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Le tue gote di rugida
Le tue gote di rugiada
sospendono il mattino
in esercizi di luce.
Un andirivieni
continuo d’aciduli
gridi di fiori.
Incubi sugli steli scendono:
è pace fatta con la notte.
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Forse nessun onda
Forse nessun onda arriva
sulla chiusa spiaggia d’autunno,
frangente l’acqua sulle orme
disperse lungo il tempo dell’arsura.
Forse nessun suono se non fragore
d’umidi respiri di lontananze grevi,
sulla sabbia rifratta in sottili
granelli che in lente dune ricoprono
ciò che è stato e quello che sarà.
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Ho rubato un filo d’alga
Ho rubato un filo d’alga
dalle profondità,
un’icona da un insolito
giardino marino
dove luci silenziose arrivano appena
a rapire immagini di rare forme
e le portano su
fino alla levigata
superficie di suoni.
Limpidi e assonanti,
entrano fra le voci,
mischiandosi fra la folla
di sabbia
e via
nel lungo percorso interiore,
fino all’essenza
del sale.
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