Transcript Mameli news

i news
Mamel
1
Numero
Anno 1—
Mameli news
Sommario
Il notiziario della Scuola Secondaria di I Grado di
Amantea e Lago
Un giornale per crescere insieme
“Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo,
puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene.
Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando
nella tua ribellione.“
(Massimo Gramellini)
La nascita di un giornale è un
segno di speranza, anzi, forse è
un sogno di speranza. È il sogno
di qualcuno che, nonostante le
mille ragioni che porterebbero
ciascuno di noi a rinchiuderci nel
nostro piccolo recinto sicuro, apre
ancora una volta al mondo fiducioso che questa sia la volta buona.
La scuola, oggi, con l’uscita del
primo numero del Mameli News,
vuole aprire uno spazio, al momento virtuale, dove ritrovarsi e
riscoprire la bellezza dello stare
insieme e condividere idee, pensieri, emozioni.
Il malessere che pervade i nostri
tempi è la solitudine, la triste
abitudine
di
chiudersi nelle
proprie
case
ve d endo
in
ognuno un avversario,
un
competitore o,
peggio ancora,
un nemico. Lo
stare
insieme
sta diventando
quasi un dovere
da adempiere più che un piacere da cercare e gustare; persino
il divertimento ci viene quasi
imposto dalla moda, da abitudini di massa diventate rituali
senza senso.
senso della comunità,
dell’appartenenza l’uno
all’altro, abbiamo bisogno di
rompere l’isolamento a cui
una malsana sfiducia reciproca ci ha destinato.
Il mio sogno è che la scuola
possa invertire la marcia e,
andando contro corrente, indurre ragazzi e adulti a fermarsi
almeno un attimo e riflettere.
Abbiamo bisogno di incontrarci
e non di scontrarci, abbiamo
bisogno di unirci e non di dividerci, abbiamo bisogno di discutere e non di litigare,abbiamo bisogno di ascoltarci e condividere e non di erigere
muri di presunzione ed egoismi.
Abbiamo bisogno, più che mai,
di stare insieme per ritrovare il
Così come per gli antichi il
“culto” era il “prendersi cura
degli dei”, la scuola diventi
per noi tempio di culto nel
senso di luogo dove prendersi
cura degli altri e della comunità.
Auguro con tutto il cuore che
questo giornale sia il luogo
del ritrovarsi gioioso, del
costruire appassionato e
dell’impegno attivo, perché
la scuola sia e diventi ancor
di più luogo di cultura etimologicamente intesa come
“prendersi cura di”. Non
esiste, infatti, cultura senza
comunità, non esiste saggezza se non tra gli uomini e per
gli uomini, non esiste scienza
senza condivisione.
E che il sogno, dunque, abbia inizio.
Tanti diritti
calpestati
Pag.
2
I diritti nel mondo
2
Emozioni e
soddisfazioni
sul
palcoscenico
3
Il presepe a Lago
4
La strina laghitana:
ieri ed oggi
4
C’è intervista e
intervista ...
5
Quattro chiacchiere 5
con Giacomo
Leopardi
Intervista a
Giovanni Falcone
6
Noi spettatori di
Notre Dame de
Paris
6
Ma cosa sono “i
campionati sportivi
studenteschi?”
7
La nostra esperienza nel gruppo sportivo della scuola
7
No alla violenza
sulle donne
8
“Coltan”: nuovo oro
nero dell’Africa?
8
D.S. Prof.ssa Antonella Bozzo
The new generation
students
9
We love
E-Twinning!!!!
9
Natale in poesia
10
OGNUNO DI NOI È RISPETTATO?
Tanti diritti calpestati
Tutti costituiamo un valore immenso
Il lavoro riassume le interviste da noi effettuate ad alcuni immigrati, presenti in Fiera,
manifestazione storica che avviene ogni
anno ad Amantea, per conoscere la loro
provenienza e per capire quali sono i diritti
che nei loro Paesi d’origine vengono rispettati o calpestati.
I “commercianti” intervistati provengono dall’Africa. Molti sono i diritti che
vengono violati nei loro Paesi:
diritto alla salute
diritto alla libertà di pensiero
diritto alla vita
diritto all’istruzione
diritto al divertimento
——————————————La pena di morte
Gli intervistati raccontano che ancora
oggi nel loro Paese la pena di morte è
in vigore.
Ogni anno causa il 95% delle morti,
un tasso molto elevato. Per cattive
azioni si è condannati.
La condanna più usata è la decapitazione.
———————————————
Aiuti o tradimenti?
Molte volte in televisione assistiamo a
varie pubblicità di solidarietà.
Gli intervistati hanno detto che molte
associazioni non aiutano i loro Paesi e
che spesso gli aiuti economici vengono
loro forniti dalle donazioni Parrocchiali. Vi sono, invece, organizzazioni
umanitarie e di volontari impegnate a
rendere effettivo il rispetto dei diritti
umani nel mondo.
3^ C Amantea
Siamo davvero tutti uguali?
I DIRITTI NEL MONDO
Un senegalese in Italia
Mentre gli uomini sono tra loro tutti uguali
e, pur nelle diversità razziali, hanno la
stessa dignità di esseri umani, i diritti che
vengono loro riconosciuti non sono tutti gli
stessi nei diversi paesi del mondo. Di questo ci occuperemo nel seguente lavoro, che
rientra nell’ ambito della “narrativa”, materia che fa parte delle discipline umanistiche. Abbiamo colto l’ occasione della fiera
per entrare in contatto con persone straniere presenti in essa e per informarci se nei
loro paesi vengono rispettati tutti i diritti.
formale e di proprietà.
In Italia e nei paesi occidentali arrivano
continuamente centinaia di migliaia di
immigrati provenienti soprattutto dai paesi
dell’ Africa; essi scappano dalla guerra o
anche solo dalla fame, convinti di trovare
una vita migliore. Quest’ ultimo è il caso di
Ibrahim che, nonostante avesse un lavoro
in Senegal, si è trasferito in Italia pensando
che la vita fosse migliore. La realtà invece
non è come se l’ aspettava; adesso Ibrahim
si arrangia come venditore ambulante per
mantenere la sua famiglia.
Un ulteriore diritto
importante concesso
è quello di voto che
assicura a un individuo la possibilità di
manifestare la propria volontà durante
un’elezione.
E’ forse opportuno esaminare più da vicino
i diritti che vengono tutelati in Senegal.
Fra quelli più antichi e più universalmente
accettati vi sono quello della libertà personale, di stampa, di riunione, di uguaglianza
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Il diritto alla vita, al
contrario di quello
alla libertà, si identifica con un valore
diverso, un valore
assoluto, perché ogni
persona che viene al
mondo diventa titolare di questo diritto
sacro e inviolabile.
Un diritto che invece viene violato in Senegal, e anche in tutto il mondo, è il diritto di
uguaglianza sostanziale cioè tra un popolo
ed un popolo, una persona e una persona;
in una civiltà come la nostra basata sul
denaro in cui i ricchi saranno sempre più
ricchi e i poveri saranno sempre più poveri,
l’uguaglianza sociale è un traguardo quasi
irraggiungibile.
Da qui probabilmente nascono appunto
le violazioni dei diritti umani.
3^ C Amantea
Gli alunni di 3^ C sono stati seguiti
nella stesura degli articoli dalla professoressa Isabel Dorotea Mazzuca
Mameli news
A fine ottobre uno spettacolo allestito dalla III D per genitori e studenti
EMOZIONI E SODDISFAZIONI SUL PALCOSCENICO
Sul filo conduttore dei Valori dell’uomo e la settimana della Lettura
La classe III D ha organizzato, a fine
ottobre, un intrattenimento per i genitori
(il 28 a sera, che è servito anche da prova
generale) e per gli studenti della scuola il
giorno successivo. I fili conduttori della
manifestazione sono stati i Valori
dell’uomo e la settimana della Lettura in
cui, però, noi ci siamo proposti come
lettori e non come fruitori di letture fatte
da altri, come suggeriva “Libriamoci”.
Sono stati portati sulla scena passi scelti
dall’Orlando Furioso, interpretati dialoghi, monologhi, e altro, tutto scelto da
noi ragazzi e adattato a nostro piacimento
e con qualche suggerimento del prof.
Pellegrino. I contenuti hanno spaziato da
un tenore impegnato (Dialogo fra un
venditore di almanacchi ed un passeggere, di G. Leopardi, interpretati da Cristian
Bruni e Luigi Bazzarelli) ad uno più
ironico e satirico, da cabaret con cui
Mario Arnò ha fatto divertire tutti, ma ha
toccato anche temi impegnativi come la
violenza sulle donne (dialogo di Paola
Cortellesi interpretato da Oksana Bruni
cui ha fatto da “spalla” Rocco De Santo)
e il disagio della disabilità, cortometraggio selezionato su YouTube da Angela
Pia Caicco e interpretato con la collaborazione di Andrea Petrungaro, Aldo Brusco, Rocco De Santo, Antonio Perna e
Giovanni Serpe; in chiusura anche un
balletto curato da Annachiara Venier con
Gaia Ganci, Arabela Radu, Silvia, Angela e Selma. Tutti abbiamo fatto qualcosa:
chi non ha preso parte attiva alla recitazione ha contribuito alla presentazione e
ha aiutato gli altri.
di diario e il
nostro prof.
di Italiano ha
selezionato
alcuni passi
dai
nostri
lavori che di
seguito riportiamo:
“E’
difficile raccontare quello che ho
provato semplicemente
scrivendo: le
emozioni
erano tantissime tutte insieme. Quando ero sul palco
alcuni ragazzi della scuola si sono
messi a ridere anche se la parte che
interpretavo io era drammatica (un
dialogo ispirato dalla violenza sulle
donne per il triste fenomeno dei femminicidi) perciò oltre all’ansia e
all’emozione, ho provato anche imbarazzo”.
“Prima d’iniziare eravamo impauriti e
tesi, poi però, scena dopo scena abbiamo acquisito sicurezza e ci siamo anche divertiti ”.
“Alla “prima” c’erano i genitori, qualche amico , alcuni proff. e la dirigente
scolastica con la quale, alla fine, abbiamo fatto la foto ricordo. Io ho interpretato una scenetta con Lavinia, un bal-
letto e in più avevo il compito di aprire
e chiudere il sipario ”.
“E’ stata un’esperienza straordinaria,
forse il più bel giorno di questi due anni
in questa classe, perché ci siamo divertiti un mondo, ma abbiamo vissuto
anche emozioni molto intense tutti, sia
noi che presentavamo che coloro che
interpretavano le varie scenette ”.
3^ D Amantea
Gli alunni di 3^ D sono stati guidati
nella stesura dell’ articolo dal professore Vincenzo Pellegrino
E’ stata una bella esperienza, sulla scia
di un’altra iniziativa analoga svolta lo
scorso anno scolastico; solo che questa
volta abbiamo avuto il piacere e l’onore
di avere tra noi anche la dirigente scolastica, la quale pur avendo anticipato che
si sarebbe fermata solo pochi minuti, poi,
invece è rimasta fino alla fine, ha posato
assieme a noi per una foto ricordo e ci ha
fatto anche i complimenti per lo spettacolo; presente anche il signor Antonio Cima, direttore di Webiamo che ha poi
pubblicato sul suo sito un’ampia documentazione fotografica.
Successivamente abbiamo fatto le nostre
riflessioni e considerazioni in una pagina
Anno 1—Numero 1
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Gli alunni della 3^ A di Lago ci informano su
alcune importanti tradizioni natalizie del loro
suggestivo paese. Nella preparazione degli
articoli sono stati seguiti dalla professoressa
Rosa A. Maria Cherubini
L’ideatore fu Don Federico Faraca nel
1975, sacerdote che diede vita a questa tradizione ancora praticata. Ogni anno in questo presepe si riproduce uno scorcio del
paese, così come si presentava nel passato.
Ormai siamo alla quarantunesima edizione
e per quest’anno si è pensato di riprodurre
Via Pasquale Cupelli, situata nel centro
storico di Lago. Per realizzare il tutto occorre molto tempo; infatti i lavori sono iniziati
nel mese di settembre. Nei primi anni in cui
ci si dedicava a questa attività, si è formato
il gruppo”AMICI DEL PRESEPE”, che è
diventato sempre più numeroso. Il fondatore
è Nicola Scanga, persona esperta nonché
direttore dei lavori. Ancora oggi vi si dedica
Il PRESEPE A LAGO
con passione per non far perdere questa anche questa è una tradizione di Lago
antica tradizione.
molto importante. In passato, alla vigilia
di Natale, in ogni rione del paese ci si
Il presepe è allestito nella chiesa di San ritrovava intorno ad una catasta di legna
Giuseppe che viene ricoperta praticamen- ardente chiamata appunto “hocara”. Il
te per intero. E’ costruito con vari mate- fuoco era alimentato grazie ai ceppi che
riali e tutto viene curato a livello artigia- chiunque portava. La “hocara”, comunnale e in ogni minimo particolare. Un que, ricorda il focolare intorno al quale si
elemento molto importante sono i pastori svolgeva la vita calabrese e laghitana.
che vennero costruiti negli anni ‘30 Richiama, inoltre, il culto antichissimo
dall’artista Girlando Politano; essi metto- del fuoco rappresentato da Vesta nella
no in mostra gli antichi mestieri laghitani. mitologia greco-romana.
Rilevanti sono i contributi dei visitatori Oggi l’esperienza viene rivissuta grazie
che, spesso, lasciano un’offerta libera. Il agli “Amici del Presepe” che, con paspresepe sarà visibile al pubblico dalla sione, non permettono che questa e altre
mezzanotte della vigilia fino all’epifania e splendide usanze del nostro paese possatutte le domeniche fino alla Candelora.
no essere scordate.
LA STRINA LAGHITANA:
IERI ED OGGI
La strina è un componimento poetico in
dialetto laghitano, in terzine endecasillabe,
con rime alternate, come la Divina Commedia. Viene cantata con l’ accompagnamento della chitarra e si conclude con la
parola augurale ”prosit”. La strina laghitana è molto antica; esistono frammenti di
strina risalenti al 1600. Probabilmente
questa tradizione è contemporanea
all’origine di Lago. La strina è una satira
verso i padroni: signorotti del luogo o
altri. Spesso la strina è sagace; per questo
motivo durante il fascismo fu sottoposta a
censura. Anticamente la strina si cantava
da Natale alla Candelora, di casa in casa;
gli strinari si invitavano mettendo una
lanterna o un ramoscello d’olivo sulla
porta. Oggi, si canta durante le festività; si
organizzano festival che si tengono an-
Pagina 4
3^ A Lago
Sul sagrato della chiesa di San Giuseppe
ancora ci si riunisce intorno alla “hocara”;
nualmente sin dal 1977. Nel corso
delle gare, gli strinari cantano le loro
strine e il pubblico sceglie e premia la
più interessante; tutti possono partecipare. I soggetti delle strine possono
essere diversi. Alla finale vengono
premiati i primi tre classificati; anche i
chitarristi ricevono un attestato di
partecipazione. Questa usanza attira
grandi e piccini e rappresenta per il
paese di Lago un valore da promuovere, valorizzare e conservare. Un particolare rilevante è il seguente: anche
grazie agli strinari rivive la tradizione
della” hocara “ intorno alla quale essi
si riuniscono.
3^ A Lago
Mameli news
Nel giornalismo l’intervista è molto diffusa
C’è intervista e intervista…
Esistono, però, vari tipi di intervista
luppa attraverso delle domande con le
quali vengono richieste delle informazioni
che l’intervistato fornisce. Da un lato,
quindi, c’è un corrispondente che pone dei
quesiti, dall’altro un rappresentante del
mondo politico o di quello della cultura,
una personalità dello sport o magari
dell’universo artistico.
L’intervista è un colloquio che un giornalista ha con un’altra persona; essa si svi-
Accanto alle interviste a persone reali,
esistono anche quelle “immaginarie”. La
tecnica utilizzata è sempre la stessa, ma
all’interno di questo testo ci si muove con
maggiore libertà. Si parte da fatti realmente accaduti; poi, per alleggerire il tutto, può
capitare che si usi un po’ di fantasia e si
inserisca magari qualche battuta.
L’intervista immaginaria può, quindi, rappresentare un espediente per parlare di
argomenti di vario tipo, inserendo, volendo, aspetti più “leggeri “ capaci di suscitare
curiosità e sorrisi.
3^ A Amantea
Lo studio del poeta romantico ci ha interessato e “incuriosito”
Quattro chiacchiere con Giacomo Leopardi
“Parlando” con lo scrittore di Recanati, abbiamo avuto alcune conferme, ma siamo anche venuti a
conoscenza di aspetti particolari che lo riguardano
Salve, signor Leopardi. Siamo gli alunni
della 3^ A della Scuola Secondaria di
Primo Grado “G. Mameli” di Amantea.
Vorremmo porgerle delle domande.
Un saluto a voi. Sarò felice di rispondere (forse il termine “felice” è un po’
eccessivo …)
A scuola abbiamo studiato”L’infinito”.
Lei come ci presenterebbe questa lirica?
La parte cruciale del mio idillio è rappresentata dalla siepe “che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude”
… la siepe è un ostacolo, è vero, ma
proprio essa ha permesso alla mia fantasia di elevarsi oltre quei confini che mi
stavano così stretti e di vagare al di là di
ogni cosa.
Ma lei ha realmente trovato ristoro
grazie a quel “naufragar”?
Abbiamo letto che lei aveva una passione
per i gelati e i tarallini zuccherati…
All’inizio pensavo di si, ma in realtà,
successivamente, mi sono reso conto
che la vita è solo sofferenza e dolore.
Certo, ma i soli gelati che mi erano graditi
erano quelli di Vito Pinto e i tarallini dovevano essere freschi; quelli del giorno precedente non erano più buoni.
Come mai ha elaborato una teoria così
pessimistica?
Sappiamo che esasperava le prescrizioni
che le faceva il medico…
Dopo il mio viaggio a Roma, ho capito
che siamo circondati dall’ipocrisia.
Perché si raccontano queste idiozie?
La Natura non è una madre, ma una
matrigna… Voi, però, siete ragazzi, non
voglio opprimervi.
Parliamo di altro.
Io semplicemente ero un tipo preciso. Se
mi si diceva di evitare la luce, mi facevo
rinchiudere al buio; se il mio fisico richiedeva un po’ di luce, facevo spalancare tutto
e mi esponevo al sole. Se mi veniva raccomandata qualche passeggiatina, correvo
fino a stancarmi. Se mi veniva detto che
avevo esagerato, era logico che rimanessi a
letto per giorni…
Va bene, abbiamo capito…
Sono contento (naturalmente si fa per dire)
di aver chiarito tutto.
Ora scusate, ma sono stanco. Vado un po’
a riposare.
Mi raccomando studiate…
3^ A Amantea
Gli studenti della 3^ A di Amantea hanno
lavorato insieme alla professoressa Luciana
Marchese
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Gli alunni della 3^ B di Amantea hanno
lavorato sotto la guida della professoressa
Ippolita Morelli
Intervista a
Giovanni Falcone
lotta contro la mafia.»
G.F.: «Fin dalla mia tenera età, sono stato
circondato da eroi di guerra e sono sempre cresciuto con il sogno di essere uno di
loro. Infatti mi iscrissi all’ Accademia
Nautica, ma dopo qualche anno mi resi
conto che quella non era la mia vita, mi
immaginavo un futuro diverso. Allora
lasciai l’Accademia e mi iscrissi a Giurisprudenza e a 25 anni diventai magistrato.»
soldi e troverai la mafia”. Eravamo un
vero e proprio “pool antimafia” che, nonostante alcune grandi perdite, è riuscito
a mettere a segno un grande colpo.»
Noi: «Di che colpo si tratta?»
G.F «Del maxi processo in cui siamo
riusciti a processare 474 imputati tra boss
e politici.»
Noi: «Si può sconfiggere la mafia?»
G.F: «La mafia è una nemica da combatNoi: «Perché ha iniziato una lotta contro tere subito, senza aspettare di diventare
la mafia?»
grandi. Anche voi potete già combattere
G.F.: «Ho iniziato questa battaglia perché la mia battaglia e vincerla, non accettanero stanco del silenzio degli italiani da- do le ingiustizie e difendendo chi le subivanti alle angherie di un mostro chiamato sce. Ricordate sempre che gli uomini
mafia che doveva essere fermato e debel- passano, ma le idee restano e continuano
lato. Io in tutto questo sono stato appoga camminare sulle gambe di altri uomigiato da una squadra di eroi, tra cui il mio
ni.»
grande amico Paolo Borsellino.»
Noi : «Come facevate a seguire i moviNoi: «Giudice Falcone, è per noi un onore menti dei mafiosi ?»
poter conoscere meglio la sua storia e la sua
G.F.: «Una delle nostre regole era “segui i
3^ B Amantea
NOI SPETTATORI DI NOTRE DAME DE PARIS
Quante volte hai sentito parlare del gobbo
di Notre Dame ?
Sin da piccoli conosciamo questo gobbo,
che abbiamo visto negli stupendi film
della Disney. Giorno 25 Novembre abbiamo avuto l’opportunità di assistere allo
spettacolo “ Notre Dame de Paris “ dal
vivo. L’opera popolare di Victor Hugo è
ambientata a Parigi nel 1482. Il poeta
Pierre Gringoire introduce la storia
davanti alla cattedrale di Notre Dame,
invasa da un gruppo di zingari spagnoli guidati da Clopin, che chiede
all’arcidiacono Frollo di poter rimanere in città. Lui però nutre un odio
profondo verso gli zingari e manda
Febo, capitano delle guardie, a scacciarli. Febo svolge il suo compito pur
rimanendo incantato da Esmeralda,
protetta da Clopin che l’ha allevata
dopo la morte della madre. Intanto a
Parigi si celebra la “festa dei Folli” in
cui i cittadini incoronano “re” Quasimodo, il gobbo. Successivamente
l’arcidiacono affida il compito di rapire Esmeralda a Quasimodo che però
fallisce. Così l’arcidiacono con un
inganno imprigiona la ragazza che
viene uccisa. Alla fine della storia il
gobbo infuriato per la morte di Esmeralda uccide l’arcidiacono gettandolo
giù dalla cattedrale. Noi siamo rimasti
stupefatti dalla bravura del cast che ha
messo in scena lo spettacolo e dalla
bellezza dell’opera che sicuramente ci
farà piacere rivedere in futuro .
3^ B Amantea
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Mameli news
Gli studenti di terza F , guidati dalla professoressa Daniela Muoio, hanno preparato delle
domande da fare ad un immaginario interlocutore. Si sono documentati e, quindi, hanno
anche dato le risposte
MA COSA SONO
“I CAMPIONATI STUDENTESCHI”?
Che cosa sono i campionati studenteschi?
Sono manifestazioni sportive per studenti.
A che cosa servono?
Rappresentano un percorso di avviamento
allo sport in diverse discipline. Lo scopo
dei campionati è educare allo sport i giovani.
Promuovere lo sport come strumento di
prevenzione verso alcune patologie sociali,
come un’attività continuativa organizzata,
seria, promossa da educatori, come proposta sportiva nel rispetto dell’età di ciascun
atleta, permettendogli in tal modo di scoprire il meglio di sé, di imparare a conoscere il proprio corpo, a valorizzarlo e a
stimarlo.
Come sono strutturati?
I giochi sportivi studenteschi (GSS) sono
promossi ed organizzati dal Ministro
dell’istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) d’intesa e in collaborazione
con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) in accordo con le Regioni e gli
Enti Locali.
Essi sono riservati esclusivamente agli
studenti statali e non statali, regolarmente
iscritti e frequentanti. Possono partecipare
tuti gli studenti senza esclusioni, a condizioni che abbiano frequentato regolarmente
le ore di avviamento alla pratica sportiva.
Le attività sportive individuali e a squadre
si svolgono in orario extracurriculare.
I campionati studenteschi da quanti
anni sono nella scuola?
Il 1950 vengono introdotti i gruppi sportivi
scolastici costituiti nelle scuole per adesione volontaria di alunni e docenti. Sempre
nel 1950 vengono introdotte alcune gare
d’Istituto, solo per i maschi, solo nel II
grado, solo per l’atletica e a fine anno il
campionato provinciale. Nel 1951 sono
ammesse anche le femmine con un programma ridotto basato su 3 gare individuali (alto, m.50, peso). Nel 1955 partecipano
anche gli alunni e le alunne delle scuole
medie e sono introdotti altri sport. Nel
1964 nasce il CRITERIUM, competizione
scolastica interregionale e nazionale per
atletica, sci, scherma, nuoto e tennis. Poi il
1974 è stato un anno decisivo.
Perché il 1974 è stato un anno decisivo?
Perché si svolse la prima edizione dei
Giochi della Gioventù di corsa campestre.
È siglato dal ministro Malfatti e dal presidente del Coni Onesti un accordo in base
al quale la manifestazione viene promossa
congiuntamente dal Ministero della Pubblica Istruzione e dal Comitato Olimpico.
E’ vero che negli anni Novanta le cose
cambiarono?
Si, è vero. Dall'anno scolastico 1993-94 il
programma dei Giochi della Gioventù fu
ridimensionato restando circoscritto ad otto
discipline: atletica leggera, ginnastica,
nuoto, sci, calcio, pallacanestro, pallamano, pallavolo.
Nel 1998 nascono i Giochi Sportivi Studenteschi, rinnovando la formula della
manifestazione per sperimentare nuovi
modelli organizzativi e strutturali.
Nel 1999 i Giochi si sono svolti con organizzazione a cura esclusiva del Ministero
dell’istruzione, dimostrando che la cultura
sportiva era ormai così saldamente penetrata nel sistema scolastico italiano da non
poter rinunciare, anche in presenza di oggettive difficoltà, ad offrire agli studenti
opportunità di confronto agonistico in una
propria rassegna sportiva nazionale.
3^ F Amantea
La nostra esperienza nel gruppo sportivo della scuola
Quest’anno siamo molto entusiasti di partecipare ai campionati studenteschi, le
discipline che pratichiamo nel gruppo
sportivo sono : Pallavolo, Atletica Leggera
e Corsa Campestre. Gli allenamenti si
svolgono Lunedì, Martedì, Mercoledì,
dalle 14,00 alle 16,00. I ragazzi del gruppo
sportivo siamo molto uniti; peccato che a
questa bella iniziativa scolastica non parte-
cipano tutti i nostri compagni di classe e di
istituto. La nostra “Coach” è la nuova Professoressa di Educazione Fisica , è piuttosto esigente perché crede molto nel suo
lavoro e lo fa essenzialmente per il nostro
bene. Ci piace molto questo progetto scolastico perché stiamo imparando tante tecniche che prima non conoscevamo e non
svolgevamo correttamente come il salto in
lungo e la corsa ad ostacoli. Speriamo che
alla fine di questo progetto e ai campionati
riusciremo a dare il meglio di noi stessi sia
nelle attività individuali che in quelle di
squadra.
3^ F Amantea
“Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione”
Platone
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NO
ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
Negli approfondimenti eseguiti, gli
alunni di terza E sono stati guidati
dalla professoressa Rosina Fera
In Italia ogni tre giorni una donna
viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di
anni di vita, padri di figli cresciuti
insieme.
C’è qualcosa che sconvolge il rapporto di coppia portando quel sentimento,
l’amore, che prima era considerato un
qualcosa di inspiegabile e senza paragoni, ad un sentimento di possesso da
parte dell’ uomo e ad un sentimento di
paura e vergogna da parte della donna.
Qualche giorno fa, il 25 novembre, è
stata la Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le
donne. Questa data è stata scelta in
ricordo del brutale assassinio delle tre
sorelle Mirabal considerate esempio di
donne rivoluzionarie.
Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle
Mirabal furono uccise per poi essere
gettate in un precipizio. Questo fa
pensare che solo un piccolo uomo per
sentirsi grande usa la violenza sulle
donne, perché solo un vero uomo con-
quista con la
forza
del
cuore,
non
con la forza
della mani.
La frase che
secondo noi
r a ppr e s en t a
di più la parità tra uomo e
donna e il
rispetto che
ognuno deve
avere
nei
confronti dell’altro è quella di Shakespeare che recita così:
“La donna uscì dalla costola dell’uomo,
non dai piedi per essere calpestata, non
dalla testa per essere superiore, ma dal
lato per essere uguale, sotto il braccio per
essere protetta, accanto al cuore per essere AMATA”.
3^ E Amantea
Coltan: nuovo “oro nero” dell’Africa?
Studiando sui testi scolastici, apprendiamo tante cose. A volte ci
imbattiamo in aspetti che destano in
noi curiosità e interesse. Per esempio,
forse, ancora non tutti sanno cos’è il
coltan. Il coltan è una sabbia nera, che
si trova nelle miniere africane. La
miniera più grande è in
Congo. Molte sono le
guerre provocate per il
possesso di questo minerale, perché è basilare
per la costruzione di
telefoni, videogiochi,
telecamere ecc…
È fondamentale perché il
coltan è la combinazione
tra columbite e tantalite;
quest’ultima fa variare
continuamente il suo
Pagina 8
prezzo, rendendo questo materiale più
prezioso dei diamanti. Il coltan è un
materiale radioattivo, perché contiene
una parte di uranio. Questo provoca
gravi malattie , dato che i minatori lavorano a mani nude.
In Africa, purtroppo, molti bambini
vengono sottratti alle loro famiglie e
sono costretti a lavorare gratis. I proprietari di queste miniere sono sempre delle
grandi multinazionali, che, a volte, non
hanno rispetto per le migliaia di vite
umane, che ogni giorno sono messe in
pericolo per una “manciata di sabbia”.
3^ E Amantea
Mameli news
Gli studenti di 3^ A e di 3^ B sono stati
guidati nei lavori in lingua inglese dalla
professoressa Giovannina Turco
The new generation students
What a great idea! A school magazine
to write about our school life, our
experiences, our projects and feelings!
We are very excited and happy to give
our contribution to this first issue of
“Mameli News Magazine”. The topic of
our article? Educational tools. Teenagers
like using media and we think it is
motivating to use technology in the
classroom. Edmodo, E-twinning,
Duolingo, Voki, Tondoo, YouTube are
some educational tools we use to make our
lessons more interesting .
Edmodo is a social learning
platform. Teachers use it to post
homework, upload documents
for the class discussion, share
files, pictures, videos and send
messages.
Padlet is a virtual board that can
be used in different ways. We
use it to create virtual posters for
our lessons. This is our padlet
about Human Values. We
displayed our work on the board
and now we can add notes,
opinions and reflect on what we
have learned.
3^ B Amantea
We love E-Twinning!!!!
Hello “Mameli News” Readers!!!
In November we started to work to an etwinning project proposed by a German
teacher. Title of the project: “This is my
school life… what is yours?” It is a
cultural and linguistic project based on
communication. These are the main topics:
Myself. My school. Sports and hobbies.
Christmas in my country. Bullying. Social
networks. Class 2A is also involved in this
project.
Last week we uploaded our first letters and
Anno 1—Numero 1
posted some photos of Amantea
and our school, too! Now we are
finishing to write our letters about
Christmas traditions in Italy and in
our town. We love this project! It
is very exciting to read our etwinning friends’ letters and learn
more about them and their culture.
What is E-twinning? E-twinning is
a free platform for schools in
Europe. It helps to find partners
and collaborate on projects. It is
also an opportunity to make a lot
of friends and to develop
language, digital and intercultural
competences.
3^ A Amantea
Pagina 9
La poesia è diffusa in tutto il mondo
Mameli news
Notiziario realizzato
dagli studenti delle classi
terze della Scuola
Secondaria di I Grado di
Amantea e di Lago
Natale in poesia
Riflettiamo sul significato internazionale del Natale
Noël
Anno Scolastico
2016/2017
Anno 1—Numero 1
Siamo su internet
a.gov.it
www.mameliamante
Bambino Gesù, asciuga
ogni lacrima
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime
dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini
a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
Invita i popoli,
misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri
creati dalla miseria
e dalla disoccupazione,
dall’ignoranza
e dall’indifferenza,
dalla discriminazione e
dall’intolleranza.
Sei tu,
Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi,
liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore,
che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace,
dono di pace
per l’intera umanità, vieni a vivere
nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace
e la nostra gioia!
Giovanni Paolo II
Smells of Christmas
Le ciel est noir, la terre est blanche ;
- Cloches, carillonnez gaîment ! Jésus est né ; - la Vierge penche
Sur lui son visage charmant.
I love the smell of Christmas,
along with all the lights.
Log fires in the fire place,
on those cold winter nights.
Pas de courtines festonnées
Pour préserver l'enfant du froid ;
Rien que les toiles d'araignées
Qui pendent des poutres du toit.
The smell of Christmas goodies,
that are baked with tender care.
The smell is just the greatest,
there's nothing to compare.
Il tremble sur la paille fraîche,
Ce cher petit enfant Jésus,
Et pour l'échauffer dans sa crèche
L'âne et le boeuf soufflent dessus.
La neige au chaume coud ses franges,
Mais sur le toit s'ouvre le ciel
Et, tout en blanc, le choeur des anges
Chante aux bergers : " Noël ! Noël !
Pierre Jules Théophile Gautier
Camino a Belén
Va un burrito caminando
paso a paso hacia Belén
florecitas lo saludan
y él no sabe bien por qué.
En su lomo va María
y a su lado va José
al pasar algunos días
un niñito ha de nacer.
¡Arre! ¡arre borriquito!
¡arre, arre! Y llegarás.
Lleva pronto a los viajeros,
ya después descansarás.
Teresita Alvado de Landizábal
The evergreen's so fragrant,
the smell of Christmas season.
Like the hanging of mistletoe,
that’s done for a good reason.
The red berries of the holly,
in that arrangement on the table.
Which I'm sure is much better ,
then Christmas in that stable.
Poinsettia's all around,
to balance off the garland.
Music boxes everyplace,
bought by my sweet darlin'.
Cinnamon and Peppermint,
fills the air thats in our house.
And what is stirring in the night,
is not the Christmas mouse.
Those pies that make me drool,
just sitting there on that shelf.
Is as if they were made special,
for that jolly old Christmas elf.
Written by Bernard Howe