Speciale Foto 2016 - Diwali rivista contaminata

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Transcript Speciale Foto 2016 - Diwali rivista contaminata

Speciale Foto
Numero Speciale 2016
L'Editorial
Sommario
Dicembre 2016 - Numero speciale
www.rivistadiwali.it
Direttore Editoriale
Maria Carla Trapani
Numero speciale a cura di
Flavio Scaloni
con la collaborazione di
Pietro Bomba & Giulio Gonella
Ufficio Stampa
Les Mots Contaminés
Diwali - Rivista Contaminata
Trimestrale di Arte & Letteratura
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Anna Faragona
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Claudia Chianese
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Veronica Coletta
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Giada Fettini
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Andres Leon Baldelli
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Johan Raiz
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Alan O’Dinam
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Angelika Leik
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Frank Pierre Moreau
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Francesca Petrangeli
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Michael Shaheen
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Miloje Savic
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Claudio Parentela
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Pasquale Comegna
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Francesca Di Vaio
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Elena Galanti
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Silvia Sasso
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Annagina Totaro
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Denise Rana
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Fabrizio Perrini
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In copertina: Fotografia di Gloria Gabrielli
Paris Photo XX Edizione24
pubblicata nel Numero I - Il Volto
Nils Udo
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Trine Søndergaard
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Jonny Lyons
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Stéphane Couturier
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Richard Learoyd
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Horst P. Horst
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Erwin Blumenfeld
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Waswo X Waswo
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Arno Rafael Minkkinen
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Mona Kuhn
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Jacques Henri Lartigue
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In quarta di copertina: Robert Voit: Cornucopiae
cucullatum, Orientalisches Füllhorngras, 2014.
Courtesy of the Gallery Robert Morat
Contatti
facebook.it/diwalirivistacontaminata
[email protected]
Edizioni Les Mots Contaminés
Associazione culturale no-profit
20, Rue Condorcet, 38000, Grenoble - Francia
ISSN 2275-0606
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L’Editorial
In chiusura di questo anno editoriale, il IV per Diwali, e di
un 2016 complesso sotto molti punti di vista, la redazione
ha deciso di proporre ai lettori un numero speciale dedicato interamente alla fotografia. La rivista si è occupata
dell’ottava arte fin dagli esordi, da quel Numero Zero che
forse in pochi ricorderanno, quando presentammo i lavori
di Anna Faragona e Denise Rana. Nel corso degli anni abbiamo avuto il privilegio di poter collaborare con circa 40
autori diversi, astri nascenti della fotografia contemporanea con alle spalle un curriculum di tutto rispetto fatto di
mostre personali e collettive, di pubblicazioni su riviste di
settore e “generaliste” e di importanti riconoscimenti. Oltre agli autori italiani, che abbiamo naturalmente favorito e
accolto con orgoglio, abbiamo dato spazio anche a fotografi stranieri provenienti da Francia, Spagna, Gran Bretagna, Serbia, Stati Uniti, Messico e Giappone. Fin dall’inizio
ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione dei due coresponsabili della rubrica InStante, Pietro Bomba e Giulio Gonella, che vogliamo sentitamente ringraziare per
la continuità dell’impegno profuso e per la professionalità
nell’affrontare anche le sfide più difficili. In questo Diwali non
si è mai risparmiata, sottoponendo agli artisti tematiche
(speriamo) interessanti e non battute, sotto una prospettiva contaminata e mai banale, che abbiamo voluto esplorare anche attraverso la lente della macchina fotografica.
In questo speciale abbiamo voluto riproporre alcuni scatti che hanno segnato i 15 numeri trimestrali di Diwali insieme a degli inediti, gli autori che hanno maggiormente
colpito noi della redazione e lo sguardo attento dei lettori. Una selezione si è resa necessaria e abbiamo dovuto tralasciare alcuni fotografi, non per mancanza di
stima quanto di spazio. Ci auguriamo che a questo speciale possano seguirne in futuro degli altri, per valorizzare pienamente gli artisti nei quali abbiamo creduto.
In fondo al numero, troverete inoltre un focus sulla XX
edizione di Paris Photo, la più importante kermesse
europea di fotografia. L’abbiamo visitata per voi in Novembre e vogliamo condividere qui le nostre impressioni.
Con i nostri migliori auguri per un 2017 pieno di Arte...
e a presto rileggerci!
Diwali - Rivista Contaminata
Denise Rana, fotografia pubblicata nel Numero Zero
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Anna faragona
claudia chianese
Questa fotografia rientra in una serie che è il frutto di un lavoro fatto in camera oscura nell’ambito di un’autoindagine e della ricerca formale dell’autrice, Anna Faragona, da sempre interessata all’autoritratto.
Pubblicata nel Numero Zero
Il processo di creazione è il risultato di uno stato meditativo, astrazione dalle influenze contingenti, per cercare
forme, colori, significati in uno spazio spirituale dove la coscienza individuale si congiunge con l’universale.
Lo studio dell’artista è la sua coscienza. Tutto avviene al suo interno. Solo qui il potenziale creativo può raggiungere la sua espressione più elevata. Pulito da stratificazioni secolari di condizionamenti culturali e ideologie
contingenti, si avvicina sempre più all’essenza, alla purezza.
Pubblicata nel Numero II - La Meccanica dei Sentimenti
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veronica coletta
Giada Fettini
L’intimità che nasce tra autore e motore della creazione è dettata da un rapporto senza remore, vergogna, timidezza. L’autrice è tutte e nessuna delle donne che incarna e la relazione che c’è tra lei e la macchina è di pura
fiducia. Il risultato è assolutamente legato al rapporto di solitudine e completa nudità artistica che nasce con
la macchina. Uno sguardo altrui, uno sguardo estraneo ed esterno inquinerebbe un rapporto altresì perfetto.
Pubblicata nel Numero V - Trauma e Creazione
Sarà così la vita, chiedesti, comincia in un punto
come se fosse un petalo,
e poi si disperde in tutte le direzioni?
Antonio Tabucchi
Pubblicata nel Numero IV - Donna - Immagine in Divenire
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andres leon baldelli
Johan raiz
È ispirato dai fotogiornalisti umanisti e affascinato dalla potenza grafica di punti, linee e superfici.
È spesso eclettico e frammentario, trova linfa principalmente in strada, nelle strade, dove le genti si sfiorano,
gli sguardi si incrociano, le contraddizioni si svelano e l’umano prende vita.
Pubblicato nel Numero I - Il Volto - Frammenti e Figure della Contemporaneità
Attraverso un lavoro sulla fotografia l’autore cerca di ricreare la traccia del ricordo, la coloritura emotiva, l’impressione lasciata da un incontro con il mondo.
L’autore esplora diversi materiali e colori (fiori, spezie, legno, inchiostro), così come i segni del tempo (graffi,
polvere), al fine di adattare la realtà al suo universo interiore.
Pubblicato nel Numero VI - Spaesamenti
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alan o’dinam
angelika leik
La questione dell’identità prende una nuova dimensione attraverso la serie « Travelling Skin ». Se tutto si gioca
tra il detto e il non detto, il chiaro e lo scuro, il rumore e il silenzio, il soggetto questa volta è messo a nudo, il
mondo addossato contro ogni centimetro della sua pelle. Fragile, sensibile, il soggetto è in rottura psicologica
con un’ambientazione dalla quale (si) è escluso.
Pubblicato nel numero X - No Name
Nei giorni più caldi dell’estate ogni tanto pure le cicale tacciono e l’aria scintillante sembra assorbire tutto, suoni, colori, movimenti, il tempo stesso; la mente rimane sospesa in uno spazio indefinito, fra mondi paralleli.
Lì è dove emergono le immagini di questa serie di fotografie di Angelika Leik.
Pubblicata nel numero VI - Spaesamenti
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frank pierre moreau
francesca petrangeli
Questa serie di lavori nasce da una ricerca sulla fotografia pubblicitaria; i cliché, tratti da giornali commerciali,
sono manipolati chimicamente a varie riprese con procedimenti e sostanze diverse, quindi sovrapposti su più
strati fino ad ottenere delle immagini semi-astratte attraverso le quali si intuiscono suggestioni di oggetti e figure.
Pubblicato nel numero V - Trauma e Creazione
Della Siria ricordo la varietà geografica e umana: cristiani ortodossi e musulmani, montagne e deserti, tutto si
alternava in armonia, tutto conviveva. La bambina vestita di bianco festeggiava la pasqua, fuori dalla chiesa
vendevano pulcini tinti di colori pastello, i bambini erano in gita scolastica in un sito archeologico e correvano
fra le rovine, si volevano far fotografare...
Pubblicata nel Numero VIII - SussUrlo
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Michael shaheen
miloje savic
In questi straordinari lavori il giovanissimo fotografo statunitense propone una ricerca sulla propria identità, fusa
in maniera estetica e al contempo sofferta con il mondo animale. Il corpo dell’autore si fa ibrido, una chimera,
ma il suo atto sembra usurpare la pace della natura e macchiarsi di una colpa bagnata nel sangue.
Pubblicato nel Numero IX - Osceno Animale
Questa foto è stata scattata appositamente per Diwali e per il tema Il Vuoto (in)colore.
Nasce da una riflessione sull’arte contemporanea, sull’utilizzo dello spazio negli spazi museali e su come l’uomo si integri nel vuoto, lo faccia suo, lo occupi transitoriamente pur lasciando, dans l’espace d’un instant, una
traccia di colore indelebile.
Pubblicato nel Numero III - Il Vuoto (in)Colore
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claudio parentela
Claudio Parentela propone qui vecchie fotografie, ritratti di persone di altre epoche, digitalizzate e lavorate secondo un gusto contemporaneo che molto ha a che fare con la visione, la percezione dell’immagine, il collage
e il de-collage, la scomposizione del soggetto che pur rimane intatto nonostante il lavoro dell’autore. Questi
volti attraversano il tempo e tornano all’osservatore moderno in una nuova chiave di lettura.
Pubblicato nel Numero XII - Visione
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Pasquale comegna
Le foto di Pasquale Comegna suscitano un incanto che va ben oltre la percezione visiva.
La sua è una capacità rara di saper cogliere la grafia della luce in quei momenti in cui il presente è la somma
esatta di ciò che è appena stato e ciò che sarà subito dopo.
La sensazione è quella di “plenitudo vitae” nella fusione degli elementi in equilibrata composizione.
Pubblicato nel Numero VI - Spaesamenti
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francesca Di vaio
elena galanti
Il limite che ognuno di noi ha, quella sottilissima linea che ci divide dalla pazzia, in un bianco/nero che molto
rispecchia l’autrice.
Pubblicata nel Numero I - Il Volto - Frammenti e Figure della Contemporaneità
Questo progetto consta di sette opere biografiche. In ognuna di esse l’autrice è protagonista, con i suoi costumi, le sue scenografie, il suo mondo artistico. Nelle opere c’è sempre una dicotomia di immagini che simboleggia la dualità insita nell’essere umano, bene e male, distruzione e salvezza…
Pubblicata nel Numero V - Trauma e Creazione
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Silvia sasso
annagina totaro
Una donna, un uomo. O meglio una donna, tanti uomini.
Una donna che vende il proprio corpo, il proprio sesso: offre piacere, riceve denaro.
Il sesso, appunto, come posSesso. Ma chi possiede chi?
L’uomo che paga o la donna pagata? La donna che depaupera il suo io riducendolo a carne, a merce da comprare e usare o l’uomo che pur di “godere” compra il piacere?
Pubblicato nel Numero VII - posSesso arteFatto
Pugliese trapiantata in Abruzzo (Pescara), Annagina Totaro possiede un alibi: la grafica pubblicitaria.
Divoratrice di magazine, collaboratrice della webzine Date hub dove scrive di arte e cose curiose.
Veneratrice di banane, dispensatrice di minipony, è sempre alla ricerca di curiosità, strampalerie e di esperienze
mistiche. Adora la fotografia, gli origami e i suicidi.
Pubblicata nel Numero VII - posSesso arteFatto
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denise rana
fabrizio perrini
Amare le persone di carattere, le “situazioni” e gli oggetti che ci ricordano come è complicata e la bella vita.
Fotografare la bellezza di ciò che non conosce, per spiegarsi ciò che non le basta guardare.
Pubblicata nel Numero VII - posSesso arteFatto
Intimacy ha lo scopo di raccontare, attraverso le immagini, come alcuni soggetti esprimono la propria nudità,
il rapporto che hanno con il proprio corpo ma, più in profondità, lo scopo ambizioso che si pone il progetto è
quello di entrare nell’intimità dei soggetti fotografati, cercando di annullare la presenza del mezzo fotografico.
Pubblicato nel Numero X - No Name
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Paris photo
Dal 10 al 13 Novembre scorsi si è svolta a Parigi la
XX edizione di Paris Photo, la più importante manifestazione europea dedicata alla fotografia. Diwali c’era e vogliamo mostrarvi quello che ci ha più colpito.
Paris Photo nasce nel 1997 dalla scommessa di Rik Gadella, quando le kermesse dedicate alla fotografia erano ancora appannaggio esclusivo degli U.S.A. Ospitata all’inizio
negli spazi del Carrousel du Louvre, nel 2011 si sposta nei
padiglioni del Grand Palais sugli Champs Elysées. La fiera
accoglie oggi circa 130 gallerie da oltre 30 paesi del mondo, con un’affluenza di pubblico di circa 60.000 persone
ogni anno (nonostante il biglietto d’ingresso piuttosto caro).
Le gallerie presenti sono sia quelle specializzate in fotografia
che quelle di arte contemporanea, decise queste ultime a
non lasciarsi scappare una fetta di mercato in forte espansione. Secondo ArtPrice l’indice di mercato della foto è salito
del 48% negli ultimi 15 anni, contro il 36% dell’arte contemporanea (si parla in ogni caso di crescite importantissime).
Negli stands abbiamo visto proposti i grandi maestri della foto del ‘900, dai fotografi della Magnum a Herb Ritts,
da Helmut Newton a David La Chapelle, fino alle proposte più attuali di autori asiatici e africani in rapida ascesa.
Tutti i generi e le tecniche della fotografia sono rappresentati, dal paesaggio ai ritratti, dalla cronaca di guerra
alla moda, fino ai lavori astratti e a metà strada tra la fotografia e la scultura. La fotografia, a 200 anni dalla sua
invenzione, ha dimostrato di saper evolvere sia nei contenuti che nei supporti. Con la fine dell’era analogica (clamoroso fu il fallimento della Kodak nel 2012) e l’avvento del digitale, molti si sono interrogati e hanno sollevato
dubbi sulla direzione e il futuro della fotografia. Oggi più
che mai la sfida sembra vinta, le tecniche coesistono e
si sovrappongono, le possibilità espressive si moltiplicano, gli autori si specializzano spesso in una tecnica, nel
lungo processo di affinamento del proprio linguaggio.
Da un punto di vista di mercato, rimane confermata una
forte presenza anglo-sassone, sia tra gli espositori che
tra i compratori. La fiera è riuscita negli anni a far convergere qui una massa critica di collezionisti e curatori che non badano al portafoglio. Più accessibili delle
opere d’arte contemporanea, molte delle foto che ab-
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nils udo
biamo visto erano in tiratura limitata, da 3 a 10 esemplari, e molte di meno le opere uniche. I prezzi medi si
attestano dai 1.500 euro per un piccolo formato ai
10.000 euro per un formato grande o un pezzo unico.
Estremamente vivace anche l’agenda della Kermesse, con incontri in scaletta con fotografi di grido, editori e curatori. Da segnalare anche lo spazio dedicato all’editoria, con interessanti proposte, libri di
pregio in edizione limitata, numerata e autografata.
Di seguito proponiamo alcuni lavori che hanno impressionato il nostro occhio diwaliano, per gentile concessione dell’ufficio stampa di Paris Photo.
Flavio Scaloni
Nils Udo: Sequoia Piece, Vancouver, 2012. Courtesy of the Gallery Photo & Contemporary
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Trine Søndergaard
Jonny Lyons
Trine Søndergaard: Untitled #14, Lace, 2015. Courtesy of the Gallery Martin Asbæk
Jonny Lyons: Hoppickers [Detail], 2016. Courtesy of the Gallery Ingleby
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Stéphane couturier
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richard Learoyd
Stéphane Couturier: Alger, Titanic, 01, 2013-2016. Courtesy of the Gallery La Galerie Particulière
Richard Learoyd: Headless Man with Mirror, 2016. Courtesy of the Gallery Pace / Mac Gill
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Horst P. Horst
Horst P. Horst: Muriel Maxwell, Ensemble by Sally Victor, Bag by Paulo Flato, Sunglasses by Lugene, 1939.
Courtesy of the Gallery Bernheimer
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Erwin Blumenfeld
Erwin Blumenfeld: Doe Eye, Jean Patchett, Vogue, New York, 1950. © Erwin Blumenfeld Family / Courtesy of
Edwynn Houk Gallery
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Waswo X waswo
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Arno Rafael Minkkinen
Arno Rafael Minkkinen: Bird of Väisälänsaari, Finland, 2007. Courtesy of the Gallery Camera Obscura
Waswo X Waswo: Another Follower of Shiva, 2007. Courtesy of the Gallery Tasveer
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Mona kuhn
Jacques Henri Lartigue
Mona Kuhn: Poem #3, 2015 Courtesy of the Gallery Jackson Fine Art
Jacques Henri Lartigue: Florette, Piozzo, 1960. ©JacquesHenriLartigue / Courtesy of the Gallery Fiftyone
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