Entra al bar a chiedere aiuto, si accascia e muore

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I servizi di raccolta
differenziata sotto le feste
NOVARA (fex) Assa comunica che «nel giorno di S. Stefano, lunedì 26 dicembre, i servizi
di raccolta differenziata domiciliare “porta a
porta” saranno tutti regolari ad eccezione
della raccolta del rifiuto organico. La raccolta della carta, invece, sarà anticipata a
sabato 24 dicembre nel quartiere Ovest e
posticipata a martedì 27 dicembre nel quar-
tiere Sant’Agabio. Lunedì 26 verranno raccolti i rifiuti “non recuperabili” nei quartieri
Nord e San Martino, della plastica al Nord
Est e Sud Est, del vetro al Sacro Cuore».
Novara 7
VENERDÌ 23 DICEMBRE 2016
NovaraOggi
COMPLOTTO AL FAUSER? Gli studenti si sono rifiutati di fare lezione per due giorni. Allegra: «Manovra organizzata»
«Al freddo ma con finestre aperte e manopole dei termosifoni al minimo»
NOVARA (fex) Finestre e porte aperte,
oltre alle manopole per la regolazione dei
termosifoni posizionate sul minimo. Sono i retroscena, scoperti durante il sopralluogo del personale della Provincia,
dopo la protesta degli studenti del Fauser,
che per due giorni si sono rifiutati di fare
lezione per il freddo. La protesta risale
alla settimana scorsa, fra giovedì 15 e
venerdì 16 dicembre. «Il problema tecnico ha interessato tre aule, che vengono
riscaldate da un sistema a pallone e avevamo già segnalato la cosa all’azienda
Olicar addetta alla manutenzione - spiega il vicario del dirigente scolastico, Filippo Liardi - Giovedì 15 la caldaia non si
è attivata per tempo e alle 7,45 abbiamo
ricontattato la Olicar, che in 40 minuti ha
provveduto a riattivare il riscaldamento.
Ovviamente la temperatura è rimasta
bassa ancora per un po’ e nel frattempo i
ragazzi, tramite passaparola, hanno deciso di radunarsi nell’atrio dell’istituto. La
protesta è rientrata attorno alle 11,30,
dopo che avevamo convocato i rappresentanti degli studenti. L’indomani sono
rimasti fuori, ma la temperatura era di
18°. Nel frattempo, però, il sopralluogo
della provincia ha appurato che, già di
prima mattina, c’erano delle finestre lasciate aperte e alcune valvole erano posizionate sul minimo, mentre andrebbero
collocate sul 5. Nel frattempo la Olicar ha
riparato e sostituito anche vari componenti del riscaldamento a pallone».
Quali provvedimenti prenderete?
«Abbiamo segnalato agli insegnanti di
fare in modo di evitare che i ragazzi
tocchino i termostati e pensiamo di allarmare alcune porte di sicurezza, che
spesso vengono lasciate aperte, nel passaggio da un’ala all’altra dell’istituto spiega Liardi - Per quanto riguarda eventuali provvedimenti disciplinari, sarà
ogni singolo consiglio di classe a decidere
autonomamente».
Sulla vicenda interviene anche la consigliera provinciale all’istruzione Milù Al
legra: «E’ un fatto molto grave, anche
perché è accaduto di venerdì, giornata di
8 ore scolastiche. Chi ha fatto questo, ha
causato un’interruzione di pubblico servizio. E’ evidente che si tratti di una manovra organizzata - aggiunge - perché il
giovedì sono state trovate le finestre aperte e l’indomani gli studenti si sono rifiutati di entrare a scuola. E’ un gioco al
massacro che non giova a nessuno: agli
allievi che hanno perso ore di lezione,
oltreché all’ambiente e alle casse pubbliche, che pagano un riscaldamento che
viene poi disperso con porte e finestre
aperte. Spero che la scuola possa individuare i responsabili».
GIOVANNI MIZIA Stroncato da infarto a 59 anni: originario di Cerano, dove era tornato da qualche mese dopo un lungo periodo in Veneto
Entra al bar a chiedere
aiuto, si accascia e muore
NOVARA (fex) E’ entrato in un bar
di viale Giulio Cesare, probabilmente per chiedere aiuto, ma si è
accasciato al suolo. Giovanni Mizia, 59 anni, è morto così, mercoledì 21 dicembre attorno a mezzogiorno. Gli avventori del bar
hanno dato immediatamente l’allarme al 118 e i soccorritori hanno
provato più volte a rianimare l’uomo, ma per lui non c'era più nulla
da fare. Sarà l'autopsia a stabilire
le cause del decesso del 59enne,
ma è molto probabile che sia stato
colpito da un attacco di cuore.
Mizia, infatti, era affetto da molti
anni da problemi cardiaci. Originario di Cerano, aveva vissuto
per molti anni in Veneto ed era
tornato in zona soltanto da qualche mese. La notizia della sua
scomparsa si è sparsa soltanto
l'indomani, quando in paese è
apparso un annuncio funebre. «E'
stato un colpo durissimo – com-
menta un amico di lunga data –
Mi chiedo cosa ci facesse a Novara, forse aveva trovato ospitalità
in città. L'ultima volta ci eravamo
rivisti a settembre e l'avevo trovato molto provato. Purtroppo
soffriva di cuore, un problema
ereditario, che aveva colpito anche altri componenti della sua
famiglia. All'età di 50 anni, infatti,
aveva subito un intervento chirurgico in cui gli erano stati applicati diversi bypass. Purtroppo
Giovanni non ha avuto una vita
semplice: aveva perso il papà
quando era bambino e anche sua
madre è mancata quando era ancora giovane. Lui aveva lasciato
Cerano quando si era sposato ed
era andato a vivere a Monselice,
in provincia di Padova. Purtroppo
però il matrimonio è finito un
paio di anni fa e sei mesi fa era
tornato qui a Cerano, ma non gli
era rimasto più niente». In paese
Accusato di violenza sessuale
e sequestro di persona: assolto
NOVARA (fdn) Una vicenda
dai contorni nebulosi, troppe incertezze, troppe lacune e forse anche qualche
incongruenza. «Difetta la
prova, sia dell’innocenza
che della colpevolezza»:
per questo il pubblico ministero ha concluso con la
richiesta di assoluzione del
giovane ivoriano finito in
aula, difeso dall’avvocato
Federico Celano, a rispondere delle accuse di sequestro di persona e violenza
sessuale. E il tribunale lo ha
assolto «perché il fatto non
sussiste». Tutto era accaduto una sera di novembre
dell’anno scorso quando,
secondo il racconto fatto in
aula dalla donna, lei e il suo
compagno avevano incontrato due ragazzi ivoriani in
un bar, avevano bevuto, lei
aveva ballato con un ragazzo appena conosciuto, poi si erano fatti riaccompagnare a casa in macchina; ma «quando siamo
arrivati davanti a casa –
aveva raccontato il com-
aveva ancora dei parenti, ma i
contatti con loro non erano molto
frequenti. Nonostante la situazione non facile, Mizia «non si è mai
lamentato, non ha mai chiesto
aiuto – racconta una famiglia ceranese, a cui era legato da una
lunga amicizia – Sapevamo che
era tornato qui in zona, perché ci
sentivamo ogni tanto sui social
network». Mizia era geometra e
per molti anni aveva lavorato all'estero, soprattutto in Africa, su
impianti industriali per il trattamento e l'estrazione dei carburanti. Chi lo ha conosciuto lo descrive come «una persona molto
particolare: aveva tantissime idee,
che non sempre è riuscito a realizzare. Era un uomo dal fortissimo senso critico, ma anche dotato di una rara e spiccata ironia.
Siamo sconvolti per la sua perdita
e per il modo in cui è avvenuta».
Elena Ferrara
LA TRAGEDIA A sinistra Giovanni Mizio, a destra
uno scorcio di viale Giulio Cesare, lungo cui si trova
il bar in cui il 59enne è entrato a chiedere aiuto
REVOCA La giunta annulla la delibera con cui doveva costituirsi parte civile in tribunale
pagno – uno è sceso ma
non appena io ho messo i
piedi a terra mi ha dato uno
spintone e sono caduto. La
macchina è ripartita sgommando» con a bordo lei. Di
quella sera lei ha detto di
non ricordare nulla. «So solamente che il mattino dopo quando è arrivata la polizia ero a letto accanto ad
un ragazzo di colore, in una
casa sconosciuta, insieme a
persone sconosciute. Non
so nemmeno se ho avuto
un rapporto sessuale con
quel ragazzo oppure no. Ma
lì, di certo, non c’ero arrivata da sola».
Voto di scambio: il Comune fa dietrofront
NOVARA (fex) Il Comune di
Novara fa marcia indietro e
sceglie di non costituirsi più
parte civile nel maxi processo,
che vede alla sbarra, per voto
di scambio, l’ex assessore
all’istruzione Raimondo Giuliano con altri 24 imputati. Lo
ha deciso la giunta Canelli,
nella riunione dello scorso 13
dicembre, emettendo una delibera che revoca la decisione
dei predecessori. Nel maggio
scorso, infatti, la giunta Ballarè
aveva deciso che si sarebbe
costituita parte civile nel procedimento per «procedere ad
eventuale richiesta di risarcimento dei danni in sede civile, a seguito di eventuale
sentenza penale di condanna
degli imputati» e il Gup aveva
accolto la richiesta. Il processo
ruota attorno a dei presunti
illeciti avvenuti nel 2011, durante la campagna elettorale
per le amministrative. Secondo la pubblica accusa, l’ex
assessore e candidato nelle
liste del Pdl, avrebbe promesso posti di lavoro e alloggi
nelle case popolari in cambio
di voti. Un dietrofront legato a
questioni politiche, dunque,
essendo Giuliano un esponente del centro destra, che ha
sostenuto dei candidati attualmente in maggioranza nell’attuale amministrazione? Nella
motivazione della revoca si
parla di attività «non corrispondente all'interesse pubblico» e si spiega che «l'attività
del legale nel processo in esame, che vede coinvolti un numero considerevole di imputati (con plurime udienze, audizioni testi, etc) distoglierebbe l'avvocatura dall'attività legale ordinaria, ad oggi particolarmente gravosa».