Comunità in Cammino Dicembre 2016

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Transcript Comunità in Cammino Dicembre 2016

UNITA’ PASTORALE DELLE PARROCCHIE

COMUNITÀ IN CAMMINO

telef.: 0332917353 - [email protected]

- www.unitaportoceresiobesano.it

: “attività parrocchiali” - “bollettino”

s. Ignazio di Lojola presenta a Be nedetto XV i popoli che invocano protezione nei pericoli del grande conflitto.

(Besano, altare Madonna, restauro della volta.)

INAUGURAZIONE AF FRESCHI: SABATO 21/1 dopo laMessa delle ore 17

S. Cunegonda, s. Casimiro Re di Polonia, s. Patrizio, apostolo d’Irlanda, ringraziano Pio XI della liberazione dei loro popoli.

(Besano, altare S Cuore, restauro della volta.)

Dicembre 2016

IN QUESTO NUMERO:

Programma Natale pag. 2/3 Mostra presepi pag. 4 Concerto Fiaccolata di Natale a S. Martino pag. 6 Festa della famiglia/corso fidanzatipag. 7 Auguri da S. Daniela e P. Davide Diaconia “Finalmente Natale...” Visita pastorale car. Scola pag. 5 pag. 8/9 pag. 10 pag. 11/12 “No santi, no party”/rape S.Lucia pag. 13 “Detenuti per i terremotati” pag. 14 Statua Madonna Immacolata Luce di Betlemme Vocabol.ario della vita quotidiana pag. 16/18 Dall’archivio Formazione adulti pag. 14 pag. 15 pag. 19 pag.19

UNITA’ PASTORALE DELLE PARROCCHIE DI PORTO CERESIO E DI BESANO 0332917353

S. NATALE 2016

Domenica 18/12, alla messa delle ore 10 a Porto: BENEDIZIONE DEI “BAMBIN GESÙ” dei propri presepi e del PRESEPIO SUBACQUEO. ore 11,15 a Besano: BENEDIZIONE “AMBULANZA 003” dell’ “S.O.S. VALCERESIO” NOVENA DI NATALE

Da LUNEDì 19 a GIOVEDì 22, ORE 7,40 In fattoria “Molino di mezzo”-Porto c.

CELEBRAZIONE COMUNITARIA

CELEBRAZIONE COMUNITARIA DELLA RICONCILIAZIONE

con la presenza di alcuni sacerdoti.

5^ elem.:

venerdì 16/12 : h. 14,30 venerdì 16/12

:

a Porto

h. 14,30 ; h. 15,45

a Porto a Besano

; h. 15,45

a Besano

 

MEDIE ADOLESCENTI: ADULTI:

: venerdì 23/12: ore 15 VENERDI’ 23/12, GIOVEDI’ 22/12,

a Besano

- ore 16 ore 18

a Besano

GIOVEDI’ 22/12, ore 20,45

a Porto a Porto a Porto

CONFESSIONI

(è presente

un solo

sacerdote!): Sabato 17/12: ore 16-17 a Besano e ore 17-18 a Porto. sabato 24/12, a Porto e a Besano: ore 9-10,30 e ore 15- 18

sabato 24:

ore 16,15: i ragazzi con le lanterne si ritrovano a s. Martino e scendono in corteo per la messa.

ore 17 s. Messa a Besano.

FIACCOLATA da CA’ DEL MONTE a PORTO, GRUPPO ALPINI di PORTO. A CURA DEL Ore 20 ritrovo in Oratorio - ore 22 preghiera in chiesetta - ore 23 par tenza fiaccolata.

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VENERDì 23/12 ore 21.00 – c/o salone oratorio, Porto C.

“FINALMENTE NATALE… UNA BUONA NOVELLA PER TUTTI”

DUE CORALI IN CONCERTO: Sant’ Ambrogio di Porto C San Daniele Comboni di Porto C.

INGRESSO LIBERO

SS. MESSE

alle ore 24

a Porto e a Besano:

S. MESSA NELLA NOTTE SANTA S. NATALE, domenica

25/12

:

ore 8,30

(a Besano)

-

ore 11,15

(a Besano)

ore 10

(a Porto)

ore18

(a Porto)

S. Stefano,

lunedì 26/12:

ore 8,30

a Besano -

ore 10

a Porto -

ore 11,30 (

Cà del Monte

) .

sabato, 31/12

ore 17 (a Besano) e ore 18,00 (a Porto)

: S. Messa prefestiva con il

"TE DEUM"

, canto di ringraziamento.

1° GENNAIO

, domenica

,

GIORNATA MONDIALE della PACE:

ore 9

(a Selvapiana) -

ore 10

(a Porto) -

ore 11,15

(a Besano)

- ore 18

(a Porto)

E’ sospesa

la S. Messa delle 8,30 a Besano!

giovedì 5/1,

ore 17

a Besano e

ore 18

a Porto: vigilia solenne dell’Epifania.

EPIFANIA, venerdì

6/1:

ore 8,30

(BESANO)

- ore 10

(PORTO)

- ore 11,15

(BESANO) -

ore 18

(PORTO).

Ore 15:

“bacio” di Gesù Bambino e benedizione dei bambini a Porto e a Besano.

Sono invitati a Porto tutti i bambini, in modo particolare quelli fino a 3 anni.

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4

Venerdì 23 Dicembre ore 21:00 Porto Ceresio, Salone Oratorio

FINALMENTE NATALE... UNA BUONA NOVELLA PER TUTTI

“Un solo albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce

” LAO TSE

LE DUE CORALI IN CONCERTO

Sant’Ambrogio di Porto Ceresio San Daniele Comboni di Porto Ceresio

INGRESSO LIBERO

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Unità Pastorale degli Oratori di Porto C. e di Besano

Sabato 24 Dicembre 2016

Sono invitati tutti i ragazzi alla fiaccolata di Natale con le lanterne e le rape costruite da loro stessi durante l’Avvento !

“Nella Basilica della Natività di Betlemme, da molti secoli, una luce risplende in una lampada. Ogni anno questa luce viene inviata nel mondo come segno di pace. Con questa fiamma saranno accese tutte le lampade. Accogliamola anche noi la notte di Natale per portare la pace nelle nostre famiglie...”. Questa lampada arderà poi in chiesa a Porto e a Besano.

16.15 - Ritrovo a S. Martino 16.15 - 16.30 Racconto “La luce di Betlemme” 16.30 - Accensione delle lanterne e partenza della fiaccolata 17.00 - Arrivo nella Chiesa Parrocchiale e celebrazione della Santa Messa di Natale. AL TERMINE SULLE DOLCI MELODIE DEGLI ALLIEVI DEL CORPO MUSICALE, CIOCCOLATA E PANETTONE OFFERTI A TUTTI DAL GRUPPO ALPINI 6

UNITA’ PASTORALE DI PORTO C. e di BESANO

DOMENICA 29 GENNAIO ‘17

Tutte le famiglie sono invitate a festeggiare in comunità:

Santa Messa

pranzo

pomeriggio insieme

SANTA MESSA a Besano ore 11,15 e PRANZO A Porto ore 12,45

Sono invitate tutte le famiglie

( con S. Messa e pranzo in oratorio). Coloro che ricordano il loro ANNIVERSARIO di MATRIMONIO (es. 10, 25, 50, 60 e tutti i vari intermedi), sono invitati a celebrarlo in comunità Iscrizioni in sacrestia di Porto e Besano e in archivio parrocchiale di Porto.

CORSO IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO

Per coloro che intendono sposarsi nel 2017– 2018…

Dal 24/1

al 20/3, al giovedì h.21, iscrizioni da d. Daniele 7

Cari Amici, Eccomi qui, in questa calda domenica di dicembre, a scrivervi una lettera per augurarvi Buon Natale. Da voi ormai e’ alle porte, qui oggi e’ la prima domenica di Avvento. Sono passate poco piu’ di due settimane dalla mia breve “salita” in Italia, per cui non faccio fatica ad immaginarvi al freddo e occupati con i vostri impegni e il Natale che si avvicina. Era tanto che non mi capitava di essere in Italia sotto Natale; mi sono goduta le luminarie, gli addobbi dei negozi, persino la pioggia e il freddo... e ovviamente qualche buona fetta di panettone. Qui c’e’ ben poco di tutto questo... la Santa Messa di mezza notte e’ alle 9 di sera e fa davvero caldo, tutto e’ secco e polveroso. Io invece sono cre sciuta a Porto Ceresio, dove a Natale aspettvamo di vedere le luci della fiaccolata da Ca’ del Monte per poi andare in chiesa ed aspettare il bambinello per celebrare una Messa solenne seguita dallo scambio di auguri giu’ in oratorio, scaldati da una tazza di vin brule’ offerta dagli Alpini. Eppure con luminarie o senza luminarie, al freddo o al caldo, col panettone o senza pa nettone, Gesu’ viene. Forse a volte, presi da tutte le cose da fare e preparare per il Nata le, ci dimentichiamo che la cosa piu’ importante e’ che Gesu’ viene. Addirittura faccia mo anche di peggio: aggiungiamo cosi’ tanti altri significati al Natale – belli, ma non essenziali - che ne facciamo una festa triste, una festa di pochi fortunati. Il Natale sembra diventato la festa dei bambini, la festa della famiglia, la festa degli affetti da riconoscere attraverso i regali, la festa del buon pranzetto. Tutte cose belle e importanti, ma se non ci sono? Se i figli sono cresciuti e sono lontani, se un figlio e’ venuto a mancare in fami glia, se la famiglia non c’e’ piu’ o ce ne sono tre tra cui e’ cosi’ difficile mantenere un equilibrio, se i soldi sono pochi e fare regali e’ una fonte di stress e frustrazione e dispe razione.... dov’e’ il Natale? Diventa un giorno da odiare, un giorno che non si vede l’ora sia passato perche’ e’ come sale che brucia su ferite aperte e dolorose. Cosa ne abbiamo fatto del Natale? In amarico, la lingua piu’ diffusa qui in Etiopia, Buon Natale si dice “Enkuan l eberhane lidetu besalam aderessacciu” che, tradotto letteralmente, significa: Ben arrivati in pace alla nascita della luce.” Nasce la luce a Natale, “La luce viene nel mondo, il Verbo si fa carne” ci dice Giovanni nel suo Vangelo. E la luce viene per tutti, non solo per le fami glie serene e unite, non solo per chi puo’ fare dei bei regali e vive una vita senza o con pochi problemi. Non solo: la luce viene specialmente per quelli che sono nelle tenebre... per chi vive uno o piu’ di quei “se” di cui scrivevo poco sopra. Sei solo? Non lo sei piu’: Gesu’ viene per te. Sei afflitto, senza speranza, ferito nelle relazioni? Gesu’ viene come un bambino bisognoso di tutto per non farti paura e perche’ ha bisogno di te. Sei amma lato? Viene la luce a darti forza nella tua paura. C’e’ un grande dolore nella tua famiglia? Viene Gesu’ a portare conforto. Ah! “Se tu conoscessi il dono di Dio!” dice Gesu’ alla Samaritana al pozzo di Giacobbe (Vangelo di Giovanni). Nella mia breve permanenza in Italia mi e’ sembrato di vedere che Dio sia un po’ dimenticato... non conosciamo il regalo che Lui e’ sempre pronto ad offrirci: se stesso. Dimentichiamo il membro piu’ importante della nostra famiglia, quel lo che tiene tutti uniti, quello che sostiene quando siamo nei guai, quello che ci da’ la forza di mantenere le nostre promesse: Dio – Amore. Dio – Amore che non vuole regali

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dice S.Caterina da Siena. Lui viene, Lui scende, Lui ama in perdita... e a noi viene offerto l’invito ad accoglierlo, ad aprirgli la porta del nostro albergo (e’ grande un albergo: c’e’ posto per tante persone! Dio non e’ geloso dei nostri affetti!) perche’ possa nascere nel nostro cuore e non in una stalla. E allora... Buon Natale a tutti, ma proprio a tutti, nessuno escluso. Che la nascita della Luce illumini davvero le nostre vite e faccia risplendere il buio... cosi’ che pos siamo conoscere l’amore di Dio per noi. Sr. Daniela Molinari, Suora Missionaria Comboniana Caro don Daniele e amici di Porto Ceresio e Besano, vi scrivo non solo per fare i miei Auguri di Buon Natale, ma per portarvi con me davanti a Gesù Bambino!

Come migliore augurio, scelgo una foto che ho scattato in un piccolo villaggio nella Repubblica Centrafrica, durante il mio ultimo viaggio missionario.

Guarda gli occhi di questi bambini! Brillano di gioia e di luce pura!

Avresti dovuto esserci!

Ho visto la gioia e la paura nelle strade pericolose, la tenerezza e la miseria, fango e paglia, bambine vestite come bamboline e nonne senza neanche uno straccio per coprirsi, il silenzio nei villaggi (come quello in alta montagna...) e l’arrivo del temporale… Ho dormito a 50 metri dalle tende dei profughi: sentivo quello che dicevano... quello che facevano... Le voci dei bambini avevano il sopravvento su tutto e, solo di notte, i grilli sostituiscono le loro voci… Natale è proprio questo: è Gesù che condivide tutto, che viene nella mia vita, nella mia storia.

A tutti auguro un Bellis simo Natale cristiano!

Padre Davide

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Diaconia… da “sogno” a “segno”…

Da quando hanno incominciato a formarsi le prime Comunità Pastorali, è nata l’esigenza di un gruppo di persone che collabori per la gestione pastorale delle comunità stesse. Di questo gruppo fanno parte i sacerdoti presenti nella Comunità Pastorale, oltre a eventuali religiosi e qualche laico impegnato. Questo “organismo” si chiama oggi “Diaconia” ed ha il compito principale di mettere in atto le proposte e le decisioni prese in sede al Consiglio Pastorale. La nostra Parrocchie non costituiscono al momento una Comunità Pastorale, ma da alcuni mesi anche noi stiamo “sperimentando”, sia pure in forma non ufficiale, questo tipo di collaborazione. Alcuni laici delle nostre Parrocchie si ritrovano, in linea di massima setti manalmente, con Don Daniele e con Don Enrico, per provare a mettere in pratica quanto alla Diaconia è richiesto. Proprio perché si tratta di una “novità” e data l’esigenza di avere idee più chiare e precise in merito, nella nostra Zona Pastorale è stata proposta e attuata una serie di quattro incon tri, tenuti a Varese, con lo scopo di approfondire l’argomento e offrire interessanti spunti di riflessione e formazione. Alla presenza del Vicario Episcopale, Mons. Agnesi, e con il contributo di persone prepa rate e competenti, abbiamo avuto la possibilità di approfondire quattro tematiche relative alla “vita” e al significato della Diaconia.

Il primo incontro, molto profondo e di ampio “respiro”, ha inquadrato il senso della Dia conia all’interno della vita di Chiesa e del messaggio evangelico. Sono stati sottolineati temi importanti, quali lo spirito di fraternità e comunione che deve coinvolgere chi ne fa parte e la necessaria collaborazione affinché il Vangelo possa essere portato avanti oggi e nelle nostre “realtà”. Il secondo e il terzo incontro, sviluppati anche con momenti di confronto a piccoli gruppi, hanno riguardato la gestione dei conflitti (comunque presenti anche nelle comunità cristia ne) e i rapporti con altri “organi” all’interno e all’esterno della Parrocchia (Consiglio Pa storale, Decanato, Amministrazione Comunale…). L’ultimo incontro, infine, ha permesso una riflessione su quella che potrebbe essere una sorta di “regola spirituale” che accompagni la vita non solo di un’appartenente alla Diaco nia, ma anche, a voler bene guardare, di chiunque si definisca Cristiano. E’ stata sottoline ata, ad esempio, l’importanza dell’esercizio, come metodo a volte anche faticoso, ripetiti vo e non semplice, per permettere di creare “abitudini”e infine stili di vita sempre più con formi al messaggio evangelico. Durante gli incontri non sono mancati momenti di preghiera e brevi testimonianze da par te di Comunità Pastorali della Zona dove la Diaconia è già presente in forma “ufficiale”. E’ sicuramente un cammino non semplice, dove ancora ci sono punti da chiarire o ele menti da “affinare”… in ogni caso è un modo di vivere quello spirito di corresponsabilità e fraternità che deve sempre più caratterizzare le nostre comunità cristiane. Fabio Palazzolo

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VISITA PASTORALE DEL CARD. ANGELO SCOLA

22 febbraio 2017 “In questa città io ho un popolo nu meroso” dice il Signore

(At 18,10) Ai fedeli della Chiesa Ambrosiana e a tutti gli abitanti della cittàmetropolitana e delle terre di Lombardia Carissimi, Papa Francesco viene a Milano il 25 marzo 2017, solennità dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria per il ministero che gli è stato affidato di confermare nella fede i suoi fratelli (Lc 22,32). In questa terra, laboriosa fino alla frenesia e forse incerta fino allo smarri mento, generosa fino allo sperpero e forse intimorita fino alla spavento, sen tiamo il bisogno e domandiamo la grazia di essere confermati in quella fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso e che attraversa i secoli fino anoi.

Ci incamminiamo verso l’evento della visita papale con il deside rio che non si riduca ad esperienza di una emozione intensa e passegge ra: sia piuttosto una grazia che conforti, confermi, orienti la nostra fede,

nel nostro cammino verso la Pasqua, in preghiera con Maria e offra ragioni e segni per la speranza di tutti gli uomini e le donne della nostra terra.

Aspettiamo la vista di Papa Francescoquale compimento della “visita pastorale feriale” in atto nella nostra diocesi, che si propone di intuire il passo che il Signore ci chiede per continuare a irradiare la gio ia del Vangelo

: sarà pertanto utile riprendere

EvangeliiGaudium

e la Lettera Pastorale

Educarsi al pensiero di Cristo,

perché sia maggiormente cono sciuta e approfondita e perché diventi realmente “anima” della vita delle co munità, attraverso proposte di preghiera, per esempio in momenti di prolun gata adorazione, iniziative di formazione, per esempio in occasione di cate chesi per adulti e della predicazione speciale nei quaresimali. Siamo in cam minoper custodire e far risplendere i tratti di una Chiesa umile, disinteressata e beata, come Papa Francesco stesso ha raccomandato alla Chiesa Italiana, nel Convegno ecclesiale di Firenze.

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Ci prepariamo a ringraziare il Papa per il dono del Giubileo straordina rio della Misericordia annunciato in

Misericordiaevultus

.

Avremo cura che l’abbondante effusione di grazie, sperimentata da molti, continui a portare frutto nel vivere il sacramento della riconciliazione nelle nostre chiese e nelle chiese penitenziali (in coerenza con quanto ci chiede il Papa nella lettera apo stolica

Misericordia et misera

,

in cui sono richiamati anche altri aspetti im portanti del cammino successivo al Giubileo). A questo proposito

sarà op portuno che in ogni chiesa siano decisi e pubblicati orari di presenza assi curata del confessore e potrà essere fruttuoso che il sacramento della con fessione sia celebrato anche in forma comunitaria

, come ha sperimentato il clero in Duomo, in occasione della festa di san Carlo. A nessuno manchi mai l’offerta della misericordia del Padre che rigenera la vita e nutre la speranza. Dobbiamo insistere sula conversione missionaria delle nostre comunità e la responsabilità della testimonianza di cui deve farsi carico ogni battezzato. “

Ho un popolo numeroso in questa città

” rivela il Signore all’apostolo scorag giato (cfr At 18,10). I passi che le comunità decidono durante la visita pasto rale devono orientare il cammino di tutti verso il campo che è il mondo, con le opere di misericordia e le parole che ne rivelano l’origine e il senso.

L’Arcivescovo porterà il Santo Chiodo per le strade della diocesi durante le Via crucis di Quaresima

per accompagnarsi alle comunità in cammino nel segno della Pasqua, con l’annuncio dell’amore fino alla fine che conforma ai sentimenti e alla mentalità di Cristo, al punto da rendere possibile essere mise ricordiosi come è misericordioso il Padre. Nessuno deve lasciarsi rubare la gioia dell’evangelizzazione (EG 83), che diventa conversazione quotidiana, educazione alla fede nelle famiglie, pratica ordinaria negli affetti, nel lavoro, nella festa. Un “popolo numeroso” ha bisogno del Vangelo e questa nostra città lo invoca con segni e linguaggi molteplici. Il programma della visita di Papa Francesco è stato pubblicato: l’intensità di quella giornata rivela l’affetto del Papa e il suo desiderio di rag giungere tutti e noi tutti vogliamo prepararci a ricambiare l’affetto e a farci raggiungere dalla sua parola. Vogliamo tutti essere presenti, non pretendendo il privilegio di essere i primi, i vicini, i preferiti, ma desiderando la grazia di essere benedetti dentro il popolo numeroso che questa città esprimerà in quell’occasione. Il Consiglio Episcopale Milanese Milano, Solennità dell’Immacolata, 2016

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NO SANTI, NO PARTY & SCAVIAMO LE RAPE

La festa di tutti i Santi con i bambini anche quest'anno è stata ben riuscita e molto partecipata. Tutto questo è stato possibile, per il grande aiuto e disponibilità di adul ti, per la buona realizzazione della festa, da entrambe le parrocchie di Porto Ceresio e di Besano. La gioia e l'en tusiasmo che questi adulti hanno avuto nell'aiutare, lo hanno trasmesso soprattutto ai bambini, che hanno per cepito che stava avvenendo qualcosa di bello e diver tente. Infatti il messaggio che volevamo trasmettere; di bellezza,di gioia e di allegria che i nostri Santi hanno avuto e ci trasmettono tutt'ora grazie al loro SI al Signo re, noi lo abbiamo trasmesso con la bellezza, la gioia e l'allegria di questa festa. Abbiamo cenato e insieme, realizzato sotto la guida di Tiziana un quadro puzzle da far invidia ai più grandi pittori, perché fatto con l'amore e l'entusiasmo di tanti bambini, giocato, ballato e cantato a più non posso. Ringraziamo di vero cuore tutti gli adulti che hanno collaborato e i bambini che hanno partecipato, l'unica nostra arma vincente è stato lo stare insieme, uniti con allegria ed entusiasmo. Sempre rivolta ai bambini, anche la or mai collaudata festa delle rape di Santa Lucia, ogni anno si pensa fino all'ultimo minuto che non ci saranno bambini ma poi sbucano da ogni parte, e via a scavar rape per poi illuminarle con un lumino e portare la luce di Santa Lucia sul lungo lago e a fare gli auguri nei bar e al centro anziani con i bambi ni, per poi riscaldarsi con la cioccolata offerta dalla genti lissima signora Rodolfa. Un grazie speciale alla signora M. Luisa che rende possibile questa particolare manife stazione riuscendo tutti gli anni a trovarci queste fantasti che rape che arrivano dalla vicina Svizzera.

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Unità pastorale Porto Ceresio e Besano Carissimo don Daniele e carissimi parroc chiani, vi ringraziamo di vero cuore per la genero sità con cui avete risposto al nostro progetto "Detenuti per i terremotati" . Abbiamo raccolto

nella vostra unità pastorale Euro 345,00

che uniti a quanto raccolto in altre parrocchie e da persone singole abbiamo inviato alla Caritas Ambrosiana a favore delle persone terremotate del Centro Italia per un totale di Euro 1540,00. Approfittiamo dell'occasione per augurare a tutti voi un santo e sereno Natale. Varese 9/12/16 Il Presidente Emanuela Giuliani

“L’8 DICEMBRE 1854 PIO IX DEFINI’ IMMACOLATA LA B.V.MARIA ORA PRO NOBIS”

L’Amministrazione Comunale di Besano nel porgere gli auguri di BUON NATALE e di BUON ANNO ha provveduto ad illuminare la statua della Madonna Immacolata posta sulla cima del colle di s. Martino. Besano, 8 dicembre 2016

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LUCE della PACE

Nazioni cristiane della Terra.

di BETLEMME

LUCE DELLA PACE da BETLEMME. Nella Chiesa della Natività a Betlemme vi è una lampada ad olio che arde perennemente da moltissimi secoli, alimentata dall’olio donato a turno da tutte le Poco prima di Natale del 1986 un bambino austriaco, fu accompagnato a Betlemmeper conto di una trasmissione televisiva, e accese appositamente un lume, dalla lampada nella Grotta di Betlemme. Lo trasportò acceso con permessi speciali, per via aerea fino a Linz. Da Linz con la collaborazione delle Ferrovie Austriache, la Luce venne distribuita in tutto il territorio federale. Nel 1988 gli Scout viennesi organizzarono una cerimonia ecumenica che si svolge da allora ad oggi, tutti gli anni a Vienna, alla quale partecipano le delegazioni scout delle varie Nazioni. Ciascuna delegazione accende un proprio lume e la Luce della Pace da Betlemme si “irradia” così in tutta Europa nel periodo natalizio! La Luce in Italia La Luce della Pace arriva in Italia già nel 1992, ad opera degli Scout del sud-tirolo, ma la diffusione della fiammella rimane limitata al territorio dell’Alto Adige per diversi anni. Dal 1996 venne costituito un comitato spontaneo, che partecipa attivamente alla manifestazione della Luce della Pace, accendendola a Vienna e portandola in Italia con un furgone fino a Trieste e distribuendola in tutta Italia in collaborazione con le ferrovie. La Luce della Pace da Betlemme e’ simbolo di Pace, di Fede, di Fratellanza, di Amicizia, di Carità, di Speranza…Chiunque puo’ accendere un lume attingendo a questa Luce e portarla ad altri , offrendo con essa, questi doni!

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VOCABOLARIO DELLA VITA QUOTIDIANA

di MARIO DELPINI 6_ Stupire (essere originali?) nel bollettino parrocchiale A quelli della redazione non manca la fantasia. Perciò il bollettino parroc- chiale è sempre originale: le vignette, le rubriche, le note di costume, le notizie interessanti solo loro .

. C'è sempre un titolo accat tivante, un gioco di parole che ti rimane in mente, una fotografia che non ti aspetti.

Quelli della redazione sono orgogliosi di essere originali. Perciò nel bollet- tino stentano a trovar spazio testi e interventi in cui non si riconosca un certo stile: forse pensano di essere Hanno da dire, talvolta, dell'articolo del parroco: «Ha uno stile un po' piatto» . Non trova- no il posto giusto per riportare il'discorso dell'Arcivescovo: «Ha un taglio troppo filosofico». L'intervento del Ppa lo trovano un po' ripetitivo. Si ca- pisce che è un bollettino parrocchiale solo perché ogni anno cambia, nel- l'angolo della coper tina, il titolo della lettera pastorale . In compenso la no - ta del Giangi sull'arte in disparte la trovano geniale e la poesia in dialetto del Batistin li fa morire dal ridere.

Il fatto è che sono originali da cosl tanti ann i che è diventata una «routi- ne» e la gente sbircia il bollettino . solo per sapere quando c ' è la Messa per il nonno.

Quando ho guardato per sapere la data della Pasqua , mi sono accorto che avevano ripor tato il calendario dell ' anno scorso . L'originalità del <

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8_ Convertirsi accettando «che tutti s iano uno» Un po' per le insistenze della Carla , sua moglie, un po ' per cur i osità, un po ' per un de siderio più profondo e troppo a lungo conculca t o, Carlo si è unito al gruppo dei de voti,si è recato pellegrino a quel tal santuario e là si è convertito .

Nel silenzio impres sionante della folla in adorazione ha sentito un ' emozione cosi intensa che non si può descrivere. Da allora si è fatto promotore di pellegrinaggi e di preghiere, di devozioni e peniten- ze. Il parroco gli ha detto : «Bravo , Carlo! Forse puoi dare una mano an- che in parrocchia» .

Ma il Carlo dice: «Sono cosi preso con il gruppo d i preghiera che non ho neanche il tempo di venire a Messa!» .

La vita di Eugenio è stata un disastro.Tra vizi e disgrazie si è rovinato la salute e la posizione . Ma le attenzioni e la proposta di un vici n o di casa l'hanno salvato .

Adesso non manca a una riunione della comunità e - per quanto si dichiari grande peccatore - è diventato ze lante e intraprenden- te . Non si stanca di proporre ad altri di fare come lui. Il parroco gli dice : «Bravo, Eugenio! Forse puoi incaricarti delle letture alla Messa delle 9 .

30» .

Ma l'Eugenio dice : «Non posso mancare alla Messa del saba t o . Quindi. .

.».

Il parroco, grato a Dio per le sue grazie, si domanda però .

nella v a rie tà dei molti fram menti edificanti, per che cosa pregava Gesù quando diceva «che tutti siano uno»? 9_ Lasciare gli incarichi al momento giusto È vero che l'inserimento della Teresa «bionda» nel gruppo dei lettori è stato una specie di evento in paese, quando l'entusiasmo di don Luigi per attuare la riforma liturgica dopo il Con cilio non si lasciò intimidire da pregiudizi e da critiche. E cosi una donna per la prima volta era incaricata delle letture durante la Messa della domenica. Ma eravamo nel 1967! Adesso nessuno si ricorda il motive per cui Teresa era chiamata «bionda» e nessuno si stupisce che ineluttabil mente ogni santa domenica tocchi a lei la prima lettura e tutti sono ormai rassegnati a capire poco di quanto legge. È vero che è stato un atto di generosità quello di Peppino «gemello» accettare di servire come sacrista, da quando è andato in pensione: un servizio apprezzato anche per il piglio con cui teneva a bada I chierichetti e organizzava il gruppo delle pulizie che ogni lunedì puliva la chiesa che «era uno specchio» e s'arrampicava audace fin sopra l'altare per mettere in ordine I candelabri. Ma eravamo nel 1997!Adesso di tutta l'energia e l'esperienza gli è rimasto solo il piglio autoritario con cui mette in guardia chi s'azzarda a proporre di sostituirlo nei lavori più pesanti e pericolosi e il suo gemello Angelino vive nel terrore che un giorno o l'altro precipitin dall'altare lui e I suoi candelabri. Ci vuole una buona dose di virtù per accettare certii ncarichi. Ma quanta ce ne vuole per lasci arli?

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10_ Pregare e dire le preghiere: c’è differenza Si può dire che la Pina si è ben meritata il nomignolo con cui si distingue dalle altre «Pine» del paese. La chiamano infatti la «Pina pregona» perché è sempre lei a presiedere il Rosario prima della Messa, a intonare il Rosario nella processione al cimitero, a completare qualsiasi celebrazione con il piglio perentorio che impone preghiere a san Giuseppe, pre ghiere per le vocazioni, preghiere per i malati, appelli a vari santi per varie necessità. La «Pina pregona» si impossessa del microfono e squaderna un repertorio di formule stupe facente: ma dove le avrà imparate? La «Pina pregona» non ammette sostituzioni: non capita mai che abbia la voce rauca o la tosse, non è mai malata e non va mai in ferie. La «Pina pregona» è, ovviamente, animata dalle migliori intenzioni e non cessa di criticare «questi preti di oggi che non si vedono mai a pregare», l’organizzazione della vita della comunità perché «si prega troppo poco», l’impazienza di molti che «finita la Messa scap pano di chiesa, come infastiditi del fumo delle candele». Lei certo non risparmia occhiate di disapprovazione quando la gente se ne va alla spicciolata mentre lei scomoda tutti i santi del paradiso contro la fame, la peste, la guerra e ogni altro male. Voglio bene alla «Pina pregona», perché tutto sommato è simpatica e zelante. Ma chi avrà il coraggio di spiegarle la differenza tra «dire le preghiere» e «pregare»? 11_ Correggere a costo di rendersi impopolari Solo il correttore automatico può agire indisturbato, senza suscitare indignazione, rabbia, insofferenza, reazioni aggressive. E pensare che spesso il correttore automatico corregge le cose giuste e nel testo restano sciocchezze e storpiature! Invece la maestra Rosa, se si az zarda a correggere il comportamento di Riccardo che è maleducato e non lascia in pace i vicini di banco, sa già che in giornata l’aspetta una visita o una telefonata del papà o della mamma per protestare: «Non si permetta più di insultare il mio Riccardo dicendo che è maleducato! Mai più!». E se la catechista Giusy, esasperata dalla vivacità indisciplinata di Alberto, lo «manda dal don» e minaccia di non ammetterlo alla Cresima, è certo che la mamma di Alberto l’aspetta all’uscita e la insulta: «Se lei non sa fare il catechismo, cam bi mestiere, ma non faccia piangere il mio Alberto!». Se poi don Franco richiama i quattro sfaccendati che bivaccano sulla panchina del parco tra birre e sigarette e li invita a combi nare qualche cosa prima di sera, «con tutto il bene che c’è da fare e con tutto il tempo che avete», non è sicuro che la passi liscia. Ad ogni modo si può star certi che non lo salute ranno con parole gentili. Se poi ne facesse parola a qualche genitore, si sentirebbe rispon dere: «Cosa vuole? Sono ragazzi!». Tuttavia la maestra Rosa, la catechista Giusy e il don Franco, per quanto possono non smettono di rendersi impopolari insistendo nel correg gere chi sbaglia. Hanno infatti imparato che anche «ammonire i peccatori» è un’opera di misericordia, per quanto sia la più impopolare e la meno pratica.

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DEFUNTI Porto Ceresio

1. Bellaveglia Stanislao 2. Brunati Erminio 3. Berzaghi Ezio 4. Anzalone Cataldo 5. Bruno Grazia

MATRIMONI Besano

1. Cova Gabriele & Franceschinis Silvia 1.

BATTESIMI Porto Ceresio

Nicoletti Federico

Besano

1. De Filippo Federico 1.

2. 3.

Unità Pastorale delle parrocchie di Porto c. e di Besano -Formazione Adulti-

IL MISTERO DELLA LUNA

Percorso di riscoperta del nostro vissuto di Chiesa

in occasione della visita pastorale del card. Scola (22 febbraio)

Venerdì 20 gennaio:

COLTIVARE

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La costruzione di legami fraterni.

Venerdì 10 febbraio:

ANNUNCIARE

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La purifica zione dei legami fraterni.

Venerdì 24 febbraio:

CELEBRARE

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L'azione sa cerdotale dei fratelli.

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s. AGATA s. LUIGI GONZAGA s . CARLO BORROM EO s. AGNESE AFFRESCHI RESTAURATI A BESANO

Nuova illuminazione nella chie sa parrocchiale di Porto C.

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