Allarme meningite: muore a 22 mesi

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-MSGR - 20_CITTA - 17 - 30/12/16-N:
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Cronache
Venerdì 30 Dicembre 2016
www.ilmessaggero.it
Allarme meningite: muore a 22 mesi
` È grave una donna peruviana a Genova. In Toscana
Il piccolo, ricoverato all’ospedale di Firenze, non era stato
vaccinato. Altro decesso a Napoli: un ragazzo di diciotto anni sono 60 i casi nell’ultimo anno. Profilassi nelle scuole
`
L’INFEZIONE
ROMA Non era stato vaccinato il
bimbo di 22 mesi morto al
Meyer di Firenze colpito da meningite. La diagnosi: sepsi da
meningococco di tipo C. Con il
piccolo di Lucca salgono a 7, in
Toscana, i decessi per lo stesso
ceppo batterico nel 2016. Complessivamente 60 dal 2015 ad
oggi.
I RISCHI
Aveva 18 anni Sebastiano Petrucci arrivato in gravi condizioni all’ospedale di Castellammare di Stabia mercoledì sera e
morto ieri pomeriggio: positività per “neisseria meningitidis”.
Mentre sono stabili, ma sempre gravi, le condizioni di una
donna peruviana che vive a
Chiavari ricoverata in rianimazione al San Martino di Genova
per una meningite da meningococco. L’infezione sarebbe in
stato di regressione, per ridurre i rischi di contagio familiari
e persone che frequentano la
casa della paziente sono stati
sottoposti a profilassi antibiotica.
contratto il virus, con una carica virale simile allo sfortunato
bimbo appena morto, ce l’hanno fatta. Un solo decesso tra i
vaccinati. Era un ragazzo di tredici anni che era stato immunizzato molto tempo prima e
non aveva fatto il richiamo».
re i bambini su tutto il territorio nazionale ma rifiutare la
protezione in Toscana, dove
continuano ad essere presenti
dei focolai, è proprio da irresponsabili».
UNA NAVE
I FOCOLAI
Walter Ricciardi, ordinario di
Igiene e presidente dell’Istituto
superiore di sanità, abbandona
il suo tradizionale aplomb e,
con semplicità, dice forte e
chiaro: «E’ importante vaccina-
Laboratorio del Meyer
Da qui l’invito ad effettuare urgentemente la vaccinazione
contro il meningococco C. Il
ceppo più insidioso del meningococco di tipo C è l’St11. In Toscana potrebbe essere arrivato
un paio di anni fa trasportato
da una nave cargo nel porto di
Livorno. Il clone che sta colpendo da oltre 24 mesi è diverso e
non si esclude che possa essersi
modificato nel tempo.
Attualmente, in Toscana, è stato vaccinato circa il 35% della
popolazione ma, la copertura
da raggiungere, secondo gli infettivologi, per essere sicuri dei
benefici derivati dal cosiddetto
“effetto gregge” sarebbe almeno del 90%.
Il diciottenne morto all’ospedale di Castellammare viene descritto dai familiari come un
giovane robusto, appassionato
di calcetto e mountain bike. Un
forte mal di testa e la febbre alta l’hanno portato al pronto
soccorso. Visita, analisi, tac, il
ragazzo è stato stroncato
dall’infezione mentre i medici
cercavano ancora di risalire alle cause delle sue gravi condizioni.
L’infettivologo della Asl Napoli
3, Franco Faella, rassicura:
«Pur comprendendo lo stato di
preoccupazione creato da questo drammatico evento, visti
dati epidemiologi, non esiste
una situazione di emergenza».
Carla Massi
GLI ANTICORPI
Un quadro che gli infettivologi
non bollano come allarme dal
momento che il vero pericolo,
presente e futuro prossimo, è
quello delle mancate vaccinazioni. Al bimbo morto a Firenze avrebbero dovuto somministrare la profilassi circa un anno fa, quando aveva 12 mesi.
«Se fosse stato vaccinato avrebbe avuto più anticorpi per combattere l’infezione - commenta
Chiara Azzari, responsabile del
Centro di immunologia pediatrica dell’ospedale fiorentino - I
bambini vaccinati che hanno
RICCIARDI (ISTITUTO
SANITÀ): «I BIMBI
PROTETTI POSSONO
AMMALARSI
MA GUARISCONO
SENZA CONSEGUENZE»
I pazienti
Rischio alto anche
tra gli adolescenti
ROMA Attualmente sono disponibili tre tipi di vaccini:
l’ehaemophilus influenzae tra i
raccomandati dal servizio
sanitario, quello contro i
diversi tipi di pneumococco e
quello contro il meningococco
C. Questo, disponibile già da
parecchi anni, è inserito tra le
vaccinazioni raccomandate dal
Piano nazionale per la
prevenzione vaccinale.
Introdotto nei Livelli di
assistenza è gratuito in tutta
Italia. Nel piano è prevista una
dose intorno ai 13 mesi ed un
richiamo nell’adolescenza con
il quadrivalente. Per quanto
riguarda gli adulti il rischio di
contagio non è, generalmente,
alto. Dal momento che non
frequentano scuole, discoteche
e, aggiungono gli infettivologi,
«sono meno promiscui dei
giovani». In Toscana, però, la
realtà ha presentato una
situazione diversa rispetto a
quelle epidemiologicamente
descritte. In questi anni, infatti,
sono stati colpiti anche adulti
ed anziani. Per i “grandi” viene
consigliato il quadrivalente. La
protezione si attiva dopo circa
2-3 settimane.
-TRX IL:29/12/16 22:34-NOTE:
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