogni argomento attinente alla gestione ad essa sottoposto dal
Consiglio Direttivo e su quanto altro ad essa demandato per legge o per statuto.
La politica della Qualità
L’Associazione persegue una politica che pone al centro delle sue attività la capacità di soddisfare le
esigenze e le aspettative dei suoi clienti e di altre parti interessate, nel lungo periodo ed in modo bilanciato
attraverso la gestione efficace dell’organizzazione, l’apprendimento e l’applicazione appropriata di
miglioramenti e/o innovazioni sistemiche e continue.
Gli obiettivi per la Qualità che l’Associazione si pone sono:





avere una prospettiva di pianificazione di medio-lungo periodo;
monitorare costantemente il contesto dell'Associazione;
valutare con regolarità la conformità con procedure e istruzioni di lavoro correnti, ed intraprendere
appropriate azioni correttive e preventive;
mantenere attivi processi per l'innovazione ed il miglioramento continuo;
sviluppare e aggiornare le competenze delle figure professionali coinvolte, a vario titolo, nelle
attività previste.
Il Piano della Qualità
L'Associazione pianifica e monitora la progettazione e lo sviluppo dell’intero processo formativo
determinando:
 le fasi della progettazione;
 il riesame, la verifica e la validazione appropriati ad ogni fase;
 le responsabilità e i ruoli rivestiti da tutti gli attori coinvolti nel processo.
In tal senso, l’Associazione ha elaborato una procedura ad hoc “Gestione della formazione” (allegata al
presente Manuale) in cui sono definite le diverse fasi del processo, i ruoli coinvolti e le reciproche
interrelazioni e responsabilità, nonché le modalità e gli strumenti per poter garantire l’efficacia di ogni tipo
di attività promossa.
Tali strumenti rappresentano una modalità standardizzata attraverso la quale l’Associazione attua processi
di controllo ex ante, in itinere ed ex-post a garanzia del perseguimento e del miglioramento continuo della
qualità.
Documentazione del Sistema Qualità
Il Manuale della Qualità è un documento unico che descrive il Sistema per la Qualità adottato
dall’Associazione in conformità ai requisiti stabiliti dalla Norma internazionale UNI EN ISO 9001:2008.
L’Allegato documento “Gestione formazione” delinea modalità e strumenti per la gestione della
formazione.
Allo scopo di rispondere ai requisiti previsti dalla suddetta normativa, nell’Associazione è stato messo a
punto un sistema documentale basato su tre livelli gerarchici:
Primo livello:
comprende lo Statuto dell’Associazione e il presente Manuale della Qualità. Lo Statuto è
l’atto fondamentale dell’Associazione; in quanto tale, ne fornisce i principi e le norme
primarie dell’attività. Il Manuale della Qualità è il documento che enuncia la politica per la
qualità e descrive il sistema di gestione per la qualità dell’Associazione avvalendosi, per la
sua applicazione, del supporto di documenti di secondo livello (procedure ed istruzioni di
lavoro).
Secondo livello: comprende le procedure e le istruzioni di lavoro. Le procedure sono i documenti che,
nell’ambito dei processi, definiscono le modalità e le responsabilità di esecuzione,
controllo e registrazione. L’estensione e il grado di dettaglio con cui sono state redatte le
procedure dipendono dalla complessità del lavoro, dai metodi usati e dall’addestramento
richiesto dal personale che deve implementare tali procedure. Le procedure vengono
verificate a cura del Responsabile Qualità, approvate dalla Direzione. Vengono distribuite
nella Associazione in modo controllato e documentato (lista di distribuzione), a cura del
Responsabile Qualità che ne garantisce l’adeguatezza, l’aggiornamento e ne verifica
l’utilizzo sistematico. L’aggiornamento di una procedura prevede la distribuzione
dell’intera procedura e non di singole pagine della stessa.
Le procedure si possono avvalere del supporto di istruzioni di lavoro. Le istruzioni di
lavoro sono documenti emessi allo scopo di definire nel modo più chiaro possibile (per
esempio mediante indicazioni passo-passo, illustrazioni, schemi, o altra opportuna
rappresentazione) la sequenza delle fasi che assicurano la corretta esecuzione di una
particolare attività.
Terzo livello:
comprende le registrazioni della qualità, ovvero i documenti (moduli, tabelle, verbali,
ecc..) in cui registrare l’avvenuta attività o controllo previsti da una procedura, istruzione
di lavoro o dal Manuale della Qualità. Le registrazioni della qualità permettono di rendere
visibile e sistematico il flusso dei dati e delle informazioni interne necessari a gestire e
controllare l’andamento dei processi e del sistema di gestione per la qualità. Le
registrazioni forniscono dunque un’evidenza oggettiva circa la funzionalità e l’efficacia del
sistema per la qualità dell’Associazione.
Primo livello
Secondo Livello
Statuto sociale
Manuale della Qualità
Procedure
Istruzioni di lavoro
Terzo livello
Registrazioni della Qualità
Misurazioni, Analisi e Miglioramento
Generalità
Per conseguire il successo durevole, in un contesto incerto e in continuo mutamento, è necessario che
l'Associazione monitori, misuri, analizzi e riesamini, con regolarità, le prestazioni/attività erogate; la
corretta applicazione di un sistema per la qualità, infatti, non può prescindere dalla misurazione e
dall’analisi sistematica delle prestazioni raggiunte, al fine di assicurare nel tempo efficacia nel
perseguimento degli obiettivi per la qualità prefissati.
I risultati delle analisi e del monitoraggio costituiscono i dati di base per l’effettuazione dei riesami del
sistema di qualità da parte dell’Associazione, pertanto sarà compito delle persone responsabili della
rilevazione e della gestione dei dati realizzare opportuni report/statistiche che evidenzino i risultati
ottenuti.
In sede di riesame, potrà essere valutato il grado di affidabilità raggiunto dall’Associazione, dai propri
fornitori e dal sistema di gestione qualità. In funzione di questo sarà in grado di definire le strategie volte al
miglioramento continuo delle attività.
Analisi dei dati
L’Associazione individua, raccoglie ed analizza i dati di processo/servizio appropriati per dimostrare
l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di qualità e per valutare dove possono essere apportati miglioramenti
continui dell'efficacia del sistema stesso.
In generale, l’analisi dei dati può permettere di:
- effettuare sintesi dei dati (istogrammi, medie, ecc.);
- prevedere eventi sulla base dei dati storici;
- effettuare controlli statistici;
- verificare l’efficienza o l’efficacia di un’attività.
La raccolta dei dati è attuata mediante il sistema informatico e/o tramite la modulistica utilizzata nelle
attività operative e descritta all'interno delle procedure di riferimento.
Le decisioni basate sull’analisi di dati e di informazioni, infatti, mettono l’Associazione in grado di avere:
decisioni informate; capacità di riesaminare, ottimizzare, ri-orientare decisioni/attività; rendere i dati
accessibili a coloro i quali ne facciano richiesta; assumere decisioni ed intraprendere azioni basate
sull’analisi di dati di fatto, bilanciate con esperienza ed intuizione.
Le elaborazioni vengono effettuate dal Responsabile Qualità impiegando gli strumenti di volta in volta
ritenuti più idonei (es. fogli di calcolo, ecc.).
I risultati delle analisi effettuate e il loro andamento nel tempo vengono illustrati e valutati nella riunione di
riesame da parte dell’Assemblea dei soci fondatori e, comunque, sottoposti all’attenzione di tutti gli organi
istituzionali, costituendo per questa attività uno dei principali elementi di ingresso.
Azioni correttive
Trattasi di provvedimenti tesi ad eliminare non conformità ripetitive rilevate nel corso delle attività o
nell’analisi dei risultati. Per non conformità si intendono non solo scostamenti dalle metodologie
programmate o dagli obiettivi proposti ma anche rilievi sulle opportunità o meno di una azione o attività in
relazione al contesto in cui si svolge o al soggetto cui si rivolge. Questo aspetto riveste una grande
importanza per l’Associazione, visto nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi qualitativi che si propone.
Le non conformità possono essere rilevate e segnalate da tutti i soggetti coinvolti e segnalate al Presidente
dell’Associazione. Delegato ad attuare le azioni correttive necessarie è il Responsabile della Qualità.
Miglioramento continuo
Il miglioramento continuo delle proprie attività rappresenta essere un obiettivo permanente
dell’Associazione al fine di ottenere un vantaggio nelle prestazioni mediante migliorate capacità
organizzative e una flessibilità tale per reagire velocemente alle opportunità che si prospettano nonché per
impiegare un approccio coerente esteso a tutta l’associazione e stabilire scopi e misure per seguire,
riconoscere e comprendere tali miglioramenti.
Al fine di garantire il mantenimento ed il miglioramento continuo delle proprie attività, L’Associazione
utilizza l’approccio del ciclo “P.D.C.A.” il quale, nell'ambito del sistema di gestione per la qualità,
rappresenta un percorso dinamico applicabile alle attività messe in campo dall’Associazione. Il ciclo è
strettamente associato con la pianificazione, l'attuazione, il controllo ed il miglioramento continuo della
realizzazione del servizio.
“Plan”
Stabilire gli obiettivi ed i processi necessari per fornire risultati conformi ai
paziente e suo gruppo famigliare ed alle politiche della Fondazione;
requisiti del
“Do”
Dare attuazione ai processi;
“Check”
Monitorare e misurare i processi ed i servizi a fronte delle politiche, degli obiettivi e dei
requisiti relativi al servizio;
“Act”
Adottare azioni per migliorare in modo continuo le prestazioni dei processi.
Le azioni di miglioramento possono comprendere modifica o sviluppo di nuovi servizi, adozione di nuovi
strumenti informatici per la gestione dei processi, aggiornamento della documentazione di sistema,
iscrizione e partecipazione a corsi di formazione e/o aggiornamento del personale, ecc..
Al fine di perseguire il miglioramento continuo, l’Associazione utilizza strumenti quali:
• il continuo aggiornamento della politica per la qualità e degli obiettivi per la qualità;
• l’analisi approfondita dei risultati delle verifiche;
• l’analisi dei dati;
• eventuali azioni correttive e preventive.
Allegato Documento “Gestione formazione”
Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti
(A.Na.P.P.)
Gestione della Formazione
Premessa:
Scopo:
Contenuti:
1
L’Associazione
Nazionale
Psicologi
Psicoterapeuti
(A.Na.P.P.)
è
un’Associazione senza fini di lucro. Tra le finalità dell’Associazione rientra quella
di “realizzare iniziative per la formazione permanente degli psicologi e
psicoterapeuti anche mediante la collaborazione con Enti pubblici o privati,
nonché più in generale attività formative in ambito psicologico, sociale e
sanitario”1
Tale più generale finalità è coerente con gli indirizzi in tema di formazione
permanente (Lifelong Learning) ed in linea con i principi della formazione continua
come delineati, in particolare, dal Sistema ECM implementato a livello nazionale.
Inoltre l’Associazione, nel perseguire i propri scopi, ha inteso adottare un sistema
orientato alla trasparenza ed alla qualità, la cui architettura è esplicitata nel Manuale
della Qualità. L’Associazione è inoltre orientata a principi di efficienza ed efficacia
della prestazione resa. Per questo ha ritenuto di voler definire una procedura che
indichi le linee guida da seguire nella gestione dell’intero processo di formazione
il presente documento definisce il sistema di gestione del processo di formazione
erogato a terzi dall’Associazione. Tuttavia è una base utile anche per le attività
formative che l’Associazione intendesse implementare a favore dei propri associati.
Nel documento sono descritte le fasi tipiche in cui si articola il processo di
formazione:
 rilevazione e analisi dei fabbisogni formativi
 progettazione e pianificazione delle attività
 erogazione
 valutazione
Oltre le fasi caratteristiche del processo formativo, nel presente documento è inoltre
definita:
 la procedura per l’attribuzione dei crediti ECM
 le modalità per l’erogazione degli attestati ai partecipanti
 la modalità di trasmissione dei dati all’Ente accreditante ed al Cogeaps
 Per ciascuna fase sono individuati ruoli e relative responsabilità degli attori
coinvolti, nonché gli output e la documentazione da produrre e la modalità di
registrazione dei dati
ELABORAZIONE
CONTROLLO
VERIFICA
APPROVAZIONE
Firma
Firma
Firma
Firma
Art. 3 dello Statuto
MODULO GENERALE STATO DELLE REVISIONI
Revisione
0
Punti modificati
Data Approvazione
Causale
Prima emissione
Sommario
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
LA POLITICA DELLA FORMAZIONE ...................................................................... 32
TERMINOLOGIA .......................................................................................................... 33
CONTESTO DI RIFERIMENTO E CAMPO DI APPLICAZIONE ............................. 35
FIGURE COINVOLTE .................................................................................................. 36
INDIVIDUAZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI ............................................... 38
PROGETTAZIONE ....................................................................................................... 40
PIANIFICAZIONE: PIANO DELLA FORMAZIONE ................................................. 42
EROGAZIONE............................................................................................................... 43
VALUTAZIONE ............................................................................................................ 44
REGISTRAZIONI INFORMATICHE/DISTRIBUZIONE ATTESTATI ................. 47
ATTRIBUZIONE CREDITI ECM ............................................................................. 48
ALLEGATI ................................................................................................................. 55
1. LA POLITICA DELLA FORMAZIONE
Profondi e continui mutamenti, peraltro accelerati da tecnologie sempre più sofisticate, interessano
ogni ambito del sapere tradizionalmente inteso, del mondo del lavoro e della vita sociale,
evidenziando un bisogno crescente e continuo di apprendimento e, in senso più esteso, di
formazione. Vanno, in tal senso, le più recenti indicazioni anche da parte della Comunità Europea,
che sottolineano la necessità di “istruzione e formazione durante l’intero arco della vita”
(Comunicazione della Commissione Europea COM/2001/678), ed è in questa prospettiva che si
stanno evolvendo i sistemi formativi, diventando sempre più vettori di sviluppo personale e
professionale, d’identificazione, di appartenenza e di promozione sociale.
In particolare la formazione che l’Associazione promuove è finalizzata alla diffusione di una cultura
professionale e professionalizzante inserita in un “sistema” in cui si muovono numerosi soggetti con
ruoli e responsabilità differenti che tuttavia concorrono complessivamente alla realizzazione di un
articolato sistema formativo policentrico. L’Associazione assume dunque un ruolo di cooperazione
nel processo di formazione continua per i professionisti della sanità a cui potrà, inoltre, essere
garantita l’assenza di forme di condizionamento, ad esempio da parte di soggetti con interessi
commerciali nel campo della sanità, Il sistema di gestione della formazione è stato dunque definito
nel rispetto dei principi di trasparenza, ottimizzazione delle risorse e nell’ottica di un costante
miglioramento della qualità. In proposito l’Associazione adotta un sistema di monitoraggio e
valutazione delle attività formative, provvedendo a diffondere al proprio interno una cultura della
qualità orientata al cliente/utente. L’Associazione assume come riferimento per formazione le basi
teoriche dell’apprendimento dei soggetti adulti. In particolare, indipendentemente dal ruolo e dal
livello professionale, gli adulti sono motivati ad apprendere se la formazione:

è percepita come rilevante

si basa e si costruisce sulle esperienze precedenti

coinvolge direttamente i partecipanti e ne consente altresì la partecipazione attiva

è basata su problemi

prevede cicli di azione e riflessione

consente l’immediata applicazione di quanto appreso

è basata sulla fiducia ed il rispetto reciproco (docente-discente)
2. TERMINOLOGIA

Committente: colui che - dall’interno e/o per conto dell’organizzazione – è estensore o promotore di
una richiesta di formazione

Cliente/Utente: soggetto a cui è diretta l’iniziativa di formazione

Docente/Formatore: colui che gestisce direttamente la parte di erogazione dell’attività formativa

Programma ECM – Educazione Continua in Medicina: comprende l'insieme di organizzazione e
controllo delle attività formative di chiunque lo desideri effettuare, da società scientifiche a fondazioni,
a reparti, università ed associazioni.

Metodi attivi: tutti quegli approcci esplorativi, che indagano fattori affettivi, cognitivi e
comportamentali attraverso modalità "d'azione".

Metodologia: insieme di approcci filosofico-teorici adottati per favorire il processo di apprendimento

Metodo: modo specifico di implementare un’attività di apprendimento

Formazione a distanza (FAD): include diverse modalità con cui è possibile comunicare con interlocutori
localizzati in sedi diverse e che possono partecipare in tempi diversi da quelli in cui opera il
docente/formatore. E’ possibile una fruizione individuale o a gruppi dei percorsi formativi e pertanto si
distinguono nella FAD almeno tre principali tipologie:
-
classe virtuale - che è centrata sul docente che utilizza il tradizionale metodo di insegnamento
frontale, anche se la lezione è trasmessa a distanza e a molteplici pubblici non solo
contemporaneamente ma anche in tempi diversi (materiale durevole);
-
apprendimento collaborativo in rete - che è centrato sul gruppo dei pari, i quali condividono in
rete conoscenze, esperienze e competenze;
-
autoapprendimento integrato da sistemi di supporto (cartacei, telematici, informativi, etc.) che
è centrato sull’allievo il quale utilizza materiali durevoli opportunamente predisposti, seguendo
un proprio percorso temporalmente (e anche culturalmente) individualizzato, con o senza la
guida e il supporto di un tutor

Formazione sul campo (FSC): per l’apprendimento vengono utilizzati direttamente i contesti, le
occasioni di lavoro e le competenze degli operatori impegnati nelle attività assistenziali. Questa
modalità di formazione, che include anche la partecipazione ad attività di ricerca e a commissioni e
gruppi di miglioramento, offre la massima possibilità di essere legata alle specifiche esigenze di sviluppo
dei servizi e di miglioramento dei processi assistenziali, favorendo l’apprendimento di competenze
professionali e di comportamenti organizzativi. L’apprendimento che ha luogo nel corso di tali attività è
contraddistinto da un elevato livello di interattività, deve essere pertanto percepito dal fruitore come
rilevante.

Formazione Residenziale (RES): Attività in cui uno o pochi docenti si rivolgono a molti discenti
(comunque inferiore a 200 partecipanti) e il livello di interattività è limitato alla possibilità di fare
domande e partecipare alla discussione

Focus group: forma di ricerca qualitativa, in cui un gruppo di persone è interrogato riguardo
all'atteggiamento personale nei confronti di un tema specifico. Le domande sono fatte in un gruppo
interattivo, in cui i partecipanti sono liberi di comunicare con altri membri del gruppo

Follow up: verifica/valutazione ex post del livello dei risultati raggiunti dal corso di formazione.

Setting formativo: insieme di condizioni fattuali all’interno delle quali il Docente/Formatore esercita il
suo ruolo. Sono aspetti fissi quali spazio fisico e temporale da una parte e “regole” implicite ed esplicite
dall’altra. Esse costituiscono e delimitano la situazione in rapporto agli scopi/obiettivi dell’azione
formativa.

Valutazione: insieme organizzato di procedure e strumenti tendenti alla formulazione di giudizi, alla
attestazioni
di
stato
e
condizioni
3. CONTESTO DI RIFERIMENTO E CAMPO DI APPLICAZIONE
L’associazione svolge la sua attività nel settore dell'assistenza psico-sociale e socio sanitaria.
I professionisti che operano con e nell’Associazione aderiscono, alle norme deontologiche
ordinistiche, ai principi fissati nello Statuto ed hanno come impegno prioritario la tutela dei diritti e
degli interessi degli utenti.
L’Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti:

si dedica alla diffusione della cultura psicologica nella società e nelle organizzazioni;

è composta da professionisti terapeuti e formatori;

promuove interventi clinici e progetti di formazione.
In particolare l’offerta formativa dell’Associazione si pone in un sistema policentrico ed in un’ottica
di cooperazione in cui la formazione continua e l’aggiornamento professionale possono essere
affidati a soggetti accreditati - dotati di requisiti e standard definiti a livello nazionale - ad
integrazione dell’offerta delle Agenzie classicamente deputate alla formazione.
Quanto riportato nel presente Documento “Gestione della formazione” si applica a tutte le attività di
formazione poste in essere dall’Associazione, in particolare alle attività formative che rientrano nel
Sistema ECM, Residenziale e Formazione Sul Campo. L’Associazione si riserva di valutare, in
tempi successivi, l’attivazione di attività formative di tipo FAD.
4. FIGURE COINVOLTE
Fermo restando i poteri decisionali e gestionali, nonché ogni altra specifica attribuzione degli
Organi istituzionali, secondo quanto stabilito nello Statuto dell’Associazione, al fine di garantire la
piena realizzazione del processo formativo, secondo i principi e gli orientamenti di un sistema di
qualità, sono individuate le seguenti figure tipiche:

Responsabile della formazione:
-
Elabora la procedura per la gestione delle attività formative in accordo con i principi di
efficacia ed efficienza e secondo standard di qualità
-
Progetta e realizza attività formative, di aggiornamento e qualificazione professionale
-
Coordina l’attività del/dei Responsabili di Progetto, in particolare la progettazione,
organizzazione e gestione dei singoli e specifici eventi formativi e provvede alla
quantificazione dei crediti attribuibili sulla base degli indirizzi ufficiali
-
Coadiuva le attività di studio e ricerca e sperimentazione di indirizzi e metodi in materia di
formazione, al fine di produrre documentazione scientifica e culturale inerente le materie di
pertinenza coordinandosi con il Comitato Scientifico
-
Definisce un sistema di rilevazione e di analisi dei fabbisogni formativi in relazione a
specifici target di riferimento
-
Elabora il Piano formativo con evidenza di: eventi programmati e loro tipologia; obiettivi
formativi; target di riferimento; responsabile scientifico e sistema di valutazione del Piano
stesso
-
Pone in essere azioni di verifica e monitoraggio in itinere ed ex post delle attività formative
al fine di implementare azioni di miglioramento
-
Elabora proposte al fine di interagire con altre Agenzie formative al fine di contribuire a
sviluppare una rete progettuale integrata

Responsabile di progetto: programma, coordina e controlla le attività e le risorse a lui affidate per
ogni singolo/specifico percorso/progetto formativo e risponde dei risultati in termini di adesione
dei partecipanti, risultati, tempi, servizio, qualità.

Formatore/Docente: realizza direttamente gli interventi formativi secondo le diverse modalità
previste (RES, FSC, frontale, ecc). Le figure sono selezionate tra esperti del tema trattato e
coniugano alle conoscenze capacità di comunicazione e abilità relazionali.

Tutor: segue e assiste i partecipanti al fine di facilitare l’apprendimento e la ottimale fruizione
dei supporti messi a disposizione. Ha cura di rendere fruibili i supporti didattici, i test di
valutazione e di autovalutazione, il materiale documentale e didattico. Cura inoltre la fase di
rilevazione/registrazione delle presenze dei partecipanti, secondo le modalità codificate per lo
specifico evento.

Segreteria: La segreteria organizzativa si occupa del coordinamento, della gestione, degli aspetti
logistici inerenti tutte le fasi del processo formativo. Le attività investono tutte le fasi: prima,
durante e dopo l’evento e vengono effettuate in stretta collaborazione con le altre figure
coinvolte nel processo di formazione.
Contestualmente mantiene i rapporti con l’utenza esterna, siano essi relatori o discenti.
In particolare:
-
provvede alla prenotazione delle aule nelle sedi e nelle date d’interesse o anche di strutture
residenziali , prestando attenzione al numero massimo di frequentanti, pattuito al momento
della pianificazione, per la giusta capienza degli spazi, alla possibilità di usufruire di mezzi
quali il videoproiettore e le tecnologie multimediali nelle aule predisposte per il corso,
quindi assicurarsi il reale funzionamento degli stessi
-
reperisce mezzi per il trasporto dei partecipanti, se necessario/richiesto
-
garantisce che a tutti i frequentanti al corso sia distribuito il kit didattico
-
fornisce l’elenco dei partecipanti alla guardia che presidia l’ingresso della struttura presso
cui si svolge l’attività per l’eventuale rilascio di badge abilitativi
-
provvede all’inoltro dei dati relativi alle attività del Sistema ECM all’Ente accreditante e al
Cogeaps

Responsabile informatico: Provvede anche alla raccolta/tenuta/rendicontazione dei dati raccolti.
Provvede al monitoraggio della strumentazione informatica per verificarne eventuali anomalie.
5. INDIVIDUAZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI
L’analisi dei fabbisogni formativi influenza tutte le tappe del processo di formazione e offre
indicazioni preziose sui fattori di implementazione e di valutazione del programma formativo
considerato nella sua totalità, rappresentando una vera e propria attività di esplorazione e raccolta di
dati ai fini della messa a punto di un percorso formativo efficace e professionalizzante. Affinché
dunque la formazione assolva la propria funzione è necessario proporre e progettare l’intervento nei
termini di risposta al problema formulato dalla committenza/utenza con la domanda di formazione.
Una corretta analisi dei bisogni va pertanto condotta con riferimento a più livelli di analisi, non
dimenticando che il bisogno di formazione è espressione di un più generale stato della relazione tra
individuo e organizzazione, nonché del sistema di attese reciproche. L’analisi dei fabbisogni deve
tenere in considerazione alcuni elementi chiave: l’organizzazione, la natura dei compiti, le
competenze necessarie per il loro svolgimento e le persone a cui è destinata anche in termini di
attese rispetto alla formazione stessa.
L’Associazione ha codificato le modalità per la rilevazione di elementi riguardanti i differenti livelli
di esplorazione in un’ottica più allargata di analisi organizzativa. In allegato 1 la scheda per la
“Rilevazione ed analisi dei fabbisogni formativi”.
La scheda segue uno schema semistrutturato per la rilevazione/analisi standardizzata dei fabbisogni
formativi. Tuttavia lo strumento presenta un buon grado di flessibilità e dinamicità in relazione alle
specifiche tipologie di organizzazioni/aziende/associazioni/utenti. Lo strumento potrà essere
utilizzato secondo modalità crescenti di approfondimento, in relazione alla specifica fase
progettuale, dal Responsabile della Formazione, dal Responsabile del Progetto e dal
Docente/Formatore.
Di seguito una sintetica descrizione dell’articolazione dello strumento.
In testa sarà riportata la denominazione dell’Organizzazione/Ente/Associazione con indicazione
della ragione sociale, sede e ogni altra informazione utile per la corretta individuazione della stessa,
anche ai fini dell’inserimento in banca dati, compreso l’anno a cui la rilevazione fa riferimento.
Saranno evidenziate inoltre eventuali criticità riscontrate in tema di formazione con riferimento
all’ultima annualità considerata. Le informazioni potranno essere raccolte in modalità mista: ricerca
su sito istituzionale e approfondimento cui parteciperanno referenti qualificati indicati dal
committente stesso.
Sez.
I
-
Obiettivi
istituzionali.
Riunisce
i
dati
inerenti
agli
obiettivi
dell’Organizzazione/Ente/Associazione. Le informazioni potranno essere raccolte in modalità
mista: ricerca su sito istituzionale e approfondimento con referenti qualificati indicati dal
committente stesso, anche in ordine alla necessità di esplorare eventuali obiettivi non esplicitati ma
ritenuti rilevanti.
Sez. II - Articolazione organizzativa. Si farà riferimento alla documentazione ufficiale
(organigramma, funzionigramma, regolamento organizzativo, statuto, ecc.). I dati saranno inoltre
integrati con elementi specifici relativi a obiettivi, compiti e competenze della particolare realtà
organizzativa. A tal fine potranno essere costituiti appositi focus group cui parteciperanno referenti
qualificati indicati dal committente stesso.
Sez. III - Target di riferimento. La categoria sarà indicata con riferimento agli inquadramenti
eventualmente previsti contrattualmente. I restanti dati potranno essere rilevati da documentazione
istituzionale (manuale dell’organizzazione del lavoro, mansionari, job description, ecc.) ove
disponibile. In modo alternativo, ma se necessario a scopo integrativo, i dati potranno essere
raccolti attraverso focus group cui parteciperanno referenti qualificati indicati dal committente
stesso.
Sez. IV - Vincoli. Gli elementi qualitativi raccolti in tale sezione potranno essere raccolti attraverso
un’intervista con il responsabile interno della formazione e in assenza di questi con il Responsabile
della specifica unità organizzativa.
Sez. V - Bisogni di formazione percepiti e aspettative. I dati saranno raccolti attraverso specifici
focus group cui parteciperanno referenti qualificati indicati dal committente stesso.
Sez. VI - Sintesi dei bisogni di formazione. Elenco/resoconto dei bisogni di formazione rispetto ai
dati raccolti nei punti precedenti
6. PROGETTAZIONE
Spesso un obiettivo generale di apprendimento è configurabile come una capacità composta di più
sottocapacità specifiche, che in termini di progetto formativo devono essere scomposte
consapevolmente e messe in una sequenza logico-temporale non casuale. L’obiettivo deve avere la
caratteristica di prestazione mostrabile visibilmente (risultato). Un obiettivo ben definito consente
una efficace descrizione della prestazione che testimonia l’acquisizione dell’obiettivo da parte del
partecipante al corso stesso.
La progettazione, e la successiva scelta delle metodologie, dipende in misura rilevante sia dalla
concezione di formazione assunta dai responsabili del progetto, sia dalle specifiche esigenze di
adattamento al contesto di riferimento. In particolare l’Associazione fa riferimento all’approccio
psico-sociale alla formazione . Attivare una formazione psicosociale significa essenzialmente far
riferimento ad una concezione della formazione di tipo maturativa, che punta all’incremento delle
capacità gruppali, auto-organizzative e creative dei soggetti che operano nei contesti lavorativi
La progettazione dei singoli interventi/attività/corsi è affidata al Responsabile di Progetto che si
avvale, eventualmente, del supporto delle altre figure coinvolte nel processo. Ogni singolo Progetto
è sottoposto alla valutazione/validazione del responsabile della formazione.
In particolare nella fase di progettazione dei contenuti saranno considerati alcuni aspetti operativi:
 chiarezza della logica e dell’organizzazione del programma: schema logico e cronologico;
 metodologia: da argomenti generali ad argomenti particolari, approfondimenti, alternanza di
esposizioni teoriche ed esercitazioni pratiche;
 articolazione e durata: giorni, settimane, cadenza, modularità;
 sede di svolgimento del programma: allestimento logistico del luogo di svolgimento del corso;
 composizione dell’aula: in base alla specifica tipologia del corso (comunque max 30
partecipanti);
 ruoli: devono essere precisate le presenze, i rapporti, le responsabilità, le competenze di ciascun
componente dello staff formativo;
 documentazione: è necessario prevedere sia il tipo sia la quantità di documentazione che sarà
distribuita, nonché le modalità di distribuzione (prima, durante, dopo il termine del corso);
 mezzi audiovisivi: proiettori, videocassette, diapositive;
 questionari di feedback a fine corso: gradimento, test di misurazione dell’apprendimento;
 modalità di rilevazione della presenza/partecipazione all’attività
 relazione per il committente (se richiesta): è utile per fornire informazioni sul clima, la
motivazione e l’impegno del gruppo, lo sviluppo del processo di apprendimento, l’adeguatezza
dello staff di docenza, gli aspetti organizzativi, la sequenza dei tempi, l’impatto del programma
nel suo complesso, l’utilità di ulteriori periodi di approfondimento, verifica, ripresa.
Gli elementi sopra indicati costituiscono inoltre utile riferimento per la verifica ed il monitoraggio
di aspetti della qualità nell’ottica di un continuo miglioramento della stessa.
7. PIANIFICAZIONE: PIANO DELLA FORMAZIONE
La rilevazione ed analisi dei fabbisogni formativi costituisce la base di partenza per una
pianificazione efficace delle attività formative. I dati offrono imprescindibili elementi di contesto
necessari sia nella fase di progettazione che di pianificazione.
L’Associazione sulla base di quanto rilevato predispone un piano Formativo in cui sono evidenziati
gli eventi programmati e loro tipologia.
Il Piano è redatto ed aggiornato/revisionato dal Responsabile della Formazione, in collaborazione
con le figure coinvolte nel processo di formazione. E’ sottoposto all’approvazione del Consiglio
Direttivo acquisito il parere del Comitato Scientifico.
Oltre ad un indice, organizzato per tematiche trattate nei corsi, il piano evidenzia per ciascun
singolo progetto/scheda anche la i macro obiettivi (obiettivi formativi tecnico-professionale,
obiettivi formativi di processo, obiettivi formativi di sistema) e per professionalità a cui sono
destinate. Una specifica sezione è destinata allo stato delle revisioni/aggiornamenti che costituisce il
sistema di valutazione del Piano stesso.
In particolare il Piano è composto delle “Schede di progetto” (all. 2) in cui sono elencate tutte le
informazioni sintetiche relative a ciascun evento/corso.
Nel Piano la formazione è inoltre differenziata sulla base delle seguenti tipologie:
1. Formazione Residenziale (RES)
2. Convegni o Congressi
3. Formazione residenziale interattiva (RES)
4. Training individualizzato (FSC)
5. Gruppi di miglioramento o di studio, Commissioni , Comitati (FSC)
6. Attività di ricerca (FSC)
7. Audit clinico e/o assistenziale (FSC)
8. Docenza e tutoring + altro
9. Sistema misto
È previsto inoltre un documento di pianificazione delle attività (calendario) allo scopo di monitorare
costantemente
a
360°
l’andamento
delle
attività
di
formazione.
8. EROGAZIONE
La formazione attuata dall’Associazione utilizza metodi attivi in alternanza/affiancamento alla più
classica lezione frontale. Il presupposto dei metodi attivi è che l’apprendimento sia soprattutto
apprendimento dall’esperienza. Più che di acquisire o memorizzare elementi cognitivi nuovi, si
tratta di ristrutturare concezioni, atteggiamenti ed incrementare specifiche capacità. Nel lavoro con i
gruppi in formazione saranno utilizzati role-playing, studio di casi e autocasi, giochi analogici ed
esercitazioni in gruppo.
L’Associazione inoltre dispone di un sistema di rilevazione delle presenze/assenze dei partecipanti
che sarà curata, a seconda della specifica organizzazione logistica del corso/evento, dal
Docente/Formatore stesso o dal Tutor del corso. Lo strumento (foglio firma, utilizzo badge, ecc)
sarà di volta in volta tarato sulla base dello specifico setting formativo. Per quanto riguarda il foglio
firma si allega il format standardizzato (all.3) “foglio di registrazione delle Presenze/assenze”
9. VALUTAZIONE
Il tema della valutazione ha assunto un crescente interesse da parte di tutti i soggetti coinvolti nel
processo (operatori della formazione, committenza e formandi stessi). Sono numerose le ragioni che
hanno portato nel tempo sempre più in primo piano la questione della valutazione della formazione.
Alcune di queste ragioni vanno rintracciate nell’ampliarsi e nel rendersi sempre più complessa
l’offerta da parte dei “mercati formativi”; il crescente rilievo (anche quantitativo) degli investimenti
in formazione, nonché il consolidarsi di un modello in cui la legittimità dell’agire istituzionale ed
organizzativo, deriva in misura crescente dalla sua capacità di dimostrare la validità e l’efficacia
della formazione effettuata. A maggior ragione nel contesto attuale in cui molta formazione è
effettuata con il ricorso a risorse pubbliche o in cui soggetti privati operano in un contesto formativo
di tipo reticolare. Inoltre sempre crescente è l’attenzione ad aspetti che attengono alla Qualità. A
fronte del grande interesse che la questione ormai riveste, non può non essere evidenziata tuttavia la
problematicità che la stessa assume, legata anche alla molteplicità di significati attribuiti al termine
stesso di valutazione.
significato
Apprezzare
Criticare
Giudicare
Fare perizie
Misurare
Controllare
Interpretare
Modi di intendere la Valutazione
finalità
Azioni
Attività che coincide con la formulazione di Azioni che conducono alle formulazione di
giudizi e commenti sul valore di qualcosa o giudizi. Ciò presuppone a) l’esistenza di criteri
qualcuno a partire da un “criterio”. Il criterio condivisi (culturalmente e socialmente) b)
diventa pertanto fondativo rispetto alla un’autorità consolidata da parte del giudicante e
emissione
di
giudizi,
critiche
ed c) la legittimazione espressa da parte sia di chi
apprezzamenti.
richiede il giudizio sia di chi lo “subisce”.
Stabilire mediante l’assegnazione di punteggi una
classifica o graduatoria precisa che riguarda le
caratteristiche di “oggetti” sottoposti ad esame
Attività di monitoraggio, gestione del processo, di
produzione di conoscenze di tipo diagnostico
capaci cioè di cogliere gli aspetti problematici
rilevanti e le criticità del processo in modo da
proporsi concretamente come dispositivo di
supporto/servizio alle attività in corso di
svolgimento.
L'attività volta a chiarire, stabilire, attribuire un Riflessione sul senso stesso dell’attività formativa
significato ad un fenomeno che presenta una
“apertura di senso”.
Attività che tende ad istituire un confronto tra
grandezze, dati numerici, e determinati
fenomeni od oggetti del mondo reale.
Verifica ed accertamento costante degli stati
che caratterizzano l’andamento di un dato
fenomeno al fine di a) tenerlo sotto
osservazione e b) assicurare una certa
regolarità al processo che lo caratterizza
Ciò premesso in linea di principio, l’Associazione si è dotata di un sistema di valutazione della
formazione sulla base di un impianto metodologico articolato, anche in relazione alla letteratura
scientifica sull’argomento.
L’impianto prevede quattro differenti step di valutazione ciascuno caratterizzato da un livello
crescente di complessità che costituisce premessa necessaria per il successivo livello di analisi, ove
richiesto.

1° livello: Gradimento. La valutazione consiste nella misurazione della soddisfazione che il
programma formativo ha determinato nei partecipanti. In particolare si tratta di conoscere se il
corso sia stato soddisfacente in termini didattici, organizzativi, sociali, tenuto anche conto delle
percezioni di utilità o difficoltà da parte degli stessi partecipanti. L’idea di fondo è che reazioni
positive sono di estrema importanza nel creare una motivazione di base all’apprendimento. Il
feedback da parte dei partecipanti ha un ruolo essenziale ed immediato nel processo di controllo
e di miglioramento della qualità dei corsi in termini di organizzazione e di contenuti, stante la
semplicità con cui è possibile raccogliere le informazioni. Il questionario volto a rilevare la
qualità percepita del corso sarà somministrato a conclusione del corso/evento mediante
l’utilizzo del questionari in allegato alla presente procedura (all. 4).

2° livello: Apprendimento. Si valuta quali conoscenze/capacità/metodologie sono state apprese
grazie alla partecipazione al programma formativo/corso. Le informazioni, inoltre, consentono
anche di ottenere indicazioni sulla/e metodologia/e utilizzate per favorire l’apprendimento. La
valutazione a questo livello riguarda la conformità agli obiettivi, e quindi ai requisiti
dell’intervento formativo (qualità), e la sua efficacia dipende perciò dal grado di precisione con
cui questi sono stati definiti. La valutazione di tale aspetto unitamente al gradimento consente
inoltre la verifica dell’impatto della formazione a livello di cambiamento individuale. La
modalità adottata dall’Associazione è quella della somministrazione di un test di apprendimento
multiple choice con 3 alternative di risposta, di cui una sola corretta. Il numero di domande
proposte è variabile e correlato al numero di ore di lezione/corso (all.5)

3° livello: Trasferimento sul lavoro. L’apprendimento conseguito nel corso, per portare benefici
nella organizzazione, deve tradursi anche in un miglioramento/cambiamento nello svolgimento
delle diverse attività lavorative. Sicché valutare il “trasferimento sul lavoro” significa
determinare quali modificazioni del comportamento lavorativo sono derivate dalla formazione
ossia misurare l’effettivo utilizzo nell’ambito del contesto lavorativo delle conoscenze, capacità,
atteggiamenti eventualmente acquisiti durante le attività formative. Sono molte le variabili che
incidono sul trasferimento, tra cui la qualità del supporto che il partecipante riceve anche dopo
la conclusione del corso vero e proprio. La valutazione su tale aspetto può essere effettuata in
una fase successiva di follow up - se prevista - e sulla base di precisi obiettivi/indicatori stabiliti
già in fase di partecipazione al corso e rispetto ad alcune aree indicate come critiche.
10. REGISTRAZIONI INFORMATICHE/DISTRIBUZIONE ATTESTATI
L’Associazione è dotata di un sistema informatico (data base) per l’archiviazione e la gestione dei
dati riguardanti tutti gli eventi posti in essere, rispondente alle norme vigenti in materia di privacy.
Il Sistema è gestito dal Responsabile informatico e consente la tracciabilità e rintracciabilità dei dati
che eventualmente dovessero rendersi utili anche ai fini della rendicontazione dell’attività stessa.
Gli attestati, rilasciati in copia originale, saranno distribuiti ai partecipanti a seconda della tipologia
di evento (All. 6 “attestato di frequenza” e All. 7 “ attestato crediti ECM”). Una copia è conservata
agli atti nel master dello specifico evento.
11. ATTRIBUZIONE CREDITI ECM
L’attribuzione dei crediti ECM avverrà nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Commissione Nazionale
per la Formazione Continua, riportati nelle tabelle che seguono, dopo che saranno stati soddisfatti i
vari livelli di valutazione prevista (registrazione della presenza, valutazione dell’apprendimento
individuale e misurazione della qualità percepita), cosi come meglio specificati nel paragrafo 11
della presente procedura.
1.
FORMAZIONE
RESIDENZIALE (RES)
Attività in cui uno o pochi docenti
si rivolgono a molti discenti
(comunque inferiore a 200
partecipanti) e il livello di
interattività è limitato alla
possibilità di fare domande e
partecipare alla discussione
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
- Presenza
- Qualità percepita
- Valutazione di apprendimento
documentata con una prova
specifica ed attestata dal Provider
1.0 credito per ogni ora di
partecipazione effettiva.
Da 1 a 20 partecipanti attribuire il
premio del 25% dei crediti
formativi previsti;
da 21 a 50 partecipanti attribuire il
premio del 25% decrescente;
da 51 a 100 partecipanti nessun
premio;
da 101 a 150 partecipanti attribuire
la riduzione del 25% ora/credito (1
ora, 0.75 c.f.);
da 151 a 200 partecipanti attribuire
la riduzione del 50% ora/credito (1
ora, 0.50 c.f.)
2.
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
Presenza documentata ad almeno
80% della durata della
manifestazione
Qualità percepita
Dichiarazione scritta del
professionista di aver seguito le
attività del congresso o
convegno
1.0 credito per ogni ora di
La partecipazione consente
l’acquisizione dei crediti formativi
relativi alle singole giornate:
0,20 crediti per ora per un
massimo di 5 crediti (anche se la
durata del convegno/congresso è
superiore a 3 giorni, 1 settimana).
CONVEGNI CONGRESSI
SIMPOSI E
CONFERENZE (oltre 200
partecipanti)
Da queste attività, con limitato
valore formativo, potrà essere
acquisito un limitato numero di
crediti in base alla
documentazione di registrazione
ed alla dichiarazione di
partecipazione sottoscritta
dall’utente.
Per queste attività possono essere
utilizzate anche forme di
trasmissione a
distanza usufruite in simultanea.
Queste attività se registrate su
materiale durevole e quindi
ripetibili nel tempo, costituiscono
non più attività residenziale ma
FAD. In tal caso occorre la
valutazione di apprendimento
documentata
Workshop, seminari, corsi teorici
(con meno di 100 partecipanti) che
si svolgono all’interno di
congressi e convegni







Presenza
Qualità percepita
Valutazione
dell’apprendimento
documentata con una
prova specifica ed
attestata dal Provider
1.0 credito per ogni ora di
partecipazione effettiva entro e
non oltre i 100 partecipanti.
I crediti formativi acquisiti per la
partecipazione ai workshop,
seminari, corsi teorici, ecc.,
escludono la possibilità di
sommare i crediti formativi
previsti con quelli del convegno,
congresso, simposio, conferenza di
riferimento in base alla semplice
registrazione e dichiarazione di
partecipazione (c.f. 0,20-5)
Per le tipologie di cui ai punti 2 (convegni congressi simposi conferenze, senza valutazione
di apprendimento ma con dichiarazione scritta del professionista di aver seguito le attività
della manifestazione); 5 (gruppi di miglioramento, ecc.); 6 (attività di ricerca); 10
(docenza e tutoring), il
numero massimo di crediti acquisibili non può eccedere, complessivamente, il 60% del
monte crediti triennale ottenibile da un singolo operatore sanitario (n. 90 crediti formativi
su 150).
3.
FORMAZIONE
RESIDENZIALE
INTERATTIVA (RES)
Attività in cui i partecipanti
svolgono un ruolo attivo e il
livello di interazione tra loro e con
i docenti è ampio.
Si realizzano in genere attraverso
lavori di gruppo, esercitazioni,
role playing, simulazioni, etc.
Si svolgono in sedi appropriate per
la didattica, eventualmente
attrezzate ad hoc. Possono essere
utilizzate anche forme di
trasmissione a distanza purché sia
garantita un’idonea interazione col
docente/tutor.
Per garantire un’adeguata
partecipazione è necessario che il
numero dei discenti sia limitato
(massimo 25 partecipanti per
tutor/docente)
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI



1.5 crediti ogni ora
di partecipazione effettiva.
4.
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI


I crediti sono assegnati al
progetto/obiettivo sulla base
dell’impegno: 1 credito ogni ora
TRAINING
INDIVIDUALIZZATO
(FSC)
Attività in cui il partecipante in
modo attivo acquisisce nuove
conoscenze, abilità e
Presenza
Qualità percepita
Valutazione di apprendimento
documentata con una prova
specifica ed attestata dal
Provider
Presenza
Qualità percepita
comportamenti utili all'esecuzione
di attività specifiche, all’utilizzo di
tecnologie e strumenti o al
miglioramento di aspetti
relazionali.
Si verificano in genere durante
tirocini, training, periodi di
affiancamento, supervisione in
psicoterapia, etc.
Si svolgono in contesti lavorativi
qualificati e sulla base di obiettivi
ben identificati e di una
programmazione specifica. E’
necessaria la presenza di un
formatore tutor preferenzialmente
nel rapporto
1:1 o 1:2 e comunque non oltre
1:3.

5.
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
Presenza ad almeno
l’80% delle riunioni
- Qualità percepita
1 credito per due ore non
frazionabili
GRUPPI DI
MIGLIORAMENTO (FSC)
Attività in cui l’apprendimento
avviene attraverso la interazione
con un gruppo di pari e la
partecipazione a iniziative mirate
prevalentemente al miglioramento
di un processo, di una situazione,
di una procedura, etc. Prevedono,
di solito, la ricerca e
l’organizzazione di
documentazione, la lettura di testi
scientifici e la discussione in
gruppo, l’analisi di casi, la
redazione, la presentazione e la
discussione di elaborati, etc.
Includono l’Audit clinicoassistenziale con revisione
sistematica e strutturata di
argomenti e contesti clinici.
Queste attività si svolgono di
solito in ambienti lavorativi clinici
ma si possono svolgere anche in
sedi diverse. E’ possibile, e in
alcuni casi necessario, l’uso di
tecnologie informatiche per la
comunicazione a distanza e per
l’accesso alla documentazione.
Affinché sia possibile
riconoscerne la valenza
formativa ai fini del rilascio dei
crediti è necessario che le
attività di miglioramento/studio
siano
identificate dal Provider con un
atto formale (atto aziendale per

Valutazione di apprendimento
valutata dal Tutor (indicato
dal Provider accreditato che
attesta i crediti)
Rapporto conclusivo a cura
del tutor
- Valutazione di partecipazione
attiva/ apprendimento
attestata dal Responsabile del
progetto e documentata da un
documento o report.
Per tutte queste attività
è necessaria la designazione
formale (con atti aziendali per il
SSN) e la presenza documentata
alle riunioni/attività sotto la
responsabilità del Provider.
Il Responsabile del gruppo è
indicato dal Provider che attesta i
crediti, è identificato nella delibera
ed ha diritto ad un aumento del
50% dei crediti
(massimo 6 crediti per giorno a
tempo pieno) fino a un massimo di
30 crediti per ogni singola
iniziativa.
Si rammenta che ogni progetto è
accreditabile per un minimo di 4
incontri equivalente ad un totale di
4 crediti
Il numero massimo di partecipanti
per questo tipo di FSC è
individuato in un massimo di 20
il SSN), in cui sia specificato
l’obiettivo del progetto, il
responsabile del progetto, il
numero di partecipanti, la
durata e il numero degli incontri
previsto
Tra i gruppi di miglioramento
possono essere identificate, a titolo
esemplificativo, le seguenti
tipologie (tutte attestate da
Provider accreditato
e validate dalla documentazione
prodotta) che si realizzano con la
partecipazione a gruppi di lavoro:
gruppi di lavoro/studio
/miglioramento finalizzati al
miglioramento della qualità, alla
promozione della salute,
all’accreditamento e alla
certificazione di sistemi, etc.
comitati aziendali permanenti
(ad esempio comitato etico, per il
controllo delle infezioni, etc.);
commissioni di studio
(interaziendali, dipartimentali,
aziendali)
comunità di apprendimento o di
pratica: gruppo o network
professionale con obiettivo di
generare conoscenza organizzata e
di qualità. Non esistono
differenze gerarchiche perché il
lavoro di ciascun componente è di
beneficio all’intera comunità.
Possono avvalersi anche di
tecniche web.
Per le tipologie di cui ai punti 2 (convegni e congressi); 5 (gruppi di miglioramento, ecc.); 6 (attività di
ricerca); 10 (docenza e tutoring), il numero massimo di crediti acquisibili non può eccedere,
complessivamente, il 60% del monte crediti triennale ottenibile da un singolo operatore sanitario (n. 90
crediti formativi su 150).
ATTIVITA’ DI RICERCA
(FSC)
a) Attività di ricerca programmate
da Provider accreditato.
Partecipazione a
studi finalizzati a ricercare nuove
conoscenze rispetto a determinanti
della
salute e delle malattie e alle
modalità assistenziali.
La partecipazione si realizza
nell’ambito dello svolgimento
della ricerca e
prevede attività di studio e
organizzazione di documentazione
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
- Presenza/ partecipazione
Da 1 a 3 crediti per ogni iniziativa,
in funzione dell’impegno previsto
e della rilevanza dell’esito
- Valutazione di partecipazione/
Apprendimento attestata dal
Responsabile del progetto e
documentata da una relazionereport
Attestata da Provider accreditato
che ha organizzato l’attività di
ricerca.
Disponibilità di una relazione
bibliografica,
di collaborazione al disegno dello
studio, di raccolta ed elaborazione
di dati,
di discussione in gruppo sui
risultati, di redazione,
presentazione e
discussione di elaborati, etc.
Queste attività si riferiscono a
contesti lavorativi specifici ma si
svolgono
anche in sedi diverse anche con
tecnologie informatiche per la
comunicazione a distanza e per
l’accesso alla documentazione.
b) Attività di ricerca non
pianificate da un Provider ma che
danno esito a
pubblicazione scientifiche.
scritta sugli esiti della ricerca
6.
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
Verbale di ogni riunione
2 crediti per 2 ore non frazionabili
Presenza ad almeno il
90% delle riunioni con
attività equamente
distribuita tra i
partecipanti
Ogni progetto è accreditabile per
un minimo di 3 incontri/progetto
Tabella:
- Citazioni su riviste citate nel
Citation Index
- primo nome 3 crediti
- altro nome 1.0 credito
- Pubblicazioni su riviste non
citate su C.I. ed atti di congressi
nazionali o internazionali
- primo nome 1.0 credito
- altro nome 0.5 credito
capitoli di libri e monografie
- primo nome 2 crediti
- altro nome 1 credito
Per le tipologie di cui ai punti 2 (convegni e congressi); 5 (gruppi di miglioramento, ecc.); 6 (attività di
ricerca); 10 (docenza e tutoring), il numero massimo di crediti acquisibili non può eccedere,
complessivamente, il 60% del monte crediti triennale ottenibile da un singolo operatore sanitario (n. 90
crediti formativi su 150).
AUDIT CLINICO E/O
ASSISTENZIALE
Partecipazione ad audit
Affinché sia possibile
riconoscerne la valenza formativa
ai fini del rilascio dei
crediti è necessario che tale attività
sia identificata con atto formale
del Provider
in cui sia specificato l’obiettivo
del progetto, il responsabile, il
numero di
partecipanti, la durata e il numero
degli incontri previsti
-I professionisti esaminano la
propria attività e i propri risultati,
in particolare
attraverso la revisione della
documentazione sanitaria e la
modificano se
necessario.
L’attività di Audit si articola nelle
seguenti fasi:
Per le pubblicazioni scientifiche
l’attribuzione dei crediti avverrà
da parte dell’Ordine o
Associazione professionale
secondo la tabella indicata a lato
Partecipazione attestata
dal Responsabile
dell’AUDIT
Qualità percepita da
parte dei partecipanti
Relazione conclusiva
del Responsabile di
progetto.
L’assegnazione dei crediti è
uguale
per tutti i partecipanti perché le
attività previste dal processo di
audit devono essere equamente
distribuite tra tutti
In ogni progetto possono essere
coinvolti fino ad un massimo di 20
partecipanti
-identificazione delle aree cliniche
e dei problemi assistenziali
oggetto della
valutazione, con conseguente
identificazione del campione di
pazienti;
-identificazione del set di
informazioni da raccogliere per
ciascun caso secondo
modalità standardizzate, rilevanti
ai fini della valutazione;
-identificazione dei parametri di
riferimento (criteri,indicatori e
relativi standard);
-analisi dei dati raccolti ai fini di
un confronto tra i profili
assistenziali e i loro
esiti clinici documentati e gli
standard di riferimento;
-definizione delle opportune
strategie di miglioramento laddove
sia stata
riscontrata una significativa
differenza tra i profili assistenziali
documentati e
gli standard professionali di
riferimento;
-ripetizione del processo di
valutazione e gli interventi attuati
per ottenere e/o
sostenere il miglioramento.
L’Associazione nella eventualità di una futura attivazione di corsi di formazione FAD attiverà le
sottostanti procedure.
7.
AUTOAPPRENDIMENTO
SENZA TUTORAGGIO
(FAD)
Utilizzazione individuale di
materiali durevoli e sistemi di
supporto per
l’autoapprendimento.
La preparazione e distribuzione
dei materiali è effettuata dal
Provider
accreditato. Non è prevista
l’azione di guida o il supporto di
un tutor, ma solo i
processi di valutazione.
La valutazione dell’apprendimento
costituisce anche verifica di
partecipazione
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
-Presenza
documentata dal test di
valutazione
1 credito per ogni ora di impegno
previsto
8.
VERIFICHE PREVISTE
AUTOAPPRENDIMENTO
CON TUTORAGGIO
-Qualità percepita
-Verifica
dell’apprendimento con strumenti
autocompilati e
appropriati predisposti
dal Provider che provvede
all’attestazione
CREDITI
(FAD)
Utilizzazione individuale di
materiali durevoli e sistemi di
supporto per l’autoapprendimento,
con l’azione di guida e di supporto
di un tutor in tempo reale o anche
in differita breve (48 ore).
-Presenza/partecipazione
documentata dal test di
valutazione
1, 5 crediti per ogni ora di
impegno previsto
-Qualità percepita
-Verifica
dell’apprendimento documentata
da prova specifica e attestata
dal Provider
9.
DOCENZA E TUTORING
+ ALTRO
Docenza o Relazioni a eventi
residenziali accreditati
VERIFICHE PREVISTE
CREDITI
Documentazione attestata dal
Provider
Tutoring per training
individualizzato oppure di aula
in eventi accreditati.
Coordinamento di attività di FSC
Responsabile /Coordinatore di
Gruppi di lavoro, di studio
o Miglioramento in qualità
Tutoring per Tirocini di
valutazione e/o obbligatori
(esame di abilitazione-internato
studenti in Medicina-formazione
MMG- professioni sanitarie).
Documentazione attestata dal
Provider
1 credito per ½ ora di docenza o
relazione -2 crediti ogni ora
effettiva di docenza o relazione
5 crediti per settimana lavorativa
(o
1 Credito al giorno)
50% in più dei crediti formativi
attribuiti al progetto di riferimento
Documentazione attestata dal
Provider
Documentazione
4 crediti/per mese di tutorato
attestata dall’Ente Erogatore
dell’attività ed indirizzata
* limite di utilizzo per ciascun
all’Ordine Professionale o al
professionista : 50% dei crediti di
Collegio per l’emissione
ogni anno
dell’attestazione e l’erogazione
dei crediti
Per le tipologie di cui ai punti 2 (convegni e congressi); 5 (gruppi di miglioramento, ecc.); 6 (attività di
ricerca); 10 (docenza e tutoring), il numero massimo di crediti acquisibili non può eccedere,
complessivamente, il 60% del monte crediti triennale ottenibile da un singolo operatore sanitario (n. 90
crediti formativi su 150).
12. ALLEGATI
All. 1
Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti (A.Na.P.P.)
“Rilevazione ed analisi dei fabbisogni formativi”
Organizzazione:
Anno
Criticità in tema di formazione (sintetica descrizione con riferimento all’ultima annualità considerata)
I.
OBIETTIVI ISTITUZIONALI (da documenti istituzionali e/o informazioni da interviste con personale
direttivo)
A.
B.
C.
D.
_____________________________________________
_____________________________________________
_____________________________________________
_____________________________________________
II.
ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA (Denominazione struttura/U.O. considerata e obiettivi e
compiti dei gruppi e sottogruppi che compongono la stessa)
_____________________________________________
1. Obiettivi:
2. Compiti:
a)___________________
b)___________________
c)___________________
3. Competenze
a)_________________
b)_________________
c)_________________
a)___________________
b)___________________
c)___________________
_____________________________________________
III.
TARGET UTENZA (categoria, professione, ecc, considerata ai fini dell’intervento)
1. Categoria:
a)___________________
b)___________________
c)___________________
IV.
V.
2. Titolo studio:
3. Anzianità
a)_________________
b)_________________
c)_________________
a)___________________
b)___________________
c)___________________
VINCOLI fattori (esterni e interni all’unità, di struttura, di risorse, ecc) che eventualmente
rappresentano un vincolo nel raggiungimento degli obiettivi e/o nello svolgimento dei compiti
BISOGNI DI FORMAZIONE PERCEPITI E ASPETTATIVE
1. Bisogni:
2. Aspettative:
a)___________________
b)___________________
c)___________________
a)_________________
b)_________________
c)_________________
3. Attività formative pregresse
a)___________________
b)___________________
c)___________________
_____________________________________________
VI.
SINTESI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE (Elenco dei bisogni di formazione dell’unità organizzativa,
rispetto ai dati raccolti nei punti precedenti, e priorità)
All.2
“Scheda di progetto”
TITOLO CORSO
Tipologia formativa (RES, FSC. Ecc)
Obiettivi formativi
Target di riferimento
Periodo/sede
Sistema di Valutazione
Docente/Formatore
Responsabile scientifico
All. 3
Foglio di registrazione delle Presenze/assenze
TITOLO CORSO
Cognome
Nome
Orario entrata
data
Orario uscita
Luogo,
Firma
Docente
Firma Responsabile progetto/Tutor
All. 4
Titolo del Corso
Modulo (eventuale)
“…………………….”
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO
Le chiediamo di esprimere la Sua opinione
sul percorso formativo cui ha partecipato.
Le Sue valutazioni contribuiranno
a migliorare la qualità dei futuri interventi di formazione.
Grazie.
Luogo di svolgimento e data
Esprima una Sua valutazione per ciascuna domanda che Le poniamo, senza escluderne alcuna,
secondo la scala dei valori proposta; La preghiamo di segnare uno dei numeri indicati.
1 - Nel suo complesso il percorso formativo è stato
un'esperienza completamente inutile
un'esperienza molto utile
1 2 3 4
1.a - Perché:
2. – Il percorso ha raggiunto gli obiettivi che si era proposto?
no assolutamente
sì pienamente
1 2 3 4
2.a - Se no, perché
3 - Gli obiettivi del percorso sono risultati uguali o diversi rispetto agli obiettivi che
Lei si attendeva?
molto diversi
molto simili
1 2 3 4
4 - L'organizzazione del percorso è stata
molto scadente
molto accurata
1 2
3 4
5 - Qual è la Sua opinione sulla struttura del percorso, in relazione a:
5.1 - durata:
troppo breve
1 2 3 4
troppo lungo
1 2 3 4
5.2 - sequenza logica degli argomenti:
completamente inadeguata
pienamente adeguata
1 2 3
4
5.2.a - Se inadeguata, perché
5.3 - metodologia adottata:
completamente inadeguata
pienamente adeguata
1 2 3
4
5.3.a - Se inadeguata, perché
6. - In particolare, quali dei seguenti temi/argomenti trattati durante il corso
ritiene debbano essere ridotti, quali ampliati e quali di questi sono stati trattati
nella giusta misura
Temi/argomenti trattati
Ridurre Ampliare
OK
7. - Ritiene che i contenuti del percorso Le saranno utili per la Sua futura attività?
poco utili
molto utili
1 2 3 4
8. - I temi, in linea di massima, sono stati trattati in modo chiaro ed efficace?
no affatto
chiaro
efficace
sì molto
1 2 3 4
1 2 3 4
9. - Esprima un’opinione sulla validità del docente nella trattazione dei
seguenti temi/argomenti:
molto
molto
Temi/argomenti trattati
scarsa
1
buona
2
3
4
10. - Ritiene che il materiale didattico utilizzato sia stato adeguato?
no affatto
sì molto
1 2 3 4
10.1 - Se no, quale e perché?:
Completi ora le seguenti frasi, esprimendo la Sua opinione in modo veritiero ed
immediato:
11 - Mi sembra che le finalità di questo percorso siano state soprattutto……
12 - Ritengo che mi sarebbe stato utile…………….
All. 5
Titolo del Corso
Modulo (eventuale)
“…………………….”
TEST DI APPRENDIMENTO
Luogo di svolgimento e data
Per ciascuna delle seguenti domande, che riguardano argomenti/temi trattati durante il corso, le
saranno proposte 3 alternative di risposta di cui una sola è quella giusta.
Domanda 1:
a:
b:
c:
Domanda 2:
a:
b:
c:
Domanda 3:
a:
b:
c:
Domanda 4:
a:
b:
c:
Domanda XXXX:
a:
b:
c:
All. 6
“Attestato crediti ECM”
Programma Nazionale per la Formazione Continua degli operatori della Sanità
Premesso che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua ha accreditato quale attività di
formazione continua l’evento formativo _______, edizione n. ______denominato “TITOLO DEL
CORSO” organizzato dalla Associazione Nazionale Psicologi Psicoterapeuti, e tenutosi a …….il
………. , assegnando all’evento stesso N. _____ (lettere) Crediti Formativi E.C.M. (Determinazione della
Commissione del _______)
la sottoscritta STELLA ARIODANTE Rappresentante legale dell’Associazione
Verificato l’apprendimento del partecipante
CERTIFICA
che la/il
Nome e Cognome
Nata/o a ________ , in qualità di ____________ ha conseguito:
N. _______ Crediti Formativi E.C.M. per l’anno _____
Roma , data
Il RAPPRESENTANTE LEGALE DELL’ASSOCIAZIONE
Dott.ssa Stella Ariodante