Intervento Direttore Generale Massimo

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Transcript Intervento Direttore Generale Massimo

"Prevenire è meglio che curare. Giornata della trasparenza"
L'intervento del Direttore Generale Massimo Annicchiarico al
seminario che si è tenuto a Modena il 24 novembre
Oggi siamo qui per la Giornata della Trasparenza delle due
Aziende Sanitarie modenesi, così come previsto anche
dalla normativa, ma l'obiettivo di questa giornata non è
quello dell'adempimento formale, cioè di "conformance"
al disposto normativo ma vuole invece essere una
opportunità per ragionare su aspetti non facili, sia per la
complessità di carattere tecnico, sia per l'ambito di
estrema delicatezza che l'ambito della trasparenza,
integrità e anticorruzione toccano.
Quando si parla di questi temi vengono in mente ambiti di
grande portata come quello dei grandi appalti e delle situazioni che più frequentemente
assurgono agli onori delle cronache. E anche nelle nostre aziende abbiamo sperimentato quanto la
complessità con i suoi possibili intrecci sia in grado di generare situazioni difficili, e siamo convinti
di aver appreso molte lezioni rispetto alla pericolosità con cui alcuni elementi si infiltrano
all'interno delle aziende sanitarie.
L'adempimento dell'impianto normativo e delle recenti linee guida dell'Autorità Nazionale
Anticorruzione (ANAC) del 2016 per le aziende sanitarie ci coinvolgono e ci richiamano all'adesione
a precisi atti ed azioni, ma ci interessa molto di più la modifica della cultura del sistema
pubblico. Non dobbiamo mai dimenticare che c'è un soggetto particolarmente debole alla fine
della catena di azioni che compiamo ogni giorno che è il cittadino, colui che alla fine in un modo o
nell'altro, direttamente o indirettamente, sperimenta le conseguenze del corretto agire, o meno,
della Pubblica Amministrazione.
I temi della credibilità, della reputazione, dell'onestà e della fiducia nella Pubblica
Amministrazione sono temi sui quali abbiamo l'obbligo di recuperare un patrimonio che si è
fortemente logorato negli ultimi anni, non solo nell'ambito della sanità: valori difficilmente
misurabili che sono quelli che tengono insieme un paese.E su questo tema della fiducia e della
credibilità nessuno si può chiamare fuori. Noi siamo una organizzazione talmente complessa che
l'intrigo anche solo di carattere amministrativo e burocratico che a volte siamo costretti, e a volte
siamo capaci di creare, induce nel cittadino l'idea che dietro ci sia qualcosa di opaco, anche
quando non lo è. Un qualcosa percepito - spesso a ragione - come "poco trasparente" e le ragioni
che possono averlo determinato sono anche quelle della colpevole inerzia, o peggio ancora di una
inerzia costruita ad hoc per favorire interessi distribuiti e diffusi, perché di interessi in un sistema
così diffuso ve ne sono una quantità praticamente infinita.
Vi sono alcuni elementi che rappresentano grandi opportunità e che confliggono con alcune prassi
abituali della Pubblica Amministrazione e ne cito tre che abbiamo provato ad applicare in
entrambe le aziende sanitarie modenesi.
La prima è il tema della rotazione degli incarichi, uno dei temi cruciali per garantire, come si dice
nella gestione del rischio, che l'ambito lavorativo crei le condizioni più favorevoli per fare la cosa
giusta invece che quella sbagliata. La job rotation è un elemento organizzativo faticoso perché
costringe ognuno di noi a ripensarsi, ma che innesca un valore enorme perché costringe a
reclutare aree intellettuali che abbiamo a volte sedate, congelate, facendo lo stesso lavoro per un
lungo periodo di tempo e che improvvisamente possiamo riattivare a tutto vantaggio della nostra
competenza intellettuale e metterle a disposizione dell'organizzazione.
Il secondo elemento è quello dell'ascolto attento dell'organizzazione, arena delicata per il rischio
di scatenare battaglie feroci e vendette trasversali fra colleghi. Ma ascolto soprattutto come
testimonianza della volontà dell'organizzazione di cambiare e di contribuire a recuperare quella
legittimità, integrità e fiducia della pubblica amministrazione.
Il terzo elemento è quello della tollerabilità sociale rispetto a ciò che noi facciamo o vediamo fare.
Che è l'elemento più sottile, più difficile, più sfidante, più critico. Quanto è socialmente tollerabile
in una organizzazione un certo livello di mancanza di trasparenza e integrità? E' tanto accettabile
quanto noi lo vogliamo. E dobbiamo volerlo noi, perché non ci sarà nessuna autorità e nessun
impianto normativo sufficientemente articolato, moderno e flessibile in grado di trasformare una
organizzazione intrinsecamente corruttibile in una organizzazione integra.
Integrità e trasparenza sono un capitale sociale delle organizzazioni: se vogliamo essere un
riferimento per i cittadini da questo punto di vista noi lo saremo. E noi vogliamo esserlo. Ma non
basterà lo sforzo di un singolo, del responsabile per la prevenzione della corruzione o del servizio
acquisti per fare questo. Dovremo voler essere una organizzazione che i cittadini sono orgogliosi di
avere, capace di non girare mai la testa dall'altra parte quando si osservano comportamenti ed
azioni che minano l'integrità, l'onesta, la credibilità, la trasparenza e la legalità dell'agire
organizzativo. E questa è l'aspirazione delle direzioni delle due aziende sanitarie modenesi.
Massimo Annicchiarico
Direttore Generale Azienda USL Modena