Preziosità a tavola

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Transcript Preziosità a tavola

Istituto Istruzione Superiore ITE “Cosentino” – IPAA “Todaro”
Sede IPSEOA “Todaro” presso Casa Circondariale “Sergio Cosmai”Cosenza
Preziosità a tavola
a cura degli allievi della sede IPSEOA “Todaro” presso Casa Circondariale di Cosenza
dicembre 2016
Il senso della tavola
Il senso della condivisione e dello stare insieme a
tavola nasce da un bisogno profondo dell’essere
umano di rappresentare attraverso il cibo, il
linguaggio e le buone maniere, l’appartenenza
alla sua terra e al mondo.
“Invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi
della felicità di questa persona durante le ore che
passa sotto il vostro tetto”: questo è quanto
sosteneva nel ‘700 il famoso gastronomo e
letterato francese Anthelme Brillat-Savarin ed è
una delle prime regole di Galateo. Saper
accogliere i propri invitati, scegliere il livello di
formalità o informalità del ricevimento e cucinare
con cura le pietanze da servire sono dettami che
accomunano le varie culture di tutto il mondo.
Il valore della tavola
A tavola si realizza la convivialità perché la relazione diviene condivisione.
Le persone si trovano una di fronte all’altra con la propria individualità, con il
proprio volto, ed insieme condividono i beni della terra e la propria vita. Non
pretendono di essere uguali, ma si accettano come diversi però uniti da una
motivazione comune e da un condiviso interesse.
Convivialità è coabitazione e coesistenza pacifica, condivisione piena dei beni
della terra, nel faccia a faccia dei commensali. È una “inclusività senza
imposizione. Per questo gli uomini celebrano i loro rapporti più significativi a
tavola e risolvono i loro conflitti con il mangiare insieme, quale segno di
riappacificazione. In tale rapporto si riesce ad accettare la diversità, anzi la si
assume come stile di vita, strumento di maturazione personale.
Dalla convivialità nasce la reciprocità paradigma fondamentale della relazione
basata sul valore della differenza.
Franco Costabile è tra i poeti che più hanno
saputo descrivere la miseria e condizione di
subalternità della Calabria. Se non avesse
deciso di raccontarla con i versi, sarebbe
stato certamente un ottimo fotografo.
Ungaretti scrive per lui questo
epitaffio:«“Con questo cuore troppo
cantastorie” / dicevi ponendo una rosa nel
bicchiere / e la rosa s'è spenta poco a poco /
come il tuo cuore, si è spenta per cantare /
una storia tragica per sempre».
Emblema della sua poesia è infatti la rosa
nel bicchiere, simbolo di accoglienza e
ospitalità. Un gesto semplice della società
contadina quello di adornare la tavola
degli ospiti con fiori appena raccolti e
posti, laddove non c’era il vaso in un
bicchiere, al centro della tavola per dare il
benvenuto. Un gesto che nella sua umiltà
sottolinea una raffinatezza ed una
delicatezza indescrivibili.
DA “LA ROSA NEL
BICCHIERE”, Canesi,
1961
LA ROSA NEL
BICCHIERE
Un pastore
un organetto
il tuo cammino.
Calabria,
polvere e more.
Uova
di mattinata
il tuo canestro.
Calabria,
galline sotto il letto.
Scialli neri
il tuo mattino
di emigranti.
Calabria,
pane e cipolla.
Lettera
dell'America
il tuo postino.
Calabria,
dollari
nel bustino.
Luce
d'accetta
l'alba
dei tuoi boschi.
Calabria,
abbazia di abeti.
Una rissa
la tua fiera.
Calabria
d'uva rossa
e di coltelli.
Vendetta
il tuo onore.
Calabria
in penombra
canne di fucili.
Vino
e quaglie,
la festa
ai tuoi padroni.
Calabria,
allegria
di borboni.
Carrette
alla marina
la tua estate.
Calabria,
capre sulla spiaggia.
Alluvioni
mareggiate,
frane
i tuoi autunni.
Calabria,
bastione
di pazienza.
Un lamento
di lupi,
i tuoi inverni.
Calabria,
famigliola
al braciere.
Francesco di Paola
il tuo sole.
Calabria,
casa sempre aperta.
Un arancio
il tuo cuore,
succo d'aurora.
Calabria,
rosa nel bicchiere.
da “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino per ricordare l’Ariosto
nell’opera di Calvino a 500 anni (1516) dalla pubblicazione della
prima edizione dell'Orlando Furioso
“Ora mi tocca di raccontare il banchetto dei paladini.
Contro a tutte le regole imperiali d’etichetta,
Carlo Magno s’andava a mettere a tavola prima dell’ora,
quando ancora non c’erano altri commensali.
Si siede e comincia a spiluzzicare pane o formaggio
o olive o peperoncini, insomma tutto quel che è già in
tavola.
Non solo, ma si serve con le mani.
Spesso il potere assoluto fa perdere ogni freno anche ai
sovrani piú temperanti e genera l’arbitrio”.
“Arrivavano alla spicciolata i paladini,
nelle belle tenute da cerimonia tra
broccati e pizzi. Primo Orlando che si
mette alla destra di suo zio l’imperatore,
poi Rinaldo di Montalbano, Astolfo,
Angiolino di Baiona, Riccardo di Normandia
e tutti gli altri.
… Non si manca mai a questi banchetti
che si prolungano per ore …
Le portate sono le solite dell’esercito:
tacchino farcito, oca allo spiedo,
brasato di bue, maialini di latte, anguille,
orate. I valletti non han fatto a tempo a porgere
i vassoi che i paladini ci si buttano addosso,
arraffano con le mani, sbranano, si sbrodolano le corazze,
schizzano salsa dappertutto.
C’è piú confusione che in battaglia:
zuppiere che si rovesciano, polli arrosto che volano,
e i valletti a strappar via i piatti di portata prima
che un ingordo li vuoti nella sua scodella”.
Sacrilegio ( di Aldo Fabrizi)
Oggi se pranza in piedi in ogni sito,
er vecchio tavolino apparecchiato,
che pareva un artare consacrato,
nun s’usa più: la prescia l’ha abbolito.
***
‘Na vorta er pranzo somijava a un rito,
t’accomodavi pracido e beato,
aprivi la sarvietta de bucato,
un grazzie a Cristo e poi … bon appetito.
***
Mo nun c’è tempo de mettese a sede,
la gente ha perzo la cristianità,
e magna senza amore e senza fede.
***
E’ propio un sacrilegio, invece io,
quanno me piazzo a sede pe magnà,
sento ch’esiste veramente Dio.
A rendere preziosa una
tavola saranno sicuramente
i buoni cibi ed i ricercati
addobbi, le tovaglie di
broccato, le porcellane
ed i cristalli.
Tuttavia i gioielli più pregiati
saranno sempre il calore di
un sorriso, la semplicità della
condivisione, della convivialità,
l’affabilità e la cordialità
che solo la tavola rende possibili …
Insomma … Una rosa nel bicchiere
Dedicato a quanti hanno reso
possibile questo evento
GRAZIE