matita italiana per il premium cinese

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ULTIMA PAGINA
S
henyang è una sperduta città della Cina,
lontana da Dio e dagli
uomini, dove d’inverno fa un freddo cane
e d’estate un caldo
boia. Come sia finito lì uno dei più bravi car
designer di casa nostra, per quanto imbarazzante, è meno misterioso di quanto si
possa pensare.
A Shenyang ha sede la Brilliance, l’ottavo costruttore cinese per dimensioni,
nonché dal 2003 partner della BMW. E lì
volevano un capo del centro stile capace di
assicurare un futuro radioso, dopo che per
tanti anni si erano affidati soprattutto alla
Pininfarina. Uno più uno ha fatto sì che
Dimitri Vicedomini, un lungagnone rubato
alla pallacanestro ‒ che nei suoi 11 anni
alla Pininfarina aveva messo le mani e la
matita su vetture di grande blasone come
le Ferrari o le Maserati, che lì nascevano
prima dell’arrivo di Flavio Manzoni a capo
del centro stile di Maranello ‒ sia stato
chiamato dai cinesi a dirigere le operazioni.
Vicedomini è uno che ha coraggio e
spirito di sacrificio, pertanto ha accettato.
Era l’inizio del 2012 ed è rimasto nel suo
ruolo fino a un anno fa, quando è passato
324
Dicembre 2016
a capo del marchio Huasong, il brand di
lusso di fresca nascita in seno all’ambiziosa Brilliance.
Difficile conoscere con certezza quanto
il nostro talento sia felice di vivere in piena
Manciuria, perché ha grossi attributi e una
volontà di ferro, ma saperlo in una città
remota, con muri di neve alti addirittura
metri nei lunghissimi inverni, dove nessuno, neanche in azienda, parla nemmeno
l’inglese, non è di sollievo e neppure possono esserlo i soldi che guadagna, perché
quando non si hanno neanche quarant’anni pure la qualità della vita ha un valore.
Io comunque lo ricordo ragazzino nemmeno patentato, quando era venuto a
proporsi con alcuni suoi disegni per Autosprint. Girai quei lavori al mensile Auto, che
gli offrì una collaborazione che durò pochissimo: dopo nemmeno sei mesi fu chiamato a Torino per lavorare al Form Design
Center e, dopo poco, entrò alla Pininfarina.
Succede spesso così con quelli che hanno
un grande talento: chi è del mestiere li
adocchia subito e come può se li prende.
Adesso che la locomotiva cinese si è
rimessa a tirare, con oltre due milioni e
mezzo di auto vendute nel solo mese di
settembre (+25% rispetto all’anno scorso)
e l’ennesimo anno record alle porte, c’è da
sperare che anche il brand di lusso Huasong spicchi il volo. Lo schizzo che domina in questa pagina anticipa in anteprima
per Quattroruote le linee della Suv sportiva che sta nascendo. La mano esperta
del designer di scuola tricolore è evidente, ma sarebbe anche ora che, come Lassie, il nostro tornasse a casa.
Carlo Cavicchi
Twitter@cavicchi4R
Dimitri Vicedomini,
ex Pininfarina, è stato chiamato
dai cinesi della Brilliance
a dar forma al nascente marchio
premium Huasong. In alto,
uno skecth della sua prima concept
© Riproduzione riservata
MATITA ITALIANA
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AUTO AZIENDALI & FLOTTE 22a EDIZIONE
MERCATO
UN ANNO DA RECORD
CON IL SUPERAMMORTAMENTO
Allegato a Quattroruote numero736 - Dicembre 2016
NUOVE FORMULE
ARRIVA IL NOLEGGIO A MEDIO TERMINE
INDAGINE
CHILOMETRO IN PIÙ, QUANTO MI COSTI!
L’EVENTO DI VAIRANO
3.800 TEST DRIVE IN PISTA
Seat
Ateca
UNA SUV PER LE FLOTTE
EDITORIALE
QUATTRORUOTE AUTO AZIENDALI / NUMERO 22/ DICEMBRE 2016
L’ANNO DEI RECORD
grazie al fisco
I
QUATTRORUOTE
AUTO AZIENDALI
N° 22 – Dicembre 2016
Direttore responsabile
Gian Luca Pellegrini
Condirettore
Massimo Nascimbene
Vice direttore
Fabio De Rossi
Art director
Stefano Tosi
A cura di
Mario Rossi
Redazione
Roberto Boni
Piermario Curti Sacchi
Emilio Deleidi
Fabio Sciarra
Revisione testi
Emanuele Barbaresi
Ufficio grafico
Erica Banchi
Hanno collaborato
Testi: Salvatore Saladino
Margherita Scursatone
Foto: Giovanni Tagini
Studio fotografico
Daniele Russo
Distribuzione per l’Italia
Distribuzione SO.DI.P.
Angelo Patuzzi S.p.A.
20092 Cinisello Balsamo (MI)
Sole agent for distribution abroad
A.I.E. Agenzia Italiana
di Esportazione S.p.A.
20089 Rozzano (MI)
Fotolito: Editoriale Domus
Stampa: Tiber s.p.a. - Brescia
Registrazione
del Tribunale di Milano
n° 416 del 11-06-1998
Copyright © 2016
Editoriale Domus S.p.A. - Milano
È vietata la riproduzione, totale o
parziale, del contenuto della
pubblicazione senza l’autorizzazione
preventiva dell’editore.
n un 2016 in cui il mercato
dell’auto, pur restando
lontanissimo dai 2,5 milioni
d’immatricolazioni del 2007,
tornerà a livelli più coerenti
con quelli di un Paese
di 60 milioni di abitanti,
il sottoinsieme delle vetture
aziendali sbriciolerà ogni
record. Nei primi nove mesi,
il “mondo flotte” ha targato
263 mila macchine, il 17,7%
in più rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente,
un punto percentuale e mezzo
in più rispetto a quanto fatto
segnare dai privati, che pure
sono tornati ad affollare
gli autosaloni. La previsione
è chiudere il 2016 a quota
340 mila targhe, un livello mai
raggiunto prima, sia in valore
assoluto sia in rapporto
alla domanda complessiva:
escludendo rent a car
e autoimmatricolazioni,
nell’anno che sta per
concludersi un’auto nuova
su cinque è aziendale “vera”.
E questa è una buona notizia.
Non solo per chi le macchine
le fabbrica e le vende,
ma per tutta l’economia
italiana. È probabile che
una parte di questo boom si
debba al superammortamento
del 140%, la misura fiscale
varata un anno fa
dal governo e che una mano
alle aziende l’ha data, eccome.
Anche alle imprese
di noleggio, che dovrebbero
aver “girato” il vantaggio
fiscale alla propria clientela.
Certo, il mondo flotte
di ben altro avrebbe bisogno
su questo fronte. Non perché
da solo non ce la faccia, non è
quello il punto. Semplicemente
per colmare lo svantaggio
competitivo che le imprese
di casa nostra, quelle
che usano le auto per produrre
reddito (e pagare le relative
tasse), hanno ancora rispetto
a quelle straniere.
Non va in questa direzione
la decisione della Commissione
UE del 19 settembre scorso di
concedere all’Italia l’ennesima
autorizzazione a limitare
al 40% il «diritto di detrazione
dell’Iva che grava sulle spese
relative ai veicoli stradali a
motore non utilizzati per scopi
professionali». È la quarta
volta che Roma, in nome
della lotta all’evasione, ottiene
da Bruxelles la facoltà
di adottare, per il triennio
successivo, un regime Iva
diverso da quello previsto
dalla direttiva 2006/112.
Nonostante ciò, l’ipotesi
di un allentamento
della stretta varata ai tempi
del governo Monti resta
in agenda. E il fatto
che, timidamente, un’apertura
in questa direzione sia
comparsa nel disegno di legge
Bilancio fa sperare che l’Italia
imbocchi, anche sul fronte
fiscale, la strada dell’Europa.
Per la quarta volta, Roma
ha ottenuto da Bruxelles
la facoltà di adottare un regime
Iva diverso da quello previsto
dalla direttiva 2006/112
AUTO AZIENDALI
1
SOMMARIO
QUATTRORUOTE AUTO AZIENDALI / NUMERO 22 / DICEMBRE 2016
FORUM
QUATTRORUOTE
IL PUNTO SULL’AUTO
AZIENDALE
CON I DIRETTORI
GENERALI DI ANIASA,
ASSILEA E UNRAE
4
ATTUALITÀ
4 / Forum Quattroruote / Si può fare di più
12 / Mercato / Continua il boom
14 / Elettriche e ibride / Flotta green a quota 6.700
16 / Top 10 Nlt / Irrompe la 500X
18 / Top 10 acquisti e leasing / Tutti pazzi per Suv e crossover
20 / Le conseguenze del caso VW / Dieselgate 2017, atto secondo
LE NOSTRE INIZIATIVE
22 / Auto aziendali in pista / La carica dei 1.400
22
ACQUISIZIONE
40
32 / Fenomeno ruote alte / Cade il veto sulle Suv
36 / Noleggio a medio termine / La formula che mancava
40 / Svalutazione / Chi tiene di più
46 / Le novità del 2017 / Il bello delle debuttanti
52 / Versioni executive / Business car
58 / Case automobilistiche / Novità per tutti i gusti
68 / Società di Nlt / Piccoli segnali positivi
GESTIONE
72 / Esuberi chilometrici / Quanti soldi sprecati
76 / Manutenzione / Il peso del tagliando
78 / Dispositivi telematici / Flotte in scatola
80 / Prevenzione degli incidenti / Obiettivo sicurezza
MERCATO
82 / Noleggio a lungo termine / Dalle imprese ai privati
87 / Valori previsivi/1 / Ecco quanto varrà la tua auto
88 / Valori previsivi/2 / Le nostre indicazioni a due, tre, quattro anni
80
Debutta il mid-term rental,
una formula di noleggio
a metà strada tra il rent a car
e il lungo termine. Lo offrono
ALD Automotive, Arval,
Athlon, Leaseplan e Leasys
AUTO AZIENDALI
3
ATTUALITÀ Forum Quattroruote
Si può fare
DI PIÙ
Brindano al superammortamento
e non si stracciano le vesti per la decisione
di depotenziarlo. Però i vertici
di Aniasa, Assilea e Unrae chiedono
al governo un intervento
strutturale sulla deducibilità
di Mario Rossi
FACCIA
A FACCIA
N
4
ell’anno in cui le auto aziendali
“vere” raggiungeranno il record
di 340 mila immatricolazioni,
Quattroruote ha incontrato i direttori
generali delle tre principali
associazioni di settore. Pietro
Teofilatto dell’Aniasa (Associazione
dell’industria dell’autonoleggio
e dei servizi automobilistici), Gianluca
De Candia di Assilea (Associazione
italiana leasing) e Romano Valente
AUTO AZIENDALI
dell’Unrae (Unione dei rappresentanti
di auto estere) hanno fatto
il punto su mercato, fisco
e prospettive in vista del 2017.
Nel 2016 il mercato dell’auto
aziendale ha sbriciolato ogni record.
Solo grazie al superammortamernto
oppure la crescita è strutturale?
De Candia. Nel leasing la crescita
complessiva è superiore al 20%,
ma il cosiddetto targato sta facendo
L’incontro tra Quattroruote
e i direttori generali delle tre più
importanti associazioni del
settore auto aziendali si è svolto
il 4 novembre 2016
nella redazione
della nostra rivista,
a Rozzano (MI)
meglio:
+28%
gli autoveicoli
e +30% i veicoli
commerciali. Il fatto è che mai come
nel 2016 c’è stato un effetto
combinato di agevolazioni che hanno
consentito alle aziende di pianificare
investimenti o di anticiparli.
Grazie al superammortamento,
è aumentata la clientela,
“
scelgo
”
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ATTUALITÀ Forum Quattroruote
PIETRO
TEOFILATTO
Direttore della divisione Nlt
dell’Aniasa, Associazione nazionale
dell’industria dell’autonoleggio
e dei servizi automobilistici.
Nel 2015 il noleggio a lungo termine
ha fatturato 4,3 miliardi di euro
e ha immatricolato 223 mila
veicoli. La flotta ha toccato
quota 585 mila veicoli
Il settore ha bisogno
di semplificazione fiscale,
aumento delle percentuali
di deducibilità e detraibilità,
attenzione alle tecnologie
per la mobilità
in particolar modo le piccole
e medie imprese hanno potuto
sfruttare il combinato del leasing,
cioè una durata fiscale più breve,
con l’ammortamento del 140%.
E poi l’innalzamento delle soglie
di deducibilità ha portato benefici.
Anche molte società di noleggio
hanno colto l’occasione acquisendo
in leasing le loro flotte…
Va detto, tuttavia, che negli anni
scorsi abbiamo assistito a un ritardo
degli investimenti e che il 140%
non poteva non essere sfruttato
da quelle aziende.
Teofilatto. Il noleggio è reduce
da un biennio di aumenti a doppia
cifra: +18% nel 2014 e +22% nel
2015. Nei primi dieci mesi del 2016
abbiamo già registrato una crescita
delle immatricolazioni leggermente
inferiore, del 18%, ma con 325 mila
nuove targhe tra breve e lungo
termine abbiamo superato il livello
record del 2008, prima della crisi.
Insomma, non è merito del
superammortamento se il noleggio
è cresciuto. Certo, è stata una misura
di attenzione al mondo dell’auto
di cui, in parte, anche il nostro
comparto ha beneficiato.
In effetti, nonostante il valore medio
dell’auto a noleggio sia cresciuto
considerevolmente, da 18 a 20 mila
euro più Iva, c’è stata una riduzione
dei canoni. Non generalizzata,
ma c’è stata.
Valente. Per quantificare l’effetto
del superammortamento dovremo
6
AUTO AZIENDALI
attendere le prossime dichiarazioni
dei redditi. Di certo questo
provvedimento si è ben combinato
con la cosiddetta Legge Sabatini
sul finanziamento all’acquisto di beni
strumentali. La crescita è stata
sostenuta in gran parte da questi
provvedimenti.
Nonostante i buoni risultati, anche
per la casse dello Stato, nel 2017
il superammortamento sarà un po’
svuotato. Il ddl Bilancio, in discussione
in Parlamento nel momento
in cui questo fascicolo va in stampa,
ne esclude l’uso promiscuo...
Valente. Il superammortamento
è stato una leva efficace.
Era importante che la misura fosse
strutturale e stiamo lavorando
affinché la modifica venga
riconsiderata per garantire equilibrio
e stabilità al mercato. Anche perché
il riallineamento del trattamento
fiscale dell’auto aziendale in Italia
a ciò che si fa nel resto d’Europa resta
ancora molto lontano.
De Candia. Sono pessimista sulla
possibilità di ottenere una proroga
anche per i veicoli non strumentali
puri, gli spazi di manovra del governo
sono molto limitati. Il segnale dato
l’anno scorso nella legge di Stabilità
è stato importante nella prospettiva
dell’allineamento delle politiche fiscali
al resto dei Paesi europei in un’ottica
di competitività delle nostre imprese.
Il superammortamento è una strada,
ma potrebbe esserlo anche
l’aumento delle soglie di deducibilità,
magari legandolo alle emissioni
di anidride carbonica.
Teofilatto. Come dicevo, la crescita
del noleggio non è dovuta
al superammortamento. Ben venga,
comunque, una proroga, ancorché
parziale, per altri 12 mesi, purché
nella prospettiva di un riequilibrio
della fiscalità. Come Aniasa
avevamo proposto anche
un iperammortamento (250%)
per i veicoli a bassa emissione.
Di fronte a una crescita del mercato
così importante nel 2016, un parziale
dietrofront fiscale non rischia
di provocare un brusco rallentamento
delle immatricolazioni business
nel 2017?
De Candia. Vi saranno conseguenze
per i veicoli non strumentali puri,
lo vedremo a gennaio-febbraio 2017.
In questa fine d’anno si sta sfruttando
al massimo il superammortamento.
Valente. Per la prima volta c’è stata
attenzione alla fiscalità delle auto
aziendali. Una marcia indietro sul
superammortamento ne fa perdere la
caratteristica strutturale, determinerà
sul finire dell’anno un’accelerazione
dei volumi di auto aziendali che si
rifletterà negativamente sui primi
mesi del 2017. Questo conferma
che i provvedimenti estemporanei
funzionano esattamente
come una droga. Accelerano
gli effetti anticipando la domanda,
per poi rallentarla. Invece l’economia
ha bisogno di stabilità.
Teofilatto. Non dovrebbero esservi
ATTUALITÀ Forum Quattroruote
GIANLUCA
DE CANDIA
Direttore generale di Assilea,
Associazione italiana leasing.
Nel 2015 il leasing auto ha raggiunto
i 211 mila contratti, il 14,6%
in più rispetto al 2014,
per un valore complessivo
di 6,3 miliardi di euro,
in aumento del 14,8%
Il limite della deducibilità
è fermo dal 1988:
si potrebbe innalzare
da 18 a 23 mila euro.
Con un occhio
alla sostenibilità ambientale
ripercussioni sul noleggio. Anche
perché da un paio d’anni stiamo
assistendo a una graduale riduzione
della politica di rinnovo dei contratti
a 48 mesi che aveva caratterizzato
il periodo precedente. Adesso si sta
progressivamente ritornando a un 36
mesi classico. Sia i clienti sia le società
di noleggio preferiscono questa
durata: i primi per esigenze pratiche,
funzionali e di immagine, le seconde
per massimizzare i ricavi.
A prescindere dalle incertezze fiscali,
che cosa prevedete per il 2017?
De Candia. Per quanto riguarda
il leasing, il 2017 dovrebbe
confermare la crescita degli ultimi tre
anni, da quando è stata ripristinata
la disciplina modificata nel 2008.
Abbiamo indicazioni di una domanda
sostenuta di investimenti da parte
delle imprese, anche nell’auto
aziendale.
Teofilatto. Per il momento
la previsione è limitata al primo
trimestre: stimiamo una crescita
del 10% delle immatricolazioni
rispetto al già ottimo 2016.
C’è poi la novità del mid term rental,
il noleggio a medio termine:
non più 2-3 mesi, ma 9-12-18.
Sta aumentando la clientela che ha
esigenze di durata inferiore al lungo
termine, ma superiore al breve.
E le società di noleggio si stanno
velocemente attrezzando.
C’è un’offerta impensabile fino
a poco tempo fa, grazie alla capacità
delle associate Aniasa di rimodulare
l’offerta in funzione delle mutate
esigenze della clientela. Chissà, forse
un giorno una linea di demarcazione
tra breve e lungo non esisterà più…
Valente. Il 2017 sarà un anno
sicuramente positivo, però c’è
un fatto tecnico: il mercato
è in ripresa da quasi tre anni
e nel 2016, in particolare, ha messo
a segno tutti i mesi, con la sola
eccezione di luglio, incrementi
a doppia cifra. Prevedibilmente
questo andamento non potrà
ripetersi. Noi stimiamo un aumento
complessivo delle immatricolazioni
attorno al 5%. Per quanto riguarda
il noleggio, la fase dei rinnovi
DEDUCIBILITÀ
QUOTA
AMMORTIZZABILE
COSTO
AMMORTIZZABILE
DETRAIBILITÀ IVA
Italia
25.306*
20%
5.061*
40%
Francia
18.300
100%
18.300
100%
Germania
Illimitata
100%
Illimitato
100%
Gran Bretagna
18.200
100%
18.200
100%
Spagna
Illimitato
100%
Illimitato
100%
* La cifra tiene conto del supersammortamento del 140% fino al 31 dicembre 2016
8
AUTO AZIENDALI
LE POSSIBILI
NOVITÀ PER IL 2017
Nel ddl Bilancio 2017, come si chiama
da quest’anno l’ex ddl Stabilità,
già Finanziaria, all’esame della Camera
nel momento in cui questo fascicolo
va in stampa, il governo ha confermato
la misura del superammortamento
del 140%, che avrebbe dovuto terminare
il 31 dicembre, ma ne ha limitato
la portata escludendo i veicoli aziendali dati
in uso promiscuo ai dipendenti, quelli,
cioè, utilizzati in parte per lavoro e in parte
per esigenze di mobilità personale.
Il testo del provvedimento, poi, prevede
l’innalzamento di 1.549,37 euro del limite
annuo alla deducibilità fiscale dei canoni
per noleggio degli autoveicoli usati
da agenti o rappresentanti di commercio,
che arriva adesso a 5.164 euro.
Un’altra misura che potrebbe avere
un impatto sul settore è quella che prevede
l’incremento del fondo alla mobilità
sostenibile e che include il noleggio
dei mezzi di trasporto pubblico, per il quale,
però, è necessario un adeguamento
del Codice della strada. L’articolo 88, quello
della legge cardine sulla circolazione
stradale, che disciplina la locazione senza
conducente, non prevede infatti gli autobus
nell’elenco dei veicoli per i quali è ammessa
questa possibilità.
FANALINO
DI CODA
Nella tabella è sintetizzato,
con le necessarie semplificazioni,
il trattamento fiscale dell’auto
aziendale nei vari Paesi europei.
L’Italia ha il costo ammortizzabile
e la percentuale di detraibilità
dell’Iva pià bassi
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ROMANO
VALENTE
ATTUALITÀ Forum Quattroruote
Direttore generale dell’Unrae,
l’Unione dei rappresentanti di auto
estere. Le aziende associate all’Unrae
sono 39, con 54 marchi e un fatturato
di 40 miliardi di euro
e 160 mila occupati in circa 3.100
concessionarie,
11.100 officine autorizzate
e 30 strutture delle Case
presenti in Italia
dei contratti e il prolungamento
delle durate si sta esaurendo,
mentre si sta allargando la platea
degli utilizzatori e di imprese
che usano l’auto aziendale. Questo
fenomeno potrebbe rallentare perché
il nuovo superammortamento esclude
l’uso promiscuo, però il segnale
di crescita c’è ed è tangibile.
Certo, restiamo lontani da quello
che succede nel resto d‘Europa.
In Germania la percentuale di auto
aziendali in rapporto ai privati è quasi
l’opposto di quanto si realizza
in Italia: nel 2015 il 66%
dell’immatricolato tedesco riguardava
le società. Nel Regno Unito si scende
al 54%, in Francia al 49%, in Spagna
al 44%. L’Italia è al 36%.
Questo significa che c’è spazio
per una crescita. Il problema, ripeto,
è il forte disallineamento
tra il trattamento fiscale delle auto
aziendali nei quattro major market
e l’Italia.
Se poteste chiedere una misura
al governo o al Parlamento nel ddl
Bilancio, su che cosa puntereste?
Valente. Chiederemmo di avere
un’opportunità per contribuire
ad accelerare il processo
di sostituzione del parco anziano.
L’arrivo sul mercato di usato Euro 5
ed Euro 6 ex aziendale aiuta
lo smaltimento della parte più vecchia
del circolante in mano ai privati,
la cui domanda di usato di qualità
è ancora sostenuta. Qualunque
intervento in questa prospettiva,
10
AUTO AZIENDALI
purché abbia la caratteristica
di essere strutturale, è benvenuto.
A condizione che rispetti i principi
di neutralità tecnologica sanciti
dalla UE. In alternativa chiederemmo
interventi fiscali di avvicinamento
a quanto praticato in Europa
negli altri mercati più importanti.
De Candia. Si potrebbe cominciare
dalle soglie di deducibilità, ferme
a 18.076 euro dal 1988, innalzando
il limite a 23.000. In quasi trent’anni
non si è mai preso in considerazione
l’adeguamento Istat. Poi si potrebbe
intervenire sulle percentuali
di deducibilità, magari con un occhio,
come dicevo, alla sostenibilità
ambientale. In altri Paesi UE si fa.
Teofilatto. Semplificazione.
I centesimi, nei limiti di deducibilità,
dopo la conversione lira/euro fanno
sorridere. E la normativa è troppo
complessa, c’è una giungla
che provoca problemi alle aziende
e persino ai commercialisti. Resta poi
eccessivo il divario fiscale con gli altri
Paesi europei. Ciò provoca
un maggior costo dei beni
e dei servizi prodotti in Italia.
Infine, c’è l’aspetto tecnologico, l’it,
le infrastrutture digitali. Bisogna
investire sulla mobilità anche
nella prospettiva dell’auto autonoma.
Torniamo al mercato. L’anno scorso
il presidente dell’Aniasa, Fabrizio
Ruggiero, annunciò, proprio ad Auto
aziendali, la fine del downsizing
e del downgrading. È stato veramente
così nel 2016? Si è tornati a investire
nell’auto aziendale, magari anche
un po’ più grande, più sicura, più
tecnologica, con servizi in più?
Teofilatto. Negli anni della crisi i clienti
si sono orientati verso segmenti
e cilindrate inferiori. Dall’anno scorso,
effettivamente, si sta riscontrando
un ritorno ai segmenti D ed E.
Ed ecco perché il valore medio
è aumentato da 18 a 20 mila euro.
Poi vi sono anche le esigenze private
di chi usa l’auto aziendale,
non dimentichiamo che il 70%
è in uso promiscuo.
De Candia. Il leasing ha vissuto
più una crisi di prodotto
che un downsizing. Il taglio medio
delle operazioni è sempre stato
superiore ai 30 mila euro, proprio
perché la locazione finanziaria
è rivolta principalmente alla partita
Iva. Non notiamo un aumento
del taglio medio dell’operazione,
assistiamo più a una crescita
del numero dei contratti.
Valente. Direi proprio di sì.
In un mercato che aumenta del 17%,
il segmento C sale del 27%, quello D
del 25%, quello E del 19%.
Gli altri segmenti crescono meno
del mercato. Tra le carrozzerie più
scelte, crossover e fuoristrada fanno
un più 27%. È quindi tangibile
una richiesta di abitabilità,
di versatilità nell’uso, confermata
anche dalla crescita delle
monovolume grandi (+87%), anche
in quelle aziende in cui le scelte sono
guidate dagli user-chooser.
© Riproduzione riservata
Un errore escludere
le auto aziendali
dal superammortamento.
Ne risentono le imprese
e l’ambiente: la rotazione
del parco anziano rallenta
ATTUALITÀ
Mercato
CONTINUA IL BOOM
ma arriva una frenata
Aziendali
339.288
300.000
319.985
Immatricolazioni in Italia
321.097
290.405
250.000
240.951
240.348
272.266
248.664
235.499
212.530
200.000
29%
26%
23%
22%
100.000
17%
15%
14%
11%
15%
17%
16%
18%
30%
28%
25%
26%
19%
18%
17%
12%
50.000
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Quota di mercato aziendali
Rapporto aziendali/private
I
l 2016 segna l’archiviazione del periodo
di crisi del mercato italiano dell’auto.
Proiettando i dati delle immatricolazioni
dei primi nove mesi, infatti, a fine anno
si dovrebbero raggiungere, secondo
le stime Dataforce, 1.835.000 nuove
targhe, con una quota dei privati
del 62,9%, una delle “flotte vere”
(le immatricolazioni delle aziende più
i noleggi a lungo termine) del 18,5%,
cioè circa 340 mila unità, e una dei “canali
speciali” (rent a car, dimostrative e
chilometri zero) del 18,6% (341 mila auto).
SUPERATO ANCHE IL DATO DEL 2007
Siamo lontanissimi dai 2,5 milioni
di nuove targhe registrate nel 2007,
ma, per quanto riguarda le “flotte vere”,
ben al di sopra delle 314 mila aziendali
che furono immatricolate quell’anno.
A conferma che la crisi del mercato
italiano dell’auto è stata un fenomeno che
ha colpito soprattutto la clientela retail.
12
AUTO AZIENDALI
È presto per esultare, però, perché gli
analisti di Dataforce prevedono per il 2017
un assestamento delle immatricolazioni
business: la stima attuale, in assenza
di una proroga del superammortamento,
che nel momento in cui questo
allegato va in stampa pare probabile
nel solo uso strumentale, prevede
per il prossimo anno 320 mila unità.
In ogni caso, si tratta di risultati molto
positivi, perché tutto il comparto
delle flotte aziendali aumenta in maniera
uniforme, con la sola eccezione
degli utilizzatori professionali (taxi, Ncc
e autoscuole) e degli enti pubblici,
il cui incremento è stato solamente
del 5%. Gli acquisti diretti delle
società sono cresciuti del 22,3%,
ossia quasi cinque punti in più
del mercato nel suo complesso
(+17,5%), quelli dei noleggiatori
a lungo termine del 16%.
Salvatore Saladino
2016
2017
dato stimato
ADESSO CRESCE
DI PIÙ IL LEASING
Anche grazie alla misura
del superammortamento
del 140%, nei primi nove mesi
del 2016 le immatricolazioni a
società (acquisto diretto o con la
formula del leasing) sono state
83.310, il 22,3% in più rispetto
allo stesso periodo del 2015.
Le auto targate dalle società di
Nlt, invece, sono state 175.511,
appena, si fa per dire, il 15,9%
in più. Il risultato è che la quota
di mercato dell’Nlt, pur restando
predominante, è diminuita
di un punto in un anno.
Noleggio
a lungo termine
68
%
Proprietà
e leasing
32%
© Riproduzione riservata
Fonte: Dataforce
ATTUALITÀ
Elettriche e ibride
LE REGINNE
SONO GIAAP
FLOTTA GREEN
È la Toyota Yaris il modeello ibrido più
acquistato dalle aziende e dalle società
di noleggio a lungo termine in Italia
nei primi nove mesi del 2016: 1.953
esemplari (+43%).
(+43%) Tra le elettriche
domina la Nissan Leaf, con 141
“pezzi” venduti (+16,5%)
-35%
Crollano le elettriche
Nei primi nove mesi le flotte
hanno targato 478 auto
elettriche, -35% rispetto
allo stesso periodo del 2015.
L
ELETT ICHE
43
%
FLOTTE
57
%
PRIVATI, NBT,
CASE, DEALER
e auto elettriche ingranano
la retromarcia. Non solo
nel mercato italiano nel suo
complesso, ma anche nel più
evoluto, seppure ancora
minoritario, sottoinsieme
aziendale. Volano, invece,
le ibride, ma in misura minore
tra le flotte. Ma andiamo
con ordine. Attualmente
il segmento “green” vale
il 2,02% delle immatricolazioni
italiane (limitatamente ai primi
nove mesi, ultimo dato
disponibile). Nel sottoinsieme
“flotte”, però, questa quota
cresce leggermente
al 2,56%. Ma se si
IBRIDE
22
%
FLOTTE
14
78
+39%
Volano le ibride
%
Nei primi nove mesi
del 2016 le aziende hanno
PRIVATI, NBT,
acquistato o noleggiato
CASE, DEALER 6.244
macchine ibride, il 39%
in più rispetto allo stesso
periodo dell’anno scorso.
AUTO AZIENDALI
“spacchetta” il green, si può
osservare come le vendite
di auto con alimentazione
ibrida siano aumentate
del 50,2% in Italia e del 39%
nel mondo flotte. Al contrario,
ripiegano le elettriche, del
15,3% in Italia e della stessa
misura nelle flotte. Parliamo
di 28.953 auto (27.847 ibride
e solo 1.106 elettriche)
in Italia, di cui 6.722 aziendali
(6.244 ibride e 478 elettriche).
Insomma, numeri ancora
piccoli e, per questo motivo,
fortemente soggetti
a oscillazioni determinate
da fattori congiunturali.
UNA LEXUS AL TERZO POSTO
Le flotte, però, continuano
a trainare le macchine green.
Infatti, mentre la quota
di mercato delle auto aziendali
è del 18%, le ibride targate
in Italia finiscono per il 23%
nel mondo business.
Ancora più evidente questa
tendenza tra le elettriche,
che per il 43% vanno a finire
nei parchi auto aziendali.
Ma che cosa acquistano
le imprese italiane? Tra le ibride
domina, nei primi nove mesi,
la Toyota Yaris, con 1.953
targhe (+43%), davanti alla
“sorella” Auris Touring Sports,
con 1.555 pezzi (-1%). Più
staccata la “cugina” Lexus NX
a quota 691 immatricolazioni
(+47%). Va sottolineato
che l’intera top ten di questa
alimentazione è dominata
dal gruppo giapponese.
Cambia volto, invece, quella
delle elettriche. Sempre
limitatamente al mondo
flotte, la più venduta
è la Nissan Leaf, con 141 auto
(+17%), davanti alla Tesla
Model S (98 auto, +109%)
e alla Citroën C-Zero (66
esemplari, in calo del 44%).
Mario Rossi
© Riproduzione riservata
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ATTUALITÀ
I modelli più acquistati dalle società di Nlt
IRROMPE LA 500X
FIAT
PANDA
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
FIAT
500L
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
6.028
5.254
FIAT
500X
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
5.979
2.842
PEUGEOT
308
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
4.837
4.704
AUDI
A4
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
500L
4.487
2.950
VOLKSWAGEN
PASSAT
La monovolume di casa Fiat,
pur confermandosi al secondo
posto nella top ten dei modelli più
acquistati dalle società di noleggio a
lungo termine, è una delle poche macchine
che ha registrato un calo
d’immatricolazioni nei primi
nove mesi del 2016: 586
in meno le targhe
per la best seller
Non presente nella top ten
prodotta in
del 2015, nei primi nove mesi
Serbia
del 2016 la Fiat 500X ha più
che raddoppiato le vendite rispetto
all’anno scorso, tra le società
di noleggio a lungo termine,
scalzando la Peugeot 308
dalla quarta posizione. La Fiat 500
la precede in classifica soltanto
per 49 immatricolazioni
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
4.362
4.436
FORD
FIESTA
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
500X
4.273
2.551
VOLKSWAGEN
GOLF
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
4.151
4.317
NISSAN
QASHQAI
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
Fonte: Dataforce
AUTO AZIENDALI
7.832
8.418
FIAT
500
Mario Rossi
16
14.387
10.327
3.844
3.523
+39 %
-7%
+15 %
+110 %
+3 %
+52 %
-2 %
+67%
-4 %
+9%
© Riproduzione riservata
L
poker Fiat al vertice
a Panda si conferma regina
del noleggio a lungo termine nei
primi nove mesi del 2016.
Ma tutto il vertice della classifica
dei modelli più immatricolati
è dominato dalle Fiat, grazie
al boom della 500X, che ha
scalzato la Peugeot 308 dalla
quarta posizione e ha appena
49 immatricolazioni in meno
della 500. Alle spalle della
compatta francese, pressoché
stabile dopo l’exploit
di un anno fa, c’è una raffica
di modelli tedeschi,
in cui spiccano le eccellenti
performance dell’Audi A4
e della Ford Fiesta, entrambe
new entry. In leggero calo,
invece, le due auto-simbolo,
per il mondo flotte, della
Volkswagen: Golf e Passat.
Chiude un’altra new entry,
la Nissan Qashqai. Rispetto
a un anno fa, sono uscite dalla
top ten l’Alfa Romeo Giulietta,
la Jeep Renegade, la Smart
forfour e la Fiat Punto.
ATTUALITÀ
I modelli più acquistati o in leasing
TUTTI PAZZI
FIAT
PANDA
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
FIAT
500X
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
2.341
1.201
VOLKSWAGEN
GOLF
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
2.217
2.080
JEEP
RENEGADE
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
2.080
970
FIAT
500L
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
1.903
2.090
AUDI
A4
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
Mario Rossi
1.727
1.036
SMART
FORTWO
500L
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
La monovolume di casa Fiat è l’unico
tra i primi dieci modelli più acquistati
dalle imprese nei primi nove mesi
del 2016 a registrare un segno negativo:
187 immatricolazioni in meno
e due posizioni perse
in graduatoria
rispetto all’anno
La rinnovata Suv coreana
scorso
irrompe all’ottavo posto
nella classifica delle auto
acquistate o prese in leasing dalle
aziende italiane nei primi nove mesi
del 2016. La crescita record rispetto al
2015 è determinata dal fatto che
questo modello, sostituendo la
ix35, è entrato a listino soltanto
nella seconda metà
dell’anno scorso
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
1.502
52
FORD
KUGA
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
1.391
1.251
AUDI
A6
Primi nove mesi 2016
Primi nove mesi 2015
Fonte: Dataforce
AUTO AZIENDALI
1.723
1.236
HYUNDAI
TUCSON
TUCSON
18
3.351
3.128
1.387
1.112
+7 %
+95%
+7 %
+114 %
-9 %
+67 %
+39 %
+2.788 %
+11 %
+25%
© Riproduzione riservata
N
per Suv e crossover
el panorama delle auto più
acquistate dalle imprese
nei primi nove mesi del 2016,
direttamente o con la formula
del leasing, il dato più rilevante
è sicuramente la conferma
del boom di Suv e crossover.
Ben quattro modelli di questo
tipo affollano la top ten,
uno in più rispetto a un anno
fa. Si conferma la Ford Kuga
che, pur incrementando
ancora le immatricolazioni,
perde tre posizioni, mentre
sono due le new entry: la Jeep
Renegade, che ha più
che raddoppiato le vendite,
e la Hyundai Tucson. Esce
dalla top ten (assieme a Fiat
Punto, Audi A3 e Renault Clio),
invece, la Land Rover Range
Rover Sport, decima un anno
fa. Si conferma regina la Fiat
Panda, ma la sorella 500X,
ottava nel 2015, scalza
dal secondo gradino del podio
la Golf. Le altre new entry sono
le Audi A4 e A6.
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ATTUALITÀ Le conseguenze del caso Volkswagen
Dieselgate 2017
ATTO SECONDO
D
ieselgate, questo sconosciuto? Chi si
aspettava un impatto importante della
vicenda che, poco più di un anno
fa, ha coinvolto il gruppo Volkswagen
sulle scelte degli italiani in fatto
di alimentazione dei motori è stato
smentito dai numeri. Continuiamo,
infatti, a preferire le auto a gasolio,
la cui quota di mercato è cresciuta
dal 55,3% nei primi nove mesi del
2015 al 56,9% dello stesso periodo
di quest’anno (a spese dei modelli
alimentati a Gpl e metano, per inciso).
Se, però, concentriamo la nostra
attenzione sulla Volkswagen
e sul mondo delle vetture aziendali,
il discorso è più articolato. I dati
del periodo gennaio-settembre
del 2016 raccontano, infatti, di una
crescita del marchio un po’ inferiore
rispetto a quella complessiva del
mercato (16,1 contro 17,5%) e di un
incremento delle vendite delle diesel
di Wolfsburg (che in numeri assoluti
restano però quasi il doppio) minore
di quello conseguito dalle versioni
a benzina (18 contro 24,4%).
Un andamento che si ripresenta nel
mondo delle flotte aziendali, dove lo
scarto nella crescita registrata dai due
tipi di alimentazione, in verità, è molto
più contenuto (+8,9% dei modelli VW
a benzina, contro l’8,4% di aumento
di quelli a gasolio). La Volkswagen,
inoltre, progredisce sì nel mondo delle
flotte aziendali (+7,9%), ma in misura
inferiore a quanto fatto, sempre nei
primi nove mesi dell’anno, dall’intero
comparto (+17,9%). C’è il rischio,
dunque, che il mondo delle flotte volti
le spalle al gasolio, messo sul banco
degli accusati in diverse metropoli
europee (da Parigi a Milano), per
abbracciare forme di alimentazione
alternative? Gran parte dei
rappresentanti delle case costruttrici
da noi interpellati, anche su questo
tema, per il panel di opinioni raccolte
Provata per voi
Quattroruote ha testato (vedere
il numero di novembre, a pag. 58)
una Volkswagen Tiguan prima e dopo
la modifica del software dovuta
al dieselgate: le prestazioni (ripresa
a parte) e i consumi migliorano
20
AUTO AZIENDALI
MONDO FLOTTE
Cambierà qualcosa,
il prossimo anno,
per le auto a gasolio
nel mondo delle flotte?
Tra gli addetti ai lavori,
i pareri sono discordi
La crescita di vendite delle
Volkswagen è stata superiore nel
totale del mercato rispetto a quella
ottenuta dal marchio nell’ambito delle
flotte, ma entrambi i valori sono
Come si vede, nel periodo
inferiori all’incremento complessivo
gennaio-settembre 2016,
dei rispettivi mercati
per la Volkswagen le vendite
delle diesel sono cresciute molto di più
nel totale del mercato
(in blu) rispetto a quanto abbiano
fatto tra le flotte; lo stesso vale
per quelle
+24,4%
a benzina
MERCATO
ITALIA
di Emilio Deleidi
di assistenza». Opzione del diesel
compresa, naturalmente.
NOVITÀ IN VISTA
+17,5% +17,9%
+8,9%
+8,4%
Pareri unanimi, dunque? Non proprio.
+7,9%
Perché, tra i nostri interlocutori,
non manca chi ha notato qualche
cambiamento. «C’è maggiore
sensibilità nei confronti dell’ibrido»,
Altro VW
spiega Giuseppe D‘Angelo, fleet
general manager della Toyota, Casa
Diesel VW Benzina VW
Totale VW
Totale
mercato
che della doppia propulsione ha fatto
Italia
la propria bandiera. «I task in termini
-3,3%
di abbattimento delle emissioni
di CO2», prosegue, «diventano
Vendite totali ■
sempre più significativi e avere
Vendite flotte ■
una vettura ibrida in car policy diventa
Fonte: Dataforce
un obiettivo aziendale importante».
-11,9%
Sulla stessa linea Vincenzo
Dunque, qualche piccola novità
Varriale, corporate sales manager
è stata registrata. «L’impatto del
della Nissan Italia, che spiega:
dieselgate», conclude Stefano Gavioli,
«La clientela business è sempre stata
fleet e corporate sales director della
molto sensibile alle emissioni
Koelliker (Mitsubishi e SsangYong),
dei veicoli del proprio parco:
«nel breve periodo non è palese
il dieselgate non ha fatto altro
da un punto di vista numerico,
che confermare una tendenza già
ma sono già evidenti i segnali di un
in atto ed estendere questa sensibilità
importante mutamento di rotta, anche
ai clienti delle Pmi». Risultato?
nel settore business, verso la richiesta
«Una forte accelerazione
di mobilità sostenibile». Ci vorrà del
per il comparto dei veicoli elettrici,
tempo, ma qualcosa, alla fine, anche
i cui volumi, nel 2016, sono
nel mondo dell’auto aziendale
per noi raddoppiati, anche se
è forse destinato a cambiare...
rappresentano ancora una nicchia».
AUTO AZIENDALI
Differenza 2015-2016 (primi nove mesi)
a pag. 56 di questo fascicolo non
la pensa così: il diesel è ancora saldo
nelle preferenze dei fleet manager.
«La vicenda non ha cambiato
le richieste della clientela business
nei nostri confronti: il diesel rimane
il punto fermo dell’auto aziendale,
perché assicura un total cost
of ownership (tco) più contenuto»,
sostiene Fabrizio Falcombello
Musumeci Greco, corporate sales
manager della Jaguar Land Rover. Gli
fa eco Davide Schiavone, responsabile
vendite flotte della Suzuki Italia:
«Al di là del pur giustificato clamore
mediatico, la clientela business da
sempre preferisce i veicoli con motori
diesel; il nostro punto di vista è che,
per i grandi utilizzatori di segmenti
superiori, la motorizzazione a gasolio
offra ancora vantaggi difficilmente
eguagliabili da altre soluzioni».
Quanto alla Volkswagen,
Silvia Biagiotti, responsabile flotte
del marchio, è possibilista:
«Le aziende», afferma, «hanno
mantenuto un approccio molto
razionale, considerando nella lista
delle possibili opzioni tutte quelle
motorizzazioni in grado di soddisfare
i principali requisiti di selezione
e facendosi guidare nella scelta finale
dal tco e dalla capillarità della rete
+16,1%
21
© Riproduzione riservata
+18%
LE NOSTRE INIZIATIVE Auto aziendali in pista
LA CARICA
3.760
TEST DRIVE
13
effettuati dai partecipanti,
oltre a quelli di carico, connettività
e parcheggio assistito.
Più di cento le vetture messe
a disposizione dalle Case presenti
Audi 515
Ford 283
Jaguar Land Rover 288
Kia 215
Mazda 214
Mercedes 404
Opel 156
Renault 261
Seat 267
Skoda 210
Toyota e Lexus 228
Volkswagen 364
Volvo 375
CASE
tra fedelissime alla nostra
iniziativa e new entry,
come Kia, Opel e Renault
15
MARCHI
AUTO AZIENDALI
PARTECIPANTI
tra professionisti, imprenditori,
artigiani e fleet manager
3
SOCIETÀ DI NOLEGGIO
Presenti quasi tutti i più
importanti produttori con offerte
specifiche per il mondo business
22
1.390
Per la prima volta, tre delle quattro
principali società di noleggio
a lungo termine in Italia hanno
partecipato ad Auto aziendali
in pista: Arval, Leaseplan e Leasys
DEI 1.400
Tanti sono stati gli iscritti alla quarta edizione
della più importante manifestazione dedicata a chi
usa l’auto per lavoro. Che quest’anno ha sbriciolato
ogni record di test: a Vairano, tra venerdì 7
e sabato 8 ottobre, ne sono stati fatti quasi 3.800
di Mario Rossi - foto di Giovanni Tagini
4
SPORTELLI
2
Esperti di fisco, di formule
di acquisizione e di gestione di auto
aziendali hanno risposto
alle domande dei partecipanti
ANTEPRIME
142
AUTOMOBILI
a disposizione del pubblico,
106 delle quali utilizzate
per i test drive dinamici
2
GIORNATE
Una dedicata ai fleet manager,
l’altra a professionisti,
imprenditori e artigiani
Nella fattispecie,
Mercedes Classe E SW
e GLC Coupé
DOPPIO
TURNO
PER RISPONDERE
ALLE DIVERSE ESIGENZE
DI CHI GESTISCE
UN PARCO AUTO
E DELLO SMALL
BUSINESS
LE NOSTRE INIZIATIVE Auto aziendali in pista
AL VOLANTE
NEI TEST DRIVE
I PARTECIPANTI
SONO STATI AFFIANCATI
DAGLI ISTRUTTORI
DI QUATTRORUOTE
24
AUTO AZIENDALI
I
Jaguar XF
l successo della quarta edizione di Auto
aziendali in pista sta anche nei numeri:
in due giorni, i 1.390 partecipanti hanno
effettuato quasi 3.800 test, dinamici
e no. Nelle varie zone dell’impianto
destinate alle prove se ne sono effettuati,
in media, quasi quattro al minuto.
La “due giorni di Vairano”, com’è stata
Audi A5 Coupé
ribattezzata la più importante
manifestazione in Italia dedicata a chi
usa l’auto per lavoro, ha sbriciolato ogni
record anche grazie a una formula
che continua ad arricchirsi. Certo, tutto
continua a ruotare, e non potrebbe
essere diversamente, attorno
alla possibilità di provare e confrontare
TEST
DINAMICI
2.765
GUIDA VIRTUOSA
Delle 3.409 prove effettuate
sul circuito handling della nostra
pista di Vairano, oltre l’80%
ha riguardato l’apprendimento
di tecniche di guida volte a ridurre
i consumi. I dispositivi di sicurezza
attiva e il confronto tra le diverse
alimentazioni sono stati
al centro dei test
rimanenti
271
Sicurezza attiva
Mazda Mazda6
373
le vetture, pure quest’anno più di cento.
Ma a decretare il successo dell’evento,
in calendario venerdì 7 e sabato 8
ottobre scorsi, non è soltanto
questo. Anzi, rispetto ad analoghe
manifestazioni, ad Auto aziendali in pista
c’è un’offerta di contenuti che solo
il “sistema Quattroruote” è in grado
oggi di garantire. A partire
dal target, come l’anno scorso
sdoppiato, per soddisfare le diverse
esigenze di chi utilizza l’auto
per lavorare: la giornata di venerdì,
infatti, è stata riservata ai professionisti
della gestione di vetture aziendali, cioè
fleet manager, responsabili degli acquisti
o delle risorse umane di aziende
con parchi auto di media e grande
dimensione. Sabato, invece, è stato
dedicato al cosiddetto small business:
artigiani, liberi professionisti, piccoli
imprenditori, persone che hanno una
(o al massimo qualche) auto “aziendale”.
Alimentazioni diverse
DUE ESORDI ECCELLENTI
MERCEDES E SW E GLC COUPÉ
Mercedes GLC Coupé
C’È MOLTO DA IMPARARE
Volvo XC90
Ma Auto aziendali in pista significa,
soprattutto, la possibilità di guidare
avendo accanto a sé un istruttore
di Quattroruote. Insomma, il test drive
non si riduce a una mera prova
dell’auto: diventa un’opportunità
per approfondire i contenuti tecnici,
tecnologici e dinamici della vettura
e per imparare da chi in fatto di guida
“pura” sa sicuramente qualcosa di più.
Piccoli segreti, dritte e consigli utili
su come cavarsela in situazioni critiche
o, più banalmente, su come impostare
comportamenti virtuosi, improntati
al massimo risultato in termini
di tempo di viaggio, sicurezza e consumi.
Per non parlare della possibilità
di guidare su un vero e proprio circuito
di prova. Anzi, più di uno. Perché
il nostro impianto di Vairano di Vidigulfo
(Pavia) accoglie più circuiti, progettati
non per organizzare gran premi
o competizioni motoristiche in genere,
ma, al contrario, per mettere
Mercedes Classe E SW
Per la terza volta consecutiva, Auto aziendali
in pista è stata il palcoscenico scelto
per presentare al pubblico, in anteprima
assoluta per l’Italia, modelli appena svelati
alla stampa. Quest’anno sono state due
le novità proposte a Vairano, entrambe
marchiate Mercedes: un esemplare di Classe E
Station Wagon è stato messo a disposizione per
i test sulla sicurezza attiva, lungo il rettilineo
del circuito ad alta velocità, mentre una GLC
Coupé era esposta nello stand della Stella.
La conferma, semmai ve ne fosse stato bisogno,
di quanto la manifestazione sia tenuta
in considerazione dalle Case, alle quali offre
la possibilità di presentare e far guidare nuovi
modelli ai gestori di grandi parchi auto aziendali
e a chi della macchina fa un uso intensivo e può
diventarne una sorta di testimonial.
AUTO AZIENDALI
25
GUIDA
VIRTUOSA
LE NOSTRE INIZIATIVE Auto aziendali in pista
Quasi 2.800 test drive, quasi
2.800 occasioni per far tesoro
dei consigli degli istruttori
di Quattroruote sulle tecniche di guida
più efficaci per viaggiare sicuri, senza
stancarsi e riducendo i consumi.
Il grafico a destra evidenzia
la ripartizione delle prove
dinamiche per casa
automobilistica
Audi 291
Ford 248
JLR 259
Kia 175
Mazda 184
Mercedes 241
Opel 154
Renault 186
Seat 207
Skoda 178
Toyota e Lexus 168
Volkswagen 237
Opel Astra ST
COMMERCIALISTI A LEZIONE
DI FLOTTE E FISCO
Per il secondo anno consecutivo, il centro
congressi di Vairano è stato teatro, sabato
8 ottobre, di un seminario di formazione
per i professionisti del fisco. “Il dottore
commercialista, consulente globale sull’auto
aziendale”, questo il titolo del workshop
organizzato dall’Aidc, l’Associazione italiana
dottori commercialisti ed esperti contabili,
in collaborazione con Quattroruote,
e riconosciuto dall’Ordine dei commercialisti
della provincia di Pavia. La partecipazione
(gratuita previa registrazione) ha consentito
ai 63 partecipanti di ottenere due crediti
formativi validi ai fini dell’aggiornamento
professionale. Dopo il saluto di Roberta
Dell’Apa, presidente dell’Aidc, gli esperti
di Quattroruote hanno inquadrato, in poco più
di mezz’ora, l’argomento “auto aziendale”:
una panoramica sulle formule di acquisizione,
sulle alimentazioni, sui dispositivi per la
sicurezza attiva e sui costi di manutenzione. Poi
è stata la volta della parte fiscale, illustrata
da Marco Clementi, associato Aidc. Una lezione
particolarmente importante nell’anno in cui
ha debuttato il superammortamento del 140%,
introdotto con la legge di stabilità 2016.
Per quasi un’ora e mezzo, Clementi ha parlato
di auto e fisco, deducibilità, detraibilità, fringe
benefit e superammortamento, per poi
rispondere alle numerose domande
dei partecipanti. Alla fine della lezione, un’ora
di test drive in pista riservata ai commercialisti.
in evidenza i punti deboli e quelli
di forza di ogni modello, oltre
che, naturalmente, per misurarne
le prestazioni. E il test drive non si limita
a un semplice giro di pista, ma offre
la possibilità di approfondire, con prove
dedicate, due aspetti fondamentali
per chi usa l’auto per lavoro: la scelta
dell’alimentazione, attraverso
il confronto di uno stesso modello
con diversi motori, e l’utilità dei sistemi
per la sicurezza attiva, come
per esempio il cruise control adattivo,
il city safety, il lane assist e l’avviso
di angolo cieco. Sotto la lente, quindi,
da un lato l’accelerazione e la ripresa
della stessa vettura con differenti
alimentazioni; dall’altro, il reale
Lexus RX e Seat Ateca
26
AUTO AZIENDALI
Volvo 237
funzionamento e la straordinaria utilità
dei dispositivi per la sicurezza (sempre
più spesso di serie, ma altrettanto
frequentemente a richiesta), dei quali chi
usa la macchina per lavoro non dovrebbe
proprio fare a meno.
PRESENZA MASSICCIA
Quindici marche hanno scelto di
affiancarci in questa iniziativa: premium,
come Audi e Mercedes-Benz, Jaguar
e Land Rover, Lexus e Volvo; e
generaliste, come Ford, Kia, Mazda,
Opel, Renault, Seat, Skoda, Toyota
e Volkswagen. Complessivamente,
hanno portato a Vairano 142 vetture:
di queste, 106 sono state utilizzate
per i test drive dinamici in pista,