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AL PASCALE
UN CENTRO
DI ECCELLENZA
NELLA CURA
DEI TUMORI
NEUROENDOCRINI
I tumori neuroendocrini (NET), patologie rare, sono divenute argomento di
interesse alla luce delle nuove scoperte nel settore. L’identificazione di criteri legati all’aggressività clinica, le
conoscenze di biologia molecolare, gli
sviluppi della strumentazione diagnostica, che ne permettono la caratterizzazione biologica in vivo, rappresentano una sfida importante per le
diverse discipline. Se ne parlerà oggi
nel corso del convegno organizzato
dal Dr. Salvatore Tafuto presso l’
Istituto Nazionale Tumori di Napoli,
Fondazione G. Pascale, coordinato da
Emanuela Di Napoli Pignatelli di EP
Congressi e sponsorizzato da IPSEN,
Multinazionale del Farmaco, che
prevede nella propria mission il supporto incondizionato ad attività di formazione degli specialisti ed il sostegno alla ricerca.
Dr. Tafuto cosa è IPSTAGE e perché organizzarlo per il secondo
anno? è un corso di formazione rivolto ai medici specialisti provenienti da
tutt’Italia, che propone, non solo la
divulgazione degli aspetti clinici e di
ricerca relativi alle neoplasie neuroendocrine ma anche lo sviluppo di un
percorso formativo per oncologi,
gastroenterologi, endocrinologi, anatomopatologi e radiologi, le principali
figure professionali coinvolte nella
stadiazione e nella cura di tali patologie. I NET appartengono alla
categoria dei tumori rari? Dal
punto di vista dell’incidenza si, presentano però, una prevalenza superiore alle neoplasie dello stomaco dell’esofago e del pancreas ed è proprio
per questo motivo che il nostro
Dipartimento
di
Oncologia
Addominale ha deciso di dedicarvisi.
Quali i progressi nella Ricerca?
Fino a pochi anni fa, il trattamento
medico dei NET in fase avanzata era
povero di risorse. Attualmente, grazie
a numerosi studi di fase III, che hanno
portato alla registrazione di nuovi farmaci che si sono dimostrati efficaci
per il trattamento dei NET, tale
panorama si è ampliato. Quando parliamo di “terapia medica” ci riferiamo
a possibilità terapeutiche che si estrinsecano nell’ambito della Bioterapia, e
Terapia della sindrome da carcinoide,
Target therapy, chemioterapia e l’immunoterapia. Ma non bisogna dimenticare l’importanza dell’approccio chirurgico, delle terapie loco-regionali e
la terapia radio metabolica.
Quindi, i NET sono patologie di
difficile gestione? Dobbiamo prevedere un approccio multidisciplinare
che coinvolge tutti gli specialisti attivi
nel percorso diagnostico terapeutico:
Oncologi Medici, Endoscopisti,
Patologi Clinici, Endocrinologi,
Anatomopatologi, Radiologi, Medici
di Laboratorio e Nucleari.
A Napoli un eccellenza? Al Centro
per lo Studio e la Cura dei Tumori
Neuroendocrini di Napoli è stato con-
ferito l’Accreditamento di centro di
Eccellenza dalla società europea
ENETs (European Neuroendocrine
Tumor Society) per gli standard di
qualità raggiunti e per l’ampia casistica trattata, Presso il nostro centro
sono previsti 2 incontri multidisciplinari al mese,“Tumor Board”, con l’obiettivo di raggiungere per ogni singolo paziente un’opzione diagnosticoterapeutica ampiamente condivisa da
tutti gli specialisti. In molti casi, non si
esclude un approccio estremamente
personalizzato al singolo caso clinico.
Oltre ai trattamenti standard, per ciascun paziente affetto da patologie neuroendocrine, viene valutata la possibilità di inserimento in studi clinici sperimentali atti a confermare l’efficacia di
nuovi farmaci biologici o chemioterapici, l’ immunoterapia o nuove combinazioni di trattamenti terapeutici.
Tali studi, approvati dai Comitati Etici,
assolutamente affidabili, vengono
proposti a tutti i pazienti arruolabili
sulla base delle caratteristiche cliniche
e biologiche della malattia per migliorarne le possibilità di cura. Il Centro
rappresenta, il primo esempio di un
percorso clinico assistenziale interaziendale che vede lavorare per uno
stesso obiettivo, in perfetta sintonia e
massima integrazione, le 4 principali
strutture sanitarie campane: Pascale,
Federico II, Monaldi e Cardarelli.
Quale futuro all’orizzonte per i
pazienti? L’Immunoterapia rappresenta una svolta nel panorama terapeutico. Il nostro Centro è uno dei
pochi centri italiani ad essere stato
selezionato per la sperimentazione di
farmaci definiti “antiPD-1”, Si tratta di
farmaci con discreta efficacia e scarsa
tossicità. Nei nostri laboratori di
Biologia Traslazionale, poi, stiamo
portando avanti uno studio per dimostrare quanto farmaci noti da circa 30
anni, possano essere dei partner
ideali di combinazione con l’immunoterapia. Il nuovo che avanza, quindi,
ma con uno sguardo alla terapia
tradizionale.