Ai Comuni 127 milioni per compensare la perdita di

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Transcript Ai Comuni 127 milioni per compensare la perdita di

Ai Comuni 127 milioni per
compensare la perdita di gettito
Imu/Tasi degli imbullonati
di Pasquale Mirto
Previsioni azzeccate. Dai dati forniti nel comunicato del ministero dell'Interno,
del 25 novembre scorso, emerge che la previsione di perdita di gettito Imu/Tasi
derivante dal riaccatastamento dei fabbricati di categoria D a seguito dello
scorporo dalla rendita del valore degli impianti è pari a 127.215.260,00, di cui
120.935.780,00 per le regioni a statuto ordinario, Sicilia e Sardegna,
6.279.479,00 per le altre regioni a statuto speciale e per le provincie autonome.
Le previsioni iniziali erano invece di 155 milioni.
Tolto l'acconto di circa 50 milioni erogato con il decreto ministeriale 29
settembre 2016 saranno erogati ai Comuni altri 77.264.183 euro. Il comunicato
del Viminale precisa che il decreto relativo all'erogazione del saldo sarà adottato
a seguito della prossima seduta della Conferenza Stato-città e autonomie locali
fissata per il 30 novembre e che i dati sono stati anticipati «al solo fine di
agevolare la gestione finanziaria del corrente esercizio».
Il quadro normativo
Tradotto in altri termini, si dà atto che il decreto ministeriale sarà emanato in
ritardo, visto che la legge di stabilità per il 2016 ne prevedeva l'emanazione entro
il 31 ottobre e che i Comuni hanno necessità di un "pezza" per poter iscrivere in
bilancio il contributo compensativo entro il 30 novembre, ovvero entro la data
ultima prevista per poter effettuare variazioni del bilancio comunale.
Si ricorda che la legge di stabilità ha previsto che a decorrere dal 1° gennaio
2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili censibili nelle
categorie catastali dei gruppi D ed E, è effettuata, tramite stima diretta, tenendo
conto del suolo e delle costruzioni, nonché degli elementi a essi strutturalmente
connessi che ne accrescono la qualità e l'utilità. Sono esclusi dalla stima diretta i
macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico
processo produttivo.
Gli impianti da scorporare sono stati puntualmente individuati nella circolare
dell'Agenzia delle entrate n. 2 del 1° febbraio 2016, dove, in sintesi, si è distinto
tra impianti che migliorano la fruibilità del fabbricato (come gli impianti di
condizionamento, areazione e ascensori), che in quanto tali continuano a essere
valorizzati nella rendita catastale, e impianti, invece, solo funzionali al processo
produttivo (come le turbine, i carriponte, le gru, gli altoforni ), che invece devono
essere scomputati dalla rendita.
La normativa prevede poi che se il Docfa è presentato entro il 15 giugno 2016
allora il contribuente potrà considerare la nuova rendita dal 1° gennaio 2016 e
pagare su di essa l'Imu e la Tasi dovuta per l'intero anno. Le rendite fotografate
nei Docfa presentati dal 16 giugno in poi, invece, producono effetti fiscali dal 1°
gennaio dell'anno successivo alla loro messa in atti.
La compensazione
Il contributo compensativo spettante ai Comuni per il 2016 è stato calcolato
tendendo conto delle informazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate - che ha
istituito una specifica tipologia di variazione, denominata «dichiarazione resa ai
sensi dell'art. 1, comma 22, della L. n. 208/2015» – in merito al differenziale di
rendita tra quella proposta e quella iscritta in catasto al 1° gennaio 2016.
Nella determinazione degli importi spettanti per ciascun Comune si sono
considerate le aliquote rilevate da Ifel, tenendo conto anche dei casi in cui il
Comune ha ritenuto di differenziare le aliquote per diverse tipologie di fabbricati
del gruppo catastale D.
Va infine rilevato, che il contributo compensativo è stato calcolato tenendo conto
della rendita proposta dai contribuenti e che la stessa diventa definitiva se
l'Agenzia non procede alla sua rettifica entro il termine ordinatorio di 12 mesi.