Giornalino online Dicembre - versione Tablet

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Transcript Giornalino online Dicembre - versione Tablet

Il giornalino
edizione digitale, versione per tablet • n. 7 - dicembre 2016
dell’Ospedale Civile di Vigevano
In primo piano:
Accadde in Germania
Regolamento prenotazioni
Balla, balla, ballerina…
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ARTICOLI
Allegria, è Natale!
Balla, balla, ballerina…
Regolamento prenotazioni
Solidarietà G.C.R.
VIAGGI e GITE
Accadde in Germania
RUBRICHE
Carlos Santana: Caravanserai
Ricordo di Luilio Bianchi
Notizie in breve
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Da gennaio 2014 lo strumento di informazione del Gruppo è
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(www.gcrvigevano.it) e consultabile in qualsiasi momento su
qualsiasi computer, tablet o smartphone. Questo significa avere
una rivista più pratica, più tempestiva, più ecologica, più
economica!
Come funziona, in pratica?
Il formato digitale permette di sfruttare le possibilità offerte
dalla tecnologia per una consultazione semplice e potenziata
da collegamenti ipertestuali che, a un semplice click del mouse
o a un tocco sullo schermo del tablet, rimandano a pagine
interne al giornalino oppure verso pagine Internet.
È inoltre possibile ascoltare brani audio e vedere filmati: una
vera rivista multimediale!
Che cosa occorre per leggere la rivista?
Leggere il nuovo giornalino è facilissimo! Serve soltanto una
connessione a Internet e un computer o un tablet di qualsiasi
marca, non occorre installare programmi o altro. L’utilizzo è
semplice e intuitivo e il nuovo formato orizzontale è studiato
per adattarsi alle dimensioni dei monitor o degli schermi
tattili. È sufficiente scaricare il file dal sito del G.C.R., i soci
sono avvisati via posta elettronica a ogni uscita di un nuovo
numero. Naturalmente è anche possibile, per chi lo desidera,
stampare un articolo di particolare interesse con la propria
stampante di casa e conservarlo in formato tradizionale
cartaceo.
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o al resoconto di un viaggio
Viaggi
Articoli
Allegria, è Natale!
È Natale. Sono indeciso se sentire
Credo che la magia del Natale
Nel mio presepe ci sono troppe
un grande senso di fratellanza
sia riuscire a prendere dieci chili
pecore ma non ho voglia di
o andare a sciare a Cortina.
in ventiquattr’ore.
toglierle. Metto un lupo.
Le tre frasi che riassumono il
Natale sono: “Pace in Terra”, “che il
tuo Natale sia ricco di gioia”, e
A Natale metà del mondo non
“Batterie non incluse”.
riesce a capire come l’altra metà
del mondo abbia osato fargli
dei regali simili.
Sperando di avervi rubato qualche sorriso, non ci resta
che farvi i più sinceri e sentiti auguri di Buone feste!
Il Direttivo G.C.R.
Viaggi
Accadde in Germania
diario di un viaggio
In questo numero:
Allegria, è Natale!
Balla, balla, ballerina…
Regolamento prenotazioni
Carlos Santana
2/10/2016
La partenza è programmata per le 6:30
e noi, puntuali come un orologio svizzero, all’ora stabilita ci troviamo nel
parcheggio di via Beatrice d’Este, carichi di bagagli e di voglia di vacanza,
a dispetto della levataccia e del cielo
nuvoloso.
Lungo il percorso facciamo conoscenza
con Giorgio (l’autista) e con Virginio
(l’accompagnatore), che ci seguiranno
durante tutta la nostra avventura.
Tra una chiacchierata e un sonnellino
arriviamo a Lindau, dove una pioggia
battente ci accoglie, senza peraltro riuscire a scalfire il nostro entusiasmo.
Dopo un breve giro per la città, che si
trova su un’isola collegata alla terraferma, sul lago di Costanza, ci rifocilliamo, e quindi partiamo per Ratisbona, conosciuta come “la bella addormentata”.
Ratisbona, che vanta una storia millenaria, è di origine romana e, nel corso
dei secoli, divenne la prima capitale
della Baviera. È una bellissima città,
con il duomo gotico di San Pietro, con
edifici medievali in splendido stato di
conservazione, con il maestoso ponte
in pietra sul Danubio (Steinerne Brücke) risalente al XII secolo, dal quale
trassero ispirazione, dopo oltre un secolo, i costruttori del ponte Carlo a
Praga (quello su cui campeggia la statua di San Giovanni Nepomuceno, il
cosiddetto “San Giuanìn dla Pumiséla” della nostra Piazza Ducale, per intenderci).
La visita si rivela interessante e quindi, stanchi ma soddisfatti, possiamo recarci in hotel per godere dei piatti della cucina locale. A onor del vero, abbiamo già avuto l’occasione di assaggiare i piatti locali durante la sosta di
mezzogiorno, ma, in tale occasione, abbiamo avuto qualche défaillance nel
capire a che cosa corrispondessero
esattamente le descrizioni dei prodotti
(e non ci aiutava certo l’aria impassibile e severa dei camerieri). Giunge infine l’ora del meritato riposo ma, ovviamente, come in tutte le gite che si
rispettino, non mancano gli incidenti
di percorso, come nel caso della collega che non riesce ad aprire la valigia
per un difetto della combinazione (perlomeno questo è quanto asserisce lei!)
Il municipio di Lindau
ma prontamente Massimiliano corre
ai ripari senza danneggiare nulla. E
così, tra una risata e l’altra, finalmente si va a dormire.
3/10/2016
Oggi, festa nazionale per la riunificazione della Germania, si parte alla volta della capitale della Sassonia. Lungo il tragitto, ai lati della strada, il paesaggio è caratterizzato da boschi alternati a ordinatissime distese di prati
(l’impronta teutonica qui è palese!) dai
vivaci colori autunnali, su cui spiccano alberi dal fogliame verdissimo, che
formano macchie qua e là. Di tanto in
tanto alcune pale eoliche spuntano
svettanti nel cielo.
Arriviamo dunque a Dresda, città
martoriata da pesanti bombardamenti, che provocarono migliaia di vittime,
durante il secondo conflitto mondiale.
Numerosi edifici sono stati però ricostruiti e la città, già a un primo sguardo, si presenta molto interessante.
Guarda tutte le foto del
viaggio in Germania!
Viaggi
Dresda, la Hofkirche
L’Elba che l’attraversa, conferendole
un particolare aspetto “fluviale”, il castello barocco Zwinger e, in particolare, il “Corteo dei Duchi”, fregio formato da piastrelle di porcellana che si
estende per più di cento metri di lunghezza, non possono certo lasciare indifferenti. Per inciso, la porcellana è
stata inventata proprio qui.
Ma ora è tempo di andare: Berlino ci
aspetta!
4/10/2016
Ieri siamo giunti a Berlino, curiosi e
interessati. Qui facciamo conoscenza
con Angelo, la guida che ci accompagnerà e che segnerà indelebilmente le
nostre giornate con la sua eccezionale
competenza. Occhi azzurri e sguardo
algido, lui, di origine toscana, pare
avere interiorizzato i caratteri tipici
dell’uomo tedesco, secondo gli stereotipi di una certa cinematografia del periodo bellico. A onor del vero ci incute
un certo timore, che, all’inizio, ci rende
diffidenti. Ma è davvero bravo e, a poco a poco, il mero timore diventa timore reverenziale e la diffidenza si affievolisce, trasformandosi in genuino interesse per le sue spiegazioni.
Iniziamo dunque il tour in pullman,
durante il quale ci vengono mostrati
edifici caratterizzati da stili molto diversi fra loro. Possiamo dare un primo
sguardo alle seguenti costruzioni: la
Chiesa delle Rimembranze, costruita
in stile neoromanico in memoria di
Guglielmo di Hohenzollern, poi danneggiata dai bombardamenti, la grande stazione ferroviaria, lo Zoo, che è
uno dei più forniti di specie animali
del mondo, il caratteristico municipio
rosso (Rotes Rathaus), il Castello di
Charlottenburg, l’Olympiastadion, dove l’atleta afroamericano Jesse Owens
conquistò le medaglie d’oro davanti a
Hitler, la Torre della Televisione.
E poi vediamo il KaDeWe, che è il più
vasto Grande Magazzino dell’Europa
continentale. Questa nota di colore fa
prontamente “drizzare le orecchie” alle
signore, che già avevano manifestato un
certo interesse nell’apprendere che a
Berlino esiste, in un’arteria del centro
della parte occidentale, una zona detta
Champs Elysées, che, fra l’altro, è il luogo dello shopping cittadino. Ma purtroppo (o per fortuna) i prezzi sono molto alti, e quindi la curiosità di entrare
in tali luoghi si smorza sul nascere. Ed
ecco il quartiere diplomatico, con le
ambasciate, ove notiamo quella italiana, in stile rinascimentale.
Il tour in pullman continua lungo gli
ampi viali costeggiati da imponenti
piante (le zone verdi coprono il 30%
della superficie, e si vede). È bello tutto quel verde che offre ai nostri occhi
un’impressione di maestosità e al nostro spirito una gradevole sensazione
di piacere!
Giungiamo al Memoriale dell’Olocausto, anzi, della Shoah (l’olocausto è il
sacrificio che, in quanto tale, è gradito
a Dio, mentre la shoah è lo sterminio),
ove veniamo proiettati nella storia recente. Si tratta di un antimonumento
Berlino, il Memoriale della Shoah
risalente all’anno 2005, costituito da
un insieme ordinato di stele grigie di
diversa altezza, formanti una griglia
percorribile all’interno a mo’ di labirinto. Qui l’arte, che esprime il sentimento del popolo ebraico, lungi dal volere perseguire una finalità estetica,
vuole invece, attraverso il perfetto razionalismo, disorientare il visitatore.
Segue la visita al Reichstag (Parlamento del Reich), con la sua imponente cupola, dall’alto della quale si ammira il panorama della città. Qui abbiamo proprio l’impressione di esserci
trasformati in angeli e di volare… nel
cielo sopra Berlino, come nel celebre
film di Wim Wenders!
Dopo cena decidiamo di fare un giretto
Viaggi
servendoci della metropolitana, ma che
fatica acquistare i biglietti tramite le
apposite casse automatiche! Il tedesco
è proprio una lingua difficile da interpretare, e in giro c’è ben poca gente,
complice il maltempo. Alla fine riusciamo a cavarcela, con Salvatore che avvia
una brillante conversazione (in Italiano) con una signora del luogo che si
esprime solo in lingua tedesca. Così, tra
una risata e l’altra, giunge l’ora di abbandonarci tra le braccia di Morfeo.
5/10/2016
Oggi possiamo ammirare la neoclassica Porta di Brandeburgo, ispirata ai
templi dell’Acropoli di Atene, che fu
simbolo di divisione prima (davanti ad
Berlino, la Porta di Brandeburgo
essa fu eretto il famigerato muro) e di
unificazione poi. Qui si respira la Storia, con il suo alternarsi di vicende, le
cui motivazioni, a volte, si scontrano
con la razionalità dell’uomo comune,
obbligato a vivere sulla propria pelle
gli effetti deleteri di superiori interessi di parte, che lui neppure lontanamente riesce a comprendere. A questo
dovrebbe servire studiare Storia: a non
dimenticare, cosa che invece, purtroppo, spesso ancora accade.
Ma per fortuna oggi la Porta di Brandeburgo rappresenta l’unificazione, e
la piazza antistante è colma di gente
sorridente.
Ci avviamo quindi al Checkpoint
Charlie, punto di passaggio durante la
Direttivo straordinario per decidere i vini di accompagnamento al dessert
guerra fredda, anch’esso simbolo della
divisione della città, ove tutto ricorda
un periodo in cui la vita era davvero
difficile. Qui numerosi cartelli, immagini e scritti, sia pure disposti in modo
poco ordinato, sono esposti in bella
mostra per documentare la passata divisione della Germania. In particolare, le fotografie (in bianco e nero) risultano di sicuro effetto.
Durante il pomeriggio effettuiamo la visita al Museo della Stasi, ove apprendiamo che la Stasi contava circa 90.000
dipendenti, con una media di un agente
segreto per ogni 180 abitanti (e qui il richiamo a “1.984” di Orwell e, soprattutto, al film “Le vite degli altri” di Henckel von Donnersmarck è inevitabile).
La sera accogliamo l’invito di un tour
in pullman by night, che prevede soste
nei punti salienti della città. Possiamo
così goderci lo spettacolo di una Berlino illuminata a giorno, grazie al Festival delle luci. La Porta di Brandeburgo, il Konzerthaus, il Sony Center in
Potsdamer Platz evidenziano tutta la
loro maestosità in un tripudio di colori e di giochi di luce, e si trasformano
in tele e sculture su cui un artista prolifico ha riversato tutta la sua fantasia
cromatica.
Ma ancora una volta il tempo è tiranno: si è fatta l’ora di rientrare.
6/10/2016
La mattinata, per chi non ha prenotato la visita alla Nationalgalerie, è libera. Decidiamo allora di recarci a visitare il Neues Museum, ubicato nell’isola dei musei, ove, tra frammenti architettonici di età diverse e sarcofagi
vari, giungiamo nella stanza in cui è
conservata la scultura di cui abbiamo
tanto sentito parlare e che letteralmente ci incanta: il busto di Nefertiti,
autentico capolavoro del XIII sec. a.C.
Il volto leggermente truccato della regina, per la finezza dei lineamenti (a
dispetto della mancanza dell’occhio sinistro) e per l’armonia dei colori utilizzati, appare espressione di una bellezza che travalica i confini del tempo
e lascia senza fiato.
Al pomeriggio visitiamo il memoriale
del Muro, che, con il suo centro di documentazione, evoca un periodo di se-
Viaggi
parazione su cui aleggiano ricordi di
infelicità e di morte. La sensazione di
angoscia che ci pervade funge da monito: ciò che è accaduto non deve essere dimenticato, e la difesa dei diritti
umani deve costituire un punto fermo
affinché si possa parlare di moderna
civiltà e di progresso.
Ci rechiamo infine al Museo di Pergamo, anch’esso situato nell’isola dei musei, che vanta reperti archeologici interessantissimi. Il portale ricoperto di
tasselli di ceramica blu, che dava accesso alla città di Babilonia, la stanza
di Aleppo e i vari edifici, ricostruiti con
materiale originale partendo da piccoli pezzi, ci stupiscono e ci ammaliano.
È veramente un peccato che l’altare sia
in fase di ristrutturazione e che, quindi, non sia possibile vederlo! Pazienza,
ci dobbiamo accontentare.
E anche oggi la giornata è terminata.
Stanchi ma soddisfatti, facciamo ritorno in hotel.
7/10/2016
Il tempo atmosferico non è granché,
ma noi, con lo spirito teutonico che sta
iniziando a plasmarci (o forse no!), siamo pronti a rituffarci nella storia.
Ci dirigiamo pertanto verso Potsdam,
ove ammiriamo un’altra porta di Brandeburgo, seppure più piccola di quella
che abbiamo già visto. La città, fra l’altro, è collegata a Berlino dal cosiddetto “Ponte delle Spie”, su cui, durante
la guerra fredda, Unione Sovietica e
Stati Uniti si scambiavano i prigionieri. Il richiamo al recente film di Steven
Spielberg è inevitabile.
Percorrendo poi viali costeggiati da al-
beri frondosi e da ville ben tenute,
giungiamo al Palazzo di Sanssouci, residenza estiva degli Hohenzollern, caratterizzato da sale decoratissime e da
un ampio parco con fontana.
Lasciamo infine il Brandeburgo per la
Baviera, e precisamente per Norimberga. Qui nacque Albrecht Dürer.
Qui sono stati creati il primo mappa-
8/10/2016
Oggi siamo un po’ tristi: il nostro viaggio sta per concludersi. Dopo avere caricato le valigie sul pullman, ci accingiamo a effettuare la visita panoramica della città, e qui il passaggio davanti al palazzo in cui fu tenuto il celebre
processo è d’obbligo. I ricordi storici
non ci abbandonano mai. A mezzogior-
Berlino, la grande cupola del Reichstag
mondo e il primo orologio da taschino,
qui fu costruito il primo treno a vapore della Germania, qui è prodotto circa
l’80% delle matite del mondo, qui si
svilupparono centri di arti grafiche,
qui c’è uno splendido Museo del Giocattolo. Non si può certo dire che non
sia una città interessante! E anche bella: il centro è affascinante e il giretto
serale ci rinfranca lo spirito.
no, eccoci tutti con i nasi all’insù, per
assistere ai rintocchi delle campane, accompagnati dall’animarsi dell’orologio
a carillon (quindici figure rappresentanti i “prìncipi elettori” e altri personaggi sfilano davanti all’imperatore),
posto sulla facciata gotica della principale chiesa cattolica della città.
Ma è tempo di ripartire: il nostro pullman ci aspetta.
Virginio, il nostro accompagnatore, tirerà sicuramente un respiro di sollievo,
dal momento che siamo tanti e non siamo stati sempre disciplinati. Si sa, siamo italiani, e in quanto tali un po’ rumorosi e confusionari. Però siamo simpatici, e così ci facciamo perdonare
qualche comportamento un po’ “birichino”.
Una volta rientrati in Italia, a seguito
della conclusione del nostro viaggio,
abbiamo riflettuto a lungo su ciò che
abbiamo avuto la fortuna di vedere.
L’esperienza fatta ci lascia nella mente e nel cuore una forte sensazione di
modernità, soprattutto quando pensiamo a Berlino, con il suo Sony Center, dalla cupola in acciaio e vetro, e
con i suoi edifici costituiti da blocchi
posti uno sopra l’altro, espressione del
decostruttivismo architettonico.
Parimenti ci lascia il piacere di avere
potuto ammirare splendidi monumenti
e opere d’arte. Ma ci lascia anche
l’amarezza di avere potuto constatare
di persona quanto la sete di potere
danneggi la razza umana, che, durante i corsi e i ricorsi storici, sembra non
imparare mai nulla dal passato (si pensi ai libri e alle opere d’arte bruciate
in piazza dai nazisti nel 1933).
Ci auguriamo che queste poche righe
facciano riaffiorare piacevoli ricordi
in chi ha partecipato alla nostra gita, e
incuriosiscano altresì coloro che non
hanno mai visitato le città di cui abbiamo parlato, inducendoli a recarsi,
prima o poi, in tali luoghi.
Eliana Zimonti e Giovanni Chiave
Viaggi
Articoli
Balla, balla, ballerina…
denti, non ho potuto non iscrivermi.
minuti in cui sono stata nelle mani del
Dopo due lezioni mi rendo conto che
maestro, ho capito che con un partner
sono proprio un “manico di scopa”, ma
capace e con un po’ di allenamento for-
quell'ora e mezza del venerdì sera pas-
se posso riuscire a ballare anch'io.
sata a contare “un, due, tre, … cinque,
Chissà, magari alle soglie della terza
Regolamento prenotazioni
sei, sette …” mi piace, è divertente e fa
età diventerò ballerina…
Carlos Santana
dimenticare lo stress della settimana.
In questo numero:
Allegria, è Natale!
Accadde in Germania
E poi, se devo essere sincera, nei due
o sempre provato una grande
H
invidia per le persone che
sanno ballare bene. Fin da
bambina, quando mi chiedevano cosa
volessi fare da grande, rispondevo: « La
ballerina! » Ma non di danza classica: io
volevo diventare come Raffaella Carrà!
Ma la vita è buffa, ed è successo tutto
il contrario. Credo infatti di essere
l'unica che da adolescente non sia mai
entrata in una discoteca.
Come ciliegina sulla torta, mi sono innamorata e ho sposato un uomo a cui
assolutamente non piace il ballo.
Quest'anno il direttivo del nostro
Gruppo Culturale Ricreativo ha risposto, finalmente, alle richieste di alcuni
soci e ha organizzato un corso di ballo
latino americano per principianti;
quindi, essendo anch’io una dei richie-
Maria Masotto
CORSO DI BALLO GCR
Rubriche
Viaggi
Carlos Santana: Caravanserai
’LP di cui
parlo
in
questo numero è, pensate, il
secondo disco dei
miei circa 1500 album. Era il 1976
A cura di
Pasquale Panella
ed avevo appena
avuto in regalo il mio primo impianto
HiFi (piatto Pioneer, amplificatore
Pioneer e diffusori RCF), avevo avuto
in regalo un LP di Duke Ellington e a
Milano ero entrato in un negozio di dischi (Stradivarius) alla ricerca di un
buon acquisto.
Dopo i primi venti minuti di ascolto di
Caravanserai l’ho acquistato al volo.
Non so quante volte ha girato (e continua a girare) sul mio piatto ma la sensazione dell’esotico, del viaggio e del
deserto mi accompagna sempre.
Solo di recente sono riuscito ad associare a questa opera un altro lavoro: Nomad di Bombino.
Non dirò nulla su Santana, si è detto
di tutto, a chi piace, a chi fa schifo, genio chitarristico, mestierante e colluso col mercato discografico, preso in
giro anche dal grande Frank Zappa
che in un suo lavoro lo imita irriverentemente.
Certo che se si ascoltano i suoi album
del periodo “mistico” la sua tecnica
chitarristica e le sue costruzioni erano
davvero molto avanti.
Ma ritorniamo a Caravanserai, anno
1972, due dischi d’oro e uno di platino,
quarto album in studio, con una netta
virata verso il jazz, copertina sfumata
L
In questo numero:
Allegria, è Natale!
Balla, balla, ballerina…
Accadde in Germania
Regolamento prenotazioni
e minimalista, bellissima. Si erano
sciolti i Beatles, era scomparso Jimi
Hendrix, c’era stato Woodstock. Proprio al più grande raduno musicale di
sempre si era presentato questo chitarrista messicano, poco più che ventenne, magro come un chiodo e con
delle analisi tossicologiche probabilmente rivedibili. In quell’occasione
aveva sconvolto il mondo musicale,
con la sua esecuzione di Soul Sacrifice. Negli anni seguenti era uscito con
tre album: Santana, Abraxas e Santana III, tutti sullo stesso stile dell’esibizione di Woodstock, con tanto ritmo e
tante percussioni.
In seguito Santana andò incontro a
un periodo di profondo cambiamento,
anche in seguito alla conoscenza del
noto chitarrista fusion John McLaughlin; questi lo avvicinò alla musica
di Coltrane e Miles Davis, oltre a sviluppare il suo interesse per le religioni e la meditazione. Questi cambiamenti sono ben evidenti nel quarto album della carriera di Santana, Caravanserai, che rappresenta una svolta
nella carriera di questo grandissimo
musicista.
Impossibile definire uno stile per questo album, un vero e proprio zoo di generi musicali: si passa dal jazz/rock alla fusion, si arriva al rock e si sfocia in
un pizzico di world-music, il tutto in
una salsa latin che si riallaccia alle
origini di Santana.
La traccia di apertura, Eternal Caravan
of Reincarnation, inizia con un cinguettio di uccelli, e con il sax che imita
il verso di un qualche animale tropicale; non esattamente il Santana che potreste aspettarvi. Tutto il brano funge
solo da introduzione, per creare un’atmosfera di immersione nella natura.
L’album inizia veramente da Waves
Within, con un ritmo incalzante della
batteria, e con l’Hammond e le chitarre che creano uno splendido groove,
non troppo duro e rock, ma con una vitalità incredibile, quasi primitiva. La
chitarra di Santana improvvisa su questo tappeto musicale, per scomparire
poi nel finale.
Dalla terza traccia ritroviamo un Santana già più familiare, con Look Up
(To See What’s Coming Down), con la
chitarra più acida e le percussioni più
insistenti; stesso discorso vale per Just
In Time To See The Sun, un Santana
DOC, dove interviene anche cantando.
All the Love of the Universe è sicuramente uno dei pezzi migliori dell’album, almeno per l’originalità nell’accostamento di sezioni contrastanti; dopo una breve introduzione molto free,
inizia un groove spagnoleggiante, si-
mile quasi a un flamenco. Su questo si
inseriscono le voci, con una melodia
decisamente pop, quasi una canzonetta. Dopo l’assolo di chitarra il brano
chiude sul groove iniziale.
Chiude l’album Every Step of the Way,
che richiama prepotentemente le atmosfere del Miles Davis elettrico di
Bitches Brew e In A Silent Way, che corona la vena mistica e primitiva di
Santana in quest’album, con rumori,
urla, versi che fanno da sottofondo alla musica nel finale. Decisamente suggestivo.
Questo album ha segnato una tappa
fondamentale nello sdoganare in quegli anni la musica fusion verso luoghi
e generi differenti dalle sue abitudini,
e rimane, se non il miglior album di
Santana (insieme ad Abraxas), sicuramente il più originale. Uno dei migliori album jazz fatto da non-jazzisti, se
mi è concesso il controsenso. Un must.
Viaggi
Articoli
Regolamento prenotazioni
In questo numero:
Allegria, è Natale!
Accadde in Germania
Balla, balla, ballerina…
Carlos Santana
l fine di avere comportamenti
omogenei e di massima trasparenza nelle prenotazioni alle iniziative che il Direttivo propone, si fissano di comune accordo i sotto elencati
criteri:
A
1) i componenti del direttivo non possono per ragioni d’imparzialità e correttezza prenotare per altri soci, salvo il
proprio nucleo familiare;
2) per nucleo familiare s’intende: marito e/o moglie, figli e convivente (di fatto);
in caso di soci che vivono insieme ai genitori, questi ultimi, ma soltanto loro,
sono considerati familiari;
3) nessuno può considerarsi “prenotato” se non ha versato la quota di partecipazione: non saranno quindi tenute in considerazione telefonate, mail e/o richieste verbali. Coloro che si presentano a prenotare senza pagare, saranno
iscritti automaticamente in lista d’attesa sino a quando avranno provveduto
al versamento della quota, con il rischio di non poter poi rientrare nel numero prefissato dei partecipanti;
4) la prenotazione alle varie iniziative è prevista contestualmente presso le sedi
ospedaliere di Vigevano, Mortara e Mede, dove un referente individuato dal direttivo prenderà le iscrizioni dei soci nella data ed ora citati in locandina, incassando contestualmente la relativa quota. Le adesioni di Mortara e Mede
saranno poi comunicate via email ed inserite nella lista generale, tenendo
conto dei posti precedentemente riservati e conteggiati in percentuale al numero degli iscritti; i pensionati non rientrano in quei numeri, quindi dovranno prenotare presso la sede di Vigevano.
5) i soci, con relativo nucleo familiare, hanno la precedenza rispetto agli esterni: questi potranno essere accettati solo in presenza d’ulteriori posti disponibili e previo consenso del Direttivo;
6) resta salva la facoltà del Direttivo di riservare la partecipazione ad alcuni
eventi ai soli soci, con l’esclusione anche dei componenti il nucleo familiare;
7) il socio può prenotare per sè e per il proprio nucleo familiare, ed eventualmente ancora per un altro socio e relativo nucleo familiare;
8) per finalizzare le iniziative, si terrà conto dei numeri min/max, se indicati in
locandina, fermo restando che il Direttivo può decidere diversamente ove lo ritenga opportuno;
9) la percentuale di sconto che il Direttivo riterrà opportuno applicare, deve essere uguale per tutte le iniziative che sono state calendarizzate nel corso dell’anno, salvo diversa valutazione di bilancio da parte del Direttivo;
10) trenta minuti prima dell'apertura delle iscrizioni, i referenti distribuiranno
ai presenti un numero progressivo di accesso alla prenotazione. Al momento
della chiamata il titolare del numero dovrà essere presente, in caso negativo
si passerà al numero successivo.
Il Direttivo G.C.R.
Prenotazioni
iniziative
G.C.R.
Viaggi
Articoli
Solidarietà GCR 2016
ell’anno in corso, come consuetudine, il G.C.R. ha espresso
concreto supporto economico ad alcune realtà del territorio,
e non solo, che si dedicano alla solidarietà, all’aiuto e al servizio. È uno dei compiti della nostra associazione sanciti dal nostro
statuto ma soprattutto desiderio di renderci utili alla collettività. Uno
sforzo economico importante è stato destinato alle popolazioni del
centro Italia colpite dal terremoto.
Di seguito elenchiamo nel dettaglio i nostri interventi:
N
4 La Fucina 1.000 euro
4 Il Focolare Onlus 500 euro
4 S. Vincenzo de Paoli 1.000 euro
4 AMAR 500 euro
4 Gruppo Scout Agesci di Mortara 300 euro
4 Cuore Vigevanese-Croce Azzurra 1.500 euro
4 Il rifugio del Micio Onlus 200,00 euro
4 Il canile di Vigevano 200 euro
4 Sci Club di Vigevano 300 euro
4 Frati cappuccini 1.000 euro
Solidarietà straordinaria
Il Direttivo del G.C.R. ha deliberato di effettuare una donazione di 10.000
euro alla Caritas di Rieti, attraverso la Caritas diocesana di Vigevano, per un progetto di aiuto relativo al recente terremoto in centro Italia. Non appena sarà definito, il Direttivo provvederà a informare i soci, fornendo tutti i dettagli sui criteri e sulle modalità dell’intervento.
Rubriche
Viaggi
Ricordo di Luilio Bianchi
C
aro Amico mio, mai avrei pensato di dover
esprimere i miei sentimenti e pensieri più
intimi così, pubblicamente.
Per me, schivo e riservato, è un po' come mettermi a nudo
davanti a tutti, ma tu sei stato una figura troppo importante
nella mia vita perché la tua dipartita passi sotto silenzio.
Grazie a te ho imparato che ogni cosa, anche il più piccolo pezzo di ferro
storto e arrugginito ha in sé una nuova vita che va al di là delle apparenze,
basta saperla cogliere, e tu sapevi ricreare un'arte che dicevi di aver appreso da tuo padre, perché non ti ho mai sentito prenderti effettivamente il
giusto merito.
Sei stato un grande, grandissimo uomo, dal cuore immenso, quello stesso
cuore che in un triste pomeriggio dello scorso anno ti ha tradito.
Avevi un sorriso per tutti, nascosto sotto i “baffetti” che ti facevano a volte apparire per quel che non eri: un burbero.
Eri il nostro “ Brontolo” e allo stesso tempo sapevi dare gioia ai bambini ricoverati, quando apparivi loro nelle vesti di “Babbo Natale”, distribuendo regali e caramelle, quelle caramelle che tu, eterno bambino, rubavi consapevole che per te fossero veleno.
Ora ti chiedo: “Cosa faremo anche questo Natale senza di te? Cosa diremo
ai nostri bambini? Tu che sempre in anticipo preparavi gli addobbi per la festa della Pediatria? Dove sei, Babbo Natale?”
Ancora una volta ai bambini racconteremo la pietosa bugia che sei partito
per un lungo viaggio, a noi resterà solo il dolore nel cuore, ma mi piace pensare che lassù, da qualche parte, tu stia preparando le ghirlande, gli abeti,
il sacco con i doni per i bambini che abitano in quelle remote regioni. E sono
veramente tanti e di ogni età.
Sarà il tuo trionfo: un grande angelo tra molti piccoli angeli.
Ora sono qui, senza un padre, senza un fratello, senza un amico, con una
catenella arrugginita tra le mani,
mentre guardo un addobbo e mi
chiedo: “È così che l'avrebbe voluto?”
E per quanto cerchi non trovo risposta, ancora una volta senza di
te ad aspettare il Natale che verrà.
Un immenso abbraccio dal tuo per
sempre amico “Dutur”.
10 Novembre 2015
10 Novembre 2016
Rubriche
Viaggi
Notizie in breve
DISTRIBUZIONE STRENNA
omunichiamo con piacere che a far data da lunedì 5 e fino a mercoledì 21 dicembre, dalle
ore 12 alle ore 15, saremo presenti in sede per
consegnarvi la strenna natalizia.
Vi chiediamo, dove possibile, di evitare l'ora centrale della pausa pranzo, in modo da permetterci di provvedere gradualmente alla consegna, evitandovi lunghe
attese.
Per la distribuzione a Mortara e Mede sono referenti, rispettivamente, Aida Piscioneri e Pia Perotti.
C
Informiamo che la tessera Coop da 25 euro sarà
spendibile a partire dal 12 dicembre, data di attivazione.
Le tessere che non saranno ritirate entro il 28 febbraio 2017 saranno devolute in beneficienza ai frati
cappuccini di Vigevano per la loro mensa dei poveri.
Vi ricordiamo, inoltre, che è possibile ritirare la
strenna anche per i colleghi, ponendo la firma per ricevuta al posto loro.
Il Direttivo G.C.R.
INVITO
Mercoledì 21 dalle 13 alle 14.30, all'ospedale di Mortara
si terrà il consueto scambio degli auguri natalizi,
presso la sala riunioni.
Giovedì 22, dalle ore 13 alle 14.30, si festeggerà
a Vigevano, presso la sede G.C.R.
Il nostro buffet sarà come sempre ricco,
vario e... calorico!
Vi aspettiamo, vi aspettiamo, vi aspettiamo!
Il Direttivo G.C.R.
Rubriche
Viaggi
Nuove convenzioni
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CREDITS
dell’Ospedale Civile di Vigevano
Per comunicare con il gCr
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Presidente
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Segretario
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