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Struttura Sindacale Territoriale
n. 4- 2016
Via Ziccardi
Dicembre 2016
Una settimana di risultati per il sindacato che contratta
Chiusa oggi la vertenza degli operatori della Formazione Professionale iscritti
all’albo, da domani 1 dicembre al lavoro presso l’Agenzia regionale di Molise Lavoro
Giovanni NOTARO
- Segretario Generale Aggiunto USI CISL Abruzzo Molise
La settimana scorsa ha visto la sigla del CCNL Metalmeccanico, successo ottenuto dopo una lunga
fase di lotta e di concertazione, fino a poco fa impensabile come successo, il risultato è un contratto per alcuni
aspetti innovativo sia per la parte normativa sia per quella economica.
L’incontro di venerdì CGIL CISL e UIL, le rispettive Federazioni con il Governo ha avuto
un’evoluzione positiva per il rinnovo del contratto del pubblico impiego con un’intesa che porterà 1,7 miliardi
di euro nelle tasche dei lavoratori pubblici con aumenti non inferiori agli 85 euro, si auspica una chiusura
dell’accordo stesso in tempi brevissimi.
L’annuncio di Marchionne, che rilancia la produzione dello stabilimento di Cassino che porterà 1.800
assunzioni l’anno prossimo, la ricaduta sarà positiva per lo stabilimento di Termoli che fornirà i motori, quindi
incremento produttivo con ricadute occupazionali …… Leggi tutto
Redazione a cura di
CISL Campobasso — Responsabile Tonino Colozza
Via Ziccardi, 10 – 86100 Campobasso - Tel. 0874 438420 – 478727 - Fax –0874 478739 Cellulare 339 3188226
E-mail Segreteria usi.abruzzo.molise@ cisl.it - E-mail Molise [email protected] - PEC
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1
Indice
Prima pagina: Una settimana di risultati per il sindacato che contratta
pag. 1
La parola ai segretari- Paolo SCARSELLI – Iolanda PALAZZO
pag. 3
Approfondimento - Mobilità e NASpI
pag. 4
Avvicendamento in Segreteria della FLAEI CISL Abruzzo Molise
pag. 5
Il CAF CISL Risponde
pag. 6
Comunicato Stampa: La GAM è di Amadori
pag. 7
Sciopero dei lavoratori delle Poste- Uffici chiusi il 4 novembre
pag. 8
FISASCAT Abruzzo Molise – Rielezione Segretario e Segreteria
pag. 10
Consiglio Generale FNP CISL Abruzzo Molise – Pescara
- Comunicato Stampa
pag. 11
pag. 12
Indennità di mobilità alle battute finali
pag.13
Indennità e durate di Mobilità e NASpI a confronto
pag.15
Articolo su Conquiste del Lavoro: Termoli Zucchero amaro
pag.16
Giornata internazionale contro la Violenza sulle Donne
pag.17
La CISL FP dà il benvenuto al nuovo Presidente del Tribunale di Isernia
Il comitato per la salvaguardia della Corte D’Appello di Campobasso
LA CISL FP incontra il Ministro della giustizia a Isernia
pag.18
pag.19
pag.21
La SST FNP CISL e l’ANTEAS del Molise in Convegno a Termoli
pag.23
Documentazione utile sui siti
pag.24
INAS CISL Informa: IMPORTANTE CHIARIMENTO DELLA DG INPS
pag.26
“NORMA ECCEZIONALE” (ART.24, C.15BIS, L.214/11)
Attività
Giovedì
1 dicembre ore 9.30 - Incontro su avvio Assegno di Ricollocazione- Sede CISL - Roma
Venerdì
2 dicembre ore 10.00 – Esecutivo USI CISL Abruzzo Molise - Pescara
Lunedì
5 dicembre ore 10.00 - Consiglio Nazionale CISL – Roma
Martedì
6 dicembre ore 11.00 – Convegno “ Pensiero,Azione,Autonomia – Roma
Lunedì
12 dicembre ore 10.00 – Coordinamento SST Molise della FNP – Campobasso
Mercoledì 14 dicembre ore 10.00 – Incontro con GAM e AMADORI al MISE - Roma
Lunedì
19 dicembre ore 10.00 – Consiglio Generale USI CISL Abruzzo Molise - Pescara
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2
La parola ai Segretari
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Carissimi,
il giorno 10 ottobre 2016 a Lanciano si è
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tenuto il Consiglio Generale della FLAEI
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CISL Abruzzo Molise.
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Tra i punti all’ordine del giorno c’era
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l’avvicendamento del segretario aggiunto
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Paolo SCARSELLI ricadente sul Territorio
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Molisano.
Nel corso della riunione sono state quindi
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accolte le sue dimissioni e si è proceduto
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alla elezione del nuovo segretario aggiunto.
A pieni voti è risultato eletto l’amico
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Nicolino GAZZANNI.
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Il tutto è avvenuto in un clima di piena
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condivisione, nello spirito di agevolare il
Paolo Scarselli – Segretario FLAEI CISL
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percorso di avvicinamento al prossimo
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congresso e alla creazione di CISL RETI.
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A Nicolino un grande augurio di buon lavoro, affinché insieme al gruppo FLAEI Abruzzo
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Molise possa dare continuità al lavoro svolto finora e approdare con successo verso nuovi
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traguardi che possano portare la FLAEI e la nascente CISL RETI sempre nella condizione di
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essere preferita dai lavoratori per renderla insieme alla CISL ……… Leggi tutto
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Il 25 di novembre è la data scelta, fin dal
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1999, dalle Nazioni Unite, per sensibilizzare
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l’opinione pubblica sulla violenza contro le
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donne: in quel giorno di novembre, nel
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1960, tre sorelle, Maria Argentina Minerva,
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Antonia Maria Teresa e Patria Mercedes
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Mirabal, vennero brutalmente maltrattate e,
e
infine,
assassinate,
nella
Repubblica
Domenicana,
per essersi
opposte alla
dittatura di Rafael Leonidas Trujillo.
Ancora oggi dobbiamo continuare a parlare di
violenza sulle donne e se pensiamo per un
Iolanda Palazzo- Segretaria CISL Università
attimo a tutto ciò che ci circonda, ci rendiamo
conto di quanta violenza attraversa il nostro
pianeta, la violenza dei tanti conflitti irrisolti, la violenza delle persone morte in mare in cerca di
rifugio, la violenza economica che costringe milioni di persone a vivere in povertà. Non è giusto
che le donne continuino a pagare, con rinunce, disagi, sofferenze, se non addirittura con la vita
stessa, il prezzo di pregiudizi e stereotipi antichi, mai superati. ……… Leggi tutto
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3
APPROFONDIMENTO
Indennità di mobilità alle battute finali, dall'1 gennaio 2017 ci sarà solo la NASpI
La Legge n. 92/2012 (c.d. "Riforma Fornero") ha abrogato, con
decorrenza dall'1 gennaio 2017 tutte le norme che disciplinano il trattamento di
mobilità (compresa l'iscrizione nelle liste di mobilità e i benefici nelle nuove
assunzioni dei lavoratori in esse iscritti), che spetta ai lavoratori licenziati a
seguito di procedure di licenziamento collettivo da aziende rientranti nell'area di
applicazione della cassa integrazione guadagni straordinaria.
Di conseguenza, tutti i lavoratori licenziati dal 31 dicembre 2016 in poi perdono
la possibilità di essere collocati in mobilità e possono beneficiare, qualora in
possesso dei requisiti, unicamente della NASpI (la nuova indennità di
disoccupazione ordinaria, rimaneggiata dal "Jobs Act").
Oggi, pertanto, le imprese e i lavoratori coinvolti in una procedura di mobilità
hanno di fronte un duplice scenario, a seconda del momento in cui avvengono i
licenziamenti.
1) Licenziamenti effettuati prima del 31 Dicembre 2016
In questo caso i lavoratori licenziati hanno diritto all'iscrizione nelle liste di
mobilità e, ricorrendone i presupposti, anche a percepire l'indennità di mobilità.
Si ricorda che per beneficiare dell'indennità di mobilità, i dipendenti devono
aver maturato, alla data di licenziamento, un'anzianità aziendale di almeno 12
mesi, di cui almeno 6 di lavoro effettivamente prestato, ivi compresi i periodi di
sospensione del lavoro derivanti da ferie, festività e infortuni, con un rapporto
di lavoro a carattere continuativo e comunque non a termine.
Per i lavoratori posti in mobilità entro il 31 dicembre 2016, l'indennità di
mobilità è corrisposta per una durata che può variare (a seconda dell'età
anagrafica del lavoratore e del territorio nel quale si trova l'unità produttiva di
provenienza) da un minimo di 12 mesi sino ad un massimo di 24 mesi. In ogni
caso, l'indennità non può avere una durata superiore all'anzianità maturata
presso l'impresa che ha attivato la procedura di riduzione del personale.
La misura dell'indennità è pari al 100% del trattamento d'integrazione salariale
fino al dodicesimo mese, che si riduce, poi, all'80% dal tredicesimo mese in poi.
Si tenga presente, infine, che, per i dipendenti licenziati prima del 31 dicembre
2016 che non siano in possesso a tale data dei requisiti per beneficiare
dell'indennità di mobilità, potrebbe spettare comunque, ricorrendone i requisiti
di legge, la NASpI.
Sul punto, l'INPS ha chiarito (con Circolare n. 142/2015) che nel caso di
reiezione delle domande d'indennità di mobilità, sarà cura degli operatori della
struttura territoriale inserire – in calce alla comunicazione di reiezione e della
relativa motivazione – una nota con la quale si chiede al lavoratore di
manifestare espressamente la volontà di trasformare la iniziale domanda di
indennità di mobilità in domanda di indennità di disoccupazione. . Leggi tutto
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4
Paolo Scarselli
Note di Paolo SCARSELLI
Carissimi,
il giorno 10 ottobre 2016 a Lanciano si è tenuto il Consiglio Generale della FLAEI CISL Abruzzo
Molise.
Tra i punti all’ordine del giorno c’era l’avvicendamento del segretario aggiunto Paolo SCARSELLI
ricadente sul Territorio Molisano.
Nel corso della riunione sono state quindi accolte le sue dimissioni e si è proceduto alla elezione del
nuovo segretario aggiunto.
A pieni voti è risultato eletto l’amico Nicolino GAZZANNI.
Il tutto è avvenuto in un clima di piena condivisione, nello spirito di agevolare il percorso di
avvicinamento al prossimo congresso e alla creazione di CISL RETI.
A Nicolino un grande augurio di buon lavoro, affinché insieme al gruppo FLAEI Abruzzo Molise
possa dare continuità al lavoro svolto finora e approdare con successo verso nuovi traguardi che
possano portare la FLAEI e la nascente CISL RETI sempre nella condizione di essere preferita dai
lavoratori per renderla insieme alla CISL sempre più forte.
A tutti un saluto da parte mia ed un ringraziamento per la collaborazione sempre ricevuta in tutti
questi anni di lavoro in FLAEI ed in CISL.
Paolo SCARSELLI
X il Gruppo WhatsApp
Cari amici del gruppo, dal 10 ottobre il nuovo segretario aggiunto FLAEI CISL Abruzzo Molise è
l’amico Nicolino GAZZANNi, con il quale a breve avrete modo di dialogare attraverso questo
strumento.
L’avvicendamento è avvenuto nel segno della condivisione totale.
Nicolino, al quale va un grande augurio di buon lavoro, sarà certamente capace di dare continuità
alla politica della FLAEI e della CISL ed ai suoi valori.
Voglio ringraziare tutti voi per quanto ricevuto in questi anni nella certezza che la CISL manterrà
vivi nel suo cammino i valori dell’amicizia, del rispetto e del sostegno reciproco fra i suoi attivisti.
Sono questi i valori fondamentali che hanno fatto e faranno ancora più grande la CISL.
Un abbraccio a tutti.
Paolo SCARSELLI
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5
IL CAF CISL RISPONDE
-Domanda: Una persona fisica residente in Italia detiene un conto corrente
bancario in Francia (che non dà interessi ma serve esclusivamente per le spese di una
casa ubicata in Francia, già dichiarata nel quadro RW) con giacenza media annua di
circa € 3.000 (quindi sotto i €5.000). 1) Deve dichiarare tale importo nel Quadro RW di
Unico PF 2015/redditi 2014 ai fini esclusivamente del monitoraggio oppure no? 2) E'
soggetto all'IVAFE fissa di € 34,20 ??
Risposta: In merito a tale problematica le rappresento che per espressa disposizione normativa(art. 2, comma
4-bis, del decreto legge 28 gennaio 2014, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2014, n. 50),
l'obbligo di monitoraggio non sussiste per i depositi e conti correnti bancari costituiti all'estero il cui valore
massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d'imposta non sia superiore a 10.000 euro ; resta fermo
l'obbligo di compilazione del quadro laddove sia dovuta l'IVAFE cioè se la giacenza media annua sia stata
superiore ad euro 5.000,00. Pertanto nel caso prospettato non è dovuta la compilazione del quadro RW.
Domanda: ho dato in locazione un appartamento piu' box. sul contratto il canone
di affitto e' unico. Come devo compilare il quadro b sezione 1 e sezione 2?
Risposta: Se il contratto di locazione include oltre all'abitazione pertinenze registrate al catasto con rendita
autonoma si deve indicare nella colonna 6 la quota di canone per ciascuna unità. Se nel contratto il canone
non è precisamente suddiviso tra abitazione e pertinenza si applica la formula:quota di canone per la
pertinenza= (canone totale annuo x rendita pertinenza) / totale rendite
Domanda: ho acquistato un portoncino blindato, con regolare fattura e bonifico
con causale per la detrazione fiscale. ho diritto alla detrazione per interventi per il
recupero del patrimonio edilizio?
La risposta è affermativa.
Le spese sostenute su una abitazione per installazione di antifurto, installazione di inferriate anti intrusione,
porte blindate ed altri sistemi di sicurezza (impianti di video sorveglianza compresi), sono ammesse a fruire
della detrazione del 50%. A tal fine è necessario che tali spese risultanti dal fatture di spesa, siano pagate
utilizzando il bonifico bancario e postale nel quale sia indicata la causale (art. 16/bis DPR 917/86 e descrizione
sommaria della spesa), il codice fiscale di chi paga e il codice fiscale (o partita IVA) del beneficiario.
L'installazione di un porta blindata è un intervento che consente la fruizione del bonus mobili e arredi perché
connessi a lavori di manutenzione straordinaria.
In Tal senso i chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate nella circolare 11/E del 14 maggio 2014. In
risposta ad un quesito nel quale viene chiesto se tra gli interventi edilizi che costituiscono il presupposto della
detrazione sull'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (manutenzione ordinaria per parti comuni,
manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia) sono inclusi anche
i lavori relativi alla prevenzione di atti illeciti da parte di terzi: installazione di allarmi, porte blindate, grate alle
finestre, spioncini alla porta di ingresso, sensori di movimento, etc.
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6
Unione Sindacale Interregionale
Campobasso 3 novembre 2016
COMUNICATO STAMPA
La GAM è di Amadori
E’ arrivata finalmente la decisione del giudice per quanto atteneva l’assegnazione della GAM alle
due società che avevano presentato le offerte, l’esito della decisione è stato di affidarla ad Amadori.
Adesso inizia la sfida per il rilancio e con un imprenditore del settore, affermato su tutto il territorio
nazionale e di spessore, ciò è già di se motivo di soddisfazione.
Bisogna da subito aprire il confronto con Amadori, la Giunta deve mettere in campo tutto quanto
abbiamo concertato a favore del rilancio della filiera, con i vari strumenti a partire da quelli previsti
dall’area di crisi complessa.
A questo punto necessita che si chiuda anche l’accordo di programma sull’area di crisi complessa, in
modo di aggiungere sostanza e criteri sia per il gruppo imprenditore sia per i lavoratori.
E’ fattivo l’impegno del sindacato e della Giunta per la proroga di un anno della cassa integrazione
straordinaria, necessaria per fare in modo di avere il maggior tempo possibile per favorire la
ricollocazione dei lavoratori, anche qui l’impegno è necessario per avere il risultato.
La concretezza del lavoro sul territorio con tutte le proposte emerse in cabina di regia dell’area di crisi,
il lavoro e l’impegno della Giunta presso i ministeri, e anche la sensibilità dei Giudici e Commissari
della GAM, sta facendo in modo che si possa costruire quella “clausola sociale” che è mancata nel
bando, tutti consapevoli della sofferenza delle circa 300 famiglie interessate.
Le opportunità del PSR e dei vari fondi, le misure del Governo adottate nell’ultimo periodo su
sollecitazione di CGIL CISL e UIL, sia per le flessibilità in uscita sia per le politiche attive per il
lavoro, devono essere di supporto e affiancate a tutto quello che può essere la dote individuale di ogni
lavoratore al fine della ricollocazione dei lavoratori, e a questo punto bisogna sedersi al tavolo e
completare tutto il lavoro avviato nella cabina di regia.
La nostra convinzione come CISL rimane sempre quella, che se uniti affrontiamo le situazioni
emergenziali presenti in regione apportando tutti un contributo fattivo, i risultati possono arrivare,
quello di oggi con Amadori, è un bel risultato che comincia a dare sostanza a quanto finora auspicato,
un competitor forte che investe in una regione pronta a tornare con i suoi lavoratori protagonisti.
La sfida complessiva per tutti i lavoratori della regione vede nel rilancio della GAM un banco di prova
fondamentale per tutto il processo di reindustrializzazione delle aree maggiormente colpite dalla crisi.
Per questa ragione riteniamo ora più che mai indispensabile riaprire sul territorio un confronto che dia
continuità alle tante cose discusse ai tavoli, cominciando a ragionare adesso con atti concreti alla mano
e su come affrontare insieme all’impresa la sfida del rilancio della GAM e della competitività.
La CISL la sua FAI e tutte le RSU della GAM sono pronte a dare il proprio contributo con coerenza e
coraggio in ogni decisione da prendere, lavorando sul pezzo e su ogni singola questione, con impegno
da parte di tutti per far si che sia il lavoro, con la qualità dei lavoratori molisani della GAM il
propulsore del rilancio industriale in quell’area del Molise.
La CISL come i lavoratori della GAM hanno mostrato pazienza e impegno, come ricordato anche dal
Governatore, adesso attendiamo che siano i fatti a parlare, per dimostrare che il lavoratore della GAM
ha solo voglia di lavoro, mettere in atto tutte le capacità per svolgerlo e in modo di riconquistare
ognuno la propria dignità per se e la sua famiglia e per far ripartire il Molise.
Il merito è e sarà dei tanti che ci credono, i quali con il loro impegno contribuiranno a realizzare
quanto auspicato, a loro andrà il ringraziamento dei lavoratori e delle loro famiglie.
Giovanni Notaro
Segretario Generale Aggiunto
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7
Federazione Lavoratori Poste
Segreteria Interregionale Abruzzo-Molise
Comunicato Stampa
Uffici Postali chiusi, sciopero generale il 4 novembre.
“Per fermare la privatizzazione di Poste Italiane.
Per difendere in nostro futuro”
Le Segreterie Nazionali SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFASAL.COM e UGLCOM hanno proclamato lo sciopero generale in Poste Italiane Spa per l’intera giornata del
4 novembre 2016 con manifestazioni in ogni regione. A Roma è previsto un presidio di
fronte al Mef e una manifestazione davanti la sede centrale di Viale Europa 175.
La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del
conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita
definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, muta
completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione
assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad
ottobre 2015.
Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro
per "lenire" il debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da
Poste Italiane sull’intero territorio. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli
Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni,
scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del
servizio offerto e la garanzia del servizio universale.
Le Segreterie Nazionali di categoria ritengono estremamente grave e antieconomica
l’intera operazione di dismissione da parte dello Stato, in considerazione che dal 2002 ad
oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e versando consistenti dividendi al
Ministero dell’Economia, quindi alla collettività, quale azionista di riferimento. Con questa
operazione il governo viene meno, dopo 160 anni di Poste Italiane, al dovere di garantire
alla cittadinanza e alle sue fasce sociali più deboli un servizio essenziale.
Lo Stato con la prima tranche collocata sul mercato lo scorso anno ha rinunciato ad una
rendita vitalizia di circa 150 milioni di euro annui in termini di dividendi e la cifra si
raddoppia se il governo ritira il decreto sulla privatizzazione.
Una privatizzazione totale di Poste italiane mette in discussione non solo anni di sacrificio
e di lavoro dei dipendenti profusi per darle una dimensione d’impresa tra le più importanti
in Italia, ma anche il futuro svolgimento del servizio universale, l’unitarietà dell’Azienda e la
sua tenuta occupazionale.
Privatizzare Poste Italiane, azienda che fa utili e offre servizi competitivi, può celare dietro
una privatizzazione per togliere dal mercato l’unico concorrente scomodo delle banche,
che oggi troppo spesso sono nell’occhio del ciclone della finanza speculativa. Attraverso
Poste Italiane passa anche la democratizzazione del risparmio nel nostro Paese, per costi,
trasparenza e rendimenti garantiti, con i suoi 500 miliardi di euro raccolti ogni anno dal
risparmio postale negli oltre 13.000 Uffici Postali.
8
E mentre il management di Poste Italiane in questi giorni è impegnato in ulteriori
acquisizioni societarie nel campo finanziario, la concorrenza continua ad erodere fette di
mercato al suo core business tradizionale, vedi i competitors privati con il ritiro delle
spedizioni nelle edicole e l’accordo sul pagamento delle bollette nelle farmacie. Uno
scenario che comporterà un’ulteriore chiusura di Uffici Postali con un impatto negativo
sulle comunità locali e in una riduzione dei posti di lavoro.
Le Segreterie Nazionali esprimono preoccupazione sui rischi di una ulteriore
privatizzazione di Poste Italiane e sulle conseguenti ricadute occupazionali. Per i sindacati
sono a rischio almeno 20.000 posti di lavoro sia nel settore postale che nel finanziario.
Queste le motivazioni che hanno indotto le Segreterie Nazionali a lanciare una fase di
forte mobilitazione e di lotta che culminerà con lo Sciopero Generale del 4 novembre con
manifestazioni e presidi in tutta Italia.
Il Segretario Interregionale SLP-CISL Abruzzo Molise
Antonio D'Alessandro
3282642482
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9
Consiglio Generale FISASCAT Abruzzo Molise
Carissimi/e
si è svolto oggi il Consiglio Generale della FISASCAT Abruzzo Molise a Pescara con la presenza
del Segretario Organizzativo Nazionale Rosetta RASO e il Segretario Generale USI Maurizio SPINA.
Tra i punti all'ordine del giorno c'erano le dimissioni del Segretario Generale e la conseguente rielezione
del nuovo Segretario è la nuova Segreteria.
PICCINNO Leonardo dimissionario per senso di responsabilità a seguito di alcune dinamiche interne é
stato nuovamente rieletto a Segretario Generale dell'organizzazione.
Nella nuova segreteria entrano a far parte Davide FRIGELLI e la molisana Maria PALLOTTA.
A Leonardo a Davide e Maria i migliori auguri di buon lavoro da parte mia e di tutta la CISL del Molise
che mi onoro di rappresentare.
Campobasso 4 novembre 2016
Giovanni Notaro
Segretario Generale Aggiunto
USI CISL Abruzzo Molise
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10
Consiglio Generale FNP CISL Abruzzo Molise – Pescara
Per visionare tutte le foto dell’evento:
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/galleria-foto/item/sciopero-lavoratoridelle-poste-2-copy.
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11
Comunicato stampa
L’accordo sulle pensioni e le politiche sociali per ridare dignità ai pensionati e non solo
I pensionati dell’Abruzzo e del Molise si sono riuniti all’Hotel Dragonara di San Giovanni Teatino per fare il punto della situazione
politica sindacale, nazionale e regionale.
“L’accordo sulle pensioni raggiunta con il Governo restituisce a noi pensionati quella dignità che per anni ci è stata
negata. I provvedimenti sulla previdenza concordati tra governo e sindacati reintroducono un po’ di equità, dopo anni di interventi
volti a fare cassa sulle spalle dei lavoratori e pensionati a danno dei giovani”, - così il Segretario Generale della FNP CISL, Luigi
PIETROSIMONE, ha aperto i lavori del Consiglio generale. “Abbiamo organizzato delle assemblee nei territori per illustrare e
condividere l’intesa perché nel testo sono contenute alcune delle nostre rivendicazioni, portate avanti in questi anni a difesa dei diritti
degli anziani: l’erogazione della quattordicesima per le pensioni più basse e l’equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori
dipendenti. È stato importante la ripresa del confronto con il Governo ma deve proseguire sul sistema di rivalutazione delle pensioni
e sulla separazione tra assistenza e previdenza. Vigileremo affinché il Parlamento approvi integralmente le misure previste dall’intesa
sulle pensioni”.
“Per affrontare tutti problemi previdenziali ed assistenziali che i pensionati vivono quotidianamente abbiamo iniziato una
collaborazione con l’ Inps, attraverso lo scambio di informazioni per consentire il miglioramento dei servizi non solo per i
pensionati ma per tutti i cittadini - continua Pietrosimone”.
“In Abruzzo abbiamo un nuovo strumento di programmazione delle politiche sociali ma è solo il primo passo per la
determinazione di un intervento strutturale. Il Piano Sociale Regionale è il frutto di un lungo dialogo sociale nel territorio per
migliorare la qualità dei servizi socio-assistenziali”.
“‘VACCI VACCI A VACCINARTI 2016” come FNP abbiamo aderito alla campagna di informazione e
sensibilizzazione organizzata da HappyAgeing e patrocinata dal Ministero della Salute. È la nostra risposta al calo delle coperture
vaccinali perché spesso la gente non sa di poter essere vaccinata e la spesa in Italia per i vaccini è appena l'1,4 % della spesa
farmaceutica complessiva. L’obiettivo è di raggiungere tutte le persone vaccinabili, quella parte di popolazione più a rischio”.
“Una nutrita delegazione della FNP AbruzzoMolise, composta da giovani e anziani, agli inizi delle mese di ottobre ha partecipato
all’evento, promosso dalla FNP CISL, Festival delle generazioni dal titolo “Oltre le frontiere: generazioni e culture. I tre giorni
di eventi hanno alimentato gli spazi di riflessione sul dialogo intergenerazionale attraverso un confronto su vari temi: migrazioni,
alternanza scuola-lavoro, scienza e ricerca, arte e cultura digitale. Il tema delle frontiere ha riscosso una forte sensibilità tra la gente.
Il dialogo tra le varie generazioni: A,B,X,Y e Z, è partito da Firenze per, in futuro, sbarcare anche in Abruzzo e in Molise perché è
nei territori che si sviluppano le cosiddette buone prassi”, - ha ricordato Luigi Pietrosimone”.
Alla riunione ha partecipato il Segretario Maurizio Spina della CISL AbruzzoMolise che ha fatto il punto sulle politiche
regionali di sviluppo economico ed occupazionale in entrambe le regioni e sottolineando il valore e i risultati che si sono ottenuti con
l’accordo sulle Pensioni "perché solo con il cambiamento si creano posti di lavoro".
Il Segretario Nazionale Aggiunto Loreno Coli, invece ha concluso i lavori del Consiglio Generale Fnp, facendo
un’analisi a 360° dell’accordo sulle pensioni e un percorso, che parte da lontano, per ricordare l’impegno della Federazione dei
Pensionati della CISL nella sottoscrizione di quest’intesa con il Governo. Il confronto di questi ultimi mesi ha ampliato il numero dei
pensionati a cui sarà erogata la 14esima, insieme all'equiparazione della no tax area tra lavoratori e pensionati. “Sono 2 mete
importantissimi che abbiamo raggiunto e andremo avanti, sperando che le risorse promesse dal governo permettano di portare
soddisfare anche le altre nostre richieste, come la rivalutazione delle pensioni. Quest'accordo possiamo definirlo "storico” perché è
stato modificato il muro della Legge Fornero abbiamo ottenuto per il lavoro di cura la possibilità di usufruire dell'Ape sociale, - ha
dichiarato il Segretario nazionale della FNP CISL -. ”
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Indennità di mobilità alle battute finali
Dall'1 gennaio 2017 ci sarà solo la NASpI
La Legge n. 92/2012 (c.d. "Riforma Fornero") ha abrogato, con decorrenza dall'1 gennaio
2017 tutte le norme che disciplinano il trattamento di mobilità (compresa l'iscrizione nelle liste di
mobilità e i benefici nelle nuove assunzioni dei lavoratori in esse iscritti), che spetta ai lavoratori
licenziati a seguito di procedure di licenziamento collettivo da aziende rientranti nell'area di
applicazione della cassa integrazione guadagni straordinaria.
Di conseguenza, tutti i lavoratori licenziati dal 31 dicembre 2016 in poi perdono la possibilità di
essere collocati in mobilità e possono beneficiare, qualora in possesso dei requisiti, unicamente
della NASpI (la nuova indennità di disoccupazione ordinaria, rimaneggiata dal "Jobs Act").
Oggi, pertanto, le imprese e i lavoratori coinvolti in una procedura di mobilità hanno di fronte un
duplice scenario, a seconda del momento in cui avvengono i licenziamenti
.
1) Licenziamenti effettuati prima del 31 Dicembre 2016
In questo caso i lavoratori licenziati hanno diritto all'iscrizione nelle liste di mobilità e,
ricorrendone
i
presupposti,
anche
a
percepire
l'indennità
di
mobilità.
Si ricorda che per beneficiare dell'indennità di mobilità, i dipendenti devono aver maturato, alla
data di licenziamento, un'anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui almeno 6 di lavoro
effettivamente prestato, ivi compresi i periodi di sospensione del lavoro derivanti da ferie,
festività e infortuni, con un rapporto di lavoro a carattere continuativo e comunque non a
termine.
Per i lavoratori posti in mobilità entro il 31 dicembre 2016, l'indennità di mobilità è corrisposta
per una durata che può variare (a seconda dell'età anagrafica del lavoratore e del territorio nel
quale si trova l'unità produttiva di provenienza) da un minimo di 12 mesi sino ad un massimo di
24 mesi. In ogni caso, l'indennità non può avere una durata superiore all'anzianità maturata
presso l'impresa che ha attivato la procedura di riduzione del personale.
La misura dell'indennità è pari al 100% del trattamento d'integrazione salariale fino al
dodicesimo mese, che si riduce, poi, all'80% dal tredicesimo mese in poi.
Si tenga presente, infine, che, per i dipendenti licenziati prima del 31 dicembre 2016 che non
siano in possesso a tale data dei requisiti per beneficiare dell'indennità di mobilità, potrebbe
spettare comunque, ricorrendone i requisiti di legge, la NASpI.
Sul punto, l'INPS ha chiarito (con Circolare n. 142/2015) che nel caso di reiezione delle domande
d'indennità di mobilità, sarà cura degli operatori della struttura territoriale inserire – in calce alla
comunicazione di reiezione e della relativa motivazione – una nota con la quale si chiede al
lavoratore di manifestare espressamente la volontà di trasformare la iniziale domanda di
indennità di mobilità in domanda di indennità di disoccupazione.
A tal fine si precisa che il lavoratore dovrà manifestare la predetta scelta entro il termine di 30
giorni dalla data di ricezione della comunicazione in argomento. In tale ipotesi, ai fini della
decorrenza della prestazione di disoccupazione, si terrà in considerazione l'originaria domanda
d'indennità di mobilità, successivamente ‘trasformata' in domanda di disoccupazione.
A prescindere dalla sussistenza dei requisiti per la percezione dell'indennità di mobilità, tutti i
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lavoratori licenziati prima del 31 dicembre 2016 a seguito di procedura di licenziamento
collettivo sono iscritti nelle liste di mobilità.
La legge prevede, come è noto, incentivi di natura economica e contributiva in favore delle
aziende che assumano tali lavoratori.
Tuttavia, come precisato dall'INPS (Circolare n. 137 del 12 dicembre 2012), tali incentivi saranno
applicati alle assunzioni, trasformazioni o proroghe che dovessero essere effettuate fino al 31
dicembre 2016.
Per fare un esempio, non spetterà l'incentivo per un'assunzione intervenuta il primo gennaio
2017, anche per un lavoratore che fosse iscritto nelle liste di mobilità il 27 dicembre 2016, e ciò
neppure se il lavoratore rimanga titolare dell'indennità di mobilità anche oltre il 31 dicembre
2016.
Tali incentivi, quindi, non spetterebbero neppure se il lavoratore assunto fosse iscritto nelle
liste di mobilità entro il 31 dicembre 2016 e rimanesse in godimento dell'indennità di mobilità
oltre il 31 dicembre 2016.
2) Licenziamenti effettuati dal 31 Dicembre 2016 in poi
In questo caso i lavoratori licenziati non avranno diritto all'indennità di mobilità bensì, qualora in
possesso dei requisiti previsti dalla legge, unicamente al trattamento ordinario NASpI.
La NASpI è riconosciuta ai lavoratori che presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
• siano immediatamente disponibili allo svolgimento ed alla ricerca di una attività lavorativa
(cosiddetto "stato di disoccupazione");
• possano far valere, nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, almeno
tredici settimane di contribuzione;
• possano far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo,
nei dodici mesi che precedono l'inizio del periodo di disoccupazione.
La NASpI viene corrisposta mensilmente dall'INPS ai lavoratori beneficiari della stessa, per un
numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni (per
un massimo quindi di 24 mesi). La NASpI si riduce del 3% per ogni mese, a decorrere dal primo
giorno del quarto mese di fruizione.
Inoltre, sono previsti incentivi per le imprese che procedano all'assunzione di lavoratori che
beneficiano della NASpI.
In particolare, all'impresa che assuma a tempo pieno e determinato lavoratori beneficiari della
NASpI è concesso, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo
mensile pari al 20% dell'indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore.
Alla luce della situazione appena evidenziata, è evidente che i lavoratori che vengono licenziati
prima del 31 dicembre 2016, mentre da un lato beneficiano di un'indennità economica di durata
generalmente maggiore (e di un importo che subisce una riduzione di incidenza minore durante
il periodo di fruizione) rispetto alla NASpI, dall'altro lato subiscono un pregiudizio nelle nuove
assunzioni, dal momento che, con il venir meno delle liste di mobilità, non sussistono più gli
incentivi di natura economica e contributiva a favore dei datori di lavoro che assumano i
lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (che vengono definitivamente soppresse dall'1
gennaio2017).
Al contrario, i lavoratori licenziati dal 31 dicembre 2016 in poi, sebbene possano aver diritto a un
trattamento NASpI di durata generalmente inferiore rispetto all'indennità di mobilità e di un
importo che si riduce maggiormente durante la fruizione, possono tuttavia contare sugli
incentivi nelle nuove assunzioni connessi a tale trattamento di disoccupazione, a differenza dei
percettori dell'indennità di mobilità, che non possono più fruire dall'1 gennaio 2017 di alcun
beneficio in tal senso.
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Indennità e durate di Mobilità e NASpI a confronto
tetto reddito
< 2.102,24
Totale periodi
Totale prestazione
tetto reddito
< 2.102,24
Totale periodi
Totale prestazione
tetto reddito
< 2.102,24
Totale periodi
Totale prestazione
Fino a 40 anni
Periodi totale 12 mesi
tetto reddito
12 mesi
971,71
> 2.102,24
11.660,52
Periodo totale 12 mesi
12 mesi
1.167,91
14.014,92
11.660,52
14.014,92
Da 40 anni a 50 anni
Periodo totale 18 mesi
tetto reddito
12 mesi
6 mesi
971,71
776,99
> 2.102,24
11.660,52
4.661,94
16.322,46
Oltre 50 anni
Periodo totale 24 mesi
tetto reddito
12 mesi
12 mesi
971,71
776,99
> 2.102,24
11.660,52
9.323,88
20.984,40
Periodo totale 18 mesi
12 mesi
6 mesi
1.167,91
934,328
14.014,92
5.605,97
19.620,89
Periodo totale 24 mesi
12 mesi
12 mesi
1.167,91
934,328
14.014,92
11.211,94
25.226,86
Indennità da NASpI
Periodo max 24 mesi--indennità: minimo € 896,25 -- max € 1.300
Età
< 40 anni
> 40 < 50 anni
> 50 anni
Periodi di durata a confronto
NASpI
24 mesi
24 mesi
24 mesi
Importo complessivo
Mobilità
11.660,52
14.014,92
da 16.429,3 a 23.761
16.322,46
19.620,89
20.984,40
25.226,86
Mobilità
12 mesi
18 mesi
24 mesi
Naspi
Periodi di durata legati all'età e alla residenza
Residenza
Età
Centro Nord
Centro Nord
Centro Nord
anni
anni
anni
fino a 40
da 40 a 50
oltre 50
2013
12
24
36
Centro Sud
Centro Sud
Centro Sud
anni
anni
anni
fin a 40
da 40 a 50
oltre 50
24
36
48
Mobilità
2014
12
24
36
24
36
48
ASPI
2015
12
18
24
12
24
36
2016
12
18
18
12
18
24
NASpI
2016
12
24
12
24
12//18
24
12
12
12//18
Valore minimo di riferimento stabilito
Importo minimo prestazione
Prestazione
Retribuzione mensile fino a € 1.195
NASpI
€ 896,25
Per i redditi superiori al valore minimo di riferimento, calcolare il valore medio superiore e
incrementare il valore minimo del 25%
L'incremento va calcolato sulla differenza tra la retribuzione media e l'importo stabilito
retr. mensile media
NASpI
Valore minimo differenza
€ 1.195
€ 1.300
€ 1.400
€ 1.500
€ 1.600
€ 1.700
€ 1.800
€ 1.900
€ 2.000
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€ 1.195
€0
€ 105
€ 205
€ 305
€ 405
€ 505
€ 605
€ 705
€ 805
€ 2.500
€ 2.810
€ 1.195
€ 1.195
€ 905
€ 1.615
x 25%
€0
€ 26,25
€ 51,25
€ 76,25
€ 101,25
€ 126,25
€ 151,25
€ 176,25
€ 201,25
75% del differenza
importo mensile
minimo da aggiungere
erogato
€ 896,25
€0
€ 896,25
€ 896,25
€ 26,25
€ 922,50
€ 896,25
€ 51,25
€ 947,50
€ 896,25
€ 76,25
€ 972,50
€ 896,25
€ 101,25
€ 997,50
€ 896,25
€ 126,25
€ 1.022,50
€ 896,25
€ 151,25
€ 1.047,50
€ 896,25
€ 176,25
€ 1.072,50
€ 896,25
€ 201,25
€ 1.097,50
€ 326,25 € 896,25
€ 403,75 € 896,25
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15
€ 326,25
€ 403,75
€ 1.222,50
€ 1.300,00
24
24
24
Articolo su Conquiste del Lavoro - n 222 del 24-11-2016
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Federazione CISL Università Molise
Campobasso 25 novembre 2016
“25 novembre 2016 – Giornata internazionale contro la Violenza sulle Donne”
Il 25 di novembre è la data scelta, fin dal 1999, dalle Nazioni Unite, per sensibilizzare
l’opinione pubblica sulla violenza contro le donne: in quel giorno di novembre, nel 1960, tre
sorelle, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa e Patria Mercedes Mirabal, vennero
brutalmente maltrattate e, infine, assassinate, nella Repubblica Domenicana, per essersi opposte
alla dittatura di Rafael Leonidas Trujillo.
Ancora oggi dobbiamo continuare a parlare di violenza sulle donne e se pensiamo per un attimo a
tutto ciò che ci circonda, ci rendiamo conto di quanta violenza attraversa il nostro pianeta, la
violenza dei tanti conflitti irrisolti, la violenza delle persone morte in mare in cerca di rifugio, la
violenza economica che costringe milioni di persone a vivere in povertà. Non è giusto che le donne
continuino a pagare, con rinunce, disagi, sofferenze, se non addirittura con la vita stessa, il prezzo di
pregiudizi e stereotipi antichi, mai superati.
La violenza di genere - che registra dei dati esorbitanti: sono 6.788.000 le donne che hanno subito
violenza nell’arco della loro vita e dall’inizio del 2016 sono già 116 i casi di femminicidio in Italia
– va considerata come una violazione dei diritti umani fondamentali e, non è un fatto privato ovvero
destinato a rimanere chiuso fra le mura domestiche, infatti la maggior parte delle violenze di genere
si consumano nel “rassicurante” ambiente domestico, per mano di uomini conosciuti e,
principalmente, incapaci di accettare scelte di autodeterminazione delle donne.
La violenza contro le donne è un fatto inaccettabile, va riconosciuta come fatto pubblico che
coinvolge l’intera società, quindi è da considerarsi una ferita della società; pertanto la
marginalizzazione sociale, la sottomissione e la sotto rappresentazione culturale delle donne,
generano di fatto, come loro necessario corollario un circolo vizioso: mancanza di rispettosopraffazione- violenza. La violenza danneggia le donne, ma è un problema degli uomini.
Solo un radicale cambiamento del modo individuale e collettivo di pensare (di uomini e donne,
insieme) può permettere di estirpare, nei rapporti uomo-donna e nel rapporto donna-famiglia e
donna-società, tutti quegli atteggiamenti irragionevoli, irrispettosi e violenti che ancora si
riscontrano, ovunque nel mondo, verso le donne.
“Testimoniare per coscientizzare”, attraverso azioni simboliche, ma incisive, con atti concreti - così
come è sancito dalla Convenzione di Istanbul - usando il linguaggio immediato ed efficace della
letteratura, dell’arte, della musica, della danza, delle immagini, e la forza delle idee: deve essere
questo l’impegno particolare di tutte le Donne attive nella società, come delle Organizzazioni che le
rappresentano.
Comunque si voglia considerare il “femminismo” (se esperimento “fallito” o esperienza
“interrotta”), c’è ancora tutto un percorso sociale, storico, umano da espletare, e solo quando tale
percorso sarà espletato il mondo avrà, finalmente, due sguardi.
Iolanda Palazzo
Segretaria Provinciale
Di sotto il link del comunicato della Coordinatrice donne Abruzzo Molise sul sito dell’USI
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/comunicati-stampa-2/notizieinterregionali/item/giornata-per-l-eliminazione-della-violenza-sulla-donna-2
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28.10.16 - LA CISL FP DÀ IL BENVENUTO AL NUOVO PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI ISERNIA
(Sebastiano Marino, Coordinatore Giustizia FP)
https://youtu.be/rVxwlIdSxGA
Dopo quasi due anni di reggenza, oggi il Dr.
Di Giacomo proclama ufficialmente il proprio
insediamento al Tribunale di Isernia in qualità
di Magistrato Capo dell’Ufficio giudiziario.
In questi due anni la Cisl FP ha avuto modo di
constatare una grande determinazione nello
svolgimento delle funzioni presidenziali ed ha
incontrato nella sua persona un interlocutore
particolarmente attento alle problematiche
inerenti il personale amministrativo, nonché
alle potenziali insidie per il popolo molisano
conseguenti l’attuazione della c.d. riforma Vietti.
Nelle sue funzioni presidenziali è pacifica la forte ed innovativa propulsione che ha impresso
all’Ufficio giudiziario sia nel settore penale, ove sono state poste altre unità operative amministrative a
supporto dei magistrati in pieno organico, che nel settore civile, in cui basti pensare che i procedimenti
definiti (con sentenza) nell’anno 2015 sono oltre che raddoppiati, seppur non incrementando il numero
degli addetti a supporto dei magistrati in pieno organico.
Già dai primi giorni della reggenza sono stati rinnovati i contratti con il Medico competente ed il
RSPP, problematiche in precedenza poste all’attenzione di chi di dovere dalla Cisl FP.
Ma dove è stata risolta un’importante questione dal punto di vista logistico (che ai non addetti ai
lavori potrà sembrare - erroneamente - non prioritaria), risiede nella diversa e concordata collocazione del
personale da un’ala all’altra del Palazzo di giustizia, invertendo così l’ubicazione delle cancellerie penali GIP
e GUP con quella civile contenziosa. Da qualche tempo questa soluzione era stata proposta dalla Cisl
FP, tuttavia non trovando riscontro nella precedente dirigenza.
Il progetto muoveva dalle constatazioni che alle cancellerie penali di cui prima sono assegnati n. 5
unità operative, con un carico di fascicoli di gran lunga inferiore a quello della cancelleria civile e, di
conseguenza, un’utenza ridotta. Mentre i locali in precedenza occupati dalla cancelleria GIP e GUP ben si
prestano attualmente ad accogliere i 7 lavoratori e l’ingente quantitativo di fascicoli e la relativa utenza. Ciò
è divenuto attuabile perché la Cisl FP ha trovato un attento interlocutore.
Oltretutto, nel periodo di reggenza sono state numerose le convenzioni stipulate con l’Università
degli Studi del Molise, con gli Istituti secondari e la Provincia di Isernia per dare la possibilità a laureandi,
laureati, studenti delle scuole superiori e personale dell’Ente di svolgere un tirocinio, per i primi, e di
prestare attività lavorativa, per i secondi, presso l’Ufficio giudiziario. Iniziativa che è stata pienamente
condivisa dalla Cisl FP. In questo modo il personale in pianta stabile ha potuto dedicarsi a quelle pratiche
puramente amministrative, che spesso restano incomplete per dare l’opportuna precedenza alle incombenze
meramente di tipo giudiziario.
Nell’aula Aldo Moro del Tribunale di Isernia presenti Autorità politiche, amministrative ed
ecclesiastiche, locali e nazionali, rappresentanti di Enti e di associazioni, magistrati dell’Ufficio giudiziario e
della Corte di cassazione, personale amministrativo e avvocatura.
Il primo ad intervenire e dare il benvenuto al Presidente è stato il Procuratore della Repubblica Paolo
Albano; a seguire il Presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno, il Presidente del Consiglio
dell’ordine degli avvocati Marciano Moscardino, il Coordinatore giustizia Cisl FP Sebastiano Marino
anche nelle vesti di Assistente giudiziario di quell’Ufficio.
Per quanto riguarda le relazioni sindacali, il Coordinatore giustizia ha espresso la constatazione di un
proficuo rapporto sin ora instaurato per quanto (ed altro) sopra esposto. Chiaramente si è in continuo divenire
ed ogni cosa può essere oggetto di miglioramento; pertanto, l’auspicio che per il futuro si possa fare ancor
di più per il benessere organizzativo legato indissolubilmente alla gestione delle risorse umane, pur
tuttavia nell’ottica del miglior andamento dell’Ufficio giudiziario. Dopodiché vi è stato il discorso del
Presidente Vincenzo Di Giacomo e la chiusura degli interventi da parte del vescovo Camillo Cibotti.
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LA CISL E IL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELLA CORTE D’APPELLO DI CAMPOBASSO
(Sebastiano Marino, Coordinatore Giustizia FP)
https://youtu.be/O3mJgArB98Q
Nella circostanza si rappresenta che
la Cisl FP è stata ed è anche parte
integrante di quel movimento
molisano denominato Comitato per
la salvaguardia della Corte
d’appello di Campobasso, nato in
occasione dell’ulteriore piano di
rivisitazione
della
geografia
giudiziaria, di cui promotore il
Presidente Vincenzo Di Giacomo.
Uno spaccato è d’obbligo per chi non
fosse a conoscenza che dopo il disegno di soppressione di 31 sedi di Tribunale, 220 sedi distaccate e 667
Uffici del Giudice di Pace (L. 148/2011 - d.lgs. 155/12 e d.lgs. 156/12) – che per quanto riguarda il Molise
ha interessato la chiusura della sede distaccata del Tribunale di Termoli e di qualche sede di Ufficio del
Giudice di Pace – nell’agosto del 2014 il Ministro della Giustizia inserì nel suo piano programmatico per il
2015 il c.d. secondo step della geografia giudiziaria: revisione anche degli uffici giudiziari delle Corti
d’appello e delle relative Procure generali.
La relazione ministeriale riportava che alcuni tra i 26 distretti andava rivisto in virtù di “economie di scala”,
al fine di rispettare “standard minimi di efficienza” e “per conseguire una situazione di tendenziale
omogeneità tra gli uffici”. Tra i criteri di riferimento, ai fini di questa presunta razionalizzazione:
l’estensione del territorio, il numero di abitanti, i carichi di lavoro e l’indice delle sopravvenienze. E ciò
faceva ben sperare…. Però, poi, il Ministro aveva espresso che gli abitanti del Molise non raggiungessero il
numero di quelli di un quartiere della capitale, senza considerare che si stava valutando un territorio di 4500
kmq circa, montuoso-collinare caratterizzato dalla presenza di precipitazioni nevose durante la stagione
invernale, privo di infrastrutture e con tutti i disagi che ne possono scaturire. Già da quell’infuocato agosto,
l’A.N.M. molisana (presieduta dal Dr. Di Giacomo), i tre Presidenti dei Consigli degli Ordini degli avvocati
di Campobasso, Isernia e Larino, le componenti politiche nazionali ed europee ed i sindacati si sono
adoperati per quanto di loro competenza. In particolare la Cisl FP si è attivata in una serie di assemblee al
fine di sollecitare e rendere noto cosa significasse la soppressione della Corte molisana ed il suo
“assorbimento” in quella che si diceva essere di Ancona, del c.d. effetto domino che avrebbe interessato altri
Uffici in qualche modo connessi e del devastante impatto economico che ne sarebbe scaturito.
Inoltre, con CGIL e UIL sono state organizzate delle manifestazioni di protesta per sollecitare le coscienze
presso il Palazzo di giustizia di Campobasso. Contestualmente il contatto del Coordinatore Giustizia, sotto
forma di pressing, con la Segreteria Nazionale della Cisl FP è stato quotidiano, al fine di essere
ragguagliati su cosa stesse accadendo a Roma, su quale versante si stesse agendo e quale potesse essere
un’alternativa valida. Ed ecco che ad ottobre del 2014, sicuramente grazie a tutte le forze in campo, le quali
hanno dato, per quanto di propria competenza, un notevole contributo, il nefasto progetto per i molisani
viene posto in fase rem, ma non collocato su un binario morto.
Arriva settembre del 2015 e quasi
silenziosamente presso il Ministero
s’insedia la c.d. Commissione Vietti per la
revisione dei distretti delle Corti d’appello,
ove tra i parametri di riferimento si legge di
una Corte per regione, purché con un
bacino d’utenza di un milione di abitanti. Il
pericolo è diventato reale, perché si è
passati da quello che era un progetto
inserito nel piano programmatico annuale
alla costituzione di uno staff di tecnici per
l’attuazione dello stesso. Pertanto, un grave
19
allarme ha investito i soggetti interessati all’opera di
smantellamento talché, si legge nella relazione, i
lavori avrebbero visto la fine il 31 dicembre; tuttavia
essi sono stati prorogati al 31 marzo 2016.
A questo punto la questione non assorbiva
esclusivamente la Funzione Pubblica, quale sindacato
di categoria, ma la Cisl a livello Confederale della
quale ho trovato nel Segretario Generale Aggiunto
Giovanni Notaro una persona particolarmente
attenta, scrupolosa e oltremodo dedita al suo
mandato, che ha supportato ai vari livelli la giusta
causa e nelle forme dovute, in quanto la paventata
soppressione della Corte di Appello di Campobasso
avrebbe sortito effetti disastrosi per l’intera comunità
molisana, sotto il profilo sociale, economico e della
sicurezza pubblica.
Detta soppressione [dal documento costitutivo del Comitato], difatti, comporterebbe non soltanto
l’automatica chiusura di altri Uffici giudiziari quali la Procura Generale presso la Corte di Appello, la
Procura distrettuale presso il Tribunale di Campobasso (e, con essa, gli apparati del GICO, dei ROS e dello
SCO), il Tribunale e la Procura per i Minorenni (inclusi i connessi servizi sociali), il Tribunale di
Sorveglianza e l’Avvocatura Distrettuale dello Stato, ecc., ma anche la successiva probabile soppressione di
ulteriori Uffici giudiziari quali uno o più Tribunali del distretto, oltre che il TAR, la Corte dei Conti, la
Procura presso la Corte dei Conti e le Commissioni Tributarie, nonché di Uffici paragiudiziari quali i
Comandi regionali delle Forze dell’Ordine, la Questura e magari la stessa Prefettura di Campobasso. Inoltre,
le anzidette soppressioni implicherebbero prevedibilmente pure la successiva chiusura di altri Uffici pubblici
istituiti su base regionale e/o provinciale, quali l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, l’INAIL, i Vigili del Fuoco.
Insomma, un perverso effetto domino, la cui inevitabile conseguenza sarebbe la drastica riduzione della
popolazione determinata dai connessi trasferimenti di numerosissime famiglie di impiegati in altre sedi, con
la conseguenza che anche gli enti privati (banche, assicurazioni, ecc.) chiuderebbero o comunque
ridurrebbero le loro sedi, con tutti i conseguenti effetti dirompenti sui commercianti, sugli imprenditori e sui
liberi professionisti, costretti a loro volta a chiudere i propri uffici ed esercizi, con ulteriore crescita del tasso
di disoccupazione di giovani e lavoratori. In una parola, l’intera economia locale subirebbe un colpo
durissimo, ancor più grave di quelli già subìti in questi lunghi anni di crisi economica.
Infine, questo processo comporterebbe onerosissimi costi e disagi per le parti processuali, i loro difensori, i
periti, i CTU, i testimoni e quant’altri, costretti a spostarsi in territori lontani per presenziare ai processi se
non addirittura costretti a partire la sera prima per arrivare in tempo per l’inizio dell’udienza, con aggravio
dunque di tempi e costi, tanto più gravosi per i cittadini meno abbienti, oltre che per gli anziani e per i
minori. E, quanto a questi ultimi, si pensi poi ad esempio ai minori che con le loro famiglie dovrebbero
essere seguiti (e come potrebbero essere seguiti?) da Procure, Tribunali minorili e connessi servizi ubicati in
zone lontane.
Tutto questo, senza alcun serio risparmio di spesa pubblica, perché il numero degli impiegati e dei giudici
rimarrebbe lo stesso, mentre anzi bisognerebbe acquisire nuovi spazi nelle sedi accorpanti, lasciando gli
attuali edifici demaniali per fittare magari immobili da privati e quindi con ingente aggravio di pubblica
spesa. Senza contare gli ulteriori aggravi in termini di costi (oltre che di sicurezza) determinati dall’aumento
delle distanze di viaggio per la traduzione degli imputati in stato di arresto che intendono assistere alle
udienze, degli appartenenti alle forze dell’ordine per rinnovare eventuali testimonianze in secondo grado, dei
periti d’ufficio per rinnovare o chiarire eventualmente le loro relazioni in appello, ecc.
La realtà è che i servizi essenziali, a partire da quello della Giustizia, che è il servizio che garantisce la tutela
dei diritti e l’osservanza degli obblighi dei cittadini, debbono essere vicini a costoro, perché il decentramento
è un fondamentale principio-cardine (di rango anche costituzionale) di democrazia diffusa e di efficienza,
conquista dei moderni Stati di diritto che hanno superato la forma accentratrice dello Stato ottocentesco
(forma che tra l’altro poi contribuì pure all’ascesa al potere del nazi-fascismo).
https://youtu.be/u-T7rUT4o_M
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LA CISL FP CHIEDE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA LA RIQUALIFICAZIONE DEL PERSONALE
AMMINISTRATIVO E PIU’ FONDI PER IL TRIBUNALE DI ISERNIA
(Sebastiano Marino, Coordinatore Giustizia FP)
Nell’occasione della visita del
Ministro della Giustizia e della
sua delegazione presso il
Tribunale di Isernia dello
scorso anno, dopo aver
incontrato le figure istituzionali
il guardasigilli programmò di
relazionarsi
con
le
Organizzazioni sindacali e la
rsu.
Il dibattito fu aperto dal
Coordinatore Giustizia Cisl
FP Sebastiano Marino, il
quale, coadiuvato da Annino
Materiale e Marisa Santini (rsu
Cisl) in via principale introdusse una dettagliata panoramica sul devastante disegno sotteso alla soppressione
della Corte molisana: perdita d’identità regionale, regressione, interruzione del ciclo economico,
tracollo del mercato mobiliare nella sua accezione più ampia, delocalizzazione di beni e servizi,
allontanamento dal territorio, involuzione completa in un periodo storico di recessione.
Per cui, la Cisl FP propensa ad una Corte d’appello per regione, ma non d’accordo per il requisito di un certo
numero di abitanti che il Molise non raggiunge, evidenziando che questa popolazione di 330.000 abitanti è
stanziata su un territorio dalla conformazione particolare di 4600 kmq ove le infrastrutture non sono
adeguate. Pertanto, la Cisl FP ha gridato all’unisono con l’ANM molisana, al costituito Comitato per la
salvaguardia della Corte ed agli altri attori interessati: la Corte d’appello deve restare, quale presidio di
legalità, in modo da non rendere avulso questo lembo di terra italiana dal contesto nazionale.
Successivamente è stato analizzato il dato empirico legato alla rinascita dell’ufficio giudiziario rispetto agli
anni 2014 – 2013. È stato dimostrato con certezza matematica che nell’anno 2015 vi è stata un’accelerazione
impressionante in tema di definizioni pari a due o tre volte gli anni precedenti. Bene, un plauso va
sicuramente al Presidente reggente Di Giacomo e ai magistrati in pieno organico. Ma, soprattutto,
l’efficienza del Palazzo di Giustizia è strettamente correlata alla grande attività svolta dal personale
amministrativo il quale, soltanto ricorrendo al metodo della flessibilità delle mansioni, facendo appello
ad un notevole spirito di sacrificio, ha contribuito in maniera incisiva al raggiungimento di un tale
positivo risultato.
Quindi, il Coordinatore Giustizia ha chiesto al Ministro un grande impegno nell’attuazione dell’art. 21 quater
L. 132/15 ovvero allargare la platea dei beneficiari e riqualificare tutto il personale amministrativo,
l’unico tra i ministeriali a non aver usufruito di ciò da più di venti anni, oltre ad una completa
rimodulazione dei profili professionali oramai non più rispondenti alle attuali mansioni, a causa
dell’informatizzazione ed al PCT. Inoltre, considerata la riscontrata virtuosità dell’Ufficio giudiziario, è
stato fatto appello di stanziare maggiori fondi necessari allo svolgimento dell’attività ordinaria.
http://www.isernianews.it/cronaca/39787-la-fp-cisl-al-ministro-orlando-piu-fondi-per-il-tribunale-eriqualificare-il-personale.html
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Unione Sindacale Interregionale
Campobasso 28 novembre 2016
COMUNICATO STAMPA
Una settimana di risultati per il sindacato che contratta
La settimana scorsa ha visto la sigla del CCNL Metalmeccanico, successo ottenuto dopo una
lunga fase di lotta e di concertazione, fino a poco fa impensabile come successo, il risultato è un
contratto per alcuni aspetti innovativo sia per la parte normativa sia per quella economica.
L’incontro di venerdì CGIL CISL e UIL, le rispettive Federazioni con il Governo ha avuto
un’evoluzione positiva per il rinnovo del contratto del pubblico impiego con un’intesa che porterà
1,7 miliardi di euro nelle tasche dei lavoratori pubblici con aumenti non inferiori agli 85 euro, si
auspica una chiusura dell’accordo stesso in tempi brevissimi.
L’annuncio di Marchionne, che rilancia la produzione dello stabilimento di Cassino che
porterà 1.800 assunzioni l’anno prossimo, la ricaduta sarà positiva per lo stabilimento di Termoli
che fornirà i motori, quindi incremento produttivo con ricadute occupazionali importanti.
A Roma è stato firmato l’esame congiunto per la cassa integrazione della GAM, ponendo
fine a una preoccupazione per i lavoratori sulla concessione della stessa, adesso monitorare i tempi,
pressare per l’approvazione definitiva e se necessario attivarsi per l’anticipo da parte delle banche,
con i modi già sperimentate nel passato.
La regione
in tale sede ha annunciato il piano regionale per le politiche attive e passive per i lavoratori della
GAM, previo quanto previsto nel PRRI e cioè auto impiego, dote individuale per la ricollocazione e
incentivi all’esodo con accompagnamento alla pensione.
L’approvazione nella legge di stabilità delle misure sulla previdenza con risorse pari a circa
7 miliardi di euro, ove attraverso l’APE (anticipo pensionistico a 63 anni) si permetterà a molti
lavoratori di accedere prima del tempo alla pensione soprattutto con le modalità dell’APE Social.
Adesso si attende l’incontro con Amadori per definire il contratto di riferimento per la
Filiera Avicola Molisana a loro già assegnata, con la verifica del piano industriale al fine di capire i
tempi di attuazione e gli obiettivi di ricollocazione, incontro da noi richiesto prima dell’incontro al
MISE già fissato per il 16 dicembre, data dove si spera si siano concluse tutte le fasi per gli atti
necessari all’acquisizione.
Sabato a Termoli l’incontro tra il Governatore, la giunta e i lavoratori dello Zuccherificio
con l’impegno di attivare le procedure per l’inserimento dei lavoratori nei percorsi di formazione e
riqualificazione tesi alla loro ricollocazione.
Si è definito l’avvio del percorso per gli Operatori della Formazione iscritti all’albo che in
questa settimana dovrebbero iniziare la loro attività presso l’Agenzia Regionale di Molise Lavoro,
necessaria e propedeutica, integrata ai centri per l’impiego, per la profilazione dei lavoratori e per
quanto necessario per le politiche attive, su tutto il territorio regionale e in particolar modo nelle due
aree di crisi.
A questo punto riteniamo sia necessario completare il lavoro avviato in cabina di regia per
l’area di crisi al fine di chiudere l’accordo di programma, per il pezzo che riguarda le politiche a
favore della ricollocazione dei lavoratori, con regole chiare per tutti. Bisogna conoscere ed entrare
nel merito delle manifestazioni d’interesse pervenute a Invitalia per tarare le politiche formative in
regione, mirate alle reali esigenze delle imprese che investono nella nostra regione e in quelle aree.
Siamo pronti e fiduciosi, con la voglia di chiudere sempre le settimane come questa passata,
che attraverso la contrattazione hanno portato risultati ai lavoratori con benefici economici,
necessari alla reale ripresa della nostra regione.
Giovanni Notaro
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Segretario Generale Aggiunto
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La SST FNP CISL e l’ANTEAS del Molise in Convegno a Termoli
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Documentazione utile sui siti
Svolta nel Pubblico Impiego.
Con 'intesa torna la
contrattazione in tutti i
comparti statali e nella scuola
http://www.cisl.it/primo-piano/4216-pubblicoimpiego.html
- Convegno "Decreto Madia: Quale futuro per le partecipate in Abruzzo e
in Molise del 28 ottobre scorso al quale ha partecipato il segretario
Nazionale Confederale, Giovanni Luciano.
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/comunicati-stampa-2/notizieinterregionali/item/decreto-madia-quale-futuro-per-le-societa-partecipate-in-abruzzo-e-inmolise
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/documenti/documenti-scaricabili/item/lesocieta-partecipate-in-abruzzo-e-in-molise
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/galleria-foto/item/convegno-decreto-madiaquale-futuro-per-le-societa-partecipate-in-abruzzo-e-in-molise
Riforma delle pensioni
A breve l’approvazione della
riforma sulle pensioni che
introduce alcuni acronomi e
parole nuove quali:
APE, Rita e cumulo, per non
farlo sembrare un Rebus vai sul
link dell’INAS che può chiarirti
sul come comprenderne meglio i
significati.
http://bit.ly/2fvhaGU
Pensioni. C'è l'accordo Governo - sindacati. Furlan: "Per i pensionati finalmente un po' di
giustizia, ma c'è ancora molto lavoro da fare"
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/comunicati-stampa-2/notizie-interregionali/item/pensioni-c-e-l-accordo-governosindacati-furlan-per-i-pensionati-finalmente-un-po-di-giustizia-ma-c-e-ancora-molto-lavoro-da-fare
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Referendum. Furlan: “Abbiamo bisogno di un modello istituzionale che renda il paese più
moderno ed efficiente”
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/comunicati-stampa-2/notizieinterregionali/item/contratti-furlan-il-patto-forte-per-la-crescita-tra-associazioni-datoriali-esindacati-va-esteso-a-tutti-i-livelli-istituzionali
Contrattazione. Firmatia distanza di menodi24 oregliaccordisullariforma del modellocontrattuale
dell'artigianatoe delcommercio
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/comunicati-stampa-2/notizieinterregionali/item/contrattazione-firmati-a-distanza-di-meno-di-24-ore-gli-accordi-sulla-riforma-delmodello-contrattuale-dell-artigianato-e-del-commercio
Pubblico impiego. "Cogliere questo clima di dialogo e confronto e
trovare l'intesa"
http://www.cisl.it/primo-piano/4187-pubblico-impiego-furlan-lo-stato-e-sindacati-mantenganobuon-clima-di-dialogo.html
-Contratti. Furlan: bene rinnovo metalmeccanici. Ora chiudiamo il
contratto del pubblico impiego
http://www.cisl.it/primo-piano/4181-contratti-furlan-bene-rinnovo-metalmeccanici-orachiudiamo-anche-il-pubblico-impiego.html
Donne. "Contro la violenza serve mobilitazione e diffondere cultura del
rispetto della persona"
http://www.cisl.it/primo-piano/4167-donn-furlan-dati-impressionanti-contro-la-violenza-servemobilitazione-e-diffondere-cultura-del-rispetto-della-persona.html
Nuovo Codice Appalti. "Notevole passo avanti per la legalità e la
trasparenza. Sull'applicazione continueremo a vigilare"
http://www.cisl.it/primo-piano/4076-nuovo-codice-appalti-occorre-piu-trasparenza-piuinvestimenti-rispettare-clausola-sociale.html
Terremoto. “Dialogo tra istituzioni e soggetti sociali, la strada per
affrontare questa emergenza. Il Governo acceleri l'avvio del piano "Casa
Italia"
http://www.cisl.it/primo-piano/3357-terremoto-confindustria-e-cgil-cisl-uil-lanciano-il-fondoper-le-popolazioni-colpite-dal-sisma.html
Notaro: Una settimana di risultati per il sindacato che contratta
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/homepage/item/una-settimana-di-risultati-per-ilsindacato-che-contratta
Comunicato stampa FNP CISL Abruzzo Molise - In Abruzzo sottoscritto il
Protocollo d’intesa con l’INPS
http://www.cislabruzzomolise.it/index.php/explore/comunicati-stampa-2/notizie-federazioni/item/ipensionati-abruzzesi-sottoscrivono-un-protocollo-d-intesa-con-l-inps
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Oggetto: “NORMA ECCEZIONALE” (ART.24, C.15BIS, L.214/11)
IMPORTANTE CHIARIMENTO DELLA DG INPS
Con recentissima circolare (n.196 dell’11.11.16), la DG INPS ha reso noti alcuni importanti
chiarimenti, relativi all’applicazione della disposizione in oggetto, introdotta per effetto
dell’art.24, c.15bis, L.214/11 (“In via eccezionale, per i lavoratori dipendenti del settore privato le cui
pensioni sono liquidate a carico dell'assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive della
medesima: a) i lavoratori che abbiano maturato un'anzianità contributiva di almeno 35 anni entro il 31
dicembre 2012 i quali avrebbero maturato, prima dell'entrata in vigore del presente decreto, i requisiti per il
trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012 ai sensi della tabella B allegata alla legge 23 agosto
2004, n. 243, e successive modificazioni, possono conseguire il trattamento della pensione anticipata al
compimento di un'età anagrafica non inferiore a 64 anni ; b) le lavoratrici possono conseguire il trattamento
di vecchiaia oltre che, se più favorevole, ai sensi del comma 6, lettera a), con un'età anagrafica non inferiore
a 64 anni qualora maturino entro il 31 dicembre 2012 un'anzianità contributiva di almeno 20 anni e alla
medesima data conseguano un'età anagrafica di almeno 60 anni”).
Nel corso del 2016 si concretizzerà infatti – per la maggior parte dei casi – il perfezionamento
del requisito anagrafico (pari, attualmente, a 64 anni e 7 mesi) richiesto per l’accesso a tale
tipologia di pensione.
Schematicamente, riportiamo qui di seguito i requisiti anagrafici e contributivi, necessari per la
pensione secondo la norma eccezionale
Solo donne
Requisiti da maturare
entro il 31.12.12
20 anni di ctb e 60 anni di
età
Uomini e donne
Requisiti da maturare
entro il 31.12.12
- 60 anni di età, 35 di ctb,
e quota 96 (solo
contribuzione
da
dipendente)
- 61 anni di età, 35 di ctb,
e quota 97 (contribuzione
mista)
Requisito anagrafico per
l’accesso a pensione
Fino al 31.12.2015:
64 anni e 3 mesi* di età
Dall’1.1.2016 al
31.12.2018:
64 anni e 7 mesi* di età
Come è noto l’Inps, su parere del Ministero del Lavoro, riteneva (cfr. circ. INPS 35/2012) che
la norma eccezionale non potesse applicarsi al soggetto che, al 28.12.2011 (data di entrata in
vigore della legge di conversione, con modifiche, del D.L. 201/2011), non risultava occupato –
cioè in attualità lavorativa - come dipendente del settore privato (vedi mess. Inps
n.219/2013).
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Abbiamo sempre contrastato tale interpretazione, tanto che, per alcuni casi sono stati
presentati ricorsi giudiziari.
La data del 28.12.11, infatti, non è stata individuata dalla legge 214: la norma nulla stabilisce
circa la data in cui l’iscritto doveva risultare in attività, limitandosi a chiarire che la disposizione
si applica ai lavoratori dipendenti e dall’opzione interpretativa dell’Istituto sarebbero derivati
notevoli effetti distorsivi.
Con la circolare qui in commento, la DG INPS dimostra ora di aver mutato la sua opinione,
sulla scorta di apposito parere del Ministero del Lavoro (fornito con nota del 26.10.16):
pertanto, in sede di applicazione della “norma eccezionale”, non sarà più
considerata vincolante l’occupazione come dipendente del settore privato alla data
del 28 dicembre 2011.
La DC Pensioni, nella circolare qui in commento, chiarisce quindi che la norma è applicabile
anche a coloro che, alla data del 28.11.11, NON svolgevano attività lavorativa dipendente nel
settore privato (privi di occupazione, svolgimento di attività lavorativa diversa da quella di
dipendente privato), purché, entro il 31 dicembre 2012:
a) abbiano perfezionato il requisito contributivo minimo (35 anni) richiesto per l’accesso alla
pensione di anzianità con le quote con la sola contribuzione accreditata in qualità di lavoratori
dipendenti del settore privato. Si ricorda che l’anzianità contributiva necessaria varia, in
ragione di quella occorrente al raggiungimento della quota;
b) abbiano perfezionato (per le sole lavoratrici donne) il requisito contributivo minimo (20
anni) richiesto per l’accesso alla pensione di vecchiaia con la sola contribuzione accreditata in
qualità di lavoratrici dipendenti del settore privato.
L’INPS aggiunge poi una precisazione – che, a nostro parere, ancora una volta non trova
fondamento nel testo letterale della norma, e rispetto alla quale ci riserviamo di effettuare i
dovuti approfondimenti– secondo cui, in considerazione del fatto che l’anzianità contributiva
minima deve essere maturata in qualità di lavoratori dipendenti del settore privato, devono
essere esclusi dal computo della contribuzione utile al perfezionamento di tale
requisito:
- I periodi di contribuzione volontaria
- I periodi di contribuzione figurativa relativa ad eventi, collocati al di fuori del rapporto di
lavoro dipendente nel settore privato
- I periodi da riscatto non correlato ad attività lavorativa
- I periodi di lavoro svolto in ambito diverso dal settore privato, anche se soggetti a
versamento di contribuzione nel FPLD.
Viene confermata la possibilità di utilizzare la contribuzione da lavoro autonomo per la
liquidazione della pensione secondo la norma eccezionale: in tal caso, dovranno essere
perfezionati i requisiti previsti nelle GG.SS. dei lavoratori autonomi (vedi tabella sopra
riportata).
Il Patronato INAS – CISL è a disposizione per le opportune verifiche e, accertato il diritto,
l’inoltro delle domanda telematiche all’INPS.
E’ importante evidenziare che il servizio che stiamo garantendo GRATUITAMENTE ai nostri
assistiti permetterà di accedere alla pensione prima di quanto in precedenza preventivato.
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