Il caos e le contrapposizioni finiranno con l`emergere in Consiglio

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Transcript Il caos e le contrapposizioni finiranno con l`emergere in Consiglio

anno i - n° 0 Sabato 24 dicembre 2016
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Lorenzo Marcovecchio
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Lorenzo Marcovecchio sindaco
di Agnone. Ha subito dimostrato di
volere rilanciare l’immagine e la
storia del comune altomolisano per
troppo tempo bistrattato e lasciato
ai margini della politica molisana.
Un segnale positivo per il rilancio
delle aree interne.
L’Ardire
A Roma, il Molise
deve contare
di più
di Giuseppe Saluppo
N
Seguici anche Su Facebook e
on ci va proprio giù il fatto
che a Roma la Regione Molise non debba contare. E
non tiriamo sempre fuori la
solita canzone che siamo pochi, piccoli e demograficamente inconsistenti.
La verità è che il peso specifico della
classe politica molisana è venuta
meno, a mancare. Per troppi, lunghi
ultimi anni essa ha badato esclusivamente a mantenere e perpetuare un sistema parassitario, familistico , privo
di qualunque prospettiva di sviluppo.
Nessuno ha pensato a ricostruire una
nuova ossatura istituzionale. Ovvero,
un nuovo abito a misura delle nostre
esigenze. Non troppo largo ma nemmeno troppo stretto. Con qualche
gobba, di sicuro, ma con altrettanta
fierezza e voglia di esserci. Al contrario, purtroppo, è mancata la lucidità e,
soprattutto, la incapacità tecnico- amministrativa- politica di affrontare
qualsivoglia problema. Oggi, così, ne
scontiamo le conseguenze. Commissari, occhi indagatori, furbizie e sotterfugi nel tentativo di rifilarci
fregature e altro. E' arrivato, però, il
momento di dire basta. E' giunta l'ora
di ricostruire un percorso, una nuova
strada fatta di strategie e di programmi. Ripartendo dalla nostra cultura e dai nostri ideali. Dal volere
ribadire con fermezza che il Molise c'è
e vuole continuare ad esserci. Che ha
interesse a cucirsi addosso un nuovo
vestito istituzionale sgomberando macerie, incurie e incapacità. Che va
fiero della sua storia e su questa intende riposizionare la prima pietra di
una novella storia. Una battaglia sacrosanta per cancellare, prima, le nostre inadempienze e le nostre inutili
sottomissioni per, poi, mostrare la nostra fierezza e la nostra forza sui tavoli
romani. Una battaglia per il Molise è
quella che va combattuta con le armi
dei propositi, dei progetti, della volontà di ricostruzione. Lo dobbiamo ai
nostri figli.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
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Angelo Sbrocca
Il Tapiro del giorno lo assegniamo ad
Angelo Sbrocca sindaco di Termoli.
Proprio in questi giorni è stato insignito del premio Attila per sottolineare
la
scarsa
attività
dell’amministrazione comunale per la
cittadina adriatica. Una cittadina che
sta conoscendo un lento declino dopo
i fasti del passato.
Il caos e le contrapposizioni
finiranno con l’emergere
in Consiglio comunale
convocato per il 27 dicembre
Servizio a pag.3
IL FATTO
pagina 5
Petraroia: “Immigrati,
occorrono maggiori controlli”
Ci vogliono gli attentati terroristici e i lutti (internazionali) per destare
un maggiore desiderio di razionalità e responsabilità nel sistema dell’accoglienza dei migranti e dei profughi. Non ha fatto eccezione l’attentato di Berlino per indurre il consigliere regionale (ex Pd) Michele
Petraroia dall’intervenire con una riflessione.
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24 dicembre 2016
MOLISE IN CRISI PERENNE
Chiesta la Cassa integrazione in deroga anche
per il personale dell’ Oti-Ikf
Purtroppo sono anni che la cronaca regionale deve occuparsi solo e unicamente di ammortizzatori
sociali, di Cassa integrazione (ordinaria e straordinaria), di provvedimenti tampone in soccorso
di aziende in difficoltà o addirittura a serrande abbassate
La sede isernina dell’Inps ha rigettato la domanda di Cassa ordinaria per il personale dell’Oti-Ikf,
la qualcosa non è mai un buon segnale per chi deve affrontare un
momento di difficoltà (si spera
transitorio). Per il consigliere regionale, ex Pd, Michele Petraroia,
niente sarebbe perduto se la Regione decidesse di avvalersi del
decreto legislativo 185 del 2016 e
delle circolari attuative emanate
dal ministero del Lavoro, e facesse ricorso ai 6milioni e mezzo
attribuiti al Molise a copertura
della Cassa in deroga per le imprese dei settori tessile, avicolo e
metalmeccanico che rientrano
nell’ambito dell’area di crisi industriale complessa. Per il consigliere, pertanto, sussisterebbero
tutte le “precondizioni” e le “condizioni” per garantire al personale
dell’ Oti-Ikf di accedere agli ammortizzatori sociali. L’invito ad
agire è stato rivolto al presidente
della giunta Frattura, all’assessore regionale alle attività produttive Carlo Veneziale, alla
responsabile del dipartimento regionale delle Politiche di sviluppo e del lavoro, Maria Rosaria
Simonelli e, per conoscenza, al
prefetto, al sindaco e al presidente
della Provincia d’Isernia. Chi farà
la prima mossa? Staremo a vedere. Sono anni ormai che la cronaca regionale deve occuparsi
solo e unicamente di ammortizzatori sociali, di Cassa integrazione (ordinaria e straordinaria),
di provvedimenti tampone in soccorso di aziende in difficoltà o addirittura a serrande abbassate.
Sono anni che si ipotizzano interventi e soluzioni per attutire e
progressivamente eliminare gli
effetti della crisi economica per
imboccare la via della ripresa,
della crescita e dello sviluppo.
Sono anni che prendiamo nota di
provvedimenti legislativi e programmatici del Governo e dei finanziamenti
europei:
un
ventaglio abbastanza nutrito di risorse per l’industria, l’agricoltura,
i servizi, il commercio e l’artigianato. Purtroppo sono anni che assistiamo inermi alla sagra delle
buone intenzioni e alla nullità dei
fatti. Il riconoscimento dell’area
di crisi industriale complessa
avrebbe dovuto trovare gli apparati regionali e locali reattivi, dinamici, intraprendenti, e invece
Puntura di spillo
I lettori di questo giornale ricorderanno che il consigliere regionale
(ex Pd) Michele Petraroia s’è reso
protagonista di un gesto poche volte
registrato negli annali dell’ufficio di
presidenza del consiglio regionale.
La diffida ad iscrivere all’ordine del
giorno alcune sue interrogazioni non
prese in considerazione, nonostante
fossero giacenti da mesi. Ebbene, le
interrogazioni sono state iscritte all’ordine del giorno del consiglio regionale del 27 dicembre. Ma dal
17 posto in giù, fino al 23. Quelle
interrogazioni, semmai saranno discusse, lo saranno nel 2017. Salvo a
vedersi il mese. Una elegante presa
per i fondelli.
“Con la presente Il comitato civico
“Il Cittadino c’è”, chiede alla S.V. di
indire un Consiglio comunale monotematico straordinario aperto al pubblico, concedendo la facoltà ai
cittadini di intervenire, in merito agli
ultimi sviluppi inerenti la pubblicazione dell’atto aziendale sanitario riguardante in particolare la nuova
organizzazione dell’Ospedale Caracciolo”. Così, in una nota inviata all’amministrazione comunale di
Agnone, da parte del Comitato civico
che ravvisa non pochi dubbi dalla lettura dell’atto aziendale dell’Asrem
sul Piano operativo sanitario.
sono apatici, lenti e astenici. Finanche le forze sindacali sembrano esaurirsi nella vana
rincorsa all’efficienza, alla incidenza attiva degli apparati regionali, alla ricerca di un
interlocutore autorevole, credibile
e affidabile con cui confrontarsi e
con cui trovare gli spunti di una
sempre più evidente necessità di
fare gruppo, di creare coesione e
determinazione, ciascuno nell’ambito di propria competenza,
ma insieme univocamente impegnati a realizzare più che a di-
scettare. Purtroppo siamo sempre
e solo dinanzi allo spettacolarizzazione della lamentela e, peggio,
della rassegnazione.
Il sospetto che al fondo di tutto ci
sia un retro pensiero politico e
amministrativo piegato alla logica della strumentalità, del vantaggio e della convenienza
elettorale proiettati all’appuntamento del febbraio 2018, rende
ancora più intollerabile l’inattività programmatica del governo
regionale, e per taluni aspetti
anche il facile acquietamento dei
soggetti che patiscono la crisi con
la disoccupazione e la rincorsa
agli ammortizzatori sociali, e dei
sindacati, fatte le debiti eccezioni,
che subiscono ancora il condizionamento della loro assonanza politica con i vertici regionali.
Il 2016 è stato un anno in cui,
come abbiamo accennato, sono
affiorati momenti di speranza (il
riconoscimento dell’area di crisi
industriale complessa e il patto
per il Molise) purtroppo controbilanciati da non pochi momenti
di avvilimento che nella diatriba
sugli ammortizzatori sociali
hanno espresso la loro perniciosa
persistenza.
Dardo
“Troppi dubbi dal Piano
per l’ospedale di Agnone”
La richiesta di un Consiglio comunale
dal Comitato “il Cittadino c’è”
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27 dicembre a Palazzo san Giorgio Consiglio comunale (post natalizio), con probabile
indigestione di interrogazioni, interpellanze e mozioni
Ventisette dicembre 2016: consiglio comunale (post natalizio),
con probabile indigestione di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Ad occhio e croce
rischiano di restare inevase,
avendo il sindaco Battista scelto
di introdurre i lavori con due comunicazioni prevedibilmente foriere di polemica, di confronto e
di dibattito, specie se gli animi
di taluni consiglieri di maggioranza e di minoranza assillati dal
problema relativo alla sicurezza
delle scuole della città non
avranno trovato modo di acquietarsi. Cosa molto improbabile,
dato che all’ordine del giorno,
tra le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni, la “sicurezza
scolastica” è il tema prevalente,
preso in considerazione e proposto in più chiavi di lettura dai
consiglieri Cretella, Gravina,
Tramontano, Pilone, Cancellario
e Iafigliola. Tema stucchevole,
non avendo alcuna possibilità di
essere svolto in chiave tecnica
né risolto in chiave amministrativa, se non attraverso il ricorso
a strutture private modernamente costruite, con un tasso accettabile di sicurezza sismica.
Il mercato edilizio privato ha
fiutato l’affare e alimenta la polemica per renderla sempre più
aggressiva e sempre meno logica. Stucchevole anche per l’incapacità
del
sindaco
e
dell’assessore ai Lavori pubblici
di mettere le carte in tavola, di
chiarire i limiti oggettivi che
impediscono di avere pronta
una soluzione che vada bene non
solo agli alunni dell’istituto sco-
Tema prevalente la “sicurezza scolastica”,
preso in considerazione e proposto in più chiavi
di lettura dai consiglieri Cretella, Gravina,
Tramontano, Pilone, Cancellario e Iafigliola
lastico “don Milano” ma a tutti
gli altri appartenenti alla popolazione studentesca che permangono in plessi altrettanto poco
confortevoli e sicuri della “don
Milani”. Il cedimento alle pressioni dei comitati di protesta è
stato evidente, essendo stato
escluso fin dall’inizio un confronto che poggiasse su valutazioni di merito (lo stato di fatto
oggettivo di ogni singolo edifi-
cio scolastico, gli interventi migliorativi realizzati, le disponibilità finanziarie reperibili e
investibili, il rapporto con la Regione in materia di sicurezza
scolastica eccetera eccetera) e
sulle priorità. Il sindaco ha preferito esporsi in prima persona,
offrire il petto alle critiche, e
non avvalersi, trattandosi di materia strettamente tecnica, delle
strutture che curano le opere
pubbliche e la loro sicurezza e
agibilità. Una scelta “kamikaze”
di cui sta pagando pesanti conseguenze in popolarità, e non
solo. Né pare siano disponibili
apporti scientifici esterni (università e ordini
professionali) che possano fargli
da paracadute in questa diatriba
che, oggettivamente, sembra
avere il carattere di una querelle
montata ad arte, su presupposti
polemici che non prediligono la
moderazione, la ricerca ragionata di una soluzione possibile
che si faccia carico della sicurezza in toto e non a spizzichi e
bocconi. Tornando sulle comunicazioni del sindaco al consiglio, una riguarda i rilievi della
Corte dei Conti su taluni storni
di bilancio e il regolamento di
contabilità, l’altra le deleghe ai
nuovi assessori De Bernardo e
Rubino e la revisione delle deleghe ai vecchi. Consiglio comunale, quello del 27, che per la
prima volta ha arricchito anche
le proposte di deliberazione. Per
reperire risorse finanziarie da
aggiungere a quelle (11 milioni
di euro) che la Regione dovrebbe sbloccare sottoscrivendo
l’Accordo di programma quadro, da destinare alla messa in
sicurezza delle strutture scolastiche, l’amministrazione ha incluso la vendita della scuola di
Via D’Amato da cui conta di ricavare non meno di due milioni
e mezzo di euro.
Dardo
Azione Nazionale ha definito i quadri regionali
Azione Nazionale continua la sua attività
in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Il Movimento, che durante l’ultimo
Referendum ha ottenuto ampi consensi,
schierandosi apertamente per il No, e svolgendo tra l’altro diversi incontri sul territorio, nella giornata di mercoledì 21
dicembre 2016, ha dato vita alla prima riunione dell’esecutivo regionale.
Erano presenti: il portavoce regionale
Carlo Perrella, il portavoce della provincia
di Campobasso Paolo Di Zanna, il portavoce della provincia di Isernia Francesco
Di Zazzo, Luigia Ialonardi, Wanda Capra,
Cristina Pallotta, Luigi Venditti e Gino Policella. Durante la riunione, come vice portavoce regionale è stata nominata Wanda
Capra, consigliere del comune di San Polo
Matese.
In seguito si è proceduto alle seguenti nomine:
1) Di Zanna Paolo (Responsabile Circoli
territoriali provincia di Campobasso); Di
Zazzo Francesco (Responsabile Circoli ter-
Soddisfatto
il coordinatore
Carlo Perrella
ritoriali provincia di Isernia)
2) Rinaldi Salvatore (Responsabile
Area Basso Molise)
3) Venditti Luigi (Responsabile
Cons. Giovani AN)
4) Ialonardi Luigia (Responsabile
dipartimento Lavoro e coordinamento regionale area donna)
5) Pallotta Cristina (Responsabile
Area Matesina e Responsabile comunicazione)
6) Di Renzo Anna (Responsabile Area
Valle del Trigno)
7) Policella Gino (Responsabile Amministrativo del Movimento).
Un movimento nato per cercare di fare sin-
tesi all’interno della coalizione di centrodestra e che sta raccogliendo sempre più
consensi e adesioni. Anche in Molise. Un
movimento che ribadisce con forza il rispetto di alcuni diritti fondamentali: lavoro, salute, istruzione, legalità etc.
E proprio il Sud dovrà essere per Azione
Nazionale punto centrale dell’agenda del
prossimo Governo, per ridare slancio e
prospettive attraverso progetti interregionali. Un movimento, quello di Azione Nazionale che già nelle prossime ore ha in
agenda incontri con i responsabili di centrodestra per valutare attività future da
mettere in campo in vista del nuovo anno.
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24 dicembre 2016
Dopo il tavolo tecnico sulla sanità per la Cattolica, l’intervento della segretaria della Uil, Tecla Boccardo
“A Roma si sana quello
che in Molise non si sistema”
“L’avevamo detto: occorre portare a Roma le tante emergenze e
le troppe vertenze sulle quali in
Molise si chiacchiera tanto senza
risolvere quasi nulla.” Questo il
commento a caldo di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana,
alla notizia dell’annunciato ritiro
del decreto del commissario
n°63/2016 che ha creato allarme
in tutte le strutture accreditate
della sanità e fra la popolazione.
“L’interesse della UIL, è in assoluto la garanzia dei livelli di assistenza di qualità e la salvaguardia
dei livelli occupazionali, innanzitutto attraverso un’adeguata offerta sanitaria pubblica e il
sostegno di quella accreditata, in
un contesto fragile come quello
della sanità molisana fortemente
ridimensionata e ridotta all’osso.
La logica dei tagli lineari (e dei risparmi ‘a posteriori’ come si sarebbe voluto fare) non può
prevalere nel momento in cui
deve concretizzarsi il percorso di
integrazione funzionale tra il sistema pubblico e quello accreditato.”
Senza un vero investimento sul
territorio la UIL è convinta che il
debito si riprodurrà ancora più velocemente. “E le risorse davvero
si possono trovare agendo su alcuni bubboni della nostra sanità.
Un esempio per tutti è la mobilità
passiva (cioè il fatto che i moli-
sani vanno altrove a farsi curare
‘e la Regione paga!’): dieci milioni di euro sono i costi aggiuntivi della mobilità passiva, soldi
sottratti alla sanità molisana, ricchezza portata in altre Regioni,
posti di lavoro persi qui e realizzati altrove. Queste risorse devono restare in
Molise e
finanziare i servizi essenziali, i
progetti di investimenti tecnologici, l’innovazione e l’integrazione
pubblico-privato
accreditato. Anche le risorse risparmiate con la chiusura degli
ospedali minori vanno utilizzate
per potenziare la medicina sul territorio e il sistema sanitario, piuttosto che buttarle nel pozzo
profondo della spesa corrente. Su
Grazie alla maggioranza del Sindaco Travaglini e alla minoranza PD del comune
di Montenero di Bisaccia, il Consiglio
comunale, nella seduta del 21/12/16, ha
approvato la proposta di istituzione di
una riserva naturale alla foce del fiume
Trigno. Un fiume conosciuto ai più ma
molto spesso maltrattato dall’uomo.
La foce del fiume Trigno è un luogo di
incantevole bellezza naturalistica. Quest’area rappresenta il primo approdo per
molti uccelli migratori e, grazie alla diversificazione degli ambienti, offre rifugio ad una flora rigogliosa e variegata,
quindi ad un’avifauna ricca e composita.
Visitando la zona umida, le dune e la
spiaggia, sembra di essere in un luogo
fuori dal mondo, dove si può incontrare
ed ammirare la selvaggia e naturale bellezza del mare in tutto il suo splendore.
La Riserva Naturale Foce del Trigno è
nata sotto la stella della partecipazione,
della condivisione, del coinvolgimento
della popolazione, delle associazioni e di
tutti gli amanti della natura.
Da mesi l’assessorato all’ambiente, in
prima persona l’assessore Contucci Si-
voci di questo tipo occorre agire,
altro che tagli lineari che tentano
di risolvere, peraltro solo temporaneamente, il problema del pareggio di bilancio.” Questa
l’analisi e la critica sostanziale
della UIL. “Vanno utilizzate tutte
le opportunità,anche quelle offerte dai fondi comunitari:
l’obiettivo 11 dei fondi strutturali,
consente di integrare le magre risorse regionali proprio in direzione della realizzazione delle
Partnership strategiche pubblicoprivato”.
“Per evitare il circolo vizioso di
tagli per recuperare le perdite,
tagli che poi mettono in crisi il sistema, come UIL siamo convinti
che la vera riforma non è solo
l’ospedale unico, ma è un “sistema a rete unica” che pone al
centro la presa in carico del cittadino in tutte le fasi della vita, per
garantire prima la salute e poi la
cura, in un percorso in cui il medico di medicina di base deve
avere ruolo fondamentale. È in un
‘sistema a rete’che si realizza una
vera simbiosi tra pubblico e privato accreditato (strumento utile
anche per rinnovare la rete ospedaliera e la dotazione tecnologica),
che
rafforza
complessivamente la sanità molisana, limita la mobilità passiva,
implementa la medicina sul territorio e sostiene la permanenza a
casa delle persone anziane attraverso una nuova rete integrata di
teleassistenza sanitaria, spostando
strutture e servizi dall’ospedale al
territorio.”
La decisione di ieri, assunta per
l’appunto a Roma, di ritirare il
decreto commissariale è stata, secondo Boccardo, una scelta di
buon senso. “Ora vogliamo vedere lo stesso buon senso applicato qui in Molise per modificare
la bozza di programmazione di
organizzazione aziendale. Il sindacato, cui spetta di discuterne
nel merito, ancora una volta è
stato coinvolto all’ultimo minuto,
il che renderà difficile realizzare
un confronto vero e propositivo,
considerati i tempi stretti per la
sua definizione. Come UIL, detto
in breve, crediamo che non porti
molto lontano e che non affronti i
problemi veri né sia in grado di riprogettare complessivamente il
sistema sanità molisana. Noi
siamo pronti a discutere nel merito tutte le scelte ma, attenzione,
o il confronto vero si fa qua, con
il coinvolgimento dei soggetti sociali rappresentativi, o siamo
pronti ad innalzare lo scontro,
anche portando nuovamente a
Roma e alla ribalta nazionale l’insensatezza di alcune scelte molisane, l’emergenza della sanità
molisana, l’inadeguatezza della
classe politica.”
Dardo
Una riserva naturale
in basso Molise
mona, e le associazioni Ambiente Basso
Molise, il Gruppo Fratino di Vasto, le
guardie volontarie del WWF e molti altri
volontari, sono stati impegnati in sopralluoghi, controlli e censimenti dell’area in
questione.
“La valorizzazione del territorio e la sua
riqualificazione – commenta al riguardo
Luigi Lucchese - passa attraverso la collaborazione con i sindaci e con tutti quei
soggetti privati e associazioni che possono svolgere una funzione di presidio,
di conservazione, conoscenza e sviluppo
a fini ambientali, turistici e sociali della
zona sulla quale si intende costituire una
riserva naturale”.
La nuova Riserva, per la quale è auspicabile un veloce iter in Regione Molise per
il varo della legge regionale, è l’esito migliore dopo anni di censimenti ornitologici in zona che hanno dimostrato
l’enorme valenza naturalistica della zona.
Un primo passo importante per tutti, uomini e animali, un primo passo per combattere quella che l’uomo chiama
comunemente “perdita della biodiversità”. Una sfida importante e che porta
tutti verso un solo ed unico obiettivo:
quello di proteggere il nostro territorio e
salvaguardare il nostro stesso futuro.
Anche l’Unione Europea infatti invita
tutti i Cittadini a fare la propria parte per
porre fine alla perdita della biodiversità e
ripristinarla nei limiti del possibile. Questo è quello che i Cittadini del comune di
Montenero di Bisaccia vogliono fare attraverso il massimo organo deliberativo.
EVVIVA il comune di Montenero di Bisaccia.
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24 dicembre 2016
Michele Petraroia (ex Pd):” Rivedere le regole sull’ingresso e soggiorno degli immigrati sul territorio”
Maggiori controlli
delle prefetture anche
sulle cooperative
“Non è possibile che ci siano cooperative che da mesi non pagano la retribuzione agli
operatori e la prefettura non interviene per scindere i contratti e far rispettare le regole”
Ci vogliono gli attentati terroristici e i lutti (internazionali) per
destare un maggiore desidero di
razionalità e responsabilità nel sistema dell’accoglienza dei migranti e dei profughi. Non ha fatto
eccezione l’attentato di Berlino
per indurre il consigliere regionale (ex Pd) Michele Petraroia
dall’intervenire con una sua riflessione che, per correttezza
d’informazione, associamo alle
tante precedenti da lui espresse
sul tema dei migranti, che lo
hanno visto e lo vedono impegnato a sollecitare operazioni di
filtro che aiutino a distinguere i
rifugiati dai migranti economici
che non avendo più titolo di stare
sul suolo italiano si danno alla
clandestinità: “Solo tra coloro che
sono sbarcati nell’ultimo biennio,
sono 50 mila i migranti cui le
commissioni del ministero dell’Interno hanno negato il diritto
d’asilo e sono rimasti sul nostro
territorio”. Ancora Petraroia:
“Ad oggi c’è un sistema di acco-
glienza umanitaria che distingue
tra migranti economici e chi arriva da Paesi in guerra o dove
sono negati i diritti umani e politici elementari. Per i secondi sussiste la possibilità di ottenere il
diritto d’asilo ed il permesso di
soggiorno, mentre per i primi c’è
il diniego delle commissioni in-
di Mons. Gabriele Teti
“Gesù è nato per noi, venite adoriamo!”.
Tutti, oggi, l’invochiamo ed attendiamo
con gioia, perché nella fredda culla di Betlemme c’è il Figlio di Dio e noi, con l’angelo ed una moltitudine dell’esercito
celeste, diciamo: “Gloria a Dio nel più
alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”. Facciamo in modo
che questo messaggio così grande risuoni
nel mondo ricordando innanzitutto che
l’Incarnazione di Gesù è l’opera più meravigliosa e commovente dell’onnipotenza divina. E’ solo proprio dal momento
dell’ Incarnazione che tutte le espressioni
dell’umano, fatta eccezione per il peccato,
divengono divine , come il nascere e il
morire, il lavoro ed il tempo libero, il dolore ed il piacere, l’amicizia e la dolcezza
della mensa in comune. Purtroppo una
semplice mangiatoia fa da culla al Figlio
di Dio perché per loro non c’era posto nell’alloggio. Ma il Figlio di Dio,che è nato
per noi, è la luce eterna e vivente, la Parola del Padre; egli viene per scacciare per
sediate presso le prefetture con
contestuale obbligo di tornare nei
paesi di provenienza. In realtà chi
non ottiene il riconoscimento
provvisorio per rimanere in Italia
entra nella clandestinità e va ad
ingrossare il mercato del lavoro
nero e delle associazioni criminali. La questione va affrontata
mutando le regole e facendo
emergere dalla clandestinità le
persone che comunque vivono
nell’Unione Europea e in Italia”.
Facile a dirsi, molti difficile a
farsi, specie quando mancano la
volontà politica e i mezzi di persuasione. Comunque, il fatto
nuovo nella valutazione del consigliere regionale, tra i rarissimi
che si pongono problemi e circostanze in cui non sia in ballo il
loro personale interesse politico,
è la chiamata in causa delle prefetture. Petraroia è andato dritto
al cuore del problema: “E’ indispensabile che le prefetture facciano rispettare le regole nei
centri di accoglienza, intervenendo con controlli minuziosi tesi
ad isolare i rari elementi pericolosi che si sono infiltrati e confusi
nella massa di profughi e rifugiati. Solo se il ministero dell’Interno svolge questo controllo
rigoroso a monte si possono limitare i casi delle figure a rischio,
evitando di far pagare a tutti i mi-
granti le colpe dei terroristi”. Ma
non solo le prefetture hanno il
loro carico di responsabilità. Uno
sguardo andrebbe dato, e Petraroia lo dà, anche alle cooperative
che si curano dei migranti e sulle
quali si aggrava sempre di più il
sospetto che badino più a lucrare
che ad assistere seguendo rigidamente il protocollo che hanno
sottoscritto. “ Tra i primi controlli
da effettuare c’è quello di verificare se le cooperative rispettano
le convenzioni stipulate con le
prefetture sulle modalità d’accoglienza umanitaria, sulle funzionalità dei centri, sul personale, sul
protocollo sanitario e sulle attività
di inclusione e formazione. Non
è possibile che ci siano cooperative che da mesi non pagano la retribuzione agli operatori e la
prefettura non interviene per scindere i contratti e far rispettare le
regole”. Fossero solo quelle le carenze e le manchevolezze!
Dardo
Santo Natale 2016
sempre le tenebre dei nostri peccati, le
ombre della nostra ignoranza. Viene per
amore, senza alcun merito da parte nostra;
ci porta le ricchezze di Dio in cambio
delle nostre miserie, viene per restare e
condividere la nostra vita. Il Bimbo che
giace nella mangiatoia rifulge nel cielo; è
importante ricordarsi che colui che si è
fatto uomo per salvarci è lo stesso Creatore e sovrano del mondo; egli inaugura
sulla terra un mondo nuovo e nelle anime
una vita nuova. Il racconto della nascita
del Salvatore, poi, introduce una serie di
riferimenti storici come il nome dell’imperatore Augusto, il governatore Quirino,
il riferimento al decreto sul censimento
che obbliga molte persone a dirigersi
verso la propria comunità di origine, attestandone così la veridicità. Infatti, il
Verbo si fa carne ed entra con forza nei
meandri della storia dell’umanità per salvarla dall’interno. L’incarnazione porta a
termine e corona la creazione; in Cristo
l’umanità ritrova la vita del cielo, riconosce la sua dignità, riprende a camminare
verso il suo destino eterno. In tutto il
mondo, con viva fede, celebriamo la nascita di un bambino e quelli che non sono
cristiani, forse, si chiedono chi è questo
bambino e non è male che anche noi, in
questo Santo Natale, ed in modo molto
personale, ce lo domandiamo : “Per me,
chi è Gesù Cristo ? “. Soltanto se Gesù
Cristo è il mio unico vero Dio, il mio Salvatore, il mio modello, il mio tutto , solo
allora riuscirò a renderlo presente nella
vita di tutti i giorni,
perché Egli vive veramente negli uomini che
credono in Lui, lo
amano e seguono i suoi
passi, per ricordarci
ogni giorno il nostro
destino, la vita eterna.
“ O Dio, che in modo
mirabile ci hai creati a
tua immagine, e in
modo più mirabile ci
hai rinnovati e redenti,
fa che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che
oggi ha voluto assumere la nostra natura
umana.” Con questa gioia nel cuore formulo a Voi tutti, carissimi lettori, gli auguri più sentiti e sinceri di un Santo Natale
vissuto con i propri cari ma con unno
sguardo speciale rivolto al bambino del
presepe , vera fonte di serenità e di pace
interiore per tutti noi.
BUON NATALE.
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