Numero 12 - 25 Dicembre 2016 - Basilica Parrocchia Santa Fara

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Anno XXV - n. 12 - Bari, 25 Dicembre 2016 - Natale del Signore - Anno A
A B ETLEMME
È
R ICOMINCIATA
Era l’alba a Betlemme. L’ultimo pellegrino se n’era andato e la stella era scomparsa. La Vergine
Maria guardava dolcemente il Bambino
che si era addormentato. Lentamente, cigolando, si aprì la
vecchia porta della
stalla. Sembrava spinta da un soffio di
vento più che da una
mano. Sulla soglia
comparve una donna
anziana, coperta di
stracci. Maria sussultò, come se avesse visto una fata cattiva. Gesù
continuava a dormire. L’asino e il bue strappavano bocconi di fieno e paglia da un mucchio che
avevano davanti al muso e non degnarono di uno
sguardo la nuova venuta. Maria la seguiva con lo
sguardo. Ogni passo della sconosciuta sembrava
lungo come dei secoli. La vecchia continuava ad
avanzare, finchè fu accanto alla mangiatoia.
Gesù bambino spalancò gli occhi di colpo e
Maria si meravigliò vedendo brillare negli occhi
del bambino e della donna la medesima luce di
speranza. La vecchia si chinò sul Bambino.
Maria trattenne il fiato. La vecchia frugò nei suoi
abiti stracciati, cercando qualcosa. Parve impiegare dei secoli a trovarla. Maria continuava a
guardarla con inquietudine. Finalmente, dopo un
tempo lunghissimo, la vecchia estrasse dai suoi
stracci un oggetto, che rimase però nascosto
nella sua mano, e lo affidò al bambino.
Dopo tutti i doni dei pastori che cosa poteva
mai essere quel dono misterioso? Maria vedeva
solo la schiena della vecchia china sulla culla
LA
C REAZIONE
improvvisata di Gesù.
Poi la vecchia si raddrizzò, come se si
fosse liberata di un
peso infinito che la tirava verso terra. Le
sue spalle si sollevarono, il suo capo si
elevò, e quasi toccava
il soffitto. il suo viso
ritrovò miracolosamente la giovinezza. I
suoi capelli ridivennero morbidi e lucenti
come seta. Quando si
allontanò dalla mangiatoia, per scomparire
nell’oscurità da cui era
venuta, Maria potè finalmente vedere il dono misterioso. Nelle piccole mani di Gesù brillava una
mela rossa.
Quella donna era Eva, la prima donna, la
madre dei viventi, che aveva consegnato al Messia il frutto del primo peccato. Perchè ora, con
Gesù, era nata una Creazione nuova. E tutto poteva ricominciare.
Il dono misterioso, di Bruno Ferrero
Auguri di Buon Natale
2 016
Ol parroco e i frati cappuccini
di S. Fara
Augurano un Felice e Sereno
Natale del Signore
Pagina 2
Santa Fara n. 12
Quando la grazia diventa visibile
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare
l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù
Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro
che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone (Tito 2,11-14)
Tito si trova a Creta, avendo ricevuto da Paolo il compito di guidare
quella chiesa, similmente a come Timoteo ha avuto l’incarico per Efeso.
I due giovani si scontrano presto con
delle difficoltà, e Paolo scrive loro
per incoraggiarli e istruirli. La liturgia della notte di Natale ha scelto per
noi questo brano, in cui l’apostolo
parla dell’apparire della grazia di
Dio e dei suoi effetti, e credo che
questo debba suggerirci una riflessione. Se infatti il Natale è la visibilità della grazia di Dio in un uomo, il
nostro Signore Gesù Cristo, è però vero che questa
grazia ha bisogno di diventare sempre più visibile
anche nella nostra vita personale e con gli altri. Cosa
accade, dunque, quando la grazia appare e in che
modo avviene la sua epifania? Paolo afferma anzitutto che la grazia di Dio è “portatrice di salvezza”.
Questo è il primo effetto della grazia di Dio: la liberazione dal peccato. Ma dopo aver scritto che essa
“porta salvezza a tutti gli uomini”, subito l’apostolo
aggiunge che anche “ci insegna a rinnegare l’empietà
e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con
sobrietà, con giustizia e con pietà”. Ed ecco così
esposta la duplice manifestazione della grazia, una
manifestazione interna che è salvezza, cioè liberazione dal peccato, e una manifestazione esterna che
consiste in un modo diverso di vivere, essendo essa
capace di insegnare a rinnegare ciò che è male e
compiere ciò che è bene. Paolo utilizza il verbo paidèuo, il verbo del pedagogo, del maestro che accompagna passo dopo passo. Mi affascina questa forma
perenne del Natale, continua epifania della grazia di
Dio, già apparsa una volta per tutte ai nostri occhi
nella vita e nell’opera redentrice di Gesù, ma capace
di rendersi visibile in ogni epoca, luogo e cultura,
mediante il cambiamento della vita di coloro che
Ringraziano il Signore
ed invocano la benedizione di Dio
ed il patrocinio di Santa Fara
NEL 25º ANNIVERSARIO DI
MATRIMONIO
Domenica 25 Dicembre 2016 ore 11:30
Nunzio Altamura
e Maddalena De Palo
l’accolgono. Mi chiedo se nella mia
vita è presente questo Natale, e se
esso si rende presente, giorno dopo
giorno e anno dopo anno, nella vita
di ciascuno di noi. C’è di incoraggiante che si tratta di due azioni
della medesima grazia, secondo le
parole dell’apostolo. È la grazia che
appare in Gesù come portatrice di
salvezza, ed è ancora la stessa e
unica grazia che è capace di essere
per noi efficace pedagoga verso un
autentico cambiamento di stile e di
vita. Essa, la grazia, che altro non è
se non il Signore presente mediante lo Spirito Santo,
è in grado di incarnarsi in me e in noi in virtù del suo
potere, e va soltanto accolta con fede. Fidiamoci
della forza di Dio, per divenire sempre più sua incarnazione e manifestazione, poiché è ben per questo
che il Salvatore diede se stesso, al fine di “formare
per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di
zelo per le opere buone”.
Fra Alfredo Marchello, ministro provinciale
AVVENTO
DI
CARITÀ
Si richiedono i seguenti alimenti: zucchero, t onno, oli o, pelat i,
latte, riso e prodotti per
l’igiene da distribuire alle
famiglie bisognose in
questo tempo Natalizio.
Avvisi
1 Festa Della Santa Famiglia:
Venerdì 30 dicembre ore 19:00 durante la
celebrazione Eucaristica ci sarà il Rinnovo
delle promesse Matrimoniali di tutte le
coppie presenti.
1 Messa Di Fine Anno:
Sabato 31 dicembre ore 19:00 TE DEUM
di ringraziamento per le meraviglie compiute da Dio in questo anno che volge al
termine.
25 Dicembre 2016
L A S PERANZA CRISTIANA
3. I L NATALE DI G ESÙ , SORGENTE DELLA
Pagina 3
SPERANZA
UDIENZA DEL SANTO PADRE DEL 21 DICEMBRE 2016
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Abbiamo da poco iniziato un cammino di catechesi
sul tema della speranza, quanto mai adatto al tempo di
Avvento. A guidarci è stato finora il profeta Isaia. Oggi,
a pochi giorni dal Natale, vorrei riflettere in modo più
specifico sul momento in cui, per così dire, la speranza
è entrata nel mondo, con l’incarnazione del Figlio di
Dio. Lo stesso Isaia aveva preannunciato la nascita del
Messia in alcuni passi: «Ecco la Vergine concepirà e
darà alla luce un figlio, a lui sarà dato il nome di Emmanuele» (7,14); e anche «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici»
(11,1). In questi brani traspare il senso del Natale: Dio
adempie la promessa facendosi uomo; non abbandona il
suo popolo, si avvicina fino a spogliarsi della sua divinità. In tal modo Dio dimostra la sua fedeltà e inaugura un
Regno nuovo, che dona una nuova speranza all’umanità. E qual è questa speranza? La vita eterna.
Quando si parla di speranza, spesso ci si riferisce a
ciò che non è in potere dell’uomo e che non è visibile.
In effetti, ciò che speriamo va oltre le nostre forze e il
nostro sguardo. Ma il Natale di Cristo, inaugurando la
redenzione, ci parla di una speranza diversa, una speranza affidabile, visibile e comprensibile, perché fondata in Dio. Egli entra nel mondo e ci dona la forza di
camminare con Lui: Dio cammina con noi in Gesù e
camminare con Lui verso la pienezza della vita ci dà la
forza di stare in maniera nuova nel presente, benché faticoso. Sperare allora per il cristiano significa la certezza di essere in cammino con Cristo verso il Padre che ci
attende. La speranza mai è ferma, la speranza sempre è
in cammino e ci fa camminare. Questa speranza, che il
Bambino di Betlemme ci dona, offre una meta, un destino buono al presente, la salvezza all’umanità, la beatitudine a chi si affida a Dio misericordioso. San Paolo
riassume tutto questo con l’espressione: «Nella speranza siamo stati salvati» (Rm 8,24). Cioè, camminando in
questo mondo, con speranza, siamo salvi. E qui possiamo farci la domanda, ognuno di noi: io cammino con
speranza o la mia vita interiore è ferma, chiusa? Il mio
cuore è un cassetto chiuso o è un cassetto aperto alla
speranza che mi fa camminare non da solo, con Gesù?
Nelle case dei cristiani, durante il tempo di Avvento,
viene preparato il presepe, secondo la tradizione che risale a san Francesco d’Assisi. Nella sua semplicità, il
presepe trasmette speranza; ognuno dei personaggi è
immerso in questa atmosfera di speranza.
Prima di tutto notiamo il luogo in cui nacque
Gesù: Betlemme. Piccolo borgo della Giudea dove mille
anni prima era nato Davide, il pastorello eletto da Dio
come re d’Israele. Betlemme non è una capitale, e per
questo è preferita dalla provvidenza divina, che ama
agire attraverso i piccoli e gli umili. In quel luogo nasce
il “figlio di Davide” tanto atteso, Gesù, nel quale la spe-
ranza di Dio e la
speranza dell’uomo si incontrano.
Poi guardiamo
Maria, Madre della
speranza. Con il
suo “sì” ha aperto
a Dio la porta del
nostro mondo: il
suo cuore di ragazza era pieno di speranza, tutta animata dalla fede; e così Dio l’ha prescelta
e lei ha creduto alla sua parola. Colei che per nove mesi
è stata l’arca della nuova ed eterna Alleanza, nella grotta
contempla il Bambino e vede in Lui l’amore di Dio, che
viene a salvare il suo popolo e l’intera umanità. Accanto
a Maria c’è Giuseppe, discendente di Iesse e di Davide;
anche lui ha creduto alle parole dell’angelo, e guardando
Gesù nella mangiatoia, medita che quel Bambino viene
dallo Spirito Santo, e che Dio stesso gli ha ordinato di
chiamarlo così, “Gesù”. In quel nome c’è la speranza
per ogni uomo, perché mediante quel figlio di donna,
Dio salverà l’umanità dalla morte e dal peccato. Per
questo è importante guardare il presepe!
E nel presepe ci sono anche i pastori, che rappresentano gli umili e i poveri che aspettavano il Messia, il
«conforto di Israele» (Lc 2,25) e la «redenzione di Gerusalemme» (Lc 2,38). In quel Bambino vedono la realizzazione delle promesse e sperano che la salvezza di
Dio giunga finalmente per ognuno di loro. Chi confida
nelle proprie sicurezze, soprattutto materiali, non attende la salvezza da Dio. Mettiamoci questo in testa: le nostre sicurezze non ci salveranno; l’unica sicurezza che
ci salva è quella della speranza in Dio. Ci salva perché
è forte e ci fa camminare nella vita con gioia, con la voglia di fare il bene, con la voglia di diventare felici per
l’eternità. I piccoli, i pastori, invece confidano in Dio,
sperano in Lui e gioiscono quando riconoscono in quel
Bambino il segno indicato dagli angeli (cfr Lc 2,12).
E proprio il coro degli angeli annuncia dall’alto il
grande disegno che quel Bambino realizza: «Gloria a
Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini,
che egli ama» (Lc 2,14). La speranza cristiana si esprime nella lode e nel ringraziamento a Dio, che ha inaugurato il suo Regno di amore, di giustizia e di pace.
Cari fratelli e sorelle, in questi giorni, contemplando il presepe, ci prepariamo al Natale del Signore.
Sarà veramente una festa se accoglieremo Gesù, seme
di speranza che Dio depone nei solchi della nostra storia personale e comunitaria. Ogni “sì” a Gesù che
viene è un germoglio di speranza. Abbiamo fiducia in
questo germoglio di speranza, in questo sì: “Sì, Gesù,
tu puoi salvarmi, tu puoi salvarmi”. Buon Natale di
speranza a tutti!
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Santa Fara n. 12
LITURGIA DEL GIORNO
Benvenuti in
Comunità
1ª Settimana del Tempo di Natale (Anno A)
(25 - 31 Dicembre 2016) - Liturgia delle Ore: propria
Dom 25 - Natale del Signore - Anno A
Oggi è nato per noi il Salvatore
8:30 Pro Tommaso e Anna (fam. Amenduni)
Pro Nicola (fam. Angarano)
10:00 Pro Populo
11:30 Pro Salvatore e Daniela (fam. Bellino)
Pro Rosmary e Gino (fam. Calaprice)
Pro Tommaso e Giuseppina (fam. Mancini)
Pro Angela Vita e Vincenzo (fam. Curione)
19:00 Pro Maria (fam. De Cristoforo)
Pro Nicola e Maria (fam. Nitti)
Lun 26 - Santo Stefano, primo martire
Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito
7:30 Pro Nicola (fam. Triggiano) - 24ª Gregoriana
Pro Annamaria (fam. Ciasca)
Pro Padre Stefano
19:00 Pro Antonella (fam. Scanni)
Pro Lina e Nardino (fam. Ingellis)
Pro Mimmo e Rosy (fam. Passantino)
Mar 27 - San Giovanni, apostolo ed evangelista
Gioite, giusti, nel Signore
7:30 Pro Nicola (fam. Triggiano) - 25ª Gregoriana
19:00 Pro Concetta e Tullio (fam. Fanelli)
Pro Olga e Pippo (fam. Lamacchia)
Per Ringraziamento (Straface Anna Rita)
Mer 28 - Santi Innocenti Martiri
Chi dona la sua vita risorge nel Signore
7:30 Pro Nicola (fam. Triggiano) - 26ª Gregoriana
19:00 Pro Maria
Gio 29 - San Tommaso Becket, vescovo e martire
Gloria nei cieli e gioia sulla terra
7:30 Pro Nicola (fam. Triggiano) - 27ª Gregoriana
Pro Ettore
19:00 Pro Maria (fam. Tomasino)
Ven 30 - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie
7:30 Pro Nicola (fam. Triggiano) - 28ª Gregoriana
Ringraziamento alla Santissima Trinità (fam. Salomone)
19:00 Pro Severina e Italo (fam. Stefanelli)
Pro Giuseppe (fam. Di Salvia)
Per Ringraziamento (fam. Cantalice)
Sab 31 - San Silvestro I, papa
Gloria nei cieli e gioia sulla terra
7:30 Pro Nicola (fam. Triggiano) - 29ª Gregoriana
Pro Padre Diego e Padre Pietro
Pro Michele
Pro Ciro Antonio e Giancarlo (fam. Ruggiero)
Per Ringraziamento
19:00 Messa di Ringraziamento di fine Anno
Riceveranno il
SACRAMENTO DEL BATTESIMO
Lunedì 26 Dicembre 2016 alle ore 11:00
ALESSIA AMSTROM
ENRICO COSOMATO
FABRIZIO COSOMATO
FEDERICO DI NATALE
ELENA FACCILONGO
ANDREA GIAMPETRUZZI
FEDERICO TOMMASO GISMONDI
ALESSANDRO MELCORE
SAMUEL MILHET
GIANLUCA NOVELLI
IRIS ORLANDO
SERENA SCARASCIULLI
LEONARDO SERVIDDIO
LAURA TORASSO
Concerto Gospel
Jubilee Gospel Singers
Giovedì 29 dicembre ore 20,00
Foglio d’Informazione settimanale:
“Basilica Parrocchia Santa Fara”
Via G. N. Bellomo, 94 - Bari - Tel. / Fax: 080.561.82.36
Web: www.santafara.org - Email: [email protected]
Responsabile
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Raffaele Massari
(Parroco - Rettore)
Piero Errico
(Vice Parroco)
Maurizio Placentino (Vice Parroco - Guardiano)
Gianpaolo Lacerenza (Maestro Studenti)
Orario Ufficio Parrocchiale
Mercoledi e Venerdi 16.30 - 18.30
Orario Sante messe:
dal Lunedì al Sabato 7:30 Cripta - 19:00 Basilica
la Domenica ore 8:30 - 10:00 - 11:30 - 19:00