A Campobasso genitori sul piede di guerra per le pasticciate

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anno i - n° 0 MarteDì 20 DiceMbre 2016
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Salvatore Ciocca
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Salvatore Ciocca. Il consigliere regionale delegato per la questione
della ultimazione dell’Acquedotto
molisano centrale, ha cercato in ogni
maniera di velocizzare le pratiche e i
finanziamenti. Al pari, della battaglia
sull’uso delle acque molisane da
parte delle altre regioni.
L’Ardire
Approssimazione
da superare
con un Piano di sviluppo
di Giuseppe Saluppo
L
a questione Gam, il caso Ittierre
e la faccenda Area di crisi portano a far pensare alla necessità
di un Piano strategico di sviluppo per il Molise. Mentre la crisi continua a 'mordere' con forza il sistema
produttivo regionale, ecco che bisognerebbe pensare a un vero e proprio Piano
regionale di sviluppo economico. Ovvero
ad uno strumento, elaborato dalla direzione generale Sviluppo economico, con
il quale la Regione pianifichi l'attuazione
delle politiche economiche per il prossimo quadriennio in materia di industria,
artigianato, commercio, cooperazione,
turismo e settore secondario e terziario.
Un documento agile, fondato su quattro
punti strategici capace di dare delle direttive e fornire linee d'azione tanto per
quanti già operano sul territorio, tanto per
quanti potrebbero mettere un pensierino
sul Molise. Da qui l'idea dell'elaborazione di un Piano con al suo interno concetti chiave per lo sviluppo dei settori
produttivi da fare emergere dagli ambiti
di intervento e relativi obiettivi operativi
fissati dallo stesso piano. Tanto per fare
qualche esempio: innovazione e trasferimento tecnologico, promozione ed internazionalizzazione,
competitività,
integrazione/aggregazione e certificazioni ambientali e sociali delle imprese.
Il tutto, però, senza faraonici e irrealizzabili propositi ma guardando, piuttosto,
alla realtà, alla situazione in essere e da
qui ripartire per garantire sviluppo. Si
tratterebbe, oltremodo, di una sfida necessaria in questo momento di grave crisi
congiunturale. Il Piano, poi, dovrebbe essere capace di assicurare quell'articolata
rete di azioni e progetti per rilanciare la
produzione e assicurare alle imprese che
operano sul territorio i necessari punti
d'appoggio. Non guastarebbe, allora, definire una strategia d’azione capace di far
guardare al domani l’intero territorio regionale.
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Michele Durante
Il Tapiro al presidente dell’assemblea
comunale, fautore delle dimissioni del
consigliere Colarusso, per evitare che il
consiglio comunale fosse messo in imbarazzo dalla votazione sulla decadenza
dell'ex amministratore di palazzo San
Giorgio. A ruoli invertiti, in quanto indagato, egli però non si schioda dalla
poltrona da tremila euro.
A Campobasso genitori sul piede di guerra
per le pasticciate soluzioni
dell’amministrazione comunale
su doppi turni e cambi di aule
Servizio a pagina 2
IL FATTO
pagina 3
Sanità, il Lazio toglie i ticket
e in Molise restano in piedi
Lazio e Molise sono due regioni finite nel Piano di rientro dal debito sanitario. Oggi, però, la Regione Lazio può togliere i ticket mentre il Molise li
deve confermare. Eppure, la voragine finanziaria era maggiore nella vicina
regione rispetto al debito nostrano. Solo che la programmazione messa in
atto da Zingaretti non è la stessa di quella del nostro Frattura.
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Sicurezza scolastica con annesse proteste e polemiche verso la conclusione
Il sindaco ha deciso: la don Milani sarà
sistemata nel plesso di Via Gorizia
Se lo scopo della polemica era quello di favorire la ricerca e l’affitto di strutture private,
non è stato raggiunto. E’ la Regione e non le amministrazioni locali prive di risorse finanziare, è la parte in causa, ma la protesta preferisce bersagli deboli e più a portata di mano
Commissione comunale ai Lavori
Pubblici: l’amministrazione s’è
mostrata al pubblico presente ai
lavori in tutta la sua fragilità politica e le sue contorsioni tecniche e
amministrative. Per la parte politica ha provveduto direttamente il
sindaco Massa, con a fianco l’assessore Maio, al quale non ha
concesso mai di parlare né di interloquire, avendo avocato totalmente a sé la faccenda della
sicurezza nelle scuole e il trasferimento della Don Milani al
plesso scolastico di Via Gorizia.
Per la parte tecnica avrebbe dovuto procedere la dirigente Iannelli ma non è stata della partita.
Niente
male: ha provveduto di nuovo il
sindaco, dando notizia dello stanziamento di centomila euro per i
lavori di miglioramento funzionale di quel plesso e, contestualmente, della impraticabilità della
soluzione prospettata con l’utilizzo degli impianti M2 della ditta
Mascioli in quel di Campodipietra, sui quali pare sarebbero confluite alcune sollecitazioni anche
dall’interno del consiglio(versante delle minoranze). Tutori e
mallevadori non mancano mai
quando c’è da fare favori e clientela. Idea totalmente balzana
quella : per extraterritorialità, per
di Filoteo Di Sandro*
problemi di trasporto e costo elevato. Meno balzane le altre proposte relative alle offerte di
strutture disponibili nell’area
della zona industriale di Colle
delle Api. Ma ugualmente onerose oltre la sopportabilità del bilancio municipale. Ripiegamento
strategico, quindi, sul plesso di
Via Gorizia con annessi interventi
di miglioramento funzionale valutati intorno ai centomila euro.
Preso dall’ottimismo di una scelta
se non condivisa certamente condivisibile, il primo cittadino s’è
detto fiducioso di svolgere in
tempi particolarmente celeri le
procedure tecniche e amministrative per appaltare i lavori e concluderli entro il 15 gennaio.
Brusio degli astanti, ed eccezioni
scettiche ma ragionate (oltre che
calcolate) da parte dei consiglieri
comunali che, però, non hanno
scalfito le certezze di Antonio
Battista che, suo malgrado, ormai
sono circa tre mesi che tese e ritesse soluzioni pur di tacitare la
protesta dei comitati popolari e
dei genitori che temono per l’incolumità dei propri figli, una
volta varcata la soglia della
scuola di riferimento. Una faccenda esplosa immotivatamente,
avendo alle spalle una situazione
consolidata e che da anni traduce
uno stato di fatto in cui la quasi
totalità delle scuole cittadine (di
primo e di secondo grado) hanno
problemi sismici non risolti né risolvibili in termini assoluti e in
tempi brevi. Per evitare fughe in
avanti e “movimenti” di protesta
occorrerebbero chiarezza e determinazione.
Chiarezza tecnica (peraltro chiesta agli esperti e agli strumenti di
rilevamento dell’università del
Molise) e determinazione nell’andare dritti, senza tentennamenti, alla realizzazione di un
Polo scolastico.
Ma la Regione Molise non apre
bocca in proposito né scuce gli 11
milioni che sarebbero stati recuperati dalla ri-contrattazione dell’Accordo di programma quadro
di oltre 10 fa. La Regione e non
le amministrazioni locali prive di
risorse finanziare, è la parte in
causa, ma la protesta preferisce
bersagli deboli e più a portata di
mano. Se però lo scopo della polemica era quello di favorire la ricerca e l’affitto di strutture
private, lo scopo non è stato raggiunto. Mesi di confronto, bandi
pubblici, proposte avanzate, alla
fine si concluderanno nella utilizzazione del plesso scolastico di
Via Gorizia, ancorché bisognoso
di interventi migliorativi. Stanziati infatti centomila euro. La
polemica ha sempre un prezzo.
Ed anche in questo caso lo ha pagato il sindaco Battista reo di non
essersi evitato una battuta che,
con la soluzione trovata, riassumeva la possibilità di garantire il
pranzo alle ore canoniche agli
alunni e ai genitori. Del tutto
sgradita, è stata accompagnata
dalla infuriata fuoriuscita dei genitori e degli alunni.
Dardo
Provinciali di Isernia, Fratelli d’Italia non ci sarà
La politica deve smetterla di fare solo inciuci
In un contesto nel quale prevalgono inciuci tra centrodestra e
centrosinistra, lotta di poltrone, disinteresse assoluto dei partiti nazionali, Fratelli
d’Italia-Alleanza Nazionale non partecipa
alla competizione elettorale per il rinnovo
del Consiglio Provinciale di Isernia.
Abbiamo chiesto a tutte le forze politiche
ed a tutti i movimenti civici di stare insieme, di fare un’unica lista di centro destra.
Lo abbiamo fatto con impegno, determinazione e convinzione ma purtroppo questo non è stato possibile nonostante i
nostri sforzi.
Purtroppo constatiamo che ci sono ancora
persone e movimenti che lavorano per dividere.
Strategie diverse, obiettivi regionali di
protagonismo, fughe in avanti, assenza di
regole condivise, inciuci e personalismi
vari hanno ancora una volta condizionato
le scelte.
Fratelli d’Italia-AN dice NO a questo
modo di fare politica, dice NO ad inciuci
e strategie personali a danno dell’interesse
comune, dice NO alle strategie volte a favorire il centro sinistra ed in modo particolare il governo regionale.
Fratelli d’Italia decide a questo punto di
non partecipare alla competizione elettorale per lanciare un messaggio forte e
chiaro al centro destra ed ai movimenti civici: se si continua con questo atteggiamento il centrosinistra governerà ancora
a lungo questa nostra Regione. Chiediamo
scusa a tutti gli amministratori che comunque avevano dato la disponibilità alla
candidatura.
Se queste sono le scelte o le non scelte(
vedi la decisione dei partiti di non impegnarsi ) noi anche per le prossime sca-
denze elettorali faremo scelte forti, direi
clamorose.
A questo punto lasciamo liberi gli amici
amministratori, che in qualche modo si riconoscono con la nostra parte politica, di
scegliere in libertà, anche astenendosi dal
voto, per dare un segnale di dissenso nei
confronti di quanto accaduto e di questa
politica fatta di inciuci.
*Coordinatore regionale Fratelli d’Italia
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Roma tappezzata di manifesti: la Regione ha tolto il ticket extra regionale
La Regione Lazio era nel novero,
col Molise, delle Regioni afflitte
dal Piano di rientro dal debito sanitario. Nel Lazio il commissario
porta il nome Zingaretti; nel Molise Frattura. Le cantonate di
Roma sono invase di centinaia
centinaia di manifesti del Pd che
trionfalmente annunciano al popolo della capitale d’Italia che il
ticket sanitario extra regionale è
stato cancellato alleggerendo il
peso finanziario dalle tasche dei
contribuenti capitolini. La sanità
nel Lazio sta risorgendo in fretta e
con soluzioni rapide e
intelligenti: ridistribuzione dei
servizi sul territorio, nessuna
chiusura di ospedali e là dove
possibile, servizi potenziati. La
cancellazione dell’extra ticket è
un segnale forte di un bilancio regionale capace di recuperare il
passivo, oltre che un segnale politico altrettanto significativo di
una maggioranza che sa scegliere,
sa decidere, sa assecondare il progetto di ripresa. Nel Molise è stagnazione, polemica, inefficienza,
tergiversazione. Di sanità si riempiono tutti la bocca, e solo, alcuni
hanno qualcosa di serio da valutare e da comunicare; il resto è retorica spicciola:
politica, sociale, partitica e, diciamolo, giornalistica. L’argomento
si presta ad essere manipolato
senza eccessiva abilità. Del declassamento degli ospedali di Larino e Venafro abbiamo dato
notizia con alcune settimane di
anticipo sperando che la tempestività dell’informazione potesse
servire ad un’azione di contenimento (meglio, di ravvedimento)
di questo progressivo e inarrestabile scivolamento verso il basso
delle soluzioni riorganizzative del
l’intervento
Vien da ridere quando si afferma che
il Tavolo tecnico è favorevole alle scelte
di Frattura: ti credo, gliele dettano!
Nel Lazio la sanità sta risorgendo in fretta e con soluzioni rapide e intelligenti: ridistribuzione dei servizi sul territorio, nessuna chiusura di ospedali e là dove possibile, servizi potenziati. Nel Molise è stagnazione, polemica, inefficienza, tergiversazione
settore sanitario. Invece con titoli
a nove colonne solo nei giorni
scorsi abbiamo letto che la
stampa nella sua quasi totalità si
era accorta di questo ennesimo
provvedimento punitivo e limitativo del diritto alla salute che la
Regione Molise e il commissario
ad acta sotto tutela da Roma (fa
ridere quando viene detto che il
Tavolo tecnico si dice favorevole
alle scelte di Frattura: ti credo,
gliele
dettano) considerano un passo
avanti. Sì, ma verso il peggio.
Ospedali ridimensionati, forse a
giusta ragione, ma se inclusi in un
programma di più vasta visione e
accortamente compensato con
servizi sul territorio che invece
anche quelli esistenti e male funzionati sono stati sostanzialmente
penalizzati dalla inconcludenza
del commissario Frattura. Che
trova il coraggio solo quando
glielo infondano da Roma “i superiori”. Così come inconcludente finora è la querelle sui
provvedimenti a carico degli istituti sanitari privati/convenzionati,
gli unici che funzionano e che assicurano il necessario livello di
efficienza per sperare, una volta
entrati in corsia, di salvarsi la
pelle. Meno chiacchiere, dunque,
e più determinazione anche da
parte di chi contesta, avendo però
il buongusto di dare spazio a coloro che la sanità la vivono in
presa diretta e la subiscono. La
retorica, il racconto letterario di
una vicenda che ha virato ampiamente la boa del quinquennio,
non lascia tracce, né offre indicazioni operative e organizzative
confacenti. Insomma, se davvero
dobbiamo subire irreversibilmente il disastro che il commissario ad acta va apparecchiando,
che lo faccia in fretta. Meglio una
morte istantanea che una lunga
agonia. Evitando possibilmente
anche i necrologi posteriori (di
rito). D’altronde, non saranno la
retorica e il racconto letterario di
questa amara vicenda sanitaria a
impedire che la sanità nel Molise
trovi la sua Caporetto, mancando
le forze e il coraggio per una vittoria. Mancando le forze e il coraggio della politica e della
società civile di chiedere le dimissioni di chi sta portando il
Molise alla rovina. La complicità
è il male inestirpabile del Molise.
Dardo
PD avanti tutta? Macché, c’è una parte del partito in agguato
di Massimo Dalla Torre
quello che si temeva che però nessuno
osava esternare è accaduto. Il vento di
“frondismo” scatenato da alcuni esponenti
del PD continua a spirare in maniera incontrollata, leggasi muro contro muro innalzato dall’onorevole Leva all’indirizzo
dei vertici molisani del partito. Un vento
proveniente dai notabili della cosiddetta
minoranza della compagine governata dal
Tosco dalla parlata veloce che, soprattutto
nella giornata ieri, ha aumentato la sua
forza alla stregua dei venti che i velisti
aspettano quanto fanno le regate. Un vento
che, a quanti hanno gioito all’indomani del
referendum, ha portato quale unica conseguenza la definitiva frattura di una parte
del PD nei confronti del resto della coalizione che governa il Paese e il Molise. Un
vento che difficilmente potrà ridare tranquillità all’ambiente che, nella scarmiglia-
tura generale, non offre
più un futuro nonostante si affermi che è
tutto tranquillo. Scarmigliatura caratterizzata
da toni poco rassicuranti. I quali, la dicono
lunga su come il clima,
incandescente difficilmente si raffredderà.
Toni che, attingendo ai ricordi, potremmo
paragonare a quelli usati dai fratelli della
costa” signori di Tortuga, l’isola rifugio dei
pirati eroi della letteratura e della cinematografia di altri tempi. Senza dover ricorrere alla fantasia, perché di fantastico in
tutta questa vicenda non c’è nulla, il PD,
anzi quello che ne rimane, si deve arrendere all’evidenza dei fatti; vale a dire che le
strategie che l’hanno spesso salvato al 90°
minuto sono servite unicamente a inasprire
gli animi. Una maggioranza, dicevamo,
che, nonostante ostenti sicurezza, deve co-
statare che “il re è
nudo” tanto per citare
un modo di dire. Credeteci quello sta accadendo era nell’aria, del
resto non poteva essere
diverso, giacché l’immagine del Paese, Molise compreso, è frutto di chi crede, badate
bene usiamo “crede” di governare al sicuro
dalle procelle e dai marosi. Un non governare che ha fatto del 18 dicembre una data
che difficilmente si dimenticherà poiché,
le idee ispiratrici del PD sono svanite nel
nulla. Non chiamatemi ripetitivi ma le analisi fatte da ignoranti, di cui abbiamo
scritto negli articoli quotidiani, sono lapalissiane tant’è che i destini dell’Italia compresi quelli della ventesima regione d’Italia
sono sempre di più funesti. Ecco perché sarebbe il caso ridare la parola agli elettori.
Una scelta dolorosa, ce ne rendiamo conto,
Prioritario sarebbe
restituire la parola
ai cittadini
ma necessaria che ridarebbe un valore a
una realtà da troppo tempo in preda al caos.
Una realtà fatta di stereotipisti e di esteriorità dove tutto quello che è emanato è propinata come la pozione del dottor.
Dulcamara di donizettiana memoria che
sana tutti i mali. Tuttavia, almeno crediamo, non tutto è perduto, in quanto, da
questo momento chi ha osato sfidare “gli
intoccabili” sicuramente si guarderà bene
da stringere alleanze con chi ha varcato e
varca troppo “facilmente” i confini ideologici perché, la storia è piena di esempi e di
accadimenti, nonostante si ci ostini a immolare sull’altare della illogicità vittime
ignare di quello che è, non bisogna mai dimenticare che l’ultima parola sempre e comunque spetta al cittadino arbitro
indiscusso dell’eterno gioco delle parti e di
questo i politici nessuno escluso è pienamente consapevole.
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20 dicembre 2016
Il consigliere già assessore alle Politiche del lavoro e già del gruppo consiliare del Pd Michele Petraroia non ancora si rende conto dell’ostracismo politico e amministrativo di cui è oggetto da quando è uscito dall’esecutivo
Fintanto non si deciderà a dire le ragioni che lo hanno indotto
a lasciare la giunta, perché diventino la Cartina del Tornasole
della coalizione del Centrosinistra regionale impastata di compromessi, di interessi e di cointeressenze, non se lo fileranno
Rischia il patetismo la richiesta del
consigliere già assessore alle Politiche del lavoro Michele Petraroia,
più volte rivolta e ripetuta al presidente del consiglio regionale, al segretario generale, al responsabile
del Servizio consulenza legislativa
e giuridica e, per conoscenza al presidente della giunta, di iscrivere all’ordine del giorno dell’assemblea
di Palazzo D’Aimmo le interrogazioni e le interpellanze da lui presentate da mesi. Per darsi forza,
ancora una volta s’è appellato allo
Statuto regionale e al regolamento
interno.
Finora invano. Crediamo non verranno aggiunte neanche all’ordine
del giorno della seduta consiliare di
domani. Dopodiché viene spontaneo chiedergli: “E ora che fai?”. Il
consigliere già assessore alle Politiche del lavoro e già del gruppo consiliare del Pd non ancora si rende
conto dell’ostracismo politico e amministrativo di cui è oggetto da
quando è uscito dall’esecutivo, né
gli valgono gli appelli normativi e
regolamentari. E non gli varranno
fintanto non si deciderà a dire le ragioni che lo hanno indotto a lasciare
la giunta, perché diventino la Cartina del Tornasole della coalizione
del Centrosinistra regionale impa-
stata di compromessi, di interessi e
di cointeressenze.
L’impudenza politica ha assunto,
essa, sì il carattere statutario e regolamentare. Per avallare un giudizio della pubblica opinione, di
seguito elenchiamo le interrogazioni e le interpellanze finora inevase.
Interrogazione con risposta orale e
scritta al Presidente della Giunta
Regionale e all’Assessore Regionale all’Ambiente, Vittorino Facciolla sulla tutela del sito storico –
archeologico di Saepinum-Altilia,
della Valle del Tammaro e del Parco
del Matese. (Prot. 109 del
19.09.2016);
di sergio genovese
Pochi giorni fa ho raccontato la storia dei
botti ( non le miccette) che a getto continuo vengono fatti esplodere nelle due
piazze centrali di Campobasso in mezzo
alla gente senza incontrare alcuna opposizione da parte di chi dovrebbe far rispettare le leggi. Senza voler affondare
troppo il coltello per non apparire agli
occhi dei miei “oppositori” un bravo
atleta che corre sulle strade della paranoia, su un quaderno ho trascritto cosa
ho incontrato nella mezzora utile per raggiungere da casa, a piedi, il posto di lavoro. Andiamo per tappe. La scalinata di
S.Leonardo impedita in entrata e in uscita
dalle auto parcheggiate abusivamente. Il
portone del vecchio Magistero blindato
da una Fiat tanto da dover costringere i
residenti quasi ad uscire dalle finestre.
Via Ziccardi pullulante di escrementi di
cani portati a guinzaglio da padroni che
probabilmente sono convinti che dentro
le mura sia consentita la evacuazione li-
Interrogazione a risposta orale e
scritta al Presidente della Giunta
Regionale del Molise, Paolo di
Laura Frattura e all’Assessore Regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo
Nagni,
inerente
la
realizzazione della progettazione
“Lotto Zero” S.S. 17 collegamento
Bivio di Pesche – Lotto 1 ss. Isernia Castel di Sangro. (Prot. n.114
del 24.09.2016); Interrogazione a risposta orale e scritta al Presidente
della Giunta Regionale del Molise,
Paolo di Laura Frattura, inerente i
fenomeni di grave dissesto idrogeologico determinatisi tra il
25.11.2013 e il 2.12.2013 nel Comune di Agnone in località “Zar-
lenga – Masserie Sciabacca” (Prot.
n. 136 del 10.10.2016); Interrogazione con risposta scritta al Presidente della Giunta Regionale Paolo
di Laura Frattura inerente il riconoscimento del Diploma Accademico
in Musicoterapia e l’inserimento di
tale disciplina nella Programmazione Sociale Regionale 20162018 (Prot. n. 146 del 20.10.2016);
Interrogazione con risposta scritta al
Presidente della Giunta Regionale
Paolo di Laura Frattura e all’Assessore ai Lavori Pubblici Pierpaolo
Nagni inerente la verifica degli
adempimenti per la realizzazione
del Tunnel di Termoli (Prot. n. 188
del 18.11.2016); Interpellanza exart. 88, 89, 90 Regolamento Interno
sulla tutela dei lavoratori coinvolti
dal Decreto del 7.08.2015 sul riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa, sulle vertenze
Gam ed Ittierre, sul mancato rispetto della Delibera del Consiglio
regionale n. 267 del 27.07.2016, al
Presidente della Giunta Regionale e
all’Assessore alle Attività Produttive (Prot. n. 133 del 06/10/2016);
Interpellanza ex-art. 88, 89, 90 Regolamento Interno sul Protocollo
d’Intesa sottoscritto con il Ministero
dell’Interno per l’Assistenza Sanitaria ai cittadini stranieri richiedenti
le protezione internazionali, al Presidente della Giunta Regionale,
Paolo di Laura Frattura (Prot. n. 139
del 12/10/2016); Interpellanza exart.
88, 89, 90 Regolamento Interno
sulla realizzazione di un impianto di
produzione di energia elettrica da
fonte eolica in località Serra la
Croce del Comune di Bagnoli del
Trigno, al Presidente della Giunta
Regionale e all’Assessore all’Ambiente (Prot. n. 145 del 19.10.2016);
Sollecito risposta all’interpellanza
sulla realizzazione di un impianto
eolico nel Comune di Bagnoli del
Trigno in località Serra La Croce.
Trasmissione atti: 1) Interpellanza
Prot. n. 145/2016 del 19.10.2016; 2)
Memoria Conclusionale dell’Avvocatura Regionale al Tar Molise del
20.05.2016; 3) Sentenza del Tar
Molise n. 00372/2016 del
28.09.2016; 4) Sentenza del Tar
Molise n. 00364/2016 del
26.09.2016 (Prot. n. 176 del
09.11.2016); Interpellanza ex-art.
88, 89, 90 Regolamento Interno al
Presidente della Giunta Regionale
sulle misure di contrasto alla povertà attivate dalla Regione Molise
(Prot. n. 194 del 25.11.2016).
Dardo
Viva l’Italia
bera senza la rimozione del “prodotto”.
Su Viale del Castello, strada oggetto solo
da pochi giorni, del rifacimento della segnaletica stradale, le auto occupavano
tutti gli spazi rigorosamente vietati. In
qualsiasi mezzo marciante chi era alla
guida, senza cintura di sicurezza, dialogava al telefono senza il minimo indugio.
Sulle strisce pedonali il rispetto di precedenza per il pedone è roba solo per
libri di Scuola guida. Dalle stesse auto
sono volate cicche di sigaretta e pacchetti
svuotati. Potrei continuare ma il rigore mi
impone lo stop. Tutti i cittadini raccontati, siamo noi. Cioè quelli che a più riprese nelle piazze e negli uffici,
sindachiamo su tutto, parliamo male di
Scuola, di Sanità, di politica e non ammettiamo repliche. L’alluvione di comportamenti e quindi di valori civici ci ha
talmente ammantato che oramai non
siamo più nella condizione di capire cosa
è dentro le regole e cosa è fuori. Ma so-
prattutto è verosimile la verifica che sono
proprio tali rappresentanze ad avere
l’astio pre- determinato contro tutti e
tutto. Cioè quelli che appena possono
straparlano dei politici, dei capi ufficio, e
via dicendo. Abbiamo qualche speranza
di salvezza? Giuro che da poche persone,
quelle di una certa età, ( certamente non
quelle raccontate) continuo a sentire che
mai avrebbero immaginato di trovare un
mondo ridotto così in basso
moralmente e civicamente.
La situazione è fuori controllo perché inciviltà
chiama inciviltà e le persone
geneticamente repellenti a
questa condizione, si sono
arrese, sopportano, non si
battono più. Così siamo
nelle mani degli “Unni” che
fingono di essere afflitti
anche loro da chi da un livello superiore, costruisce,
appunto, inciviltà su inciviltà. La teoria
è:” Perché devo essere civile se gli altri
non lo sono?” Posizione decisamente deprimente ma, ora che ci penso, guardando in alto, le nubi mi incoraggiano a
dire che tra un po’ arriverà la pioggia e
che il governo fa pena. Fa comodo pensare per gli uomini e le donne mignon,
che la salvezza deve arrivare dall’alto!
Viva l’Italia.
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20 dicembre 2016
Una prima parte è sta versata l’altra resta ancora in attesa di liquidazione
“Garanzia giovani, finito il tirocinio
ancora non veniamo pagati”
“Scrivo per denunciare l’ennesima beffa che l’Agenzia Regionale
Molise
Lavoro
sta
riservando a noi, over 30, ormai
ex tirocinanti del programma europeo Garanzia Giovani. Già a
settembre, dopo 5 mesi di lavoro
gratuito, resi nota la nostra triste
situazione, con la speranza di essere finalmente ascoltata dai responsabili del progetto”. Così, in
una lettera aperta, uno dei tirocinanti del programma, Garanzia
giovani in Molise.
“La prima parte dell’indennità è
arrivata dopo circa un mese dalla
mia prima lettera di lamentela, in
pratica a tirocinio ultimato. Garanzia Giovani è terminato da
quasi 2 mesi, ormai, e L’Agenzia
Molise Lavoro non si è smentita
nella gestione penosa del piano
organizzativo, tant’è che siamo
costretti a sollecitare nuovamente
Non usa giri di parole CasaPound Italia per
commentare la ricostruzione delle autorità inquirenti della maxi rissa che ha visto coinvolti lo scorso 8 novembre un gruppo di ragazzi
italiani ed un gruppo di clandestini richiedenti
asilo, con tutta probabilità per contendersi la
piazza dello spaccio della stazione ferroviaria. “È
una vicenda di una gravità senza pari, che dimostra come le politiche di accoglienza abbiano portato la nostra città a riempirsi di criminali pronti
a tutto per conquistare il controllo delle attività
illegali, peggiorando in maniera significativa la
situazione in una città dove lo spaccio è una seria
i responsabili affinché venga erogata la seconda (e ultima) parte
dell’indennità di partecipazione.
Poiché gira voce che non siano
stati ancora sbloccati i fondi, ho
deciso di rivolgermi ancora una
volta ai media perché io e i miei
coetanei siamo stufi di essere pal-
leggiati dagli addetti dell’Agenzia Regionale Molise Lavoro i
quali, ogni volta che chiediamo di
avere delle spiegazioni, ci rispondono con frasi approssimative o
addirittura si fanno negare al telefono.
Il loro atteggiamento menefreghista offende noi che abbiamo creduto in questo programma
europeo e ci fa sentire addirittura
“presuntuosi” a voler essere pagati per il lavoro che abbiamo
svolto! Ma siamo a Natale e chi
di dovere sarà in altre faccende
affaccendato: starà pensando a
dove passare le vacanze e ai panettoni… le pretese di un gruppo
di ragazzi delusi e arrabbiati non
rientra certo nelle sue priorità!
CasaPound: “Isernia, una città da difendere”
piaga sociale “Così Agostino Di Giacomo, responsabile di CasaPound per la provincia di Isernia, in una nota. “Non si contano praticamente
più gli episodi di criminalità, dallo spaccio al racket dell’accattonaggio, che vedono protagonisti i
clandestini - prosegue Di Giacomo - A fronte di
un tale disastro nell’ordine pubblico, ci sembra
giusto indicare coloro che ai nostri occhi ne sono
i responsabili morali: Il Prefetto Guida, che con le
sue politiche ha fatto sì che Isernia si riempisse
di clandestini, che costituiscono ora il 2% della
popolazione, ben oltre i limiti stabiliti dell’accordo tra l’Anci ed il Ministero dell’Interno, e
tutti quei privati ed associazioni che hanno aderito ai bandi di accoglienza per lucrare sulle ricche somme messe a disposizione dal governo,
non curandosi minimamente delle conseguenze
per la cittadinanza”. “Davanti ad una situazione
di tale gravità - conclude Di Giacomo - occorre
agire con assoluta rapidità: individuare ed allontanare dal nostro territorio gli autori dei crimini
privi di cittadinanza italiana, provvedere alla ri-
Per cinque milioni e duecentomila euro
duzione dei centri di accoglienza avviando le procedure per il rimpatrio di tutti i clandestini privi
dei requisiti per l’asilo, e garantire con adeguati
controlli la sicurezza della stazione, ora specie
nelle ore notturne zona franca in mano ai criminali italiani e stranieri. Se la forza pubblica, che
finora non è sembrata adeguatamente determinata
nello stroncare il fenomeno, non interverrà in
tempi celeri, saremo noi ad arrivarci con una serie
di presidi per tutelare la cittadinanza. Gli isernini
non possono più vivere nella paura”.
La Provincia ha accolto ed approvato la proposta d’acquisto dello
Stato dello stabile
della Caserma “Testa” e della Prefettura
La proposta d’acquisto dello stabile della Caserma
“Testa” e della Prefettura, formulata il 5 dicembre
2016 dalla Invimit Sgr Spa, Società costituita con decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze il
19 marzo 2013, è stata accolta ed approvata dalla
Provincia. L’ente pertanto con questa operazione immobiliare incasserà cinque milioni e duecentomila
euro (5.200.000). La struttura militare di Via Mazzini è stata valutata 1.900.000 euro, il Palazzo del
Governo 3.300.000 euro. Un apporto sostanziale al
bilancio dell’Ente per l’anno 2017, in aggiunta all’invocato ripristino delle quote statali.
Il pastrocchio della legge Delrio, con cui le Province
sono state notevolmente ridimensionante funzionalmente e amministrativamente nella velleitaria convinzione
che il referendum le avrebbe poi
definitivamente cancellate dalla Costituzione, ha
suggerito al Governo di acquisire gli immobili in cui
aveva in affitto uffici propri.
Illudendosi che eliminando i canoni passivi, e
facendosi carico della proprietà di nuovi immobili da manutenere, avrebbe corrisposto in
qualche misura alla razionalizzazione della
spesa (spending rewiew).
Di stramberie amministrative e programmatiche governative sono lastricate le strade.
Comunque, chi aveva immaginato possibile
una operazione speculativa di carattere edilizio da parte del capitale privato, ha dovuto
ricredersi. La veste dell’immobiliarista questa volta l’ha indossata lo Stato. La Provincia
incasserà diversi milioni di euro ma, diciamolo, il patrimonio storico del Molise sarà
ancora più modesto. In parallelo alla classe
politica e amministrativa che si ritrova.
Dardo
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