Unità Pastorale del Vanoi

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Unità pastorale del Vanoi
CARISSIMI FRATELLI E SORELLE,
BUON NATALE RICCO DELLA TENEREZZA
DEL DIO FATTO BAMBINO!
Ci sono due viandanti che vanno verso Emmaus, presi dalla delusione
perchè il loro Maestro non aveva mantenuto la promessa di risorgere il
terzo giorno: anzi il corpo non era più nel sepolcro! Questa dice la
delusione che riempie tante volte le relazioni tra gli uomini. Non si sa
più dove guardare e a chi affidare propria vita...
L'anno giubilare della Misericordia è stato un tempo voluto da papa
Francesco per ridirci che siamo Chiesa solamente quando rimaniamo
attaccati al Risorto. Lo sguardo da riscoprire non è tanto quello sulle
nostre capacità, sul senso di corresponsabilità proprio di tutti i
battezzati, sulle attività che abbiamo vissuto e sulla loro efficacia. Tutto
questo è importante, ma non è il centro: siamo Chiesa perchè radunati
dal Risorto nella condivisione della Parola e del Pane di Vita. È Lui che
ci fa essere Chiesa, con tutti i nostri limiti e fragilità, con le fatiche che
quotdianamente incontriamo e viviamo, ma SOPRATTUTTO con il
desiderio autentico di essere
appassionati alla vita e segno
della sua Provvidenza.
Siamo e diventiamo ogni giorno
segno della sua misericordia
nella proporzione che sappiamo
riconoscere che senza di Lui
non andiamo da nessuna parte
e solamente perchè amati da
Lui, capaci di amare.
La fiducia nel Signore e nel
prossimo sono le due faccie della stessa medaglia. Siamo comunità
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perchè cerchiamo la relazione con il Risorto e con chi ci sta vicino.
Cresciamo nell'essere Comunità perchè crediamo all'importanza di
prendersi cura vicendevolmente gli uni degli altri, "gareggiando nella
stimarci a vicenda" (cfr. san Paolo ). Non mancano gelosie, rancori,
invidie, litigi, incomprensioni, ma lo sguardo deve andare più lontano ed
essere fisso quel Bambino per il quale non c’era nessun posto
nell’albergo e nasce in una mangiatoia. Lui ha promesso di essere
sempre con noi "fino alla fine del mondo".
Solo coltivando questo sguardo fisso su di Lui, saremo capaci di essere
concreti e di vivere come comunità cristiana reale e non solo di nome. E
deve essere la carità tra di noi: lo sia soprattutto per chi non ha più
niente, nemmeno la dignità di essere guardato negli occhi. La nostra
attenzione non sia per i grandi delle nostre comunità, ma per quelli di
cui nessuno si ricorda. Solo coltivando la relazione con lui e fissando lo
sguardo su di Lui, riscopriremo il valore grande del sentirci responsabili
della vita del nostro paese e saremo lievito che farà fermentare la
massa. In fondo a tutto: cosa ha fatto Gesù con il giovane ricco prima di
fargli la proposta di vendere tutto e di diventare suo discepolo?
"Fissatolo lo amo"! E non volete che non lo faccia anche con noi?
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Ecco perchè vale la pena di preparare il presepe e collocarci dentro il
bambino Gesù. Facciamo memoria dell'umiltà di un Dio lontano, che
diventa uno di noi e percorre le nostre stesse strade. Un Dio che intesse
relazioni con l'uomo, che si fida della sua cratura e la rende segno della
sua Misericordia. Quando a Natale terremmo tra le braccia Gesù
bambino faremo esperienza della sua tenerezza e della sua pace.
Saremmo rinnovati perchè avvolti dall'amore di Dio per ciascuno di noi.
Riscopriremo con sant'Ireneo che "la gloria di Dio è l'uomo vivente". La
Buona Notizia del Vangelo non è retorica e semplice filosofia: è Dio che
si consegna all'uomo perchè l'uomo possa vivere semplicemente la
Gioia di Dio, che ama perdonare e rinnovare tutta la vita di ogni uomo. Il
suo perdono libera il cuore e la vita dal peso del fallimmento e
dell'errore. Ci rende liberi di accogliere e di amare la vita, rendendoci
capaci di perdonare a nostra volta noi stessi e gli altri. Dio si fa bambino
nuovamente perchè noi possiamo diventare adulti nelle relazioni e nella
fede. Non possiamo rimanere adolescenti a vita.
Questo sia per tutti un buon Natale nel quale incontrare il Bambino
Gesù, nostro Dio e Signore, diventato con la sua Incarnazione il miglior
compagno di viaggio che potessimo sperare e trovare.
Buon cammino, ricordandoci vicendevolmente nella preghiera....
don Nicola
Solennità dell'Immacolata concezione di Maria, 8 dicembre 2016
Martedì 20 dicembre ore 20.30
SALA “DON LUIGI LOSS”
dell’Oratorio parrocchiale di Canal San Bovo
ASSEMBLEA DELL’UNITA’ PASTORALE
per raccontare il cammino fatto
dai Consigli Parrocchiali per gli affari economici per far fronte
alla situazioni economiche delle parrocchie
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CONFESSIONI
IN PREPARAZIONE AL SANTO NATALE
Venerdì 16 dicembre ore 20.00
Presso la chiesa arcipretale di Fiera di Primiero
VEGLIA DI NATALE animata dagli adolescenti delle nostre parrocchie
(saranno presenti più sacerdoti)
Sabato 17 dicembre dalle 16.30 alle 17.30
Presso la chiesa parrocchiale di Canal San Bovo
CONFESSIONI INDIVIDUALI (don Nicola)
Giovedì 22 dicembre 2016 ore 20.00
CELEBRAZIONE PENITENZIALE con confessioni individuali
Presso la chiesa parrocchiale di Canal San Bovo
Sabato 24 dicembre: CONFESSIONI INDIVIDUALI
dalle 10.30 alle 11.30 a Ronco (salesiano)
dalle 10.30 alle 11.30 a Prade (salesiano)
dalle 14.00 alle 15.00 a Zortea (don Nicola)
dalle 14.30 alle 16.00 a Caoria (don Gianpiero)
dalle 15.00 alle 17.00 a Canal San Bovo (salesiano)
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CELEBRAZIONI EUCARISTICHE
NEL PERIODO NATALIZIO
Sabato 24 dicembre 2016 ore 21.30
SANTA MESSA NELLA NOTTE DI NATALE
Presso la chiesa parrocchiale di Canal San Bovo
Con la benedizione dei bambinelli
che verranno collocati nei presepi di casa.
Sono invitati particolarmente i bambini e i ragazzi
della Catechesi con le loro famiglie
Domenica 25 dicembre: SANTO
NATALE
Ore 9.15 a Ronco e Zortea
Ore 10.30 a Gobbera
Ore 10.45 a Caoria e Prade
Ore 16.00 presso la Casa di Riposo di Canal San Bovo
Ore 18.00 a Canal San Bovo
Lunedì 26 dicembre 2016:
SANTO STEFANO
Ore 10.30 presso la chiesa parrocchiale di Ronco
SANTA MESSA E CELEBRAZIONE
DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Ore 20.15 presso il Teatro di Canal San Bovo
TOMBOLA DI NATALE
Il ricavato sarà destinato al fondo
per le famiglie del Vanoi in difficoltà
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Sabato 31 dicembre:
ULTIMO GIORNO DELL’ANNO CIVILE
Ore 10.00 SANTA MESSA A SAN SILVESTRO
SANTA MESSA CON IL CANTO DEL TE DEUM
Ore 16.00 presso la Casa di Riposo
Ore 18.00 a Gobbera
VEGLIE DI RINGRAZIAMENTO CON IL TE DEUM
A Caoria e a Prade Ad ore 17.00
A Ronco ad ore 18.00
A Canal san Bovo ad ore 20.00
Domenica 1 gennaio 2017
PRIMO GIORNO DELL’ANNO CIVILE
E GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
«La non violenza: stile di una politica per la pace»
Ore 9.15 a Ronco
Ore 10.45 a Caoria
Venerdì 6 gennaio 2017:
Ore 10.00 a Prade
Ore 18.00 a Canal San Bovo
EPIFANIA DEL SIGNORE
Le offerte raccolte in questa giornata sono destinate
Ai progetti dell’Infanzia Missionaria con particolare attenzione
Al PROGETTO DEL DOPOSCUOLA DI DON TINO
Sante Messe : Ore 9.15 a Ronco - Ore 10.00 a Zortea - Ore 10.45 a
Caoria
Ore 15.00 a Canal San Bovo
CELEBRAZIONE DELL’INFANZIA MISSIONARIA
Santa Messa e Benedizione dei Bambini
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Ricordiamo che per chi lo desidera, che continua l’iniziativa
“SUONANO LE CAMPANE A FESTA
PER LA NASCITA DI MIO FIGLIO”
È bello condividere con tutta la valle la gioia della nascita di un
bambinio. Contatta il parroco al 3486714592 e condividi la gioia per
la nascita di tuo figlio. Grazie per questo!
OMELIA DI PAPA FRANCESCO
Per la Messa nella notte santa del Natale del 2015
In questa notte risplende una «grande luce» (Is 9,1); su tutti noi rifulge la
luce della nascita di Gesù. Quanto sono vere e attuali le parole del profeta
Isaia che abbiamo ascoltato: «Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la
letizia» (9,2)! Il nostro cuore era già colmo di gioia per l’attesa di questo
momento; ora, però, quel sentimento viene moltiplicato e sovrabbonda,
perché la promessa si è compiuta, finalmente si è realizzata. Gioia e letizia
ci assicurano che il messaggio contenuto nel mistero di questa notte viene
veramente da Dio. Non c’è posto per il dubbio; lasciamolo agli scettici che
per interrogare solo la ragione non trovano mai la verità. Non c’è spazio
per l’indifferenza, che domina nel cuore di chi non riesce a voler bene,
perché ha paura di perdere qualcosa. Viene scacciata ogni tristezza, perché
il bambino Gesù è il vero consolatore del cuore.
Oggi il Figlio di Dio è nato: tutto cambia. Il Salvatore del mondo viene a
farsi partecipe della nostra natura umana, non siamo più soli e abbandonati.
La Vergine ci offre il suo Figlio come principio di vita nuova. La luce vera
viene a rischiarare la nostra esistenza, spesso rinchiusa nell’ombra del
peccato. Oggi scopriamo nuovamente chi siamo! In questa notte ci viene
reso manifesto il cammino da percorrere per raggiungere la meta. Ora, deve
cessare ogni paura e spavento, perché la luce ci indica la strada verso
Betlemme. Non possiamo rimanere inerti. Non ci è lecito restare fermi.
Dobbiamo andare a vedere il nostro Salvatore deposto in una mangiatoia.
Ecco il motivo della gioia e della letizia: questo Bambino è «nato per noi»,
è «dato a noi», come annuncia Isaia (cfr 9,5). A un popolo che da duemila
anni percorre tutte le strade del mondo per rendere partecipe ogni uomo di
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questa gioia, viene affidata la missione di far conoscere il “Principe della
pace” e diventare suo efficace strumento in mezzo alle nazioni.
Quando, dunque, sentiamo parlare della nascita di Cristo, restiamo in
silenzio e lasciamo che sia quel Bambino a parlare; imprimiamo nel nostro
cuore le sue parole senza distogliere lo sguardo dal suo volto. Se lo
prendiamo tra le nostre braccia e ci lasciamo abbracciare da Lui, ci porterà
la pace del cuore che non avrà mai fine. Questo Bambino ci insegna che
cosa è veramente essenziale nella nostra vita. Nasce nella povertà del
mondo, perché per Lui e la sua famiglia non c’è posto in albergo. Trova
riparo e sostegno in una stalla ed è deposto in una mangiatoia per animali.
Eppure, da questo nulla, emerge la luce della gloria di Dio. A partire da
qui, per gli uomini dal cuore semplice inizia la via della vera liberazione e
del riscatto perenne. Da questo Bambino, che porta impressi nel suo volto i
tratti della bontà, della misericordia e dell’amore di Dio Padre, scaturisce
per tutti noi suoi discepoli, come insegna l’apostolo Paolo, l’impegno a
«rinnegare l’empietà» e la ricchezza del mondo, per vivere «con sobrietà,
con giustizia e con pietà» (Tt 2,12).
In una società spesso ebbra di consumo e di piacere, di abbondanza e lusso,
di apparenza e narcisismo, Lui ci chiama a un comportamento sobrio, cioè
semplice, equilibrato, lineare, capace di cogliere e vivere l’essenziale. In un
mondo che troppe volte è duro con il peccatore e molle con il peccato, c’è
bisogno di coltivare un forte senso della giustizia, del ricercare e mettere in
pratica la volontà di Dio. Dentro una cultura dell’indifferenza, che finisce
non di rado per essere spietata, il nostro stile di vita sia invece colmo di
pietà, di empatia, di compassione, di misericordia, attinte ogni giorno dal
pozzo della preghiera.
Come per i pastori di Betlemme, possano anche i nostri occhi riempirsi di
stupore e meraviglia, contemplando nel Bambino Gesù il Figlio di Dio. E,
davanti a Lui, sgorghi dai nostri cuori l’invocazione: «Mostraci, Signore, la
tua misericordia e donaci la tua salvezza» (Sal 85,8).
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