Inserito il bollettino n.2 del 2016!

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Transcript Inserito il bollettino n.2 del 2016!

Dicembre 2016 • n. 2
Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl
Anno XC
Bollettino delle
dell parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron • 32037 Sospirolo (BL) • C.C.P. 10167328 • Tel. 0437/89168
CARISSIMI!
Siamo ormai giunti all’ultimo
mese dell’anno:dicembre!
Si è concluso l’Anno della
Misericordia, è iniziato il Tempo
d’Avvento, tra qualche giorno
festeggeremo il Santo Natale del
Signore Gesù e canteremo il Te
Deum di Ringraziamento per un
anno in più di vita...
Che cosa resterà di quest’anno?
molto o poco? Spero che in me e
in tutti, resti la certezza assoluta
che Dio ci ama a prescindere
dalla nostra consapevolezza!
Dio ci ama tutti senza nessuna
distinzione! Dio ha viscere
materne nei confronti di ogni
persona umana!
Gesù nato, vissuto, morto e risorto
ne è la conferma più chiara e
più evidente. Solo se prendiamo
coscienza di questa verità avremo
la pace, la speranza in noi e
l’unione con l’umanità intera,
soprattutto con quella più povera,
più debole, più ai margini.
Carissimi: BUON NATALE!
La Fede in questo AMORE
MISERICORDIOSO DI DIO rinasca
ogni giorno nel nostro cuore e
illumini la notte del nostro, spesso,
buio e tormentato cammino!
Il BIMBO della vergine Maria ci
prenda per mano è ci parli ancora
ccon
on pazienzaa e tenerezza!
Donn Al
Do
Alfr
Alfredo
fred
edoo
La sorprendente vita
di Dorothy Day
discorso al Congresso degli Stati Uniti, l’ha
ricordata tra i quattro “grandi americani” di
tutti i tempi, “per il suo impegno sociale, la sua
passione per la giustizia e per la causa degli
oppressi, ispirati dal vangelo, dalla sua fede
e dall’esempio dei santi” e proprio nell’Aprile
di quest’anno si è avviato la procedura per la
sua beatificazione!
I
l nostro Bollettino, ha già dato parecchio
spazio a personaggi femminili: MALALA
YOUSAFZAI, ASIA NOREEN BIBI. Donne
straordinarie, che nella loro semplicità ci danno una testimonianza di coraggio, di coerenza,
di amore che portano luce anche negli altri.
Anche questa volta diamo lo spazio ad
una Donna, DOROTHY DAY che riassume
in sè un pò tutte le categorie femminili dei
nostri tempi, sia nel male che nel bene. In
occasione della pubblicazione della prima
autobiografia in lingua italiana (“Da Union
Square a Roma” - il processo spirituale di Dorothy Day, Robert Ellsberg - Libreria Editrice
Vaticana, 2016), riporto un articolo apparso
sull’Osservatore Romano di qualche tempo
fa. E già questo è un miracolo dei nuovi
tempi della Chiesa! Dovuto a Papa Giovanni
Paolo II e a Papa Francesco che, in un suo
LA VITA DI DOROTHY DAY
«Non chiamatemi santa. Non voglio essere
allontanata così facilmente»: con queste parole Dorothy Day, negli ultimi giorni della sua
vita, liquidava chi parlava di lei in modo troppo agiografico. Invece forse santa sarà proclamata davvero: già Giovanni Paolo II le ha
concesso il titolo di serva di Dio quando nel
2000 l’arcivescovo di New York ha avviato la
sua causa di beatificazione e canonizzazione.
Una donna che ha abortito, convissuto e allevato da sola una figlia, che è finita in prigione
diciassettenne perché chiedeva il voto per le
donne, e poi per altri motivi, come anarchica
e socialista prima, come pacifista poi, l’ultima
volta a 75 anni. Dorothy Day, una cattolica
americana vissuta fra il 1897 e il 1980, sicuramente un personaggio singolare, è stata di
recente oggetto di varie biografie: una di Jim
Forest, seguace del movimento da lei fondato,
il Catholic Worker, incentrata soprattutto sulle
vicende varie e importanti della sua vita (Dorothy Day. Una biografia, Jaca Book - Libreria
Editrice Vaticana, 2011), l’altra più attenta ai
suoi scritti, e quindi sulla sua spiritualità, scritta
da Caterina Ciriello (Dorothy Day. Le scelte
dell’amore, Lateran University Press, 2011). E,
ancor più recentemente, di un libro di Roberta
Fossati che si sviluppa come una sorta di biocontinua a pag. 2
continua da pag. 1
grafia intellettuale, Day. Fede
e radicalismo sociale (La Scuola, 2012), attraverso il quale
si riscopre, grazie al pensiero della scrittrice americana,
una verità spesso dimenticata, e cioè che il cristianesimo
comporta un interesse profondo per le sorti del mondo.
Ma aveva cominciato la stessa Dorothy a parlare di sé, a
raccontare la sua vita avventurosa e molto americana in una
autobiografia (The Long Loneliness) pubblicata nel 1953
e da allora sempre ristampata
e tradotta in molte lingue. Un
vero successo editoriale, quindi, che racconta l’infanzia in
una famiglia povera - il padre era un giornalista spesso
disoccupato - che aveva perso tutto nel terremoto di San
Francisco e poi una giovinezza
trascorsa subito fuori casa, a
cercare di farsi strada nel mondo, fremente di passione per i
poveri e i diseredati.
Una passione che la porta
in un primo tempo a lasciare
la religione per militare nel
partito comunista, dove si im-
Dorothy con i giovani della Cornwell university. Riusciva a cogliere la bellezza
anche in mezzo alla desolazione urbana.
pegna sia nella pratica politica
che come giornalista. Come
inviata del giornale socialista
«The Call» perlustra i bassifondi
di New York, vede con i suoi
occhi la miseria e il degrado
in cui vivono immigrati provenienti da ogni parte di Europa.
Sono anni di militanza politica,
in cui oltre a scrivere organizza manifestazioni, si batte
per leggi più giuste, vive storie
d’amore difficili, con uomini
che appartengono al gruppo
di intellettuali, anch’essi militanti, del Greenwich Village.
È stata una giornalista atea,
che non aveva bisogno di Dio.
Infermiera durante la prima
guerra mondiale, dopo l’incontro con Peter Maurin, un uto-
pista politico cattolico, fonda
un giornale di battaglia, «The
Catholic Worker», che successivamente diventerà un vero
e proprio movimento in difesa dei più deboli. Durante la
Grande Depressione, Dorothy
organizza case di accoglienza
per chi rimane senza casa, e
nelle sedi del Catholic Worker
- alla sua morte saranno più
di cento in tutti gli Stati Uniti
- offre cibo, indumenti e amore a tutti. Con il tempo molti
ebbero in queste case un posto dove mangiare, passare un
pò di tempo al caldo, talvolta
dormire. Lei stessa vive povera
fra i poveri, si veste degli abiti
ricevuti in beneficenza e mangia quello che passa la mensa.
Nel 1927, a trent’anni, si
converte ed entra nella Chiesa
cattolica, la Chiesa dei poveri
e degli immigrati. Accanto alla
sua vita di militante si sviluppa
parallela una intensa ricerca
spirituale, tormentata ma molto ricca, che la porterà anche a
cercare di influire sul concilio
Vaticano II. Recatasi a Roma
alla testa di un gruppo di donne, chiede - e in gran parte
ottiene - una esplicita condanna della guerra da parte dei
padri conciliari. La incontrano
Jacques Maritain durante il suo
viaggio americano e poi madre
Teresa di Calcutta, che dice di
considerarla parte del suo ordine ad honorem. Insieme alla
sua missione per i poveri, Dorothy sente che sua missione è
anche scrivere e vivere un’intensa vita intellettuale: tiene
un diario e collabora al suo
giornale sino all’ultimo. Senza
dubbio è stata una donna del
nostro tempo, da lei vissuto
con inquietudine, una donna
nuova, che osava dire: «Se ho
fatto qualche cosa nella mia
vita è perché non mi sono mai
vergognata di parlare di Dio».
(Lucetta Scaraffia)
Iniziative parrocchiali per vivere il Natale
Richiamo brevemente alcune iniziative che da anni portiamo avanti per vivere insieme la GIOIA del S. Natale.
NATALE VIVO: con i Ragazzi del Catechismo e le Catechiste
delle Elementari cercheremo di calarci nei PERSONAGGI del Presepio e dare VITA al Presepio: MERCOLEDI’ 21 DICEMBRE IN CHIESA
DI SOSPIROLO.
PRESEPIO POVERO: a chi desidera partecipare al Concorso,
verrà data una tavoletta su cui dovrà costruire il Presepio con materiale assolutamente povero. Consegnarlo il 24 Dicembre. Verranno
TUTTI premiati nella festa dell’Epifania, alla Messa delle 10.00 a
Sospirolo e alle 10.30 a Gron .
FESTA DELLA FAMIGLIA: per GRON durante la Festa del
Patrono S. Stefano 26 DICEMBRE e per SOSPIROLO nella prima
domenica dopo Natale 1 GENNAIO 2017. SI FESTEGGERANNO LE
FAMIGLIE nei loro Anniversari.
EPIFANIA 6 GENNAIO 2017. DAREMO UN CONTRIBUTO
DURANTE LA MESSA PER TUTTI I BAMBINI DELLE MISSIONI, seguiti
dall’OPERA PONTIFICIA S. INFANZIA.
MESSA NELLA NOTTE DI NATALE, 24 DICEMBRE: RACCOLTA DI OFFERTE PER I BAMBINI DELL’HOSPITAL CHARITAS di BETLEMME:
piccoli Gesù Bambino che trovano cure adatte alle loro malattie
altrimenti incurabili. Da anni tutte e due le Parrocchie aiutano
generosamente queste creature, per la maggior parte palestinese
e poverissima.
2
Bollettino interparrocchiale
P
apa Francesco, a sentire lui, è venuto a fare
una cosa tanto improbabile,
quanto originale, che per poterla dire si è visto costretto a
inventare un termine che non
c’era: è venuto per «misericordiare». L’espressione traduce l’espressione latina miserando quale ritorna nel suo
motto episcopale, che recita
«miserando atque eligendo»,
in riferimento alla vocazione
di Matteo, quando Gesù vede
un pubblicano seduto al banco delle imposte, «guardandolo con amore (miserando)
e scegliendolo (eligendo)» gli
dice: «Seguimi».
Questo è un papa che si
inventa le parole. Per esempio, per riferirsi all’ingiustizia
che è nel mondo, ha coniato l’espressione inequidad
(inequità), che in spagnolo
come tale non esiste. Si tratta di un termine che a suo
giudizio suona più capace di
injusticia per rappresentare
la situazione generalizzata di
povertà e discriminazione in
cui versa molta parte dell’umanità.
I neologismi (cioè: parole nuove) servono a Francesco per dar conto di una
realtà che sporge oltre alle
parole fin qui utilizzate nel
linguaggio comune, oppure
gli servono per forzare a far
nascere una realtà che ancora non c’è e non si vede
all’orizzonte, o per suscitare un’attesa e una speranza
ancora irrealizzate. È il caso
della parola primerear (qualcosa come “primeggiare”),
che nello slang di Buenos
Aires significa arrivare per
primi, acchiappare qualcosa
prima degli altri, anticipare
l’altro anche a costo di suonargliele prima di essere colpiti; orbene, nel linguaggio
di Bergoglio acquista invece
una connotazione positiva,
significa “precedere nell’amore”. Proprio come fa Dio
che ti ama per primo, quanto
neanche te lo aspetti.
Sospirolo – Gron
I “neologismi”
di papa Francesco
Un’altra sua espressione
che ha conosciuto una straordinaria fortuna è quella di
Chiesa «en subida» (in uscita).
Soffermiamoci brevemente
su diversi riflessi che questa
immagine ha assunto nel magistero bergogliano.
* Fuoriuscita da una Chiesa-fortezza che proteggeva i
fedeli dalle libertà moderne,
per accedere a una Chiesa
“ospedale da campo” che si
rivolge a chi la cerca, che si
prende cura di lui, a prescindere dal suo stato morale o
ideologico.
* Uscita da una Chiesa
istituzionale, assolutista, autocentrata verso una Chiesa,
aperta al dialogo con altre
Chiese, altre religioni e altre
visioni del mondo.
* Uscita da un modello di
Chiesa gerarchica, dispotica,
creatrice di disuguaglianze
verso un modello di Chiesapopolo di Dio, che rende
tutti fratelli e sorelle: una
comunità dalle buone relazioni interne e da un volto
non arcigno verso quanti si
sentono (ancora) all’esterno
di essa.
*Fuoriuscita da una figura di vescovo/presbitero
che prevarica sui fedeli verso
un’idea di pastore misericordioso della Chiesa che cammina in mezzo alla gente,
che porta l’odore di pecore
ed è un uomo vero. Anzitutto
un uomo.
* Uscita da una Chiesa
dove il papa/vescovi sono
preoccupati di governare con
la rigida disciplina canonica
verso un ideale di un vescovo
della Chiesa di Roma, che
presiede nella carità e solo
dopo che diventa papa della
Chiesa universale.
* Uscita da una Chiesa imprigionata nel suo
dispositivo dottrinale e
dalle tradizioni soffocanti
verso una Chiesa capace
di pratiche sorprendenti e di andare incontro
con affetto alle persone
al di là della loro appartenenza religiosa, morale
e della loro condizione
esistenziale. * Fuoriuscita da una
Chiesa fatta di sacro potere, pompa magna e orpelli rinascimentali verso una
Chiesa dei poveri, spogliata
dai simboli d’onore, serva e
portavoce profetica contro
ogni logica di accumulo di
denaro, contro gli idoli del
potere e della sopraffazione
dei deboli, dei poveri e degli
emarginati.
*Uscita da una Chiesaequidistante dai sistemi politici ed economici a favore
di una Chiesa che si schiera
dalla parte delle vittime, che
parla ai poveri e va loro incontro, li abbraccia e li difende con la tenerezza, la
pazienza e la dedizione.
* Fuori da una Chiesa che
si autoincensa, soltanto preoccupata di ribadire ordine,
rigore e disciplina verso una
Chiesa che riconosce di essere soltanto “relativa” di fronte all’assolutezza della croce
del Signore Gesù, morto per
la salvezza di tutti, nessuno
escluso.
* Uscita da una Chiesa che predilige le èlites, i
notabili del mondo cattolico, i cristiani obbedienti e
devoti verso una Chiesa che
si prodiga per i samaritani,
i pubblicani e le prostitute
«che – ci è stato detto – ci
precederanno nel Regno dei
Cieli».
* Fuoriuscita da una
Chiesa che si contrappone al
mondo, verso una Chiesa che
si prende cura dell’ambiente, dell’ecologia e del futuro
della nostra casa comune, la
nostra Madre Terra.
* Infine fuori da una
Chiesa severa, sempre sicura
di sé, che si prende troppo
sul serio, verso una Chiesa
mite, che “abita le domande”
degli uomini, delle donne e
delle famiglie e soprattutto
che prende sul serio il Signore Gesù e il suo vangelo
della misericordia.
Marco Vergottini
3
ASSEMBLEA DIOCESANA - 6 NOVEMBRE 2016
Programma pastorale 2016-2017
LA PAROLA DEL VESCOVO
Riporto parte dell’intervento
del Vescovo Renato Marangoni
all’assemblea diocesana di
domenica 6 novembre sul
programma pastorale del 20162017. Leggiamolo, meditiamolo
e diamogli concretezza.
PROPOSTA PER L’INIZIO
DELLA QUARESIMA
Desidero formulare qui una
proposta che ho vagliato nel
Consiglio pastorale diocesano
e che nasce semplicemente
dall’intento di porre un segno
del nostro camminare insieme
nella gioia del Vangelo. Questo è possibile, anche tra le
contraddizioni e le resistenze
che ci portiamo dietro, se ancora ci aiutiamo ad accogliere
la misericordia del Padre che
Gesù ci ha liberato, per poi
anche manifestarla e donarla.
Per questo siamo Chiesa, tante comunità disperse su tutto
il nostro territorio e non solo,
anche oltre come oggi ci testimonia Emanuela. Sta tutto qui
il nostro impegno pastorale.
Ecco, allora, il segno. Lo
chiamiamo «Giorni dello Spirito
e di comunità». Riguarda tutte
le nostre parrocchie, le coinvolge ciascuna, valorizzando
anche la collaborazione che c’è
tra alcune di esse. Su 87 parroci
44 sono con una parrocchia,
4
ma 43 con due e più parrocchie, fino a otto.
Lo collochiamo all’inizio
del tempo della Quaresima,
un tempo che già la Liturgia
valorizza come tempo di grazie
e di riconciliazione.
Lo programmiamo nei giorni tra il mercoledì delle Ceneri
e la prima domenica di Quaresima.
Tutta la Diocesi è chiamata
a vivere questo breve tempo
come «Giorni dello Spirito e di
comunità».
Che cosa faremo?
In ogni comunità parrocchiale si inviterà chi è disponibile: ci auguriamo che lo
siano chi fa parte dei Consigli
pastorali e dei Consigli parrocchiali per gli affari economici,
quanti operano nella catechesi, nella liturgia, nella carità e
nelle altre forme di animazione e di accompagnamento. Lo
rivolgeremo con delicatezza
e motivandolo a tutti i fedeli che avranno il desiderio e
l’interesse di accoglierlo, senza
preclusioni.
Nell’arco di quei giorni ci
si daranno innanzitutto quattro
appuntamenti comunitari, nelle
ore ritenute più opportune, sostenendo la fatica che ciò potrà
comportare. Saranno momenti appunto «dello Spirito» e «di
comunità», intonati sulla «gioia
del Vangelo». Lì la comunità si
ritroverà e condividerà ascolto,
preghiera, fraternità secondo
i quattro punti degli Orientamenti pastorali.
Saranno, dunque, giorni
di fraternità, di vangelo e di
fiducia.
Dunque non un «di più», ma
quello che siamo chiamati già
a vivere, con il «di più» di uno
stile di incontro e di una scelta
per tutta la Diocesi.
È bello pensare che tutti
coloro che si sentono parte
viva della comunità ecclesiale
locale, la parrocchia - senza
pregiudizio per chi non può
aderirvi - possano ritrovarsi in
questo simbolico passaggio
dell’inizio della Quaresima.
Prepareremo questi giorni.
Offriremo una traccia di base
che poi ogni parrocchia applicherà e adeguerà alla propria
situazione.
È importante che in quei
giorni non ci appiccichiamo
altri impegni, seguendo il criterio non di moltiplicare, ma di
qualificare. Ci sono esperienze
che possono alleggerire la comunità e non appesantirla.
In vista di questa preparazione, vogliamo un po’ uscire
dagli usi consueti. Chiederemo
ai parroci e ai Consigli pastorali di chiedere a due/tre laici - uomini e donne, giovani/
adulti - di dare la disponibilità
per uno o due incontri di preparazione che faremo in più
punti della diocesi per venire
incontro al problema delle distanze. Offriremo il materiale
per predisporre questi giorni
e soprattutto per coglierne il
vero senso e lo stile con cui
realizzarli in parrocchia. Cercheremo di accompagnare la
comprensione e la realizzazione di questa proposta. Una
particolare attenzione, però, ci
vuole a riguardo di queste due
o tre persone da individuare:
possibilmente non siano i soliti che sono già impegnati in
parrocchia. Si abbia l’ardire di
coinvolgere persone nuove,
facendo loro la sorpresa di un
invito ben motivato…
Si tratta di un momento simbolico del cammino di
quest’anno che non introduce
prospettive diverse da quelle
che abbiamo già, ma le attiva
in novità di incontro.
Vi chiedo di non parlare
male da subito di questa proposta. Di non cercare ostinatamente le difficoltà e le ragioni
contrarie.
Vi chiedo di accoglierla
nella gioia del Vangelo. E per
questo ci aiuteremo. Vorremmo
che questo corrispondesse al
sogno di Chiesa consegnatoci
da papa Francesco.
E per concludere, dicendovi un grande grazie, anche a
nome del Consiglio pastorale
diocesano e di tutti i collaboratori diocesani, alcuni dei quali
hanno preparato questa Assemblea, ricorro ancora a papa
Francesco citando «Laudato si’»,
la lettera enciclica sulla casa
comune.
Al numero 222 sotto il titolo
«Gioia e pace» egli scrive, come
se pensasse a noi:
«È importante accogliere un
antico insegnamento, presente
in diverse tradizioni religiose,
e anche nella Bibbia. Si tratta
della convinzione che meno è
di più. Infatti il costante cumulo di possibilità di consumare
distrae il cuore e impedisce di
apprezzare ogni cosa e ogni
momento. Al contrario, rendersi presenti serenamente davanti
a ogni realtà, per quanto piccola possa essere, ci apre molte
più possibilità di comprensione
e di realizzazione personale.
La spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà
e una capacità di godere con
poco. È un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci
a gustare le piccole cose, di
ringraziare delle possibilità che
offre la vita senza attaccarci a
ciò che abbiamo né rattristarci
per ciò che non possediamo».
Il testo integrale dell’intervento
del Vescovo si trova in http://
www.diocesi.it/documenti/archivio/riflessioni/451-l-interventodel-vescovo-renato-all-assemblea-diocesana.html
Bollettino interparrocchiale
I
l 14 settembre, dopo la partecipazione in piazza San
Pietro alla Festa della Santa
Croce, fonte unica della MISRICORDIA, mi sono recato
nelle zone del terremoto del
24 agosto scorso. Avendo frequentato, nel 1948-9 la terza
elementare a Campotosto (in
provincia dell’Aquila) dove mio
padre ha lavorato per la costruzione della grande diga che ha
dato origine poi al Lago di Capotosto (Il lago di Campotosto
è il più grande lago artificiale
d’Abruzzo. Situato interamente
in provincia dell’Aquila, tra i
comuni di Campotosto (da cui
prende il nome), Capitignano
e L’Aquila, a un’altitudine di
1.313 m s.l.m., presenta una
superficie di 1400 ettari e raggiunge una profondità massima compresa tra i 30 e i 35
metri[1]. Il lago fa parte della
riserva naturale statale omonima, istituita su una superficie di 1.600 ettari nel 1984 a
tutela dell’ambiente naturale e
del Parco Nazionale del Gran
Sasso e Monti della Laga.-così
su WikipediA), mi sentivo in
dovere di fare una visita e rendermi conto delle necessità di
quei paesi e anche di Amatrice dove ci si recava spesso la
domenica. A Campotosto ho
trovato il Parroco, di origine
polacca, molto amareggiato e
stanco: ha la responsabilità di
5 parrocchie, tutte colpite dal
terremoto del 2009 e anche da
quello del 24 agosto scorso.
Nei paesi del
terremoto
14 settembre 2016. Festa della S. Croce col Papa. Lo attendiamo!
Ha tutte le chiese parrocchiali inagibilli e chiuse dal 2009.
“Si parla solo dell’Aquila e di
Amatrice e delle nostre difficoltà nessuno si preoccupa!” mi
diceva. Mi sono fermato tutta la
mattinata con lui, ho celebrato
la Messa in una piccola cappella. “Pensa che a causa della
torre campanaria contigua alla
canonica, per mesi ho dormito
in tenda, finchè non ne potevo
più e ora dormo sul mio letto...
però sempre con il terrore che
essa mi crolli addosso!” Il campanile infatti è già lesionato...
Gli ho lasciato il mio numero
di cellulare, promettendogli di
partecipare per quanto possibile, a progetti che dovesse
intraprendere! Mi ricordo infatti
Campotosto con il lago artificiale.
Sospirolo – Gron
ancora della grande generosià
avuta nel 1948 quando siamo
arrivati in paese...e il baule
spedito col treno era arrivato
dopo qualche settimana, causa
l’abbondante nevicata!
Sono sceso poi ad Amatrice. Uno spettacolo di morte
e distruzione! Palazzi, case,
mura, strade, distrutte o pericolanti, cumuli di macerie,
un’infinità di volontari con le
loro divise, di agenti dell’ordine, di autorità che facevano
sopraluoghi, di tende, casette,
in costruzione... e un odore
pesante, strano dovuto a tutto ciò che marciva ...Mi sono
informato per contattare il Parroco e dopo diversi tentativi,
data la grande confusione e
AMATRICE. Chiusa la porta santa della misericordia per pericolo di crollo!
la quantità di persone arrivate
da altre parti, finalmente ho
potuto vederlo e intrattenermi
con lui per una mezz’oretta.
E’ l’unico parroco e qualche
frate è arrivato per dargli una
mano nell’essere accanto agli
anziani e malati da consolare
e sostenere. L’ho visto molto
provato, con il cuore gonfio
di apprensione per le tante
persone che non ci sono più
e quelle che se ne sono andate in altre zone più sicure. Se
avessi potuto, mi sarei fermato
volentieri! Almeno per stare
vicino a tante persone che si
erano adattate a vivere nel
palazzetto dello sport o altre
strutture in attesa delle casette
in legno! Anche a lui ho assicurato di non dimenticarmi
e di apartecipare a risolvere
qualche caso che ci venisse
segnalato. Si chiama don Savino e ho costatato quanto la
gente gli voglia bene e quanto
lui ama il suo popolo!
Verso sera mi son messo in
viaggio, arrivando... a Loreto!
La Madonna mi ha ottenuto
una cameretta proprio a qualche metro dalla sua Casa! Mentre molto stanco mi addormentavo, sapendomi “confinante”
con la Casa della Santa Vergine
di Loreto, pensavo a tutti coloro che la casa non ce l’hanno
più e così, il mattino dopo,
ho celebrato la Messa proprio
nella Santa Casa per loro e per
tutte le famiglie in ansia!
don Alfredo
Si era appena concluso il grest anche
ad AMATRICE!
5
D
a quando si era diffusa
la notizia che Madre Teresa di Calcutta sarebbe stata
canonizzata, avevo deciso che
saremmo andati a Roma per
far festa per Lei, dopo aver
mancato l’appuntamento della Beatificazione, non potevo
mancare questo!
Un affetto profondo mi
unisce alla piccola Suora della
Carità. Fino alla mia partenza
da Palermo abitavo nello stesso
piano del condominio dove abitava il fratello di madre Teresa,
il colonnello Bojaschyu di origini albanesi (Skopije all’epoca
della loro nascita era Albania).
Madre Teresa, nella seconda metà degli anni settanta,
veniva periodicamente a Palermo per organizzare la nascita
di quella che sarebbe stata la
prima sede delle Suore delle
Carità a Piazza Magione, in
pieno centro storico, quartiere
poverissimo della città.
In occasione di quelle visite, veniva ospitata dal fratello.
Io, la mamma e le mie sorelle, avevamo già piena conoscenza della potenza di quella
piccola suora, e del lavoro che
svolgeva in favore degli ultimi
e facevamo in modo di essere a casa per incontrarla.Tante
volte veniva con altre suorine,
entrava in casa mia per salutare la nonna Lea che abitava
con noi, e quando Le capitava
di non trovarmi perché ero a
scuola, mi lasciava un bigliettino, consegnandomi una frase. Mi ha scritto su foglietti di
block notes, su biglietti di carta
pregiata, su sue fotografie custodite dal fratello. Parlavamo
in inglese, ma il suo linguaggio
universale dell’amore era comprensibile anche alla mamma
e alla nonna che le lingue non
le avevano studiate.
Ricordo l’entusiasmo nel
condividere i preparativi, con
la cognata, per la partenza
per Stoccolma del fratello in
occasione della consegna del
Premio Nobel per la Pace e
l’attesa del telegiornale per
vedere la notizia.
6
La mia amicizia con
s. Teresa di Calcutta!
di Loredana Benigno
Se un’amica viene a casa e non ti trova ti lascia un bigliettino,
se l’amica viene canonizzata corri a Roma per far festa per lei.
Due bigliettini autografi di Madre Teresa, conservati da Loredana.
Nel 1979, il giorno dell’inaugurazione della casa delle Suore della Carità a Piazza
Magione, per me fu tristissimo, perché avevo realizzato
che Madre Teresa non sarebbe
né venuta più tanto spesso a
Palermo né venuta a dormire
dal fratello! Però è stato uno
dei giorni che non dimenticherò mai; Il fratello e la cognata portarono, me e mia
sorella ,con loro all’inaugurazione ,la macchina grandissima
guidata dal Colonnello una
persona altissima, dall’aspetto
duro, autorevole. Mi ricordo
che nell’affollatissima piazza
non mi lasciò la mano nemmeno per un attimo. Ci tennero sempre con loro anche nei
momenti di incontro riservati
con la Madre, le autorità e il
cardinale Pappalardo, Arcivescovo di Palermo. Ora le suore
hanno cambiato istituto. Sono
andata ancora a pregare con
Un terzo biglietto e due foto avute dal fratello di Madre Teresa.
le suorine nella loro cappella
in occasione di una recente
vacanza a Palermo.
NIENTE SUCCEDE PER CASO
Siamo partiti per Roma per
quattro giorni. Avevo scritto
alle suorine per avere i biglietti
di accesso a Piazza San Pietro
nel il giorno della canonizzazione. Mi avevano risposto, che
i biglietti, benché chiesti in ritardo me li avevano riservati,
bisognava solo andare a ritirarli
presso il loro istituto.
Posati i bagagli in albergo,
siamo usciti subito alla volta
dell’istituto per il ritiro appunto
dei biglietti.
Quando vado a Roma so
che i mezzi pubblici e la metropolitana sono il posto dove
tenere più alta l’attenzione e
la distanza verso gli sconosciuti, ma niente succede per
caso. In metro una coppia con
un piccolo gruppo di amiche
parlavano vicino a noi della
cerimonia di domenica, della
canonizzazione, delle suorine,
e vai..! Non riesco mai a tacere
e chiedo loro se per casovanno
alla cerimonia, e da li parte una
conversazione piacevolissima,
scoprendo che stiamo andando
tutti all’istituto delle suore missionarie della carità, ci uniamo
al gruppo, pagando il pegno
delle foto ricordo davanti al
Colosseo, e al ritmo rallentato
delle signore. Ma ne valeva la
pena, la capo gruppo è Alberta referente di Genova per il
settore delle adozioni, insieme
al marito, nonché impegnata
in altre attività di volontariato;
con Alberta entriamo nella cappellina delle suore per pregare
mentre fanno l’ora di adorazione. Benché la porta fosse
aperta,c’era uno stacco netto
tra l’aria che si respirava dentro
e il turbinio dei turisti fuori,
(siamo in zona Colosseo) ,si
Bollettino interparrocchiale
potrebbe dire un’oasi di pace
fuori dal mondo.
Tramite Alberta ci ritroviamo dentro l’istituto con la
superiora che ci accompagna
nella stanza che fu di madre
Teresa, dopo un breve dialogo e la promessa di ritrovarci,
nella paura di essere invadenti
lasciamo il gruppo per andare
a ritirare i nostri biglietti
Non so come descrivere il
clima di festa e di gioia che si
respirava nell’atrio solitamente
frequentato dagli sbandati che
sanno di potere ricevere là un
aiuto, delle sedie spaiate, vecchie, forse anche un po’ sporche che erano state messe a disposizione dalle suore che hanno insistito con tutti coloro che
arrivavano di sedersi nell’attesa
che nella loro gioiosa confusione, nella disorganizzazione
più totale si riuscisse a trovare
i biglietti organizzati in parte in
uno schedario; nessuno sbuffava o spingeva eravamo li tutti
travolti da queste suore, poche,
che riuscivano ad accontentare
tutti, compresi noi, ero al settimo cielo!
Ora nell’attesa della domenica potevo godermi, come
rare volte mi capita, Roma da
turista e dedicarmi alla rimpatriata di sabato sera con gli
amici di mio marito. Eh già!
sarebbe lungo spiegare come
la cena del sabato sera sia iniziata a mezzogiorno e finita
quasi alle due di notte.
Per esperienza so che se
non ti presenti ai varchi di
ingresso a Piazza San Pietro
all’alba, forse entri in piazza
ma chissà dove finisci, il telegiornale ha riportato la notizia
che oltre 100.000 biglietti di
ingresso erano stati distribuiti per l’ingresso alla piazza,
allora sveglia alle cinque per
prendere la prima corsa della
metro. Notevoli le misure di
sicurezza, rinforzate per l’occasione a seguito di minacce
di attentati degli ultimi giorni,
tre i varchi di controllo da passare, diversi i punti di primo
accesso.
Arriviamo prestissimo al
varco e dietro di noi in un attimo un fiume di gente, ma
ecco che vedo Alberta con il
suo gruppo messa in posizione
visibile che si guarda intorno
come se cercasse qualcuno,
ho detto a mio marito :-Sta
cercando noi! dopo un tentativo di telefonata, decido
che sfidando la massa devo
raggiungerla, gioia grande
all’incontro mi chiede decisa:
“hai preso i biglietti? Fammeli
vedere!” Felicissima tiro fuori
la mia busta trasparente con
i biglietti, e Alberta mi dice:
“mettili via, usa questi!” Mi ritrovo in mano i biglietti per il
primo settore, ed essendo tra i
primi ad entrare riusciamo tutti
del gruppo, a posizionarci in
fila indiana lungo le transenne,
siamo vicini all’altare, le ore di
attesa di inizio cerimonia sono
volate, in un clima di gioia ed
amicizia;
Durante la celebrazione in
un clima di emozione generale
ho pianto tanto, mi sono passati in mente tanti ricordi e tante domande alle quali ancora
non so trovare risposta. Infine
il Papa blindatissimo durante la
cerimonia, si lascia abbracciare dalla Piazza percorrendo in
lungo e largo i corridoi tra la
folla festante, eravamo vicinissimi. Ci emozioniamo ancora,
con mio marito, al ricordo di
quest’incontro casuale con il
gruppo di Genova ,e ci ripetiamo ancora che nulla succede
per caso. Forse c’è lo zampino
di colei che quando non mi
trovava mi scriveva:
Ama gli altri come Gesù ti
ama; oppure: Sii Santa perché Gesù ti ama e Lui è Santo.
Dio ti ama, ama gli altri come
Lui ti ama.
Loredana Benigno Salici.
Un viaggio speciale
Da anni non partecipavo a un
pellegrinaggio e questo Giubileo della Misericordia, mi ha
dato l’opportunità di fare questa
esperienza di fede condividendola con i parrocchiani di Sedico, Bribano, Roe e Belluno. A
fine ottobre, quasi al termine di
questo Anno Santo, siamo partiti
per Roma.
La prima tappa ci ha portati alle
pendici del Gran Sasso, dove si
erge il bellissimo e per me sconosciuto Santuario di San Gabriele
dell’Addolorata. Una riflessione
profonda e un incontro personale con padre Sergio Raiteri
che molti conoscono per la sua
costante presenza a Mediugorie,
mi ha aiutato a sciogliere alcuni
nodi interiori e mi ha dato un
senso di pace.
L’indomani una splendida giornata di sole ci ha accolti in piazza
San Pietro. Essendo arrivati presto, abbiamo trovato una scarsa
affluenza di pellegrini che ci ha
Sospirolo – Gron
permesso di oltrepassare quasi
subito la Porta Santa ed entrare in
quel grande tempio di Fede che è
la Basilica di San Pietro. L’emozione del passaggio della Porta Santa
ha raggiunto il culmine con l’inaspettata comparsa di Papa Francesco all’Angelus, che voci davano
già partito per il viaggio in Svezia.
Era un puntino lontano lassù in
alto tra il colonnato e l’azzurro del
cielo ma la sua inconfondibile e
confortante voce era vicinissima
e mi è arrivata al cuore. Nel pomeriggio non è mancato il giro ai
più bei monumenti e alle grandi
chiese del centro di una Roma
davvero “Eterna”.
La tappa successiva ha raggiunto
Colle Valenza vicinissima a Todi.
Situato in un posto bellissimo
che domina lo splendido paesaggio umbro, si trova il Santuario
dell’Amore Misericordioso, fortemente voluto da Madre Speranza, dichiarata Beata il 5 luglio
2013 da Papa Francesco. Il San-
tuario, visitato da da Papa Giovanni Paolo II il 22 novembre del
1981 che l’ha elevato a tale titolo
il 17 aprile 1982 ha una storia che
meriterebbe essere conosciuta.
Questa oasi di pace è stata definita “la piccola Lourdes italiana” Santuario Colle Valenza.
perchè come a Lourdes ci sono
Un ringraziamento va a don Cele vasche per l’immersione. Imsare che ci ha accompagnato e
mergermi nell’acqua dell’Amore
con Daniele ci ha fatto anche da
Misericordioso, passare la Porta
cicerone, a tutte le belle persone
Santa del bellissimo Santuario e
che ho incontrato e naturalmenassistere alla Santa Messa, unito a
te al Signore che ci ha concesso
quanto vissuto ore prima, è stato
di andare e ritornare sani e salvi
un concentrato di spiritualità di
con un tempo sempre sereno.
cui sentivo il bisogno per ritornadbd
re a casa più serena. L’unica preoccupazione che avevamo tutti
per l’avvicinamento alle zone
sismiche si è rivelata non del
tutto infondata perchè il mattino
della partenza, arrivati all’altezza
dell’Aquila, abbiamo avvertito
quella tremenda scossa che ha
distrutto la Basilica di San Benedetto a Norcia ma poi per fortuna
il viaggio è proseguito tranquillo. Santuario di san Gabriele Gran Sasso.
7
I
l 21 Novembre u.s., durante l’incontro di Catechismo,
tutti insieme, ci siamo recati a salutare i dieci giovani
africani, arrivati nella nostra
Comunità, per il periodo stabilito dalla legge italiana, necessario per avere il permesso
di soggiorno. E’ stata un po’
faticosa la salita alla loro dimora e molti erano perplessi
della piccola impresa di civiltà: salutare e accogliere lo
straniero! Gesto sacro sotto
ogni celo e in ogni religione.
(Ma la paura arriva a rovinare anche le cose più sacre e
antiche!).
Non volevamo andare a
“giudicare” le persone, volevamo solo esprimere il nostro
desiderio di pace, amicizia e
rispetto e augurare loro un
soggiorno utile per loro e
per la Comunità in cui sono
arrivati. Abbiamo trovato ad
accoglierci sei giovani africani
(quattro erano a scuola di italiano a Belluno) assistiti dalla
loro responsabile: il loro sorriso e la loro compostezza ci
hanno subito messo a nostro
agio e i ragazzi si sono accorti
che ci trovavamo di fronte a
persone miti e desiderose di
pace. Dopo aver dato loro il
BENVENUTO, ogni rifugiato
I ragazzi salutano
i rifugiati di Sospirolo
La salita verso sopra Sospirolo.
si è presentato nella propria
lingua, dicendoci il nome,
la nazione di provenienza,
quanto tempo ha messo per
arrivare in Italia, il mestiere
che svolgeva nel suo paese. Tutto venne tradotto e i
nostri ragazzi hanno seguito
tutto con grande attenzione
e anche commozione. Alla
fine ci siamo stretti la mano,
(addirittura i Giovani ci hanno
offerto un cesto di cibo delle
Il welcome e il dialogo con i giovani africani.
8
Siete tra amici!
loro terre!) e la signorina Margherita ci ha ringraziato esprimendo il desiderio di avere
la possibilità di incontrarci
ancora per una maggiore
conoscenza. Con una gioia in
più nel cuore, essendo ormai
terminata l’ora di catechismo,
siamo scesi alle macchine dei
Genitori che aspettavano davanti alla chiesa di Sospirolo.
Ancora una volta l’esortazione di Papa Francesco “CHIE-
SA IN USCITA” FUORI DALLE CHIESE E DALLE AULE,
ENTRARE NEI LUOGHI DI
SOFFERENZA, aveva vinto e
portato la GIOIA DEL VANGELO: SIAMO TUTTI FIGLI
DELLO STESSO PADRE MISERICORDIOSO! ABBIAMO
COSTRUITO UN PONTE CON
L’AFRICA! e continueremo a
costruirlo nel Nome di Colui
che ci ha chiamati alla Fede:
GESU’!
Il dono dei fugiati.
Bollettino interparrocchiale
Cronaca parrocchiale Sospirolo
■
CHIESA PARROCCHIALE
SOSPIROLO
Finalmente sono state “otturate” le fessure aperte dal 2008
nel soffitto della chiesa. Trovato il “ragno” adatto, con una
giornata di lavoro a 23 metri
d’altezza, due bravi operai del
CANTIERE DELLA PROVVIDENZA di Belluno, son riusciti
a iniettarvi della schiuma. Non
è stato certamente un intervento
definitivo. Lo si farà negli anni
in avvenire, dopo aver sistemato
le fondamenta, legato le mura
dell’abside...Intanto l’occhio,
come si dice, voleva la sua parte e quelle crepe davano solo
incertezza e apprensione. Ora
che la schiuma si è solidificata
bene, non c’è pericolo che caschino calcinacci o scenda della
polvere dal soffitto nelle giornate di forte vento. Credo che
ne guadagneremo anche nel
riscaldamento invernale: l’aria
calda non va più a finire anche
nella soffitta!
CHIESETTA DI SAN LORENZO
Come preannunciato nello
scorso Bollettino, per il 10 Agosto, festa del Santo Patrono, la
Pala dell’Altare è stata ultimata e
rimessa al suo posto. Il risultato
dell’intervento è stato veramente splendido! La bellezza del
dipinto, opera del pittore Nicolò
Stefani (1520- 1599) ora può
essere gustata da chiunque la
osservi. Il restauro conservativo era estremamente necessario
per salvare l’opera ed è stato
portato a termine con grande
professionalità dalla restauratrice Mariangela Mattia. Da notare che l’autore del dipinto è lo
stesso di quello nella Cappella
di San Daniele unita a quella
di Santa Giuliana. Dipinto straordinario anche quello e che
attualmente si trova, dopo il restauro da parte del Comune di
Sospirolo, nell’ufficio del Sindaco. Sono due delle più belle tele
presenti nel nostro territorio!
Sospirolo – Gron
Ultimi interventi nelle chiese
Chiesa di Mis prima.
Chiesa di Mis dopo.
Sale il ragno a 23 metri.
San Lorenzo prima.
San Lorenzo dopo.
In occasione del restauro,
sia nella parte lignea che pittorica, dell’Altare, esaminando
meglio la chiesetta soprattutto
nella parte dietro l’altare, ci è
sorta una domanda (in primis
di Mioranza Angelin!): è possibile che ci siano degli affreschi?
Le malte si sono conservate in
parte compatte e solide, sotto
sicuramente dovrebbero essere presenti dei dipinti, come in
tantissime chiese di quell’epoca (Santa Giuliana, Santo Stefano, San Tiziano...). Così ho
interpellato il Sovrintendente
alle Belle Arti di Venezia se era
possibile fare un piccolo sondaggio... La Restauratrice della
Pala mi suggerisce un esperto
del luogo... Fatto sta che il sondaggio è stato fatto e tracce di
affreschi sono affiorati... Ora,
sottoposta la questione a Venezia, attendiamo il loro parere.
Speriamo bene! Vi farò sapere
nella prossima puntata! Certo
che la Chiesetta di San Lorenzo
meriterebbe un grande esame:
anche il pavimento con le sue
“lapidi” sicuramente nasconde
qualche sorpresa.
Con la collaborazione del
signor Sintich prof. Mario, che
ci ha fornito la corrente e l’acqua, si sono ripulite le mura
esterne, sistemato il tetto nelle
parti più danneggiate, tolte le
erbacce ormai presenti anche
sul campanile. Grazie quindi al
Prof. Sintich e a tutti quelli che
sostengono questa impresa di
recupero religiosa, culturale,
storica del nostro territorio.
della Provvidenza,l’ intervento richiesto è stato finalmente
portato a termine nel mese di
settembre. Anche qui abbiamo
avuto bisogno dell’acqua per
la idropulitrice (che ci è stata
fornita con grande gentilezza
e generosità dalla famiglia di
Pietro Troian). E’ stato ripulito
da sterpi ed erbacce il campanile, il tetto e rifatte le malte in
diverse parti delle mura. Ora la
chiesetta è molto più “attraente”: speriamo che qualcuno in
più vi entri nelle poche messe
che vi vengono ormai celebrate!
Anche le campane (elettrificate) hanno avuto le loro cure da
parte della Ditta Comin che ha
cercato di togliere alcuni inconvenienti nel suono. Credo che il
tutto sia stato apprezzato e per
un pò non siano richiesti altri
interventi. Il tutto lo affidiamo
alle premure della brava Sacrestana Luigina!
CHIESETTA DI MIS
Diverse persone l’avevano
chiesto da tempo: “fate qualcosa per la chiesetta di Mis”!
Una giornata di lavoro, con
l’uso della piattaforma sollevatrice e gli operai del Cantiere
9
FESTA DI SAN LORENZO AL COLLE E DI SAN MICHELE AI PASCOLI
Estate, tempo di relax ma
la fede nel Signore “non va in
vacanza” grazie anche all’intercessione dei Santi protettori
della nostra Comunità.
In particolare, il 10 agosto
e il 29 settembre due frazioni
della nostra Parrocchia di Sospirolo si sono riunite in festa
per i loro Patroni: San Lorenzo
e San Michele.
La S.Messa nella chiesetta
sul colle di Sospirolo è stata
allietata anche dalla bellezza
della pala dell’altare restaurata recentemente e benedetta
al termine della celebrazione.
I colori riportati alla luce dal
lavoro della restauratrice ci
permettono di riscoprire la
fede dei nostri predecessori
che non si è mai spenta nei
secoli.
Ai Pascoli si è rinnovata
una tradizione: la benedizione delle “inime”, lunghe aste
di legno che permettono di
scuotere le alte cime dei castagni per far cadere i loro frutti.
Così sia la nostra fede, ci ha
invitato Don Alfredo, con cui
posso arrivare in alto a cogliere i frutti di misericordia che
Dio ci dona ogni giorno.
La pioggia ci ha spinto nel
garage di Angelin... grazie
di tutto!
L’altare restaurato di San Lorenzo.
Incontri interparrocchiali
La Santa Messa a San Michele ai Pascoli.
Il pranzo a San Michele è stato favoloso!
Chierichetti fedeli, umili e allegri
LE ELEMENTARI si incontreranno OGNI MERCOLEDI’ DALLE
ORE 15.00 alle 16.00 nella PARROCCHIA DI GRON per i catechismo della Seconda, Terza, Quarta, Quinta elementare. La Prima Elementare è affidata a ciascuna mamma perché insegni: il
SEGNO DELLA CROCE, IL PADRE NOSTRO, L’AVE MARIA, IL GLORIA
AL PADRE e anche la strada alla chiesa.
LE MEDIE: PRIMA-SECONDA-TERZA di ambedue le Parrocchie si
incontrano in CASA INCONTRO A SOSPIROLO OGNI MARTEDI’
dalle ore 18.30 alle 19.30. Le Catechiste saranno Anna Maria
e Teresa con il Parroco. In quasi tutti gli incontri saranno presenti
TESTIMONI di vita “DONATA” al prossimo nel volontariato o nella
consacrazione a Dio nella Chiesa.
PRIMA E SECONDA SUPERIORE: chi desidera la CRESIMA è atteso IL GIOVEDI’ IN CASA INCONTRO dalle ore 18.30 alle 19.30. Catechisti
sono il Parroco, il Diacono e qualche aiutante. La Cresima ancora
non è stata fissata. Sicuramente nel 2017. Il luogo per la Cresima
quest’anno è la CHIESA PARROCCHIALE DI GRON.
10
CASANOVA GIUSEPPE e VALENTINA (Maras): due fratelli che si fanno onore
nella Comunità Parrocchiale! Puntuali nel servizio liturgico, allegri quanto
basta, ormai esperti in ogni campo di Messe, Processioni, Turiboli e Navicelle... ci hanno dato il loro tempo, la loro presenza per parecchi anni (Giuseppe
è alle Superiori)! Grazie dal Parroco e da tutta la Comunità!
Bollettino interparrocchiale
Cronaca parrocchiale Gron
■
Il Grest di Gron allʻinsegna della gioventù e della creatività
A
nche quest’anno tra luglio e agosto, la casa
parrocchiale di Gron ha
ospitato il Grest (Gruppo
estivo).
È una tradizione ormai,
ma ad ogni estate ci sono
delle novità e questa edizione ci ha portato una ventata
di gioventù. Un bel gruppetto di ragazze e ragazzi,
gioiosi, impegnati, anche
“casinisti”- nel limite del
giusto - hanno organizzato
giochi, sono stati preziosi
custodi durante le attività e
le uscite. Le ragazze in particolare si sono prese a cuore
i più piccini, quelli tra 4 e 5
Sospirolo – Gron
anni, che senza il loro aiuto
non avremmo potuto accogliere. È stato bello vederli
lavorare seduti magari sulle
ginocchia delle loro amiche
grandi: il tavolo, le pareti ,
persino i davanzali del laboratorio, traboccavano di disegni e dipinti coloratissimi.
Le attività si sono svolte
serenamente nei laboratori
tradizionali di cucina, del
legno e del ricamo. Ci piace
però ricordare in modo particolare quelle attività in cui
la carta dei giornali o la plastica delle bottiglie si sono
trasformati in fiori, animaletti e collane. Le animatrici
hanno saputo trasmettere
non solo il senso del bello,
ma soprattutto il messaggio
che anche con materiali di
scarto si possono realizzare
piccoli capolavori.
Come sempre il mercoledì è il giorno delle uscite,
ma quest’anno il maltempo
non ci ha permesso grandi trasferte. Interessante, e
nuova, l’escursione al sito
di San Daniele alle Rosse
guidata da don Alfredo che
ringraziamo anche per averci fatto meditare sulle parabole della misericordia.
Grazie agli animatori,
alle animatrici, ai genitori
che hanno ci hanno offerto la loro collaborazione e
a Federica che insegnato i
canti per animare la messa
dell’Assunta.
Tutto, comunque, è stato
documentato nei cartelloni
in cui settimana dopo settimana venivano raccolte
le foto più significative di
ogni attività, compresi giochi, “abbuffate” di pizza o
di anguria e che rimarranno
nell’archivio parrocchiale:
magari, fra qualche anno,
a qualcuno verrà la voglia
di riguardarli per rievocarle belle giornate trascorse
insieme.
11
Tutti insieme
E
ra sorta una discussione
tra le catechiste di ambedue le Parrocchie, riunite nella Casa Incontro di Sospirolo.
Giustamente le catechiste di
Gron lamentavano l’assenza
del Parroco nei loro incontri e
chiedevano perciò un cambiamento: un pò per parte! Il Parroco sosteneva che così le cose
si complicavano, sia per lui che
per i ragazzi sia per le Catechiste di ambedue le Parrocchie. La soluzione era di FARE
UN UNICO CATECHISMO!...
Salire da Gron a Sospirolo...
sembrava troppo “umiliante”
anzi sembrava “annientare” la
Parrocchia di Gron. Ecco allora
la proposta: La Parrocchia di
Sospirolo è disposta a scendere
a Gron per un unico incontro
di catechismo? Tutte le catechiste subito con entusiasmo
hanno accettata la proposta
e tutte le Catechiste di Gron
si sono illuminate di gioia! Il
MIRACOLO si era compiuto! E
questo è fare catechismo: INSIEME, PERCHE’ ABBIAMO LO
STESSO SIGNORE, LA STESSA
FEDE, LA STESSA MISSIONE
E’ LA PRIMA LEZIONE DI CATECHISMO! Tutto questo vien
prima delle divisioni tra parrocchie! Ci saranno sicuramente
tante difficoltà in questo camminare insieme, ma ci saranno
molte più consolazioni, perchè
il Signore sarà con noi:” LA’
DOVE CI SI RIUNIRA’ NEL MIO
NOME, IO SARO’ CON LORO!”
Seconda Elementare con le Catechiste Sonia e Rachele
Quarta Elementare con le catechiste Antonella e Teresa (in Africa al momento)
12
Ci saranno sicuramente lamentele e chiusure. Non impressioniamoci! E’ normale!
Da alcune settimane il
NUOVO catechismo procede
con soddisfazione di quasi tutti! I più contenti credo siano i
ragazzi! Ecco le foto del primo
giono nella Chiesa di Gron!
Seguendo le esortazioni
di Papa Francesco, le prime
lezioni sono fatte IN USCITA!
e nel MISERICORDIARE, cioè
non nel PARLARE di Misericordia ma nel compiere OPERE
DI MISERICORDIA! Dopo aver
letto, il miracolo della moltiplicazione dei pani nel Vangelo,
(con l’aiuto del ragazzo che
diede i 5 pani e 2 pesci!) e
aver ascoltato l’ordine di Gesù:
Dare da mangiare agli affamati...
“Date voi stessi da mangiare”,
abbiamo bussato ad ogni porta
delle frazioni vicine alla chiesa
chiedendo di aiutarci a dar da
mangiare e da bere ai poveri
che frequentano la Mensa dei
Frati a Mussoi. Con dicembre
prepareremo tutti insieme IL
NATALE VIVO.
Terza Elementare con le catechiste Eleonora e Itala
Quinta Elementare con le catechiste Anna e Luana
Bollettino interparrocchiale
Elio Olivotto
Diario dell’esperienza militare
di Elio Olivotto (1943-1946) - prima puntata
Terminata la lettura del “Diario di Pietro De
Cian”, iniziamo la pubblicazione di un nuovo
documento sulla Seconda Guerra Mondiale.
Lo dobbiamo alla penna del Sig. Olivotto Elio
che ha lasciato alla sua famiglia il Diario dell’
esperienza militare fatta dal 1943 al 1946.
Persona silenziosa, riservata, è vissuto con
la moglie Anna e i suoi due figli, Maurizio e
Daniele nella bella villa proprio davanti alla
Scuola Materna di Maras, fino al 10 maggio di
quest’anno. Era da anni in pensione, ma la sua
lunga attività di Geometra e Perito Forestale lo
ha portato in molte realtà lavorative: Falcade,
Agordo e la Valle Agordina. Amava molto il
suo lavoro che ha sempre svolto con grande
impegno e coscienza, lasciando dovunque
un ricordo di persona onesta, precisa, fedele
e preparata. Lo dico per esperienza, avendo
sentito molto spesso parlare di lui nei miei anni
di ministero a Falcade. Il Diario che riporterò sul
nostro Bellettino, me lo aveva consegnato (su
mia richiesta!) assieme ad altri suoi scritti ( tra cui
ricordo: Regole, Vicinie e Frazioni nel Bellunese
- Terre di proprietà Collettiva nella Provincia di
Belluno-Detti Latini- Statuto della BACCHETTA
di Livinallongo (14 ottobre 1541), diversi anni fa.
Mi dispiace non averlo fatto conoscere mentre
Elio era con noi! Ma era così normale vederlo
sereno e sempre chino su libri, sul giornale o sul
computer...che la sua partenza da questo mondo
è stata improvvisa per tutti! Con questo gesto
quindi lo vogliamo non solo ricordare, ma anche
ringraziare per il bell’esempio di vita che ci ha
dato anche nella faticosa età della vecchiaia!
Periodo militare
Capitolo I°
PRIMI APPROCCI
CON LA VITA MILITARE
26 agosto 1943
ARRUOLAMENTO
Abitavo ad Ala. Avendo ricevuto la
cartolina precetto di chiamata alle armi,
dovevo presentarmi al Distretto militare
di Trento
Mio padre mi aveva preparato una
piccola cassetta di legno con funzione
di valigia. Questa cassetta conteneva un
paio di scarpe, un sapone, un rasoio, un
paio di calze e alcune cibarie. Al Distretto,
un militare volle esaminare il contenuto
della cassetta e.. come se fosse una prassi,
si prese le calze, il sapone e le cibarie
senza dire nulla.
Vengo assegnato al 62° Reggimento
fanteria i cui componenti erano, per la
quasi totalità, meridionali. La caserma si
trova a Trento, lungo la riva sinistra dell’Adige, a monte del ponte di S. Lorenzo
(Lungadige G. Leopardi). Mi presento a
questa caserma e, in un capannone che
fungeva da dormitorio mi consegnano
una branda con un materasso nuovo e
due coperte. Questo capannone dava su
un cortile antistante al fabbricato della
caserma. Mi viene ordinato di presentarmi
nella caserma per prendere in consegna
Sospirolo – Gron
l’equipaggiamento (anche le fasce e le
pezze da piedi che non avevo mai usate).
Ritornato nel mio capannone mi accorgo
che, nel frattempo, il mio materasso nuovo era stato sostituito con uno vecchio e
sporco, dotato di pidocchi. Il rancio era
generalmente costituito da una gavetta di
pasta (poca) in brodo con dentro qualche
pezzo di scarti di carne (la carne buona
Genitori e fratelli di Elio Olivotto.
■
Diario
■
prendeva altra strada). L’acqua c’era solo
per bere e non per lavarsi. Di notte i servizi igienici erano sparsi per il cortile e
anche davanti alla porta del capannone
e, al mattino, per uscire. bisognava fare
un salto in lungo.
2 settembre 1943 - 13 settembre 1943
ARMISTIZIO
Nel tardo mattino del 2 settembre suonano le sirene di allarme aereo. Il mio reparto stava facendo la solita esercitazione
di marcia lungo la strada che fiancheggia
l’Adige. Cercammo di disperderci lungo
le rive del fiume. Ad un tratto, dal monte
Bondone, vedo spuntare molti aerei che
cominciano subito a sganciare le bombe.
Il ponte S. Lorenzo sull’Adige era ingombro di gente che fuggiva dall’altra parte della città, verso il Doss Trento, per
mettersi in salvo. Il ponte fu centrato in
pieno e poi non vidi altro perché. con la
testa tra le alani, mi accucciai in una buca
del terreno. Cessato il bombardamento ci
avviammo verso la caserma. Questa era
stata gravemente danneggiata e il nostro
capannone era stato distrutto. Anche la
mia “valigia”, con il vestito borghese e le
scarpe, fece la stessa fine. Poiché, prima
dell’esercitazione, ci avevano ordinato di
lasciare in caserma la giacca della divisa
perché faceva caldo, anche questa andò
perduta. Ci riconsegnarono, oltre ad uno
zaino con il corredo, una giacca che era
un residuato della prima guerra mondiale.
Confrontando il nostro equipaggiamento
e il nostro addestramento con quelli dei
tedeschi mi chiedevo come avremmo potuto vincere la guerra.
Verso sera ci avviammo, a piedi, per la
strada della Valsugana, diretti a Levico ove
arrivammo verso mezzanotte e trovammo
alloggio in quella caserma. Ricordo che
eravamo in un periodo assai difficile, tra
la caduta del fascismo (25 luglio) e l’armistizio (8 settembre) e, tra noi, anche
se vaghe, correvano notizie non troppo tranquillizzanti sull’andamento degli
eventi. Il 5 settembre ci fecero inquadrare
nel cortile della caserma. Poco dopo si
presentò un generale con vari ufficiali e
questo ci disse che “sono state accertate
alcune defezioni” e ci ricordò che la pena
per i disertori era la fucilazione.
Il 10 settembre ci consegnarono un
fucile e partimmo per l’altopiano di
Asiago. Attraversato il Passo Vezzena,
scendemmo per la valle d’Assa. Di tut13
■
Diario
■
Papà in divisa e medaglia d’oro
Elio Olivotto
ti i nostri ufficiali era rimasto un solo
tenente al quale, oltrepassato il passo,
dissi: io abito ad Ala, da qui scendo
per Lavarone e attraversata la Vallarsa
sopra Rovereto, sono a casa. Il tenente
mi rispose: se fai ancora un passo in
quella direzione ti sparo e fece cenno
di estrarre la pistola. Verso sera arrivammo a Camporovere, paese alla periferia
di Asiago, e trovammo alloggio in una
scuola. Il giorno successivo si era dileguato anche l’ultimo ufficiale!
La popolazione diceva che gli americani erano sbarcati a Venezia e presto
sarebbero arrivati anche ad Asiago e,
quindi, sarebbe stato opportuno attenderli
qui. Intanto diverse persone ci portavano
da mangiare. Pure loro avevano parenti
militari dispersi sui vari fronti e speravano
che anche ai loro congiunti fosse fatto lo
stesso trattamento.
Il 12 settembre decisi di ritornare a
casa. Un mio compagno, che si chiamava Bertoldi, mi disse che la sua famiglia
CORPUS DOMINI 1962
Il celebrante don Giuseppe De Toffol
li guida verso San Rocco come da
tradizione. I chierichetti vestivano
ancora in nero con cotta e veste; sulla
strada si intravedono i petali dei fiori
sparsi sicuramente dai bimbi dell’asilo
14
guidati dalle suore; le donne del canto
seguono col capo coperto dal fazzoletto;
i carabinieri accompagnavano non
per difendere da terroristi ma per dare
solennità alla festa; gli uomini portavano
con serietà e devozione le grandi torce e il
abitava a Lavarone e mi invitò ad andare
con lui fino a casa sua. Qui trovai una
commovente accoglienza da parte dei
suoi parenti. Mi dissero che i tedeschi
erano alla ricerca di militari italiani che, se
catturati, venivano internati in Germania.
Mi diedero un vestito borghese e anche
un paio di scarpe perché quelle che avevo
erano di tipo militare e attiravano l’attenzione dei tedeschi. Vi sono sempre delle
persone buone e generose! Ripartii e,
sempre a mezza montagna, passando per
i paesi di Carbonare, Folgaria,Terragnolo
e attraverso la Vallarsa sopra Rovereto arrivai, a notte fonda, a Serravalle, frazione
di Ala, sulla statale Verona-Trento.
Dovevo fare ancora otto chilometri
per arrivare a casa, ma ero troppo stanco. Qui conoscevo una guardia boschiva
comunale e bussai alla sua porta. Trovai
buona accoglienza, mi rifocillarono e mi
diedero un letto per dormire. Il giorno
successivo (13 settembre), rientrai a casa.
(Fine della prima puntata.)
FOTO STORICA
baldacchino; in fondo si nota parte della
vecchia canonica, proprio all’entrata nella
piazza Lexi attuale... SOLO IL MESTERO
EUCARISTICO E’ RIMASTO EGUALE. PANE
DI VITA ETERNA PER L’UMANITA’ in cerca di
Pace e Giustizia!
Bollettino interparrocchiale
La pagina dei ricordi di Aurelio Sacchet
C
on questo numero del
Bollettino, iniziamo una
collaborazione con Sacchet
Aurelio, Sacrestano a vita
della Chiesa Parrocchiale di
Sospirolo, insignito dell’onorificenza pontificia di Cavaliere
di San Sisvestro e custode di
tanta storia della Comunità!
Quest’anno ha avuto qualche
difficoltà di salute da superare. Ora sta concludendo la
sua convalescenza a Taibon
Agordino, ma ben presto ritornerà (lo auguriamo a lui
ma anche a noi!) nella sua
casa di Oregne! Come tutti
sappiamo, Aurelio ha seguito
la storia delle nostre Comunità, molto da vicino. Accompagnando i vari Parroci nel
loro ministero, è testimone
credibile di tante vicende e
di tante persone del passato.
Ringraziando il Signore per il
dono della sua buona memoria, gli chiediamo di metterci
al corrente delle vicende del
nostro passato. Questo per
conoscere e amare ancora di
più il nostro paese e i suoi abitanti. Non saranno lezioni di
storia, nè seguiranno un ordine temporale o di importanza
nè saranno solo ricordi religiosi: gli lasciamo la libertà
di parlare di quello che vuole
e come vuole.
Inizia con il racconto legato alla sua famiglia, credo
interessante anche per noi.
Aurelio conserva una lettera del bisnonno DE CIAN
MARTINO alla moglie PRIMA MANFROI, dalla Francia, dove si era recato come
seggiolaio (careghéta). La
lettera (che pubblichiamo e
“traduciamo”, rivela la tenerezza e anche la concretezza
di un cuore innamorato, sensibile e profondamente unito alla moglie, alla famiglia,
alla terra e a Dio. Le parole,
le espressioni usate, sono
senz’altro di altri tempi. Rivelano però una base morale e
spirituale, sostegno forte nel
superare tante difficoltà! Per
una maggiore completezza,
Aurelio ci presenta un pò anche i suoi antenati. De Cian
Martino sposa Manfroi Prima,
VINCENZO suo figlio sposa
Tibolla Virginia, questi hanno
una figlia DE CIAN AGNESE
che sarà la madre di AURELIO, avendo sposato SACCHET ANTONIO. Per quanto
riguarda il luogo: Vincenzo
abitava a Campaz, e Sacchet
Antonio verrà al Castello di
Oregne, dove nasce Aurelio,
fino al 1949, quando viene
costruita la attuale casa.
Lettera di Martino De Cian alla moglie Prima Manfroi 1888.
Sospirolo – Gron
In primo piano la casa attuale di Aurelio. In secondo piano la casa dove è
nato,piano superiore seconda finestra a ds. Casa dei contadini del Castello di
Oregne.
Veniamo ora al documento
storico della lettera e sua “traduzione leggibile, però con
tutte le parole e verbi e frasi
come sono state scritte. Non
impressioniamoci! Ma lasciamoci toccare da tanta tenerezza romantica e dal tanto affetto
familiare di un uomo lontano.
LETTERA DI...
MARTINO DE CIAN
1 / 5/ 1888
Cara Molie
Fà oservazione di
questa Rosa
Come è
pura
e bella che
rassomiglia
la tua
persona
quando ti ò
ala mia partenza lasiata.
Tu rassomigli questa rosa a
mio riguardo e voglia pure
il Signore che sì tale bellezza non avesse da devenire
macchiatta dela sua purità
onde ala nostra riunione se
Idio piace, che di tua alegrezza mi possi dire Echo la
Rosa che lasciasti e conservatta pura e senza machia.
Altro tanto sarà di mè
Guerriero quanto al nome,
come mi vedi quì dipinto a
cavallo ed ad ogni mia tentazione che si presentasse agli
ochi miei si svanisse ogni cosa
considerando questa Rosa che
da te deve essere conservatta.
Ora passo ad altre cose ti
dirò che ò avutto letera dal Figlio Vincenzo, sta bene e dice
che passa linverno con molta
neve e poi Paolo mi scrisse
che impara e si contenta del
suo lavoro, Ora mi dici se ai
trovate le patate come ti disi
nella cartolina postale poi
del fieno nella montagna se
lo ai menato abasso più dele
armente se ano fatto bontà
e se sta bene. Poi la capra se
ano da fare poi ti prego di
binare le schorze e le semole
che se Idio vuole questo autuno ti spedirò il denaro da
comperare un porcho picolo.
Più desidero sapere come va il
tempo per li prati e per i lavori
di campagna poi fami sapere di tuo padre come stano
e tuta la sua famiglia e digli
che aspetto la sua risposta e li
15
saluto. La mia salute e buona
come spero di te e figli. Aceta li miei saluti e così li figli
gli dono un bacio a tuti voi.
Adio Adio . Saluta tuti i Parenti e Amici, risposta di tuto
tuo marito D. Martino fami
sapere che ti scrive le letere.
De zanet Antonio e figlio sta
bene e saluta la sua famiglia
salutala anche per me Adio.
MICHELE TIBOLLA
(17-6-1834 \ 4 -3-1915 )
Nato a Libàno, arriva a
Cassol come cocchiere (“cocio), presso i Conti Villabruna.
Si sposò con Burlon Teresa. In
seguito si è comperato un’Azienda dai Conti Villabruna,
che si chiamava Boschi di
Campaz “Salce” e mette al
mondo 9 figli. Riuscirà ad avere in affitto ben due fornaci
(rimangono i resti di una sola).
La sua fortuna però è dovuta
all’arrivo della Ferrovia Padova-Belluno. Taglia infatti tutti
i boschi di rovere (rore) che
possiede per preparare le traversine per le rotaie del treno
(i sveller). La ferrovia viene posizionata verso la fine dell’800.
Possiede così campi e stalle
con parecchio bestiame tanto
da assumere tre 2-3 “servitrici”.
Aurelio ricorda tutto questo
dai racconti della nonna, che
gli narrava di come alla sera
quando i contadini arrivavano
a casa col carro di fieno, prima
di scaricarlo, li faceva acco-
Casa di Tibolla Michele “Salce” a Campaz.
modare e recitava con loro il
Rosario.
(Tibolla Michele ebbe
come figlia Virginia, che sposò De Cian Vincenzo, figlio di
Martino De Cian bisnonno di
Aurelio).
Tibola Michele era anche
un grande benefattore delle
Chiese di Santa Giustina, Meano, Paderno e di Sospirolo
e di tante altre E’ conservato
da Aurelio anche un elenco
di tutto quello che ha lasciato
alla Parrocchia.
Morì poco dopo ill Parroco di Sospirolo, don Gregorio
De Lotto (+ 6-1-1915). Ai suoi
funerali ci fu più gente che a
quello dell’Arciprete!
Ecco la storia della fotocol-morto. Michele muore,
purtroppo senza lasciare una
sua fotografia! I familiari non
si rassegnano! Chiamano il
fotografo, vestono il defunto
con il più bel vestito (tela di
canapa!), lo portano nel cortile, lo mettono a sedere ap-
Fornace a Dussan in affitto a Michele Tibolla.
16
poggiandolo ad una colonna
della casa, un figlio lo tiene
ritto, stando dietro la colonna
per non farsi vedere e “Ciak!”
la foto è fatta! La casa con le
colonne la si può vedere ancora, è stata costruita nel 1898 e
( diceva la nonna ad Aurelio)
“ - tutti i mattoni, li ha cotti lui,
andando a prendere le “bore”
a Santa Giuliana, perchè le
fornaci facessero più calore e
i mattoni riuscissero migliori”!
Ecco infine ciò che è riportato nel Registro dei Morti:
Anno 1915- 6 Marzo.
TOBOLLA MICHELE “Salce”
fu Giacomo e fu Dal Molin
Agnese abitante a Campaz di
questa Parrocchia all’età di
anni 81, vedovo di Burlon Teresa di professione contadino,
morì di tabe senile nel giorno
4 di questo mese alle ore una
antimeridiane dopo aver ricevuti più volte i Sacramenti della Confessione, del S. Viatico,
l’Estrema Unzione nonché la
Benedizione Pontificia, assisti-
Una delle colonne dove fu legato Tibolla
Michele.
to dal reverendo don Giuseppe
Dalla Corte Curato di Paderno
e da me sottoscritto. Uomo di
stampo antico, di fede viva,
di carità generosa lasciò una
santa memoria. In vita e in
morte si ricordò dei poveri e
del decoro delle chiese per il
quale elargì delle somme vistose. Il suo corpo con il generale
rimpianto fu oggi tumulato nel
cimitero di Meano assistendovi il sottoscritto, il Molto Reverendo Arciprete di S. Giustina
Don Antonio Tiziani, il Curato
di Meano D. Vittore De Cian,
il rev.do D. Pietro D’Incà di
Belluno e il reverendo Cooperatore di Sospirolo D. Augusto
Coletti.
firmato: don Giulio Strapazzon, Economo Sprituale.
(La Parrocchia di Sospirolo
si trovava infatti senza parroco, deceduto in gennaio dello
stesso anno).
Nella parete lo stemma famiglia Villabruna.
Michele Tibolla.
Bollettino interparrocchiale
Vita della Comunità
■
Premiate persone speciali
Lo scorso mese di agosto, nell’ambito della
Festa campestre al Prà de la Melia, il direttivo
della Pro loco “Monti del Sole” ha consegnato
il “Premio Turismo e creatività personale” a
Pieranna Casanova che sin da giovanissima
è stata impegnata nel sociale, nella cultura
e autrice di pubblicazioni di interesse locale
ma in particolare per la sua recente attività di
sceneggiatrice del film “Bianco come il nero”
ambientato durante la grande Guerra con
numerose riprese realizzate in Provincia e a
Sospirolo (certosa di Vedana, Canal del Mis e
non solo).
Inoltre, è stato consegnato il premio “Donghe
‘na man a la Melia” a quanti hanno collaborato
con un significativo lavoro di volontariato
per il completamento del Centro ricreativo
al Prà de la Melia. Sono Arturo Caldart
da oltre 20 anni alla guida della cucina dei
Monti del Sole, Fiorenzo Balzan e Celestino
Da Rold per gli impianti idro-sanitari e gas,
Erminio Casanova per l’impianto elettrico,
Renzo Moro e Annalisio Zaetta per la
pavimentazione di tutta la struttura.
A tutti loro un grande grazie!
Anche quest’anno con entusiasmo le “Formiche
Rosse“ hanno partecipato alla bellissima manifestazione, organizzata, domenica 23 ottobre 2016
EXPO Misteri Maras di Sospirolo.
Manifestazione, che ha avuto un grande riscontro
di pubblico, con tantissime iniziative che hanno
vivacizzato tutto il paese, e che con la collaborazione di tantissime associazione e privati hanno
fatto rivivere i tempi passati, ma mai dimenticati,
con la riproposizione di vecchi mestieri e tradizioni paesane.
Anche le formiche, hanno riproposto nel Cortiol
dei Patao i “bozolà” dei Patao, svariate ricette di
biscotti originali fatti seguendo alla lettera la
vecchia ricetta, biscotti che sono andati letteralmente a ruba,e il cui ricavato, come sempre viene
destinato interamente a fine benefico.
Per riproporre sempre qualcosa di nuovo, ritornando come detto al passato, le Formiche hanno
allestito accanto allo stand nel cortile un apposito
focolare, dove preparare con originale ”calierin “
un ottino caffè di orzo con miscela speciale, caffè che veniva offerto a chi visitava il gazebo.La
Sospirolo – Gron
Le “Formiche Rosse” a Misteri
bevanda è stata molto gradita e tantissimi sono
stati gli apprezzamenti per il ritrovato sapore di
una volta del caffè e dello scambio di opinioni
intorno al fuoco.
17
L’angolo della fotografia d’arte di Donatella Viel
Ragnatele
Siamo abituati ammirare dell’autunno
l’esplosione di colori, nei paesaggi che
cambiano veste, odori e sapori.
18
Siamo poco abituati però a restringere
il nostro campo visivo e cogliere molti
particolari di tale bellezza , quelli più
imprevedibili , suggestivi e spesso fugaci.
Le ragnatele sono tra queste meraviglie,
soprattutto quando le troviamo cariche
della rugiada che l’alba umida ed
ispirata imbastisce.
Di loro mi colpisce l’espressione di una
forza che si perpetua, che si dona
ai nostri occhi nelle sue forme, che si
plasma con la natura e con gli oggetti
che l’uomo lascia al suo passaggio,
appesi ad un filo.
Una forza che avvolge, sostiene, crea,
addolcisce, stupisce.
Una bellezza che si concede e che non
chiede il conto.
Non ha bisogno di essere ritenuta
all’altezza per esistere, semplicemente
si concede alla letta di tutti coloro che
decidono di fermarsi e guardarsi attorno
con altri occhi.
E quando arriva un’altra alba chissà se
avremo ancora lo stesso spettacolo del
giorno prima; sicuramente ci verrà data
la possibilità di avere altre espressioni
di bellezza ed altre emozioni da vivere,
di quell’ autunno che siamo abituati
sommariamente ad ammirare.
Bollettino interparrocchiale
■
Annunci di nascita
I nonni FULVIO E PAOLA VEDANA,
annunciano con gioia l’arrivo del
nipotino Marco, figlio di Matteo
e Mara Colle, nato il 30 gennaio
2016 e battezzato a Paderno il 2
ottobre 2016
I nonni MARES AUGUSTO E GIUSEPPINA annunciano con grande gioia
la nascita del nipote RAFFAELE, di
Federico e Maella, nato il 30 Aprile
2016 e battezzato ad Arsiè (dove
abitano) il 9 Ottobre 2016! Ci uniamo tutti alla gioia della famiglia
Mares, che è in continua crescita
per l’arrivo di questi veri DONI del
Signore! Raffale trova già un fratellino Michelangelo che con i suoi
tre anni, lo aiuterà a entrare nelle
bellezze della vita! Complimenti a
tutti!
I nonni LIVIANA E GIORGIO LOSEGO annunciano con grande gioia la
nascita di Edoardo avvenuta il 7
ottobre 2016 a Padova. Eccolo con
i genitori Francesca e Massimiliano
a festeggiare il suo 1° mese di vita.
I nonni GERMANO APPAMEA E FRENA CRISTINA (Susin) sono lieti di
annunciare la nascita della nipotina
Livia, nata il 08/11/16, da Gregory
Appamea e Federica Todesco.
La bisnonna ROSA DI MISA
(S.Zenon), annuncia la nascita di
CHIARA MENEGHEL avvenuta a
Belluno il 19 Novembre 2016, di
Silvia Adami e Marco Meneghel,
arrivata a fare compagnia alla sorellina Aurora.
Sospirolo – Gron
Annunci
■
Adozione 2015
Si è conclusa l’Adozione Prenatale
del Progetto gemma 2015-2016.
Con questa lettera che ci è giunta nel mese di settembre, salutiamo il piccolo Samuele con la
sua coraggiosa mamma e anche
i volontari del Centro Aiuto alla
Vita di Grosseto, affidandoli alla
Provvidenza del Signore che per
18 mesi si è servita della nostra
generosità per accoglierlo e indicargli la strada dell’Amore e della
Solidarietà!
Ecco il testo della lettera:
Oggetto - comunicazione P.G.
16852
Carissimi Don Alfredo e
amici delle comunità di S.S.
Apostoli Pietro e Paolo e Stefano in Gron di Sospirolo, con
questa lettera desideriamo aggiornarvi circa i progressi di
Samuele e della sua splendida
mamma. Il piccolo cresce serenamente bene, è sano e bello
come potete costatare anche
voi dalla foto che allego alla
presente. G. ha attraversato
periodi di grande difficoltà ;
come vi avevo accennato i
suoi problemi erano già stati
messi in evidenza durante la
gravidanza ma G. non aveva
potuto curarsi né aveva voluto
farlo per non creare problemi
al suo bambino. Dopo il parto
ha allattato Samuele per un periodo poi è stata sottoposta ad
un intervento di asportazione
di una massa tumorale al collo
dell’utero ha fatto qualche terapia ma in questo momento i
medici hanno detto che ormai
non c’è più pericolo. Ho aspettato di proposito a farvi avere
notizie proprio perché non sapevo se fosse giusto mettervi al
corrente della situazione ma
adesso lei stessa ci incarica di
parlarne, ha scritto queste cose
di suo pugno che vogliamo ri-
portare in questa lettera. “ Vorrei che la mia esperienza fosse
trasmessa e vorrei che potesse
servire come testimonianza per
tante altre donne che di fronte
ad una gravidanza difficile o
inaspettata sono tentate di interrompere di ricorrere all’I.V.G
stimolate o pressate da difficoltà e da persone che partano
dal presupposto che il bambino
nel grembo non è una seccatura scomoda ma, un essere
umano da difendere dal primo
istante. Il mio Samuele saprà
un giorno quante persone si
sono prese cura di lui , di noi,
così da potersi rendere conto
di quanto è e sarà sempre un
dono prezioso e accolto da me
e da tante persone meravigliose
che pur non conoscendoci lo
hanno amato.” Queste parole
scritte da G. le abbiamo volute
trasmettere così come sono a
voi che ci avete aiutato generosamente con il vostro contributo. Tra poco meno di un mese
Samuele compirà un anno e
subito dopo chiuderemo il P.G.
Purtroppo il papà di Samuele
non ha voluto più saperne ne
di lui ne della sua mamma, ed
è anche per questo motivo che
affidiamo alle vostre preghiere
questa giovane e il suo bambino. Salutiamo con affetto
CAV di Grosseto
Referente P.G.
Grosseto 01/09/2016
19
■
Anniversari
■
55 anni di matrimonio
50 anni di matrimonio
DAL PONT GIUSEPPE e LUCIANI MARIA (Maras) il 2 ottobre 2016,
hanno festeggiato con la loro grande famiglia la bella tappa dei
55 anni di vita insieme! Un traguardo invidiabile sia per averlo raggiunto in salute sia per in tanti frutti scaturiti dalla loro
unione! Come diceva il Parroco di Canale ( Don Antonio Della
Lucia) fondando la prima latteria sociale della Valle:”Uniti: tutto
si può costruire; divisi: tutto si distrugge” . Augurissimi perchè il
cammino continui sempre con gioia e benedizione del Signore!
RAFFA PIETRO e BENINCASA GIOVANNA (Torbe) hanno festeggiato il GIUBILEO del loro Matrimonio, nella Chiesa di Gron,
assieme ai loro famigliari e alla Comunità parrocchiale che
nella fedeltà del Matrimonio vede rispecchiata quella di Dio!
Fedeltà che è basata sull’Amore: quello che è dono di vita, anche nei momenti difficili, che , superati, aumentano l’unione e
la gioia! Carissimi: Avete dei Nipoti splendidi! AUGURI fraterni
da tutti noi!
25 anni di matrimonio
90 anni di Fant Maria
Il 20 ottobre nella chiesetta di Oregne, splendidamente addobbata, il coniugi LISTAN VALENTINO e TIBOLLA CATIA assieme a
parenti ed amici, hanno celebrato le nozze d’argento! I 25 anni
di Matrimonio danno la possibilità di godere di tante realtà
che si sviluppano e maturano giorno dopo giorno: la crescita
e l’inserimento dei figli nella società, i frutti del lavoro che si
sta svolgendo, le amicizie che continauano ad accompagnare
le giornate... Ci sono anche i momenti difficili che la vita riserva
a tutti noi, ma la sicurezza di avere la famiglia unita, stimata,
forte, è un vero Dono del Signore, che merita il nostro GRAZIE
e la continua Benedizione del Signore! CARISSIMI: AUGURI DI
CUORE DA TUTTA LA COMUNITA’ CHE VI VUOL BENE!
Nella Casa di Riposo di Meano il 9 luglio 2016, FANT MARIA, è
stata festeggiata dalle figlie e dai nipoti e pronipoti per i suoi 90
anni: auguri e vive congratulazioni per il traguardo raggiunto.
Agli Auguri dei familiari, vogliamo unire quelli di TUTTA LA
COMUNITA’ PARROCCHIALE che in Maria e nella sua famiglia
vede giorno dopo giorno trionfare l’Amore, la Generosità, la
Pazienza! Dio vi Benedica e vi accompagni con la Sua Grazia! Un
forte abbraccio alla novantenne! ( Che non lo dimostra proprio!).
20
Bollettino interparrocchiale
50 anni di vita
LLaurea
Eccola la Classe del GRANDE GIUBILEO della VITA! E’ la prima grande tappa della propria storia!
La gioia di celebrarla INSIEME, sicuramente aiuta a riprendere fiato per salire la seconda parte
della vita! Siete nel pieno dell’esistenza, con tante responsabilità, con tante conquiste, forse con
qualche sconfitta, ma le tantissime gioie che avete già colto nel campo dell’esistenza, danno
sicuramente speranza e vigore! Grazie per quello che fate e avete dato alla Comunità! Auguri per
i prossimi traguardi! Dio vi Benedica!
Festa delle famiglie Vedana
2° raduno dei Vedana.
Il giorno 3 luglio 2016 si è tenuto il 2° incontro
delle famiglie Vedana. Con grande partecipazione,
sono intervenuti da molte località italiane ed
anche una delegazione dalla Svizzera e dal Brasile.
A San Gottardo, luogo di origine di questa
famiglia, è stata celebrata la Sta. Messa presieduta
da don Sandro Capraro, il quale ha sottolineato
Domeniche
d’Arte a
SOSPIROLO
Nel mese di settembre si è rinnovato
per il secondo anno l’appuntamento dell’iniziativa “Domeniche d’Arte”
alla scoperta delle ricchezze artistiche di Sospirolo, a cura del gruppo
RaccontArte. In questa occasione è
stato possibile visitare:
* Chiesa della Concezione di Maria
a San Zenon
Sospirolo – Gron
FRANCESCO SANNITI
(Maras) si è laureato in
Ingegneria dell’Energia
all’Università di Padova il
23 settembre 2016. Attualmente prosegue gli studi
Magistrali.
Vivissime congratulazioni
non solo dai familiari, ma
anche da tutti noi, che in
Francesco vediamo un giovane dalle grandi doti e
capacità! Soprattutto la sua
serenità, la sua bontà, fedeltà ai propri principi e la
delicatezza d’animo! E vai,
Francesco: è il tempo dei
“Francesco”!
i valori della famiglia ed i legami che portiamo
avanti con i nostri parenti emigrati.
È seguito un pranzo di fraternità presso la storica
Villa Pat di Sedico. Il prossimo incontro è fissato in
Brasile nel 2018. Sperando di ritrovarci ancora in
tanti!
Ugo e Luisa Vedana
* Chiesa di San Bartolomeo a Maras
* Chiesa di San Martino a Susin
* Sala Consigliare del Municipio
* Chiesa di San Tiziano ad Oregne
In ogni sito le spiegazioni sono state curate dal Gruppo RaccontArte in
collaborazione con alcuni “ciceroni”
locali: Valentina De Donà, Ilenia
Moretti, Elvio De Dea, Eleonora
Menegolla ed Alba Barattin.
A rendere ancora più interessante
l’appuntamento, il banchetto di fossili e pietre allestito dal gruppo Sass
Ruis che ha permesso ai curiosi di
scoprire i segreti delle rocce e capire
l’origine del paesaggio sospirolese.
Le spiegazioni sono state apprezzate dai visitatori presenti, numerosi
nonostante l’uggioso pomeriggio
settembrino. Questo tipo di iniziativa, che permette di scoprire
e riscoprire la memoria storica e
artistica di Sospirolo, verrà sicuramente riproposta dai RaccontArte
anche per il 2017. Per seguire tutte le altre date in
programmazione e per rimanere
aggiornati sugli eventi del gruppo:
Arte sotto la pioggia a Susin...
www.facebook.com/RaccontArte
www.raccontarte.it
Per collaborare col gruppo RaccontArte, proporre nuovi progetti, realizzare idee o semplicemente dare
dei suggerimenti contattateci alla
email: raccontarte_group@hotmail.
com o chiamando i numeri: Sara:
3890933844 - Morena: 3298879675
21
Maturandi 2016
Nuovi giovani studenti hanno raggiunto l’agognato traguardo
della Maturità. A tutti loro e alle loro famiglie auguriamo possano
veder ripagati l’impegno e i sacrifici profusi nel lungo percorso
scolastico.
CALCHERA Kevin
di Gianluigi e Luigina Lena da Regolanova ha studiato Meccanica Aziendale
presso l’”ITI Negrelli”a Feltre e frequenta
la facoltà di “Meccatronica” presso l’Università di Vicenza
CANZAN Nadia
di Vanni e Serena Bacchetti da San
Gottardo ha frequentato il “Catullo”
Socio-Sanitario a Belluno, ora sta terminando il corso per OSS e poi si iscriverà a “Scienze dell’Educazione” presso
l’Università di Trieste
CASTELLAN Isaac
di Silvano e Tiziana Rech da Oregne si è
diplomato Perito Chimico al “Follador”
di Agordo e intende iscriversi all’Universita in Chimica
CIBIEN Stefano
di Silvestro e Cristina Calonego da Torbe
ha frequentato l’ITI “Segato” di Belluno,
indirizzo informatico. Lavora come programmatore presso un’azienda privata
D’ISEP Giulia
di Romeo e Gloria Gasparini da Maras ha studiato Ragioneria al “Calvi”
di Belluno ora frequenta la facoltà di
“Criminalistica”all’Università di Milano
DE DONA’ Mauro
di Antonio e Cinzia Burigo dai Fant ha
frequentato l’ITI “Segato” di Belluno e
ora lavora
DE COL Giulia
di Giacomo e Laura Vedana da San Gottardo ha frequentato il Liceo Linguistico
“Renier”di Belluno, ora lavora ma ha già
scelto per il prossimo anno la facoltà di
Psicologia
MAZZONCINI Margherita
di Umberto e Teresa Umattino da Gron
ha frequentato il Liceo Scientifico “Galilei” a Belluno e frequenta un corso
di maestra di sci in attesa di iscriversi
all’Università
PILOTTI Aurora
di Ivan e Monica Furlan da Oregne ha
frequentato l’Istituto Geometri “Negrelli-Forcellini” di Feltre e frequenta
la facoltà di “Igiene Dentale” a Treviso
SENO Lisa
di Nicola e Patrizia De Colle da Mis ha
studiato Grafica presso il Liceo Artistico
“Catullo”a Belluno, sta valutando se lavorare e poi riprendere gli studi
TESOLIN Licia
di Lorenzo e Yamile Garces da
S.Giustina-Gron ha frequentato l’Istituto di Ragioneria “Calvi” a Belluno e
ora lavora
VIEL Giovanni
di Giuseppe e Giovanna Casanova da
Tuses ha frequentato l’”IIS Follador-De
Rossi” di Agordo e ora cerca lavoro
22
Bollettino interparrocchiale
■
Gruppo Sospirolo
A
gosto 2016: Il gruppo
Alpini di Sospirolo ha
festeggiato i 50 anni dalla
rifondazione. Sobria ed impeccabile come di consueto
l’organizzazione delle cerimonie e dei festeggiamenti spalleggiata, giusto sottolinearlo,
dalla sempre presenti autorità
locali e da tanti amici.
Le attività si aprono nella
serata del 13 agosto presso il
centro civico di Sospirolo con
l’incontro con Monsignor Bruno Fasani direttore della testata nazionale L’Alpino, organo
ufficiale dell’A.N.A, Prefetto
della Biblioteca Capitolare di
Verona, la più antica d’Europa,
e tanto altro ancora ma per noi
soprattutto l’Alpino Bruno. A
chiacchierare con lui nell’in-
Alpini
■
50 anni e non sentirli...
solita veste di intervistatore il
nostro Arrigo Cadore vincitore
del premio “Alpini al servizio
della comunità” nel 2014 ed
ex storico condottiero e per
anni presidente della sezione
A.N.A. bellunese.
Quatto ciacole con il prete,
l’alpino e il giornalista, Fasani
parla di questi suoi ruoli che si
intrecciano ed inevitabilmente si influenzano attraverso le
esperienze del passato,. Un
tempo che “non possiamo
solo lodare perché c’è un presente che deve dare giustizia
al passato”.
Il presente è oggi, ma
CapoGruppo Franceschi premia don Bruno.
quale futuro si prospetta per
l’A.N.A. ? Per Fasani il punto focale è la cultura, cultura
definita digitale, che fa paura
perché senza memoria, i giovani hanno questa impostazione culturale che non è nello
spirito dell’A.N.A., “siamo noi
quelli che dovremmo trasmettere la memoria”.
Arrigo Cadore stimola
l’ospite restando sui giovani:
quale strada prendere per
parlare alle generazioni che
si avvicinano alla vita? Il vangelo è incontro di persone, è
relazione, quello che ostacola
è l’ideologia. Noi alpini ci in-
contriamo e ci relazioniamo
ma dobbiamo saper parlare
alle nuove generazioni, dobbiamo essere meno ingessati,
dobbiamo raccontare la nostra
storia in modo appassionato
per affascinare i giovani.
L’A.N.A., uno scrigno di
valori, come viene definita da
Arrigo e Bruno parla di solidarietà, spirito di corpo, amore
per la patria, valori importanti
che rischiano di essere contaminati, viviamo un tempo di
sfida, “se sappiamo testimoniare la bellezza dello stare
insieme la gente avrà voglia
di vivere”
Arrigo Cadore conduce intervista con don Bruno.
Alpini autorità premiati alla foto finale.
Sospirolo – Gron
23
■
Alpini
■
Gruppo Sospirolo
L’intervista poi cambia registro per
mettere al centro non più l’Alpino ma
il difficile momento che vive il mondo
a fronte dei sempre più frequenti atti di
terrorismo: quali responsabilità ha il singolo cittadino piuttosto che la collettività? Monsignor Fasani non svicola neppur
questo scottante tema e cita Papa Francesco che afferma che non scenderemo ai
loro livelli e non faremo guerra contro di
loro, riferito al terrorismo islamico. Serve
integrazione e rispetto delle altre culture
ma non multiculturalismo nel quale tutti si
La consegna del premio “Alpini al servizio della comunità” a Giancarlo Sogne.
equivale, afferma Fasani, dobbiamo farci
rispettare e non avere un atteggiamento
rinunciatario.
Famiglia e scuola: gravi lacune, incapacità di persuasione, come invertire la
rotta? “la Famiglia è un fatto di natura, ciò
che è natura non si distrugge” questa è la
premessa nella risposta, quindi famiglia
, seppur in crisi è pietra portante della
nostra società; si crede che la scuola non
sia educare ma solo conoscenza tecnica,
non è così, è il contrario, la scuola deve
educare e le competenze sono una cosa
secondaria.
Cadore chiude con una riflessione sulla G.M.G. giornata mondiale della gioventù appena vissuta a Cracovia, come
fare dei giovani un presidio permanente
di civiltà al di fuori degli eventi mondiali
ma nella quotidianità? Risposta secca: I
giovani cercano grandezze e a Cracovia
hanno trovato un grande, il Papa come
Gesù che per salvare gli ebrei è sceso in
mezzo alla gente a predicare la vicinanza
e l’amore; questo mette insieme lo stile
degli Alpini e lo stile del Cristiano.
Dalle quattro ciacole emerge quindi
■
Varie
■
la necessità di cultura e di memoria, ricordare il passato per migliorare il futuro
seguendo il vangelo. Incontri, relazioni,
solidarietà, integrazione, rispetto, amore,
famiglia, questi i termini più ricorrenti
della serata: definiamoli pure banali, ovvi,
scontati ma proviamo a pensare al nostro
futuro senza questi valori . . .
Al termine della serata, dopo il doveroso e gradito intervento del sindaco
De Bon, uomo di storia e cultura, è stato
consegnato il premio “Alpini al servizio
della comunità” 2016 all’amico Giancarlo
Sogne, un bellissimo quadro dell’autrice
Martina Bombassaro accompagnata dal
papà Carlo e dalla mamma Maria. La serata non poteva che concludersi con un
simpatico e ricco buffet ospitato nella
nuovissima piazza Segato.
Domenica 14 Santa Messa celebrata
da Don Alfredo alla chiesetta degli Alpini
in località Lovatei seguita dalla consueta
mangiata in compagnia sotto il capannone, ospitato dalla sempre presente famiglia Case, alla quale hanno partecipato
in circa 400 tra autorità, soci, amici e
simpatizzanti.
Un mondo migliore è possibile!
Di ritorno da un ennesimo viaggio in Uganda
in visita ai tanti progetti che “Insieme si può…”
sta realizzando in uno dei paesi più poveri
della terra, mi ritrovo a confrontarmi con una
spiacevole realtà fatta di sprechi assurdi, di
egoismo, di esclusione.
E’ sabato pomeriggio e in TV assisto ad un
programma nel quale, in un locale alla moda,
viene servito al tavolo di una allegra comitiva
una bottiglia di vino dal costo esorbitante (e
scandaloso) di 200.000 euro!
Un rapido calcolo mi rivela che a un ugandese,
il cui reddito medio è di 2 euro al giorno, ci
vorrebbero 274 anni di lavoro per acquistare
quella bottiglia di vino ma anche che con quei
soldi, sempre in Uganda, attraverso il progetto
di “sostegno a distanza”, potremmo nutrire,
mandare a scuola, curare per un intero anno
650 ragazzi e ragazze.
Spenta la televisione, mi dedico un po’ ai
giornali ma anche lì trovo notizie non certo
confortanti. Tra le tante spiccano le reazioni,
quasi sempre negative, all’accoglienza dei
profughi che arrivano in Italia.
Anche qui non posso non pensare che l’Uganda
24
ne ospita oltre 600.000 tra eritrei, somali, sud
sudanesi, congolesi in fuga da guerre e carestie.
L’ospitalità, lì, è ancora un valore così grande da
superare le tante difficoltà economiche.
In questo panorama desolante, “Insieme si
può…” sta cercando, nel suo piccolo, di fare
quello che una politica miope ed egoista
si rifiuta di attuare e cioè creare migliori
condizioni di vita e di sviluppo in quei paesi da
dove partono i profughi e dai quali, guarda
caso, noi esportiamo tante materie prime
indispensabili per la nostra economia (vedi il
coltan per i telefonini!).
Nel mio ultimo viaggio ho visitato scuole,
istituti professionali, progetti agricoli, serre,
centri medici, ma ho incontrato anche
centinaia di giovani che grazie al progetto di
“sostegno a distanza” (dal costo di 324 euro
all’anno) hanno potuto studiare e oggi hanno
un lavoro anche importante (insegnante,
medico, avvocato…).
Particolarmente bello è stato l’incontro con
Phiona, una ragazza che, grazie a “Insieme si
può…” si è laureata e ora, in attesa di trovare
un lavoro, fa volontariato in una associazione
impegnata a difesa delle donne maltrattate. Ci
ha detto: “Ho imparato da voi che dobbiamo
restituire alla comunità ciò che abbiamo
ricevuto”.
Phiona mi ha confermato che davvero è
possibile costruire un mondo migliore! Basta
volerlo. Basta non arrendersi alla sfiducia
ma guardare al mondo con occhi di umana
e cristiana partecipazione. Basta un piccolo,
continuativo impegno di condivisione fraterna.
Insieme si può!
Piergiorgio Da Rold
Bollettino interparrocchiale
■
Patrizia Andrich
Dewey il gattino della biblioteca
C’era una volta un bel gattino rosso
che viveva in una elegante biblioteca.
Durante il giorno Dewey dormiva sopra
uno scaffale di libri vicino alla stampante
e faceva buona compagnia al bibliotecario e alle sue colleghe. La notte invece stava sveglio e attento. Ogni piccolo
rumore che sentiva spingeva Dewey ad
andare a controllare il luogo da dove
proveniva il rumore. Il gatto era pignolo
e non si lasciava scappare nulla. Una sera
accade qualcosa di straordinario. Mago
Merlino stanco di essere imprigionato
nelle pagine di un libro con un tocco di
magia uscì fuori saltellando per la gioia. Dewey se ne accorse subito e andò
verso Merlino e si trovò così a tu per tu
con questo strano personaggio. Non fece
nemmeno a tempo di miagolare che il
mago saltò sopra uno scaffale e muovendo in modo strano la sua bacchetta
Le nuvole
Nel cielo passeggiano le nuvole
Soffici come il cotone
Bianche come il latte
Vanno lontane
magica fece uscire dai libri tutti i protagonisti delle storie più belle. In biblioteca
si creò subito una tal confusione che il
povero gatto non sapeva più cosa fare.
Doveva comunque escogitare un piano
perché tutti tornassero ai loro posti. Ormai il sole stava quasi per sorgere e di lì a
poco sarebbe arrivato il bibliotecario. Ma
ecco... a Dewey venne una brillante idea.
Si ricordò che la biblioteca era dotata di
sistema di allarme e il gatto passandovi
vicino lo fece scattare. Mago Merlino e
i suoi amici si spaventarono nell’udire
il suono di allarme e senza batter ciglio
fecero presto a rientrare nei libri. Dewey
riuscì così a riportare ordine nella biblioteca e soddisfatto spense l’allarme.
Da quella notte in poi Mago Merlino e
i suoi amici non si mossero più dai libri
e così il gatto poté stare tranquillo nella
sua bella biblioteca.
Poesia
■
Io…
come un albero
Mi vedevo
come un albero
forte e rigoglioso
capace di piantare
le sue radici profonde
e invece…
non ero così forte.
Io… come un albero
vedevo sempre il sole
ma poi nuvole scure
sono apparse all’orizzonte.
Io… come un albero
aspettavo insieme
il tramontar del sole
per tuffarmi nella notte.
Io… io come un albero
ho visto l’alba
ed ora sono
un po’ più forte.
Io… come un albero
sembro un fragile arbusto
che con le sue forze
cerca di crescere
ogni giorno un po’ più forte
Verso l’orizzonte
Verso terre lontane.
Non si sa
Se domani piove
O ci sarà il sole!
Ed intanto le
Nuvole
Pian piano
Se ne vanno
Per il cielo.
Le nuvole...
Ma io so
Che sopra le nuvole
Il sole splende sempre!
Sospirolo – Gron
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Anagrafe
■
MATRIMONI: PARROCCHIA SOSPIROLO
BATTESIMI: SOSPIROLO
BATTESIMI: GRON
VANZ SANDRO e MORETTI SUE ELLEN
si sono uniti in Matrimonio nella chiesa parrocchiale di Sospirolo
il 23 Luglio 2016.
BET LORENZO
(Susin )di Francesco e di Zandanel Maria, nato a Feltre il 22 Dicembre 2015 e
battezzato nella chiesa parrocchiale di
Sospirolo il 9 Ottobre 2016.
MAITTI GINEVRA
(Marcador di Mel) di Ivano e di Casagrande Elisa, nata il 21 Marzo 2016 a
Feltre e battezzato nella chiesa parrocchiale di Gron il 23 Ottobre 2016.
DE CASSAI IRENE
(Sopra-Maras) di Walter e di Pagnussat Lidia, nata a Belluno il 30 Dicembre
2015 e battezzata nella chiesa parrocchiale di Sospirolo il 28 Agosto 2016.
LOTTA FEDERICO
(Mis-le Buse) di Giuseppe e di Caldart
Eugenia, nato l8 Giugno 2016 a Belluno
e battezzato nella chiesa parrocchiale di
Gron il 30 Ottobre 2016.
RODRIGUEZ THALYA
(Mezzaterra) di Pablo e di Conte Nadia,
nata il 6 Novembre 2015 a Belluno e
battezzata nella chiesa parrocchiale di
Sospirolo il 23 Ottobre 2016.
SALVADOR DIEGO
(Belvedere) di Simone e di Doni Federica, nato il 30 Novembre 2015 e
battezzato nella chiesa parrocchiale di
Gron il 20 Novembre 2016.
PEROTTO ANDRE’ e PILOTTI ALESSIA
si sono uniti in Matrimonio nella chiesa parrocchiale di Sospirolo
il 1 ottobre 2016.
Matrimoni fuori parrochia
LOVAT SERGIO e DE DONA’ MILENA
si sono uniti in Matrimonio nella chiesa parrocchiale di Sospirolo
il 15 ottobre 2016.
SCOPEL FABIO e PAULETTI MARA
si sono uniti in Matrimonio nella chiesa di Lamen, parrocchia di Pren
il 10 settembre 2016.
26
Matrimoni fuori parrochia
■
TROIAN STEFANO e FIABANE EMANUELA
si sono uniti in Matrimonio nella chiesa parrocchiale di Sedico
l8 ottobre ottobre 2016.
Bollettino interparrocchiale
■
Anagrafe
■
DEFUNTI: SOSPIROLO
VEDANA BENITO
(Mas) nato il 10 Maggio 1933 e deceduto il 20 Luglio 2016. Coniugato con
Vigne Marcella.
DALLA MORA ROBERTO
(S. Zenon) nato il 13 Febbraio 1944 e
deceduto il 23 Luglio 2016.
FANT RITA
(Mezzaterra) nata il 24 Marzo 1947 e
deceduta il 28 Luglio 2016 . Coniugata
con Moretti Carlo.
PANIZ ELENA
(Regolanova) nata l’11 Settembre 1942
e deceduta il 5 Agosto 2016. Coniugata
con Fant Beniamino.
BACCHETTI PAOLA
(Capoluogo) nata il 21 Novembre1942
e deceduta il 20 Agosto 2016. Vedova
di De Dea Luigi.
MORTELLARO GIUSEPPA
(Capoluogo) nata il 10 febbraio 1929 e
deceduta il 10 Settembre 2016.
MANFROI ROBERTA
(Capoluogo) nata il 27 Giugno 1924 e
deceduta il 25 Settembre 2016. Vedova
di Vigne Riccardo .
PAMPAGNIN ANCILLA
(Maras) nata il 5 Luglio 1927 e deceduto il 25 Settembre 2016. Vedova di
D’Agostini Antonio.
MORETTI LUIGI IVANO
(Mezzaterra) nato il 16 Luglio 1946 e
deceduto il 26 Settembre 2016.
BACCHETTI CORINNNA OLGA
(Pascoli) nata il3 Marzo 1923 e deceduta il 27 Settembre 2016. Vedova di
Sandini Aldo.
VENZ MARIA
(San Zenon - Ai Fant) nata il 1° febbraio
1930 e deceduta il 2 Novembre 2016.
Vedova di Fant Ivo.
CONTIERO DARIO
(Oregne) nato il 19 Luglio 1944 e deceduto il 5 Novembre 2016. Celibe.
SOGNE ELISABETTA
(Casai) nata il 10 Settembre 1923 e deceduta il 25 Novembre 2016. Vedova di
Casal Gino.
DAL PONT GIUSEPPINA
(Maras) nata l’8 Novembre 1922 e deceduta il 26 Novembre 2016. Vedova di
Pilotti Vittorio.
TROIAN PIERANGELO
(Mis) nato il 11 Maggio 1947 e deceduto il 29 Novembre 2016. Celibe.
✝
CALDART UMBERTO
(Maras) nato il 20 Novembre 1934 e
deceduto il 19 Novembre 2016. Coniugato con Maraga Luciana.
Sospirolo – Gron
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■
Anagrafe
■
FUORI PARROCCHIA
DEFUNTI: GRON
FIABANE DINA
(Ai Fant) nata il 27 Marzo 1927 e deceduta il 4 Ottobre 2016. Vedova di
Moretti Italo.
CASANOVA LUISA
(Le Buse) nata il 24 Ottobre 1939 e deceduta il 15 Ottobre 2016. Coniugata
con Casanova Mario.
CASANOVA MARCELLINA
(Ai Fant) nata il 27 Ottobre 1946 e deceduta l’8 Novembre 2016. Coniugata
con Moretti Luigi.
OFFERTE
SOSPIROLO
PER LA CHIESA
(E RESTAURO TETTO)
dal 07/06/2016 al 08/11/2016
Pierina Argenta in memoria suoi defunti; nel
Battesimo di Centelleghe Dylan i nonni paterni; Nel 45° di Matrimonio i coniugi Gamper
Luigi e Paola; nel trigesimo di Olivotto Elio la
famiglia; Dino De Cian; Famiglia Sogne Fedele
dai figli; in memoria De Doni Ugo i familiari; in memoria Tibolla Ido moglie e figlie; in
memoria defunta Paolina da Mares Luigia; in
memoria defunti Albina e Gelindo Nessenzia
la famiglia; in memoria Barp Maria Castellan
i nipoti; Brancaleone Ester; in memoria propri
defunti da MariaGrazia; in memoria defunti
da Piccolin Gianni; in memoria defunto Croda
Pietro la famiglia; Sacchet Aurelio; in memoria Pagani Eride la famiglia; in memoria Lovat
Riccardo la moglie; in memoria defunti famiglia Chiocchetti; Soppelsa Anita; in memoria
Olivotto Elio dal Gruppo Vangelo S.Zenon; In
memoria genitori da Bogo Dario; in memoria
defunti famiglia Caldart-Checchi; in memoria
Librizzi Stella la sorella; Lovatel Giuseppina;
in memoria Cipriano Tibolla la famiglia; De
Zanet Graziella per la chiesa; Lovat Luigi;in
memoria Lovat Anna le amiche di scuola; Lise
Amelio per lavori chiesa; in memoria defunti
D’Agostini- Cassol; in memoria Lise Albina il
figlio; in memoria Lise Louisette da Eliane; in
memoria Garlet Marcella la figlia; in memoria Lovat Anna la figlia; Mioranza Angelin per
S.Lorenzo; in memoria Rita Fant dal marito e
famiglia; in memoria Tibolla Natalina e Bruno
De Salvador i familiari; in memoria Olivotto
Elio la moglie; in memoria De Donà Elda e
Dal Farra Emilio da Olvina; per S.Rocco da
Teo; per s.Rocco da Norma; in memoria Lotto
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Romano la moglie Carolina; in memoria Marin
Arcangelo la moglie Maria; in memoria defunti dalla famiglia Canal Bruno; in memoria
Miglioli Maria dalle amiche; in memoria Barp
Guido e Lisetta dai figli; in memoria Paniz
Elena il marito; in memoria defunti Piaz da
Enrica, in memoria defunti genitori da De Dea
Mamante; in memoria Tegner Gino e Nerina
i familiari, Furlanetto Giuseppe; Famiglia Colombo Roberto; Moretti Amalia; in memoria
Vedana Benito dalla moglie; in memoria di
Lise Ada da Caldart Paola; De Zanet Roberto;
in memoria De Salvador Bruno e Tibolla Natalina dal figlio Demetrio; Famiglia De Zanet
Benigno; Famiglia Artom-Zanchi; in memoria
defunti Cadore-Giuriato i familiari; in memoria
De Donà Augusto, Mario e Carolina da Matilde;
nel battesimo di de Cassai Irene da De Cassai
Walter e Pagnussat Fiorindo; in memoria defunti da Adalgisa; in memoria Zanolla Anita i
genitori; in memoria Cadore Rino la moglie;
in memoria della moglie Rita da Carlo Moretti;
in onore di S.Padre Pio da Pietralcina da Dino
De Cian; Famiglia Dall’O’ Gianni; in memoria
Pompagnin Ancilla la figlia; in memoria Depasa Augusto la famiglia; NN per S.Remedio;
Dal Pont Giuseppe e Luciani Maria nel 55°
anniversario di matrimonio; famiglia Zanolla
Benito e Pia; in memoria Manfroi Roberta i
familiari; in memoria Bacchetti Olga i parenti
per S.Michele; in memoria defunti CarazzaiMioranza; in memoria defunti genitori Bruno
e Nella i figli; nel Battesimo di Bet Lorenzo
i genitori; in memoria Mortellaro Giuseppa
la famiglia; NN; in memoria Pilotti Orazio ed
Elsa la figlia Stefania; Classe 1966 nella sua
festa; in memoria Pasqua Maria i familiari;
nel Battesimo di Rodriguez Thalya i genitori; nel 25° di matrimonio la famiglia Listan
Valentino e Tibolla Catia; in memoria Troian
Silvio i familiari; Enzo Caviola per S.Michele;
in memoria Viel Giuseppe la moglie e figli;
in memoria Moretti Marcella i familiari; nel
loro matrimonio gli sposi Stefano e Manuela.
SOSPIROLO:
PER BOLLETTINO
dal 07/06/2016 al 08/11/2016
Gianni Giuliani (CH); Casanova Davide; De
Dea Antonio (TO);Marin Francesco (Berlino);
De Zanet Graziella (Paderno); Sasset Marin
Patrizia (Paderno); NN;Dall’O’ Livia;Tibolla
Gianpietro (Cinisello Balsamo).
GRON:
PER LA CHIESA
dal 07/06/2016 al 08/11/2016
In memoria Delia e Bortolo Vedana la famiglia; Panigas Romilda e Fiorino; in memoria
defunti da famiglia Tezza; in memoria cadore
Rina la famiglia; in memoria Frizzi Nina le
figlie; in memoria Riposi Pietro e Fagherazzi
mariadalla figlia; in memoria Sorriento Pasquale i nipoti Caldart Mario, Giorgetta Case
De Poi e famiglia;Sogne Cesare; in memoria
Vedana Pietro da moglie e figli; in memoria
di Fioravante e Toscana la figlia Romana; in
memoria Masoch Savina il marito; De Poi Franca; Tegner Aldo per terremotati; in memoria
defunti Franceschet-Cadorin; in memoria
Vedana Luigi i familiari; in memoria Nesello
Felice la moglie; in memoria Casanova Luisa
il marito e la famiglia.
GRON:
PER BOLLETTINO
dal 07/06/2016 al 08/11/2016
Murer Flavia; Casanova Romano.
MARINA TEZZA
31.01.1925 - 15.10. 2015
A Busto Arsizio (VA), si è spenta all’età
di 90 anni, TEZZA MARINA, di Mis di
Sospirolo. Marina si era trasferita in giovane età per motivi di lavoro, lì si era
sposata ed aveva avuto due figli: Bruno
e Cristina. Rimasta vedova in giovane
età, sia lei che i figli sono sempre stati
molto legati a Mis, e ornavano per le
ferie estive ogni anno. Marina ha perso
nel 2011 il figlio Bruno, colto da morte
improvvisa durante le ferie estive, proprio a Mis. A Busto Arsizio lascia la figlia
Cristina e la nuora Donatella.
“SIGNORE, concedimi
la SERENITA’
di accettare le cose che
non posso cambiare,
il CORAGGIO
di cambiare quelle
che posso,
la SAGGEZZA
di conoscerne
la differenza.”
In questo numero
hanno collaborato:
Annarosa Isma, Benito Cadore,
Delia De Bon, Donatella Viel,
Federico Brancaleone, Franca
Monastier, Gianni Troian, Luigi
Cadore, Maria Teresa Vedana,
Paola Carlin, Patrizia Andrich,
Schiocchet Michele, Sacchet
Aurelio e altri.
Bollettino interparrocchiale