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Università degli Studi di Firenze - Scuola di Studi Umanistici e della Formazione
Corso di laurea magistrale in Scienze Filosofiche
Tesi di laurea in: Scienze Filosofiche - Storia della Filosofia Medievale
Titolo della tesi: Il problema del papa eretico
Relatore: Gian Carlo Garfagnini
Correlatrice: Isabella Gagliardi
Candidato: Dmitrij Gabriellovic Palagi
Anno Accademico: 2015/2016 - Ottobre 2016
ABSTRACT
Il problema del papa eretico si inserisce nel confronto tra potere spirituale e temporale di epoca
medievale.
Marsilio da Padova e Guglielmo di Ockham sono considerati abitualmente i principali autori del
fronte che si oppose al pontificato di Giovanni XXII, nella prima metà del XIV secolo. Il primo
individuò nella plenitudo potestatis, rivendicata dal soglio apostolico, la principale causa di
destabilizzazione della comunità politica dei territori cristiani. Il secondo incrociò la disputa tra il
ministro generale francescano Michele da Cesena e il vicario di Pietro, fuggendo dalla corte
avignonese insieme ad altri frati Minori. Entrambi gli autori godettero della protezione imperiale di
Ludovico IV il Bavaro.
Nonostante l’eresia sia una categoria con la quale si possono indicare le dottrine condannate
dall’istituzione ecclesiastica, non è condivisibile l’opinione di chi ritiene possibile dare una
connotazione valoriale a tale termine. Fino ad Innocenzo III non è individuabile una struttura della
chiesa capace di istituzionalizzare in modo netto i confini dell’ortodossia. A partire dal XII secolo
emergono con chiarezza gli elementi di un mutamento profondo che attraversa la società
occidentale, in cui si innesta lo scontro tra imperatore e pontefice.
Si è cercato di ricostruire l’articolazione di un complesso sviluppo del pensiero politico mai lineare,
ma ritenuto indispensabile per comprendere le dispute interne alla cristianità nel basso medioevo.
Tra i principali riferimenti storici presi in considerazione si è accennato in particolare alle
conseguenze delle nuove opere aristoteliche riscoperte nel mondo latino, capaci di fornire
strumenti intellettuali utilizzati da Tommaso d’Aquino nel definire una società politica propria della
dimensione umana, al di là della condizione dell’uomo nell’imperfezione dopo il peccato originale.
Il pensiero tomista si svilupperà in direzioni diverse, talvolta tra loro opposte. La rinuncia di
Celestino V, la figura di Bonifacio VIII e lo spostamento della sede apostolica fuori da Roma, sono
gli eventi più noti del periodo preso in considerazione, in cui si consuma lo scontro tra ordini
mendicanti e clero secolare. All’interno dell’ordine dei Minori si registra inoltre il conflitto tra diverse
interpretazioni della regola francescana. Lungi dall’essere questioni esclusivamente teologiche o
dottrinali, le dispute interessano visioni della società umana strettamente legate ad un mutamento
epocale delle dimensioni del potere.
Il problema del papa eretico è indicativo di una crisi del principio di autorità, poiché si interroga su
chi abbia il diritto di mettere in discussione la massima autorità. Definite alcune coordinate si è
proposta una lettura sistematica di due opere di Marsilio da Padova (Defensor pacis e Defensor
minor) ed una di Guglielmo di Ockham (Dialogo sul papa eretico), limitando i commenti a brevi
considerazioni immediate, tralasciando ogni forzatura interpretativa.
Le conclusioni, pur concise, cercano di evidenziare come i temi trattati siano il riflesso di un
dibattito sulla dimensione politica dell’uomo con rilevanti conseguenze nei secoli successivi, in cui
si svilupperà la dimensione dello stato nazionale e la categoria di sovranità.
University of Florence - School of Humanities and Education
Bachelor’s degree in: Philosophical Sciences
Laurea thesis in: Philosophical Sciences - History of Medieval Philosophy
Titolo della tesi: The issue of the heretic pope
Tutor: Gian Carlo Garfagnini
Co-tutor: Isabella Gagliardi
Candidate: Dmitrij Gabriellovic Palagi
Academic year: 2015/2016 - October 2016
ABSTRACT
The issue of the heretic pope is presented as a confrontation between the spiritual authority and
the temporal power during the Middle Ages.
Marsilio of Padua and William of Ockham are usually considered to be the main authors
representing the opposition to the pontificate of Johannes XXII, in the first half of the 14th century.
The first one identified the destabilization in the Christian political community leading cause in the
category of plenitudo postestatis, claimed by the papal government. The second author cut across
the dispute between the Franciscan Minister, Michael of Cesena, and the Peter’s Vicar, fleeing
from the court of Avignon, with some others Friars Minor. Both authors enjoyed the protection of
the emperor Ludwig IV the Bavarian.
Even though that one of heresy is a category that can be used to point out those doctrines the
ecclesiastical institution convicts, it is not possible to agree with those who think that the term
heresy could be given a valuable definition. Until the age of Innocent III we cannot point out an
ecclesiastical structure that was able to accurately institutionalize the orthodoxy limits. Starting
from the XII century a deep change process started modifying the Western society and here we
can find the dispute between the Pope and the Emperor.
Many academics tried to define how this complex and not linear political developed thought: it was
considered to be crucial to understand the Christianity internal issues during late Middle Ages.
Among the main historical references, this thesis work deals with the consequences of the new
Aristotelian works discovered during the Latin period that were used by Thomas Aquinas to define
a political society that was typical of the human dimension, regardless of the original sin
imperfection that used to distinguish human kind. Thomistic thought developed itself following
different directions, sometimes opposite between them. Celestine V surrender, the figure of
Boniface VIII and the Holy Seat relocation from Rome to Avignon are the most remarkable events
of the period we are considering, during which the fight between mendicant orders and secular
clergy went on. Within the Minor Friars Order the fight between different interpretation of the
Franciscan rule took place too. These discussions were not just theological or doctrinal ones: they
concerned different concepts of the society deeply linked to political dimension epochal changes.
The heretic pope issue is explanatory of the authority principle crisis, since it dealt with those who
had the right to challenge the highest authority. Once certain coordinates were defined, in these
work a systematic reading of two works by Marsilio of Padua (Defensor Pacis and Defensor Minor)
and one by William of Ockham (Dialogus, part 1) are suggested, delineating all the comments as
short and instant considerations without any interpretative stretch.
Concise conclusions are exposed to specify how the issues debated result the effect of a
discussion concerning the human political dimension whose consequences can be seen during the
following centuries and brought to the development of national state dimension and sovereignty
category.