Lo_Spino_156 - Al Barnardon

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BUONE FESTE
MACCHERONI AL PETTINE:
SIAMO I NUMERI 1
Questa volta San Martino ce l’ha fatta ed ha conquistato il Palio del Pettine, con il piatto 4 stagioni. Una
volta vincemmo il premio del pubblico. Quest’anno questo se l’è aggiudicato San Giacomo Roncole,
assieme al Trofeo della Baviera. Servizio alle pagine 10-13.
POLITEAMA: IL VEGLIONE DEL 31 DICEMBRE
E SONO TORNATI LA PROSA DIALETTALE,
IL MAFA’ MARKET E LA CENA DEGLI AUGURI
Il Politeama è tornato alla sua funzione per il divertimento dei Sanmartinesi. L’11 novembre riaperto alla
prosa dialettale, con ospite la Compaglia Ruspante di Pilastri (vedere servizio a pagina 24). Risate a non
finire. Il 4 dicembre si è tenuto il Mafà Market. Il 17 dicembre si è svolta la Cena degli Auguri. Ed ora
siete attesi tutti al Veglione di San Silvestro: musica con d.j. Luca della Corte per tutte le età, gran buffet e
tanti auguri di Buone Feste e per un felice 2017. Info e prenotazioni: Acconciature Annamaria
0535.31209, Edicola Daniela Vergnani 0535.31606 e Super Conad San Martino 0535.31700.
ALTRI EVENTI IN PAESE...
Non perdetevi anche i seguenti eventi: 24 dicembre, ore 23 Santa Messa al Palaeventi, a seguire, in
piazza Airone, vin brulè, caciuff e fuochi d’artificio offerti dal comitato sagra e il 6 gennaio la tradizionale
consegna dei doni con la slitta della Befana e
di Babbo Natale con il solito tragitto nelle vie
del paese fino alla Luia. In Piazza Airone in
distribuzione: frittelle dolci e salate, cioccolata
in tazza, vin brulé e dolci vari. Vi ricordiamo
inoltre che la parrocchia sta organizzando una
corriera per chi vuole partecipare Giovedì 5
gennaio, a Quartirolo di Carpi, alla cerimonia
di Don Enrico Caffari che sarà ordinato
Presbitero (servizio a pag. 5).
Via Valli,
- 41037
San
Spino
(MO) - [email protected]
Lo445
Spino,
il punto
su Martino
San Martino.
Periodico
interno del Circolo Politeama n° 156 Dicembre 2016-Gennaio 2017
Redazione/ringraziamenti/Eventi
REDAZIONE E COLLABORATORI
Redazione:
Sergio Poletti, Eugenio Molinarie Rita Cerchi .
Collaboratori per questo numero:
Augusto Baraldi, Imovanni Sartini, Andrea Bisi, i famigliari
dei festeggiati e dei defunti, Erika Nicolini, Delfo Molinari,
Claudio Dall’Olio, Carlo Maretti, la Parrocchia, Anna
Greco,
Per la distribuzione: Eugenio Molinari, Davide Reggiani,
Renata Pecorari, Maria Chiara Bianchini e Andrea Cerchi.
Ringraziamo sentitamente i lettori che ci inviano
offerte. In questo bimestre hanno contribuito:
Martini Arianna, Ceresola Liliana e Monica,
Trombella Clara, fam. Guerzoni Massimo,
Bianchini Breno e Nuta, Reggiani Linda e
Federico, Molinari Elia e Campagnoli
Nadia, Calanca Giuseppe e Sabbadini
Regina, Boccio Bernadette, Greco Cristiana
e Taddia Marco, Cornacchini Andreana,
Gavioli Giliana, Zecchi Riccarda, fam.
Vacchi Luigi in memoria della figlia, Borsari
Vanna, Caleffi Bianca e Pecorari Gianni.
Il C/C bancario al quale far pervenire eventuali
offerte allo Spino é: SAN FELICE 1893 BANCA
POPOLARE filiale di Gavello (MO). Cod. IBAN: IT
61N 05652 66851 CC0030119299
INFORMAZIONI
LA REDAZIONE DOPO IL TERREMOTO
LO SPINO è un periodico interno bimestrale edito da
CIRCOLO POLITEAMA, con sede temporanea in via Valli,
44 5 - 4 1 0 37 Sa n Marti n o Spi no ( MO ),
[email protected]
Lettere, articoli (lunghezza massima di 30 righe, mezza
pagina di word) e materiale vario per le pubblicazioni vanno
indirizzati a Lo Spino, via Valli 445, 41037 San Martino
Spino (MO), email a: [email protected] e
[email protected]
La diffusione di questa edizione è di 720 copie.
Questo numero è stato chiuso il 17/12/2016.
Anno XXVI n. 56 Dicembre 2016-Gennaio 2017.
La redazione si è trasferita in via Valli, nell’ex sede
Ad-Trend/Aiproco. Grazie al nuovo contratto
stipulato con Poste Italiane ora Lo Spino viene
spedito in abbonamento.
Vi ricordiamo che i costi per l’acquisto della carta
(per 720 copie), la stampa (200 euro) e gli invii
postali (circa 150 euro in totale per oltre 190
copie che vanno agli ex sanmartinesi), pesano
sempre sui nostri bilanci. Speriamo che il buon
cuore dei nostri lettori ci permetta di proseguire.
Vi preghiamo di inviare la posta elettronica con
commenti ed articoli solo al nuovo indirizzo
[email protected].
[email protected].
Il prossimo numero uscirà ad inizio Febbraio 2017;
fateci pervenire il vostro materiale entro il 10
Gennaio 2017.
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LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Varie
EVENTI A MIRANDOLA
STAGIONE TEATRALE
Dieci spettacoli all'Aula Magna Montalcini fino al 5
aprile 2017.
La Stagione 2016-2017 è affidata per il secondo
anno consecutivo al Circuito multidisciplinare
regionale dell'Emilia Romagna Ater (Associazione
teatrale Emilia-Romagna).
Un travolgente connubio tra comicità e musica,
protagonisti cinque tra i più irriverenti e spiritosi
talenti del palcoscenico e del Web: Graziana
Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, meglio noti
come gli Oblivion, calcheranno le scene dell’Aula
Magna venerdì 30 dicembre con “Oblivion: The
Human Jukebox”.
Il “matto” di Gualtieri è rivisitato da un attoreregista- drammaturgo di grande levatura: “Un bès
– Antonio Ligabue” di e con Mario Perrotta è lo
spettacolo, vincitore tra gli altri dei premi Ubu
2013 e 2015 e Hystrio 2014, in programma
venerdì 13 gennaio 2017. Mercoledì 25 gennaio
“Nuova Barberia Carloni”.
“Nelle mani di Anna”, scritto interpretato e diretto
da Marinella Manicardi assieme a Anna Redi e
Fiorenzo Fiorito (nel ruolo del personaggio
d’invenzione Cerusico) sul palco dell’Aula Magna
venerdì 3 febbraio.
“Due donne che ballano” del drammaturgo
catalano contemporaneo Josep Maria Benet i
Jornet con la regia di Veronica Cruciani, in
programma venerdì 17 febbraio.
SAN MARTINO:
PROGRAMMA RELIGIOSO
Sabato 24/12/2016
ore 22.00 presso il Palaeventi recita dei Bambini
del catechismo, ore 23.00 presso il Palaeventi S.
Messa della Notte
Domenica 25/12/2016 Santo Natale
ore 11.00 presso il Palaeventi S. Messa di Natale
Lunedì 26/12/20216 Santo Stefano primo Martire
ore 11.00 S. Messa presso la Tensostruttura o la
canonica.
Sabato 31/12/2016
ore 17.00 S. Messa presso la Tensostruttura o la
Canonica
Domenica 01/01/2017
ore 11.00 S. Messa di Ringraziamento presso la
Tensostruttura o la Canonica
Venerdì 06/01/2017
ore 11.00 S. Messa presso la Tensostruttura o la
Canonica
Sabato 07/01/2017
San Martino Spino ore 17.00 S. Messa presso la
Tensostruttura o la Canonica
Domenica 08/01/2017
ore 9.30 Catechismo e alle ore 11.00 S. Messa
presso la tensostruttura o la Canonica
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
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Cronache
CRONACHE SANMARTINESI
RELIQUIE
Le reliquie di San Giovanni
Paolo II hanno stazionato in
parrocchia. Grande commozione
e partecipazione dei fedeli per
questo straordinario evento.
(Foto: Realino)
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LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Cronache
CONSIDERAZIONI
SUL DOPO TERREMOTO
L’Italia è tutta a rischio sismico, esclusa la regione
Sardegna. Ora è tormentato il Centro Italia, colpito
in zone appenniniche. Tutto l’Appennino vuole…
abbassarsi. Proprio così.
Inoltre la penisola si sposta verso i Balcani. Perciò
non finirà qui.
Sisma devastanti cancellano interi paesi, si
perdono beni artistici e lo Stato è messo a dura
prova.
Non ha soldi per aiutare tutti, anche se ce lo
vogliono far credere. Ingv e Grandi rischi,
Protezione civile, avvertono: può capitare ancora,
con magnitudo anche di 7.
Quindi è ora di pianificare e fare più prevenzione.
Preparare carte con zonazioni di terzo livello.
Alcuni geologi sono più sinceri degli altri: saggiano
il terreno e dicono dove si deve o non si deve
costruire. Dicono anche che i terremoti non
uccidono, ma è l’uomo che costruire male che
uccide. Se prevenzione costa 1, riparare i danni
costa 10. E non sempre i soldi vengono spesi bene.
Alcune verifiche costringono le procure a ricercare
quelli che sono responsabili di disastri colposi.
Li individueranno? Comunque sappiamo ciò che si
deve fare: costruire meglio, come fanno i
giapponesi. Il nostro San Martino è lontano dalle
montagne e vicino al Po. Ma le sue radici restano
tra Alpi e Appennini. Ci dobbiamo confrontare con
due pericoli (se non si abbatteranno più tornadi
sulle nostre case): il pericolo dei terremoti e quello
delle alluvioni. L’Aipo fa poco per il Po.
Sotto terra però ci sono faglie insidiose. Quel che è
certo è che le case nuove sono fatte a regola
d’arte. I monumenti? Aggiusteranno i Barchessoni
(due soli, per adesso), il Palazzo di Portovecchio
langue nel dimenticatoio e tra le pigrizie
burocratiche; la nostra chiesa, come 40 chiese
della Diocesi, a 4 anni e mezzo dal sisma, resta
inagibile e non se ne parla.
Regione e Comune hanno fatto molto, la
Sovrintendenza è una palla al piede di chi vuole
operare meglio.
L’ultimo terremoto fa sempre dimenticare il
penultimo e il terz’ultimo? Speriamo di no…
EVENTO IN PARROCCHIA
Giovedì 5 Gennaio 2017 alle ore 20.30 nell'Aula
Liturgica Madonna della Neve a Quartirolo-Carpi
per l'imposizione delle mani e la preghiera di
ordinazione di S. Ecc. Rev.ma Mons. Francesco
Cavina, saranno ordinati Presbiteri: Don Enrico
Caffari, Don Mauro Pancera, Don Emiddio Voli.
Voli
Per chiunque volesse partecipare, la Parrocchia di
San Martino Spino organizza una corriera per il
viaggio al costo di euro 10.
La partenza sarà all'incirca verso le ore
18.30/19.00 (da definire).
Per coloro che desiderano collaborare al regalo
per Don Enrico sarà gradita un'offerta libera, o
presso la canonica sarà possibile avere l'elenco dei
libri da regalare (tel. Laura Campagnoli
347/7374110).
Per le prenotazioni e maggiori informazioni potete
rivolgervi in Parrocchia tel. 0535/931161o, Laura
347/7374110 o presso la cartolibreria Daniela Tel.
0535/31606.
Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che
saranno presenti alla celebrazione e coloro che
accompagneranno spiritualmente questi giovani
presbiteri.
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
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Lettera
UN SANMARTINESE ORGOGLIOSO DEL
SUO PAESE E TUTTI NOI ORGOGLIOSI
DEL SUO CORAGGIO!
Nell’ultimo numero de Lo Spino abbiamo letto i
ricordi di San Martino di Mariangela Greco, che ha
lasciato il paese all’età di soli sei anni, ma
conserva le immagini della sua infanzia stampate
nel cuore ed abbiamo così imparato chi è quella
persona che mette tanti “mi piace” sulla pagina di
Facebook di San Martino.
Oggi abbiamo un’altra lettera scritta con gli occhi
del cuore e pubblicata su Facebook lo scorso 19
ottobre.
Per i sanmartinesi più giovani o quelli lontani,
dobbiamo spiegare perché diciamo che è scritta
veramente con gli occhi del cuore.
Marco Traldi (al fiual più zoan ad “Giuliano dal
corrieri”) è da anni purtroppo colpito da SLA.
Solo grazie ad un software moderno, muovendo le
palpebre, scrive sul PC e tiene i contatti col mondo!
Le sue righe non hanno bisogno di commenti, sono
un inno alla vita ed un insegnamento per tutti noi
che ci lamentiamo per i nostri acciacchi più o meno
gravi, senza mai voltarci indietro a pensare che
altri soffrono più di noi.
Grazie Marco!
Tutto San Martino Spino
Facebook
Tr Marco 19 ottobre ore 13.35
HO RIVISTO IL MIO PAESE
SAN MARTINO SPINO 2.0
Dopo tanto tempo ho rivisto il mio paese finora
raccontato dagli amici e documentato dai social e
dal giornalino con foto e testimonianze preziose
che riportano in modo fedele ogni momento, ogni
novità, ogni notizia di ciò che succede e ci
circonda.
Ora ho visto di cosa siamo capaci, di cosa
abbiamo fatto specialmente dopo le ferite lasciate
dal terremoto e dalla tromba d’ara. Sono
orgoglioso di essere Sanmartinese, di appartenere
e vivere in questa comunità che da sempre si
distingue, emergendo dalla melma collettiva che
ricopre tutto di questa società moderna,
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imprigionando e impedendo che anche le cose più
semplici e banali prendano forma, in un
immobilismo assurdo e silenzioso.
In questo mondo arido di sentimenti sociali,
nascosti sotto la polvere che neanche il vento più
forte o la scopa più dura riesce a togliere,
incatenati nelle gerarchie più consolidate ed
ermetiche, chiuse in una realtà dove conta solo
apparire che essere, noi creiamo, plasmiamo
utilizziamo ogni piccola cosa per esprimere una
realtà diversa, basata sui veri valori importanti
della vita, troppo a lungo dimenticati e sepolti
lontano dalla vista e dal cuore. Si e vero siamo un
piccolo paese al cospetto di altre realtà, eppure
siamo uniti, operosi, pieni di energia e voglia di
fare.
Basta una scintilla per fare nascere un idea, per
sviluppare un evento, per fare qualcosa di utile e
coinvolgente, ed é incredibile come piano piano
questa idea cresca fino a diventare realtà.
Noi piegati come giunchi sferzati dal vento, dopo i
terribili eventi del terremoto e della tromba d’aria
non ci siamo abbattuti, non ci siamo rassegnati,
ma abbiamo abbandonato le lacrime e la
disperazione più determinati che mai a ricostruire,
a sistemare, a riparare le nostre case con la
precisa volontà di continuare a viverle perché piene
dei nostri ricordi, delle nostre cose, della nostra
vita.
E’curioso vedere come da un tremendo evento
come questo possono nascere nuove realtà che mai
nessuno avrebbe immaginato.
La zona sportiva é un esempio, una realtà nata
dalla determinazione di persone che si sono messe
in gioco vincendo la battaglia della diffidenza, del
tanto non ci riusciamo, che è impossibile.
Il merito va sicuramente a Riccardo Martinelli,
presidente della società sportiva, e al suo staff che
per primi hanno creduto in un nuovo progetto
sicuramente ambizioso e non esente da dubbi e
rischi.
Un lavoro ben sviluppato e pianificato con
coerenza e visione di insieme, che ha tramutato in
una splendida realtà un sogno altrimenti
impossibile da realizzare che rimarrà a lungo
esempio di volontà e perseveranza.
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Lettera
Anche il Palaeventi con la sua struttura futuristica che si
scaglia verso il cielo, ha superato da subito le opinioni
dei più scettici diventando punto di riferimento per le
manifestazioni più impegnative come la sagra, la
festa del maccherone e tante altre, curate da una
regia impeccabile e ripagate dalla grande
partecipazione a testimonianza di un grande
successo dove si è apprezzato sia il cibo che
l’organizzazione.
Il successo stra-meritato delle varie iniziative va
riconosciuto e condiviso con tutti i volontari che con
il loro grande impegno e sacrificio si sono messi a
disposizione lavorando duramente e sacrificando
anche le proprie attività e tempo libero per
dedicarsi completamente alla buona riuscita dei
vari eventi,
E che dire del teatro, testimone silenzioso di tante
feste, veglioni, commedie che ci ha accompagnato
per tanti anni rimanendo sempre fedele punto di
riferimento e complice alleato, nel trasformarsi con
addobbi, luci e festoni per assecondare le nostre
idee e fantasie, tornato a splendere e pronto per
regalarci ancora nuove feste indimenticabili.
Se ti guardi attorno ti accorgi che il paese si e
vestito di nuovo, con case dai colori sgargianti, che
rapiscono lo sguardo facendoti respirare a pieni
polmoni una ventata di fresco, di nuovo, che ti
riempie l’animo di gioia, di felicita, dopo tanta
sofferenza.
Si San Martino e risorto come una fenice
indossando il suo abito più bello che ti fa battere il
petto nel vedere l’amore dei Sanmartinesi per il
proprio paese.
Altre mille cose meritano di essere menzionate, ma
vedere l’energia, la voglia di fare, la disponibilità
ad aiutarti, ti fanno emozionare e capire che non
sei mai solo ma ci sono tante persone al tuo fianco
che ti sorreggono anche quando le gambe cedono
e pensi di non farcela.
Non conosco altri posti dove la gente e cosi
coinvolta ma di sicuro son contento di essere parte
di tutto questo.
Quando il paese rinasce anche una parte di noi
rinasce e si ringiovanisce nello stesso modo.
Credo che dopo una esperienza tanto difficile e
devastante che ci ha segnato lasciandoci cicatrici
importanti si possa guardare al futuro con più
serenità e ottimismo perché San Martino e la sua
gente hanno ancora molto da offrire.
San Martino 2.0 è rinato più forte che mai
Con orgoglio
Traldi Marco
PS. La pagina di Marco su Facebook è Tr Marco
FOTO CURIOSA
Sapete che ai merli piacciono i cachi? Questa foto
è stata scattata a San Martino e mostra il volatile
mentre banchetta con i frutti maturi.
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
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Cronache
VOLONTARI AL PALAEVENTI
Il Palaeventi ha ospitato tutti i volontari e gli
organizzatori di manifestazioni locali per una cena
conviviale come non accadeva da tempo.
L’occasione è stata favorevole per rivolgere vivi
complimenti alle razdore che hanno meritato il
primo premio al Palio del Maccherone al Pettine.
Hanno fatto gli onori di casa la presidentessa del
comitato Sagra e del Politeama Federica Sala e il
presidente della ASD Sanmartinese Riccardo
Martinelli.
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LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
I nostri bimbi
ALUNNI PREMIATI
Grande soddisfazione
per i bambini della
scuola
elementare
"Dante Alighieri" di San
Martino Spino, che
sabato 5 novembre
hanno
ricevuto
il
premio "Giovani Artisti"
presso
l’Auditorium
della scuola media "F.
Montanari".
L’ ass o ciaz io n e
“Giovani Artisti” ha come scopo principale quello
di dare l’opportunità ai ragazzi di avere la giusta
occasione per esprimere le loro capacità creative e
artistiche.
Oltre alla manifestazione canora, che ha avuto nel
tempo un ottimo riscontro, anche quest’anno
l’associazione si è impegnata nell’organizzazione
di un concorso di poesie e di pittura rivolto ai
ragazzi delle scuole mirandolesi. “Io Vagabondo”
ha il patrocinio del Comune di Mirandola ed è
realizzato in collaborazione con la Consulta del
Volontariato e l’Avis di Mirandola e col contributo
della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.
1° classificato: "La famiglia è importante anche nel
regno animale" di GAGANDIP SINGH;
2°: "Animali diversi e convivenza pacifica, anche gli
uomini dovrebbero vivere così" di MOROWANE EL
HILALI;
3°: "Oggi uso l'elefante o il cavallo per andare a
scuola?" di FABIO DALL'OLIO;
segnalati: VIOLA BERGAMINI e HAKIM EL HILALI;
Tante congratulazioni a questi ragazzi e alle
maestre che li hanno sostenuti ed aiutati nel
progetto.
Assunta
TRE COMPLEANNI
Tanti auguri ad Alessia, Giacomo e Lorenzo che il
13 Novembre hanno festeggiato il loro
compleanno (rispettivamente 8, 8 e 6 anni) in
canonica insieme a tanti amici.
Grazie a tutti!!!
Le mamme
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Gastronomia
PALIO DEL PETTINE 2016
VITTORIA!
Per la
prima volta, il 9
Ottobre scorso, San
Martino Spino si è
aggiudicato l’ambito
premio
IL
PALIO,
attribuito dal verdetto
della
“Giuria
Tecnica”, quest’anno presieduta da Giovanna
Guidetti, decorata chef del Ristorante ‘La Fefa’ di
Finale Emilia. Così come grande è stata la
partecipazione del pubblico per la quarta edizione,
che quest’anno si è tenuta a Quarantoli nel
nuovissimo palazzetto dello sport. La ricetta delle
nostre Irene Gatti e Silvia Pecorari, una “Giara”
rivista sulle tipicità del nostro territorio, ha avuto la
10
meglio su tutte le altre cinque (di Cividale, Gavello,
Mortizzuolo, Quarandoli e San Giacomo Roncole).
Mentre San Giacomo Roncole quest’anno si
portato a casa gli altri due verdetti: il Premio della
“Giuria Popolare”, presieduta dal nostro Sindaco
Maino Benatti, e “Giuria Internazionale” (tedesca
da Dillingen e Germering), presieduta da Franz
Brichta e dall’Amico Bruno Diazzi. Sono stati in
tutto 500 i chilogrammi dei sei diversi condimenti
proposti, così come 500 quelli di pasta all’uovo,
prodotti dalle sei “contrade” in gara. Quindi, circa
85.000, i maccheroni ripiegati e rigati uno ad uno
dalle sfogline volontarie, che si sono date
appuntamento per settimane nei punti di
aggregazione delle loro frazioni di appartenenza:
le nostre al Pala Eventi del Centro Sportivo ASD.
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Gastronomia
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Gastronomia
Una grande soddisfazione per tutte le nostre
volontarie e volontari che si sono adoperati per
rendere possibile l’evento e che hanno toccato con
mano la finalità dei loro sforzi. Così, anche
quest’anno, hanno potuto contare su di un
dividendo finale che, sommato a quello di altre
iniziative in casa propria, contribuirà per noi al
sostentamento del nostro Circolo Politeama.
Questo sottolinea la ‘funzione sociale’ che, strada
facendo, ha sempre più acquisito questo evento. Il
trovarsi la sera per produrre questa tipica e
singolare pasta all’uovo, per tante persone è, e
rimane, una rara occasione di aggregazione, fuori
dalle proprie mura domestiche. Se poi si aggiunge
che per passare dalla farina impastata con uova,
al servizio in tavola nei giorni del palio, sono state
più di 300 le persone coinvolte con diverse
mansioni… sono nate così nuove conoscenze e
salde amicizie trasversali. Questo legittima ancor
più la missione che ha ispirato questo evento a
seguito del sisma 2012. Dopo tutte le sofferenze
che abbiamo condiviso con solidarietà, fra i centri
autogestiti nelle nostre frazioni, non potevamo
ricadere nel campanilismo retrogrado da dove in
molti si proveniva. Oltre al terremoto di suo, anche
questo progetto ha contribuito a ‘spuntare
definitivamente la punta dei campanili’, rivelando
che stare insieme è bello! Come non potevamo
certo rimanere indifferenti a quanto di recente
accaduto per il terremoto in centro Italia. Così che,
a botta fresca, nella seduta consigliare del 31
Agosto, alla lettera “h” dell’ordine del giorno, i
rappresentanti del Comitato del Maccherone,
hanno deliberato di devolvere una parte del
ricavato ad una necessità che verrà individuata, là
in loco, nei prossimi mesi. Non si esclude che
questo contributo venga devoluto invitando qui, fra
12
di noi, rappresentanti di chi sta ancora oggi
soffrendo per l’emergenza in atto. Il come, sarà
oggetto di prossima delibera consigliare dei
rappresentanti delle sei Associazioni di
Volontariato. Un GRAZIE all’Amministrazione
Comunale, agli sponsor, a tutti i numerosi
convenuti, ma soprattutto a tutti gli indispensabili
Volontari. Il Maccherone al Pettine vi aspetta a
Maggio 2017, in piazza a Mirandola, durante la
fiera.
imovannisartini
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Gastronomia
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Ricorrenza
GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
La Giornata del Ringraziamento nella Diocesi di
Carpi si svolge tradizionalmente a San Martino
Spino. Un tempo la messa e la cerimonia di
benedizione delle macchine agricole si svolgeva nel
14
prato antistante la chiesa. In programma la messa
celebrata dal Vescovo seguita dalla benedizione
dei trattori, auto di rappresentanza delle forze
dell’ordine, mezzi di trasporto pubblico, camion e
tir. E’ consuetudine in questa occasione fare dono
dei prodotti della terra al Vescovo che a sua volta li
offre ai bisognosi e ai conventi di Carpi.
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Cronaca
PELLEGRINAGGIO
In occasione della chiusura dell’anno della
Misericordia, sabato 5 novembre, i pellegrini di
San Martino Spino, insieme ad alcuni di Gavello,
Quarantoli e Mirandola hanno partecipato al
pellegrinaggio alla Madonna del Frassino a
Peschiera del Garda.
Inizialmente l’adesione che sembrava quasi
avvenire in punta di piedi, si è rivelata invece ricca
di persone desiderose di partecipare (70 persone).
Durante il tragitto frate Federico attraverso una
breve ma ricca catechesi ci ha aiutati a riflettere
sulla Misericordia di Dio nella nostra vita.
Arrivati a destinazione abbiamo partecipato alla
Santa Messa presieduta da Don Claudio e Don
Germain, e al termine un frate del convento ci ha
raccontato la storia della Madonna del Frassino.
Finita la Santa Messa, i bambini hanno sostato
davanti al Santissimo Sacramento insieme ai
catechisti, dopodiché come da promessa “prima
pensiamo allo spirito e poi mettiamo apposto
anche il corpo” ci siamo ritrovati tutti al ristorante,
pronti per il gran pranzo che ci aspettava. La
pioggia purtroppo non ci ha permesso di sostare
ulteriormente, pertanto siamo ripartiti per tornare
alle nostre case. Ringraziamo tutte coloro che con
tanta volontà e pazienza hanno organizzato il
pellegrinaggio.
La parrocchia
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Ringraziamenti
LA PARROCCHIA RINGRAZIA
Vogliamo ringraziare tutti coloro che, grazie al
contributo elargito, hanno permesso alla
Parrocchia di acquistare il nuovo trattorino per lo
sfalcio dell'erba. In particolare vogliamo
ringraziare per le offerte ricevute le società
"FUTURA di Ballerini Flavio e Giulio SaS", "MICRA
di Corazzari G.&C.", "Morselli Franca e Adriana &
C. snc", "SHOCK di Tonolini Riccardo", e tanti altri
che sono rimasti nell'anonimato.
E' sorta la necessità di questo acquisto a seguito
del malfunzionamento del precedente trattorino
ormai vecchiotto e non capace di coprire l'intera
superficie. Pertanto un enorme GRAZIE con tutto il
cuore per averlo reso possibile. Vogliamo rendervi
partecipi anche di un'altra attività che si sta
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avviando, anche se purtroppo con molta fatica:
visto lo spazio sul retro della Chiesa, c'è il progetto
di riordinare e predisporre un campetto da calcio,
da pallavolo, e magari un bel gazebo dove poter
stare al coperto!! E' uno spazio aperto che farebbe
davvero molto piacere poter utilizzare sia per i
grandi che per i piccini. Uno spazio da utilizzare ad
esempio per le feste estive della canonica, o per un
oretta di catechismo all'aperto, per qualche
compleanno, o semplicemente per stare insieme
mentre i bimbi giocano, e tanto altro… Questo
progetto è lungo e un po' faticoso da perseguire
ma non perdiamo la speranza; Abbiamo già
iniziato alcuni lavori di disboscamento e
sistemazione del terreno, ma c'è bisogno di molta
terra per il pareggio del suolo e di tanto altro
lavoro. Sperando di darvi nuovi aggiornamenti
prossimamente, vi rinnoviamo il nostro GRAZIE e
GRAZIE ancora a tutta la comunità!!!
LA FESTA DEI SANTI
Il 31 ottobre, come l'anno scorso, è stata
organizzata in canonica una bellissima Festa dei
Santi, che ha intrattenuto i bimbi per tutta la
serata.
Vestiti da Santi sono stati accompagnati da Don
Germain, dai catechisti e da alcuni genitori per le
vie del paese per portare alle famiglie un Santino e
ricevere in cambio tante gradite caramelle! Poi la
festa è seguita in canonica con giochi, pop corn,
pizza per tutti e un'avvincente caccia al tesoro!
GRAZIE a TUTTI e al prossimo anno!
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Varia
PRUVERVI E MANIRI AD DIR
Raccolti da Delfo Molinari
Segue C
Chi g’ha bisogn sa slonga.
Chi g’ha quattrin e
amicisia, al s’n’infott dla
giustisia.
Chi g’ha reputasion viv
ben, e chi n’gl’ha viv mei.
Chi ha fatt al mal, fagga
la penitensa.
Chi ha paura dal diavul al na fa
robba.
Chi lavora fa la gobba, chi an
lavora fa la robba.
Chi lavora, pen e zivola e chi
n’lavora mai, pen e furmai.
Chi massa na pulga marzaiula, massa la madar po
ench la fiula.
Chi mostra i quattrin, mostra al giudizi.
Chi n’fa al fotti da zoan, al li fa da vecc.
Chi n’magna d’sporch, an s’ingrassa.
Chi n’pual battar (picchiare) al cavall, al batt la
sella.
Chi n’risga an rosga.
Chi romp paga e i scoss i’è sov.
LA GRANDE LUNA
La sera del 14 novembre abbiamo ammirato una
luna piena meravigliosa. Era più grande (del 14%)
e più luminosa (del 30% rispetto al suo standard,
perché si trovava a soli 356 mila chilometri dalla
Terra. In media il nostro satellite si trova ad una
distanza di 384 mila chilometri.
Il fenomeno non si notava così dal 1948 e per
osservarlo di nuovo dovremo aspettare fino al 25
novembre 2034.
Una foto è stata scattata a San Martino Spino, da
via Menafoglio e l’altra da Cento.
(Ph. S.Poletti e L. Carrozzino)
LA FURTUNA D’OVER
Traduzione di Sergio Poletti
Argent in di cavii,
or in di dent,
pridi in di ren,
succar in dal sanguv,
piomb in di pìa,
ferr in d’articolazion;
funtena senza fond
ad gas natural…
Adgemasal pur:
da
ragass
an’
sl’insugnavan nench.
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
17
Racconto
ANDIAMO DALLA DANIELA?
- Andiamo dalla Daniela? È l’invito quotidiano di
mio nipote Davide, 8 anni, il quale sa che dalla
giornalaia può trovare (a scelta) anche un gioco,
una bustina, un ovetto, un dolcetto.
Io cerco di dribblare la domanda e di solito vado
quasi sempre da solo, per comprare un giornale,
un periodico, libri, un po’ di cancelleria. Ma
quando Davide è con me, se si è reso utile
aiutando qualcuno in famiglia, se ha meritato bei
voti a scuola o segnato un gol giocando a calcio
coi “Pulcini”, bisogna accontentarlo, anche se è
difficile soddisfarlo completamente e per lungo
tempo.
Questo negozio di San Martino Spino, frazione
mirandolese denominata la Burano delle Valli per
le sue case coloratissime che si sono ribellate
tramite gli imbianchini ai terremoti del 2012 e alla
tromba d’aria del 2013, ha mille cose, forse
cinquemila: è edicola, tabaccheria, cartoleria,
profumeria, tabaccheria, dolcetteria, giocattoleria,
bottega del lotto, dei gratta e vinci e della
lotteria…
Daniela c’è sempre, i suoi cinque gatti e il cane
Sissi, pure. Nonno Silvano, suo padre, se non è
impegnato a costruire case e automezzi di cartone
per le scuole e i bambini, arriva alla cassa a metà
mattinata. Gregorio, il marito di Daniela, se non è
in piedi a mettere le pile agli orologi, è ginocchioni
a gestire gli arrivi e i resi di quotidiani e riviste
varie, discute con me sugli ultimi fattacci della
cronaca politica, quasi sempre imperniata sulle
caste, che tante ci costano e sembrano cosche, e si
dibatte sul fatto che il crimine e l’insicurezza, in
Italia, sembrano regnare sovrani, senza che
nessuno vi ponga rimedio.
Lui aspetta pure gli agricoltori per parlare di mezzi
meccanici e della sua terra, che è intorno a via
Fruttarola, posto davvero singolare, quasi sempre
epicentro delle scosse sismiche.
In un appezzamento che si gonfia continuamente,
come se in quel punto, le radici di Alpi e Appennini
volessero esplodere in nuove montagne. Fra un
milione d’anni la Bassa non sarà così bassa…
Davide, cosa scegli?
Non lo so, guardo…
Non toccare tutto. Non puoi toccare!
18
Se sapevo che non posso toccare, nascevo
albero!
Buona questa. Dove l’hai sentita?
E’ scritto in quella maglietta che m’hai portato
da Sirmione.
Come?
Sei sordo? Sirmione!
(Sirmione è un ottimo centro per curare la
sordità rinogena, le artrosi, le patologie
pneumologiche).
Guarda che puoi comprare soltanto un ovetto,
una bustina… I giochi grossi li compra il
papà. Non si può tutte le volte chiedere
Lego, le tartarughe ninja, i personaggi di
Guerre stellari. Un bel libro, perché non
compriamo una bella favola, un giornalino
con il gadget?
Sempre!
Sempre cosa?!
A me piacciono altre cose!
Come sono cambiati i tempi. Quando ero piccolo
io, il giornalaio doveva vendere anche frutta e
verdura per sbarcare il lunario, lamette, saponi,
borotalco, profumi, e i giochi li vendeva solo a
Pasqua e Natale, per qualche compleanno e alla
la vigilia dell’Epifania.
I giochi si svolgevano all’aperto, con qualsiasi
stagione: riguardavano la lippa, la cavallina, il
nascondino, le partite a biglie di creta o di vetro
(per infilare la buca, svolgere la cicca-boccia, la
spanna o il cerchio).
Tutti erano armati di fionda, di cerbottana. Altri
trattenimenti: si interpretavano le guardie e i ladri,
la mosca cieca.
Per tutti la palla avvelenata, la palla prigioniera, i
quattro cantoni, ruba bandiera, la morra e le sfide
con le figurine e le partite a piastre.
L’ultima volta che io ricevetti un regalo fu per la
Befana ed avevo 13 anni. Feci finta di credere
ancora nella “Vecchia” per spuntare un sacchetto
in famiglia.
Esso conteneva cose che mi fecero capire che era
ora di dire basta all’aspettativa di un giocattolo e
di avvicinarmi, piuttosto, ad una bambina della mia
età.
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Racconto
Siccome mia madre era molto povera, all’alba del 6
gennaio 1953 Ivaldo le aveva venduto due rimanenze: una cioccolata e un oggettino intagliato in montagna nel legno, di pochi centimetri, che con due
levette metteva a martellare su un ceppo in miniatura, a turno, un orso e un boscaiolo. Bastava tirare
alle due estremità e si sentiva solo un tic-toc ripetitivo. Niente di creativo. La cioccolata non si poteva
mangiare. Era piena di bestioline in piccoli tunnel in
cui c’erano ancora involucri di parassiti. Segno che
di tavolette se ne vendevano ben poche…
Quando mi svegliai, manipolando le cose di quella
Befana poverissima, deluso piansi, in un tenero abbraccio, assieme a mia madre, che comunque aveva sacrificato i soldi per la carne da brodo della
festa.
I giocattoli, con gli amici, ce li potevamo fabbricare
con il filo di ferro e il legno, con gli ombrelli in disuso, con la creta.
Per la sagra, una volta o due l’anno, si poteva scegliere tra una pistola di latta e un fucilino, una piva
che scoppiava in pochi minuti o un gallettino di latta
con le piume colorate sulla coda, uno o due colpi
alla pesca. Se mia nonna Cesarina, che era bravissima a raccontarmi favole, quando ero a letto malato, andava ad Abano o a Montecatini, mi portava a
casa qualcosa ed io ero arcicontento. Una pistola
che sparava i tappi mi consentiva di spiaccicare sui
muri di casa mosche e zanzare…
La bicicletta me la sono comprata da adulto. Il traforo, un cartone con tanti piccoli attrezzi e seghetti
da usare per ritagliare con il compensato, l’ho chiesto, prima di ottenerlo, per almeno dieci anni a mio
nonno Silvio, un invalido della prima guerra mondiale che lavorava molto sodo, nonostante avesse le
mani con i tendini spappolati per una granata che
l’aveva centrato sul Piave.
Mio padre, muratore quasi sempre disoccupato, non
aveva denaro per acquistare balocchi. Mi comprava
da vestire e cose per la scuola quando compivo gli
anni. Qualche capo di vestiario poteva giungere usato già da mio fratello, che, a sua volta, l’aveva
avuto, se smesso, da uno zio. E se il mattino dell’Epifania, all’alba, si sentiva un tonfo nel buio delle
stanze fredde da letto del solaio, nel quale arrivava
uno strato di gelo, si trattava quasi sempre di una
cartella nuova in fibra, da portare a tracolla, contenente quaderni, mandarini, noccioline e qualche
matita, qualche tappo e un po’ di carbone.
Questo è inutile che lo racconti a mio nipote. Non
mi capirebbe.
Lui a tre o quattro anni armeggiava già con i cd e i
computer, la play station, sapeva usare lo smartphone e il tablet. Però è lesto anche nell’uso delle
spade-laser di Guerre stellari, come un circense o
un attore consumato delle pellicole di cappa e spada. I suoi sono quasi tutti passatempi da svolgere al
coperto, però. Io ho imparato ad usare un telefono
a 21 anni, durante il servizio militare. E confesso
che da nonno apro ancora qualche ovetto o sacchetto di patatine, per rifarmi…
A 75 anni ho ordinato per me ad un vero artista e
restauratore del mio paese, Cicci, un Pinocchio alto
come un bambino di dieci anni, uguale a quello del
film con
Geppetto-Manfredi e la FatinaLollobrigida, andato in onda in tv tanti anni fa…
Questo racconto, di Sergio Poletti, è stato pubblicato in un volume antologico in occasione del contest
letterario organizzato da Edicola Amica, in collaborazione con le testate quotidiane di Modena. L’autore ha ottenuto il primo premio nella sezione dialettale con “L’edicola”, già proposto sullo Spino.
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
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Storia
TEMPO RITROVATO
A cura di Augusto Baraldi
Storia minima
Tra gli antichi palazzi dei Pico, quello di
PortoVecchio è uno dei pochi superstiti: altri hanno
scritto diffusamente delle lontane origini storiche e
del suo valore architettonico. L’aspetto attuale
risale al 1750, quando il feudo di San Martino
venne concesso dagli Estensi ai Menafoglio. Dopo
l’Unità d’Italia fu assegnato all’Esercito Italiano e,
nel 1883, ebbe origine il V Centro Allevamento
Quadrupedi. In quell’occasione il palazzo fu
adattato ad uffici e abitazioni. E’ un nostro bene
storico, un privilegio che tanto ci hanno invidiato,
che ha accompagnato la vita del paese per oltre
centotrent’anni; oggi è nel più completo
abbandono; anche Lo Spino lo ha escluso nel
fregio che corre nella prima pagina, dove sono
chiaramente visibili i profili della Chiesa e del
Barchessone
mentre
quello
del
Palazzo,
inspiegabilmente, manca. Insieme sono i tre simboli
identitari del nostro passato.
Già l’ingresso alla tenuta dava importanza al
luogo: sei pilastri di mattoni rossi conclusi da
capitelli con terminali a sfera, sostenevano grandi
cancelli in ferro battuto smaltati di nero; su uno dei
pilastri lo stemma dello Stato. Cancelli simili, ma di
soli quattro pilastri, chiudevano via Zanzur
all’altezza di casa Caleffi. Introducevano da Via
Valli al viale d’ingresso della tenuta sei pilastrelli
affrontati bianchi e neri che reggevano una catena
lasciata morbida. Il viale Regina Margherita, poi
Viale Italia, lungo un chilometro, era affiancato da
una doppia staccionata bianca e nera ogni anno
ridipinta, e da una doppia fila di platani ormai
centenari i cui rami intrecciandosi, formavano una
galleria che accompagnava lo sguardo fino alla
facciata di un (finto) castello medievale merlato
sullo sfondo; cinque lampade deboli illuminavano
di notte: era il trionfo della scenografia.
Gli interni
Al piano terra, un grande atrio e il corridoio su cui
si aprivano tutti gli uffici, quello del direttore, con
caminetto, e l’ufficio cassa, che custodiva con una
quinta parete di ferro lavorato, la cassaforte.
Dall’atrio si accedeva allo scalone di marmo che
20
conduceva alle abitazioni del direttore e del suo
vice; nell’occasione di visite importanti lo scalone
veniva arredato con una guida rossa: nello spazio
tra la prima e la seconda rampa, in una
cassapanca, era riposta la bandiera che si
esponeva nei giorni di festa nazionale, alla parete
una panoplia con sei fucili disposti a trofeo come
una piccola collezione. La sala da pranzo, con
camino, era provvista da un passavivande che,
dalla cucina adiacente, facilitava il servizio in
tavola. Il salone attiguo era illuminato da sei alte
finestre definite da un arco a sesto acuto, lo stesso
salone che nell’autunno del 1944 divenne aula di
tribunale nel processo contro i tre partigiani
sanmartinesi, che si concluse con le condanne a
morte per fucilazione. Seguiva la sala del biliardo e
un bagno. Primo e secondo piano, abitazioni. In
particolare, dal secondo piano, una scala a
chiocciola di ghisa dava accesso all’ambiente del
congegno dell’orologio, funzionante a pesi: due
blocchi di cemento, agganciati ad una fune di
acciaio, con la carica a mano, salivano, mentre il
loro stesso peso li faceva scendere lentamente
mettendo in movimento tutto il meccanismo,
compresa la suoneria la cui carica durava più di un
mese. Sulla torretta una cupola metallica a bordi
frangiati completa di una bandierina segnavento
riparava le due campane che battevano le ore, le
mezze ore, i quarti. Il quadrante esterno
dell’orologio era illuminato. Sotto, lo stemma, di
marmo, del Regno d’Italia.
Sala mensa
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Storia
Foresteria
Un corpo di fabbricato sporgente, retto da dodici
pilastri di mattoni rossi, creava un vasto porticato
che reggeva un unico piano costituito da un
appartamento, la foresteria, riservato agli ufficiali
in missione che, per ragioni di servizio, dovevano
fermarsi qualche tempo. Il porticato riparava e,
nello stesso tempo, esaltava l’ingresso principale:
qui si apriva il portone di accesso di notevoli
dimensioni, in legno di noce, bugnato, di ottima
fattura, realizzato dai falegnami interni.
Anche le serramenta del manufatto erano opera
dei fabbri locali: il pomolo forgiato a testa di
cavallo, il battente a ferro di cavallo. Vero maestro
nell’arte del ferro battuto e forgiato era Cerchi
Cinin, così chiamato per la sua bassa statura. Sono
di lui il disegno di un cancello che chiudeva
l’ingresso al cortile di casa Crema (oggi Focherini),
nelle rotondità del disegno campeggiavano le
lettere CRQM (Centro Rifornimento Quadrupedi
Mirandola); suo il disegno e la manifattura dei
lampioni che decorano ancora la facciata del
palazzo. Resta di lui un tratto di recinzione dal
disegno leggero retto da un muretto che per
qualche metro corre parallelo a Via Valli, da casa
Crema. Ebbe un riconoscimento per la sua abilità.
La casetta da lui abitata si chiamò Casa Cinin
anche nella toponomastica ufficiale.
La vita a palazzo
Classe medio—alta, lo stipendio di un laureto di
allora permetteva alla moglie di sovrintendere
all’andamento della casa, aiutata da una
collaboratrice e dall’attendente del marito.
Cucina semplice: uova, galline, capponi dal pollaio
sempre ben fornito e conigli cui accudiva
l’attendente, frutta e verdura dall’orto ben condotto
dal giardiniere, latte appena munto; per frigorifero
una cassetta di legno e reticella esposta alla parete
nord consentiva di conservare al fresco i cibi
deperibili. Nel tempo libero, chi cavalcava, chi
andava a caccia o giocava a biliardo, senza
escludere che, tra gli omaggi che si facevano alle
signore, circolassero bigliettini segreti dal
contenuto confidenziale. I veterinari venivano
chiamati da privati nel caso in cui un animale della
loro stalla fosse sofferente. Si poteva ascoltare la
radio, leggere il giornale che arrivava alle due del
pomeriggio, come la posta, con l’ultima corsa della
corriera. Le mogli si scambiavano visite alle cinque
del pomeriggio, in casa facendosi annunciare
qualche giorno prima in anticipo, oppure si
ritrovavano in giardino. I bambini venivano a
scuola a piedi, a volte accompagnati: unici mezzi
di locomozione erano la bicicletta, la carrozza, il
calesse. Le occasioni di feste erano molto rare; in
quei casi, personalità di Mirandola erano invitate e
un cocchiere con la carrozza era a loro
disposizione. Si poteva ballare nel salone con un
grammofono grande come una credenza e dischi di
vinile. Per i pranzi ufficiali, nella cucina ampia
quasi da ristorante la cuoca Beatrice Artioli,
accaldata e preoccupata per le sue pietanze, alla
fine riceveva sempre gli applausi dei convitati.
Servivano a tavola camerieri professionisti.
Gli esterni
Davanti al palazzo un prato rasato, il campo da
tennis, panchine e tavolini; vasto giardino con
piante ornamentali e da frutto, tre voliere con
fagiani; sul retro grandi cisterne interrate
raccoglievano
l’acqua
piovana,
seguivano
lavanderia, orti, un piccolo giardino di tre aiuole
uguali, rotonda la centrale, quattro vialetti
convergenti, bordo in cotto, siepe di bosso, due
altalene arredavano lo spazio libero. Un viale di
gelsi terminava sul canale che, per un certo tratto
del suo corso, segnava il confine della tenuta.
Pochi anni prima della dismissione, quasi
rievocazione di un’antica e bella stagione finita,
venne celebrata una grande festa con inviatati di
riguardo ai quali era riservato un posto nella
piccola tribuna ai margini della pista: sfilate di
cavalli da tiro e da sella, calessi, carrozze, chiuse e
aperte, con cocchieri e butteri in divisa: i due
magnifici esemplari lipizzani bianchi concludevano
la manifestazione
tra gli applausi di
tutti i sanmartinesi
presenti.
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
21
Varia
IL COLORE DEL NATALE
Il Natale si avvicina, la festa per eccellenza sta
arrivando con il suo carico di gioia e felicità. Lo
senti se fai un bel respiro, senti che l’aria é diversa,
più frizzante, più leggera, più elettrica e
contagiosa. Lo vedi nelle tante luci brillanti e
multicolori che decorano case, negozi e strade e lo
vedi anche sul viso delle persone che appare
diverso, più sorridente, più rilassato, più bello.
Sembrano addirittura più giovani, con le rughe che
scompaiono e gli occhi più luminosi per aver
dimenticato, per un attimo, le preoccupazioni di
tutti i giorni. Certo i problemi rimangono e questa
crisi di certo non aiuta a superarli, ma comunque si
prova a non pensarci, liberando la mente per
vivere un momento di serenità con i propri cari,
augurandosi, ottimisti e fiduciosi, che il nuovo anno
sarà migliore. Tutti si stanno preparando, chi
addobba gli alberi, chi prepara il presepio, chi
pensa a organizzare il pranzo e tutti sono in
fermento con un pensiero comune: cosa regalare.
Si gira per le vie osservando le vetrine sfavillanti e
luminose, dove i prodotti più belli, distribuiti ad arte
e fantasia su piani multicolori, fanno bella mostra
di sé. Si cerca un’idea, un pensiero, qualcosa di
originale che si discosti dalle solite cose scontate e
banali per esprimere alle persone più care e agli
amici, la nostra vicinanza e il nostro pensiero.
Piano piano le sporte si riempiono di pacchetti e
pacchettini perfettamente confezionati con carte
luccicanti e nastri e coccarde di tutti i colori. Solo
un colore manca tra i tanti: il NERO.
Il NERO della solitudine, delle persone ammalate e
di quelle in ospedale, di quelle in ospizio e di
quelle senza casa, di quelle lontane, di chi ha
perso tutto e di chi non ha più nessuno con cui
condividere questo momento che dovrebbe essere
di felicità e non di lacrime. Io mi sento fortunato
per non vedere il nero della malattia perché ho una
grande famiglia che mi sta vicino: mio fratello, a
cui sono molto legato, che non riesco e non riuscirò
a ringraziare mai abbastanza per tutto quello che
fa e ha sempre fatto per me. Sempre pronto e
disponibile in qualsiasi momento ad aiutarmi e
sostenermi sacrificando anche le sue cose pur di
aiutarmi: come anche la sua famiglia con mia
cognata e mio nipote che non mi hanno mai fatto
22
mancare la loro vicinanza
e il loro supporto con il
calore
del
loro
grandissimo cuore. Mia
madre, che arrancando e
faticando per l’età avanzata, pur di aiutarmi mi è
sempre vicino. E’ come se volesse proteggermi,
come si fa con un bambino indifeso, esagerando a
volte con le sue premure. Ma capisco il bene che
mi vuole, capisco il bene di un genitore per i figli e
quello che si vorrebbe per loro, e mi dispiace
vederla soffrire, ma come le dico spesso andiamo
avanti aiutandoci a vicenda perché anche io le
voglio molto bene. E poi c’é Giulia che fa parte
della nostra famiglia. Giulia si è presa in carico la
mia persona accudendomi e controllando che tutto
vada bene. Giulia gode della stima e della
massima fiducia di tutti noi e sono contento e
tranquillo ad affidare la mia vita nelle sue mani
ogni giorno. Mi ritengo molto fortunato che sia con
noi perché è una bellissima persona con un grande
cuore e sentimenti puri e innocenti, veramente
unica.
Il Natale è spesso capace di risvegliare sentimenti
sepolti sotto la crosta dell’indifferenza e non
importa che colore ha il vostro Natale, ma solo
mettendo da parte l’egoismo e aprendo il cuore
alla generosità e alla solidarietà se ne capisce
veramente lo spirito.
Tanti auguri di Buon Natale
Marco Traldi
PAROLA MIA:
INCRUZADI L’E’ POESIA
Sent e banadett
a torna al cruciverba ad Marett,
in dialett,
pri sgnor e i puvrett,
par muciar un sarvèll parfett,
par vèrar al comprendòni strett.
Saviv al cruciverba indu val mett?
Ogni du mes
in cuzìna, in sla comda a tès al lett,
parchè par durmir bèn
a nagh vual minga sol dal pèn.
s.p.
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Enigmistica
PAROLI INCRUZADI
A cura di Carlo Maretti
1
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3
4
5
6
7
8
12
10
11
13
14
15
16
17
19
22
18
20
21
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24
25
28
9
26
29
27
30
33
31
34
36
32
35
37
ORIZZONTALI
1 . Tra la matina e la sira 8 . Con di bus 12.
12 Ad l’Asia 13.
13 Ag va dentar al carnass 14.
14 Pruar
15.
15 Dar na paca col nas 16.
16 Se tin ciap un colp ad vegn di dulor 17.
17 Poc furbi 19.
19 In 21.
21
Dentar 22.
22 Darag dal pachi con na stanga 24.
24 In mes 26.
26 A ghè ench quei da brod 27.
27 Ag
ne armas pochi daventi da ca’ 28.
28 Ricotta 31.
31 Mis in croos 33.
33 Darag fuag 35.
35 In mes a la
vaca 36. In dla mandga 37.
37 Ciapada in dal mess.
VERTICALI
1 . A ghè ench quela ad nascita 2 . Na famosa Wanda cantenta e attrice 3 . Minga vudi 4 .
Na roba da matt 5 . La cres a ogni compleann 6 . Par far na puntura 7 . Democrasia
Cristiena 8 . Controlar sempar su la confesion quent al ... 9 . Sold 10.
10 In mes a la scutada
11.
11 Trop trop cott 13.
13 Tacari insem 15.
15 Al s’droa a sfargar i pagn 18.
18 Is’ druava par bsar
20.
20 Uav… mars 21.
21 A ghè ench quela ad Ghidon 23.
23 Quela alla milanese l’è la più
famosa 24.
24 Con i occ, i labar e la facia culurada 25.
25 Na feta… d’ai 27.
27 Pasar con al piò
29.
29 Rumà in dal mes 30.
30 Al negar dop na paca 32.
32 Al spasi daventi da ca 34.
34 Ad co dal
sac.
Al solusion in dal numar ca gnirà.
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
23
Varia
COME ERAVAMO
Vuoi mettere un ruspante allevato a granturco che
completa la sua dieta razzolando per l’aia con le
galline allevate in pochi centimetri in chilometrici
capannoni e che fanno il brodo che sa di pesce?
I CAVALLI DI SAN MARTINO
Dal volume “Giovanni Pico della Mirandola a
Corbola alla ricerca della vita quieta”, di Sergio
Poletti (pagg. 152152- 153)
incoronato
imperatore
a Roma da
Nicolò
(il
papa che
iniziò
la
costruzione
dell’attuale
basilica di
San Pietro)
e il marchese fu nominato dallo stesso Federico,
duca, con giurisdizione su Modena, Reggio, Este e
Rovigo. Modena e Reggio erano feudi imperiali.
Duca di Ferrara Borso lo fu dal 1471, con nomina
papale di Paolo II.
QUELLI DELLA COMPAGNIA RUSPANTE
Al Politeama nella serata del patrono è tornata la
commedia dialettale con interpreti gli attori della
Compagnia Ruspante di Pilastri.
Sotto alcune scene della rappresentazione.
I cavalli dei Pico della Mirandola ovvero di San
Martino Spino, ben noti in mezza Europa, erano i
più richiesti e venivano presentati pure alla Fiera
di Rovigo, dove venivano commerciati anche buoni
cavalli polesani, forti a trainar carrozze. C’è
memoria delle trattative di quadrupedi
sanmartinesi.
Qui a Rovigo, il principe-vescovo di Trento (siamo
nel Cinquecento n.d.A) pagò 800 ongari per un
cavallo chiamato la Fortuna e un nobile di casa
Morosini (patrizi di Venezia) acquistò un corsiero
per 900 zecchini; un generale tedesco sborsò 600
ongari per un cavallo da maneggio, Baimoroso.
Ongari e zecchini erano monete monete d’oro.
L’ongaro era un ducato o fiorino, così chiamato
perché ad imitazione di una moneta ungherese.
Come diceva un ricco compratore a Rovigo? De’
zecchini ne ho quanti voglio, ma di simili cavalli
non ne ho, né li ritrovo da altra parte… Questi non
erano certamente solo esemplari da lavoro.
Erano quasi tutti di San Martino Spino pure i 50
sceltissimi cavalli che nel 1452 Borso d’Este aveva
regalato, assieme a 50 falconi addestrati, a
Federico III d’Asburgo. In quell’anno Federico fu
24
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Lutto
RICORDO DI FABIO REGGIANI
Come qualcuno l'ha egregiamente definito Fabio
Reggiani è stato un idealista concreto, perché ciò
che prefigurava guardando sempre in avanti, l'ha
anche saputo realizzare.
Fabio Reggiani proprio per questo lascia un segno
vero e duraturo: per l'alto livello umano,
intellettuale e professionale, per il costante
desiderio che ciò per cui si impegnava migliorasse
le comunità, per l'etica professionale e personale
con cui si muoveva. Sapeva trovare sempre la
mediazione, però mai al ribasso e mai in maniera
ambigua, aveva una grande capacità di realizzare
ciò per cui si impegnava e soprattutto lo faceva
bene.
Ciò che colpiva di più del suo approccio era la
capacità di mettere in reti saperi, competenze,
professionalità, culture e sensibilità ricercando
sempre una visione integrata e armonica nelle
cose.
Instancabile nel fornire spunti e proposte sempre
innovative e di valore, dal recupero dei
Barchessoni, all'avere saputo capire e promuovere
il valore del paesaggio e della storia delle nostre
campagne con l'idea, assieme ad altri, del Progetto
Valli, sino all'impegno degli ultimi anni sul versante
della ricostruzione post-sisma. In quest'ultimo
faticoso impegno ha lavorato a un progetto di
grande valore nell'ambito del percorso di ripristino
dei danni della Cooperativa Focherini, proponendo
progetti di recupero che andassero oltre la mera
ricostruzione tour-court, cercando veramente di
creare condizioni per aderire al giusto richiamo a
"ricostruire meglio di prima", cercando di inserire
elementi innovativi che consentissero anche
l'insediamento di nuove attività, facendo sì che
tutto ciò si traducesse in un utilizzo virtuoso dei
fondi pubblici, aprendo opportunità di
miglioramento e di rinnovamento della comunità. È
un grande esempio che lascia, un vero costruttore
di futuro.
Anna Greco
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
25
Varia
LUTTI
VENDESI
* Scomparso a Baggiovara Ceresola Costante,
Costante di
77 anni. Cresciuto a San Martino Spino, fu
impiegato alla Focherini e alla Mon Jardin. Abitava
a Mirandola. Lascia Graziella Monari e due figlie. I
funerali si sono svolti a San Martino il 5 novembre.
* Moreno Morandi,
Morandi ex
sanmartinese, insegnante di
matematica a Bologna, è
morto all’età di 81 anni.
Le sue ceneri riposano nel
nostro cimitero.
* Eva Guandalini in
Ceresola è morta il 21
ottobre. Era nata il
7
ottobre 1926. Fu nota
parrucchiera a San Martino
Spino.
* Nicola Botti è morto il 24
novembre all’età di 56
anni, per lungo tempo
dipendente dell’Aiproco, ha
poi
s vo lto
atti vità
commerciale anche a
Felonica e a Sermide.
* Sergio Calzolari,
ex
Calzolari
sanmartinese, all’età di 83
anni è scomparso a
Modena il 9 novembre.
26
Vendesi porzione casa di testa sita in San Martino
Spino via Zanzur, disposta su tre piani (PT ingresso,
bagno, cucina; P1 due camere da letto, P2
mansarda). Completa di garage e giardino sul
retro. Prezzo interessante. Per informazioni tel.
053531138 Bruno (ore pasti).
LAUREE
Giulia Furia si è laureata il 4
o tt ob r e s c o rs o p r es s o
l'università di Modena in
medicina e chirurgia con la
votazione di 110 e lode. La
famiglia al completo era con
lei per festeggiarla. Tanti
complimenti dalla redazione.
A Ferrara, il 10 ottobre si
è
l aureat a
in
giurisp ru denza A li ce
Ballerini,
i
genitori
Ballerini
(Cesare e Giuliana)
orgogliosi le augurano un
futuro sereno e pieno di
soddisfaz ioni.
Tante
congratulazioni anche da
tutta la redazione.
LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama
Amici a quattro zampe
AMICI IN CERCA DI CASA
A cura di Erika Nicolini
CANILE INTERCOMUNALE DI MIRANDOLA –ASSOCIAZIONE L’ISOLA DEL VAGABONDO
CALENDARIO 2017
Anche quest’anno abbiamo creato per voi il calendario del Canile Intercomunale di Mirandola!!!
I cani e i gatti del nostro canile si sono prestati come modelli , per tenervi compagnia per tutto il 2017!!!
IL CALENDARIO È SIA IN VERSIONE DA MURO CHE IN VERSIONE DA TAVOLO E COSTA SOLO 7
EURO…
Tutti i proventi verranno totalmente devoluti al Canile Intercomunale di Mirandola e serviranno a
sostenere le attività dell’associazione ISOLA DEL VAGABONDO ONLUS (che si prende cura degli ospiti
del canile) come l’acquisto di cibo e medicine per le cure veterinarie dei nostri amici pelosi
Potete acquistare il calendario presso:
- IL CARTOLAIO in via Fermi 2 a Mirandola
- CANILE INTERCOMUNALE DI MIRANDOLA via Bruino 31/33 tel. 0535/27140 aperto tutte le mattine
dalle 10 alle 13
- TABACCHERIA DANIELA E GREGORIO via Valli 652 a San Martino Spino
_ Dal Vostro Volontario di fiducia
GRAZIE IN ANTICIPO A CHI VORRA’ AIUTARCI !
Via Valli, 445 - 41037 San Martino Spino (MO) - [email protected]
27
Auguri
BUONE FESTE DALLA REDAZIONE
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LO SPINO, il punto su San Martino. Periodico interno edito da Circolo Politeama