Commercio equo solidale: a Varese con la bottega

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Commercio equo solidale: a Varese con
la bottega Mondi Possibili si può
fare un regalo utile
VARESE, 15 dicembre 2016-Caffè del
Brasile, chicchi dell’Etiopia, tè dello
Zimbabwe, miele del Messico, legumi
dall’Equador. E poi biscotti e caramelle
da Filippine ed Amazzonia, creme al cacao
dalla Repubblica Domenicana, marmellate
dal Kenia, orzo e muesli esotici… Insieme
a prodotti biologici italiani,
provenienti da cooperative sociali e dal
progetto di Libera Terra, che restituisce
dignità ai frutti dei campi confiscati
alla mafia.
Una serie di principi economici ed etici che trovano un valido portavoce
nella bottega Mondi Possibili di Varese, in via Luini, 2. Orari di apertura
natalizi: Lunedì 15.30 – 19.00, Martedi 9.30 – 19.00 Mer – Dom 9.30 – 12.30 e
15.30 – 19.00 “La scelta dei prodotti del commercio equo – spiega Marco
Lampugnani, direttore di Mondi Possibili -, favorisce un modo nuovo di
consumare, basato sul rispetto di chi produce. Il commercio Equo e Solidale
permette ai produttori di America Latina, Africa e Asia il raggiungimento di
un livello di vita dignitoso, e garantisce anche margini per l’investimento
in progetti sociali autogestiti
E ancora: abbigliamento etico e artigianato di elevata qualità e originalità:
arredi, stoffe, cosmetici naturali, ceramiche, giocattoli, gioielli,
stoviglie, cesti, strumenti musicali, candele, incensi. Senza dimenticare le
tantissime idee regalo natalizie, dai presepi del mondo ai dolci della
tradizione reinventati, e il progetto bomboniere, che unisce gli oggetti e i
confetti del commercio equo, alla scelta di condividere la gioia con gesto di
solidarietà. Sapori e colori, forme e profumi che parlano di paesi lontani,
culture diverse, tradizioni ancora forti. Ma che devono anche parlare di
giustizia sociale ed economica, di sviluppo sostenibile, di rispetto per
l’ambiente e per le persone, del Nord come del Sud del Mondo.
Questo l’impegno da cui ha preso origine il Fair Trade, e cioè il Commercio
Equo e Solidale, ovvero quella forma di scambio con la quale si cerca di
garantire ai produttori e ai lavoratori di America Latina, Africa ed Asia, ma
anche a realtà italiane sociali, la giusta retribuzione per il lavoro svolto,
e sviluppare così progetti di cooperazione, in grado di aiutare le
popolazioni più povere a sviluppare le proprie potenzialità e a crescere con
le proprie forze.
”. Un sostegno non solo relegato all’immediato, quindi, ma concepito secondo
una prospettiva a lungo termine. “E’ importante capire che il commercio equo
e solidale non è basato sul principio del sostegno specifico a un progetto,
come invece avviene per le iniziative caritatevoli. Il valore aggiunto sta
nel meccanismo: riconoscendo un giusto contributo ai produttori, si mette in
moto un circolo virtuoso, il cui approdo finale dovrebbe essere l’ingresso
dei ‘Paesi poveri’ nel mercato mondiale, a condizioni non di sfruttamento,
ma, appunto, di equità”. Insomma, un aiuto a crescere credendo nelle proprie
potenzialità. “Comprando prodotti qualitativamente ed eticamente garantiti –
conclude -, si potrà dare un contributo, per quanto piccolo, a cambiare in
meglio il mondo. Perché è dai gesti più semplici che nascono le grandi cose”.