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STADIO PIERLUIGI PENZO S.ELENA - VENEZIA

VENEZIA FC

VS

MANTOVA

VENERDI 30 DICEMBRE 2016 ORE 16.30

L E G A P R O - G I R O N E B - C A M P I O N A T O 2 0 1 6 / 1 7

E gol d’autore dopo aver creato una marea di azioni da gol e ti ritrovi con un pareggio che grida vendetta.

Oppure, ancora, ti ritor in mente l’apparentemente perentorio ko inter na no col Equilibri.

Venezia FC primo in classifica e solitario al comando.

Eppure, dopo la par Forlì, un pieno di rammarichi, di rimuginazioni, di critiche, di paure di non farcela, di risentimenti contro questo o quello (principalmente contro gli arbitraggi).

E poi, c’è chi vede un campionato di tante squadre di valore e chi vede un campionato equilibrato sulla modestia complessiva nonostante le aspirazioni di tanti complessi blasonati e ambiziosi.

Forse qualcuno ha pensato che, arrivati in testa, gli arancioneroverdi non dovessero fare altro che aspettare la fine del tor per festeggiare.

Invece non c’è nulla di più scontato dell’imprevedibilità del calcio.

Fai un figurone con i più for ti e perdi occasioni con i più piccoli.

Oppure fai un secondo tempo come quello casalingo con la Maceratese in cui il gioco è a tratti irresistibile e segni tre Padova il cui risultato parrebbe rappresentare una débacle, invece sappiamo tutti com’è andata.

Infine, dopo la strepitosa (e sfortunata) prestazione con i maceratesi pensi di andare a Forlì a confer quel passo che credi di aver definitivamente conquistato ed esci con le pive nel sacco (lasciando perdere il penoso arbitraggio) mostrando le cose peggiori che questa formazione abbia saputo dare nella prima metà del torneo.

Ed ecco che si ripropone il discorso dell’equilibrio.

Basta dare una scorsa al campionato delle altre big. Alti e bassi vistosissimi. Chi sembra più coerente è il Pordenone che senza tanti proclami può vantare tanti punti, qualche scalpo importante come i successi su Venezia e Padova.

Ma la verità la dice il differenziale tra gol fatti e subiti che fa risaltare, appunto, il +12 dei friulani davanti al +10 degli arancioneroverdi e dei padovani con il comune denominatore delle polveri bagnate dei presunti cannonieri di ogni squadra, senza dimenticare il fatto che il leader della classifica marcatori è Ar Pordenone che ha realizzato la metà dei suoi 12 gol grazie a calci di rigore.

Insomma gli equilibri sembrano più figli di incongruenze che altro dove, checché se ne dica, i rigori stanno marcando le differenze. Par quindi, fondamentale di fronte al quale gli arbitraggi sembrano non adeguatamente preparati.

Facciamo

EQUILIBRI DI RIGORE.

Supplemento alla testata www.veneziaunited.com

Registrazione del Tribunale di Venezia

n° 1844 del 31.08.2011

Direttore Responsabile:

Carlo Rubini

numero 10 - 30 dicembre 2016

UNO SGUARDO

SUL GIRONE

AL PUNTO DI PARTENZA, DI NUOVO.

A

Allunghino, strappetto, lo si può chiamare in molti modi, ma quello che è stato il primo vero scossone del campionato è già stato riassorbito. Sono tornate ad essere cinque le squadre in tre punti, compreso il Parma che dopo lo shock dovuto alle dimissioni in massa e la cacciata di Apolloni sembra aver ritrovato la retta via, con due vittorie convincenti, compresa quella contro la Reggiana, che hanno riportato i gialloblù a tre distanze dalla vetta. Perché le tre protagoniste della prima fuga hanno tirato bruscamente il freno a mano, con il Pordenone bloccato sul pari dalla Sambenedettese e poi dal Gubbio, capace di superare 1-0 i neroverdi nell’ultima uscita. Un punto in due partite anche per la Reggiana, conquistato venerdì contro il Bassano, che ha permesso al Padova di recuperare terreno prezioso grazie alla vittoria contro la Sambenedettese che ha riportato i baincoscudati a tre punti dalla vetta. Il Gubbio, con la vittoria già citata sul Pordenone prova a restare attaccato al gruppo di testa, facendo da spartiacque tra quelle che sembrano le candidate alla promozione e chi invece non sembra poter reggere il ritmo. Come la Sambenedettese, che manca l’appuntamento con la vittoria da sei partite ed il Bassano, addirittura da otto. La Feralpi prova a risollevarsi con la vittoria sul Santarcangelo per 2-0, mentre dopo un mese di novembre pazzesco l’Albinoleffe sembra aver rallentato la sua corsa, con il pareggio contro la Maceratese ad interrompere una serie di due sconfitte consecutive. In fondo alla classifica il Fano aggancia il Modena a quota 16 grazie al pareggio contro il Sudtirol, mentre il Forlì, con 9 punti nelle ultime tre conquistati contro Venezia, Ancona e Reggiana, sembra lanciatissimo per uscire dalle sabbie mobili del fondo della classifica. La vittoria del Mantova trascina l’Ancona nella zona bassa della graduatoria, mentre il Teramo, punto su punto, cerca di farsi strada verso posizioni più tranquille. Il girone B resta un grande calderone, che forse l’anno nuovo riuscirà a rendere più chiaro.

numero 10 - 30 dicembre 2016

L’avversario di oggi

L

MANTOVA

La partita contro il Mantova rievoca sicuramente le calde sfide della neonata Unione contro i virgiliani disputate tra il 1987 ed il 1991. Da allora questa sfida è sicuramente sentita dalle due tifoserie, che negli anni hanno poi avuto modo di incontrarsi nel 2012/13 e nel 2015/16. La stagione del Mantova era iniziata con Luca Prina, classe 1965, allenatore da marzo 2016, che alla guida dei biancorossi aveva ottenuto nella passata stagione la salvezza ai play out ai danni del Cuneo. Dopo un cammino non brillante, con 2 vittorie, 3 pareggi e 10 sconfitte nella prime 15 giornate, a seguito della recente sconfitta interna contro il Gubbio per 0-3, che aveva visto scendere i biancorossi all’ultimo posto in classifica, la società ha esonerato l’allenatore Prina, in favore del vice Gabriele Graziani che ha avuto subito un impatto positivo, ottenendo 9 punti in 5 giornate abbandonando l’ultimo posto in classifica. In 5 partite sono arrivate 3 vittorie casalinghe contro Santarcangelo (3-1), Modena (1-0) e Ancona (3-2) e due sconfitte lontane dalle mura amiche, contro Lumezzane e Sudtirol.

Il cammino dei virgiliani finora è quindi di 5 vittorie, 3 pareggi e 12 sconfitte, con 17 gol segnati e 30 subiti (peggior difesa del campionato insieme al Forlì). I migliori marcatori sono gli attaccanti Marchi con 6 reti e il centrocampista Zammarini con 4.

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ULTIMO INCONTRO MANTOVA – ANCONA 3-2

RETI: 3’st Caridi, 8’st Ricci, 38’st Momentè, 40’st Caridi, 47’st rig. Marchi MANTOVA (3-5-2):

Bonato; Gargiulo (42’st Cristini), Siniscalchi, Carini, Bandini; Boccalari (15’st Regoli), Raggio Garibaldi; Zammarini, Di Santantonio (30’st Ruopolo), Caridi; Marchi. A disp.: Maniero, Errera, Romeo, Menini, Laplace. All. Graziani

ANCONA (4-3-3):

Scuffia; Daffara, Moi, Ricci, Forgacs; Gelonese, Zampa, Agyei; Bariti, Momentè (43’st Falou Samb), Frediani. A disp.: Rossini, Barilaro, Malerba, Djuric, Kostadinovic, Tassoni, Bambozzi, Battaglia, Voltan, Montagnoli. All. Brini

ARBITRO:

Zufferli di Udine

AMMONITI:

Zampa, Bandini, Bariti

I

In nove minuti la squadra di Brini è passata dal portare via i 3 punti dopo il gol di Momentè all’uscire a bocca asciutta dal “Martelli” di Mantova con due reti prese nel finale, quella decisiva su rigore in pieno recupero. Punti pesantissimi quelli guadagnati dai padroni di casa che lasciano l’ultimo posto in classifica: i dorici hanno perso due gare consecutive con l’ultima della graduatoria, Brini ha rilanciato Momentè dall’inizio con Bariti che ha sostituito l’infortunato De Silvestro mentre Moi ha ripreso il suo posto in difesa.

Primo tempo piuttosto deludente di entrambe le squadre, il Mantova ha esercitato un piccolo predomino territoriale, ma senza mai essere incisivo: l’Ancona è rimasta rintanata nella sua metà campo cercando di colpire in contropiede. L’unica occasione vera della prima frazione è stata dei virigliani con Caridi al 41’, ma il suo tiro al volo è terminato a lato.

Ripresa invece assolutamente scoppiettante. Mantova subito avanti al 3’ con Caridi, bravo a beffare tutta

ROSA:

MARCHI ZAMMARINI R.GARIBALDI

DI SANTANTONIO BANDINI CARINI SINISCALCHI CARIDI GARGIULO BONATO

la difesa dorica in spaccata su cross dalla destra di Zammarini, ribadendo in rete. L’Ancona non si è arresa e ha trovato il pareggio con capitan Ricci, che ha svettato di testa su angolo di Frediani, minuto numero otto.

Al 18’ i lombardi hanno sprecato una palla gol clamorosa con Regoli, che ha malamente calciato sull’esterno della rete a tu per tu con Scuffia. Da qui l’Ancona si è fatta più intraprendente, creando scompiglio nell’area mantovana diverse volte soprattutto grazie all’attivissimo Frediani, che ha impegnato Bonato con una gran punizione dalla distanza al 23’. I biancorossi poi hanno fallito con Bariti al 26’ in contropiede il gol del vantaggio, per poi trovarlo al 38’ con l’ex Momentè, lesto a ribadire in rete una respinta corta di Bonato su un tiro di Gelonese. Finita? Neanche per sogno. Due minuti e Caridi ha pareggiato con un’azione personale dopo essersi portato a spasso tutta la difesa biancorossa, e quando il 2-2 sembrava cosa fatta ecco arrivare l’episodio decisivo. In area sono venuti a contatto Moi e Marchi, l’attaccante di casa è caduto e lo stesso Marchi ha realizzato il gol della vittoria.

Portieri:

1 Francesco Bonato, 12 Luca Maniero.

Difensori:

2 Andrea Bandini, 24 Paolo Regoli, 6 Filippo Carini, 17 Angelo Siniscalchi, 23 Andrea Cristini, 3 Samuele Romeo, 20 Juan Gargiulo, 5 Luca Menini.

Centrocampisti: Attaccanti:

16 Amidu Salifu, 7 Roberto Zammarini, 4 Dejan Skolnik, 8 Silvano Raggio Garibaldi, 26 Enzo Di Santantonio, 10 Gaetano Caridi, 18 Ibrahima Sene.

9 Mattia Marchi, 11 Pietro Tripoli, 19 Filippo Boniperti, 28 Francesco Ruopolo, 14 Luca Maccabiti.

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CURIOSITÀ ANEDDOTI E RICORDI DAL PASSATO

5 1 I COLORI SOCIALI

biancorossi vennero “imposti” dalla OZO, azienda petrolifera proprietaria della squadra negli anni sessanta; i colori tradizionali erano in realtà bianco e azzurro ed è per questo motivo che l’azzurro compare nella maglia attuale.

3 LA SQUADRA

perse la serie B nel 1973, concludendo una lunga stagione di successi, per ritornarvi solo nel 2005, 32 anni dopo.

2 IL SOPRANNOME

“piccolo Brasile” che ebbe il Mantova degli anni 50, lo si deve ad un giornalista di Lucca che, durante una partita in toscana, non seppe trattenere l’entusiasmo per il gioco spumeggiante della squadra lombarda e coniò questo titolo.

4 IL MANTOVA

ha subito svariati fallimenti, l’ultimo dei quali nel 2010 causato dal presidente Fabrizio Lori, che costrinse la squadra a ripartire dalla Serie D da dove sale immediatamente al primo tentativo.

LA SFIDA AL PENZO

del tifo Unionista.

del 21 ottobre 2012 è stata una delle pagine più tristi della storia

6 IL PORTIERE

del Mantova Francesco Bonato è un ex arancioneroverde e vanta 4 presenze nel FBC Unione Venezia 2012/13. Anche Bentivoglio è un ex di turno e con i virgiliani ha giocato in serie B nella stagione 2005/06.

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La classifica

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IL CALENDARIO

30 DICEMBRE

TURNO ODIERNO

SANTARCANGELO - FANO A.J. MODENA - FERALPISALÒ PORDENONE - FORLÌ SUDTIROL - GUBBIO SAMBENEDETTESE - MACERATESE VENEZIA - MANTOVA ALBINOLEFFE - PADOVA LUMEZZANE - PARMA ANCONA - REGGIANA BASSANO V. - TERAMO

Fari puntati su ALBINOLEFFE vs PADOVA Fari puntati su REGGIANA vs VENEZIA

22 GENNAIO

PROSSIMO TURNO

FANO A.J. - ALBINOLEFFE BASSANO V. - ANCONA GUBBIO - LUMEZZANE MACERATESE - MODENA FORLÌ - PADOVA TERAMO - PORDENONE MANTOVA - SAMBENEDETTESE PARMA - SANTARCANGELO FERALPISALÒ - SUDTIROL REGGIANA - VENEZIA

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12RETI

Arma (Pordenone, 6 rigori)

10RETI 9RETI

Mancuso (Sambenedettese, 2)

CLASSIFICA MARCATORI

VENEZIA FC

Minesso (Bassano Virtus, 5)

8RETI

Calaiò (Parma, 2)

Geijo 5 RETI.

Marsura, Modolo, Moreo, Pederzoli 3 RETI.

Ferrari 2 RETI.

Baldanzeddu, Bentivoglio, Domizzi, Fabiano, Fabris, 1 RETE.

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VENEZIA FC: LA ROSA

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INIZIATIVE #1 IL 6 GENNAIO TORNA LA BEFANA DELL’UNIONE!

Al Parco Catene di Marghera la BEFANA DELL’UNIONE aspetta tutti i piccoli tifosi arancioneroverdi venerdì 6 gennaio. Al termine della Piroea Paroea, tradizionale evento molto sentito a Catene, il Supporters Trust dei tifosi arancioneroverdi, in collaborazione con Venezia FC, Marciano Pub e Bread&Butter, omaggerà, fino ad esaurimento scorte, i piccoli tifosi di una calza arancioneroverde piena di dolciumi. I bambini presenti (under 14) potranno ritirarla presso il bar del palaghiaccio a partire dalle ore 18.00.

Nella confezione, oltre a cioccolatini e altre golosità, i bambini troveranno alcuni gadgets e la tessera di Socio Junior di VeneziaUnited: un regalo di benvenuto nella grande famiglia arancioneroverde. Un gesto dedicato ai tifosi più giovani, nello spirito di “favorirne la partecipazione attiva e l’educazione ad una concezione dello sport, del gioco del calcio e, in particolare, della passione per la squadra del VENEZIA FC, conforme ai valori della lealtà della competizione, del rispetto dell’avversario e delle regole del gioco”, come recita lo statuto dell’associazione.

MAGGIORI INFO SU: WWW.VENEZIAUNITED.COM

numero 10 - 30 dicembre 2016

L’intervista

FORLÌ - VENEZIA 1-0 /// IL POST-PARTITA

FILIPPO INZAGHI ALEX PEDERZOLI DAVIDE FACCHIN

“Il primo tempo è stato equilibrato, mentre nel secondo abbiamo creato molto; c’è stato un palo di Moreo, poi un’altra opportunità con Geijo. Ci è mancato il gol, non ricordo grosse parate di Facchin e l’1-0 è frutto di una doppia deviazione. Andiamo avanti, siamo in testa anche se dispiace perché nelle ultime due partite avremmo potuto fare un bell’allungo sulle altre. Dobbiamo essere bravi a reagire per finire bene l’anno venerdì con il Mantova”. “Il Forlì ha fatto un tiro in porta e ha vinto. Noi abbiamo collezionato diverse occasioni, il loro portiere ha compiuto due parate molto belle, abbiamo preso un palo, alla fine, però, hanno vinto loro. Ci sono stati negati un paio di rigori netti, evidenti, e l’arbitro non ha fatto una piega. Il Forlì? Non meritava la vittoria, ha giocato dietro, si è messo in difesa ed ha cercato di evitare danni”. “Dovevamo vincere a Forlì senza se e senza ma, però ci siamo rotti che a ogni episodio dubbio ci fischino sempre contro; stavolta c’erano due rigori a nostro favore e non ci sono stati concessi. Ci facciamo un culo grande così durante la settimana e non è possibile vedere il Venezia in testa con 3 rigori assegnati e la seconda, il Pordenone, 9. Il vantaggio del Forlì è arrivato dopo una doppia deviazione, non ci gira bene con gli episodi ma, ripeto, qui si doveva vincere”.

OCCASIONE MANCATA

Triplice intervista: in questo numero Filippo Inzaghi, Alex Pederzoli e Davide Facchin ci raccontano le loro impressioni dopo la partita disputata in trasferta contro il Forlì.

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Amarcord

LO STADIO

N

Nei primi anni ‘80, con il Venezia che galleggiava tra l’Interregionale e la Serie C2, lo stadio viene nuovamente stravolto da interventi “conservativi”. Il settore dei popolari, chiuso perché inagibile, dopo anni di mancata manutenzione da parte del Comune di Venezia, viene soppiantato da una tribuna in tubi Innocenti posizionata sopra la pista d’atletica. Il cuore del tifo neroverde si sposta così nella nuova curva nord, realizzata anch’essa in tubi Innocenti (questa struttura sarà poi smontata e rimontata allo stadio Francesco Baracca a Mestre, in terraferma, dopo la promozione dell’Unione in Serie C1 nel 1988).

Nel 1991, il Venezia ritorna in Serie B dopo 23 anni e lo stadio Penzo viene nuovamente ristrutturato, senza però interventi definitivi e di lungo termine vista la questione “politica” del nuovo stadio sulla terra ferma (a Tessera, presso l’aeroporto), questione sollevata fin dagli anni ‘60 ma mai risolta e concausa dello scarso sviluppo e del degrado dello storico stadio Penzo. I lavori a tempo di record dell’estate del 1991, infatti, appaiono “temporanei”: viene eliminata la pista di atletica, vengono abbattuti i popolari (chiusi da ormai dieci anni) ed al loro posto vengono eretti le gradinate dei distinti in tubi Innocenti. La maggiore trasformazione riguarda le curve che, sempre con strutture in tubi, divengono molto capienti in relazione allo stadio (4.500 persone). La capienza complessiva dello stadio raggiunge quindi i 16.500 posti, che in diverse partite risultarono occupati in ogni ordine di posto dagli spettatori, tra gli anni novanta e duemila quando il club arancioneroverde gioca in Serie A e B.

Dopo la discesa in serie C, inizialmente la capienza viene mantenuta a 9.950 posti ma, dal 2007, in base ai nuovi regolamenti sulla sicurezza, il Penzo viene mutilato della porzione di curva nord dedicata ai tifosi locali e i distinti vengono notevolmente ridotti smontando le parti laterali (sia a nord che a sud) della gradinata. Lo stadio scende quindi alla capienza di 7.450 posti, così suddivisi: tribuna centrale coperta (in cemento), settore distinti, curva sud (ad un solo livello, contro i tre di appena cinque anni prima) e curva nord, della stessa altezza dell’altra curva ma con una lunghezza inferiore e corrispondente a poco più di metà del lato nord del campo da gioco. Dopo aver ripercorso la storia del nostro stadio, nelle prossime uscite ci dedicheremo a quella del Mestre…stay tuned!

INIZIATIVE #2 ARANCIONEROVERDI IN TRASFERTA

Dopo la pausa invernale riprende il tour dei tifosi arancioneroverdi, questa volta la metà è Reggio Emilia per un match da non perdere. VeneziaUnited, in collaborazione con i club Alta Marea, Calimero, Campalto, Lido ANV, Nostalgici, Pattuglia ANV e Ultrasessantenni, organizza la trasferta per la partita Reggiana – VENEZIA FC in programma DOMENICA 22 GENNAIO alle ore 18,30 allo stadio MAPEI - CITTÀ DEL TRICOLORE di REGGIO EMILIA.

Info e adesioni chiamando il num. 3483387376 Orari di partenza (da Isola del Tronchetto e da Parcheggio Taliercio, Via Cavergnaghi) e quota di adesione saranno comunicati sul nostro sito www.veneziaunited.com e sui nostri social.

numero 10 - 30 dicembre 2016 in collaborazione con:

Prossima trasferta

REGGIO EMILIA

in collaborazione con:

E

Eccoci dunque giunti… al dunque. Dopo tre incontri con squadre di bassa classifica andiamo a sfidare una delle candidate alla promozione a casa sua. «Quando saremo a Reggio Emilia…» dice il testo di una nota canzone: eccoci il momento è arrivato. Ci troviamo dunque a Reggio Emilia, capoluogo di provincia emiliano, nobile decaduta del calcio che conta ma soprattutto una città che merita una visita accurata, anche per i risvolti enogastronomici.

Reggio è la città del Tricolore in quanto la bandiera italiana si è ispirata a quella della Repubblica Cispadana e fu esposta per la prima volta in assoluto qui a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. Le sue origini sono romane, infatti fu municipium, poi passò sotto i Longobardi, quindi divenne libero comune, successivamente si trovò sotto la signoria dei d’Este e fece parte infine del Ducato di Modena e Reggio. La città ha sostanzialmente una conformazione esagonale, è attraversata dalla Via Emilia ed è caratterizzata da una serie di piazze molto ampie, alcune in collegamento tra di loro. La più importante è Piazza Prampolini

capitale della gastronomia

(«piasa granda») ove si affacciano il Duomo (di impianto romanico ma più volte ricostruito) e il Municipio (al suo interno si trova la famosa sala del Tricolore), poi c’è l’attigua piazza San Prospero che ospita l’omonima barocca basilica dedicata al santo patrono della città. Quindi è notevole anche piazza Martiri del 7 luglio, che ospita il Teatro Comunale Romolo Valli e il Teatro Ariosto; è intitolata ai famosi “morti di Reggio Emilia”, rimasti uccisi nel 1960 duranti gli sconti di piazza contro il governo Tambroni. Altra canzone, altri ricordi… Da vedere c’è il Museo del Tricolore, tanto per cambiare, nel Municipio e assai interessante è anche il Museo civico. Certo però che non possiamo fare finta che Reggio non sia la capitale della gastronomia emiliana: dall’erbazzone (antipasto composto da un impasto di erbette, uova, parmigiano avvolti in pasta sfoglia), al gnocco fritto, ai tortelli verdi (ripieni di spinaci o bietole), al brodo di passatelli, il tutto accompagnato dall’immancabile parmigiano Reggiano e da un bicchiere di Lambrusco Reggiano.

Insomma, il rischio è di arrivare allo stadio intorpiditi: diamoci una regolata… A proposito di stadio, stiamo parlando del primo stadio di proprietà di una squadra di calcio, e primo a intitolarsi col nome dello sponsor (allora era Giglio). Ora dalla stagione 2013-2014, si chiama Mapei Stadium (anche se a dire il vero porta anche il nome Città del Tricolore), ospitando pure la partite del Sassuolo di proprietà di mister Mapei, cioè dell’ex-presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Buon appetito e, soprattutto, buona partita. Sperando assolutamente che questa trasferta non ci risulti indigesta…

MAN OF THE SEASON

numero 10 - 30 dicembre 2016

IL BALZO DI MARSURA

N

Negli ultimi due match con Maceratese e Forlì vittorie per Davide Marsura e Alessandro Malomo che conquista il suo primo Man of the Match. Se per il difensore il premio arriva per la gagliarda prova nell’infausta trasferta romagnola, per la punta, Man of the Match nel rocambolesco pareggio interno con i marchigiani, il voto dei tifosi corona l’ennesima prestazione da vero mattatore, immarcabile per gli avversari, un gol e tanti assist per i compagni. Proprio l’attaccante di Valdobbiadene guida la classifica con tre MoM e 223 preferenze assolute, affiancato da Fabris, che di preferenze ne ha 135. A quota due MoM lo seguono Modolo e Garofalo. Un MoM per Facchin, Domizzi, Geijo, Moreo, Bentivoglio, Ferrari, Acquadro, Gall, Malomo e Fabiano.

Per scegliere il tuo Man of the Match, dopo ogni partita degli arancioneroverdi, naviga nel rinnovato www.veneziaunited.com ed esprimi il tuo voto.

MARSURA Davide FABRIS Vittorio MODOLO Marco GAROFALO Agostino FACCHIN Davide DOMIZZI Maurizio GEIJO Alexander MOREO Stefano BENTIVOGLIO Simone CLASSIFICA MAN OF THE SEASON MoM 3 3 2 1 1 2 1 1 1 voti 223 135 190 113 150 148 114 99 97

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