Transcript Mameli news
i news Mamel 1 Numero Anno 1— Mameli news Sommario Il notiziario della Scuola Secondaria di I Grado di Amantea e Lago Un giornale per crescere insieme “Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione.“ (Massimo Gramellini) La nascita di un giornale è un segno di speranza, anzi, forse è un sogno di speranza. È il sogno di qualcuno che, nonostante le mille ragioni che porterebbero ciascuno di noi a rinchiuderci nel nostro piccolo recinto sicuro, apre ancora una volta al mondo fiducioso che questa sia la volta buona. La scuola, oggi, con l’uscita del primo numero del Mameli News, vuole aprire uno spazio, al momento virtuale, dove ritrovarsi e riscoprire la bellezza dello stare insieme e condividere idee, pensieri, emozioni. Il malessere che pervade i nostri tempi è la solitudine, la triste abitudine di chiudersi nelle proprie case ve d endo in ognuno un avversario, un competitore o, peggio ancora, un nemico. Lo stare insieme sta diventando quasi un dovere da adempiere più che un piacere da cercare e gustare; persino il divertimento ci viene quasi imposto dalla moda, da abitudini di massa diventate rituali senza senso. senso della comunità, dell’appartenenza l’uno all’altro, abbiamo bisogno di rompere l’isolamento a cui una malsana sfiducia reciproca ci ha destinato. Il mio sogno è che la scuola possa invertire la marcia e, andando contro corrente, indurre ragazzi e adulti a fermarsi almeno un attimo e riflettere. Abbiamo bisogno di incontrarci e non di scontrarci, abbiamo bisogno di unirci e non di dividerci, abbiamo bisogno di discutere e non di litigare,abbiamo bisogno di ascoltarci e condividere e non di erigere muri di presunzione ed egoismi. Abbiamo bisogno, più che mai, di stare insieme per ritrovare il Così come per gli antichi il “culto” era il “prendersi cura degli dei”, la scuola diventi per noi tempio di culto nel senso di luogo dove prendersi cura degli altri e della comunità. Auguro con tutto il cuore che questo giornale sia il luogo del ritrovarsi gioioso, del costruire appassionato e dell’impegno attivo, perché la scuola sia e diventi ancor di più luogo di cultura etimologicamente intesa come “prendersi cura di”. Non esiste, infatti, cultura senza comunità, non esiste saggezza se non tra gli uomini e per gli uomini, non esiste scienza senza condivisione. E che il sogno, dunque, abbia inizio. Tanti diritti calpestati Pag. 2 I diritti nel mondo 2 Emozioni e soddisfazioni sul palcoscenico 3 Il presepe a Lago 4 La strina laghitana: ieri ed oggi 4 C’è intervista e intervista ... 5 Quattro chiacchiere 5 con Giacomo Leopardi Intervista a Giovanni Falcone 6 Noi spettatori di Notre Dame de Paris 6 Ma cosa sono “i campionati sportivi studenteschi?” 7 La nostra esperienza nel gruppo sportivo della scuola 7 No alla violenza sulle donne 8 “Coltan”: nuovo oro nero dell’Africa? 8 D.S. Prof.ssa Antonella Bozzo The new generation students 9 We love E-Twinning!!!! 9 Natale in poesia 10 OGNUNO DI NOI È RISPETTATO? Tanti diritti calpestati Tutti costituiamo un valore immenso Il lavoro riassume le interviste da noi effettuate ad alcuni immigrati, presenti in Fiera, manifestazione storica che avviene ogni anno ad Amantea, per conoscere la loro provenienza e per capire quali sono i diritti che nei loro Paesi d’origine vengono rispettati o calpestati. I “commercianti” intervistati provengono dall’Africa. Molti sono i diritti che vengono violati nei loro Paesi: diritto alla salute diritto alla libertà di pensiero diritto alla vita diritto all’istruzione diritto al divertimento ——————————————La pena di morte Gli intervistati raccontano che ancora oggi nel loro Paese la pena di morte è in vigore. Ogni anno causa il 95% delle morti, un tasso molto elevato. Per cattive azioni si è condannati. La condanna più usata è la decapitazione. ——————————————— Aiuti o tradimenti? Molte volte in televisione assistiamo a varie pubblicità di solidarietà. Gli intervistati hanno detto che molte associazioni non aiutano i loro Paesi e che spesso gli aiuti economici vengono loro forniti dalle donazioni Parrocchiali. Vi sono, invece, organizzazioni umanitarie e di volontari impegnate a rendere effettivo il rispetto dei diritti umani nel mondo. 3^ C Amantea Siamo davvero tutti uguali? I DIRITTI NEL MONDO Un senegalese in Italia Mentre gli uomini sono tra loro tutti uguali e, pur nelle diversità razziali, hanno la stessa dignità di esseri umani, i diritti che vengono loro riconosciuti non sono tutti gli stessi nei diversi paesi del mondo. Di questo ci occuperemo nel seguente lavoro, che rientra nell’ ambito della “narrativa”, materia che fa parte delle discipline umanistiche. Abbiamo colto l’ occasione della fiera per entrare in contatto con persone straniere presenti in essa e per informarci se nei loro paesi vengono rispettati tutti i diritti. formale e di proprietà. In Italia e nei paesi occidentali arrivano continuamente centinaia di migliaia di immigrati provenienti soprattutto dai paesi dell’ Africa; essi scappano dalla guerra o anche solo dalla fame, convinti di trovare una vita migliore. Quest’ ultimo è il caso di Ibrahim che, nonostante avesse un lavoro in Senegal, si è trasferito in Italia pensando che la vita fosse migliore. La realtà invece non è come se l’ aspettava; adesso Ibrahim si arrangia come venditore ambulante per mantenere la sua famiglia. Un ulteriore diritto importante concesso è quello di voto che assicura a un individuo la possibilità di manifestare la propria volontà durante un’elezione. E’ forse opportuno esaminare più da vicino i diritti che vengono tutelati in Senegal. Fra quelli più antichi e più universalmente accettati vi sono quello della libertà personale, di stampa, di riunione, di uguaglianza Pagina 2 Il diritto alla vita, al contrario di quello alla libertà, si identifica con un valore diverso, un valore assoluto, perché ogni persona che viene al mondo diventa titolare di questo diritto sacro e inviolabile. Un diritto che invece viene violato in Senegal, e anche in tutto il mondo, è il diritto di uguaglianza sostanziale cioè tra un popolo ed un popolo, una persona e una persona; in una civiltà come la nostra basata sul denaro in cui i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri saranno sempre più poveri, l’uguaglianza sociale è un traguardo quasi irraggiungibile. Da qui probabilmente nascono appunto le violazioni dei diritti umani. 3^ C Amantea Gli alunni di 3^ C sono stati seguiti nella stesura degli articoli dalla professoressa Isabel Dorotea Mazzuca Mameli news A fine ottobre uno spettacolo allestito dalla III D per genitori e studenti EMOZIONI E SODDISFAZIONI SUL PALCOSCENICO Sul filo conduttore dei Valori dell’uomo e la settimana della Lettura La classe III D ha organizzato, a fine ottobre, un intrattenimento per i genitori (il 28 a sera, che è servito anche da prova generale) e per gli studenti della scuola il giorno successivo. I fili conduttori della manifestazione sono stati i Valori dell’uomo e la settimana della Lettura in cui, però, noi ci siamo proposti come lettori e non come fruitori di letture fatte da altri, come suggeriva “Libriamoci”. Sono stati portati sulla scena passi scelti dall’Orlando Furioso, interpretati dialoghi, monologhi, e altro, tutto scelto da noi ragazzi e adattato a nostro piacimento e con qualche suggerimento del prof. Pellegrino. I contenuti hanno spaziato da un tenore impegnato (Dialogo fra un venditore di almanacchi ed un passeggere, di G. Leopardi, interpretati da Cristian Bruni e Luigi Bazzarelli) ad uno più ironico e satirico, da cabaret con cui Mario Arnò ha fatto divertire tutti, ma ha toccato anche temi impegnativi come la violenza sulle donne (dialogo di Paola Cortellesi interpretato da Oksana Bruni cui ha fatto da “spalla” Rocco De Santo) e il disagio della disabilità, cortometraggio selezionato su YouTube da Angela Pia Caicco e interpretato con la collaborazione di Andrea Petrungaro, Aldo Brusco, Rocco De Santo, Antonio Perna e Giovanni Serpe; in chiusura anche un balletto curato da Annachiara Venier con Gaia Ganci, Arabela Radu, Silvia, Angela e Selma. Tutti abbiamo fatto qualcosa: chi non ha preso parte attiva alla recitazione ha contribuito alla presentazione e ha aiutato gli altri. di diario e il nostro prof. di Italiano ha selezionato alcuni passi dai nostri lavori che di seguito riportiamo: “E’ difficile raccontare quello che ho provato semplicemente scrivendo: le emozioni erano tantissime tutte insieme. Quando ero sul palco alcuni ragazzi della scuola si sono messi a ridere anche se la parte che interpretavo io era drammatica (un dialogo ispirato dalla violenza sulle donne per il triste fenomeno dei femminicidi) perciò oltre all’ansia e all’emozione, ho provato anche imbarazzo”. “Prima d’iniziare eravamo impauriti e tesi, poi però, scena dopo scena abbiamo acquisito sicurezza e ci siamo anche divertiti ”. “Alla “prima” c’erano i genitori, qualche amico , alcuni proff. e la dirigente scolastica con la quale, alla fine, abbiamo fatto la foto ricordo. Io ho interpretato una scenetta con Lavinia, un bal- letto e in più avevo il compito di aprire e chiudere il sipario ”. “E’ stata un’esperienza straordinaria, forse il più bel giorno di questi due anni in questa classe, perché ci siamo divertiti un mondo, ma abbiamo vissuto anche emozioni molto intense tutti, sia noi che presentavamo che coloro che interpretavano le varie scenette ”. 3^ D Amantea Gli alunni di 3^ D sono stati guidati nella stesura dell’ articolo dal professore Vincenzo Pellegrino E’ stata una bella esperienza, sulla scia di un’altra iniziativa analoga svolta lo scorso anno scolastico; solo che questa volta abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere tra noi anche la dirigente scolastica, la quale pur avendo anticipato che si sarebbe fermata solo pochi minuti, poi, invece è rimasta fino alla fine, ha posato assieme a noi per una foto ricordo e ci ha fatto anche i complimenti per lo spettacolo; presente anche il signor Antonio Cima, direttore di Webiamo che ha poi pubblicato sul suo sito un’ampia documentazione fotografica. Successivamente abbiamo fatto le nostre riflessioni e considerazioni in una pagina Anno 1—Numero 1 Pagina 3 Gli alunni della 3^ A di Lago ci informano su alcune importanti tradizioni natalizie del loro suggestivo paese. Nella preparazione degli articoli sono stati seguiti dalla professoressa Rosa A. Maria Cherubini L’ideatore fu Don Federico Faraca nel 1975, sacerdote che diede vita a questa tradizione ancora praticata. Ogni anno in questo presepe si riproduce uno scorcio del paese, così come si presentava nel passato. Ormai siamo alla quarantunesima edizione e per quest’anno si è pensato di riprodurre Via Pasquale Cupelli, situata nel centro storico di Lago. Per realizzare il tutto occorre molto tempo; infatti i lavori sono iniziati nel mese di settembre. Nei primi anni in cui ci si dedicava a questa attività, si è formato il gruppo”AMICI DEL PRESEPE”, che è diventato sempre più numeroso. Il fondatore è Nicola Scanga, persona esperta nonché direttore dei lavori. Ancora oggi vi si dedica Il PRESEPE A LAGO con passione per non far perdere questa anche questa è una tradizione di Lago antica tradizione. molto importante. In passato, alla vigilia di Natale, in ogni rione del paese ci si Il presepe è allestito nella chiesa di San ritrovava intorno ad una catasta di legna Giuseppe che viene ricoperta praticamen- ardente chiamata appunto “hocara”. Il te per intero. E’ costruito con vari mate- fuoco era alimentato grazie ai ceppi che riali e tutto viene curato a livello artigia- chiunque portava. La “hocara”, comunnale e in ogni minimo particolare. Un que, ricorda il focolare intorno al quale si elemento molto importante sono i pastori svolgeva la vita calabrese e laghitana. che vennero costruiti negli anni ‘30 Richiama, inoltre, il culto antichissimo dall’artista Girlando Politano; essi metto- del fuoco rappresentato da Vesta nella no in mostra gli antichi mestieri laghitani. mitologia greco-romana. Rilevanti sono i contributi dei visitatori Oggi l’esperienza viene rivissuta grazie che, spesso, lasciano un’offerta libera. Il agli “Amici del Presepe” che, con paspresepe sarà visibile al pubblico dalla sione, non permettono che questa e altre mezzanotte della vigilia fino all’epifania e splendide usanze del nostro paese possatutte le domeniche fino alla Candelora. no essere scordate. LA STRINA LAGHITANA: IERI ED OGGI La strina è un componimento poetico in dialetto laghitano, in terzine endecasillabe, con rime alternate, come la Divina Commedia. Viene cantata con l’ accompagnamento della chitarra e si conclude con la parola augurale ”prosit”. La strina laghitana è molto antica; esistono frammenti di strina risalenti al 1600. Probabilmente questa tradizione è contemporanea all’origine di Lago. La strina è una satira verso i padroni: signorotti del luogo o altri. Spesso la strina è sagace; per questo motivo durante il fascismo fu sottoposta a censura. Anticamente la strina si cantava da Natale alla Candelora, di casa in casa; gli strinari si invitavano mettendo una lanterna o un ramoscello d’olivo sulla porta. Oggi, si canta durante le festività; si organizzano festival che si tengono an- Pagina 4 3^ A Lago Sul sagrato della chiesa di San Giuseppe ancora ci si riunisce intorno alla “hocara”; nualmente sin dal 1977. Nel corso delle gare, gli strinari cantano le loro strine e il pubblico sceglie e premia la più interessante; tutti possono partecipare. I soggetti delle strine possono essere diversi. Alla finale vengono premiati i primi tre classificati; anche i chitarristi ricevono un attestato di partecipazione. Questa usanza attira grandi e piccini e rappresenta per il paese di Lago un valore da promuovere, valorizzare e conservare. Un particolare rilevante è il seguente: anche grazie agli strinari rivive la tradizione della” hocara “ intorno alla quale essi si riuniscono. 3^ A Lago Mameli news Nel giornalismo l’intervista è molto diffusa C’è intervista e intervista… Esistono, però, vari tipi di intervista luppa attraverso delle domande con le quali vengono richieste delle informazioni che l’intervistato fornisce. Da un lato, quindi, c’è un corrispondente che pone dei quesiti, dall’altro un rappresentante del mondo politico o di quello della cultura, una personalità dello sport o magari dell’universo artistico. L’intervista è un colloquio che un giornalista ha con un’altra persona; essa si svi- Accanto alle interviste a persone reali, esistono anche quelle “immaginarie”. La tecnica utilizzata è sempre la stessa, ma all’interno di questo testo ci si muove con maggiore libertà. Si parte da fatti realmente accaduti; poi, per alleggerire il tutto, può capitare che si usi un po’ di fantasia e si inserisca magari qualche battuta. L’intervista immaginaria può, quindi, rappresentare un espediente per parlare di argomenti di vario tipo, inserendo, volendo, aspetti più “leggeri “ capaci di suscitare curiosità e sorrisi. 3^ A Amantea Lo studio del poeta romantico ci ha interessato e “incuriosito” Quattro chiacchiere con Giacomo Leopardi “Parlando” con lo scrittore di Recanati, abbiamo avuto alcune conferme, ma siamo anche venuti a conoscenza di aspetti particolari che lo riguardano Salve, signor Leopardi. Siamo gli alunni della 3^ A della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Mameli” di Amantea. Vorremmo porgerle delle domande. Un saluto a voi. Sarò felice di rispondere (forse il termine “felice” è un po’ eccessivo …) A scuola abbiamo studiato”L’infinito”. Lei come ci presenterebbe questa lirica? La parte cruciale del mio idillio è rappresentata dalla siepe “che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude” … la siepe è un ostacolo, è vero, ma proprio essa ha permesso alla mia fantasia di elevarsi oltre quei confini che mi stavano così stretti e di vagare al di là di ogni cosa. Ma lei ha realmente trovato ristoro grazie a quel “naufragar”? Abbiamo letto che lei aveva una passione per i gelati e i tarallini zuccherati… All’inizio pensavo di si, ma in realtà, successivamente, mi sono reso conto che la vita è solo sofferenza e dolore. Certo, ma i soli gelati che mi erano graditi erano quelli di Vito Pinto e i tarallini dovevano essere freschi; quelli del giorno precedente non erano più buoni. Come mai ha elaborato una teoria così pessimistica? Sappiamo che esasperava le prescrizioni che le faceva il medico… Dopo il mio viaggio a Roma, ho capito che siamo circondati dall’ipocrisia. Perché si raccontano queste idiozie? La Natura non è una madre, ma una matrigna… Voi, però, siete ragazzi, non voglio opprimervi. Parliamo di altro. Io semplicemente ero un tipo preciso. Se mi si diceva di evitare la luce, mi facevo rinchiudere al buio; se il mio fisico richiedeva un po’ di luce, facevo spalancare tutto e mi esponevo al sole. Se mi veniva raccomandata qualche passeggiatina, correvo fino a stancarmi. Se mi veniva detto che avevo esagerato, era logico che rimanessi a letto per giorni… Va bene, abbiamo capito… Sono contento (naturalmente si fa per dire) di aver chiarito tutto. Ora scusate, ma sono stanco. Vado un po’ a riposare. Mi raccomando studiate… 3^ A Amantea Gli studenti della 3^ A di Amantea hanno lavorato insieme alla professoressa Luciana Marchese Anno 1—Numero 1 Pagina 5 Gli alunni della 3^ B di Amantea hanno lavorato sotto la guida della professoressa Ippolita Morelli Intervista a Giovanni Falcone lotta contro la mafia.» G.F.: «Fin dalla mia tenera età, sono stato circondato da eroi di guerra e sono sempre cresciuto con il sogno di essere uno di loro. Infatti mi iscrissi all’ Accademia Nautica, ma dopo qualche anno mi resi conto che quella non era la mia vita, mi immaginavo un futuro diverso. Allora lasciai l’Accademia e mi iscrissi a Giurisprudenza e a 25 anni diventai magistrato.» soldi e troverai la mafia”. Eravamo un vero e proprio “pool antimafia” che, nonostante alcune grandi perdite, è riuscito a mettere a segno un grande colpo.» Noi: «Di che colpo si tratta?» G.F «Del maxi processo in cui siamo riusciti a processare 474 imputati tra boss e politici.» Noi: «Si può sconfiggere la mafia?» G.F: «La mafia è una nemica da combatNoi: «Perché ha iniziato una lotta contro tere subito, senza aspettare di diventare la mafia?» grandi. Anche voi potete già combattere G.F.: «Ho iniziato questa battaglia perché la mia battaglia e vincerla, non accettanero stanco del silenzio degli italiani da- do le ingiustizie e difendendo chi le subivanti alle angherie di un mostro chiamato sce. Ricordate sempre che gli uomini mafia che doveva essere fermato e debel- passano, ma le idee restano e continuano lato. Io in tutto questo sono stato appoga camminare sulle gambe di altri uomigiato da una squadra di eroi, tra cui il mio ni.» grande amico Paolo Borsellino.» Noi : «Come facevate a seguire i moviNoi: «Giudice Falcone, è per noi un onore menti dei mafiosi ?» poter conoscere meglio la sua storia e la sua G.F.: «Una delle nostre regole era “segui i 3^ B Amantea NOI SPETTATORI DI NOTRE DAME DE PARIS Quante volte hai sentito parlare del gobbo di Notre Dame ? Sin da piccoli conosciamo questo gobbo, che abbiamo visto negli stupendi film della Disney. Giorno 25 Novembre abbiamo avuto l’opportunità di assistere allo spettacolo “ Notre Dame de Paris “ dal vivo. L’opera popolare di Victor Hugo è ambientata a Parigi nel 1482. Il poeta Pierre Gringoire introduce la storia davanti alla cattedrale di Notre Dame, invasa da un gruppo di zingari spagnoli guidati da Clopin, che chiede all’arcidiacono Frollo di poter rimanere in città. Lui però nutre un odio profondo verso gli zingari e manda Febo, capitano delle guardie, a scacciarli. Febo svolge il suo compito pur rimanendo incantato da Esmeralda, protetta da Clopin che l’ha allevata dopo la morte della madre. Intanto a Parigi si celebra la “festa dei Folli” in cui i cittadini incoronano “re” Quasimodo, il gobbo. Successivamente l’arcidiacono affida il compito di rapire Esmeralda a Quasimodo che però fallisce. Così l’arcidiacono con un inganno imprigiona la ragazza che viene uccisa. Alla fine della storia il gobbo infuriato per la morte di Esmeralda uccide l’arcidiacono gettandolo giù dalla cattedrale. Noi siamo rimasti stupefatti dalla bravura del cast che ha messo in scena lo spettacolo e dalla bellezza dell’opera che sicuramente ci farà piacere rivedere in futuro . 3^ B Amantea Pagina 6 Mameli news Gli studenti di terza F , guidati dalla professoressa Daniela Muoio, hanno preparato delle domande da fare ad un immaginario interlocutore. Si sono documentati e, quindi, hanno anche dato le risposte MA COSA SONO “I CAMPIONATI STUDENTESCHI”? Che cosa sono i campionati studenteschi? Sono manifestazioni sportive per studenti. A che cosa servono? Rappresentano un percorso di avviamento allo sport in diverse discipline. Lo scopo dei campionati è educare allo sport i giovani. Promuovere lo sport come strumento di prevenzione verso alcune patologie sociali, come un’attività continuativa organizzata, seria, promossa da educatori, come proposta sportiva nel rispetto dell’età di ciascun atleta, permettendogli in tal modo di scoprire il meglio di sé, di imparare a conoscere il proprio corpo, a valorizzarlo e a stimarlo. Come sono strutturati? I giochi sportivi studenteschi (GSS) sono promossi ed organizzati dal Ministro dell’istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) d’intesa e in collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) in accordo con le Regioni e gli Enti Locali. Essi sono riservati esclusivamente agli studenti statali e non statali, regolarmente iscritti e frequentanti. Possono partecipare tuti gli studenti senza esclusioni, a condizioni che abbiano frequentato regolarmente le ore di avviamento alla pratica sportiva. Le attività sportive individuali e a squadre si svolgono in orario extracurriculare. I campionati studenteschi da quanti anni sono nella scuola? Il 1950 vengono introdotti i gruppi sportivi scolastici costituiti nelle scuole per adesione volontaria di alunni e docenti. Sempre nel 1950 vengono introdotte alcune gare d’Istituto, solo per i maschi, solo nel II grado, solo per l’atletica e a fine anno il campionato provinciale. Nel 1951 sono ammesse anche le femmine con un programma ridotto basato su 3 gare individuali (alto, m.50, peso). Nel 1955 partecipano anche gli alunni e le alunne delle scuole medie e sono introdotti altri sport. Nel 1964 nasce il CRITERIUM, competizione scolastica interregionale e nazionale per atletica, sci, scherma, nuoto e tennis. Poi il 1974 è stato un anno decisivo. Perché il 1974 è stato un anno decisivo? Perché si svolse la prima edizione dei Giochi della Gioventù di corsa campestre. È siglato dal ministro Malfatti e dal presidente del Coni Onesti un accordo in base al quale la manifestazione viene promossa congiuntamente dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Comitato Olimpico. E’ vero che negli anni Novanta le cose cambiarono? Si, è vero. Dall'anno scolastico 1993-94 il programma dei Giochi della Gioventù fu ridimensionato restando circoscritto ad otto discipline: atletica leggera, ginnastica, nuoto, sci, calcio, pallacanestro, pallamano, pallavolo. Nel 1998 nascono i Giochi Sportivi Studenteschi, rinnovando la formula della manifestazione per sperimentare nuovi modelli organizzativi e strutturali. Nel 1999 i Giochi si sono svolti con organizzazione a cura esclusiva del Ministero dell’istruzione, dimostrando che la cultura sportiva era ormai così saldamente penetrata nel sistema scolastico italiano da non poter rinunciare, anche in presenza di oggettive difficoltà, ad offrire agli studenti opportunità di confronto agonistico in una propria rassegna sportiva nazionale. 3^ F Amantea La nostra esperienza nel gruppo sportivo della scuola Quest’anno siamo molto entusiasti di partecipare ai campionati studenteschi, le discipline che pratichiamo nel gruppo sportivo sono : Pallavolo, Atletica Leggera e Corsa Campestre. Gli allenamenti si svolgono Lunedì, Martedì, Mercoledì, dalle 14,00 alle 16,00. I ragazzi del gruppo sportivo siamo molto uniti; peccato che a questa bella iniziativa scolastica non parte- cipano tutti i nostri compagni di classe e di istituto. La nostra “Coach” è la nuova Professoressa di Educazione Fisica , è piuttosto esigente perché crede molto nel suo lavoro e lo fa essenzialmente per il nostro bene. Ci piace molto questo progetto scolastico perché stiamo imparando tante tecniche che prima non conoscevamo e non svolgevamo correttamente come il salto in lungo e la corsa ad ostacoli. Speriamo che alla fine di questo progetto e ai campionati riusciremo a dare il meglio di noi stessi sia nelle attività individuali che in quelle di squadra. 3^ F Amantea “Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione” Platone Anno 1—Numero 1 Pagina 7 NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE Negli approfondimenti eseguiti, gli alunni di terza E sono stati guidati dalla professoressa Rosina Fera In Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme. C’è qualcosa che sconvolge il rapporto di coppia portando quel sentimento, l’amore, che prima era considerato un qualcosa di inspiegabile e senza paragoni, ad un sentimento di possesso da parte dell’ uomo e ad un sentimento di paura e vergogna da parte della donna. Qualche giorno fa, il 25 novembre, è stata la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Questa data è stata scelta in ricordo del brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal furono uccise per poi essere gettate in un precipizio. Questo fa pensare che solo un piccolo uomo per sentirsi grande usa la violenza sulle donne, perché solo un vero uomo con- quista con la forza del cuore, non con la forza della mani. La frase che secondo noi r a ppr e s en t a di più la parità tra uomo e donna e il rispetto che ognuno deve avere nei confronti dell’altro è quella di Shakespeare che recita così: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal lato per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere AMATA”. 3^ E Amantea Coltan: nuovo “oro nero” dell’Africa? Studiando sui testi scolastici, apprendiamo tante cose. A volte ci imbattiamo in aspetti che destano in noi curiosità e interesse. Per esempio, forse, ancora non tutti sanno cos’è il coltan. Il coltan è una sabbia nera, che si trova nelle miniere africane. La miniera più grande è in Congo. Molte sono le guerre provocate per il possesso di questo minerale, perché è basilare per la costruzione di telefoni, videogiochi, telecamere ecc… È fondamentale perché il coltan è la combinazione tra columbite e tantalite; quest’ultima fa variare continuamente il suo Pagina 8 prezzo, rendendo questo materiale più prezioso dei diamanti. Il coltan è un materiale radioattivo, perché contiene una parte di uranio. Questo provoca gravi malattie , dato che i minatori lavorano a mani nude. In Africa, purtroppo, molti bambini vengono sottratti alle loro famiglie e sono costretti a lavorare gratis. I proprietari di queste miniere sono sempre delle grandi multinazionali, che, a volte, non hanno rispetto per le migliaia di vite umane, che ogni giorno sono messe in pericolo per una “manciata di sabbia”. 3^ E Amantea Mameli news Gli studenti di 3^ A e di 3^ B sono stati guidati nei lavori in lingua inglese dalla professoressa Giovannina Turco The new generation students What a great idea! A school magazine to write about our school life, our experiences, our projects and feelings! We are very excited and happy to give our contribution to this first issue of “Mameli News Magazine”. The topic of our article? Educational tools. Teenagers like using media and we think it is motivating to use technology in the classroom. Edmodo, E-twinning, Duolingo, Voki, Tondoo, YouTube are some educational tools we use to make our lessons more interesting . Edmodo is a social learning platform. Teachers use it to post homework, upload documents for the class discussion, share files, pictures, videos and send messages. Padlet is a virtual board that can be used in different ways. We use it to create virtual posters for our lessons. This is our padlet about Human Values. We displayed our work on the board and now we can add notes, opinions and reflect on what we have learned. 3^ B Amantea We love E-Twinning!!!! Hello “Mameli News” Readers!!! In November we started to work to an etwinning project proposed by a German teacher. Title of the project: “This is my school life… what is yours?” It is a cultural and linguistic project based on communication. These are the main topics: Myself. My school. Sports and hobbies. Christmas in my country. Bullying. Social networks. Class 2A is also involved in this project. Last week we uploaded our first letters and Anno 1—Numero 1 posted some photos of Amantea and our school, too! Now we are finishing to write our letters about Christmas traditions in Italy and in our town. We love this project! It is very exciting to read our etwinning friends’ letters and learn more about them and their culture. What is E-twinning? E-twinning is a free platform for schools in Europe. It helps to find partners and collaborate on projects. It is also an opportunity to make a lot of friends and to develop language, digital and intercultural competences. 3^ A Amantea Pagina 9 La poesia è diffusa in tutto il mondo Mameli news Notiziario realizzato dagli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di I Grado di Amantea e di Lago Natale in poesia Riflettiamo sul significato internazionale del Natale Noël Anno Scolastico 2016/2017 Anno 1—Numero 1 Siamo su internet a.gov.it www.mameliamante Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Accarezza il malato e l’anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza. Sei tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi, liberandoci dal peccato. Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia! Giovanni Paolo II Smells of Christmas Le ciel est noir, la terre est blanche ; - Cloches, carillonnez gaîment ! Jésus est né ; - la Vierge penche Sur lui son visage charmant. I love the smell of Christmas, along with all the lights. Log fires in the fire place, on those cold winter nights. Pas de courtines festonnées Pour préserver l'enfant du froid ; Rien que les toiles d'araignées Qui pendent des poutres du toit. The smell of Christmas goodies, that are baked with tender care. The smell is just the greatest, there's nothing to compare. Il tremble sur la paille fraîche, Ce cher petit enfant Jésus, Et pour l'échauffer dans sa crèche L'âne et le boeuf soufflent dessus. La neige au chaume coud ses franges, Mais sur le toit s'ouvre le ciel Et, tout en blanc, le choeur des anges Chante aux bergers : " Noël ! Noël ! Pierre Jules Théophile Gautier Camino a Belén Va un burrito caminando paso a paso hacia Belén florecitas lo saludan y él no sabe bien por qué. En su lomo va María y a su lado va José al pasar algunos días un niñito ha de nacer. ¡Arre! ¡arre borriquito! ¡arre, arre! Y llegarás. Lleva pronto a los viajeros, ya después descansarás. Teresita Alvado de Landizábal The evergreen's so fragrant, the smell of Christmas season. Like the hanging of mistletoe, that’s done for a good reason. The red berries of the holly, in that arrangement on the table. Which I'm sure is much better , then Christmas in that stable. Poinsettia's all around, to balance off the garland. Music boxes everyplace, bought by my sweet darlin'. Cinnamon and Peppermint, fills the air thats in our house. And what is stirring in the night, is not the Christmas mouse. Those pies that make me drool, just sitting there on that shelf. Is as if they were made special, for that jolly old Christmas elf. Written by Bernard Howe