In questo numero... - Parrocchia Santa Maria Segreta

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Parrocchia S. MARIA SEGRETA
Via G.B. Bazzoni, 2 - Milano
E-mail: [email protected]
www.santamariasegreta.it
SEGRETERIA PARROCCHIALE
tel. e fax
02.43.62.40
Orario d’ufficio:
opp.
02.36.52.04.48
Lunedì
--16.30-18.30
Martedì
9.00-12.00
16.30-18.30
Mercoledì
--16.30-18.30
Venerdì
9.00-12.00
--Sabato
9.00-12.00
--ARCHIVIO STORICO
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02.43.62.40
Previo appuntamento presso la segreteria parrocchiale
CARITAS PARROCCHIALE
tel.
02.48.00.95.99
ore 9.00 - 12.00 da lunedì a venerdì (mercoledì: chiuso)
PARROCO
- Mons. GIANFRANCO POMA
tel.
02.48.02.47.53
VICARI PARROCCHIALI
- Don MATTEO BARALDI
tel.
02.48.19.45.49
c/o Parrocchia S. Francesco d’Assisi al Fopponino
- Don MARIO PEREGO
tel.
02.43.51.01.39
ORARIO SS. MESSE
GIORNI FERIALI (ECCETTO MERCOLEDÌ)
ore 8.00 - 19.00
ore 8.00 - 9.00 - 19.00
MERCOLEDÌ
ore 8.00 - 19.00 (Messa di introduzione alla festa)
SABATO E VIGILIE:
DOMENICA E FESTIVI:
ore 8.30 - 10.30 - 12.00 - 19.15
GENNAIO 2017
Uno spunto di vita per il 2017
Non attaccatevi troppo alla scorza:
alcuni pensano solo alla scorza
vedono solo la scorza
giudicano solo dalla scorza.
Una scorza occorre
per far scorrere la linfa e portare la linfa:
ma che cos’è la scorza senza linfa?
Un albero inerte.
Bisogna proteggere la scorza dell’albero
ma bisogna soprattutto
versare acqua e nutrire l’albero,
per avere buona linfa
che nutre e vivifica
e l’albero sarà bello e fiorente.
Questo è aver cura delle radici.
ANTOINE CHEVRIER
Pensieri e desiderio d’educare
per l’anno che comincia
Urge un atto di
consapevolezza:
nello spazio pubblico, se in qualche modo si cerca
di provvedere alle
necessità per la
“convivenza”, ci
siamo però abbastanza allontanati
dal sentimento di
“alleanza tra prossimi” e dai doveri
di “giustizia” dei
singoli. In altri termini, i nostri imperativi
ricorrenti non mirano tanto a rendere l’uomo “buono”, ma solo a scongiurare conflitti
e ad evitare “interferenze” tra l’agire del
singolo e l’agire della comunità. Il nostro
desiderio più coltivato, a ben pensarci, va
nella direzione dello “star bene”, più che in
quella dell’ “essere buoni”. Riconosciamolo: diamo più attenzione alle emozioni che
non ai comportamenti. Martha Craven Nussbaum, nel suo libro Emozioni politiche, si
esprime così: “ Le società possono avere
buoni princìpi e buone istituzioni, ma questi non rimarranno stabili se non c’è un interesse radicato a sostenerli; ragione per
cui la cultura pubblica deve incoraggiare emozioni di compassionevole attenzione al
bene comune e deve inibire emozioni distruttive come il disgusto e l’invidia”.
Il teologo Giuseppe Angelini, dal canto suo,
commenta: “ L’utopia della società compassionevole molto assomiglia alla religione intesa come genere di conforto. Quello
che soprattutto
manca alla vita
comune nella società secolare è lo
scambio simbolico tra famiglia e
società. Una specie di “clandestinità” reciproca tra
famiglia e società.
Alla famiglia è venuto a mancare il
supporto sociale di
cui ha bisogno
per articolare i significati universali dei rapporti primari: quei rapporti sono vissuti nel
registro soltanto affettivo; stentano quindi
a produrre la formazione della coscienza
morale”. Perciò alla società viene a mancare l’apporto che solo la famiglia potrebbe
dare, cioè la formazione del cittadino all’autonomia.
Se viene meno un codice morale nella vita
dei singoli – nelle forme della prossimità reciproca – esso non potrebbe essere supplito dalla misericordia e dalle buone esortazioni in tal senso.
Certo, la misericordia è un’emozione indispensabile alla vita comune. Ma per il passaggio dall’emozione alla virtù sono necessari gli esercizi effettivi della vita. Essi danno consistenza a un agire che si fonda su
una consapevolezza matura, attinta dal Vangelo, personalmente meditato lungo gli anni della formazione.
Marco, padre e insegnante
PREGHIERA (molto segreta)
di un ragazzo ai suoi genitori
Se li assecondate troppo presto …
rischiate di ucciderli.
Datemi la conferma che io ho desideri,
che sono ricevibili o irricevibili,
ma non fatevene carico al posto mio.
Mamma, papà, per favore,
non tornate troppo spesso su un rifiuto,
non ricredetevi,
affinché io possa così scoprire i miei limiti
e avere riferimenti chiari.
Mamma, papà, vi supplico:
non lasciatemi mai credere
che i miei desideri siano onnipotenti.
Mamma, papà, vi prego:
assumetevi il rischio di non accontentarmi
in tutto
e di lasciarmi soffrire un po’,
non accontentandomi in certe
mie domande.
Mamma, papà, è importante per me
che sappiate dirmi “no”,
che non mi lasciate credere che voi
potete essere tutto per me
e che io possa essere tutto per voi.
Mamma, papà,
soprattutto capite i miei desideri
ma non assecondateli sùbito.
Mamma, papà, anche se reagisco e piango,
se dico a te, mamma,
“cattiva e senza cuore…”
sii ferma e perseverante.
Questo mi rassicura e mi costruisce.
Se io, papà, ti accuso
di “non capire niente”,
non rinchiudermi nelle mie reazioni.
Mamma, papà, vi supplico,
anche se io tento di sedurvi, resistete,
anche se vi mette inquietudine,
non sottomettetevi;
anche se talvolta rispondo male,
non allontanatevi da me.
E’ così che io potrò crescere.
Mamma, papà, posso dire
a ciascuno di voi due, che io sono soltanto
vostra figlia, vostro figlio.
(Guy Gilbert – tr. G. Poma)
FAR NATALE
di Guy Gilbert
da En coeur à coeur avec Dieu (tr. Gf.Poma)
Se pensi anzitutto solo a sbirciare le vetrine per sapere quel che comprerai per i tuoi bambini,
Natale, è sfiorito.
Se soccombi al desiderio dei tuoi marmocchi che vogliono una macchina della polizia, una
mitraglietta di plastica e la divisa del paracadutista,
Natale, è sfiorito.
Se hai già acquistato un Gesù bambino di zucchero e i suoi genitori di cioccolato … senza
dimenticare neanche uno degli animali di caramello della capanna,
Natale, è sfiorito.
Se cominci a comporre la lista degli invitati, avendo cura di escludere quelli che ti scocciano,
quelli e quelle che possono guastare un festa tranquilla,
Natale, è sfiorito.
Se non prendi del tempo durante questo Avvento per meditare lo stupendo mistero della
notte di Natale, la povertà del Signore e quella di coloro che non hanno niente,
Natale, è sfiorito.
Ma se tu già hai sottocchio la giovane coppia di disoccupati del tuo palazzo che, senza di
te, “festeggerebbe” quella notte con più sconforto e solitudine,
allora, hai guadagnato il Natale.
Se non esiti a dire all’anziana che vive sola, un mese prima, che lei sarà tua invitata, così
che ne assapori, un mese prima, l’invito
allora, hai guadagnato il Natale.
Se ti applichi a riflettere su quel mistero d’amore e di povertà che, anno dopo anno, abbiamo
lasciamo sfiorire, riducendolo a festa egoista di golosità e di brindisi
allora, hai guadagnato il Natale:
e tutto il nuovo anno sarà illuminato.
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