Il Sole 24 Ore - 15 Dicembre 2016_Parte3

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n. 344
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Il Sole 24 Ore
Casa24Plus - GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
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Mondo Immobiliare
retail
Le operazioni
Le vendite di hotel in Italia nel 2016. Dati in euro
proprietà
città
Demeure Hotels
PalazzinaG
San Domenico
Il Salviatino
NH Turin Ambasciatori
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556
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45
26
704
212
478
83
835
431
fonte: JLL
Firenze. La facciata dell’hotel St. Regis
ospitalità
Gli hotel «vedono» un buon 2017
Per l’alberghiero
si chiude un anno
di investimenti in calo,
Italia compresa
che gli Usa hanno realizzato l’ anno scorso».
Nei primi tre trimestri del 2015 i volumi
nel mondo sono stati pari a 67 miliardi di
dollari di transazioni, nel 2016 si è scesi a
quota 40,1 miliardi, -40%. Nella nostra regione, i volumi sono stati di 26,3 miliardi nel
2015 mentre quest’anno si è scesi a 12,1 miliardi (-54%), per effetto di una serie di eventi tra cui la Brexit e per via dell’andamento
di Paola Dezza
Resta elevato l’interesse cinese
e mediorientale per le location
a Il mondo degli hotel, sul fronte investi- europee con appeal, tra cui Roma
menti, archivia un 2016 di forte contrazione
a livello mondiale. Anche se, guardando all’Europa e all’Italia, l’interesse da parte di
soggetti mediorientali e cinesi rimane decisamnete alto.
I numeri però parlano chiaro. «A livello
globale il 2015 anno migliore in assoluto degli ultimi dieci anni - spiega Roberto Galano,
executive vice president JLL Hotels & Hospitality -, si è tornati a livelli quasi del 2007.
Nel 2016, invece, si è verificata una correzione del mercato, dovuto soprattutto al picco
dell’economia. «L’interesse degli investitori più importanti, mediorientali e cinesi, è
sempre altissima nelle maggiori destinazioni turistiche - dice Galano - come Parigi,
Londra e altre capitali quali Roma e Madrid.
L’appeal di queste destinazioni è fuori discussione». Anche Milano resta interessante, come lo è sempre stata, sottolinea Galano, anche se qui le opportunità sono poche,
bisogna puntare sulla conversione di im-
mobili esistenti, praticamente impossibile.
Qui il miglior hotel, come rendimento, è il
Four Seasons in via Gesù, che capitalizza location e servizio, ma deve innovare per restare sempre primo.
In Italia quest’anno ci sono state transazioni per 734 milioni di euro, 11 transazioni
(alle quali potrebbe aggiungersene qualcun’altra entro fine anno), mentre l’anno scorso le transazioni sono state 12 per un contorvalore di 892 milioni.
«Per l’anno prossimo mi aspetto un
controvalore più alto del 2016 in Italia, ma
anche in Europa» dice Galano, che spiega
anche come la fusione tra Marriott e
Starwood sia uno dei primi passi di convergenza del settore. Se si analizzano i primi cinque settori industriali al mondo, si
evince che il livello di aggregazione è altissimo, invece nel settore alberghiero è decisamente basso e c’è ancora spazio per diversi deal. Marriott oggi è la prima società
alberghiera al mondo che ha superato il
milione di camere, ma se analizzato nel
contesto globale è solo un primo passo per
un cambiamento lento e graduale.
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di rics
standard omogenei per il settore
Il panorama italiano dell’ospitalità è
dominato da famiglie proprietarie di
hotel di piccole dimensioni (in media 30
camere), mentre le grandi catene non
sono riuscite ancora a diventare il
soggetto di riferimento.
Rics Italia ha condotto un’indagine sul
mondo dell’hotellerie arrivando a
definire sovrastimati anche del 20% gli
hotel. Teoria con la quale alcuni esperti
del settore non concordano, perché in
Italia il mercato non è ancora così
trasparente da permettere di avere i dati
per un’analisi adeguata. Fatto sta che a
causa di questa disomogeneità gli
investitori esteri approcciano il mercato
con cautela. Rics vuole quindi
promuovere standard di valutazione
omogenei e riconosciuti a livello
internazionale.
Lo shopping center
diventa social hub
a Un dato positivo e uno negativo si incrociano in questa chiusura di 2016 per
il mondo dei centri commerciali. La ripresa dello sviluppo, da un lato, e la frenata dei consumi, dall’altro.
Secondo i dati del Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) il 2016
si chiude con 272mila metri quadrati di
nuove aperture (il dato doveva essere di
400mila mq ma il centro commerciale
di Foggia Grande Apulia è stato bloccato una settimana prima dell’inaugurazione), cifra che riporta al centro dell’attenzione proprio un’attività che era
stata accantonata negli anni della crisi
immobiliare. Non solo. Il dato porta con
sè anche l’importante valore dell’indotto: significa infatti investimenti da
100 a 200 milioni nell’edilizia.
Tra i centri che nel 2016 hanno visto
la luce ci sono l’ormai famoso Il Centro
(Arese, alle porte di Milano), che con i
suoi 93mila mq di Gla è diventato anche il benchmark per le prossime
strutture, un centro innovativo che ha
portato in Italia marchi nuovi al nostro
mercato. Ha aperto poi Scalo Milano (a
Locate Triulzi, anche in questo caso alle porte di Milano), un centro più piccolo (30mila mq di Gla) ma fortemente
innovativo con un’ampia area dedicata al design. E poi ci sono Elnòs (a Roncadelle, Brescia), 88mila metri quadrati sviluppati da Ikea, che da un anno
a questa parte ha inaugurato una nuova strategia di creazione di centri commerciali atttorno a un proprio punto
vendita. E ancora Galleria Auchan Porte dell’Adige, un ampliamento a Bussolengo, Maremà a Grosseto e, infine,
Le Cotoniere a Salerno. Riprende lo
sviluppo quindi, ma riprende anche
l’investimento al sud, altro dato importante per capire il settore.
«Si tratta di un trend importante per
il nostro settore e per tutta l’economia
- spiega Massimo Moretti, presidente
di Cncc -, che permette di recuperare
anche molti terreni industriali e restituire intere porzioni di territorio alle
città, pagando oneri di urbanizzazioni
di elevata entità».
L’ambizione di Moretti, alla quale peraltro Cncc sta lavorando da alcuni mesi con il Demanio, come annunciato
proprio dal Sole24 Ore il 6 maggio 2016,
è quella di riportare i centri commerciali all’interno delle città italiane. Come avviene spesso all’estero. «È un nostro importante progetto - dice ancora
Moretti -, un modo per creare non solo
centri commerciali ma “social hub”,
strutture che riqualificano interi quartieri e che possano creare delle vere e
proprie comunità. È un metodo per rilanciare porzioni di città, anche abbandonate o comunque da riqualificare,
che viene e verrà sempre più utilizzato
in Europa».
La nota dolente arriva, invece, dai
consumi. Dopo ben sette quarter in ri-
La sfida per il 2017 è affrontare
il calo delle vendite che nel terzo
quarter 2016 è stato del -3%
presa, i consumi hanno registrato una
frenata durante l’estate e il terzo quarter del 2016 è passato quindi in terreno
negativo. «È un tema di preoccupazione» dice Moretti. In numeri le vendite
nei centri commerciali sono quindi calate quasi del 3% nei tre mesi che vanno
da luglio a settembre, dopo un secondo
quarter negativo ma intorno allo zero.
E le affluenze da gennaio a ottobre 2016
sono scese dello 0,3 per cento.
Quali le previsioni per il 2017? Difficile dirlo. In pipeline ci sono nuove
aperture. La più interessante, anche
secondo Moretti, sarà l’operazione a
Citylife. Sintomatica di quello che potrebbe essere il futuro. In un’area riqualificata con uffici e residenziale di
ultima generazione e firmato da archistar si è comunque avvertita la necessità di mettere un centro commerciale
che sia anche nuova piazza.
– P. De.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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n. 344
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Il Sole 24 Ore
Casa24Plus - GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
27
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Mercato
focus città
i trend nel residenziale
alta e piccoli tagli
Como rinnova il centro fascia
sostengono la ripresa
e le ex manifatture
F
Cristina Giua
Sviluppi sostenuti
da turismo e immobili
di pregio, ma restano
molte le aree dismesse
di Paola Pierotti
a «La prossimità con la Svizzera e il brand del
Lago attirano a Como chi cerca una localizzazione di prestigio con immobili di pregio. In
centro le quotazioni sono state intaccate solo
in parte dalla crisi – dice Lorenzo Spallino, assessore alla pianificazione urbanistica della
città lombarda – e si comprano palazzi restaurati a cifre nell’ordine dei 4-6mila euro al metro quadrato. Si investe molto anche sull’ ospitalità: oggi in centro si contano quasi 150 B&B.
Si registra anche un particolare interesse da
parte della grande distribuzione».
Quando nel 2012 l’attuale giunta si è insediata, ha ereditato e approvato il Piano del
Governo del Territorio, cancellando tutte le
nuove volumetrie e promuovendo il recupero e il consumo zero. L’attività immobiliare è
stata portata avanti quindi soprattutto dai
singoli proprietari e da piccole e medie imprese. Como così è tornato a valorizzare il
centro storico, recuperato e via via riabitato
da chi negli ultimi tempi aveva preferito i piccoli centri della provincia. Ma Como è anche il
prestigioso lungo lago che – nonostante la vicenda delle paratie anti-esondazione che lo
ha reso un cantiere infinito, palcoscenico di
scandali e inchieste – sul fronte dell’hotellerie ha spinto l’insediamento del marchio Sheraton (in realtà sulla strada per Cernobbio) e
dove è in arrivo anche l’Hilton. «Recentemente – aggiunge l’assessore – sono stati rilasciati anche diversi titoli edilizi per la fascia
media del settore alberghiero».
Nella città lombarda non mancano però le
aree dismesse: se ne contano una trentina, in
primis quella della Ticosa, prossima al centro
e abbandonata da più di trent’anni, oggetto di
numerosi progetti sempre rimasti sulla carta.
Alcune iniziative sono riuscite recentemente
a disincagliarsi e tra queste c’è quella sulla ex
Trevitex nel quartiere di Camerlata, dove è
stato da poco aperto un supermercato Esselunga. «Il progetto è stato rimodulato – spiega
l’assessore – e abbiamo investito 5 dei 7 milioni ceduti dal privato come monetizzazione
dell’operazione, per realizzare una piazza per
il quartiere da anni in sofferenza, visto che
l’area si era svuotata a causa del trasferimento
dell’ospedale». La svolta sarà compiuta però
quando Infrastrutture Lombarde riuscirà a
vendere l’area dove c’era il vecchio ospedale
(la gara è già andata deserta per tre volte) sulla
quale è previsto un insediamento di 1.200 abitanti teorici, dove si ipotizza un mix di funzioni compresa una parte alberghiera e alcuni
SERGIO BERETTA
In via Mentana. Una delle costruzioni di Como
sorte al posto di ex tessiture e tintorie
spazi residuali da destinare ad attività pubbliche come l’accorpamento delle funzioni della
cittadella sanitaria. Nuovo supermercato, in
questo caso della catena Iperal, anche nell’area dell’ex Oec, a Monte Olimpino: spazi per
la distribuzione in alternativa al residenziale,
non ben digerito dal mercato. Tra i punti interrogativi per Como c’è la caserma De Cristoforis che il Comune vorrebbe rigenerare come
residenza convenzionata, ma che il Governo
ha tolto dall’elenco dei beni disponibili da parte dell’ente locale: «A Como ci sono 5mila vani
liberi e si stima sia tre volte più alta la domanda
di edilizia convenzionata».
Secondo il presidente di Ance, Luca Guffanti, «le compravendite nel 2015 sono cresciute del 20% con gran parte dell’invenduto
che riguarda le iniziative promosse in ambiti
periferici, in aree non appetibili per i cittadini,
sul mercato a cifre dell’ordine dei 2mila euro
al metro quadrato». Ma è proprio in periferia
– seppur in un quartiere dalla forte identità
storica – una tra le operazioni più importanti
di questi anni: “Albate Centro”, promossa da
Nessi&Majocchi, dal Gruppo Immobiliare
San Paolo Cantù e da Edilronago. «In un’area
dismessa dove c’era uno stabilimento tessile
abbiamo promosso un’operazione da 120 alloggi distribuiti su sei palazzine», spiega l’architetto Angelo Majocchi. Sviluppo ma anche
rigenerazione urbana con case in Classe A
collegate con un impianto di teleriscaldamento. Investimento privato dell’ordine dei
25 milioni e alloggi in vendita dai 2.300 ai
2.900 euro al metro. «L’iniziativa è pronta da
9 mesi e abbiamo già venduto l'80% anche
grazie al supporto delle banche». Tra le altre
recenti iniziative residenziali si distingue il
complesso sviluppato dall’impresa di Valentino Carboncini in via Mentana: 33 appartamenti di nuova costruzione anche in questo
caso al posto di un’ex azienda tessile, la Taroni. Progetto attento alle performance energetiche con un impianto geotermico. Prezzo
3.800 euro al mq. Dopo due anni qui è stato
venduto il 65% degli alloggi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ine anno meno brillante del
previsto per il residenziale di
Como. «Nel primo semestre –
spiega Domenica Alpinolo,
agente Re/Max – abbiamo vissuto un
mercato abitativo più dinamico rispetto
a quello attuale, sia a livello di richieste
che a livello di compravendite
concluse». Malgrado una ripresa che
c’è, ma procede meno spedita del
previsto, il 2016 dovrebbe concludersi
con un 10% di vendite in più su base
annua (questo almeno è il sentiment
degli agenti immobiliari che operano su
Como). Tramontato il filone dei
frontalieri, che lavoravano in Svizzera
ma compravano casa al di qua del
confine, sono tre le tipologie in grado di
assorbire il grosso delle compravendite:
la fascia di immobili di pregio, gli
appartamenti da due-tre locali di fascia
media (attorno ai 200mila euro) e le
piccole pezzature da 80-90mila euro
(anche da compare e mettere a reddito
con le locazioni). Il segmento degli
affitti continua infatti a funzionare,
soprattutto in chiave soggiorni brevi
per turisti stranieri. Per questo gli
investitori cercano case per due o tre
persone nel centro storico e in zone
vicine alla stazione, da affittare per una
settimana o un week end a 50-70 euro
al giorno. La domanda da investimento
arriva anche da piccoli imprenditori
dell’hospitality che in centro cercano
appartamenti di grosse metrature
(sopra i 150 mq).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COMO ZONA PER ZONA
Trend di mercato, prezzi al mq e canoni d’affitto mensili in euro (bilocali 60-70 e trilocali 80-90 mq)
domand offerta
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Città murata
Giardini Villa Olmo
Borghi
Borgo Vico
Camnago Volta
Garzola
Caserme Comosole Col di Lana
Lora
Camerlata
Breccia
Rebbio
Albate
Ponte Chiasso
Monte Olimpino
Sagnino
Tavernola
Via per Brunate Via Prudenziana Via Torno Via Crispi Viale Geno
usato
signorile medio
nuovo o
ristrutturato
signorile medio
affitti
biloc. triloc.
v
=
2.600
2.200
3.800
3.300
600
740
v
u
2.400
1.900
3.300
2.700
550
710
v
v
=
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v
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2.100
1.900
1.600
1.800
1.600
1.400
1.000
1.300
2.800
2.600
2.100
2.500
2.400
2.300
1.900
2.200
450
420
380
410
650
580
500
540
=
=
1.700
1.250
2.300
2.100
400
530
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v
v
u
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u
u
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=
=
=
=
=
=
v
v
v
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1.550
1.400
1.150
1.100
1.400
1.050
1.400
1.500
1.600
1.200
1.050
980
960
1.100
950
1.100
1.050
1.300
2.200
2.000
1.900
1.800
2.000
1.800
2.000
2.100
2.300
1.950
1.800
1.700
1.600
1.900
1.400
1.800
1.900
2.000
400
370
350
340
380
340
380
390
410
520
490
480
460
500
460
480
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530
v
=
2.700
2.500
3.800
3.000
580
720
fonte: elaborazione su dati Gabetti, Immobiliare.it, Reag (solo compravendite), Tecnocasa.
Solo per indicatori domanda e offerta: Casa.it
engel&völkers-nomisma
Tra i laghi
più appeal
per il Lario
di Paola Dezza
a Il lago di Como conferma la propria attrattività nel 2016, con una domanda che
cresce del 20% rispetto al 2015. È quanto
emerge dal primo report sul mercato immobiliare dei laghi a cura di Nomisma ed
Engel & Völkers.
Il trend del lago di Como si inquadra nel
ritorno della domanda verso le seconde case. Il mercato immobiliare dei laghi ha registrato nel 2015 un aumento delle compravendite del 16,1%, più marcato dove è maggiore la domanda in arrivo dall’estero. «I
segnali di crescita riscontrati nel corso dell’anno, in questo segmento, lasciano presagire un risultato positivo anche per il
2016» recita il report. Per il 2017 è previsto
un aumento delle compravendite sui laghi,
con incrementi circoscritti agli immobili in
ottimo stato nelle location più prestigiose.
Guardando ai numeri, la performance nei principali laghi del Nord Italia
non è omogenea: le quotazioni salgono
sul lago Maggiore, restano ferme su
quello di Como, mentre scendono sui
laghi di Iseo e Garda».
Sul lago Maggiore i prezzi raggiungono
quotazioni top pari a 7.500 euro al mq per le
abitazioni in ottimo stato e con una buona
posizione. Il tempo medio per la vendita è
di 17-20 mesi per le ville e a 13-19 mesi per
gli appartamenti. A Como la domanda straniera arriva da Russia, Germania, Svizzera,
Stati Uniti, Francia, Danimarca e Paesi Bassi. Nel 2016 la domanda di residenze di pregio è tornata a crescere del 20% rispetto all’anno precedente. Per gli immobili nuovi
nelle migliori location e con affaccio sul lago quotazioni record pari a 8.000-10.000
euro/mq. Sul lago d’Iseo i tempi di trattativa sono lunghi. Tra le tipologie di immobili
più richieste vi sono le ville e gli attici con
vista lago e le ville a bordo lago. Sul lago di
Garda gli immobili nelle migliori location
costano tra 5.500 e 6.500 euro/mq.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dopo brexit
OLYCOM
Gli italiani non abbandonano Londra
La sterlina debole
spinge a investire
anche chi acquista
sotto i 500mila euro
di Nicol Degli Innocenti
a Tra le due incertezze post-referendum,
quella dell'Italia e quella della Gran Bretagna, gli italiani scelgono la versione inglese. Dopo una pausa dovuta allo shock della
decisione di giugno di uscire dall'Unione
Europea, gli investitori italiani stanno
tornando ad acquistare casa nella capitale
britannica. I punti interrogativi sulla stabilità dell'Italia dopo il voto di domenica
non faranno che accelerare questo trend,
secondo gli esperti.
Oltre alle ragioni tradizionali - dalla stabilità del Paese alla volontà di diversificare dall'euro, dalle attrattive di Londra come centro di studio e di lavoro alla certezza di fare un investimento che mantiene il
suo valore nel tempo – negli ultimi mesi si
è aggiunta come una ciliegina sulla torta la
debolezza della sterlina, che dopo Brexit è
arrivata a perdere il 20% contro la valuta
europea, creando uno ‘sconto' istantaneo
sul prezzo d'acquisto.
La sterlina debole batte lo shock di Brexit
«Brexit è stato un grosso scossone, il
giorno dopo il voto ho pensato che fosse
meglio cambiare mestiere, - afferma Giovanni Vecchiato, titolare di Re-Sana, agenzia di consulenza immobiliare specializzata nel mercato londinese. – Il clima però è
cambiato rapidamente. Il calo della sterlina fino a 1,10 sull'euro ha portato molti investitori italiani a rivalutare il mercato. I
clienti con patrimonio a disposizione han-
no colto l'occasione di fare un affare».
Anche Charlie Bubear, direttore della
filiale di Chelsea di Savills, dichiara che
gli italiani sono stati tra gli investitori più
presenti nel quartiere dalla crisi finanziaria del 2008 in poi, ma che «dopo il referendum il vantaggio valutario ha portato
alcuni acquirenti molto determinati a
cercarsi un pied-à-terre a Londra, nonostante l'aumento dell'imposta di bollo al
3% in vigore da aprile».
Lo stesso quadro viene dipinto da Ralph
Ward-Jackson, direttore di Prospect Property Search, società di consulenza immobiliare che opera per conto degli acquirenti: «Dopo che si è placata l'isteria iniziale su Brexit, dall'autunno in poi gli italiani hanno cominciato a interessarsi di
nuovo al mercato immobiliare londinese,
- spiega. - Sono attratti dalla sterlina debole e sono preoccupati per il futuro
dell'Italia. La tempesta che si sta addensando sul settore bancario non farà che
sottolineare i rischi».
L'esito del referendum italiano, concorda Vecchiato «riaccende quella poca fiducia che gli italiani hanno verso il nostro Paese che non riesce a trovare la stabilità, anche se è troppo presto per parlare di un impatto diretto sul mercato immobiliare».
Dopo i super-ricchi che hanno investito
decine di milioni a Londra negli anni passati, adesso sono più frequenti gli investitori ‘normali', disposti a investire tra le
400mila sterline e il milione e mezzo, e che
spesso hanno bisogno di un consulente per
trovare immobili in quartieri meno noti a
prezzi più abbordabili.
Vecchiato, che fa ricerca di immobili e
poi cura gli aspetti tecnici e legali, afferma
che «le agenzie fanno gli interessi di chi
vende e i compratori stranieri si devono tutelare da acquisti incauti o costi occulti».
Gli italiani più ricchi hanno già investito
a Chelsea e South Kensington, afferma
Ward-Jackson, che parla italiano perfetta-
mente, «mentre adesso è più facile trovare
persone disposte ad avventurarsi in zone
diverse come Islington o la East End. Ad
esempio, ho da poco trovato un immobile a
Stoke Newington per dei ventenni italiani
che lo hanno comprato facendo un mutuo e
con l'aiuto dei genitori».
La spinta ad acquistare a Londra non è
tanto l'investimento ma il desiderio di lasciare qualcosa di valore a figli e nipoti che
oggi vogliono magari studiare a Londra e
un domani lavorare e costruirsi un futuro
qui, secondo i consulenti.
«Adesso che il mercato londinese non è
frenetico come l'anno scorso si possono fare scelte più oculate e ci sono belle case in
vendita, con quegli aspetti caratteristici
che gli italiani prediligono, come i pavimenti in legno e i soffitti in stucco, - conclude Vecchiato. - Brexit ha indubbiamente
portato più benefici che svantaggi agli investitori italiani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Londra. Negli ultimi anni gli italiani hanno
comprato molto a Chelsea e South Kensington
ma ora scelgono anche zone più economiche
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Nei pressi dell’uscita Autostrada A1 di Orte e la direttrice Civitavecchia-Ancona
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Il Sole 24 Ore
Casa24Plus - GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
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chiavi in mano
La cucina, mimetica e social
Esibita o nascosta
alla vista è l’elemento
d’arredo che svela
il carattere della casa
di Antonella Galli
a Celare, mimetizzare, neutralizzare. O, al
contrario, esibire, coinvolgere, interagire.
Due modi antitetici di intendere la cucina e di
porla in rapporto con l’ambiente domestico;
quasi due filosofie, sottese a due modi di vivere contrapposti.
Su di un fronte stanno coloro per cui la casa
è uno scenario neutro, in cui strumenti e funzioni sono celate in strutture chiuse, che fanno
da sfondo, senza confondere l’armonia complessiva. Sul fronte opposto si trova chi intende la casa come un campo di attività aperto,
fluido, senza filtri. E la cucina è lo spazio privilegiato, dove tutto è a vista, a portata di mano, a
disposizione di abitanti e ospiti; è il luogo dove
si prepara e si mangia insieme, dove gli utensili e i complementi sono parte del panorama
domestico. Così alcuni tra i più interessanti
progetti di cucine assecondano l’una o l’altra
corrente di pensiero, evidenziando la loro vocazione “chiusa” o “aperta”. Ma, comunque siano intese, la tendenza dominante vuole le cucine al di fuori della stanza un tempo a loro riservata, al centro della zona living, dove spesso diventano le vere protagoniste.
Tra le cucine chiuse ha segnato un traguardo Ecocompatta, modello progettato da Paolo
Rizzatto per Veneta Cucine che, oltre a rispondere alle esigenze di una cucina completa ma
di dimensioni contenute, è basato su scelte
ecologiche. Ecocompatta è un monoblocco a
forma di parallelepipedo che contiene, come
una grande credenza, tutte le funzioni di una
cucina: al centro il piano di lavoro, con lavello e
piano cottura, attorno al quale si dispongono,
tra i pensili e le colonne laterali, gli elettrodomestici. Una tapparella chiude il vano del piano di lavoro, così che il blocco cucina si trasforma in un grande contenitore chiuso, adattabile a ogni ambito domestico. La struttura è au-
toportante e realizzata, come le ante dei 1
pensili interni e il piano, in laminato antibatterico, su di un supporto che ha il più basso
grado di emissione di formaldeide al mondo.
La cucina Karan di Rastelli, firmata da Karim Rashid, è improntata alla stessa visione
progettuale, puntando alla scomparsa quasi
totale degli strumenti. Il progettista l’ha scorporata in due unità funzionali: un’isola sagomata con piedistallo, in cui sono inclusi lavabo, mixer e luci led che, se non utilizzati, possono rientrare nel piano di lavoro; e un’unità a
parete, in cui si apre una sorta di oblò che incorpora piano cottura e cappa.
Sul fronte dei progetti aperti, invece, si colloca la cucina XP di Zampieri: XP è stata ideata
dal designer Stefano Cavazzana a partire dalla
sagoma del telaio strutturale in alluminio ossidato nero, che incornicia i pannelli sottilissimi (4 mm) in legno, vetro, laccato, laminato, o
anche in acciaio finitura peltro. La struttura, 2
così evidenziata, conferisce a XP un’impronta
metropolitana, che si completa con i vani a
giorno XPlain, dalla forte valenza estetica, da
posizionare sopra il top, sia a parete che a isola.
Gli scaffali XPlain, senza ante o chiusure, sono
predisposti per ospitare scolapiatti e scolabicchieri, per alloggiare bottiglie e taglieri, oltre a
disporre di ripiani vari per appoggio e contenimento. Il sistema XPlain è stato ideato in
continuità con la zona living, dove può estendersi, unificando gli ambienti.
L’idea di struttura a vista è alla base anche
del progetto KS di Del Tongo, in particolare
nella declinazione Laboratorio. KS è un programma di cucine firmato da Giulio Cappellini
e Alfonso Arosio che nasce dall’osservazione
delle nuove abitudini sociali, sottese alle di- 3
verse tendenze stilistiche e di organizzazione
dello spazio. La versione Laboratorio risponde a chi intende la cucina come spazio condiviso in tutto e per tutto: le funzioni proprie dell’ambiente cucina sono organizzate e aggregate in un volume a centro stanza, che diventa
un unico piano di lavoro, dove tutto è a portata
di mano. Preparazione, lavaggio, cottura,
riordino si svolgono secondo traiettorie ergonomiche orizzontali, integrate nell’isola, ma
hanno come supporto strutture verticali a
giorno, con piani d’appoggio e sbarre per appendere gli utensili che ricordano le cucine
professionali.
Dario Aquaro
Ho letto che il bonus mobili per
le giovani coppie non è stato
rinnovato. Per poterne beneficiare c’è quindi tempo fino a
fine anno: vuol dire che occorre
stipulare il rogito o può bastare
il preliminare registrato?
Anche il requisito dell'abitazione principale deve essere
raggiunto entro il prossimo 31
dicembre o c’è più tempo?
bonus mobili
a giovani coppie,
non basta
il compromesso
CHIUSA
O APERTA?
1. Zampieri, cucina XP e
sistema XPlain di vani a
giorno, design Stefano
Cavazzana;
2. Veneta Cucine,
Ecocompatta, design
Paolo Rizzatto;
3. Minotti, cucina Velia,
design Alberto Minotti
4. Rastelli, cucina
Karan, design Karim
Rashid
4
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L
o sconto fiscale per gli arredi acquistati dalle coppie under 35, introdotto
come alternativa al bonus mobili
“tradizionale” (cioè legato alle ristrutturazioni), l’anno prossimo non sarà più
in vigore. La legge di Bilancio non ha infatti
prorogato l’agevolazione, a differenza dell’incentivo fiscale abbinato ai lavori, confermato per il 2017. Dunque occorre fare i conti
con le regole attuali, in base a cui la detrazione del 50% a favore delle giovani coppie si
applica solo agli acquisti di mobili effettuati
quest’anno. Ferme restando le altre condizioni previste dalla legge 208/2015: “sconto”
riservato alle giovani coppie coniugate, o
conviventi more uxorio che nel 2016 abbiano
costituito un nucleo familiare da almeno tre
anni, in cui almeno uno dei due partner non
abbia superato i 35 anni di età nel 2016. La
detrazione opera sulle spese (fino a 16mila
euro) per mobili nuovi destinati ad arredare
l’abitazione principale, sostenute tra il 1°
gennaio e il 31 dicembre del 2016. La casa
deve essere acquistata nel 2015 o nel 2016,
anche da uno solo dei due coniugi o conviventi, purché sia quello under35. E va destinata ad abitazione principale di entrambi i
partner: per le compravendite avvenute nel
2015, la destinazione ad abitazione principale deve avvenire entro il 31 dicembre 2016;
per le compravendite realizzate quest’anno, i
contribuenti hanno invece tempo fino al
termine di presentazione di Unico Pf (2
ottobre 2017). Come ha chiarito il fisco (circolare 7/E/2016), per l’accesso al beneficio è
VETRI E SERRAMENTI. Risparmio energetico - i protagonisti del settore
Francesco Nariello
si consolida l’aumento (+4,4%)
delle agenzie in franchising
ANFIT: serramenti risparmiosi, garantiti e italiani
ANFIT. Laura Michelini,
presidente
OKNOPLAST, serramenti di design dal cuore tecnologico VetroG, progettare con Vetrate isolanti certificate
Punto di riferimento del settore per estetica e innovazione
Oltre 50 anni di specializzazione nei prodotti vetrari per l’edilizia
Specializzata da vent’anni nella produzione di serramenti in PVC, Oknoplast è
diventata uno dei primi produttori in Europa grazie ad una tecnologia produttiva
avanzata e alla costante innovazione.
Il brand è presente con successo in ben
10 mercati europei. In Italia Oknoplast
ha raggiunto - con 350 negozi monomarca - una posizione di leadership nel mercato, con una capillare distribuzione del
prodotto e una assistenza post vendita di
alto livello.
Attento a temi come risparmio energetico, isolamento termico e acustico, Oknoplast ha immesso sul mercato due prodotti di grande qualità.
Prolux Evolution è la prima finestra in
PVC dal design perfettamente squadrato, maggiore superficie vetrata (22% di
luce in più rispetto a una normale finestra
Fondata negli anni ‘60 da Raimondo
Gambetta, VetroG è alla seconda generazione ed è guidata dai figli Corrado e
Luca. Oggi è una realtà di successo per
l’alta qualità e la continua innovazione
delle sue vetrate prodotte in un’area di
8mila mq. VetroG marchia i suoi prodotti
dal 1998 ed è stata tra le prime vetrerie in
Italia a certificare UNI la sua produzione:
VETRATE ISOLANTI
• per risparmio energetico
• per il controllo solare
• per l’isolamento acustico
• per la sicurezza
in PVC) ed elevati standard di isolamento termo-acustico. Winergetic Premium
Passive, certificata in Classe Gold da
Casa Clima, utilizza l’innovativa barriera
Space Block in Aerogel, un materiale impiegato dalla Nasa nelle tute spaziali per
le incredibili rese termiche. Tutte le finestre Oknoplast sono brevettate.
www.oknoplast.it
SERBAPLAST, infissi e serramenti sicuri e di design
Dal 1984 la migliore garanzia per una perfetta posa dei serramenti
Con continui investimenti in formazione
dei suoi tecnici Serbaplast non solo ha
assolto gli obblighi derivanti dalla marcatura CE, ma ha svolto verifiche prestazionali dei serramenti in laboratorio e
ha commissionato ad istituti specializzati la verifica delle prestazioni raggiunte
in opera con opportuni e specifici test
(A-Wert) ottenendo risultati di assoluta
certezza. Nel 2013 Serbaplast crea Elan
azienda specializzata nella costruzione di
controtelai ad alto isolamento termico.
È visitabile su richiesta l’edificio campione realizzato con sistemi Serbaplast /
Elan certificato CasaClima Gold.
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FAPES, serramenti in pvc per il risparmio energetico
Dal 1965 è leader nella produzione di infissi ad alto isolamento termico e acustico
Una grande storia italiana caratterizzata
da anni di evoluzione tecnologica e ricerca di nuove soluzioni nella produzione di
serramenti in PVC.
I prodotti Fapes consentono all’utilizzatore finale un notevole risparmio energetico ed economico grazie anche agli incentivi fiscali confermati per tutto il 2017.
Un investimento in finestre Fapes rende
mediamente il 12% annuo del capitale
investito. Al vertice dell’affidabilità e dell’
avanguardia, i prodotti Fapes rispettano
le normative vigenti e sono proiettati verso nuove sfide future rappresentate da
sempre più rigidi requisiti di trasmittanza
termica, controllo solare e abbattimento
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Finestre DIQUIGIOVANNI: stile, sicurezza, qualità della vita
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I NOBILI verso l’industria 4.0 e l’internazionalizzazione
Un investimento di oltre 6 milioni per produrre serramenti ad altissima tecnologia
È un momento storico per I NOBILI non
solo perché quest’anno compie 20 anni
di attività ma anche per il successo riscontrato con le novità di prodotto presentate nel 2016 e per
il progetto di crescita e sviluppo
che coinvolgerà l’intera rete di
Partner 100%, sino a condurla
a diventare I NOBILI 4.0. Sono
stati stanziati oltre 6 milioni di
investimenti per la costruzione di un nuovo opificio 4.0 e l’ampliamento di tutte
le linee produttive nel prossimo biennio,
con impianti di ultima generazione. L’obiettivo è arrivare
a 40.000 serramenti annui in
modo da soddisfare le esigenze
del mercato italiano e sviluppare quelle del mercato estero.
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Con due stabilimenti produttivi a Vicenza, Diquigiovanni ha 100 dipendenti,
una rete commerciale formata da 50
consulenti, 300 rivenditori italiani e 15
team di posatori con diploma CasaClima. Raggiunge diversi mercati esteri:
Medio Oriente, Sud America, Russia e
Ghana con filiali commerciali a Mosca e
ad Accra. Nonostante le dimensioni e le
linee produttive d’avanguardia industriale, Diquigiovanni mantiene un approccio
artigianale con soluzioni personalizzabili
in armonia con qualsiasi tipologia di ambiente e rifiniture come una vera e pro-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
professionisti
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
Sono numerosi i serramenti che possono usufruire delle detrazioni fiscali del 65% per il risparmio energetico ma la domanda è se siano anche “buoni” in
termini di sicurezza - in particolare per i vetri adottati - e se siano in regola con la legislazione europea e italiana. Questa sicurezza proviene dai produttori
soci ANFIT, Associazione Nazionale per la tutela della Finestra Made in Italy. I loro prodotti, sottoposti alle regole del Marchio Quality ANFIT, sono
rintracciabili grazie al Label energetico numerato che garantisce le prestazioni termiche necessarie per le detrazioni fiscali. È installato secondo le regole
del disciplinare di posa dell’Associazione ed è coperto da una doppia polizza della Reale Mutua Assicurazioni “RC Prodotto e Rimpiazzo”. - www.anfit.it
richiesto che il rogito avvenga nel 2015 o
2016: non è dunque possibile limitarsi a
firmare il contratto preliminare quest’anno e
rinviare il rogito al 2017, ma bisogna concludere la compravendita entro il prossimo 31
dicembre. Le spese per gli arredi possono
essere sostenute da entrambi i coniugi o
conviventi oppure da uno solo dei due, che
può anche non essere il proprietario di casa e
aver superato i 35 anni. Il pagamento – anche
dell’eventuale trasporto e montaggio – è
ammesso con bonifico, carta di credito o di
debito (non consentiti invece assegni bancari, contanti o altre modalità). A proposito del
nucleo familiare, le Entrate hanno specificato che i requisiti del matrimonio o della
convivenza (da almeno tre anni) si considerano soddisfatti «se sono presenti nell’anno
di vigenza dell’agevolazione, indipendentemente dal giorno o dal mese di realizzazione». Significa che la coppia deve essere
sposata nel 2016, anche dopo l’acquisto dei
mobili o della casa; mentre per le coppie di
fatto occorre documentare la convivenza
triennale, attestandola con l’iscrizione dei
due nello stesso stato di famiglia o con un’autocertificazione. L a detrazione Irpef del 50%
si calcola su un importo massimo di 16mila
euro e va ripartita in 10 quote annuali di pari
importo, in riferimento alla spesa sostenuta
da ciascun componente. Lo sconto annuo
dall’imposta lorda arriva fino a 800 euro,
contro i 500 euro del bonus arredi abbinato
alle ristrutturazioni, che include sì anche i
grandi elettrodomestici ma si calcola su un
massimo di 10mila euro. Le due detrazioni
non sono cumulabili sulla stessa abitazione,
anche se si riferiscono a mobili diversi; nulla
vieta però di beneficiare di entrambi i bonus
se gli arredi sono destinati a case differenti.
Ad ogni modo, l’anno prossimo non ci sarà
alternativa: si potrà fruire soltanto della
detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e
grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare
un’abitazione oggetto di ristrutturazione,
cioè dove sono stati eseguiti e incentivati
lavori almeno di manutenzione straordinaria. Ma attenzione ai vincoli temporali, che
cambieranno rispetto al passato: mentre chi
ha ristrutturato l’abitazione nel 2015 o in
anni precedenti può infatti ottenere il bonus
per gli acquisti pagati entro il prossimo 31
dicembre, nel caso il cantiere sia iniziato nel
2016 – o venga avviato nel 2017 – saranno
agevolati soltanto gli acquisti eseguiti dal 1°
gennao al 31 dicembre 2017.
pria opera d’arte. Con il servizio chiavi in
mano si occupa di progettazione, presa
misure fino alla posa.
www.diquigiovanni.it
I
l franchising immobiliare torna a
crescere. Dopo un quinquennio di
flessione, che solo lo scorso anno ha
dato segno di arginarsi, il 2016 sembra
rappresentare una decisa inversione di
tendenza per il settore. Le agenzie affiliate
ai network dell’immobiliare attivi in Italia,
infatti, sono aumentate di quasi 180 unità,
a un ritmo doppio rispetto alla ripresa che
ha toccato, nel complesso, gli operatori del
real estate (incluse agenzie indipendenti),
di pari passo con i segnali positivi
provenienti dal mercato. Allo stesso tempo,
si consolida l’interesse per reti locali e
aggregazioni “alternative al franchising
tradizionale”, che puntano su
collaborazione e tecnologie digitali, a
partire dalle piattaforme Mls, i sistemi di
multiple listing service incentrati sulla
condivisione di annunci e incarichi.
A fare il punto sul settore, come ogni anno,
è il report “Reti e aggregazioni
immobiliari”, realizzato da Gerardo
Paterna (www.gerardopaterna.com) ed
Osservatorio immobiliare digitale (Oid),
elaborando i dati raccolti da Infoimprese e
dai siti web dei network del franchising
censiti. L’edizione 2016 dello studio, di cui
Casa 24 Plus offre un’anticipazione, mette
in luce l’aumento del numero di agenzie in
franchising presenti sul mercato nazionale,
passate dalle 4.071 unità del 2015 alle 4.250
di quest’anno (riscontro a fine novembre),
segnando una crescita del 4,4% su base
annua, a una “velocità” più che doppia
rispetto a quella del saldo complessivo
delle agenzie immobiliari, salito del 2,18%
in un anno (a quota 43.021 strutture).
Il franchising sembra mettere alle spalle,
quindi, il crollo degli ultimi anni (nel 2010
le strutture affiliate erano quasi seimila) e
segnare un cambio di passo, dopo che
l’anno scorso l’emorragia si era arrestata e
il numero di soggetti rimasto praticamente
stabile. «A favorire la crescita – afferma
Paterna – c’è la forza dei brand
nell’aumentare operatività e opportunità
per gli operatori. È evidente l’interesse nei
confronti dei sistemi ancorati a network di
rilevanza internazionale o con un
orientamento specialistico verso segmenti
di mercato specifici, come quello del lusso.
Si rilevano alcune criticità, invece, per le
reti più piccole, tra i ciqnuanta e i cento
punti vendita». Per quanto riguarda i
singoli gruppi, il marchio di punta si
conferma Tecnocasa/Tecnorete con il
48,2% dei punti vendita in franchising; a
seguire ci sono – tra gli altri – Gabetti
(10,8%), Solo Affitti (6,4%), Tempocasa
(6,2%), Re/Max (5,8%). In termini
territoriali, la regione in cui è più diffuso il
franchising è la Sicilia, con una quota di
mercato del 34%, mentre il minimo si tocca
in Trentino Alto Adige (3 per cento).
In generale, osserva Andrea Painini,
vicepresidente di FederfranchisingConfesercenti, «bisognerà capire nei
prossimi anni se la crescita del franchising
sia solo il riflesso dei segnali di ripresa del
mercato immobiliare, oppure se, come
ipotizzabile, si tratti di una specificità
legata anche al modello di business. Tra le
cui peculiarità c’è quella di abbattere i
rischi imprenditoriali, soprattutto in fase di
start up: un fattore importante dopo la
dura crisi che ha colpito il settore».
Insieme al “sistema franchising” –
sottolinea il report – aumenta anche la
propensione alla collaborazione da parte
degli agenti immobiliari, con la crescita di
reti e aggregazioni “alternative”, come
Crescono anche i professionisti
legati a piattaforme digitali
di condivisione Mls (+27,3%)
quelle che puntano sulle piattaforme
digitali Mls per la condivisione di annunci e
incarichi. In questo segmento, si registrano
3.505 intermediari professionali rispetto ai
2.752 di un anno fa (+27,3%). Le regioni
dove il fenomeno è più diffuso sono Sicilia
(incidenza 14% sul totale delle strutture di
intermediazione), Campania (13%) e
Sardegna (12%). A fare la parte del leone, in
questo campo, è Mls Replat, piattaforma
del gruppo Frimm, su cui operano quasi i
due terzi dei professionisti (il 62,8%) che
puntano sulla collaborazione (gran parte
del resto è diviso tra Reopla e Wikire). Un
rapporto appena realizzato dal centro studi
Mls Replat Italia (dati aggiornati a
novembre) conferma la crescita
dell’interesse per l’interazione: 2.061 le
agenzie immobiliari (3.500 i professionisti
coinvolti) connesse al sistema, il 15,7% in
più rispetto allo scorso anno. Le
collaborazioni tra agenti andate a buon fine
nel 2016, che si sono concluse con la
vendita di una casa grazie alla condivisione
su Mls Replat, sono state 7.832 (+16,9%)
mentre il portafoglio immobili condiviso
sulla piattaforma vale, ad oggi, oltre 6,2
miliardi di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
n. 344
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Il Sole 24 Ore
Casa24Plus - GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
|
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
Speciale OBIETTIVO SICUREZZA - Realtà Eccellenti
Update dal Regno Unito: il Dna sintetico
per la sicurezza contro i Furti e le Rapine
Un eccellente metodo, che si rivela efficace nella certificazione di autenticità dei
prodotti e per la marcatura univoca ed invisibile dei criminali
C
on l’impiego dei prodotti di marcatura è possibile rendere
unici tutti gli oggetti che si ritengono importanti, riconoscerli e proteggerli. Si appone una marcatura invisibile, per
mezzo di una sostanza indelebile che contiene un codice assolutamente unico (DNA), il quale viene associato al legittimo
proprietario attraverso la registrazione su di un portale internazionale, al quale hanno accesso 24h/24 anche le Forze
Una casa sicura e intelligente
Nuova tecnologia per il Controllo
rapido di Droghe e alcol:
Drogometro HRDR-200ALC
A
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leader nella gestione dei dispositivi per
contrastare l’abuso di sostanze stupefacenti ed alcool, punta al Made in Italy.
Grazie ad importanti investimenti destinati alla ricerca scientifica, l’azienda
ha sviluppato progetti innovativi quali
il Drogometro HRDR-200ALC Orawell/
Oratect, realizzato e abilitato per certificare e registrare i controlli di Polizia
Stradale in caso di abuso di sostanze
stupefacenti negli incidenti stradali, al
servizio delle strategie di prevenzione
anche in campo sanitario.
Il drogometro HRDR-200ALC è dotato
di una tecnologia smart per prelevare
un campione salivare in 1’, analizza-
re i risultati in 15’’, geolocalizzare il
luogo del campionamento e inviare i
risultati ad una stampante, via e-mail o
ad un pc, tutto dallo stesso dispositivo.
Una piattaforma digitale crittografata
(Cloud) è stata dedicata al lettore e messa
a disposizione della Pubblica Amministrazione per l’acquisizione dei dati e per ottenere reali statistiche, locali o nazionali.
Un servizio ufficiale di laboratorio
(spettrometria di massa LC/MS) garantisce l’analisi a conferma dei risultati
in sole 48 h dal prelievo: verrà fornita
una catena di custodia per i prelievi
salivari e loro trasferimento.
Oltre sei modelli di kit salivari utilizzabili (consumabili) al fine di soddisfare
molteplici esigenze nella ricerca dei
diversi metaboliti e cut-off per aiutare
Di.Bi.: porte blindate e sistemi
di sicurezza per finestre
Garanzia di sicurezza e design da 40 anni
D
i.Bi. progetta e produce porte blindate dal design innovativo e contemporaneo e sistemi di sicurezza per finestre
certificati anti-intrusione, come le persiane blindate e cancelletti estensibili. La capacità di saper reinterpretare la tradizione lasciandosi influenzare dal presente e
l’ampia possibilità di personalizzazione
dei prodotti sono tra i vanti dell’azienda - nota anche in ambito internazionale
come esempio di qualità made in Italy -,
per la quale l’attenzione al cliente e alle
sue esigenze rappresentano una priorità
assoluta.
In occasione del suo quarto decennio di
attività, Di.Bi. lancia sul mercato un nuovo prodotto, in grado di garantire la sicu-
rezza degli ambienti anche in presenza di
grandi aperture.
Si tratta di Di.Big, una porta blindata con
apertura a bilico ad anta unica a filo telaio
di Polizia. È anche possibile proteggersi da furti e rapine. Il
processo di marcatura permette al proprietario di ricollegare
alla sua proprietà tutti i prodotti contrassegnati,mentre permette alle Forze dell’Ordine di collegare i criminali alla scena del
crimine.
www.tecnodna.com
www.selectadna.it
C
Controlli rapidi
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HRDR-200ALC
gli operatori a monitorare con più efficacia il dilagante consumo delle nuove sostanze stupefacenti.
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un ampio spettro di test salivari garantendo un accurato sistema di imaging
digitale in tempo reale.
L’azienda dispone di un ampio catalogo di
dispositivi diagnostici di elevata affidabilità come etilometri, analizzatori, alcooltest
monouso senza cromo, test diagnostici per
malattie infettive (batteri, virus, parassiti).
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con doppi punti di chiusura. La nuova arrivata in casa Di.Bi. si adatta ad un uso interno, grazie alla ricercatezza dei materiali,
alla cura dei dettagli e al design essenziale
e senza tempo; con le sue elevate prestazioni termoacustiche e grazie all’impermeabilità è indicata anche per un uso esterno.
È inoltre dotata di tre diversi sistemi di montaggio, per una ulteriore personalizzazione del prodotto.
Di.Bi. produce anche sistemi di sicurezza per finestre che assicurino la massima
protezione e privacy nel rispetto dell’estetica. La sua offerta include persiane
in acciaio, tapparelle orientabili e cancelletti estensibili, disponibili in oltre 20
colori. Questi ultimi sono privi di guida
orizzontale inferiore, che, senza creare
alcun dislivello sulla soglia, rende agevole il passaggio e possono essere forniti
nelle versioni ad un’anta, a due ante e
“a scomparsa totale”. È possibile inoltre
montare i cancelletti estensibili in combinazione con la persiana blindata Vesta.
Di.Bi., quarant’anni di esperienza nella
protezione degli ambienti domestici.
www.dibigroup.com
ombivox, con sede ad Acquaviva delle Fonti in provincia di
Bari, opera dal 1978, come produttore di dispositivi e sistemi integrati di sicurezza per la protezione
di beni e persone. E’ un’azienda
a garanzia del Made in Italy: la
qualità italiana nel design e nella funzionalità dei prodotti offerti
è conservata nell’intero processo
produttivo dalla progettazione al
post vendita.
Un sistema di sicurezza efficiente
permette di sentirsi protetti sia quando si è in casa, di giorno e di notte, che quando si è lontano dalla propria
abitazione, grazie alla possibilità di ricevere le segnalazioni di allarme provenienti dal sistema e di monitorare on demand in qualsiasi momento dal proprio
smartphone. Per essere efficace un sistema di antifurto richiede una progettazione adeguata, una scelta dei dispositivi
più idonei insieme ad una installazione
professionale, ed un servizio post vendita per la manutenzione dell’impianto nel
tempo. Per questo, da anni Combivox,
consiglia di consultare un professionista
della Sicurezza, un installatore qualificato (IQC), evitando prodotti e soluzioni
“fai da te”; un bravo professionista sarà
in grado di realizzare il sistema di antifurto su misura in base al sito ed al patrimonio da proteggere.
La vasta gamma di prodotti offerti da
Combivox, con un’adeguata professionalità da parte dei tecnici-installatori
IQC, è in grado di rispondere alle differenti esigenze installative e di mercato:
dalla piccola e grande civile abitazione
all’attività commerciale anche di dimensioni importanti.
Considerata tra le aziende leader e più
innovative nel mercato dell’Antifurto, ha
come obiettivo principale la soddisfazione dei bisogni del cliente, offrendo
ai suoi utilizzatori un sistema integrato
in grado di gestire simultaneamente le
funzioni di Antifurto, Videosorveglianza
e Domotica per una “Casa Sicura e Intelligente”.
Il sistema Combivox si integra perfettamente con le normali attività quotidiane
assicurando una tranquillità che va oltre
il tradizionale “concetto di sicurezza”.
Stabilimento di 3500 mq - Acquaviva delle Fonti (BA)
Alle basiche funzioni di Antifurto, si aggiungono quelle di Videosorveglianza
e Domotica. Tutti i prodotti sono studiati
e realizzati per rendere semplice e intuitivo l’accesso a tutte le funzioni. Ad
esempio, grazie alla programmazione
di appositi “Scenari”, ogni giorno prima di lasciare casa, basterà attivare
la funzione “Esco” dalla tastiera touch
screen o da Smartphone e il sistema automaticamente attiverà una sequenza di
azioni, opportunamente impostate (disinserimento dell’area garage, apertura
del cancello, chiusura delle tapparelle
motorizzate, accensione delle luci). Un
SMS, una email o un PUSH messanger
su APP, potrà segnalare il ritorno di vostro figlio da scuola o la conclusione delle faccende domestiche della colf. A di-
stanza da Smartphone, durante un
viaggio per lavoro o per vacanza
sarà possibile decidere di attivare
il condizionatore per godere di un
clima confortevole all’arrivo, oppure di aprire il cancello al giardiniere per la cura delle proprie piante.
Inoltre, è possibile il controllo della propria abitazione da qualsiasi parte del mondo grazie alle sue
funzioni e ai suoi sistemi di comunicazione avanzati (GSM e IP): tramite una semplice chiamata e guidati da un menù vocale, con un
SMS o tramite APP si potrà inserire
l’impianto di allarme, aprire il cancello,
attivare il riscaldamento, accendere le
luci, avviare l’irrigazione e visualizzare
le immagini delle telecamere.
Il sistema Combivox permette di selezionare il destinatario delle segnalazioni
in caso di specifici alert. Una chiamata telefonica, un SMS o una email possono segnalare a qualsiasi destinatario,
ad esempio, quale sensore è andato in
allarme o avvisare in caso di prolungata assenza della rete elettrica. Inoltre,
grazie all’integrazione tra Antifurto e
Video, il sistema trasmetterà Videomessaggi, con immagini anche precedenti
all’evento di allarme per un controllo ed
una verifica in tempo reale, in grado di
discriminare un falso allarme da una
vera e propria effrazione.
Sistema Casa
Combivox
Federsicurezza Italia: la sicurezza sul lavoro e la formazione sono la nostra mission
F
edersicurezza Italia è una federazione costituita
da professionisti e imprenditori che intende dare
rappresentatività ed indirizzo ad una categoria di
imprese, studi professionali, realtà consulenziali e
società di servizi che operano nel mondo della prevenzione e della riduzione dei rischi sui luoghi di
lavoro e della formazione.
Numeri
Federsicurezza Italia è presente sul territorio nazionale con oltre 70 strutture proprie, tra sedi provinciali e territoriali. Ha certificato la formazione di più di
300.000 lavoratori che appartengono a tutti i macrosettori produttivi e codici ATECO oltre che a diversi gruppi nazionali ed internazionali tra i quali: Lactalis, Air Liquide, Groupon, Furla, Banca Popolare
di Milano, Barclays, Autostrade, Sammontana, Mc
Donald’s, Axa Assicurazioni, Selex Es, Burger King,
Cimolai, Lavazza, Bureau Veritas, Carlsberg, Banco
Popolare dell’Emilia Romagna, Banco di Sardegna.
Servizi
Sempre attenta alle esigenze e alle aspettative di
chi opera in questo campo, la Federazione è alla
ricerca costante di nuovi servizi e nuove opportunità
di crescita e sviluppo; essa è in grado di mettere a
punto, con esperienza e competenza, programmi e
servizi che rispondano in modo efficace alle problematiche tipiche degli operatori di settore.
La nuova App per RLS
Federsicurezza Italia, in collaborazione con Inail ed
Enapra (Confagricoltura), sta definendo un progetto
per la creazione di un nuovo strumento per favorire
gli RLS nell’esercizio del proprio ruolo professionale.
EverydayRLS è una app operativa utile a fornire supporto informativo durante le visite in azienda e/o
cantiere che conterrà: un manuale digitale rls/t, la
checklist e i documenti di supporto, il memorandum
della “visita”, il calendario delle scadenze. Obiettivo è far convergere anche il sapere condiviso e la
cultura della professione per meglio agire nell’affrontare le situazioni emergenti e risolvere problemi.
Certificazione dei Corsi
Gli iscritti a Federsicurezza Italia possono effettuare
tutti i corsi previsti dalla normativa vigente in collaborazione con Confederazioni datoriali e sindacali
rappresentative ed Organismi Paritetici Nazionali.
Ogni associato ha una password di accesso alla
piattaforma gestionale, attraverso la quale può richiedere i corsi. Essa consente di tracciare il percorso formativo in termini di: contenuti, qualifica dei docenti, stato del corso.
Piattaforma E-Learning
È attiva una Piattaforma E-Learning (certificata
SCORM secondo il CSR 7/7/16 Allegato II) che
consente l’erogazione della formazione a distanza
(FAD) annullando la distanza fisica tra formatore e
lavoratore e garantendo una programmazione della
formazione in linea con le esigenze del lavoratore e
del datore di lavoro.
I corsi previsti in questa modalità, gratuiti per i soci
di Federsicurezza Italia, sono conformi a quanto stabilito dalla normativa vigente in termini di: interattività, tracciabilità del percorso formativo, test di apprendimento, valutazione finale.
La piattaforma rende inoltre disponibili i materiali didattici progettati in modo specifico per la formazione frontale e viene implementata costantemente con
nuovi corsi.
associati la formazione finanziata attraverso i principali Fondi Interprofessionali.
Sono stati, infatti, attivati dei rapporti diretti con alcuni fra i principali Fondi Interprofessionali operanti sul
territorio nazionale.
Iscrivendo la propria azienda attraverso il mandato
a Federsicurezza Italia si ottengono dei fondi utili
ad erogare formazione ai propri dipendenti. A tali
fondi si può accedere senza partecipare a Bandi o
Avvisi, direttamente a sportello.
Priorità è data ai corsi che riguardano la formazione obbligatoria in ambito di sicurezza ed igiene nei
luoghi di lavoro (D.Lgs 81/2008) per lavoratori,
RLS, addetti primo soccorso, addetti antincendio, utilizzo di attrezzature da lavoro etc.
Apprendistato Professionalizzante
Federsicurezza Italia offre la possibilità di formare
gli apprendisti completamente all’interno dell’azienda, nel rispetto della Legge 133/2008, del Decreto
Legge 167/2011, L. 78/2014, e dei CCNL; predispone il piano formativo e si occupa di tutte le pratiche relative alla gestione dell’apprendista nel periodo di formazione.
Il percorso formativo previsto per l’apprendistato
professionalizzante ha una durata variabile: da un
minimo di 120 ore annue ad un massimo di 160
ore annue, a seconda del settore nel quale l’azienda
opera. Alla fine del percorso formativo verrà rilasciata attestazione di avvenuta formazione da parte di
Enti Paritetici Nazionali.
Polizza RC Professionale gratuita
Federsicurezza Italia, in convenzione con la compagnia assicuratrice Dual Italia, offre gratuitamente
ai propri associati, al momento dell’iscrizione, una
polizza assicurativa a copertura della responsabilità
civile e professionale degli addetti alla consulenza
ambientale e alla sicurezza sul lavoro. La polizza copre l’assicurato contro le perdite derivanti da atti dolosi o colposi commessi nell’espletamento della propria
attività professionale delle quali sia tenuto a rispondere in quanto civilmente responsabile.
Sono compresi gli incarichi assunti in applicazione
del D.Lgs. 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (RSPP e RLS) e in materia di
sicurezza nei cantieri (responsabile dei lavori, coordinatore per la progettazione, coordinatore per l’esecuzione dei lavori).
Rapporti sindacali - CONFINNOVA
Federsicurezza Italia ha promosso la costituzione di
CONFINNOVA, Confederazione sindacale datoriale delle imprese innovative, con l’obiettivo di costruire un nuovo polo di aggregazione e di rappresentanza delle imprese.
I - Sicurezza
Il primo portale di informazione e di condivisione
documentale dedicato ai temi della sicurezza sul lavoro e dlla formazione è a disposizione degli associati alla Federazione.
Formazione finanziata con i Fondi
Interprofessionali
Federsicurezza Italia mette a disposizione dei propri
Ing.Marco Arturo Romano, Presidente di
Stand Federsicurezza Italia - Fiera Ambiente Lavoro 2016, Bologna
Federsicurezza Italia
CONFINNOVA e Federsicurezza Italia hanno sottoscritto, con varie organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, numerosi contratti collettivi
nei principali comparti del settore privato.
Tali contratti hanno permesso di costituire l’Organismo Paritetico Intercategoriale O.P.I.CERT. che copre tutti i settori ATECO oggetto di formazione sulla
sicurezza e può rilasciare direttamente gli attestati
senza la copertura di altre Confederazioni sindacali
datoriali.
Nelle sedi territoriali già operative sono attivi servizi di natura sindacale (gestione delle controversie di
lavoro, servizi di CAF e patronato, contrattazioni territoriali) e servizi di welfare aziendale (intermediazione tra richiesta ed offerta di lavoro, mediazione
civile). CONFINNOVA, attraverso le proprie sedi territoriali, potrà supportare le aziende nella sottoscrizione di accordi di prossimità/aziendali per rispondere al meglio alle proprie esigenze organizzative.
Partner Sindacali
Federsicurezza Italia opera con enti maggiormente rappresentativi sul territorio nazionale, quali:
E.B.I.C.C., Federtelservizi (Federazione di categoria
della Confederazione Confcommercio - Imprese per
l’Italia), Uilpa - Vigili Del Fuoco (Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione Vigili del Fuoco).
Accreditamenti
Federsicurezza Italia opera anche nelle regioni che
hanno istituito gli elenchi dei soggetti abilitati alla formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi
di lavoro, direttamente o attraverso i soggetti formatori con i quali ha stipulato accordi quadro (Regione
Sicilia, Regione Piemonte, Regione Veneto).
Federsicurezza Italia in convenzione con il Consiglio
Nazionale degli Ingegneri, diventerà ente abilitato
al rilascio dei crediti formativi permanenti per gli ingegneri.
Per maggiori informazioni visita il sito www.federsicurezzaitalia.it, scrivi a [email protected] oppure chiama il numero verde
800.900.543 per chi chiama da rete fissa o il numero 333.6491600 per chi chiama da telefoni cellulari. Saremo lieti di offrirti tutto il supporto necessario!
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Il Sole 24 Ore
Casa24Plus - GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
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n. 344
INFORMAZIONE PROMOZIONALE
Speciale OBIETTIVO SICUREZZA - Realtà Eccellenti
Gestire i rischi della complessità
Q
ualunque attività è soggetta a rischi ed incertezze, conoscerle significa valutarne gli impatti ed attutirne i danni.
Noi consideriamo un valore fondante la protezione degli assets che assicurano il
vantaggio competitivo ai nostri Clienti ed intendiamo affrontare le criticità derivanti
dall’aumento delle minacce slegate da fattori di mercato, dalla dematerializzazione
delle risorse e dalla rivoluzione tecnologica, introducendo tecniche di Security che
i consulenti tradizionali non offrono.
Tetracon eroga consulenza operativa su 4 aree d’intervento:
• Analisi dei Rischi
• Tutela know-how e computer Forensics
• Soluzioni di intelligence verso i rischi di concorrenza
• Protezione del patrimonio.
Attraverso attività a salvaguardia del patrimonio informativo, prevenzione dalle
frodi e dalla contraffazione internazionale, controlli sulla logistica e servizi di
intelligence, garantiamo all’impresa un
quadro predittivo basato su informazioni certe, chiare e semplici. www.tetracon.it
La Sicurezza e l’Industria 4.0
Progettazione e sicurezza dei luoghi di lavoro
Schmersal Italia promuove tavoli di discussione in tutta Italia per il 2017
Il primo Master in Italia “BIM e sicurezza” per i professionisti delle costruzioni
A
G
ll’ Industria 4.0 sono attribuiti un grande potenziale economico e una vasta
gamma di effetti positivi: incrementi in termini di efficienza, produttività e la possibilità di gestione di prodotti altamente personalizzati.
Il Gruppo Schmersal interpreta il concetto di industria 4.0 come un’opportunità
di crescita sia per l’azienda sia per i suoi
clienti. Come specialista nella sicurezza
delle macchine, Schmersal può dare un
contributo significativo alla realizzazione dei concetti propri dell’Industria 4.0.
Perché anche in una fabbrica intelligente
[Smart Factory] è importante garantire la
protezione dell’uomo e della macchina e,
allo stesso tempo, assicurare un funzionamento affidabile delle apparecchiature.
La sicurezza legata all’Industria 4.0 è infatti il focus di una ricca agenda di workshop
Schmersal Italia, fondata a Wuppertal nel 1945,
offre la più vasta gamma al mondo di dispositivi
di commutazione e sistemi di sicurezza per la
protezione di persone e macchine
ed eventi formativi che Schmersal propone
ad aziende, associazioni di settore, enti e
università di tutta Italia per il 2017.
Qui di seguito alcuni degli appuntamenti
previsti:
- Ancona, 28/01 - Progettazione sicura in
collaborazione con CEI;
- Napoli, 17/02 - Progettazione sicura in
collaborazione con CEI;
- Salò (Bs), 24/02 - Industry 4.0;
- Mantova, 10/03 - Progettazione sicura
in collaborazione con CEI;
- Sesto San Giovanni (Mi), 15/03 - Incontro con gli studenti;
- Mestre (Ve), 07/04 - Energia e 4.0;
- Brescia, 27/04 - Incontro con gli studenti;
- Torino, 11/05 - Incontro con gli studenti;
- Cassino (Fr), 12/05 - Progettazione sicura in collaborazione con CEI;
- Toscana, 16/06 - Energia e 4.0;
- Torino, 09/06 - Progettazione sicura in
collaborazione con CEI;
- Pescara, 30/06 - Industry 4.0.
www.schmersal.it - [email protected]
KM IMPIANTI: fare sicurezza
negli ambienti a rischio incendio
Le sigillature resistenti al fuoco garantiscono
la compartimentazione
Sergio Rossetti,
Amministratore Unico
K
M IMPIANTI è nata nei primi anni novanta, dall’esperienza di
Sergio Rossetti nella gestione della problematica fuoco a bordo di navi mercantili e militari. Ha rappresentato la prima risposta
alla domanda del mercato nel settore civile delle grosse opere
strutturali, quali ospedali, alberghi, locali di pubblico spettacolo,
centri direzionali e commerciali, mirando ad assicurare una progettazione innovatrice di materiali resistenti al fuoco in grado di
sigillare i fori di attraversamento di impianti in pareti e solette di
compartimentazione, garantendo il servizio diretto di installazione
dei prodotti, con una affidabilità applicativa capace di assicurarne la finalità.
L’obiettivo primario è sempre stato quello di sensibilizzare gli studi di
progettazione e le direzioni lavori sulla necessità di garantire al pubblico una frequentazione di ambienti, che salvaguardasse un livello
sostenibile e gestibile del rischio incendio, precludendo la pericolosa
propagazione del fuoco da un ambiente all’altro attraverso le vie di
fuga degli impianti elettrici e termoidraulici.
Anche dopo il recepimento nel 2007 da parte dell’Italia della Normativa Europea UNI EN 1366 in tema di certificazioni di prodotti
resistenti al fuoco, KM IMPIANTI ha continuato nella politica di
ricerca e perfezionamento di prodotti che rispondessero alle più
esigenti richieste di protezione al fuoco di ambienti di interesse
pubblico.
La politica aziendale ha sempre avuto nei propri standard operativi la ricerca della sicurezza in tema di lotta contro il pericolo
fuoco, mettendo a disposizione del mercato una esperienza pluridecennale nel trovare materie prime di elevate caratteristiche prestazionali da inserire nelle linee di produzione dei propri prodotti
finiti, che dopo regolare certificazione di resistenza al fuoco nei
Laboratori di Prova, potessero essere indirizzati al mercato a garanzia di estrema sicurezza contro la propagazione degli incendi.
li ottimi risultati ottenuti nelle passate
edizioni, favoriscono anche per l’anno accademico 2016-2017 l’avvio del master di II livello “Progettazione e Sicurezza
dei luoghi di lavoro”, unico Master in Italia
che abbina l’approccio BIM alla sicurezza.
Il master nasce quale intervento innovativo
per potenziare la formazione specialistica
dei futuri progettisti, con priorità riguardo al
settore delle costruzioni edili e civili. Nato
in seguito a un accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria Civile
e Ambientale dell’Università degli Studi di
Firenze e INAIL Direzione Regionale Toscana, soggetto co-promotore e finanziatore, il
corso è aperto ai soli vincitori di una selezione per 20 borse di studio.
“L’idea del Master prende vita da una mia
proposta innovativa” spiega il direttore
scientifico professor Pietro Capone. “Già
da alcuni anni e sin da quando era solo
un Corso di Perfezionamento, sto portando
avanti una sperimentazione didattica basata in larga parte su attività di laboratorio,
per dare più ampio respiro all’approccio
progettuale della sicurezza. Si tratta di un
tipo di sperimentazione volta a far emergere il legame tra la questione sicurezza e le
caratteristiche dell’ambiente lavorativo che,
partendo dall’impostazione tradizionale
della valutazione dei rischi, arriva a una
riprogettazione, anche architettonica, del
luogo di lavoro. Ed è proprio questa idea a
essere alla base del Master di II livello, nel
quale trovano collocazione moduli didattici
di “cantiere”, affiancati a moduli di progettazione BIM. In particolare la
digitalizzazione del processo
edilizio è inquadrata nell’ambito del nuovo Codice degli
Appalti”.
Si propone quindi una
formazione
specialistica
nel campo della prevenzione passiva per il settore delle costruzioni edili e
civili, con l’obiettivo realizzare una concreta progettazione integrata dei
luoghi destinati alle attività
lavorative, basata sul coordinamento e la verifica di
I partecipanti e alcuni docenti dell’edizione 20152016 di fronte all’ingresso di Villa Tornabuoni Lemmi,
Visita al cantiere Macrolotto 3.2, Autostrada A3
sede del Master
Salerno - Reggio Calabria
compatibilità tra architettura, struttura,
impianti e sicurezza.
La struttura didattica del Master si compone di una consistente parte di lezioni
frontali in aula, per la trasmissione dei
contenuti teorici tipici del D.Lgs 81/08.
Accanto agli argomenti previsti dalla normativa, sono trattate tematiche di prevenzione incendi e sicurezza strutturale, progettazione architettonica e modellazione
con strumenti di Infomation Modeling.
Una ulteriore differenza con i corsi tradizionali del settore è rappresentata dalla
presenza di una cospicua componente
di laboratorio, visite in cantiere e tirocini altamente professionalizzanti. I tirocini
sono svolti in partnership con INAIL Regione Toscana e Comune di Firenze; anche
quest’anno è confermata la preziosa la
collaborazione con il Servizio Prevenzione e Protezione del Comune, soprattutto
in relazione agli approfondimenti condotti
dagli studenti su Palazzo Vecchio, individuato come caso studio anche in questa
edizione del corso.
“L’idea è stata, in sintesi, quella di realizzare un corso cucito su misura per professionisti quali ingegneri edili, civili ed architetti”
conclude Capone. “Rispetto alla molteplicità dell’offerta generalista, si è voluto proporre una formazione mirata per i tecnici
delle costruzioni, intesi come progettisti degli edifici e uomini di cantiere. Dietro a tutto ciò c’è un assunto: per poter intervenire
efficacemente nel miglioramento della sicurezza in azienda e in cantiere, è necessario
conoscere il mondo delle costruzioni e avere le competenze per concepire e gestire i
progetti, anche in funzione della loro futura
costruibilità in sicurezza”.
“Sono convinto che questa offerta di alta
formazione, frutto della sinergia con il mondo accademico” - afferma infine il Dott.
Giovanni Asaro, Direttore Regionale INAIL
Toscana - “consenta di innalzare i livelli di conoscenza
dei rischi, contribuendo a
mitigare il fenomeno infortunistico attraverso una qualificazione superiore delle future
generazioni di professionisti
della prevenzione che potranno dare risposte concrete ai bisogni di sicurezza che
oggi il mondo del lavoro sollecita”.
[email protected]
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www.progettazioneesicurezzadeiluoghidilavoro.unifi.it
Palazzo Vecchio, caso studio del master
Italia Loves Sicurezza: un movimento di persone unite dalla
stessa passione per salute e sicurezza sul lavoro
I
l “Celebreremo, il prossimo 28 aprile,
la Giornata Mondiale della Salute e Sicurezza sul Lavoro con 300 eventi in 100
città italiane”: con questo invito, rilanciato
in occasione del Safety Leadership Event
dello scorso ottobre, la Fondazione LHS ha
dato appuntamento alla prossima edizione
del roadshow di Italia Loves Sicurezza, il
movimento di persone unite dalla passione
per la salute e la sicurezza sul lavoro che
ha l’obiettivo di cambiare concretamente
l’approccio ed il modo di comunicare questi valori nel nostro Paese.
Italia Loves Sicurezza si prepara, dunque,
ad un 2017 ricco di aspettative e di eventi.
Le premesse ci sono tutte: il successo del roadshow 2016 - che ha toccato 50 città italiane coinvolgendo 200.000 persone, con
100 eventi realizzati da altrettanti “ambassador” del movimento - e i 400 partecipanti del Safety Leadership Event, sono la dimostrazione che, in Italia, si avverte in
maniera sempre più forte l’esigenza
di innovare le modalità per comunicare salute e sicurezza, per contrastare una cultura poco diffusa e mirata che, ogni anno, causa migliaia di
morti sul lavoro e sulle strade.
Far parte di Italia Loves Sicurezza
significa, infatti, esprimere l’amore
per la vita portando valore esclusivo
al proprio territorio e al proprio network,
coinvolgendo aziende, clienti, studenti,
cittadini.
Per Italia Loves Sicurezza 2017, Fondazione LHS mette a disposizione il coordinamento delle iniziative a livello nazionale e
i propri strumenti di comunicazione.
A supporto del progetto, come ogni anno,
verrà realizzata una campagna di comunicazione che parlerà degli ambassador e
delle loro iniziative a livello nazionale.
Per promuovere i propri eventi, gli ambassador avranno a disposizione gli strumenti
che Fondazione LHS ha definito negli anni
per diffondere la cultura della sicurezza a
vari target con linguaggi mirati, tra questi:
marchio registrato, poster, gadget, strumenti online.
Anche per ILS17 ci sarà la possibilità di
proiettare gratuitamente uno dei film della
trilogia LiHS vincitori di numerosi premi internazionali. I film, disponibili in streaming,
sono corredati da schede utili per la visione guidata.
Nella convinzione che l’educazione alla
cultura della sicurezza debba avvenire a
partire dalle nuove generazioni, in collaborazione con importanti realtà specializzate nell’educazione, sono stati realizzati
dei progetti dedicati ai più giovani: l’app
Sallihs, la favola del pesciolino che ama
la sicurezza da leggere ai piccolissimi; il
laboratorio 112 Safety Leader, dedicato
ai bambini in età prescolare; le sessioni
formative di “Piccoli Leaders in Sicurezza”;
il
programma di educazione
alla sicurezza per le
scuole, realizzato in collaborazione
con MUBA.
Un’altra iniziativa interessante è la
promozione della cultura della salute e della sicurezza attraverso il
teatro, con i due emozionanti spettacoli teatrali della compagnia teatrale Rossolevante, con cui Fondazione LHS collabora da diversi anni:
“Giorni Rubati” e “Il Virus che ti sal- Gli Ambassador di Italia Loves Sicurezza sul palco del Safety
va la vita”, quest’ultimo ispirato a “Il
Leadership Event 2016
libro che ti salva la vita”, edito da
Sperling & Kupfer. Gli ambassador
potranno portarli in tour nella propria cit- aprile, la Giornata Mondiale della Salutà, contattando direttamente la compagnia te e della Sicurezza sul Lavoro e portare
teatrale.
il roadshow Italia Loves Sicurezza 2017
Diventare ambassador di Italia Loves Sicu- (ILS17) nella propria città.
rezza significa: entrare in un circuito virtuo- Ecco gli step base da seguire:
so basato su valori come fiducia e relazio- 1. Spazio alla creatività! Sperimentare
ne; far parte di un movimento di persone nuovi linguaggi di comunicazione - come:
che vogliono contribuire concretamente a teatro, cinema, flash mob, musica, arte, letrivoluzionare il modo di comunicare salute teratura - per diffondere l’amore per la sie sicurezza; diventare protagonista di un’i- curezza sul lavoro, ma anche in strada, a
niziativa nazionale unica.
casa e a scuola;
Gli ambassador potranno entrare in con- 2. Fare network! Cercare altri partner e patatto diretto con Fondazione LHS parteci- trocini nel proprio territorio che possano
pando gratuitamente all’esclusivo evento supportare, sostenere e promuovere al medi warm-up in preparazione a ILS17 ed glio l’evento;
all’evento conclusivo delle iniziative.
3. Lasciarsi ispirare! Trarre ispirazione daA ottobre 2017, inoltre, li aspetterà il Safe- gli eventi dell’edizione 2016 su Youtube,
ty Leadership Event, l’evento nazionale sul- sul canale di Fondazione LHS;
la leadership e la comunicazione in ambito 4. Partecipare! Entrare in contatto con gli
salute e sicurezza organizzato da Fonda- Ambassador di Italia Loves Sicurezza partecipando all’esclusivo evento di warm-up,
zione LHS con gli ambasciatori di ILS.
Nel 2016, al progetto hanno aderito pro- un imperdibile appuntamento di confronto
fessionisti ed aziende pubbliche e priva- e di networking;
te, università e associazioni: un gran- 5. Gestire! Costruire il budget per realizzade movimento di persone impegnate re l’evento in totale autonomia;
nell’obiettivo comune di diffondere 6. Comunicare! Con la possibilità di usare
l’amore per la salute e la sicurezza gli strumenti che Fondazione LHS mette a
quali valori indiscutibili.
disposizione;
Diventare Ambassador del progetto è 7. Aderire! Compilare la scheda di regisemplice e gratuito: occorre organizzare strazione disponibile su www.fondlhs.org/
un evento per celebrare, il prossimo 28 italia-loves-sicurezza-2017.
Iniziative speciali ILS16:
“Growing new leaders in safety”
Saipem e Fondazione LHS promuovono la cultura della sicurezza nelle scuole
N
ell’ambito di Italia Loves Sicurezza 2016, per l’anno scolastico in
corso, Saipem - insieme con Fondazione
LHS - ha offerto alle scuole di Milano e
hinterland il progetto “Growing new leaders in safety”, un programma educativo
per sensibilizzare le nuove generazioni
sul tema della sicurezza affinché, attraverso il proprio modo di agire, possano
indirizzare altri ad adottare comportamenti più salubri e sicuri.
Il programma è strutturato in tre proposte
completamente gratuite, differenziate in
base alla tipologia di scuola.
Gli insegnanti delle scuole primarie sono
stati invitati a partecipare alle sessioni
formative sulla sicurezza tenute dagli
educatori di MUBA, il Museo dei Bambini di Milano. Durante gli incontri, i 75
partecipanti hanno preso parte anche al
laboratorio esperienziale “Piccoli leader
in sicurezza”, che potranno replicare in
classe, grazie al kit ricevuto al termine
degli incontri. Attraverso la formazione
diretta degli insegnanti, la cultura della
sicurezza sarà così trasmessa a migliaia di bambini dai 6 ai 10 anni. Il laboratorio, infatti, consente di strutturare un
percorso educativo basato sul coinvolgimento diretto e sull’azione pratica, declinabile in base all’età dei partecipanti.
Gli studenti delle scuole secondarie insieme
ai loro insegnanti hanno assistito allo spet-
Il termine per le iscrizioni al roadshow
2017 è fissato per il 31 gennaio 2017.
tacolo teatrale “Il virus che ti salva la vita”
della compagnia Rossolevante, ispirato a
“Il Libro che ti salva la vita”, edito da Sperling & Kupfer. Lo spettacolo che mescola
parole, movimento, musica e video ha offerto, con emozione e ironia, una galleria
ricca di spunti di riflessione sulla Salute e
sulla Sicurezza. In totale sono state coinvolte 75 classi di 12 istituti di Milano e di San
Donato Milanese, e circa 1700 studenti.
Agli studenti degli ultimi due anni della
scuola secondaria, che si apprestano a
entrare nel mondo del lavoro o a scegliere un indirizzo di studi universitario,
sono state dedicate le proiezioni guidate
del film “The Safer, The Better”, realizzate nell’ambito del Festival Piccolo Grande Cinema organizzato dalla Cineteca
Italiana di Milano. Circa 300 ragazzi
delle scuole superiori hanno così avuto
l’occasione di riflettere sui propri comportamenti e su come possono influenzare positivamente quelli dei propri coetanei, al fine di prevenire incidenti.
Per informazioni e adesioni a Italia Loves
Sicurezza:
[email protected] - www.fondlhs.org/
italia-loves-sicurezza-2017
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n. 344
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Il Sole 24 Ore
Casa24Plus - GIOVEDÌ 15 DICEMBRE 2016
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INFORMAZIONE PROMOZIONALE
Speciale OBIETTIVO SICUREZZA - Realtà Eccellenti
PI.GA. Service sas di Pironi I
Serena & C.: servizi, cultura
ed educazione alimentare
l consumatore è scettico di ciò che consuma
e non sa che dietro un alimento si cela un
mondo fatto di persone per creare un prodotto buono, sicuro, costante e sostenibile.
Non è facile gestire per un’attività tale complessità, in particolare le norme riguardanti
la sicurezza alimentare. E non è semplice
coordinare in modo efficiente le proprie risorse, affinché la squadra lavori con l’obiettivo di fare bene in un sistema organizzato.
È complicato prevenire e gestire i problemi
affinché non finiscano sulle tavole dei consumatori, quel consumatore che è ognuno
di noi. Nascono quindi professionisti che si
pongono tra i consumatori e queste realtà, che aiutino nel gestire efficientemente la squadra al fine di garantire sicurezza e
qualità. PI.GA. Service è una rete integrata di competenze e
di servizi che attraverso il metodo ACPST (Ascolto, Comunicazione, Progettazione, Soluzioni, Team) è in grado di supportare i processi del sistema di un’organizzazione aziendale.
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successo nella protezione antincendio di edifici, per l’industria ed
il settore dell’energia elettrica, per il settore offshore e marittimo.
La tecnologia HI-FOG® sfrutta i benefici dell’acqua come agente estinguente nel modo più razionale ed efficiente possibile. Le
micro-goccioline permettono il controllo, la soppressione e l’estinzione delle fiamme grazie a tre meccanismi: raffreddamento delle fiamme e dei gas presenti tramite evaporazione, inertizzazione
dell’ossigeno tramite evaporazione e attenuazione del calore radiante. È una tecnologia molto versatile, adatta a proteggere con
un unico sistema numerosi ambienti con diverse destinazioni d’uso, costituendo una valida ed efficace alternativa ai tradizionali
sistemi di spegnimento.
“La certificazione dei nostri prodotti è il risultato ultimo dell’intensa
attività di ricerca e di test che
consente a noi di MARIOFF di
garantire i nostri sistemi ed essere certi della performance dei
nostri prodotti. Ad oggi possia- Giampiero Audino, Managing Director
mo certamente affermare che il
di MARIOFF Italia
sistema HI-FOG® è stato testato
in un numero di fire test in scala
reale, maggiore di qualsiasi altra tecnologia antincendio. Questo
ci permette di avere un sistema testato in una molteplicità di applicazioni, con un numero di approvazioni senza eguali. Sono proprio i certificati e le omologazioni ricevute che consentono di confrontare sistemi diversi e che danno ai progettisti e ai clienti che si
affidano ad una tecnologia così innovativa ed efficace, la sicurezza di avere scelto il sistema giusto. La nostra Mission è la Sicurezza, non a caso il pay-off di MARIOFF è Protecting People, Property
and Business Continuity” afferma Giampiero Audino, Managing
Director di MARIOFF Italia.
Sunnext da 30 anni si
occupa di sicurezza
gni anno nel nostro Paese, più di
60.000 persone perdono la vita per
arresto cardiaco improvviso. Molte più di
quanto, Incidenti, tumori e altre malattie
messe insieme, ne generino. L’arresto cardiaco, quando si presenta uccide in pochi
minuti. Il sistema per salvare queste persone c’è; e si chiama DAE (Defibrillatore Semiautomatico Esterno), l’unico strumento in
grado di mantenere in vita una persona
colpita da arresto e altrimenti destinata a
morte certa. La sua capillare diffusione sul
territorio Italiano, la si deve all’ex ministro
della salute Renato Balduzzi, che con il suo
decreto del 2013 ne obbligò l’uso.
Il DAE è uno strumento semplice che
previo corso di formazione denominato
BLS-D, può essere utilizzato da chiunque
Deborah Binotto CEO di FORMA
sfalto, deve inoltre proteggere le articolazioni sensibili della caviglia, delle
dita dei piedi, deve proteggere tibia e
malleoli.
È per questo motivo che FORMA in collaborazione con l’ente certificatore Italiano RICOTEST ha deciso di certificare
tutti i suoi prodotti, sottoponendoli ai test
obbligatori di sicurezza per le calzature
da moto.
I tecnici del reparto R&D di FORMA
sono riusciti a sviluppare una vasta
gamma di prodotti (più di 90 considerando le varianti colore) che rispondono agli standard di sicurezza richiesti ma allo stesso tempo
soddisfano altre due caratteristiche
fondamentali per una calzatura da
moto, ergonomicità e comodità.
Ne sono testimonianza, i feedback
positivi dei numerosi piloti dei campionati mondiali, che utilizzano gli
stivali FORMA in condizioni di guida estreme.
Il CEO, Deborah Binotto, pur ritenendosi soddisfatta dell’andamento del brand
(+ 30% di vendite l’ultimo anno) si auspica in futuro di vedere sempre più stivali FORMA ai piedi dei motociclisti che
ancora sfrecciano con infradito e scarpe da ginnastica in sella alle loro moto,
perché in moto è fondamentale indossare SEMPRE calzature adeguate e certificate!
Argo PRO: la distribuzione automatica dei
materiali ausiliari
Defibrillatore DAE, strumento salvavita di ultima generazione
O
ORMA rappresenta una delle
più innovative e dinamiche realtà dell’imprenditoria italiana nel
settore degli stivali da moto. Il design italiano, l’utilizzo di materie
prime di qualità e la manodopera qualificata hanno permesso al
brand della Società veneta di crescere e affermarsi. Attualmente il
Marchio viene venduto in oltre 70
paesi del mondo.
Il primo requisito richiesto dalla
calzatura da moto è la protezione; già 30 anni fa Harry Hurt nella
sua relazione sulla sicurezza dei motociclisti, aveva stabilito come, indossando
stivali specifici si riduca del 50% la probabilità di riscontrare lesioni ai piedi in
caso di incidenti.
La calzatura da moto per essere omologata deve possedere una certa rigidità,
deve essere difficilmente penetrabile da
corpi contundenti, deve resistere all’abrasione di una lunga scivolata sull’a-
ne abbia necessità.
Averne uno, è una grande dimostrazione
d’amore per se stessi e per gli altri, salvare vite umane è importante ma scegliere
il mezzo più sicuro per farlo lo è ancora
di più. Nel mercato del DAE come altri, la
corsa al sottocosto ha fatto si che aziende e
prodotti scadenti finissero anche in un settore così delicato. Ogni giorno, Defibrillatori
di bassa efficienza vengono pubblicizzati,
promessi ed acquistati da clienti ignari, ingolositi dal prezzo e poi costretti a fare i
conti con apparecchiature di bassa qualità
ed efficienza, caratteristiche indispensabili
per un prodotto che deve sostituirsi ad un
medico quando egli non c’è. Inutile rammentare che dotarsi di un mezzo salvavita
e poterlo usare è una fondamentale que-
L
stione etica e non un modo per ottemperare al rispetto di una legge.
Questo messaggio è stato ampiamente recepito da un elevatissimo numero di persone le quali hanno scelto la strada della
Sicurezza, Professionalità e Garanzia che
solo defibtech può offrire. Oltre 200,000
Clienti soddisfatti e migliaia di vite salvate;
Questi non sono semplici numeri ma dati di
un lavoro svolto da seri professionisti. Questa è la Sunnext Defibrillatori nel mondo.
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La sicurezza nell’antincendio con i prodotti Caoduro Sicurezza e Ambiente S.p.A.: un aiuto
Un’esperienza che dura dal 1951
professionale per gli automobilisti
I
n caso di incendio, calore e fumo sono i due prodotti della
combustione che Caoduro S.p.A. affronta con professionalità
e competenza da prima del 1989, anno in cui venne pubblicata la norma UNI 9494, dando una regolamentazione a tutti
i produttori.
In questi 27 anni quest’azienda è sempre stata all’avanguardia,
sviluppando gli evacuatori di fumo e calore naturali (ENFC)
chiamati SMOKE OUT®, costruendoli con alluminio e acciaio
inox, per assicurare a questi dispositivi dormienti il perfetto funzionamento in qualunque momento. Allontanando i fumi tossici, consentono alle persone di uscire attraverso le vie di fuga e
ai soccorritori di agire in modo più efficace contro il rogo. Grazie all’abbassamento della temperatura interna dell’edificio,
inoltre, ritardano il flashover e i conseguenti danni all’edificio.
Caoduro si è così conquistata la fiducia di migliaia di clienti
che hanno installato gli SMOKE OUT nelle loro più svariate costruzioni, da edifici per la grande distribuzione, a quelli della
logistica, a teatri, sale cinematografiche, palasport, stabilimenti
industriali, infrastrutture urbane, aeroporti, ecc.
In questo caso possiamo mostrare gli effetti delle fiamme in un
negozio di un noto marchio di calzature,
in un centro commerciale in località Isola
Rizza (VR) una decina d’anni fa. L’azione
degli evacuatori posti sul tetto dell’edificio
ha evitato danni strutturali, permettendo il
ripristino dei locali in pochissimo tempo.
Il precedente riferimento agli ENFC come
dormienti indica un funzionamento solo
in caso di emergenza, quindi solitamente
raro. Nonostante siano necessari in caso
di incendio come descritto, sono spesso
visti dal committente come una spesa in
più. Ecco che, ormai da una quindicina d’anni, quest’azienda produce evacuatori a doppia funzione, abbinando
all’uso normale il sistema per la ventilazione giornaliera, movimentato ad aria
compressa o CO2, oppure elettricamente a 24V o 230V, consentendo all’utente
il ricambio d’aria interna all’edificio secondo il bisogno. Il tutto è azionato da
quadri di comando appositamente progettati, con dotazione a richiesta di cen-
Soluzioni innovative per la sicurezza stradale e la tutela dell’ambiente, senza
costi per la Pubblica Amministrazione e per gli automobilisti
E
trale vento/pioggia per una chiusura automatica in presenza
di uno di questi fattori, senza mai inibire la massima apertura
per evacuazione in caso d’incendio.
Con l’evolversi della norma UNI 9494 la gamma SMOKE
OUT si è allargata, integrando alla classica linea da tetto prodotti per applicazioni verticali, chiamati SMOKE OUT VERT®
(con prova in assenza di vento, costruiti con aperture a battente), SMOKE LAME® (con prova al vento laterale, costruito con
lame orientabili) e SMOKE SHED® (con prova al vento frontale, costruiti con barriere a scomparsa
laterali e frontale al battente). Anche in
questi evacuatori è possibile inserire il
sistema per la ventilazione giornaliera,
azionandolo sempre tramite quadri di
comando come descritto precedentemente.
Da tetto o da parete, tutti questi prodotti
sono studiati per assicurare anche un ottimo isolamento termico, garantendo così
un risparmio sui costi di climatizzazione
e riscaldamento dei locali.
Tutti i prodotti descritti sono marcati CE, a
norma UNI 12101-2, costruiti in ambiente ISO 9001 e visibili consultando il sito
www.caoduro.it.
Possiamo affermare, quindi, che Caoduro S.p.A. è da sempre leader del settore
in Italia e che la gamma di prodotti offerta, evacuatori, lucernari e cupole, è la
più completa sul mercato odierno, a cui
si aggiunge poi la progettazione, l’installazione e la manutenzione.
vitare il ripetersi di sinistri stradali nello
stesso punto a causa di un non corretto
ripristino delle condizioni di sicurezza della circolazione post incidente, avendo particolare riguardo alla tutela dell’ambiente
e alla sicurezza degli utenti della strada: è
da questo presupposto che nel 2006 è nata
Sicurezza e Ambiente, realtà unica nel suo
genere, capace di crescere negli ultimi dieci
anni, allargando la gamma dei servizi offerti e dei propri interlocutori, dagli enti proprietari/gestori delle strade a tutti i singoli
automobilisti.
Il servizio di ripristino post incidente ideato
da Sicurezza e Ambiente prevede l’intervento in emergenza di una squadra di operatori
specializzati per pulire/bonificare la porzione di strada interessata dai residui dell’incidente come olio, vetri o plastica, attraverso
procedure e protocolli operativi certificati e
con l’utilizzo di veicoli, strumentazioni e software coperti da brevetti. Il servizio è reso
a costo zero per gli Enti proprietari/gestori
delle strade in quanto i costi sono sostenuti
dalle assicurazioni garanti dei veicoli coinvolti nell’incidente. Sicurezza e Ambiente interviene su tutto il territorio nazionale grazie
ad una rete capillare di circa 600 strutture
operative collocate strategicamente sul territorio, con oltre 2500 operatori specializzati.
Questi numeri portano senza ombra di dubbio Sicurezza e Ambiente tra le best practices nel panorama mondiale della sicurezza
stradale e della tutela dell’ambiente.
L’applicazione del servizio di ripristino post
incidente ha consentito di raggiungere obiettivi quali la riduzione, fino all’azzeramento,
del tasso di sinistrosità dovuta alla mancata
attività di ripristino della sicurezza stradale,
la salvaguardia dell’ambiente danneggiato
dal verificarsi di eventi inquinanti, lo scrupoloso rispetto del controllo della filiera dei rifiuti e il ripristino della scorrevole viabilità in
tempi brevi.
L’esperienza accumulata negli anni nel settore e gli investimenti continui in ricerca e sviluppo, hanno portato Sicurezza e Ambiente
ad ideare soluzioni a disposizione di tutti gli
automobilisti interessati. Qualche esempio?
La nuova applicazione “SA Free”, innanzitutto: tramite questo utilissimo strumento si
possono attuare diverse iniziative in situazioni di sinistri stradali. Segnalare incidenti,
compilare gratuitamente il CAI digitale a seguito dell’incidente, allegando anche le foto
del sinistro, ricevere alert sonori in prossimità di zone altamente sinistrose e autovelox.
Ma c’è di più: tramite l’app sarà anche possibile ispezionare le condizioni del veicolo
in fase di rinnovo della polizza assicurativa
con la possibilità di ricevere uno sconto dalla propria compagnia assicurativa, segnalare l’incidente in tempo reale e ricevere alert
da tutti gli utenti “SA Free” entrando così nella community degli automobilisti. Infine, ma
non meno importante, ricercare in modo interattivo punti di interesse come distributori
e colonnine elettriche, concessionarie, carrozzerie e officine, parcheggi e ospedali
con pronto soccorso. A ciò si aggiunge il
servizio di assistenza telefonica della centrale operativa, attiva tutti i giorni 24 ore su
24. Insomma: trattasi di una serie di servizi, quelli offerti da Sicurezza e Ambiente,
sempre più importanti all’interno di un panorama come quello attuale. È indispensabile
saperne cogliere i vantaggi e sfruttare al meglio l’opportunità.
31
Politica e società
32
Il Sole 24 Ore
Giovedì 15 Dicembre 2016 - N. 344
Campidoglio. Il caso Muraro scuote ancora la giunta: i pm ipotizzano l’abuso di ufficio anche per l’operato da assessora
Caos rifiuti, tregua sui vertici Ama
Dg e amministratrice unica in carica almeno fino al 31 dicembre - Bagarre Pd-M5S in Consiglio
A Montecitorio. Boldrini: «Inaccettabile aggressione»
Blitz dei Forconi, finto arresto
dell’ex deputato Fi Napoli
ANSA
Ivan Cimmarusti
Manuela Perrone
co del M5S Beppe Grillo, che dovrebbe incontrare la sindaca Virginia Raggi, è gelido: «Muraro? Sono
problemi che riguardano il comunediRoma».Inassembleacapitolina si sfiora la rissa in apertura della
sedutadedicataalbilancio,conilPd
che chiede invano che la sindaca ri-
ROMA
pTregua con i vertici di Ama, la
municipalizzata romana dei rifiuti,
perché restino in sella almeno fino
al31dicembre.Subitoilbandoperla
selezione del nuovo direttore generale (l’incarico di Stefano Bina
scade il 31 dicembre). E prime proposte per il risanamento di tutte le
partecipate, che saranno illustrate
oggi dall’assessore Massimo Colomban. Il Campidoglio prova ad
arginare così il terremoto scatenato dall’addio dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro e a garantire
un minimo di continuità all’azione
amministrativa sul fronte ambiente e rifiuti.
Ma le nubi sono dense. La posizione giudiziaria di Muraro si complica, con i pm che stanno vagliando la possibilità di ipotizzare l’abuso di ufficio anche nella funzione di
assessora e non soltanto in quella di
exconsulentediAma.Ilcapopoliti-
LA LETTERA DEL PAPA
Nel ringraziare tutti i sindaci
intervenuti al summit sui
rifugiati il Pontefice scrive: il
signore non l’abbandoni in
questo momento difficile
ferisca in Aula sul caso Muraro
esponendo il cartello: «Di notte in
video, di giorno dorme».
È un vertice a Palazzo Senatorio
- cui partecipano Colomban, l’amministratrice unica di Ama, Antonella Giglio, il direttore generale
Bina, il management di Acea, la
multiutility dell’acqua e dell’energia,ealcunideputatitracuiStefano
Vignaroli - a portare all’armistizio
temporaneo e ad assicurare i piani
di breve termine per scongiurare
emergenze sul fronte ambientale.
L’amministratrice e il Dg di Ama, ai
ferri corti, accettano di rimanere
almeno fino a fine anno. Giglio, al
termine della riunione, difende la
macrostruttura di Ama, varata a
pochi giorni dalle dimissioni di
Muraro e sospettata di aver favorito dirigenti vicini all’ex assessora:
«Risponde a principi cardine basilari di razionalizzazione ed efficienza».Glistessichesarannoevocati oggi da Colomban per il futuro
delle partecipate.
Ma è proprio un valzer di poltrone nella società dei rifiuti l’oggetto
di un nuovo capitolo di indagine
della procura. Valzer che avrebbe
avuto lo scopo di acquisire un controllo diretto dell’azienda da parte
di Muraro, aggirando nelle decisioni anche gli stessi vertici della par-
tecipata. L’ipotesi che l’ex assessora abbia interferito nelle scelte di
Ama potrebbe concretizzare un
presunto abuso d’ufficio. Muraro è
già iscritta per violazione di reati
ambientali (quando era responsabile Aia degli impianti Tmb) e per
abusod’ufficio,mainriferimentoai
contratti di consulenza con la società ottenuti attraverso gli ex dominus Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, entrambi imputati nel
processo Mafia Capitale.
Nelle corrispondenze interne
all’azienda emergerebbero presunte pressioni svolte da Muraro
su alcuni dirigenti. Un caso riguarda il trasferimento in altri uffici di
nove impiegati, avvenuto a fine ottobre. La decisione è stata presa per
questionidiopportunitàdaSaverio
Lopes e Pietro Zotti, rispettivamente ex capo del personale ed ex
direttore operativo, entrambi recentemente demansionati. Successivamente l’ordine di servizio è
stato inviato al direttore generale
Bina per la ratifica. Tuttavia sull’email di Bina sarebbero arrivate
numerose comunicazioni dall’indirizzo di Antonella Giglio, in cui si
sarebbe chiesto di bloccare la decisione di Lopes. Una interferenza
che sarebbe nata su presunto impulso di Muraro e che però non è
stata tenuta in considerazione da
Bina, che ha controfirmato l’ordine
di servizio per il trasferimento dei
nove impiegati.
Sono in molti, alla luce degli
eventi, a ritenere improbabile che
Muraro possa rientrare al suo posto. E la bufera è tale che persino la
lettera inviata da Papa Francesco a
tutti i sindaci, Raggi compresa, per
ringraziarli della partecipazione al
summit sull’accoglienza dei rifugiati, il 9 e il 10 dicembre scorso, viene letta come un riferimento alla
tempesta della giunta. Quando il
pontefice prega: «Chiedo al Signoredinonabbandonarlamai,soprattutto in questo momento difficile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Campania. Le parole del governatore in un incontro con i sindaci - La reazione: «Imbarbarimento»
Servizio pubblico. Chiesta assemblea straordinaria
Istigazione al voto di scambio, De Luca indagato
Rai: il Governo dia garanzie
su risorse e lista dell’Istat
primo cittadino di Agropoli,
Franco Alfieri - a svolgere una
intensa campagna per il sì («vedi tu come Madonna devi fare,
offri una frittura di pesce, portali
sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire
qui con un voto in meno di quelli
che hai promesso» dice in uno
dei passaggi del monologo). Dopo aver acquisito la registrazione diffusa dal Fatto quotidiano, i
magistrati del pool reati contro
la pubblica amministrazione,
aprirono un fascicolo al “modello 45” dove confluiscono notizie
che non costituiscono reato.
Agli atti dei pm anche l’esposto,
presentato all'indomani della
diffusione dell’audio, presenta-
pIstigazione al voto di scam-
bio: è l’ipotesi di reato per la quale il presidente della Regione
Campania, Vincenzo De Luca
(Pd), è stato iscritto nel registro
degli indagati della procura partenopea. Si tratta dell’inchiesta
scaturita dall’audio dell’incontro avvenuto all’Hotel Ramada
di Napoli il 15 novembre, alla vigilia del referendum per la riforma costituzionale, tra De Luca e
circa trecento amministratori
locali della Campania. Nel corso
di un lungo intervento (25 minuti) il governatore, con un linguaggio colorito tale da strappare spesso risate all’uditorio, aveva sollecitato sindaci, assessori
e consiglieri - in particolare il
to dal consigliere regionale del
Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino. Ieri il fascicolo è stato
invece inserito al modello 21 con
l’iscrizione di De Luca nel registro degli indagati. De Luca, replicando alle polemiche, aveva
parlato di “reato di battuta”, sottolineando il contesto ridanciano che avrebbe caratterizzato il
suo invito, anche con laprospettazione di finanziamenti da parte del governo, a impegnarsi per
il successo del Sì. «Il livello di
imbarbarimento a cui siamo arrivati nel nostro Paese - ha scritto in serata su Facebook il governatore della Campania - lascia
ormai senza parole».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pLa Rai chiama in causa il Go-
verno sulla certezza delle risorse e l’inclusione dell’azienda
nella lista delle pubbliche amministrazioni da parte dell’Istat
(in attuazione di quanto deciso
da Eurostat).
Il consiglio di amministrazione ha chiesto un’assemblea straordinaria al ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista dell’azienda
pubblica.
Il canone scenderà da 100 a
90 euro nel 2017, «determinando rilevanti criticità delle variabili economico finanziarie in un
contesto di risorse sensibilmente diverso». La Rai vuol sa-
Cushman & Wakefield è stata incaricata dal Fondo Pensione ex Banca di Roma per la vendita dell’iconico
immobile sito a Roma in Viale Tupini 180.
L’ottima posizione nel centro dell’EUR, quartiere tra i più importanti per le attività di business e le prestigiose
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del servizio di Operazioni di lavoro
aereo con elicotteri di supporto al
sistema regionale di prevenzione e
lotta attiva agli incendi boschivi ed
al sistema regionale di protezione
civile – CIG 6836255018. Si comunica che il punto III.1.3 del bando di
gara ed il disciplinare di gara sono
stati modificati. Il nuovo termine
di ricevimento delle offerte è fissato entro le ore 13:00 del giorno
12.01.2017. Data apertura offerte
ore 09:30 del 16.01.2017. Ulteriori informazioni riportate sul sito
https://start.e.toscana.it/regione-toscana/.
Rettifica trasmessa alla GUCE il
07.12.2016.
IL DIRIGENTE RESPONSABILE
Ing. Riccardo Gaddi
COMUNICAZIONE
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Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
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Tel. 0207 8734051 - Mob. 07817780785
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pere anche dal Governo se sarà
esclusa dalla lista dell’Istat e dai
suoi effetti, altrimenti il funzionamento dell’azienda sarà
compromesso. Così come il cda
ha chiesto, per ora invano, un
parere al Mef sull’estensione o
meno del tetto dei 24omila euro
ai collaboratori artistici. Rai
che non sa la durata della proroga dell’attuale concessione e
non può, quindi, definire un
Piano industriale, senza conoscere gli eventuali oneri di quella nuova. Il Piano dell’informazione è solo una proposta, che
contiene aspetti positivi e negativi, secondo il cda della Rai.
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Fra bullismo e show
Follia
squadrista
di Paolo Pombeni
stampo grillino». La presidente
della Camera, Laura Boldrini, in
un tweet ha espresso solidarietà
«per l’inaccettabile aggressione»
e si è augurata che «gli autori ne rispondano al più presto».
Solidarietà via Twitter anche
dal capogruppo di Forza Italia alla
Camera, Renato Brunetta: «Delinquenti vengano assicurati a
giustizia. A furia di gettare benzina sul fuoco...». Così come dal capogruppo Pd alla Camera, Ettore
Rosato: «Irresponsabile chi pensa che la politica debba essere farsa, insulti e aggressioni». E se il
presidente del gruppo Misto alla
Camera Pino Pisicchio invita ad
«abbassare i toni», Silvia Fregolent, vice-presidente del gruppo
Pd alla Camera, parla di «clima
pericoloso».«Fermiamocifinché
siamo in tempo, le accuse gratuite, gli insulti, gli inviti a bombardare il Parlamento, i “fate schifo” urlati a ogni proposta di legge... prima o poi trovano qualcuno che li
prende sul serio» commenta il
presidente dei deputati di Ap,
Maurizio Lupi. «Ai cittadini deve
essere garantito “sempre” il diritto al dissenso e alla protesta, ai
parlamentari della Repubblica
deve essere “sempre” garantita la
libertà e la libera circolazione, ai
delinquenti e agli squadristi deve
essereimpeditaognipossibileiniziativa e azione» dice Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Bloccato davanti alla Camera. Osvaldo Napoli aggredito dai “Forconi”
pUn gruppo di attivisti del Mo-
vimento “9 Dicembre Forconi”,
guidato dall’agricoltore pontino
Danilo Calvani, ha aggredito ieri
mattina l’ex deputato di Forza Italia e attuale capogruppo di Fi in
Consiglio comunale a Torino,
Osvaldo Napoli, a due passi dalla
Camera dei Deputati.
I militanti si erano dati appuntamento in piazza Montecitorio
per protestare contro il governo e
con l’intento di “arrestare” un politico. Una volta riconosciuto Napoli, gli hanno letto un articolo del
codice penale e hanno tentato di
bloccarlo.Solol’interventodeicarabinieri è riuscito a “liberare” l’ex
deputato, che poi si è rifugiato in
unbar.«Sonosolodeidelinquenti
incalliti - ha commentato l’ex parlamentare-èunabruttavicenda».
«Neanche sapevano chi io fossi ha aggiunto - avrebbero fermato
qualunque politico. Sono solo dei
delinquenti». Alcuni degli attivisti sono stati portati in commissariato per l’identificazione. Undici
di loro sono stati denunciati: l’accusa è di manifestazione non autorizzata. Al vaglio degli investigatoriancheivideoadisposizione
per individuare eventuali responsabili di violenza privata. Immediata la solidarietà all’esponente
di Forza Italia, da parte di tutte le
forze politiche. A cominciare dal
Pd,cheperboccadelsenatoreStefano Esposito ha parlato di «frutti
della campagna populista di
U
n episodio di ordinaria
follia squadristica è
quello che è accaduto
all’onorevole Osvaldo Napoli.
Un gruppetto di esaltati che
pensano ad un presunto grande gesto a mezza via fra il bullismo e lo show: indipendentemente dalle vere colpe che la
politica certamente ha, si prendono sul serio le sciocchezze
che si dicono sul Parlamento illegittimo, i politici tutti delinquenti , il diritto del popolo ad
avere l’ultima parola. Il tutto
naturalmente a pro del social
network di turno, perché ormai
è alla fasulla realtà virtuale
che si abbeverano molte persone.
Non c’è da meravigliarsi se
da questo magma spuntano
esaltati che credono sia venuta
l’ora di un momento di gloria,
cioè di notorietà: abbiamo finalmente fatto quel che tanti
invocano e di noi parleranno
Tv e giornali, ma soprattutto i
social che tutto amplificano e
tutto celebrano.
Naturalmente questo è possibile perché tanto non si paga
pegno, o meglio ci si illude che
non lo si pagherà.
Stracciarsi le vesti e condannare lo squadrismo dilettante
serve a pochissimo. Bisogna
prosciugare l’acqua in cui prosperano i mondi rovesciati di
cuisinutrequestagente.Equell’acqua, paludosa, copre superfici più vaste di quanto pensiamo. Cominciare la bonifica
è operazione urgente.
Il Sole 24 Ore
Giovedì 15 Dicembre 2016 - N. 344
33
34 Commenti e inchieste
Il Sole 24 Ore
Giovedì 15 Dicembre 2016 - N. 344
Lettere
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SOCIAL MEDIA EDITOR: Michela Finizio, Marco lo Conte
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PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 Ore S.p.A.
PRESIDENTE: Giorgio Fossa
VICE PRESIDENTE: Carlo Robiglio
AMMINISTRATORE DELEGATO: Franco Moscetti
Il «derby italiano»
e l’incognita europea
NUOVO PRESIDENTE ALL’EUROPARLAMENTO
di Adriana Cerretelli
S
embra incredibile, visto che di crisi irrisolte ne ha già
accumulate più che abbastanza. Eppure oggi è concreto il rischio che, tempo un mese, di crisi in Europa se ne
aggiunga un’altra, questa volta istituzionale. Arena, la corsa
alla presidenza dell’europarlamento di metà legislatura.
Caso vuole che, salvo sorprese, il 16 gennaio saranno due
italiani a contendersi la poltrona: Antonio Tajani, il candidato dei popolari, e Gianni Pittella, quello dei socialisti. Entrambi eurodeputati di lungo corso, uno è l’attuale primo vice-presidente dell’assemblea eletto nel 2014 con 452 voti su
un totale di 751, l’altro è il capogruppo dei socialisti.
Salvo rare eccezioni, finora la scelta è avvenuta senza suspence né storia, secondo una consolidata liturgia dell’alternanza, scolpita in precisi accordi di legislatura tra i due
pesi massimi dell’aula, popolari e socialisti appunto.
Anche questa volta c’era un patto ma è saltato. Nel 2014
i popolari accettarono di permettere al socialista Martin
Schulz di cumulare due mandati consecutivi alla presidenza, dietro l’impegno a passare la mano nella seconda
parte della legislatura. Al momento della staffetta Schulz
ha preteso però di restare al suo posto per un terzo mandato adducendo la necessità di mantenere l’equilibrio politico ai vertici delle istituzioni Ue: oggi alla testa di Commissione e Consiglio ci sono due popolari, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk. Parlamento e ministro degli Esteri sono a guida socialista.
I popolari hanno risposto no, rivendicando il rispetto
dell’accordo e ricordando che in passato le tre maggiori
istituzioni Ue sono già state tutte targate Ppe, primo gruppo politico europeo oggi con 216 deputati contro i 189 socialisti. Assurto nel suo quinquennato a vero dominus politico
del parlamento e al tempo stesso artefice di una solida intesa inter-istituzionale con la Commissione Juncker, Schulz
ha preso male il rifiuto: annunciando immediatamente dimissioni e rientro in Germania ma anche, secondo chi lo conosce bene, giurando ritorsioni.
Vero o no, resta che Pittella, il quale finora aveva seguito
senza eccepire la linea Schulz della grande coalizione, ha deciso di rovesciare il tavolo: «La vecchia alleanza è finita perché non c’è più Schulz e non per colpa nostra. La via giusta
oggi è la polarizzazione tra conservatori e progressisti per
rivitalizzare il parlamento e ridurre le forze euro-fobiche».
Il discorso non farebbe una grinza se esistesse una solida
maggioranza alternativa. Ma per ora non c’è. C’è invece
l’esercito di nazionalisti e euroscettici, oltre un quarto dell’emiciclo, incontrollato, imprevedibile e dedito al gioco allo sfascio europeo.
In questo scenario, le coalizioni spot sui singoli dossier, la
strada indicata da Pittella, diventano puro azzardo. Con alcune aggravanti: la rottura della grande coalizione non solo
consegnerebbe il parlamento all’ingovernabilità cronica
frantumandone il peso istituzionale che già non brilla ma indebolirebbe la Commissione Juncker, che perderebbe una
spalla istituzionale certa: regolarmente strapazzata dai Governi, che ne diffidano e vorrebbero ridurne i poteri, finora
ha potuto resistere alle pressioni, anche facendo squadra
con il parlamento guidato da Schulz.
Dallo scontro tra popolari e socialisti potrebbe dunque uscire un esito paradossale: il rafforzamento dei
Consiglio, il braccio armato dell’Europa intergovernativa, che è proprio quello che giustamente parlamento e
Commissione non cessano di condannare perché esprime la legge del più forte, la Germania, e a solidarietà e
crescita antepone il rigore.
Se poi il risultato portasse addirittura un timbro italiano, la contraddizione con il modello di Europa fin qui
perseguito dal nostro paese sarebbe ancora più stridente
e incomprensibile.
Succederà? C’è un mese per scongiurare l’Europa della
bagarre e dell’ingovernabilità istituzionale recuperando
quella del consenso: noiosa e poco seducente ma capace di
assicurare un pezzo di stabilità rara nell’Europa multicrisi.
All’indomani dell’investitura, Tajani ieri ha detto di voler
«costruire ponti e consenso il più largo possibile per avvicinare parlamento e Europa ai cittadini». Non sarà facile. Però
la guerra rischia di avere effetti boomerang: eleggere alla
presidenza un terzo incomodo, magari il liberale Guy Verhofstadt. Conviene ai due maggiori candidati italiani? Forse solo Schulz potrebbe esserne soddisfatto, ammesso che
sia davvero animato da sete di vendetta.
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in tutte le “stagioni”, anche tra
vent’anni. Auspico poi, che, insieme
alla nuova legge, siano inseriti
accorgimenti e regole tali da non far
crollare nell’abisso della disaffezione
la classe parlamentare e la stima
nella politica in genere: penso al
vincolo di mandato per tutto il
periodo della legislazione, un termine
massimo di due mandati elettorali per
deputati e senatori, l’eliminazione
totale di privilegi quali ad esempio il
vitalizio dopo pochi anni di servizio. È
tempo di maturità. I cittadini l’hanno
dimostrato il 4 dicembre; ora tocca
alle Camere.
Stefano Masino
Asti
@guidogentili1
Prende forma la nuova Curia di Francesco
Chiuso ieri il consiglio dei cardinali che aiuta il Papa nella gestione dello Stato
LAPRESSE
di Carlo Marroni
N
elle leggi del Vaticano non è
prevista l’indizione di un referendum in caso di riforma della Costituzione (che esiste).
Ma Francesco esercita i suoi pieni poteri
con il confronto, lasciando spazio al dibattito. È il metodo gesuitico del discernimento: ascolta tutti, anche senza interrompere, e poi decide. Da solo. Lo ha
sempre fatto. È accaduto, e forse questo è
l’esempio più lampante, nel lungo processo del Sinodo sulla famiglia, dove è
stato lasciato spazio a tutte le posizioni,
anche a quelle più accanite contro le
aperture verso le “famiglie ferite”, sfo- La battuta. «Non fatemi gli auguri di compleanno in anticipo, porta jella» ha detto ieri il Papa
ciate poi nei recenti “dubia” dei quattro
cardinali conservatori, a cui il Papa natute finite sui giornali con modalità da Va- curiali. Al momento dell’elezione di
ralmente non risponde.
E succede da oltre tre anni all’interno tileaks. Se, quindi, il capitolo finanze Francesco emerse l’idea che questo podel C-9, il consiglio dei cardinali scelti da sembra che debba ancora trovare una tere – di cui godeva dai tempi di Paolo VI
Bergoglio per assisterlo nel processo di sua forma definitiva, al momento appa- e via via cresciuto nei decenni fino ad arriforma della Curia Romana: al suo inter- re certo che nella nuova Curia resterà rivare alle “crisi” del periodo di Tarcisio
no sono rappresentate non solo aree geo- centrale la Segreteria di Stato, il cuore Bertone sotto Benedetto XVI – dovesse
essere ridimensionato a funzioni più ingrafiche differenti ma anche diverse sen- del “governo” pontificio.
Ieri si è chiusa la sessione periodica ternazionali e di una non ben mai precisibilità e orientamenti, tanto che ad un
certo punto il consiglio sembrò trasfor- del C-9 – di cui è membro il segretario di sata “segreteria papale”. E infatti qualcomarsi in una specie di foro ristretto dei Stato, cardinale Pietro Parolin, di gran sa era accaduto in questo senso, con l’inilunga il più autorevole e fidato collabo- ziale disegno della potente super-segrepotenziali conflitti nel Sacro Collegio.
In ogni caso le riforme ci sono state: la ratore di Francesco – in cui è stata ribadi- teria economica. Ma poi - grazie anche
principale (e più problematica) è stata ta la funzione di “coordinamento” della all’esperienza di questi ultimi due anni quelle delle finanze, con la nascita della Segreteria di Stato, che si può dire as- si è arrivati a confermare il ruolo assoluSegreteria dell’Economia, che inizial- sommi le funzioni di presidenza del tamente preminente, anche se non è
mente aveva assunto dei poteri molto Consiglio e ministeri dell’Interno e degli escluso che nella prossima costituzione
forti, poi in buona parte tolti, in un con- Esteri, con forti competenze dirette apostolica - che riscriverà le regole della
testo di sconti aspri tra cardinali e spara- quindi praticamente in tutte le funzioni vigente Pastor Bonus – qualcosa potreb-
be cambiare. La riforma ad ogni modo
marcia, con il caveat papale che nessuno
deve perdere il posto di lavoro: sono stati
creati nuovi dicasteri che hanno accorpato prima le strutture su Laici, Famiglia
e Vita - con a capo il cardinale americano
Kevin Farrell - e poi quello per lo Sviluppo umano integrale – alla guida il cardinale africano Peter Turkson – all’interno
del quale il Papa manterrà la “delega” diretta sui migranti. Inoltre è stata istituita
la Segreteria per l’Informazione – prefetto monsignor Dario Edoardo Viganò
– che ha accentrato tutte le funzioni dei
media, a partire da Radio Vaticana e dalla sala stampa.
Ma si sta mettendo mano anche in altri
dicasteri, molto sensibili: Dottrina della
Fede, Propaganda Fide, Vita Consacrata,
Cause dei Santi, Congregazione dei Vescovi e Chiese Orientali, tutti ministeri
con portafoglio, dotati di forti strutture e
con a capo cardinali influenti in alcuni
casi critici della linea di Bergoglio. E in
mezzo al processo di riforma ci scappa
anche di discutere di affari correnti: il
consiglio per l’economia – guidato dal
cardinale tedesco Reinhard Marx, membro del C-9 – ha approvato il bilancio preventivo per il 2017, mentre il prefetto per
l’economia cardinale George Pell (anche
lui dentro l’organismo) ha assicurato che
la pubblicazione di quello consuntivo
per il 2016 arriverà presto, un po’ in ritardo sui tempi, ma senza il rischio di incorrere nell’esercizio provvisorio.
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Compleanno. Sabato 17 dicembre ricorreranno gli 80 anni di un Papa già dentro la storia
Il «realismo di Dio» che ispira Bergoglio
di Marco Roncalli
«I
giorni dei nostri anni arrivano a settant’anni; / o, per i più
forti, a ottant’anni…», così
secondo il Salmo 90,10 lontano dalle odierne statistiche. A questa
tappa è giunto Jorge Bergoglio, come
del resto quasi tutti gli ultimi dieci pontefici dall’alba del ’900 ad oggi, ad eccezione di Benedetto XV e Giovanni Paolo I (Pio X l’aveva sfiorata).
Ottant’anni di vita e, fra poco, quattro
di pontificato: forse sufficienti a tracciare un bilancio o, almeno, a verificare quel
che scrivevamo alla vigilia del conclave
riferendo quanto si sussurrava su di lui
all’ombra del Cupolone: «Gli basterebbero quattro anni per cambiare le cose».
E qui le «cose» hanno nomi precisi.
Si chiamano riforma della Curia (si
veda l’articolo sopra), sinodalità e collegialità, risanamento finanziario e sobrietà, ecumenismo e purificazione
della memoria, relazioni interreligiose
e dialogo con il mondo contemporaneo,
rifiuto della teologia politica e di usi impropri della religione, difesa dei diritti
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Domenico Rosa
La legge elettorale è sì importante e
costituisce oggi una condizione irrinunciabile prima di tonare al voto, visto che al momento abbiamo
due meccanismi diversi per Senato
e Camera.
Tuttavia la nostra storia politica ci
ricorda che da sola la legge elettorale
non è la bacchetta magica che apre la
porta ad un sistema di democrazia
compiuta ed efficiente.
Ora monta la nostalgia per il sistema proporzionale. Mi pare un ritorno
al passato da evitare. E prima di infilarci nel tunnel di un dibattito infinito,
sarebbe allora opportuno, a mio giudizio, valutare l’idea di riproporre il
Mattarellum (da nome del relatore alla legge, quel Sergio Mattarella oggi
Presidente della Repubblica). Il Mattarellum è un sistema misto a prevalenza maggioritaria introdotto dopo il
referendum del 1993 che decretò a
grandissima maggioranza la fine del
proporzionale .
Funzionò per le elezioni del 1994,
1996 e 2001 e fu poi sostituito dal Porcellum del leghista Calderoli. Oggi, alla stessa Lega ( e non solo) non dispiacerebbe il ritorno a quel sistema. Ci si
potrebbe ragionare in concreto.
IL PROCESSO DI RIFORMA DEL VATICANO
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includere per favore nome,
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L’
esito e la massiccia
partecipazione al referendum
del 4 dicembre scorso sono
rivelatori di un fatto: agli italiani
piace esprimersi quando i concetti
sono chiari. La chiave per uscire dalla
crisi e dallo stallo politico è una sola e
si chiama “Legge elettorale”.
Personalmente vorrei una legge
elettorale degna della nostra
Costituzione: scritta bene e semplice
da capire. Un errore da non
commettere, secondo me, è quello di
concepire il testo di questa nuova
legge (speriamo duratura e
definitiva) in funzione del temuto
movimento di Grillo e del
tripolarismo attuale (destra, sinistra
e M5S). Una delle scommesse del
nascente governo Gentiloni, con la
concertazione possibilmente di tutte
le forze parlamentari, dev’essere
proprio questa: scrivere una legge
elettorale chiara e duratura nel
tempo, cioè che possa essere applicata
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Il sistema proporzionale
non è la soluzione,
meglio il Mattarellum
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dei migranti e delle periferie del mondo,
pastorale della famiglia, ricerca della
pace e condanna del commercio di armi, rispetto del creato e critica ai paradigmi tecnocratici dominanti.
Temi sui quali Francesco è intervenuto con parole ferme e fatti dirimenti, affidandosi alla preghiera, cogliendo il senso trascendente che pulsa nella vita dei
poveri, attirandosi l’appellativo di papa
«rivoluzionario». Sino ad essere acclamato da molti e criticato da altri che gli
rinfacciano la responsabilità delle tensioni legate a qualsiasi cambiamento, il
suo privilegiare l’avvio di processi invece che l’occupazione di spazi. Non accettando la sua «teologia del popolo» ritenuta antidoto superato, respingendone
il ridimensionamento dell’attenzione ai
temi bioetici o l’accentuato attaccamento a quelli sociali, come pure il disicanto
sui «valori non negoziabili» da lui collocati da papa Bergoglio su un piano subordinato al mistero centrale del cristianesimo: l’annuncio - senza esclusioni dell’amore misericordioso di Dio.
In questo quadro il profilo di Francesco spicca con nitidezza. E il primo papa
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gesuita con la sua idea di riforma della
chiesa alquanto ignaziana, come pure il
primo vescovo di Roma a non aver partecipato al Vaticano II, mostra di rileggere ogni giorno pagine del Vangelo,
dialogando con la storia nella luce sprigionata da quell’assise, indicandoci
l’unica rivoluzione possibile, ben spiegata da Péguy nel suo Avertissement:
quella di chi torna ad attingere alla sorgente pura all’origine dell’esperienza
cristiana. È questa l’acqua che con lui ha
travolto porte chiuse da tempo, distrutto muri, lavato piaghe spirituali e materiali, in uno spirito di servizio come cifra del ministero petrino, richiesto del
resto a vescovi e cardinali da lui scelti
secondo questi criteri.
Nella consapevolezza del non poco
che resta da fare «in casa» e «fuori»,
Francesco inanella un altro anno. Ancor
timide le aperture sul ruolo della donna
nella Chiesa, ancor attesi i chiarimenti
richiesti sull’applicazione concreta di
passaggi cruciali di documenti come
Amoris laetitia o Laudato si’. Almeno
quattro le questioni che aspettano i suoi
sforzi di «leader credibile»: il processo
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di pace in Siria e Medio Oriente (per tutelare ormai non solo i cristiani da ciò
che islam non è); quello di distensione
tra Russia e Occidente (ripartito con
l’abbraccio a Kirill); la libertà per i cattolici cinesi (che solo piene relazioni diplomatiche potranno garantire); l’accompagnamento nel dopo Obama dei
Paesi dell’America Latina (e di Cuba
fuori dall’isolamento).
Punto di riferimento di ogni orientamento pastorale o scelta diplomatica
resta in ogni caso, per lui, la dimensione
dell’incontro tra Dio e uomo, e tra uomini di ogni cultura. Francesco coglie anche qui quel «realismo di Dio» vera risposta a chi fa del cristianesimo una
proposta astratta, a chi lo riduce ad
un’etica, o ad uno specchio autoreferenziale, dimenticando che il compito
essenziale della Chiesa ieri come oggi è
ripresentare Cristo nel mondo, cercando l’unità nella diversità. Bergoglio
continua a farlo pronto a sopportare le
conseguenze dalle scintille provocate
saldando dottrina e pastorale, misericordia e giustizia, legge e coscienza,
non più ignorando «la vita reale» delle
persone più deboli. Ancora a loro, è facile immaginare, riserverà gesti di attenzione, pur sommerso da messaggi
augurali che facciamo anche nostri.
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IL DIBATTITO E LE IDEE
La sfida
di un costruire
«sociale»
nel dopo sisma
di Marco Marcatili
e Massimiliano Colombi
A
ncora trema la terra. Troppo
forte è la disperazione di chi ha
perso tutto e la paura di chi teme
un coinvolgimento ancor più
radicale. Dopo il terremoto, il pensiero e lo
sguardo di analisti economici e sociali
devono essere già connessi alla necessità
di una “ricostruzione di luogo” per creare
futuro e nuove economie. Il bisogno di
casa di chi l’ha persa e l’attaccamento alla
casa di chi teme di perderla sono due
evidenti marcatori della necessità di
ripensare il senso dell’abitare. Torna in
primo piano quanto per il 72% degli italiani
possessori di casa sia più orientato all’idea
di casa come asset economico e sempre
meno capace di operare un vero e proprio
“capovolgimento” per cui «la casa non è
una tana e l’economia non è il business» (S.
Petrosino). Nel dibattito pubblico è
emersa l’idea di ricostruire “tutto come era
prima”, quasi a voler dimostrare una
capacità di resistenza senza manifestare
una disponibilità ad apprendere
dall’esperienza. Coltivare una riflessività
sul nostro abitare e costruire potrebbe
aprire inediti spazi di trasformazione delle
nostre comunità e città.
Il Governo ha deciso di istituire il team
Casa Italia, per un piano sulla prevenzione
e messa in sicurezza del territorio. Un
lavoro complesso che entro l’estate 2017 si
prefigge di creare un database nazionale
sulle tipologie di edifici e la loro
esposizione ai rischi (sismico,
idrogeogologico), ma che non
sembrerebbe cogliere l’occasione della
trasformazione territoriale di questi
patrimoni critici. Il terremoto, infatti, non
ha colpito solo le nostre “tane”, ma il
nostro essere urbs (struttura fisica), civitas
(realtà sociale) e polis (sistema di
governo). La ricostruzione, quindi, non
può che interessare gli elementi
strutturali, la dimensione comunitaria, la
capacità di esercitare una governance
adeguata. Le conoscenze acquisite ci
consentono di valutare dove è meglio non
ricostruire e dove è necessario un diverso
costruire, oltre che una comparazione tra
le diverse azioni post-terremoto del
recente passato. Una visione dinamica del
rapporto tra casa, condizioni socioeconomiche dei suoi abitanti e prospettive
di investimento aprirà un dibattito non
solo sul “come” ricostruire, ma anche sul
“cosa”. «Quale casa, per quali italiani?» è la
domanda a partire dalla quale si potrà
aprire un “ricostruire sociale” in forte
connessione alle nuove esigenze delle
diverse componenti della comunità. È in
questa prospettiva che, oltre al prezioso
lavoro dei tecnici di Casa Italia, dovrà
aprirsi un ricco dialogo per comprendere
quale tipo di abitare potrà accogliere i
tanti anziani che abitano stabilmente i
luoghi dell’epicentro, potrà essere
attraente per chi sceglierà nuovamente
quelle località come luoghi di vacanza, o
ancora in quale contesto e per quali
funzioni ricostruire i nuovi edifici.
Riscostruire sociale allora richiede un
approfondimento dell’aggettivo. Sociale
in relazione al processo di partecipazione
dei cittadini. Sociale in relazione alla
capacità di interpretare le nuove domande
di persone al limite tra autonomia e nonautosufficienza. Sociale in relazione a un
“pacchetto di servizi” (socio-sanitari,
culturali, etc) che possono coniugare una
convivenza tra spazi privati collettivi.
Sociale in quanto capace di offrire una
chance a coloro che da soli non
riuscirebbero mai a pagare un affitto o a
sostenere una rata di un mutuo. Sociale
perché crea una prospettiva
intergenerazionale in cui giovani e anziani
possono agire in reciprocità e scoprirsi
buoni compagni di viaggio. Sociale perché
capace di offrire un’infrastruttura
tecnologica che supera il digital divide
territoriale.
In questo contesto non sentiamo
l’esigenza di fare i ragionieri sui 6 miliardi
di investimenti pubblici per la
ricostruzione e i 20 milioni per il Piano
Casa Italia, ma condividiamo la
straordinaria opportunità di operare
nuove trasformazioni che sfidano le
capacità di un’intelligenza collettiva. Un
genius loci che a volte ha prodotto vere
opere d’arte e in altre ha mostrato limiti
nella capacità di relazione positiva con
l’ambiente. Perché questa sia davvero una
ricostruzione sociale abbiamo davvero un
gran bisogno di azioni esemplari.
Marco Marcatili è responsabile Sviluppo Nomisma Area
immobiliare, territorio, ambiente;
Massimiliano Colombi è advisor Nomisma e Università
Cattolica del Sacro Cuore
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Il Sole 24 Ore
Giovedì 15 Dicembre 2016 - N. 344
La guerra in Siria
DIPLOMAZIE AL LAVORO
L'esercito di Bashar al-Assad (foto)
ha riconquistato quasi tutti i quartieri
occupati dai ribelli e da migliaia di civili.
mettendo forse la parola fine a una
battaglia che dura dal 19 luglio del 2012
Preoccupazione. Si teme per la sorte di oltre 50 mila persone
intrappolate. L’Onu ha già parlato di «crimini contro l’umanità»
Aleppo, salta l’evacuazione dei civili
L’unica certezza. La conquista di Aleppo non metterà fine alla guerra
Assad userà la vittoria
per restare al potere
La tregua concordata da Russia e Turchia non regge. Il ruolo dell’Iran
EPA
di Roberto Bongiorni
D
ovevano partire già ieri mattina all’alba, su una serie di bus che avrebbe trasportato migliaia di ribelli e i
loro familiari dai quartieri orientali
di Aleppo alla città di Atareb, enclave sotto il
controllo degli insorti.
Ma i numerosi pullman verdi, della ditta
cinese King Long, hanno atteso per ore a ridosso dei quartieri orientali ancora in mano
ai ribelli, per poi tornare vuoti così come erano arrivati.
La tregua concordata da Russia e Turchia,
annunciata martedì, e che doveva sancire la fine della lunga battaglia di Aleppo, è solo sospesa oppure è già fallita?
In un primo tempo era corsa voce che sarebbe stato il Governo siriano, che peraltro
non ha rilasciato commenti ufficiali, ad aver
chiesto la contestuale evacuazione dei suoi
soldati e dei civili feriti in quelle città della Siria ancora circondate dai ribelli. Resta il fatto
che quello che doveva essere un accordo di 24
ore, in teoria capace di mettere la parola fine
alla battaglia di Aleppo, ma soprattutto di
permettere di soccorrere 50mila civili che
versano in condizioni disperate, potrebbe
non aver funzionato. Se la notte la città era silenziosa, già da ieri mattina l’esercito siriano
ha ripreso a bombardare gli ultimi quattro
quartieri orientali di Aleppo ancora controllati dai ribelli.
Ognuno naturalmente ha offerto la sua versione. E secondo fonti militari russe, citate
dall’agenzia Tass, sarebbero stati i ribelli, e
non le forze fedeli al regime di Damasco, a violare il cessate il fuoco ad Aleppo, ostacolando
le operazioni di evacuazione dai quartieri
orientali su cui era stato raggiunto l’accordo.
«Quando i veicoli sono arrivati nel luogo di
imbarco concordato, i militanti hanno aperto
il fuoco», hanno affermato le fonti russe, spiegando che l’attacco ha indotto il regime a reagire. Altre fonti addossano la responsabilità
alle milizie iraniane (alleate del regime) .
«L’Iran - sostiene “Orient TV” , canale vicino
all’opposizione siriana- è intervenuto intenzionalmente per bloccare l’accordo di cessate
di Roberto Bongiorni
N
Cumulo di rovine. Persone in fuga dalla città di Aleppo, città simbolo della guerra in Siria
il fuoco ed evacuazione di Aleppo, facendo sì
che i suoi terroristi bloccassero l’uscita dei civili e dei combattenti dell’opposizione».
Teheran, sempre secondo “Orient TV” che cita fonti sul terreno, starebbe cercando di introdurre nuove condizioni nell’accordo su
Aleppo, come l’evacuazione dei villaggi sciiti
di Kafraya e al-Fou’a nella provincia di Idlib. In
particolare, le forze legate all’Iran avrebbero
colpito con la loro artiglieria i quartieri al-Ansari, al-Mashhad, al-Sukkari, al-Zibdiye e alIza’a, facendo vittime tra i civili.
Al di là delle differenti versioni, la maggiore
preoccupazione resta la sorte dei 50mila civili
rimasti intrappolati in un’area ormai ridotta
CONFUSE RICOSTRUZIONI
Secondo fonti militari russe
sarebbero stati i ribelli a violare
il cessate il fuoco ostacolando
le operazioni di evacuazione
dai quartieri orientali della città
ad un cumulo di macerie di appena 2,5 km quadrati. Infreddoliti, senza elettricità, cibo e acqua potabile, sarebbero tenuti in ostaggio come scudi umani dai miliziani del gruppo filo
qaedista Fateh al-Sham, conosciuto prima come fronte Jabath al-Nusra. I drammatici appelli lanciati via tweet dalla popolazione, anche da bambini, stanno facendo il giro del
mondo. Già martedì erano circolate denunce
di esecuzioni sommarie contro i civili da parte
delle forze del regime e delle milizie che le appoggiano. Senza esitazioni le Nazioni Unite
hannosubito parlato di «crimini contro l’umanità»: già prima di ieri 83 persone sarebbero
state uccise a sangue freddo dalle forze lealiste, tra cui 11 donne e 13 bambini. «Siamo estremamente preoccupati per la sorte dei civili intrappolati in quell’inferno. Non hanno alcun
rifugio sicuro. Abbiamo testimonianze che
raccontano di persone uccise a sangue freddo
nelle proprie abitazioni e per le strade mentre
cercavano di fuggire», ha precisato Rupert
Colville, portavoce Onu per i diritti umani.
Ora la diplomazia è al lavoro. Per far sì che il
tentativo per far evacuare i ribelli e i civili sia
solo un ritardo imprevisto, e non una rottura
della tregua. Ma i tentativi appaiono scomposti. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan
ed il presidente russo Vladimir Putin hanno
comunque concordemente auspicato la cessazione delle violazioni della tregua ad Aleppo. Sottolineando l’importanza dei «corridoi
umanitari» per queste operazioni, Erdogan
avrebbe ribadito a Putin che la Turchia è pronta ad adottare qualsiasi misura per fornire aiuto umanitario alla popolazione e ripari temporanei per chi fugge da Aleppo.
Quanto mai attivo, il ministro degli Esteri
russo, Serghey Lavrov, prima ha conversato
con il segretario di Stato americano, John Kerry, attribuendo il fallimento del piano di evacuazione ai ribelli di Fateh al-Sham. Poi ha parlato con il ministro iraniano degli Esteri Javad
Zarif. Ma l’impressione è che la la diffidenza
tra i belligeranti sia arrivata a un punto tale che
sarà difficile sperare in una soluzione diplomatica rapida per evacuare la popolazione.
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on è cambiato nulla, o quasi
nulla. La rottura della tregua
annunciata martedì sera non
significa affatto che Aleppo
non sia caduta. Semplicemente il momento in cui il regime di Damasco isserà
la sua bandiera su tutti quartieri della città simbolo della guerra civile siriana è
stato rimandato solo di qualche giorno,se
non di qualche ora. Un manipolo di guerriglieri, per quanto determinati, non può
opporre resistenza contro le forze messe
in campo dal regime del presidente siriano Bashar al-Assad. Peraltro appoggiato
dai martellanti – e decisivi – bombardamenti dell’aviazione russa.
I ribelli sono stremati, senza munizioni, circondati e chiusi come topi in quattro quartieri. Se decidessero di resistere
non avrebbero possibilità. Il fallimento
della tregua per far evacuare i miliziani e
le loro famiglie, oltre a soccorrere 50mila
civili rimasti imprigionati, rappresenta
però l’ennesimo episodio che segnala
quanto sia difficile mettere d’accordo
due belligeranti quando, in realtà, in questa guerra a combattere sono una pluralità di milizie, con interessi divergenti se
non opposti, e quando sono stati risucchiati in questo pantano molti attori regionali, anch’essi con interessi diversi in
seno alla stessa coalizione.
Ecco perché l’imminente caduta di
Aleppo, per quanto segni una grande
svolta in favore del regime, non metterà
la parola fine alla guerra. In Siria c’è ancora l’Isis. Per quanto indebolito, i suoi jihadisti controllano ancora larghe porzioni
del territorio e di recente sono perfino
riusciti a riconquistare Palmira. L’opposizione armata, ormai confinata nella
provincia nord-occidentale di Idlib, nel
Goutha e a Daraa, nel sud, è sempre stata
un coacervo di milizie con interessi divergenti, a volte rivali. Se il gruppo filo
qaedista Fateh al-Sham è la forza più organizzata, vi sono ancora milizie salafite,
ed altre più moderate. La loro disomogeneità è un serio ostacolo al raggiungimento di qualsiasi, credibile tregua.
Molto più compatto militarmente, il
fronte di Assad vede come protagonisti
potenze che non hanno per forza gli stessi
obiettivi. Il fallimento della tregua di lunedì è stato imputato da alcune fonti all’Iran. Nella fattispecie alle milizie iraniane, o a quelle che prendono ordini da
Teheran. E che avrebbero voluto in cambio dell’evacuazione dei ribelli da Aleppo, la contestuale evacuazione dei villaggi sciiti di Kafraya e al-Fou’a nella provincia di Idlib, assediate dai gruppi più estremisti dei ribelli. Insomma ognuno ha le
sue rivendicazioni. L’Iran peraltro non
deve aver gradito che la tregua annunciata lunedì sia stata concepita da Russia e
CONSEGUENZE
Euforico per i successi militari
è probabile che il leader siriano
rimandi il processo di transizione
democratica tanto voluto
dalla Comunità internazionale
Turchia, che se ne sono fatte garanti. E arriviamo alle due potenze sunnite invischiate nel conflitto. È improbabile che
Ankara e Riad assistano senza far nulla alle nuove offensive annunciate dal regime. E che accettino una vittoria totale di
Assad in Siria.
Cosa accadrà allora?
Euforico per i recenti successi militari
è probabile che Assad rimandi, se non annacqui del tutto, il processo di transizione democratica tanto voluto dalla Comunità internazionale. Probabilmente la Siria resterà spezzata, orfana di parti del
suo territorio dove saranno i ribelli a dettare legge. E vittima di unalunga stagione
– forse anni – di insurrezione a bassa intensità. Un habitat congeniale per l’Isis.
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