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15 dicembre 2016 delle ore 23:03
Pailettes ne abbiamo? Da Leonardo a oggi, una
mostra a Palazzo Morando di Milano riunisce il
filo rosso dei magici dischetti
Ha inaugurato oggi la mostra "Ricami di luce.
Pailettes e lustrini nella moda di Palazzo
Morando 1770-2004” nell'omonimo palazzo di
via sant’Andrea 6. L’inedito percorso
espositivo - a cura di Gian Luca Bovenzi,
Barbara De Dominicis e Ilaria de Palma e
organizzata da Opera d’Arte - vuole essere un
omaggio al lavoro di studio della collezione di
abiti e accessori del Comune di Milano condotto
negli anni Settanta dalla storica del costume
Grazietta Butazzi, da cui si è partiti per un
elaborato lavoro di catalogazione, che sarà
messo su uno specifico portale online nel 2017.
Sono qui esposti abiti che hanno un punto in
comune: le pailettes. Sì, perché questo elemento
vive nella storia della nostra sartoria da secoli.
Lo stesso Leonardo da Vinci volle progettare
una macchina per la creazione di questi
affascinanti dischetti. E - questo potrà
sorprendere – non sono sempre stati un
elemento ad uso esclusivo del genere
femminile. Osservando gli oltre venti abiti
esposti al primo piano del palazzo, si può
ripercorrere la storia dell’uso e della
lavorazione di questo prezioso ornamento, che
è mutato di materiale in base al gusto e alla
moda. A partire dal ‘700 quando le pailletes
impreziosivano anche le marsine e i gilet
maschili, che diventano simbolo di uno status
simbol di ricchezza e sfarzo, per passare
all’abito neoclassico – uno dei quali
appartenuto alla sorella di Napoleone, Elisa
Baciocchi – passando per le opulenti vesti della
Bella Epoque, per quelle sensuali degli anni ’20
e per quelle gioiose del secondo dopoguerra,
fino a quelle più innovative, sperimentali e
teatrali degli anni ’60, ’70 e ’80, fortemente
influenzati dallo show business di musica e
televisione. Ma la ricerca sperimentale continua
nella storia della moda fino ai giorni nostri: si
veda l’ammaliante e luminoso vestito firmato
Giorgio Armani e prestato da Armani Silos per
la mostra, che si dimostra un divertente tuffo
nella storia del baluginio fugace, del colore e
della seduzione. E voi quale abito preferite?
(Micol Balaban)
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